Professione Religiosa Perpetua di Antonio Carriero S.D.B.

 I Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, uniti alla famiglia, annunciano con gioia la Professione Religiosa Perpetua di Antonio Carriero presso l’Istituto San Lorenzo di Novara il 7 ottobre 2020, alle ore 9.30.

La Celebrazione sarà presieduta dall’Ispettore don Leonardo Mancini.

Le Comunità salesiane accompagnino Antonio con la preghiera.

Assemblea MGS al Colle Don Bosco: gli interventi di Johnny Dotti e Mauro Magatti

Sabato 19 settembre scorso, presso il Colle Don Bosco, si è tenuto il consueto appuntamento dell’Assemblea MGS dedicato a  tutti i confratelli salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice e tutti coloro che sono più impegnati direttamente nelle attività pastorali. Tra gli ospiti che hanno guidato le riflessioni della giornata Johnny Dotti, imprenditore sociale, pedagogista e docente dell’Università Cattolica di Milano, e Mauro Magatti, professore di sociologia sempre all’Università Cattolica. Il tema dell’assemblea: “Una Comunità che genera come risposta alla crisi”.

Si riporta di seguito il video con l’estratto degli interventi di Johnny Dotti e Mauro Magatti:

Interviste “nel cuore del mondo”- Ritrovo MGS al Colle don Bosco

In occasione del ritrovo MGS che si è tenuto il 12 settembre scorso presso il Colle don Bosco, sono state realizzate delle brevi interviste con i ragazzi partecipanti, sul tema dello slogan dell’anno pastorale:

“Nel Cuore del Mondo” #LivetheDream

Di seguito il video-intervista:

Lettera dell’Ispettore per l’inizio del nuovo anno scolastico

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini dedicata all’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021.

A Direttori, Presidi, Docenti, Personale
delle Scuole Salesiane
di Piemonte e Valle d’Aosta

Partiti!
Mai come quest’anno la data di inizio della scuola è stata tanto attesa, desiderata, sperata… e insieme temuta, guardata con sospetto, esorcizzata!

Ma ora siamo partiti. E camminiamo allora con fiducia, nonostante i timori, che ci sono; nonostante le complicazioni, che sono tante (talora forse troppe); nonostante le resistenze (di chi vorrebbe ritardare, rimandare, sostituire la scuola in presenza con la scuola da remoto); nonostante… tutto il resto che vi viene in mente.

Siamo partiti e desideriamo non fermarci; speriamo di non fermarci; lavoriamo in modo da non fermarci. Lavoriamo con la speranza dell’agricoltore che semina, certo che qualcosa di buono crescerà (il 30, il 60, il 100%)…; lavoriamo con amore, quello educativo; con tutto l’amore possibile; lavoriamo con prudenza, che non è mai troppa, lo dice anche il proverbio; lavoriamo con competenza, che c’è ed è indiscutibile; lavoriamo con serenità, perché l’agitazione non dà buoni frutti, ma soprattutto perché abbiamo fatto tutto il possibile per cominciare e continuare bene.

Io sono stato poco o niente nella mischia degli inizi di questo anno scolastico, ma so che chi è stato e sta sul campo di battaglia in queste settimane tra temperature sì e no, mascherine sì e no, igienizzanti e igienizzazioni, banchi, distanza, ecc. ha veramente realizzato un lavoro immane, facendo la gimkana tra decreti, raccomandazioni, controlli, pareri di esperti, ecc..

Non posso che dire grazie a tutti voi, che avete preparato con cura l’arrivo dei nostri ragazzi e giovani, perché si trovassero il meglio possibile e potessero ricominciare in sicurezza la Scuola, dopo quell’ormai lontano 8 marzo 2020.

E se pure sorgesse in mente e nel cuore la – pur legittima – domanda: ma perché sta capitando tutto questo? Ma chi me (ce) lo fa fare? La risposta credo rimanga una sola: questo è il tempo che ci è dato da vivere, e qualunque cosa capiti cercheremo di viverlo il meglio possibile, come lo avrebbe vissuto Don Bosco al posto nostro. È proprio in questo tempo che il Signore ha scelto di abitare, anche oggi, anche qui. Non lasciamocelo sfuggire, il Signore. E ci benedirà, con abbondanza, con tenerezza. E qualsiasi cosa capiti, cercheremo di imitare Don Bosco che ripeteva: sono sempre andato avanti come il Cielo ispirava e le circostanze esigevano.

Grazie, grazie di cuore per quello che siete e per quello che fate con i ragazzi, questa porzione la più delicata e la più preziosa dell’umana società.

Il Signore vi e ci benedica, l’Ausiliatrice sia per tutti Madre e Maestra (titolo “scolastico”),
Don Bosco sia sempre modello di passione educativa

Con grande stima, affetto e riconoscenza
Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Valdocco, 14 settembre 2020

AM – “Ecco il tuo campo, ecco dove dovrai lavorare”: il sogno si coltiva a TELSIAI (Lituania)

L’esperienza missionaria estiva a TELSIAI, in Lituania. Di seguito l’articolo dedicato, a cura di don Fabio SdB, Vytas SdB, Simone A., Simone C., Pietro.

La missione, prima di tutto, ti insegna qualcosa: quello che ha insegnato a noi la Lituania è il valore della Misericordia. Soprattutto se la Misericordia è vissuta in prima persona e viene raccontata da un popolo, quello lituano, che tanto ha da perdonare ai vicini di casa. 

Inoltre, capitare in questi luoghi (dove è iniziata la venerazione della Divina Misericordia a seguito delle vicende della vita di Santa Faustina Kowalska) nei primi di agosto, giorni del grande “Perdono di Assisi”, fa sì che la Misericordia guidi per mano la propria attività, che si compie sotto lo sguardo di Dio, consolatore degli afflitti e misericordioso, e con lo stile di don Bosco, vicino agli ultimi, soprattutto ai più giovani.

Così, dopo i primi due giorni, trascorsi nella capitale (Vilnius) per toccare con mano la storia lituana, avendo osservato coi nostri occhi i luoghi in cui questo popolo baltico ha lottato per la propria libertà (Museo del KGB, Collina delle Croci, la Rivoluzione cantante, …), abbiamo fatto rotta verso la nostra vera destinazione: Telsiai.

Telsiai è un paese sorto sulle rive del lago Mastis, nella regione della Samogizia: qui si è svolta la nostra esperienza di Estate Ragazzi dal nome “Don Bosko Vasara 2020” (Don Bosco Estate 2020), la prima “prova” rinnovata dopo tanti anni, una sorta di “missione pilota”: mista l’equipe dei responsabili, misto il gruppo degli animatori, miste le provenienze dei ragazzi.

Non eravamo soli, anzi, eravamo attesi: a Telsiai è presente una comunità SDB che ha organizzato il nostro arrivo e le nostre attività, composta dal sig. Piercarlo Manzo, coadiutore, che ha coordinato le attività dell’Estate Ragazzi, aiutato da don Onorino Pistellato, don Alexis Danilo Garro e don Oliver Bautista.

Inoltre, la comunità ha anche alimentato le attese di un gruppo di animatori tra i 15 e i 16 anni, con cui, nella prima settimana di permanenza, ci siamo trovati al mattino e abbiamo imparato i primi fondamentali insegnamenti (anche con l’aiuto di qualche giochino allegro e coinvolgente) sull’animazione salesiana. 

I riferimenti sono stati alcuni incontri importanti della vita di don Bosco: il sogno dei 9 anni (1°giorno) ci ha insegnato l’importanza della mansuetudine, del campo e della missione alla quale eravamo chiamati; l’incontro con Bartolomeo Garelli (2°) ci ha insegnato uno stile diverso con cui stare coi bambini e ragazzi a noi affidati; Michele Magone (3°) quanto al bene che possa farci l’ambiente circostante e infine, con Domenico Savio (4°), come noi possiamo migliorare l’ambiente attorno a noi.

Quindi, dopo la prima parte della giornata passata insieme agli animatori (e dopo esserci rifocillati a dovere tutti assieme), ecco partire l’attività di “Don Bosko Vasara 2020”, che si svolgeva presso la scuola “Vincento Borisevicius” (vescovo martire del comunismo), scuola statale ad indirizzo cattolico in cui lavora il sig. Piercarlo e in cui si stanno inserendo i giovani missionari d. Oliver e d. Alexis. 

Ad inizio settimana, i bambini e i ragazzi iscritti, dalla 2 elementare alla 2 media, erano già 45, un numero niente male per una prima esperienza… in tempo di Covid! 

Alla fine della seconda settimana saranno una novantina, suddivisi in 4 squadre in base alla classe terminata. Il programma era così scandito: dopo l’accoglienza, un breve ma intenso e allegro innesco con qualche gioco nel teatro della scuola, la preghiera e il ballo dell’inno dell’Estate Ragazzi, poi  bambini e ragazzi sceglievano uno dei laboratori proposti per la loro fascia d’età. A seguire un break  con merenda e poi tutti a giocare, ognuno nella propria squadra, ai grandi giochi proposti dagli animatori. Quindi, rientro in teatro per chiudere la giornata coi canti e la preghiera.  Davvero il Cielo è stato dalla nostra parte, perchè nella piovosa Lituania abbiamo avuto il sole quasi sempre per tre settimane di fila.  Questo ha permesso di utilizzare gli ampi spazi verdi e sportivi messi a disposizione da varie istituzioni cittadine.    

Con gli animatori ci si fermava per una rapida condivisione sulla giornata e poi…liberi tutti, a ricaricare le batterie per il giorno dopo. O meglio, quasi tutti, perché, dopo la cena e la preghiera del Vespro, ci aspettava la preparazione dettagliata della giornata seguente. 

Nella seconda settimana, invece, accoglievamo i ragazzi già dal mattino. La formula della giornata  rimaneva quella efficace della settimana precedente, aumentando però il tempo per il gioco e inserendo una interessante “pillola formativa” su Don Bosco, con le scenette e un piccolo gioco.

Gli animatori si sono subito messi in gioco, senza alcuna paura, iniziando un bel cammino di crescita con Don Bosco, di cui hanno sentito parlare, in molti casi, per la prima volta. Circa i bambini, invece, dopo i primi giorni, in cui le loro facce e i loro visi facevano trasparire un po’ di timore di fronte a noi, stranieri, e di fronte agli animatori, sconosciuti, ecco aprirsi grandi sorrisi, risate, battute, voglia di giocare, stare insieme, divertirsi come voleva don Bosco. 

Alla fine della terza settimana, conclusasi con la messa di ringraziamento, l’asta dei premi e il video sapientemente realizzato dal nostro Vytas, potevamo davvero dire di aver centrato l’obiettivo proposto ai ragazzi: Per noi la santità consiste nello stare molto allegri!  

Ecco perché siamo ritornati in Italia con una convinzione in particolare: il linguaggio di don Bosco è universale. In ogni luogo, città, provincia, regione, stato, continente in cui don Bosco è presente, basta un gioco, un sorriso, una piccola attenzione per parlare la stessa lingua, la lingua del cuore, la lingua di don Bosco, ed è subito come sentirsi a casa!

Siamo convinti che don Bosco abbia tanto da dire alla Lituania e ai suoi giovani, come siamo altrettanto convinti che la Lituania e i suoi giovani abbiano bisogno di don Bosco, del sentir parlare di lui e di far viva esperienza del suo metodo educativo: in quei giorni un fuoco è stato acceso nel cuore di bambini e animatori, a noi il compito di custodire e alimentare questo fuoco e questi cuori!

Fabio SdB, Vytas SdB, Simone A., Simone C., Pietro

9 nuovi salesiani: le professioni religiose al Colle Don Bosco

Nella giornata di ieri, martedì 8 settembre, si sono tenute al Colle don Bosco le prime professioni religiose di 9 novizi.

Ringraziamo Dio per il dono della vocazione salesiana nella Chiesa e il dono di questi nuovi Salesiani di Don Bosco:

  • Fabio Alibrio (ISI)
  • Simone Bernava (ISI)
  • Fabio Checchi (ILE)
  • Domen Kos (SLO)
  • Simone Meggiato (INE)
  • Andrea Pesci (ILE)
  • Marco Piana (ISI)
  • Walter Riggio (ISI)
  • Antonio Squillace (ICP)

È possibile vivere tutta la vita come Salesiano di Don Bosco e felice?
Io vi dico: sì. Guardate – (indicando i confratelli presenti all’altare) – guardate accanto e guardate nel mondo agli altri 14 mila confratelli.
Certo, ma cosa fare? Io ho una risposta che mi sembra opportuna: vivere veramente innamorati della vostra vita, della vostra vocazione, di quello che portate nel cuore.

(Rettor Maggiore – don Ángel Fernández Artime)

 

“Fissò lo sguardo su di lui, lo amò…”
(MC 10,21)

CNOS-FAP Regione Piemonte: orientati al futuro

Stanno per riprendere le attività formative dei vari Centri di Formazione Professionale presenti sul territorio piemontese. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri a cura di Antonino Gentile, Responsabile Comunicazione CNOS-FAP Piemonte.

Orientati al futuro
Anno formativo e scolastico 2020-21: che anno sarà quello post Covid?

Registri, diari, sussidi, dispense, attrezzature, strumenti, laboratori, officine, aule, banchi, formatori, allievi e … mascherine.

Meccanici, saldatori, elettricisti, termoidraulici, autoriparatori, carrozzieri, commessi, parrucchieri, estetisti, cuochi, panificatori, pizzaioli, pasticcieri, camerieri, grafici, tipografi, stampatori …

Corsi di qualifica triennale per i ragazzi che hanno terminato le scuole medie, per il diploma professionale, per i disoccupati, per gli apprendisti e i lavoratori occupati.

Attività di orientamento per i giovani in uscita dai percorsi scolastici.

Colloqui di orientamento alla scelta e accompagnamento al successo formativo.

Servizi alla persona per l’inserimento al lavoro.

Servizi alle aziende per la ricerca del personale.

Progetti per l’inserimento lavorativo di soggetti appartenenti alle fasce deboli.

Tirocini formativi, tirocini di inserimento lavorativo.

Questa è la formazione professionale nei centri CNOS-FAP, anche per questo nuovo anno formativo. Sicuro!

I Salesiani continuano con il loro impegno nel segno della tradizione. Dall’inizio ad oggi sono cambiate molte cose, ma il sistema preventivo pensato e attuato da Don Bosco più di 150 anni fa, per educare i giovani alla vita, rimane un marchio distintivo.

La pandemia ci ha distanziati ma, con l’ausilio dei mezzi di comunicazione a disposizione e grazie all’opera di oltre 400 formatori, siamo riusciti a rimanere vicini e ora siamo pronti a ritrovarci tutti insieme in presenza e in assoluta sicurezza.

Le vacanze sono finite e si riprende il cammino con più di 1.000 nuovi allievi.

Le iscrizioni continuano ad arrivare: durante l’estate i telefoni hanno continuato a squillare e le email sono arrivate ininterrottamente.

2.000 allievi frequenteranno i secondi e i terzi anni dei corsi di qualifica e

circa 300 quelli per il diploma professionale.

Ci saranno anche gli exallievi che frequenteranno i vari percorsi di istruzione tecnica superiore (ITS o IFTS), quasi un’università della formazione professionale, a cui accederanno anche tanti nuovi giovani provenienti dalle scuole superiori.

Hanno concluso il loro percorso 1200 allievi conseguendo la qualifica (900) e diploma professionale (300). Si sono costruiti una parte di futuro. Per alcuni si sono già aperte le porte del mondo del lavoro nelle aziende che li hanno ospitati in stage o tirocinio ed hanno già firmato il loro primo contratto. Altri hanno fatto la scelta di proseguire gli studi per conseguire il diploma di scuola superiore.

Per loro l’augurio che il successo possa proseguire nella vita.

Ci sono anche quelli che, purtroppo, non ce l’hanno fatta, pochi a dire il vero. Avranno sicuramente una seconda opportunità e tutto il sostegno necessario per centrare l’obiettivo.

Siamo orientati al futuro.

Tenendo in grande considerazione il presente con le problematiche organizzative legate alla crisi pandemica ancora in corso e applicando le indicazioni del Governo e della regione Piemonte per affrontare in sicurezza il rientro a scuola;

utilizzando ove sarà necessario la formazione a distanza, mettendo a frutto la preziosissima esperienza maturata nella seconda parte dell’anno formativo appena concluso.

Tutti si aspettano di poter tornare nei laboratori e nelle officine per “fare” e tutti i CFP si sono attrezzati per poter offrire, come consuetudine, questa opportunità.

Al CNOS-FAP sarai protagonista. Anche quest’anno.

Animazione Missionaria: il gruppo del Benin con “Mission Impossible”

Fra le tante limitazioni di quest’anno, segnato dalla pandemia, è stato difficile accettare la marcia indietro sulle partenze estive per i giovani che avevano deciso di intraprendere il percorso missionario.

Così Silvia, Giulia, Erika, Federica, Rachele e Chiaraluce, dapprima destinate alla missione di Cotonou in Benin, hanno convertito le loro energie nelle iniziative online, animando il mese di maggio con il rosario missionario e poi i loro profili social, donando alcune testimonianze missionarie, proprio nei giorni in cui loro sarebbero dovute essere in Africa.

Ci ha detto Silvia, andando al cuore della loro motivazione:

“L’insegnamento di questa missione è stato quello di scegliere di partire anche quando partire non era possibile, di accogliere quel senso di impotenza che nasce dal sentirsi dire “quest’anno in Africa non puoi andare” e provare a trasformarlo in qualcosa che può fare del bene a te, a chi con te doveva partire e ad altri e che, in fondo, diventa essenza di missionarietà”.

Michele Dettoni

Animazione Missionaria: incontro di formazione “Non lasciamoci rubare la fraternità”

Nella giornata di giovedì 27 agosto, l’Animazione Missionaria dell’ICP ha organizzato un incontro di formazione per giovani che hanno già vissuto un’esperienza di missione o per coloro che intendono approfondire l’argomento. La serata è stata incentrata sul tema “Non lasciamoci rubare la fraternità”: 2 testimonianze all’interno del convegno francescano sulla fraternità.

La prima, una lectio di mons. Augusto Barbi “la fraternità nella comunità cristiana delle origini”. La seconda, una relazione sociologica di don Armando Matteo.  Entrambe hanno dato modo ai giovani di approfondire il tema della fraternità prima ascoltando i brani tratti dagli Atti degli Apostoli e dopo con le riflessioni di don Armando, docente della Pontificia Università Urbaniana.

Nella prima parte è emerso come l’ascolto della parola di Dio sia il primo elemento di comunione: la parola di Dio ci mette in collegamento con la fede degli apostoli. Poi il passaggio sui beni: la comunione comporta l’uso solidale dei beni, l’attenzione ai bisogni di ciascuno. Infine l’accento sulla preghiera, sulla relazione. Essere ASSIDUI, il vivere come comunità ti dà modo di vivere con costanza le cose. Nella seconda parte uno sguardo più sociologico su come siamo arrivati ad avere oggi questa spinta individualista che respinge la fraternità, questo bisogno di autorealizzazione che ci spinge a non pensare più all’altro. La missione è la prima forma di fraternità. Quello che riusciamo a realizzare non è il frutto del singolo ma il fare insieme. E questa missione non è un luogo specifico, in Africa o in un’altra parte del mondo, ma è la nostra vita di tutti i giorni.

Michele Dettoni