Presentazione PEPSI 2025-2030 a Valdocco

Nelle giornate del 7 e 8 febbraio è stato presentato nella Sala Sangalli di Valdocco il nuovo Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale (PEPSI) per il quinquennio 2025-2030, che va a sostituire il precedente realizzato nel 2012. Un documento di animazione e governo che guiderà la realizzazione del cammino educativo pastorale ispettoriale dei prossimi 5 anni, orientando ogni iniziativa e risorsa verso la realizzazione della missione salesiana.

La presentazione è il culmine di un percorso durato un anno e mezzo, frutto del lavoro di tutta l’Ispettoria: confratelli, laici, adulti e giovani hanno collaborato per definire gli obiettivi a lungo termine dell’Ispettoria, per camminare insieme custodendo il sogno di don Bosco.

Il documento è stato presentato alla Comunità Educativo Pastorale (CEP) nel pomeriggio di venerdì 7 e nella mattinata di sabato 8, entrambe le giornate hanno visto un’introduzione dell’Ispettore don Leonardo Mancini, seguita dalla presentazione del documento da parte del Delegato di Pastorale Giovanile don Alberto Goia.

Presentazione PEPSI 2025-2030 | Valdocco, 7-8 febbraio 2025

Pubblicato da Salesiani Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania su Lunedì 10 febbraio 2025

Dopo una breve analisi dello stato attuale dell’Ispettoria nel contesto del territorio in cui opera (Piemonte, Valle d’Aosta, Lituania), si è passati alla presentazione degli obiettivi Ispettoriali e locali di ogni ambiente (Oratorio, Parrocchia, Scuola, CFP e CUS) e ogni dimensione/ambito (Animazione Vocazionale, Animazione Missionaria, Comunicazione Sociale, Emarginazione e Disagio Giovanile, Movimento Giovanile Salesiano).

A conclusione, dei lavori di gruppo sul cammino futuro nel locale e un momento di convivialità con buffet offerto.

 

“Nessuno di noi arriva a Dio da solo”: Festa di don Bosco 2025

Venerdì 31 gennaio, festa di San Giovanni Bosco, è stata una giornata ricca di momenti di preghiera e celebrazioni, che ha animato il cuore salesiano di Torino, presso il Santuario di Maria Ausiliatrice a Valdocco.

Fin dalle prime ore del mattino, numerosi fedeli, religiosi e giovani si sono riuniti per vivere insieme questa importante occasione di fede. La giornata si è aperta alle ore 7:00 con la Messa per il popolo, presieduta da Padre Carmine Arice, Padre generale del Cottolengo. Subito dopo, alle 8:00, è stata celebrata la Messa per i religiosi, presieduta da Padre Fabio Malesa, missionario della Consolata.

Un momento particolarmente significativo si è svolto alle 9:30 con la Messa dedicata alle scuole salesiane di Torino Valdocco, presieduta da don Alberto Goia, Delegato di Pastorale Giovanile del Piemonte e Valle d’Aosta. La Messa delle 17:00 è stata celebrata da S. Ecc. Mons. Gabriele Mana, Vescovo emerito di Biella.

La giornata si è conclusa alle 18:30 con una Messa dedicata al Movimento Giovanile Salesiano, presieduta da don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore.

Il Vicario del Rettor Maggiore ha saputo trasmettere il cuore del carisma salesiano: la dimensione comunitaria della fede e l’importanza di portare sempre nel cuore le persone che incontriamo. “Se siamo qui è perchè don Bosco ci ha portato qui” (don Stefano Martoglio). Don Bosco stesso aveva un pensiero profondo su questo cammino: la vita è fatta di volti, incontri e relazioni che portiamo nel cuore.

Nessuno di noi arriva a Dio da solo.

In questo giorno di luce e festa, don Stefano Martoglio con questa frase ci ha invitato a portare idealmente con noi tutte le persone che hanno fatto e fanno parte del nostro cammino. Ha rivelato come questo gesto rappresenti qualcosa di più grande, che ci supera: il senso autentico dell’essere Chiesa. Nell’omelia, ha consegnato ai giovani l’immagine del Signore buon Pastore, che si prende cura di ciascuno in modo unico e personale. E anche quando con i nostri limiti fatichiamo a prenderci cura gli uni degli altri, la Sua presenza non ci abbandona mai. Allo stesso modo, siamo chiamati anche noi a essere pastori gli uni per gli altri lungo il cammino della vita.

Un appuntamento corale che ha saputo coniugare fede, comunità e spiritualità, nel solco della tradizione salesiana, sempre attenta alla formazione e all’accompagnamento spirituale di giovani e fedeli di ogni età, offrendo un esempio concreto di quella cura reciproca che ci rende parte di una Chiesa viva e accogliente.

Subito dopo la Messa Mgs, tutto il Movimento Giovanile Salesiano si è ritrovato per la cena e per un momento di gioco insieme, terminato con la Buonanotte dell’Ispettore e la Messa delle ore 21.00 con il SERMIG, presieduta da don Andrea Bisacchi.

“Racconti di speranza”: Novena a Don Bosco 2025

In preparazione alla festa di don Bosco viene proposta questa Novena che ripercorre episodi di speranza nella sua vita.

Sono nove passi per avvicinarci ad un incontro, nove occasioni di vedere un padre più da vicino che ci condurranno ad affidargli ciò che ci sta più a cuore in questo momento della nostra vita.

Per ogni giorno, dopo l’episodio proposto, si suggerisce, secondo l’opportunità, di pregare:

  • 3 Padre Nostro
  • 3 Ave Maria
  • 3 Gloria al Padre
  • 3 Salve Regina

e concludere con la preghiera a Don Bosco che trovate di seguito:

O PADRE E MAESTRO DELLA GIOVENTÙ
SAN GIOVANNI BOSCO,
CHE HAI TANTO LAVORATO PER LA SALVEZZA DEI GIOVANI,
SII NOSTRA GUIDA NEL CERCARE
IL VERO BENE DELLA NOSTRA ANIMA E DEL PROSSIMO.
INSEGNACI A COMBATTERE IL PECCATO
E A VIVERE SECONDO IL VANGELO IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO,
PERCHÈ TUTTI CI POSSANO RICONOSCERE COME CRISTIANI.
INSEGNACI AD AMARE GESÙ NELL’EUCARISTIA E MARIA AUSILIATRICE.
E AD ESSERE FEDELI ALLA CHIESA E AL PAPA.
CHIEDI A DIO PER NOI,
AL TERMINE DELLA NOSTRA VITA,
IL DONO DI UNA BUONA MORTE,
PER VENIRE CON TE IN PARADISO.
SAN GIOVANNI BOSCO, PREGA PER NOI!

Primo giorno: “Vieni Giovanni, vieni con me”
La speranza di essere presi per mano

Secondo giorno: “Mi prenderò cura del tuo futuro”
La speranza di avere un padre

Terzo giorno: “Per quelli che uscivano dalle carceri”
La speranza di una vita nuova

Quarto giorno: “Un sito c’è, lo venga a vedere”
La speranza di avere una casa

Quinto giorno: “Dio li ascoltò”
La speranza di non perdere un padre

Sesto giorno: “Camminate con i piedi per terra, ma con il cuore abitate il cielo”
La speranza del Paradiso

Settimo giorno: “Ha fatto tutto lei”
La speranza riposta in Maria

Ottavo giorno: “Fu posto il nome di Salesiani”
La speranza apostolica

Nono giorno: “Fatti amare”
La speranza di essere figlio

Settimana Comunitaria a Valdocco: 26-31 gennaio 2025

Torna anche quest’anno la proposta della Settimana Comunitaria a Valdocco, presso gli SDB e le FMA: un’occasione per confrontarsi nel quotidiano e conoscere meglio una comunità salesiana.

Quando:

  • 26-31 gennaio
  • Arrivi alle 18.00, partenze alle 15.00

Per chi:

Aperta a ragazzi e ragazze dall’annata 2005 in su.

Non solo per chi partecipa ai GR Discernimento quest’anno, ma per tutti quei giovani che – adatti – possono averne vantaggio nel loro cammino.

Informazioni:

  • Assicurati i tempi di studio e lavoro.
  • Portare asciugamani, lenzuola, necessario per lo studio e il lavoro.

Per partecipare:

Contattare don Matteo Vignola (3382383918) e suor Paola Casalis (3392880556) entro il 20 gennaio.

Il terzo incontro di E Se La Fede 2024/25 “La vocazione matrimoniale”

Giovedì 5 dicembre si è tenuto il terzo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025: tema della serata “La vocazione matrimoniale“. Location, come al solito, una Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco gremita di giovani.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Mario Aversano ha toccato i seguenti argomenti:

  • Il Signore ci corteggia
  • Le coordinate del sacramento
  • Miti e fantasmi sulla via dell’amore

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 20 febbraio 2025 sul tema “La vocazione al ministero ordinato“.

Il secondo incontro di E Se La Fede 2024/25 “Le vocazioni nella chiesa”

Giovedì 21 novembre si è tenuto il secondo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025: tema della serata “Le vocazioni nella chiesa“. Location, come al solito, la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Paolo Paulucci ha toccato i seguenti argomenti:

  • La vita inizia da una chiamata
  • I movimenti della chiamata
  • La fantasia dello Spirito: riflessi dell’Amore

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 5 dicembre sul tema “La vocazione matrimoniale“.

In arrivo l’MGS DAY! – 17 novembre 2024

Torna l’MGS Day a Torino-Valdocco! L’appuntamento, all’insegna del “Gioiosi nella speranza“, è per il 17 Novembre 2024.

PROGRAMMA

  • 9.30 Accoglienza
  • 10.30 Teatro
  • 11.30 Gioco
  • 12.00 Testimonianza di Emiliano Somellini, uno degli ex ragazzi del CIDMA (Centro Internazionale di Documentazione delle Mafie)
  • 13.30 Pranzo al sacco
  • 14.15 Gioco
  • 15.15 S. Messa presieduta da don Miguel Angel Garcia Morcuende SDB, Consigliere Generale della Pastorale Giovanile
  • 16.10 Saluti

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

L’iscrizione alla giornata ha un costo di € 7. Rivolgersi al responsabile del proprio centro per iscriversi.

INFO

In arrivo gli Esercizi Spirituali per universitari e giovani lavoratori a a Pianezza

Il weekend del 30 novembre e 1 dicembre tornano gli Esercizi Spirituali dedicati ai giovani universitari e lavoratori: appuntamento a Pianezza, presso Villa Lascaris (Via Lascaris 4, 10044 Pianezza).

Un’esperienza che andrà dalle 9.30 di sabato alle 17.00 di domenica e vedrà la predica di don Elio Cesari SDB.

Da portare

  • Lenzuola e asciugamani
  • Bibbia o Nuovo Testamento (sarà possibile acquistarne una copia agli esercizi)

Il weekend ha un costo di € 50, le iscrizioni sono aperte fino al 26 novembre nel form disponibile CLICCANDO QUI.

E se la fede avesse Ragione? – Primo incontro dell’annualità 2024/25 sul tema “La chiesa comunione di vocazioni”

Giovedì 24 ottobre si è tenuto il primo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025 nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Tema della serata “La chiesa comunione di vocazioni“.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Paolo Paulucci ha toccato i seguenti argomenti:

  • Dio è comunione quindi…. La vita è comunione!
  • La giustizia delle relazioni
  • La Chiesa nel sogno di Dio…. Una comunione che guarda fuori

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 21 novembre sul tema “Le vocazioni nella chiesa“.

 

Seminario “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea a Madrid

Dall’11 al 13 ottobre, nella Casa Don Bosco di Madrid si è svolto il seminarioIl primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea. Ecco li racconto di don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

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Un gruppo di salesiani e laici delle undici Ispettorie della Regione Mediterranea si è riunito a nella nuova Casa don Bosco di Madrid dall’11 al 13 ottobre 2024 per riflettere e condividere alcune esperienze pastorali su “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso”, seguendo il piano elaborato dalla Conferenza degli Ispettori della Regione al termine del CG28.

Nei giorni del seminario hanno predominato in noi due atteggiamenti.

  1. In primo luogo, volevamo ascoltare e contemplare la realtà con una prospettiva di fede. Il Concilio Vaticano II ha affermato che Dio è nascosto nei segni dei tempi e che per conoscere e interpretare i segni dei tempi abbiamo bisogno del dono dello Spirito e di assumere Gesù Cristo come criterio di discernimento.
  2. Il secondo atteggiamento è stato quello di cercare la forza teologica e pastorale della parola “dialogo”: “la Chiesa deve entrare in dialogo con il mondo in cui vive. La Chiesa diventa parola; la Chiesa diventa messaggio; la Chiesa diventa dialogo” (ES 34).

La finalità di questa nostra riflessione seminariale era di aiutare ed orientare le nostre Ispettorie nell’elaborazione dei PEPSI affinché esse siano all’altezza delle sfide che il mondo di oggi ci presenta.

Siamo partiti con il primo passo, grazie alla relazione di don Jesús Rojano, approfondendo il contesto socio-culturale odierno secolarizzato e pluralista pone alcune sfide per l’azione pastorale salesiana.

All’interno del seminario i giovani sono stati riconosciuti come produttori di cultura. Essi non sono solo ricettori di una situazione sociale, ma ne sono anche fautori e questo rappresenta una sfida per il carisma salesiano, il quale pone un forte accento sul protagonismo giovanile.

La posizione contemporanea dei giovani nei confronti della religione non assume (più) i caratteri di opposizione e di rifiuto tipici dei decenni passati, semmai i giovani appaiono piuttosto dubbiosi e scettici. Inoltre i confini tra credenti e non credenti si sono fatti più labili, soprattutto tra i giovani. Questo può rappresentare sia una preoccupazione sia un’opportunità pastorale.

L’Evangelii Nuntiandi di Paolo VI ha segnato il cammino post-conciliare della Chiesa circa la comprensione dell’evangelizzazione, Giovanni Paolo II ha rilanciato la tematica aprendo la riflessione circa la Nuova Evangelizzazione e Benedetto XVI ha colto il testimone istituendo e promuovendo il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Papa Francesco sceglie di connotare l’inizio del Suo Pontificato offrendo una riflessione sul tema dell’Evangelizzazione. Essa viene presentata nei suoi riflessi ecclesiali, nei suoi risvolti sociali e nelle sue esigenze spirituali e morali.

A livello salesiano, l’ultimo Capitolo Generale ha offerto alcune riflessioni circa il tema del nostro seminario:

Di fronte alla crisi globale dell’autorità, della tradizione e della trasmissione siamo sfidati sugli stili, sui contenuti e sulle modalità di annunciare Gesù Cristo, in quanto ci sentiamo tutti chiamati ad essere “missionari dei giovani”. Convinti della necessità di arrivare al loro cuore, sentiamo l’urgenza di proporre con più convinzione il primo annuncio, perché «non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio» (Christus vivit, n. 214)

Il secondo passo è stato offerto grazie a don Gustavo Cavagnari, che ha approfondito la missione evangelizzatrice della Chiesa come il compito principale e l’identità più profonda della Chiesa stessa. L’evangelizzazione, per dirla con le parole di San Paolo VI, “è un processo ricco, complesso e dinamico” e consiste nel realizzare con parole e opere la trasmissione del Vangelo, favorire l’incontro e la conoscenza con la Persona stessa di Cristo. L’evangelizzazione è un processo composto e articolato. Essa si realizza innanzitutto attraverso la testimonianza: non può esistere una evangelizzazione che non passi attraverso la testimonianza di vita cristiana dei fedeli, tutto nasce da un incontro, da una condivisione di vita.

La testimonianza però da sola risulta insufficiente: è necessario un annuncio esplicito della persona di Gesù, affinché possa essere svelato il mistero che abita la testimonianza di vita dei cristiani. Senza l’annuncio la testimonianza rischia di rimanere indecifrabile agli occhi e al cuore degli uomini del nostro tempo. Senza la testimonianza l’annuncio risulta vuoto e sterile. In questi giorni abbiamo imparato a riconoscere la testimonianza e l’annuncio come i due polmoni di un unico respiro.

Nel Seminario abbiamo anche riflettuto su alcune concretizzazioni pastorali legate all’accompagnamento, facendo un terzo passo grazie al contributo di don Koldo Gutierrez:

  1. Il Vangelo non è per alcuni, ma per tutti. Partiamo dalla consapevolezza che il Vangelo è per tutti, senza esclusione, perché il Signore ci manda a tutti. È quanto ha detto Papa Francesco ai giovani: “Non abbiate paura di andare a portare Cristo in qualsiasi ambiente, anche nelle periferie esistenziali, anche a coloro che sembrano i più lontani, i più indifferenti. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore” (ChV 177).
  2. La proposta pastorale non è tanto ciò che facciamo quanto un’espressione di ciò che siamo. La proposta pastorale, prima di essere intesa come azione, deve essere considerata come espressione di ciò che siamo. In questo senso, la prima cosa da affermare è che la nostra pastorale richiede di riconoscere che siamo comunità cristiane che hanno qualcosa da proporre ai giovani, anche a quelli che professano altre fedi o non ne professano affatto, e questa proposta pastorale si sostanzia nel Vangelo. Questo apre un interessante campo d’azione volto alla cura e alla formazione sia dei giovani che degli stessi operatori pastorali.
  3. Proporre una pastorale che tocchi il cuore del giovane e dell’evangelizzatore. Ciò significa riconoscere l’importanza della conversione: personale, intellettuale e religiosa. A tal fine, cerchiamo vie pedagogiche per suscitare e risvegliare il desiderio di fede, per avviare e accompagnare all’esperienza di Dio. I primi passi di questo processo mirano a risvegliare il desiderio di Dio, a rendere le persone consapevoli della propria interiorità, ad aiutarle a connettersi con le domande di senso, a riconoscere di essere abitate da una Presenza.
  4. Credere con il cuore e vivere con gioia. Nel testo della conversione dell’etiope negli Atti degli Apostoli, vediamo come la fede tocchi il suo cuore e poi si metta in cammino con gioia. L’eunuco, immagine di un uomo debole, crede di cuore. Qualcosa ha toccato il suo cuore e ha raggiunto le profondità della sua vita: Gesù stesso. La gioia è il frutto della fede.
  5. Dialogo e apprendimento. Annunciare il Vangelo ai giovani significa dialogare con loro, ma anche imparare da loro. Parlare ai giovani è possibile solo se prima li ascoltiamo. Dobbiamo prendere sul serio ciò che il Sinodo dice sui giovani quando afferma che i giovani sono un luogo teologico: “Il Sinodo ha cercato di guardare ai giovani con l’atteggiamento di Gesù, per discernere nella loro vita i segni dell’azione dello Spirito. Crediamo infatti che anche oggi Dio parli alla Chiesa e al mondo attraverso i giovani, la loro creatività e il loro impegno, così come le loro sofferenze e le loro richieste di aiuto” (FD 64).
  6. Una pastorale di crescita. Crescere significa andare avanti, andare oltre. Come accompagnatori, piantiamo semi di pienezza. I semi di pienezza aprono orizzonti ampi e ci fanno guardare oltre noi stessi. Molte delle nostre proposte pastorali si collocano in questa pastorale della crescita. In particolare, dobbiamo sottolineare l’importanza degli itinerari formativi, e soprattutto dell’itinerario di educazione alla fede, sapendo che la fede non è una conquista ma un dono che dobbiamo accogliere.
  7. Una pastorale della ricerca. Questa preoccupazione per la pastorale della ricerca è urgente, soprattutto in quei contesti dove le tracce religiose hanno perso forza e vigore, o nel contesto di minoranza religiosa. Saper comunicare con i cercatori significa aprire ponti di relazione; significa intendere il dialogo non solo come comunicazione di idee ma soprattutto di doni; significa curare i semi della Parola. In questi semi la Parola è già presente, anche se in forma incipiente, e la direzione verso cui puntano è la Parola.