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Specchio dei tempi: «Il buon esempio dell’oratorio Agnelli»

Nella giornata di oggi, lunedì 31 agosto, la rubrica de La Stampa “Specchio dei tempi“, dedicata agli approfondimenti per riflettere sul mondo da diverse angolature, riporta la lettera di una lettrice che ringrazia per il lavoro e le attività svolte quest’estate dall’oratorio salesiano dell’Agnelli. Si riporta di seguito l’articolo.

Specchio dei tempi, le lettere del 31 agosto

«Il buon esempio dell’oratorio Agnelli»

Una lettrice scrive:

«Siamo due genitori che lavorano entrambi in ospedale e vogliamo scrivere queste righe andando oltre le difficoltà ed il senso di abbandono del periodo del lockdown provato dalle famiglie come la nostra, dove nessun genitore ha potuto garantire la presenza in casa, se non per periodi limitati. In questa lettera vogliamo soprattutto ringraziare l’oratorio salesiano Agnelli per aver avuto la capacità di allungare una mano a tante famiglie, attivando l’estate ragazzi 2020 con le adeguate misure di sicurezza. I centri estivi sono stati coraggiosi e insostituibili apripista nell’incertezza. Ora a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, vorremmo invece ringraziare tutti quei maestri, professori e presidi che si stanno adoperando per iniziare e portare avanti la didattica in presenza e in sicurezza. Elemento fondamentale e imprescindibile per pensare ad una società evoluta che sa gestire e convivere con intelligenza in questo periodo storico».

Chiara

L’impegno a scuola al tempo del lockdown: intervista a don Claudio Belfiore

Un ambiente familiare in cui salesiani, insegnanti, educatori, genitori, allievi sono rimasti uniti per un insegnamento serio e di qualità anche durante il lockdown, preparando al futuro 1160 ragazzi. Ecco di seguito l’intervista realizzata all’ombra dell’Ausiliatrice a don Claudio Belfiore, Direttore dell’Istituto Internazionale Salesiano Edoardo Agnelli.

Tra gli argomenti trattati: l’offerta formativa dell’Istituto Agnelli; come hanno vissuto i giovani la maturità di quest’anno al tempo del Covid-19: con grinta, gioia e impegno; il riconoscimento dell’impegno dei giovani nell’affrontare gli esami e il periodo dell’emergenza sanitaria; l’acquisizione di competenze e capacità nuove; la paura di ritornare al periodo del lockdown il quale ha mortificato soprattutto le relazioni con i giovani; la creazione di nuovi canali e nuovi modi nell’apprendimento e per mantenere il contatto con gli studenti e gli allievi; la didattica a distanza; la solidarietà emersa durante il periodo di chiusura; la fatica del disorientamento; la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria: un cammino insieme nel dovere e nel diritto all’istruzione; il prossimo passo da intraprendere per la scuola pubblica paritaria: la detraibilità fiscale della retta e il sostegno dei diversamente abili; un sogno per il 2020/2021: “Tutti a scuola, in presenza!”

Don Bosco Agnelli: ottimi risultati all’esame di Stato

Anche quest’anno, ottimi risultati all’Esame di Stato per gli studenti di quinta superiore dell’Istituto Internazionale Salesiano Edoardo Agnelli.

Nel Liceo Scientifico, 7 ragazzi hanno raggiunto il 100/100, e tre di questi anche con la lode, a conferma dell’ottimo lavoro svolto durante tutti e cinque gli anni di scuola. Voto medio: 91/100 nella sola sezione tradizionale.

All’Istituto Tecnico, 5 ragazzi hanno raggiunto il 100/100, e due di questi anche con la lode.

Nella sola sezione di “Elettronica ed Elettrotecnica” il voto medio è stato di 88/100.

In totale, l’Istituto Agnelli conclude il percorso scolastico di quest’anno con ben 12 studenti diplomati con il massimo dei voti, di cui 5 con la lode, e altri 18 ragazzi con un voto superiore al 90.

L’oratorio estivo: intervista a don Gianmarco Pernice

Con la fine della scuola, l’inizio delle vacanze estive e la tregua di alcune restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, in molte realtà oratoriali stanno riprendendo le attività estive dedicate ai bambini e ai ragazzi. Tra queste, quella dell’Oratorio Don Bosco dell’Agnelli di Torino.

Si riporta di seguito l’intervista realizzata all’ombra della Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco a don Gianmarco Pernice, Parroco della Parrocchia San Giovanni Bosco Torino-Agnelli e incaricato dell’oratorio. Tra gli argomenti trattati nell’intervista, la gioia dei fedeli nel poter ritornare a celebrare insieme la S.Messa, come stanno vivendo questo momento i giovani animatori dell’oratorio, l’importanza dell’aspetto della “missione” nel ruolo educativo dell’animatore, il rispetto delle norme Covid-19 all’oratorio estivo e le tante attività pensate per quest’estate all’Oratorio dell’Agnelli.

L’Oratorio Estivo vuol dire ritornare a dare una speranza ai ragazzi che in questo momento hanno veramente bisogno di recuperare la loro socialità, di recuperare un rapporto sereno con i loro amici, oltre che con la loro famiglia.

Oratorio estivo 2020 Salesiani Agnelli

Tutto pronto all’Oratorio estivo dell’Agnelli! Si riporta il messaggio di don Gianmarco Pernice, Parroco della Parrocchia San Giovanni Bosco.

Gentili famiglie, come ormai ben sapete, in questo periodo di emergenza sanitaria anche il nostro oratorio si è riorganizzato meglio che poteva per poter continuare a garantire una presenza educativa con l’oratorio estivo. Visionare il sito con le prime informazioni.

L’oratorio estivo 2020 comincerà lunedì 22 giugno e terminerà venerdì 7 agosto. Pur volendo venire incontro alle tante famiglie che lo chiederanno, al momento non siamo in grado di fornire ulteriori settimane in agosto.

Non ci sarà possibile accogliere tutti i bambini e ragazzi che faranno la loro richiesta: vi è un numero massimo consentito, proporzionale alla capacità ricettiva della struttura in termini di spazi (all’aperto e al chiuso) e di presenza di adulti responsabili. Per maggiori informazioni si possono consultare le linee guida della Regione dove ci sono tutte le informazioni a cui dobbiamo attenerci. Tra i vari criteri per l’ammissione, saranno privilegiati coloro che richiederanno l’iscrizione per un numero maggiore di settimane: lo scopo è garantire, secondo le linee guida, l’organizzazione in piccoli gruppi (da 8 bambini per le elementari e da 10 per le medie/superiori), prestando attenzione a non variarne la composizione nell’arco del tempo. Mentre non è prevista alcuna priorità per le domande di iscrizione che giungeranno per prime in ordine di tempo.

Disponibile il form online che non avrà valore di preiscrizione ma permetterà solo di stilare una graduatoria e poi di contattare le famiglie per l’iscrizione: il form sarà disponibile fino al giorno 12 giugno alle ore 19,00. A causa della situazione sanitaria vi è un numero massimo consentito, proporzionale alla capacità ricettiva della struttura in termini di spazi (all’aperto e al chiuso) e di presenza di adulti responsabili.

Grazie della pazienza e della fiducia, presenti più che mai!

Don Gianmarco Pernice

Salesiani Agnelli: allievi all’opera tra Decameron e escape room – la Repubblica

Il quotidiano la Repubblica di domenica 31 maggio, nella sezione Torino Cronaca, dedica un articolo alla didattica a distanza dal titolo “Più forte del lockdown così la scuola si rinnova” (a cura di Cristina Palazzo e Carlotta Rocci) presentando alcune attività messe in campo dalle realtà scolastiche presenti sul territorio. Tra queste, la testimonianza dell’Istituto Salesiano Agnelli di Torino. Si riporta di seguito l’articolo dell’Agnelli.

Allievi all’opera tra Decameron e escape room

La didattica ha distanza ha costretto la scuola a reinventarsi. Mantenere l’attenzione per ore davanti al pc non è semplice, anzi è impossibile.

Così all’Istituto Agnelli di Torino — dove la didattica sulle piattaforme digitali esiste da almeno due anni — se ne sono inventate di tutti i colori.

«È stata un’esperienza molto positiva», commenta il professore di lettere Alessandro Antonioli. «Fin da settembre abbiamo attivato una piattaforma Google Suite for education e ogni studente ha un suo account. Da marzo abbiamo provato a trasformare l’emergenza in opportunità per sperimentare una didattica».

Così anche il Decameron è diventato un’esperienza digitale. Il gruppo di giovani che si rifugia in campagna per sfuggire alla peste raccontato da Boccaccio è diventato la classe di terza liceo dell’Agnelli: ognuno si è cimentato nel racconto di una storia vera, inventata o reinterpretata per creare un personalissimo Decameron 2020 in pieno lockdown.

I ragazzi di seconda liceo, invece, si sono cimentati nella creazione di un’escape room digitale da proporre agli studenti di terza media: un gioco didattico sulla storia, dalla preistoria al medioevo.

Per non perdere il contatto umano, direttore e prof hanno scandito le settimane con un video messaggio spedito tutti i lunedì. Tra media, liceo scientifico e istituto tecnico, negli ultimi tre mesi sono state spedite 692.017 mail e sono stati organizzati 15.859 incontri sulle piattaforme digitali, condividendo — tra docenti, studenti e genitori — 196.814 file. — c.roc.

Salesiani Agnelli: torna a rivivere il “Sogno di don Bosco”

Sono stati completati i lavori di restauro dell’antico paliotto dell’altare nella chiesa di San Giovanni Bosco a Mirafiori. Oggi, lunedì 18 maggio, nel centenario della nascita di Giovanni Paolo II, è stata celebrata anche la prima Messa sull’altare rinnovato. Di seguito il comunicato della Parrocchia San Giovanni Bosco a cura del Parroco don Gianmarco Pernice.

Torino 17 maggio 2020

All’Agnelli torna a rivivere il “Sogno di don Bosco”.
Dopo 50 anni l’antico paliotto dell’altare ritorna in chiesa totalmente restaurato.

I lavori, commissionati dal parroco don Gianmarco Pernice, autorizzati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino e dall’ufficio liturgico e beni culturali della Diocesi di Torino, progettati dagli architetti Luca Zumaglini e Alessia Giachetti (studio Arkitettando) con incarico di Direzione Lavori e dal restauratore Francesco Brigadeci, sono stati eseguiti da quest’ultimo e dall’impresa Nuova L.T. Costruzioni Srl di Giuseppe Lorusso

Nella chiesa di San Giovanni Bosco a Mirafiori dietro l’altare, contro la parete di fondo, si trova l’imponente gruppo marmoreo con la statua di don Bosco. Inizialmente in quella posizione si trovava un dipinto del santo dei giovani, ma il senatore Agnelli lo aveva ritenuto troppo esiguo in confronto alla sua grandezza, così prese contatti con lo scultore Edoardo Rubino (autore della statua del faro della Maddalena, sulla collina torinese) per commissionargli un’opera monumentale che gli rendesse la giusta gloria.

L’opera è un gruppo che racchiude: al centro la grande figura di don Bosco con le braccia aperte, in atto di accoglienza, al di sotto alcuni angeli sembrano sorreggerlo; alle sue spalle, in leggero rilievo, l’effigie di Maria Ausiliatrice con Gesù bambino in braccio, e tre angeli protesi verso di loro; a sinistra e a destra della statua una serie di formelle raffigura diversi aspetti dell’opera evangelizzatrice di don Bosco, che va dall’insegnamento scolastico, a quello dei mestieri, per arrivare ai missionari che portarono il Vangelo nelle terre più lontane; al di sopra di tutto, due angeli accompagnati da altri più piccoli, sostengono la croce. Prima del concilio Vaticano II, l’altare a muro era parte integrante del monumento il cui paliotto rappresentava il sogno dei nove anni; la lettura simbolica del monumento partiva proprio da li: dal sogno dei nove anni, don Bosco matura la sua missione educativa e attraverso la sua esperienza di vita, regala ai ragazzi un futuro di speranza come buoni cristiani, chiamati al servizio, alla missionarietà e alla santità, e onesti cittadini impegnati in modo attivo e propositivo in un mondo ricco di sfide e in continuo cambiamento.
Negli anni 70, con la realizzazione del nuovo altare e l’adeguamento alle norme liturgiche quel pezzo di opera era stato collocato provvisoriamente all’esterno della chiesa, ma esposto alle intemperie, forse come dono votivo, come si usava allora, a ricordo della II guerra mondiale nella zona dell’oratorio ricostruita dopo il pesante bombardamento del 1944.

La decisione di ricongiungere quell’elemento all’opera principale è stata presa dal consiglio pastorale nel 2016 a inizio dei lavori di restauro dell’intera chiesa parrocchiale con lo scopo di presentare e preservare uno tra i monumenti più belli dedicati a don Bosco e finora poco conosciuto proprio perché incompleto.

I lavori, ormai avviati da tempo, dovevano essere conclusi con la Pasqua del 2020 ma si interrompono in piena pandemia mondiale in concomitanza con l’interruzione di tutte le funzioni religiose.
In queste settimane cominciata la FASE 2, con la ripresa dei cantieri, siamo riusciti a portare a compimento l’opera e lunedi 18 maggio nel centenario della nascita di Giovanni Paolo II, la prima Messa dopo lo Stop della pandemia è stata celebrata sull’altare rinnovato. Domenica 24 Maggio, festa di Maria Ausiliatrice, nonostante il numero limitato di fedeli, sarà l’occasione per rinnovare quel “si” a Colei che “ha fatto tutto”!

“Questa riapertura così unica nella storia, non poteva avere un segno più carico di speranza”, sottolinea il parroco don Gianmarco Pernice.

“Oggi più che mai abbiamo bisogno di ripartire e come figlio di don Bosco questo tempo mi ha insegnato che noi salesiani dobbiamo ripartire dalle origini del nostro carisma che furono avvolte da tanta incertezza, ma tanto cariche di creatività. Il sogno dei nove anni ha dato un forte impulso alla missione di Don Bosco: è un sogno che narra la creatività educativa di un Santo che non si è arreso di fronte alle difficoltà del suo tempo ma ha saputo reinventarsi proponendo al mondo intero strade inedite per far rinascere tanti giovani che avevano perso la speranza. Da lupi in agnelli”.

“Chiederemo a Maria Ausiliatrice, continua don Gianmarco, la Grazia di riaprire anche il nostro oratorio un po’ feriti da quello che abbiamo vissuto, ma totalmente rinnovati nello Spirito e pronti ad affrontare le sfide del nostro tempo con quello stesso coraggio che contraddistinse il nostro Santo fondatore.

Don Gianmarco Pernice
Parroco

Salesiani Agnelli – le terze liceo al FCA GDF 4 Education

Le classi terze del liceo scientifico dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino hanno avviato la partecipazione al programma PCTO con FCA GDF 4 Education. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera, a cura di Giulia Prati della 3LA.

L’attività presentata dai tutor FCA:

Nei mesi di febbraio e aprile le terze liceo hanno avviato la partecipazione al programma PCTO con FCA GDF 4 Education: questo percorso si svolge normalmente in tre momenti.

I primi due si sono svolti presso l’istituto nel mese di febbraio, il terzo si sta svolgendo a distanza attraverso Google Meet a causa dell’emergenza Covid.

Nel primo modulo si sono analizzati l’evoluzione industriale, il contesto economico attuale, la storia e i processi di FCA. È stato poi presentato ai ragazzi il business model Canvas. Infine, si è fatta una veloce esercitazione sul modello Canvas studiando il caso di una gelateria.

Nel secondo modulo, FINANCE, sono stati trattati i temi base degli economics necessari agli studenti per svolgere il project work, come lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e il Flusso di Cassa. A seguire si è svolto un esercizio, «Drink Fast – avventura di un giovane imprenditore», per consolidare i concetti teorici.

Il terzo modulo consiste nella realizzazione di un project work: ogni classe si è suddivisa in sottogruppi per realizzare proprio il project work su Business Model Canvas.

Non è facile affrontare questi argomenti di economia di base in poche ore con le classi del liceo, in quanto non rientra come materia nel programma. Tuttavia, già dal primo incontro gli studenti hanno mostrato particolare interesse per l’argomento dell’esercitazione, quello di proporre una “start up” con analisi del budget del primo anno di esercizio.

Concetti nuovi come budget, conto economico e stato patrimoniale non hanno intimorito gli studenti che hanno affrontato le esercitazioni, suddivisi in gruppi, con attenzione e passione.

L’emergenza Covid ha modificato le metodologie di didattica e ci si è incontrati attraverso le possibilità offerte dalla tecnologia e dal web. I ragazzi si sono incontrati prima fra di loro virtualmente per definire il progetto e suddividersi in gruppo. Infine abbiamo “incontrato” gli studenti attraverso lo schermo del computer, cosa usuale nel mondo del lavoro ma nuova, almeno per noi, con gli studenti. Ci siamo confrontati sul percorso che avevano intrapreso, sull’idea di start up che volevano sviluppare e abbiamo definito per ogni gruppo funzionale quale sarà l’output atteso. L’incontro virtuale è stato propedeutico all’esercitazione finale del project work, dove le due classi presenteranno le start up progettate da loro: dovranno illustrare la loro azienda attraverso i gruppi funzionali e infine l’area finance presenterà il budget dell’attività.

Speriamo il prossimo anno di poter invitare tutti (sicuramente a piccoli gruppi) alla visita di uno stabilimento FCA!

Anna Maria Minetti, responsabile Finance Customer Care FCA
Fausto Marcelli, dirigente in quiescenza responsabile Finance Iveco
Luigi Mezzadri, dirigente in quiescenza responsabile Supply Chain Mopar

L’attività presentata da un’allieva:

Noi terze liceo abbiamo intrapreso questo percorso all’inizio di febbraio. Per prima cosa abbiamo svolto due incontri a scuola con tre tutor di FCA, che ci hanno illustrato il funzionamento di questa azienda e la sua storia. Sempre loro ci hanno poi spiegato in che modo un’impresa va avviata e tutte le misure che vanno messe in campo affinché funzioni. Con degli esempi abbiamo valutato quali fossero gli accorgimenti da prendere dal punto di vista economico e, infine, abbiamo cominciato a pensare a quale potesse essere un’azienda ideata da noi e a come potesse essere strutturata.

Dovevamo ideare un’impresa non ipotetica, ma reale, che potesse poi essere messa a disposizione della scuola. Durante un’ora buca ci siamo organizzati come classe, dividendoci a gruppetti e pensando ognuno a delle idee per realizzare questo progetto. Mettendo poi a votazione le varie idee, abbiamo deciso che avremmo optato per la vendita di libri usati, così da ridurre i prezzi dei libri che, ad inizio anno, possono essere molto elevati.

Sfortunatamente la quarantena ci ha impedito di completare questo progetto dal vivo, ma venerdì 20 marzo ci siamo nuovamente incontrati su Google Meet come classe per stabilire la suddivisione in sei gruppi, come ci avevano spiegato durante gli incontri a scuola. I primi cinque gruppi sono formati da 5/6 persone e il sesto è composto dai rappresentanti di ogni gruppo. Giovedì 16 aprile abbiamo poi partecipato a un altro incontro su Meet con i tutor di FCA per presentare loro il nostro progetto e chiarire meglio di cosa si dovesse occupare ogni gruppo. L’idea della vendita dei libri usati è stata approvata.

Per quanto riguarda il mio gruppo, pianificazione e sviluppo), ci stiamo organizzando per quanto riguarda il nostro compito, ovvero quello di definire i tempi di realizzazione del progetto sulla base delle risorse disponibili.

Giulia Prati, 3LA

Salesiani Agnelli – “chiusura della scuola: liberazione o privazione?” il lavoro della 3E

A partire da un post pubblicato dallo scrittore e insegnante Alessandro D’Avenia, i ragazzi della 3E dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino hanno riflettuto sulla chiusura della scuola: liberazione o privazione?

Ecco alcune delle riflessioni riportate dai ragazzi della classe 3E.

“Devo ammettere che non avrei mai pensato che potesse mancarmi la scuola, ma non capisci di amare qualcosa finché non rimani senza”.

“Insomma, non si tratta di una semplice abitudine o di una canzoncina che impari a memoria, ma la scuola è qualcosa di più. Per questo, per questo qualcosa di più che ora è qualcosa di meno, la chiusura delle scuole per me è una privazione, ma se vogliamo sconfiggere questo virus, è una privazione che sono disposto ad accettare”.

“All’inizio pensavo di sentirmi libero: dalla scuola che alla mia età è più un dovere che un piacere, libero da tutto quello che dovevo fare tutti i giorni dal lunedì al venerdì. […] Mi mancano i compagni, le litigate, le lezioni noiose e non, mi manca l’ansia nel ricevere i voti dal professore che mi spiega il motivo del voto, ma soprattutto mi mancano gli intervalli dopo pranzo dove tutti potevano giocare e divertirsi quell’oretta prima di fare studio pomeridiano”.

“Sento la mancanza delle mattine piovose e grigie osservate dalla finestra di una calda classe, del peso dello zaino sulle scale, di tutti quei “buongiorno” allegri e assonnati scambiati prima del suono della campanella. Ho nostalgia delle mattine in cui mi svegliavo all’alba e osservavo dal finestrino della macchina la luna ancora alta nel cielo e le nuvole tinte di rosa in lontananza. Mi manca quella morsa che sentivo allo stomaco e quella paura di aver dimenticato tutto di colpo che mi assaliva prima di una verifica. Voglio tornare alla mia vecchia vita, quella di solo pochi mesi fa, per riempire questa enorme privazione scavata in me e colmarla nuovamente delle piccole cose di tutti i giorni”.

“Stare così a lungo senza compagnia, fatta eccezione dei propri familiari, un frigo e una televisione, farebbe perdere le staffe anche ad un santo. Perciò io, non essendo un santo, perdo le staffe al quadrato, e basta un niente per farmi arrabbiare. […] La scuola, che dovrebbe essere l’incarnazione della seccatura per eccellenza (svegliarsi presto, compiti, interrogazioni…) è diventato l’obiettivo, un qualcosa di sognato e fortemente voluto”.

“È più una “liberazione” perché mi sento più libera ad organizzarmi lo studio e i compiti, mi sento anche più libera perché al mattino mi sveglio presto per seguire le lezioni da casa ma sicuramente non all’alba, perché non ho il pensiero di rifare il letto e prepararmi la cartella”.

“Ci manca il rapporto tra professori e allievi? A me manca molto perché, se si instaura un buon legame, è comunque un’amicizia”.

Don Bosco Agnelli: incontro con l’autrice Benedetta Tobagi

Nella giornata di ieri, martedì 7 aprile, alcune classi del triennio dell’Istituto Salesiano dell’Agnelli hanno partecipato a un dibattito con la scrittrice e conduttrice radiofonica Benedetta Tobagi, per parlare del suo libro “Piazza Fontana. Il processo impossibile“, edito da Einaudi editore.

Le classi hanno letto il libro e si sono preparate all’incontro grazie ai lavori proposti dai docenti di Lettere. L’autrice ha potuto incontrare i ragazzi online attraverso Google Meet, applicazione della Google Suite for Education di cui la scuola si serve da inizio anno. Questa grossa “stanza virtuale” ha permesso alla Tobagi di ascoltare le domande dei ragazzi per poi fornire loro delle risposte esaustive su periodo storico purtroppo appena accennato dai libri di testo.

Il sito della casa editrice Einaudi presenta così il libro “Piazza Fontana. Il processo impossibile”:

«In un racconto serrato e documentatissimo, Benedetta Tobagi indaga la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) a partire dal primo processo sull’attentato, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro nell’arco di quasi vent’anni. Prima di essere affossato da assoluzioni generalizzate, esso porta alla luce una sconcertante trama di depistaggi e accerta le pesanti responsabilità dei terroristi neri e di alcuni ufficiali dei servizi segreti fino a trasformarsi in un processo simbolico allo Stato: una ricostruzione che si arricchisce e trova sostanziali conferme nei decenni successivi».