ICP: Nomine in Consiglio Ispettoriale e Direttori

Si riporta la comunicazione dell’Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, don Enrico Stasi, relative alle nomine a Vicario Ispettoriale e a Consigliere, nonché alle nomine e alle conferme dei Direttori per il prossimo triennio.

Torino, 12 giugno 2019

Carissimi Direttori e Confratelli,

l’11 giugno 2019 il Rettor Maggiore, con il consenso del suo Consiglio,

1° _ Ha nominato in Consiglio Ispettoriale per il triennio 2019 – 2022:

  • P Michele Molinar Min Beciet – Vicario Ispettoriale – 1° Triennio;
  • P Giorgio DegiorgiConsigliere Ispettoriale – 1° Triennio.

2° _ Ha nominato come Direttore per il triennio 2019 – 2022:

  • P Giovanni Rolandi a Castelnuovo Don Bosco – 1° Triennio

3° _ Ha approvato le nomine dei Direttori:

  • P Luca Barone a Torino Rebaudengo – 1° Triennio;
  • P Alessandro Borsello a Bra – 1° Triennio;
  • P Luigi Compagnoni Alessandria – 1° Triennio;
  • P Claudio Durando Torino – San Giovanni Evangelista – 1° Triennio;
  • P Mauro Mergola Cuneo – 1° Triennio;
  • P Silvano Oni Borgomanero – 1° Triennio;
  • P Michele Molinar Min Beciet Torino – Centro Ispettoriale – 1° Triennio;
  • P Alessandro Avagnina Torino Andrea Beltrami – 3° Triennio.

Nella riunione del Consiglio Ispettoriale del 06 giugno 2019 sono stati confermati come Direttori per il secondo triennio 2019 – 2022 i seguenti Confratelli:

  • P Marek Chezan Torino – Crocetta – 2° Triennio;
  • P Franco Gribaudo Lanzo Torinese – 2° Triennio;
  • P Francesco Lotto Avigliana – 2° Triennio;
  • P Bartolomeo Pirra Fossano – 2° Triennio;

Desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Ispettoria, la più viva riconoscenza e il più cordiale e sentito ringraziamento a Don Sabino Frigato, per aver svolto il suo servizio di Vicario Ispettoriale con saggezza, dedizione e discrezione, mostrandosi sempre attento alle necessità dei confratelli. Un grazie sincero a don Mauro Mergola che conclude il suo servizio come Consigliere Ispettoriale.

Il più cordiale e sentito ringraziamento va anche a Don Gianfranco Avallone, a Don Giuliano Palizzi, a Don Vincenzo Trotta e a Don Luigi Testa, per aver svolto il loro ministero di Direttore nella Comunità loro affidate con competenza, generosità e sacrificio.

Formulo ai nuovi Consiglieri Ispettoriale ed ai Direttori nuovi e confermati, il più fervido augurio di un servizio fecondo e di santità e paternità.

Saluto tutti con viva cordialità,

Sac. Enrico Stasi.

Scopri la gioia di far parte della Scuola Salesiana!

Che cos’è la scuola salesiana? Il Sistema Preventivo? Perché è bello fare parte di questa avventura?

Tre video che presentano la Scuola Salesiana attraverso le voci dei docenti.

Ordinazione diaconale 8 giugno 2019: “Io sto in mezzo a voi come colui che serve”

Sabato 8 giugno 2019, presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Gabriele ManaVescovo Emerito di Biella – sono stati ordinati diaconi:

  • Johnpaul ANEKE (afw),
  • Alexander ANTHONY (inm),
  • Alessandro BASSO (icp),
  • Mattia BENEDETTINI (ile),
  • Alessandro DUI (icc),
  • Jake MAMO (mlt),
  • Stylo MUNUSAMY (inm),
  • FElix OLAMIDE (afw),
  • Luca PAGANINI (ile),
  • Pavao SPOLIAR (cro),
  • Ivan VERIGA (cro).

Un momento di grande gioia e di festa per tutta la Famiglia Salesiana. Condividiamo insieme la lode al Signore per questo dono di Grazia.

Rivivi il momento:

GooglePhoto
Pagina Facebook

La Chiesa di Cristo in missione nel mondo

Si riporta la notizia pubblicata su InfoAns, Agenzia iNfo Salesiana, relativa al sussidio che il Dicastero per le Missioni Salesiane ha elaborato per tutti i salesiani e gli operatori pastorali che intendono rilanciare l’azione pastorale proposta dalla Chiesa.

In vista del Mese Missionario Straordinario (MMS) indetto da Papa Francesco per il prossimo ottobre – a motivo del centenario della Lettera Apostolica di Papa Benedetto XV Maximum Illud – il Dicastero per le Missioni Salesiane ha elaborato un sussidio rivolto a tutti i salesiani e agli operatori pastorali che intendano rilanciare l’azione evangelizzatrice della Chiesa nel proprio ambito di attività. Il sussidio, che ha per il titolo il tema stesso del MMS, “Battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo”, verrà lanciato ufficialmente domenica prossima, 9 giugno, Solennità di Pentecoste.

L’opuscolo curato dal Dicastero per le Missioni Salesiane è stato elaborato nella forma di un diario che accompagna il lettore/missionario lungo tutto il mese di ottobre 2019, offrendo ogni giorno diversi elementi per la riflessione:

  • Una citazione tratta dalla Maximum Illud;
  • Dei riferimenti biblici connessi allo stesso argomento;
  • Una riflessione del magistero dei pontefici successivi a Benedetto XV;
  • Un pensiero di Papa Francesco;
  • Uno spunto ricavato dai documenti della Congregazione Salesiana.

Questo ampio bagaglio di elementi offerto alla riflessione del lettore si completa ogni giorno con altri due segmenti: una sezione contenente suggerimenti per la condivisione e delle proposte di attività pratiche; e una preghiera a Dio chiedendo l’intercessione di un particolare santo per le necessità della Chiesa dei vari territori del mondo.

Il sussidio, che nelle comunità salesiana può essere utilizzato nella meditazione mattutina o nella preghiera comunitaria vespertina, è già stato stampato in 700 copie nella versione inglese, e attualmente è in fase di stampa nelle edizioni italiana e spagnola.

Inoltre, per diffonderlo in maniera capillare, la versione digitale del testo è stata già inviata nelle scorse settimane in diverse Ispettorie, che ne hanno curato la traduzione nella lingue locali e provvederanno autonomamente alla stampa secondo necessità.

Ma c’è di più: poiché il valore di quest’iniziativa è dare sostegno all’azione missionaria ecclesiale globale, il Dicastero per le Missioni Salesiane offre il sussidio in forma digitale e modificabile anche ad altri gruppi, famiglie religiose e Chiese locali, che possono personalizzarlo ulteriormente secondo le rispettive esigenze.

“Il nostro vuole essere semplicemente un servizio per la Chiesa” ha spiegato il curatore di questo progetto, don George Menamparampil, SDB.

Chiunque fosse interessato a ricevere informazioni o i materiali del sussidio può scrivere a: mcgeorge@sdb.org

Valdocco, iniziati i lavori di restauro delle “Camerette di Don Bosco”

Il 20 maggio scorso, sono iniziati i lavori di restauro delle “Camerette di Don Bosco” e della Cappella Pinardi che si trovano nel cuore di Valdocco, a Torino, gli ambienti in cui visse san Giovanni Bosco. La ristrutturazione durerà fino alla prima metà del 2020. Durante i lavori gli operai hanno scoperto un seminterrato realizzato da Don Bosco insieme ai salesiani e ai giovani.

Le “Camerette di Don Bosco” sono state chiuse a dicembre 2018 per permettere la preparazione dei lavori di restauro di uno dei luoghi simbolo per la Famiglia Salesiana. Don Bosco stesso raccontò il suo trasloco in quel luogo attraverso una breve cronaca (Memorie dell’Oratorio, dal 1815 al 1835):

“In quel tempo si resero vacanti due camere in casa Pinardi e queste si pigionarono per abitazione mia e di mia madre. “Madre – le dissi un giorno – io dovrei andar ad abitare in Valdocco, ma a motivo delle persone che occupano quella casa non posso prendere meco altra persona che voi. Ella capì la forza delle mie parole e soggiunse tosto: “Se ti pare tal cosa piacere al Signore, io sono pronta a partire in sul momento”

Fino al 1929, anno della beatificazione del Padre e Maestro dei Giovani, rimasero quasi intatte. Poi, nell’anno del Giubileo del 2000, venne effettuato un riordino del complesso, rendendolo come è stato visibile fino ad oggi, aggiungendo monitor esplicativi al piano inferiore e altri dettagli. Ora questi ambienti vengono trasformati un’altra volta, in un progetto che prevede di restituire ai pellegrini e visitatori di Valdocco l’intera area della Casa Pinardi, che fino ad ora ospitava gli uffici ispettoriali della Circoscrizione Speciale Piemonte-Valle d’Aosta – i quali vengono per questo trasferiti ad altre sedi, sempre dentro il complesso di Valdocco. La valorizzazione e il recupero di questi spazi così com’erano un tempo è un progetto fortemente voluto dal Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, e s’inserisce nel più ampio programma di tutela e promozione dei “Luoghi Salesiani” a Torino-Valdocco e al Colle Don Bosco.

CNOS-FAP Regione Piemonte: Rubrica del direttore – lettera di giugno 2019

Si riporta di seguito la lettera del Direttore del CNOS-FAP Piemonte, Lucio Reghellin, per il mese di giugno 2019.

Buongiorno!

Ad una settimana dalle elezioni, facciamo gli auguri al nuovo governo regionale perché sappia ben guidare il Piemonte facendo le scelte più opportune per il bene dei cittadini, senza dimenticare la formazione professionale.

In un recente rapporto dell’Ocse [1] emerge un dato significativo:

nel prossimo futuro quasi la metà dei lavori saranno trasformati dall’automazione e sei lavoratori su dieci non avranno le giuste competenze informatiche. Probabilmente il numero di occupati non diminuirà ma ci sarà la difficoltà della transizione. La maggior parte dei sistemi di formazione continua per adulti non è ben equipaggiata per questa sfida. Solo il 20,1 % degli adulti in Italia partecipa a programmi di formazione professionale e chi ne ha più bisogno (i lavoratori a bassa qualifica e quelli con contratti atipici) riceve meno formazione.

Il futuro del lavoro è nella formazione! [2]

Mercoledì scorso alcuni rappresentanti di ogni CFP hanno partecipato ad un seminario su “Il sistema di gestione e controllo delle attività finanziate con il POR FSE 2014-2020 della Regione Piemonte”. E’ stata ancora una volta ribadita l’importanza di rispettare le norme (e la burocrazia) per accedere ai finanziamenti europei. Dobbiamo essere doppiamente ‘bravi’: curare l’attenzione educativa ai ragazzi/e che ne hanno sempre più bisogno, e contemporaneamente impegnarci nella gestione esatta delle norme europee /regionali.

In questo periodo si stanno progettando le attività per il prossimo anno: abbiamo presentato le candidature di tutti i nostri sportelli SAL per il bando Garanzia Giovani; le conferme/modifiche dei corsi IeFP e MDL; dobbiamo aggiornare il catalogo della FCI e fare le nostre proposte per il bando OOP (Obiettivo Orientamento Piemonte) con la formazione degli operatori. E’ prevista l’uscita dei bandi ITS e IFTS. Abbiamo rinnovato l’accreditamento a “Forma.Temp” per i corsi di formazione con le Agenzie per il lavoro.

Si sta completando il passaggio ai nuovi servizi online della Regione Piemonte (Sistema Piemonte) con alcuni applicativi che hanno ancora delle instabilità: il vero test sarà durante gli esami finali che ci auguriamo si svolgano senza troppi intoppi!

Nel 2019-2020 si concluderà l’approvazione triennale dei corsi IeFP [3] per cui ci sarà un nuovo bando. Ricordo che il punteggio sarà anche determinato dalle performance degli attuali corsi: il totale delle ore realizzate rispetto alle approvate, la percentuale di allievi che terminano l’iter formativo, la permanenza del numero di allievi sopra il valore minimo e gli esiti occupazionali.

Ti saluto cordialmente, augurandoti un sereno mese di giugno e una soddisfacente conclusione delle varie attività formative e degli esami.

Lucio Reghellin

[1] Rapporto Ocse: “The future of work. Employment Outlook 2019”

[2] Dall’editoriale di Cesare Damiano – IPSOA Quotidiano del 25 maggio 2019

[3] Sigle: IeFP (Istruzione e Formazione Professionale: corsi biennali, triennali e 4 ° anno). CFP (Centro di Formazione Professionale). SAL (Servizi Al Lavoro). MDL (Mercato Del Lavoro). OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). FCI (Formazione Continua Individuale). OOP (Obiettivo Orientamento Piemonte). ITS (Istituto Tecnico Superiore). IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore). FORMA.TEMP (Fondo per la formazione dei lavoratori in somministrazione).

La consegna della croce missionaria da parte di Mons. Cesare Nosiglia

Mercoledì 29 maggio presso il centro OASI di via Gorizia a Torino, il Vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, ha incontrato i giovani della diocesi che quest’estate vivranno un’esperienza in terra di missione.

Dopo una breve presentazione dei presenti e un dialogo con il Vescovo, si è svolta un breve celebrazione all’interno della quale è stata consegnata la croce, con i colori dei 5 continenti, segno del mandato della diocesi di Torino.

Erano presenti 4 gruppi, uno di Rivoli che questa estate si recherà in Brasile, uno dell’oratorio di Valle Sauglio che questa estate si recherà in Kenia, un gruppo dei missionari della consolata che questa estate andrà in Tanzania e il gruppo dell’animazione missionaria della nostra Ispettoria.

A rappresentare l’animazione missionaria salesiana erano presenti Simona e Michele, due partecipanti al corso annuale di animazione missionaria e che saranno prossimi all’esperienza missionaria, accompagnati da Suor Carmelaconsigliera della Pastorale Giovanile per le Fma – e don Theodelegato di animazione missionaria.

5×1000: Insieme per un grande risultato

Destinando il tuo 5×1000 ad AGS per il territorio potrai aiutare tanti ragazzi che hanno bisogno di essere accompagnati nelle fatiche della loro vita. AGS per il territorio si occupa di aiutarli nello studio, nella formazione, nella crescita. Dona il tuo 5×1000 per un sogno.

 

Cos’è il 5×1000?

La legislazione italiana prevede la possibilità di destinare una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno del volontariato, delle organizzazioni non a scopo di lucro e delle associazioni di promozione sociale come la nostra. La scelta non è alternativa all’8 per mille.

 

Come donare

Apponi la tua firma in uno dei riquadri del tuo modello di dichiarazione (CU, 730/1, redditi persone fisiche) e il nostro

 

CF 97585800010

AGS per il territorio?

AGS per il Territorio: un’associazione di promozione sociale che raggruppa enti no profit, enti religiosi, associazioni e cooperative della Famiglia Salesiana che operano nella Città Metropolitana di Torino.

Festa di Maria Ausiliatrice 2019

24 maggio.

Un data che non passa mai inosservata per coloro che seguono e appartengono alla Famiglia Salesiana.

Una data che significa festa e ringraziamento a Maria, madre di tutti noi e soccorritrice di tutti coloro che La invocano.

E con l’insegnamento di don Bosco, che sempre metteva Maria al centro delle sue preghiere, ecco che iniziano tutti i festeggiamenti e ringraziamenti attraverso le S.Messe, le preghiere e la processione finale.

Tante le persone passate in questi giorni anche solo per un saluto all’Ausiliatrice. Sin dalla mezzanotte di ieri, la Basilica di Valdocco è rimasta infatti sempre gremita di tanti devoti, senza lasciar mai sola la statua di Maria Ausiliatrice, ormai pronta per percorrere le strade della città di Torino dalle ore 20.30 di questa sera, con la Solenne Processione.

Rivivi qui sotto, attraverso le dirette Facebook, i momenti più belli della giornata.

Santa Messa – ore 11,00:

FESTA di MARIA AUSILIATRICE – Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Vendredi 24 mai 2019

L’omelia di Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, durante la messa celebrata alle ore 11,00:

«In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta» (Lc 1,39-40).

 

Che cosa muove Maria ad affrontare un viaggio faticoso nelle sue condizioni? È l’amore verso la cugina. È il desiderio di lodare insieme il Signore, che ha fatto in lei e in Elisabetta grandi cose. È l’ansia missionaria di donarle Cristo, il Figlio che porta in grembo. È la gioia di comunicare a lei la sua fede. È il bisogno profondo di servirla nelle sue necessità.

Maria insegna alle nostre comunità cristiane e a ciascuno di noi a percorrere le vie della storia e degli ambienti della nostra vita andando incontro alle persone, uscendo da noi stessi e offrendo segni, parole, gesti di amicizia, di annuncio, di preghiera, di servizio. Soprattutto, insegna a portare Gesù ovunque viviamo.

Guardando ora alle nostre realtà locali, vorrei trarre da questa scelta di Maria, che onoriamo oggi con il titolo di Ausiliatrice, riconoscendo dunque che ella aiuta ogni discepolo del suo Figlio, che ella aiuta le famiglie e la Chiesa e il mondo intero con la sua intercessione potente, alcune indicazioni importanti per la nostra missione di credenti oggi e qui, nel nostro concreto vissuto e ambiente.
Maria ci insegna il coraggio di osare. Possiamo dire che è stata questa la caratteristica più forte che ha dato il via al boom economico e a tantissime iniziative di impegno sociale nella nostra terra. Le persone, le famiglie, i gruppi hanno saputo osare e scommettere sul futuro, partendo da una convinta valorizzazione di se stessi, con spirito creativo e carico di speranza.

Oggi, assistiamo a una crisi della speranza, per cui si cerca di conservare l’esistente e si ha scarsa fiducia nel domani. A farne le spese sono soprattutto i giovani, che si vedono tarpare le ali da un mondo “adultizzato”, spesso chiuso dentro i propri schemi culturali e sociali, che stenta ad aprirsi al nuovo e a lasciare spazio alla loro progettualità e fantasia.

Anche nelle nostre comunità avviene lo stesso: si preferisce governare il presente e si ha timore delle novità, che esigono un cambiamento giudicato troppo repentino e non accettabile dalla gente. Così, vediamo quanta fatica si fa ad accettare i nuovi orientamenti pastorali che la diocesi propone, gli inviti e le proposte di formazione degli adulti e di rinnovamento della catechesi o le iniziative rivolte ai giovani, il buon funzionamento delle unità pastorali sul territorio tra parrocchie vicine, ma spesso separate e chiuse all’ombra del proprio campanile. Soprattutto, si fa fatica ad intraprendere un’azione missionaria rivolta a tutte le persone e famiglie che abitano nello stesso territorio cittadino e vivono ai margini delle parrocchie e delle realtà cristiane.

Maria, giovane fanciulla di Nazaret, ci dia il coraggio di osare di più e scommettere sulla fede, confidando nello Spirito Santo e non su di noi e sui nostri progetti, senza paure e timori, con la gioia di camminare in fretta verso il mondo che ci circonda, fortificati da una speranza comune e da un unico obiettivo: quello di annunciare Cristo a tutto campo, senza timori o paure, e vivere il Vangelo della carità verso i poveri, i sofferenti, gli immigrati e i senza dimora, gli anziani e i giovani.

Maria ci insegna a investire il tempo non solo per il proprio benessere fisico e materiale, ma anche per la crescita umana e spirituale. Oggi, nella mentalità prevalente e reclamizzata dai massmedia, emergono regole primarie di vita da perseguire come idoli assoluti e indiscutibili. La prima dice che “il tempo è denaro” e questo principio diventa il valore primario, per cui tutto tende a fare soldi e tutto viene visto come via per raggiungere quest’obiettivo, al quale si sacrifica anche il tempo che dovrebbe essere dedicato alla famiglia, ai figli, alla comunità e alla solidarietà. «Quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?», ammonisce Gesu’ (Lc 9,25). Il lavoro è importante ed è un primario diritto di ogni persona, ma l’uomo non conta per quello che possiede o per quello che è capace di produrre e di guadagnare, perché vale per se stesso in quanto persona, soggetto di esigenze e di attese, che vanno oltre i beni materiali e provvisori ed appellano a quelli spirituali ed eterni.

Legata a questa, c’è poi una seconda regola di vita prevalente nel costume sociale, secondo la quale “il tempo è fatto per divertirsi”, per cui il diritto a ricercare quello che dà piacere e soddisfazione fisica e materiale, costi quello che costi, vale più di ogni altro bene. È la situazione del ricco, richiamata da Gesù nella parabola:

«Godi anima mia e divertiti con i beni che hai accumulato e che ti possono rendere felice. Stolto, dice il Signore, questa notte morirai e dovrai lasciare tutto, senza un minimo di credito, nei confronti di Dio e degli altri, che ti possa salvare dalla condanna eterna» (cfr. Lc 12,19-21).

Con queste regole di vita, il tempo dedicato a Dio, alla preghiera e al prossimo si riduce sempre più e anche gli spazi, che nella nostra cultura e tradizione venivano dedicati al riposo e ai valori dello spirito, come la domenica, sono svuotati della loro anima e si trasformano in ulteriori occasioni di stress, di shopping, di evasione. In questi ultimi tempi, abbiamo notato che diverse categorie di lavoratori si sono mobilitate criticamente contro il tentativo di rendere la domenica e perfino la Pasqua un giorno come gli altri, sottoposto alle leggi assolute del mercato e del consumismo, e hanno esigito che fosse salvaguardata la libertà per la loro vita personale e familiare. La Chiesa sostiene questa rivendicazione e richiama incessantemente il valore religioso e spirituale, ma anche sociale e familiare, della domenica e chiede che di essa tutti possano usufruire per la cura spirituale di se stessi, per l’incontro fraterno in famiglia, per la solidarietà.

Maria ci insegna ad usare il tempo per farci carico del disagio delle persone e delle famiglie. Il paradosso, che esiste oggi nella nostra terra, è ben evidenziato dal fatto che aumentano la ricchezza materiale e sociale, ma crescono anche l’insicurezza e la precarietà,la corruzione che è un cancro sociale dei più dannosi, le preoccupazioni e l’incertezza per il futuro, un clima di conflittualità su tutto e una palese rassegnazione che oscura l’animo di tanti. Spesso, si tratta di un disagio nascosto, che emerge solo nelle sue espressioni più crude, ma che è diffuso in molti nuclei familiari e abbraccia persone di ogni età e condizione.

Interessa anche il vivere quotidiano, per cui non sono pochi coloro che chiedono assistenza alle parrocchie e ai servizi sociali, anche per avere solo qualcosa da mangiare o per pagare il ticket sanitario o le bollette di affitto o di servizi indispensabili. La vita nei quartieri della nostra città e in particolare nelle periferie, diventa sempre più problematica, per la solitudine di tanti anziani che soffrono, oltre che per motivi economici, per la mancanza di affetto, di relazioni di vicinato o di parentela sincere e costanti, di un’efficace prossimità che permetta di affrontare i problemi più semplici e quotidiani. Le situazioni di disagio sono proprie inoltre di tante famiglie composte da donne sole, madri con figli a carico, immigrati non integrati nel tessuto ambientale del territorio, senza dimora che vivono per la strada senza una prospettiva di futuro,campi rom simili a favelas sudamericane, realtà condominiali in perenne conflittualità. La condizione giovanile in particolare è aggravata da condizioni di vita spesso precarie, dovute alla provvisorietà del lavoro, alle difficoltà di sviluppare le proprie attitudini secondo gli studi fatti e le competenze acquisite, alla propaganda accattivante di un facile guadagno su vie disoneste, al rifiuto di responsabilità che conduce a scelte provvisorie nel campo degli affetti.

Accanto alle iniziative promosse dalla Caritas e dalla San Vicenzo e da Migrantes, c’è nella città una numerosa schiera di “buoni samaritani”, disponibili a farsi carico di queste situazioni. Maria ci insegna che questo servizio non può essere solo di pochi o delegato ad esperti o volontari che generosamente si prestano, ma deve essere di ciascuno nei confronti del suo prossimo che gli vive accanto e che ha bisogno di essere accolto e visitato nelle sue difficoltà. Le nostre comunità debbono attivare e promuovere questa rete di prossimità, così da integrare sul piano dell’ambiente di vita quotidiano i servizi necessari alle esigenze delle famiglie e delle singole persone in difficoltà.

A Te, Maria Ausiliatrice, affido tutti gli abitanti della nostra terra torinese e i particolare i giovani. Aiutaci a ritrovare nelle comuni radici cristiane la forza spirituale della fede in Cristo e dell’amore, per superare le contrapposizioni e le tensioni di questo nostro tempo e affrontare i suoi problemi complessi con animo aperto alla speranza che tu infondi nei nostri cuori.

Preparazione, Santa Messa e Processione – ore 18,30-22,00:

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Vendredi 24 mai 2019

Il saluto finale di Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, al termine della processione:

«Avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38)

Nell’esortazione apostolica postsinodale che Papa Francesco ha scritto per i giovani e per tutto il popolo di Dio, il Santo Padre parla di Maria e pone in risalto anzitutto il suo “sì” temerario, con cui ella aderisce alla chiamata di Dio. Maria risponde all’angelo Gabriele: «Avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38)

Questo “avvenga per me” non è un’accettazione passiva, rassegnata, come a dire: “Vediamo che cosa succede”, ma un’affermazione lucida e decisa, determinata. Maria ha saputo osare e fidarsi fino in fondo di Dio e della sua chiamata, ha scommesso su questa chiamata e se ne è resa responsabile.Ha rischiato la sua giovane vita, che aveva già deciso un suo progetto con Giuseppe, e l’ha cambiato radicalmente. Ella ci insegna a fidarci di Dio e ad accogliere il suo progetto su di noi senza troppe titubanze e paure del domani. Maria non ha avuto una strada facile, ha dovuto affrontare momenti dolorosi e difficili fin dall’inizio:il rifiuto di essere accolta a Betlemme, la fuga in Egitto, le parole di Simeone: «Una spada ti trafiggerà l’anima» (cfr. 2,35), cioè la croce di suo Figlio.

Ma Maria non ha mai ritirato il suo “sì” iniziale.Il suo desiderio di accettare e tentare l’impresa che le veniva richiesta è stato più forte delle incertezze, dei dubbi e delle difficoltà.Ella è la grande custode della speranza, da lei impariamo ad essere tenaci nel perseguire il cammino e tendere alla meta che Dio ci indica. Per questo Maria ci insegna a non perderci d’animo e a resistere ai dubbi e alle debolezze che pure ci portiamo nel cuore.

Questa speranza che va oltre ogni compromesso, Maria la esercita non solo verso Dio, ma anche verso il suo prossimo: non ha timore di affrontare un viaggio difficile e faticoso per andare dalla cugina Elisabetta, per farsi serva e aiutarla in un momento faticoso per lei, che attendeva un figlio in tarda età; porta alla cugina la gioia e la presenza di Gesù, che santifica Giovanni Battista, figlio nel seno della madre; loda e ringrazia con l’inno del Magnificat la potenza di Dio, che si è manifestata nella sua povera vita di fanciulla adolescente. Maria non si spaventa difronte alla persecuzione di Erode; si fa carico della gioia di due giovani sposi, che rischiano di essere derisi durante il loro matrimonio, perché non hanno predisposto il vino sufficiente per gli invitati ed ella, attenta e vigile, li aiuta sfidando persino la volontà di Gesù, che era restio a compiere il miracolo, perché non era ancora giunta la sua ora; accetta di farsi madre dei suoi discepoli sotto la croce e di stare con loro per invocare nel Cenacolo la venuta dello Spirito Santo promesso.

Questa ragazza, afferma Papa Francesco, è la madre che veglia sui suoi figli,i quali camminano nella vita stanchi e scoraggiati, bisognosi di speranza e di forza.Sì, in lei e con lei la luce della fede e della speranza non si spegne nei nostri cuori e possiamo affrontare con serenità ogni avversità. La nostra Madre guarda le nostre famiglie e comunità, che lei ama e che la cercano facendo silenzio nel proprio cuore, nonostante il chiasso e il rumore assordante che ci circonda ogni giorno.Con lei nel cuore, la speranza di vincere ogni difficoltà si fa strada dentro di noi e ci dona la serena fiducia nel suo amore e nella sua tenerezza di madre misericordiosa.

A Te, Madonna Ausiliatrice, affido la diocesi e tutti gli abitanti della nostra terra.Aiutaci a ritrovare nelle comuni radici cristiane la forza spirituale della fede in Cristo e la morale dell’amore,per superare le contrapposizioni e le tensioni di questo nostro tempo e affrontare i suoi problemi complessi con animo aperto alla speranza, che è sempre possibile con la tua intercessione, per ricercare insieme le soluzioni più concrete e appropriate,che aprano le vie di una convivenza socialepacifica e solidale.

Amen.