Il terzo incontro di E Se La Fede 2024/25 “La vocazione matrimoniale”

Giovedì 5 dicembre si è tenuto il terzo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025: tema della serata “La vocazione matrimoniale“. Location, come al solito, una Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco gremita di giovani.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Mario Aversano ha toccato i seguenti argomenti:

  • Il Signore ci corteggia
  • Le coordinate del sacramento
  • Miti e fantasmi sulla via dell’amore

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 20 febbraio 2025 sul tema “La vocazione al ministero ordinato“.

Il secondo incontro di E Se La Fede 2024/25 “Le vocazioni nella chiesa”

Giovedì 21 novembre si è tenuto il secondo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025: tema della serata “Le vocazioni nella chiesa“. Location, come al solito, la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Paolo Paulucci ha toccato i seguenti argomenti:

  • La vita inizia da una chiamata
  • I movimenti della chiamata
  • La fantasia dello Spirito: riflessi dell’Amore

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 5 dicembre sul tema “La vocazione matrimoniale“.

In arrivo l’MGS DAY! – 17 novembre 2024

Torna l’MGS Day a Torino-Valdocco! L’appuntamento, all’insegna del “Gioiosi nella speranza“, è per il 17 Novembre 2024.

PROGRAMMA

  • 9.30 Accoglienza
  • 10.30 Teatro
  • 11.30 Gioco
  • 12.00 Testimonianza di Emiliano Somellini, uno degli ex ragazzi del CIDMA (Centro Internazionale di Documentazione delle Mafie)
  • 13.30 Pranzo al sacco
  • 14.15 Gioco
  • 15.15 S. Messa presieduta da don Miguel Angel Garcia Morcuende SDB, Consigliere Generale della Pastorale Giovanile
  • 16.10 Saluti

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

L’iscrizione alla giornata ha un costo di € 7. Rivolgersi al responsabile del proprio centro per iscriversi.

INFO

In arrivo gli Esercizi Spirituali per universitari e giovani lavoratori a a Pianezza

Il weekend del 30 novembre e 1 dicembre tornano gli Esercizi Spirituali dedicati ai giovani universitari e lavoratori: appuntamento a Pianezza, presso Villa Lascaris (Via Lascaris 4, 10044 Pianezza).

Un’esperienza che andrà dalle 9.30 di sabato alle 17.00 di domenica e vedrà la predica di don Elio Cesari SDB.

Da portare

  • Lenzuola e asciugamani
  • Bibbia o Nuovo Testamento (sarà possibile acquistarne una copia agli esercizi)

Il weekend ha un costo di € 50, le iscrizioni sono aperte fino al 26 novembre nel form disponibile CLICCANDO QUI.

E se la fede avesse Ragione? – Primo incontro dell’annualità 2024/25 sul tema “La chiesa comunione di vocazioni”

Giovedì 24 ottobre si è tenuto il primo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025 nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Tema della serata “La chiesa comunione di vocazioni“.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Paolo Paulucci ha toccato i seguenti argomenti:

  • Dio è comunione quindi…. La vita è comunione!
  • La giustizia delle relazioni
  • La Chiesa nel sogno di Dio…. Una comunione che guarda fuori

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 21 novembre sul tema “Le vocazioni nella chiesa“.

 

Seminario “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea a Madrid

Dall’11 al 13 ottobre, nella Casa Don Bosco di Madrid si è svolto il seminarioIl primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea. Ecco li racconto di don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

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Un gruppo di salesiani e laici delle undici Ispettorie della Regione Mediterranea si è riunito a nella nuova Casa don Bosco di Madrid dall’11 al 13 ottobre 2024 per riflettere e condividere alcune esperienze pastorali su “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso”, seguendo il piano elaborato dalla Conferenza degli Ispettori della Regione al termine del CG28.

Nei giorni del seminario hanno predominato in noi due atteggiamenti.

  1. In primo luogo, volevamo ascoltare e contemplare la realtà con una prospettiva di fede. Il Concilio Vaticano II ha affermato che Dio è nascosto nei segni dei tempi e che per conoscere e interpretare i segni dei tempi abbiamo bisogno del dono dello Spirito e di assumere Gesù Cristo come criterio di discernimento.
  2. Il secondo atteggiamento è stato quello di cercare la forza teologica e pastorale della parola “dialogo”: “la Chiesa deve entrare in dialogo con il mondo in cui vive. La Chiesa diventa parola; la Chiesa diventa messaggio; la Chiesa diventa dialogo” (ES 34).

La finalità di questa nostra riflessione seminariale era di aiutare ed orientare le nostre Ispettorie nell’elaborazione dei PEPSI affinché esse siano all’altezza delle sfide che il mondo di oggi ci presenta.

Siamo partiti con il primo passo, grazie alla relazione di don Jesús Rojano, approfondendo il contesto socio-culturale odierno secolarizzato e pluralista pone alcune sfide per l’azione pastorale salesiana.

All’interno del seminario i giovani sono stati riconosciuti come produttori di cultura. Essi non sono solo ricettori di una situazione sociale, ma ne sono anche fautori e questo rappresenta una sfida per il carisma salesiano, il quale pone un forte accento sul protagonismo giovanile.

La posizione contemporanea dei giovani nei confronti della religione non assume (più) i caratteri di opposizione e di rifiuto tipici dei decenni passati, semmai i giovani appaiono piuttosto dubbiosi e scettici. Inoltre i confini tra credenti e non credenti si sono fatti più labili, soprattutto tra i giovani. Questo può rappresentare sia una preoccupazione sia un’opportunità pastorale.

L’Evangelii Nuntiandi di Paolo VI ha segnato il cammino post-conciliare della Chiesa circa la comprensione dell’evangelizzazione, Giovanni Paolo II ha rilanciato la tematica aprendo la riflessione circa la Nuova Evangelizzazione e Benedetto XVI ha colto il testimone istituendo e promuovendo il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Papa Francesco sceglie di connotare l’inizio del Suo Pontificato offrendo una riflessione sul tema dell’Evangelizzazione. Essa viene presentata nei suoi riflessi ecclesiali, nei suoi risvolti sociali e nelle sue esigenze spirituali e morali.

A livello salesiano, l’ultimo Capitolo Generale ha offerto alcune riflessioni circa il tema del nostro seminario:

Di fronte alla crisi globale dell’autorità, della tradizione e della trasmissione siamo sfidati sugli stili, sui contenuti e sulle modalità di annunciare Gesù Cristo, in quanto ci sentiamo tutti chiamati ad essere “missionari dei giovani”. Convinti della necessità di arrivare al loro cuore, sentiamo l’urgenza di proporre con più convinzione il primo annuncio, perché «non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio» (Christus vivit, n. 214)

Il secondo passo è stato offerto grazie a don Gustavo Cavagnari, che ha approfondito la missione evangelizzatrice della Chiesa come il compito principale e l’identità più profonda della Chiesa stessa. L’evangelizzazione, per dirla con le parole di San Paolo VI, “è un processo ricco, complesso e dinamico” e consiste nel realizzare con parole e opere la trasmissione del Vangelo, favorire l’incontro e la conoscenza con la Persona stessa di Cristo. L’evangelizzazione è un processo composto e articolato. Essa si realizza innanzitutto attraverso la testimonianza: non può esistere una evangelizzazione che non passi attraverso la testimonianza di vita cristiana dei fedeli, tutto nasce da un incontro, da una condivisione di vita.

La testimonianza però da sola risulta insufficiente: è necessario un annuncio esplicito della persona di Gesù, affinché possa essere svelato il mistero che abita la testimonianza di vita dei cristiani. Senza l’annuncio la testimonianza rischia di rimanere indecifrabile agli occhi e al cuore degli uomini del nostro tempo. Senza la testimonianza l’annuncio risulta vuoto e sterile. In questi giorni abbiamo imparato a riconoscere la testimonianza e l’annuncio come i due polmoni di un unico respiro.

Nel Seminario abbiamo anche riflettuto su alcune concretizzazioni pastorali legate all’accompagnamento, facendo un terzo passo grazie al contributo di don Koldo Gutierrez:

  1. Il Vangelo non è per alcuni, ma per tutti. Partiamo dalla consapevolezza che il Vangelo è per tutti, senza esclusione, perché il Signore ci manda a tutti. È quanto ha detto Papa Francesco ai giovani: “Non abbiate paura di andare a portare Cristo in qualsiasi ambiente, anche nelle periferie esistenziali, anche a coloro che sembrano i più lontani, i più indifferenti. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore” (ChV 177).
  2. La proposta pastorale non è tanto ciò che facciamo quanto un’espressione di ciò che siamo. La proposta pastorale, prima di essere intesa come azione, deve essere considerata come espressione di ciò che siamo. In questo senso, la prima cosa da affermare è che la nostra pastorale richiede di riconoscere che siamo comunità cristiane che hanno qualcosa da proporre ai giovani, anche a quelli che professano altre fedi o non ne professano affatto, e questa proposta pastorale si sostanzia nel Vangelo. Questo apre un interessante campo d’azione volto alla cura e alla formazione sia dei giovani che degli stessi operatori pastorali.
  3. Proporre una pastorale che tocchi il cuore del giovane e dell’evangelizzatore. Ciò significa riconoscere l’importanza della conversione: personale, intellettuale e religiosa. A tal fine, cerchiamo vie pedagogiche per suscitare e risvegliare il desiderio di fede, per avviare e accompagnare all’esperienza di Dio. I primi passi di questo processo mirano a risvegliare il desiderio di Dio, a rendere le persone consapevoli della propria interiorità, ad aiutarle a connettersi con le domande di senso, a riconoscere di essere abitate da una Presenza.
  4. Credere con il cuore e vivere con gioia. Nel testo della conversione dell’etiope negli Atti degli Apostoli, vediamo come la fede tocchi il suo cuore e poi si metta in cammino con gioia. L’eunuco, immagine di un uomo debole, crede di cuore. Qualcosa ha toccato il suo cuore e ha raggiunto le profondità della sua vita: Gesù stesso. La gioia è il frutto della fede.
  5. Dialogo e apprendimento. Annunciare il Vangelo ai giovani significa dialogare con loro, ma anche imparare da loro. Parlare ai giovani è possibile solo se prima li ascoltiamo. Dobbiamo prendere sul serio ciò che il Sinodo dice sui giovani quando afferma che i giovani sono un luogo teologico: “Il Sinodo ha cercato di guardare ai giovani con l’atteggiamento di Gesù, per discernere nella loro vita i segni dell’azione dello Spirito. Crediamo infatti che anche oggi Dio parli alla Chiesa e al mondo attraverso i giovani, la loro creatività e il loro impegno, così come le loro sofferenze e le loro richieste di aiuto” (FD 64).
  6. Una pastorale di crescita. Crescere significa andare avanti, andare oltre. Come accompagnatori, piantiamo semi di pienezza. I semi di pienezza aprono orizzonti ampi e ci fanno guardare oltre noi stessi. Molte delle nostre proposte pastorali si collocano in questa pastorale della crescita. In particolare, dobbiamo sottolineare l’importanza degli itinerari formativi, e soprattutto dell’itinerario di educazione alla fede, sapendo che la fede non è una conquista ma un dono che dobbiamo accogliere.
  7. Una pastorale della ricerca. Questa preoccupazione per la pastorale della ricerca è urgente, soprattutto in quei contesti dove le tracce religiose hanno perso forza e vigore, o nel contesto di minoranza religiosa. Saper comunicare con i cercatori significa aprire ponti di relazione; significa intendere il dialogo non solo come comunicazione di idee ma soprattutto di doni; significa curare i semi della Parola. In questi semi la Parola è già presente, anche se in forma incipiente, e la direzione verso cui puntano è la Parola.

Campo 4 e Assemblea MGS – 21 settembre 2024, Colle Don Bosco

Dal 19 al 22 settembre 2024 al Colle don Bosco si è svolto il Campo 4: un momento di ritiro per i giovani neo-maturati fino ai 29 anni.

All’interno della settimana, sabato 21 settembre si è tenuta l’Assemblea MGS  per tutti i Direttori delle case salesiane, i confratelli Salesiani, le consorelle Figlie di Maria Ausiliatrice e i giovani tra i 19 e i 29 anni, corresponsabili della missione delle case salesiane. 

Nel suo intervento all’Assemblea, Pierluigi Dovis, presidente di Caritas Torino, ha affrontato due temi centrali: la necessità di una comunità intergenerazionale e il ruolo rilevante dei giovani. Ha evidenziato l’importanza perciò, di accompagnare i giovani adulti, senza delegare loro la responsabilità di gestire da soli il proprio percorso, suggerendo il bisogno di una presenza attiva accanto a loro, che non li lasci soli nel momento del bisogno. Ha richiamato le parole di San Paolo, secondo cui “la speranza non delude“, sottolineando come le delusioni possano nascere da una visione troppo centrata su se stessi, mentre la speranza si radica nell’incontro con Dio e con l’altro. L’elemento chiave del discorso è stata la dimensione relazionale, una leva per costruire comunità autentiche. 

Uno degli aspetti più toccanti del suo intervento è stato il riconoscimento dell’inadeguatezza che giovani e adulti possono provare. Dovis ha parlato della condizione comune di “collezionare fallimenti”, ma ha invitato a chiedere aiuto alla comunità, creando legami basati sull’affettività, sulla confidenza e il rispetto reciproco. Ogni cammino di fede si nutre delle piccole azioni quotidiane, dei gesti minimi, di quel “stare in mezzo” che caratterizza l’operato di chi vuole essere animatore o guida. 

“L’animatore non conduce dall’alto, ma cammina accanto, come un compagno di viaggio”, ha concluso, invitando i giovani a vivere la loro fede come un percorso collettivo, fatto di accompagnamento reciproco e condivisione.

Subito dopo il discorso dell’ospite, è stato dedicato un ampio tempo di riflessione personale e di condivisione a piccoli gruppi. Dopo uno spazio di domande prima del pranzo delle 12:30, Dovis ha concluso con un invito alla speranza, percepita come forza viva, alimentata dalla certezza che l’amore di Dio è rivolto a ciascuno ed accoglie le imperfezioni e i limiti dell’uomo. Un messaggio di grande incoraggiamento per i giovani presenti all’assemblea, chiamati a vivere il loro ruolo nella comunità con autenticità, consapevolezza e coraggio.

Il Campo 4 si è poi concluso con il pellegrinaggio a Chieri di domenica 22.

 

Ritrovo MGS e Professioni Perpetue al Colle Don Bosco: “Attesi dal suo Amore”

Il Ritrovo MGS dello scorso 14 settembre ha riunito giovani e animatori per un evento ispirato alla Strenna del Rettor Maggiore Ángel Fernández Artime per il 2025, con il tema Ancorati alla speranza, pellegrini con i giovani. È stato un momento di ritrovo di inizio anno e di condivisione, suddivisa nelle diverse fasce di età, ciascuna impegnata a esplorare come affrontare la ripresa della routine quotidiana con una speranza rinnovata attraverso giochi ed attività.

Come testimonianza di una promessa d’Amore che dura per sempre, prima di pranzo, i ragazzi hanno avuto l’occasione di ascoltare l’intervento dei due prossimi professi, Giorgio Ramundo e Fabrizio Spina, che hanno affidato la loro vita al Signore secondo il carisma di San Giovanni Bosco nella Basilica superiore del Colle don Bosco nel pomeriggio. Giorgio Ramundo in particolare, ha condiviso una riflessione profonda sull’Amore eterno, sottolineando che la promessa di un “Per Sempre” è una sicurezza che offre conforto e speranza, una certezza che dura nel tempo e sostiene in ogni circostanza. Questo messaggio si riflette nella canzone “In Lui tutto è possibile, che celebra  “l’amore che mai finirà”, cantata durante la S. Messa dal coro MGS e dai giovani della casa salesiana di Cuneo, centro in cui la metà dei novizi ha svolto un’esperienza di oratorio estivo.

Momenti di gioia e di fede hanno, perciò, contraddistinto la celebrazione presieduta dal Consigliere Regionale don Juan Carlos Pérez Godoy, alla quale hanno partecipato le famiglie gli amici dei giovani confratelli: Fabrizio Spina (Italia – ICP), Faraz Masih (Pakistan), Freymoe Win (Myanmar), Giorgio Giuseppe Domenico Ramundo (Italia – ICP), John Phyo Thura Aung (Myanmar), Volodymyr Basarab (Ucraina).

La giornata del Ritrovo MGS ha così offerto una potente riflessione sul tema della speranza, espressa nel momento di buonanotte, al termine della giornata , dall’Ispettore don Leonardo:

L’amore di Dio è l’ancora che ci sostiene…ma quando piantare l’ancora in cielo? Anche ora, ancora!

Siamo chiamatiancora” a rispondere a questa promessa con fiducia e a vivere ogni giorno ancorati alla speranza che in Lui, davvero, tutto è possibile.

 

 

E andremo e annunceremo che
Nulla ci può vincere
Perché abbiamo udito le sue parole (le sue parole)
Perché abbiam veduto vite cambiare (cambiar le vite)
Perché abbiamo visto l’amore vincere
Sì, abbiamo visto l’amore vincere.

(Nuovi Orizzonti, Tutto è possibile.)

Mini Campo GxG il 4-5 Luglio 2024

Per i ragazzi che hanno terminato la 3°- 4°- 5° superiore arriva il Mini Campo GxG per l’estate!

L’appuntamento è il 4 e 5 luglio 2024 (arrivo alle 20.30 dopo cena, rientro alle 18.00) a Valdocco e Giaveno-Selvaggio.

Il contributo di partecipazione di € 5 include la notte, la colazione, il pranzo e il viaggio.

Iscrizioni

Presso il referente della propria casa salesiana o contattando don Fabiano Gheller.