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Saluto e benedizione di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, ai giovani partenti per un’esperienza missionaria

Alcuni giovani dei due gruppi di animazione missionaria salesiana della nostra ispettoria che si preparano a partire durante l’estate per l’Uganda e il Kenya hanno partecipato a un momento di preghiera e affidamento presieduto da mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino.

L’incontro, organizzato dal Centro Missionario della diocesi di Torino in collaborazione con i Missionari della Consolata, si è svolto nella serata di mercoledì 28 giugno 2023 nella parrocchia Beata Vergine delle Grazie a Torino. Vi hanno partecipato diversi giovani appartenenti a gruppi parrocchiali, congregazioni missionarie, enti e associazioni in partenza per un’esperienza missionaria nel corso dei prossimi mesi.

Dopo un momento di preghiera e riflessione guidato dai brani evangelici dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-53) e dell’apparizione di Gesù in Galilea dopo la risurrezione e dell’invio per la missione universale (Mt 28, 16-20), l’arcivescovo di Torino ha rivolto la sua parola ai presenti e ha benedetto i partenti.

Terminata la preghiera i partecipanti hanno potuto conoscersi meglio e condividere in fraternità e spontaneità le loro esperienze e le loro attese per la missione che li attende.

Esperienze Missionarie 2023

Quest’anno diverse persone, tra giovani e salesiani di tutta l’Ispettoria del Piemonte, hanno deciso di mettersi in gioco e di camminare insieme nel “Percorso nel cuore del mondo” per conoscere meglio ciò che conta: Dio, il mondo e sé stessi.

Nel corso di 5 incontri sono state presentate e discusse diverse tematiche: dall’economia al servizio dei popoli fino all’interculturalità, senza tralasciare la spiritualità missionaria salesiana.

20 persone hanno poi deciso e dato la loro completa disponibilità per partire questa estate. Tra queste ragazzi universitari, giovani lavoratori, famiglie e accompagnatori salesiani.

Papa Francesco ha detto:

“Abbiamo proseguito imperterriti pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. È tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa”.

Questo è ciò che spinge maggiormente a partire, il desiderio di scegliere in che mondo vivere e di non adeguarsi al male che lo abita.

Andare concretamente in missione aiuta ad aprire gli occhi per avere uno sguardo di Verità.

Dopo 6 anni l’Africa torna ad essere terra di missione con due mete: Makuyu in Kenya e Palabek in Uganda.

Per tutto il mese di agosto, i due gruppi avranno l’occasione di mettersi in gioco in prima persona al servizio dei più poveri, all’interno di una scuola salesiana e di un campo profughi.

GRUPPO 1: MAKUYU – KENYA

SCUOLA SALESIANA

DAL 30 LUGLIO AL 26 AGOSTO 2023

  • Accompagnatori: Marco Cazzato, Matteo Rupil.
  • Partenti: Valeria Bajetto, Luisa Fissore, Mira Garelli, Elena Inversi, Gabriele Lupino, Giulia Meucci, Alessandro Ponzo, Irene Ponzo, Michela Ponzo.

 GRUPPO 2: PALABEK – UGANDA

ASSISTENZA RIFUGIATI

DAL 30 LUGLIO AL 28 AGOSTO 2023

  • Accompagnatori: Giovanni Batista Bianco, Alessio Moretto.
  • Partenti: Marianna Califano, Alessandro Cutrupi, Chiara Galli, Silvia Mandina, Erica Rao, Elena Riberi, Luca Scavino.

È possibile sostenere i partenti con un piccolo contributo tramite bonifico, Satispay o GoFundMe, tutte le informazioni sono disponibili nella landing page dedicata:

AM: celebrazione del mandato missionario durante l’MGS Day del 16 aprile

Domenica 16 aprile, all’interno dell’MGS Day, si celebrerà il mandato missionario dei gruppi inviati dalla nostra Ispettoria per un’esperienza di missione estiva all’estero.

Dopo un percorso formativo iniziato nello scorso ottobre mediante il “Percorso nel cuore del mondo“, riceveranno il mandato 20 persone, fra salesiani accompagnatori, giovani e adulti, divisi in due gruppi destinati rispettivamente in Kenya e Uganda.

La celebrazione del mandato avverrà alle 17.00 nella Basilica di Maria Ausiliatrice all’interno della messa dell’MGS Day e sarà presieduta dal nostro Ispettore, don Leonardo Mancini.

AM: sesto incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo a tema interculturalità

Domenica 19 febbraio 2023 si è tenuto a Valdocco il sesto incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo che ha avuto come tema l’interculturalità.

Nella prima parte della giornata gli ambienti dell’associazione 2PR a Porta Palazzo, Torino, hanno fatto da sfondo alla testimonianza di Suor Paola, suor Jiuliette ed Elisa, che hanno raccontato la realtà del quartieri multiculturale per eccellenza di Torino e le gioie e le fatiche di chi ogni giorno sta a contatto con culture diverse e prova a mettersi a servizio, non per buonismo, ma per dare dignità e crescere insieme.

“Mi ha colpito il fatto che ci abbiano detto più volte che l’interculturalità non è non avere un’identità, ma è piuttosto avere un’identità forte ma non rocciosa”

-Filippo 

Dopo il pranzo insieme la seconda parte della giornata è stata improntata ad un’analisi dei fondamenti biblici dell’interculturalità, grazie all’intervento del direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis, che ha spiegato, partendo dai brani biblici della torre di Babele e della discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, come la diversità delle culture non sia da condannare, anzi il non capirsi tra persone diverse è lo spazio in cui lo Spirito Santo può soffiare e dare umanità all’umanità.

“Dobbiamo abitare gli interstizi, gli spazi tra chi sono io e chi sei tu, solo così potremo costruire ponti e non muri, come ci chiede Papa Francesco”

-Pierluigi Dovis

AM: Quarto incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo

Sabato 21 e domenica 22 gennaio 2023, presso la casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice e la Comunità Proposta di Valdocco, si è svolto il quarto incontro del Percorso nel Cuore del Mondo.

Il tema dell’incontro è stato La spiritualità giovanile salesiana missionaria, che si declina attraverso i 5 Pilastri (quotidianità, gioia, amicizia con Gesù, Chiesa e Maria e servizio), dai quali i ragazzi si sono lasciati provocare. Questa spiritualità affonda le sue radici nel Sogno dei Nove anni e trova pieno compimento nel sogno missionario di Don Bosco, che, ancora oggi, invitano ciascuno a ricercare il colore del proprio carisma e viverlo nella quotidianità.

“Vivo la gioia e il servizio come un’unica energia interiore che mi spinge a riconoscere l’amore di Dio e verso Dio nell’amore degli altri e verso gli altri. Chi vuole fare esperienza di Dio deve fate prima esperienza dell’uomo.”

Per rispondere alla domanda: “Come nasce una vocazione missionaria?” hanno dato la loro preziosa testimonianza di missionari salesiani suor Silvia Melandri,  missionaria in Benin, e don Gianni Rolandi, missionario in Kenia. Dalle loro parole i ragazzi hanno appreso che la vocazione missionaria, come qualunque altra vocazione, è prima di tutto un dono di Dio e sta dunque a noi scoprirla, mettendoci in ascolto del nostro cuore e facendoci accompagnare nel cammino di discernimento, certi che Dio desidera la nostra felicità.

I ragazzi hanno vissuto dei momenti significativi e profondi di condivisione tra loro e con i partecipanti al percorso Buoni Cristiani e Onesti Cittadini: la cena del sabato, momenti di gioco nel dopocena, la visita della Tipografia Storica Salesiana, l’adorazione e la messa della domenica mattina.

Un weekend intenso, di scoperta e condivisione che testimonia la voglia dei giovani di vivere consapevolmente il loro presente e compiere scelte coraggiose.

“Dio ci può salvare solo nel presente: comunica al massimo dell’intensità quando siamo presenti, a noi stessi, agli altri, a Lui.”

AM: Incontro “Sulle rotte del Mondo”

Il 19 gennaio 2023 si è svolto l’aperitivo “Sulle rotte del Mondo – arrivi e partenze” presso la sede dell’O.A.S.I. in via Gorizia 116 a Torino.

Organizzato dal Centro Missionario Diocesano e da Missioni della Consolata, hanno partecipato anche altre realtà come la parrocchia di Moncalieri e alcuni partiti del percorso Nel Cuore del Mondo 2022-2023.

L’incontro è stato pensato per far incontrare i giovani della diocesi che hanno vissuto un’esperienza missionaria con coloro che hanno espresso il desiderio di partire per confrontarsi, ascoltare, elaborare nuove prospettive e ringraziare con l’aiuto di alcune domande.

Tra gli spunti di riflessione analizzati: quali testimonianze hanno suscitato in loro la voglia di partire, con quale desiderio si è partiti o con cui si vorrebbe partire e che cosa si stava, o si sta, cercando.

La vita di persone che hanno scelto di donarsi mi ha fatto desiderare una vita tutta per Dio e per gli altri.

La serata si è conclusa con un momento di preghiera guidata da Don Alessio Toniolo, parroco di Ciriè, seguita dalla consegna ad ogni partecipante di un bicchiere con dei semi e una poesia sulla semina per ricordare di conltivare i propri sogni.

Missione vuol dire imparare a fidarsi di Dio cercando gli uomini rispondere alla vocazione alla vita a cui tutti siamo chiamati.

AM: terzo incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo

“In una frase, cosa ti porti a casa da questo weekend?”

 

“Che si diventa adulti nella misura in cui ci si dona”

“Ciò che dice papa Francesco: ‘creare ponti è più facile che innalzare muri’

“Che occorre imparare ad ascoltare gli altri per conoscere se stessi”

 

Queste alcune delle brevi restituzioni dei giovani al termine del terzo incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo. Un weekend, anzi 24 ore, dalle 15:00 di sabato 18 dicembre alle 15:00 della domenica seguente, per provare ad allargare i confini del proprio  cuore e della propria mente oltre la propria zona di comfort e provare a immaginare un’economia che sia veramente a servizio dei popoli, un’economia attenta al bene di tutti.

Il punto di partenza è lo sguardo con cui si guarda la realtà. 

“Noi non abbiamo semplicemente un corpo, noi siamo il nostro corpo; non abbiamo semplicemente delle relazioni, noi siamo le nostre relazioni. Le relazioni che abbiamo dicono chi siamo e queste avvengono mediante il nostro corpo, mediante la concretezza della nostra esistenza”. 

Questo il primo spunto lanciato ai ragazzi da Tony Cutillo, guida della prima giornata di riflessione. L’altro, non è mai estraneo alla mia vita, ma è fondamentale per definire la mia identità; l’altro è “lo specchio” che mi permette di capire chi sono, e io sono lo specchio per l’altro.  Ne nasce una relazione, un legame indissolubile che ci rende pienamente umani, fatti a immagine di Dio che è relazione. Partendo da questo,  il gruppo è stato accompagnato alla conoscenza dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium per scoprire come il Vangelo, vissuto fino in fondo, può rinnovare la propria vita e il mondo.

Il secondo intervento, nella mattinata della domenica, è stato condotto da Federica Rosso che attualmente lavora in Commissione europea presso il dipartimento DG ECHO (protezione civile e aiuti umanitari) e si occupa di relazioni con NGO, agenzie UN, diritto umanitario e sanzioni. Mutuando la sua attuale esperienza in campo lavorativo con il percorso fatto a sua volta anni fa attraverso il Percorso nel cuore del mondo, ha saputo accompagnare i ragazzi nella conoscenza più approfondita dell’attuale situazione internazionale e delle crisi più preoccupanti attualmente in corso.

“Oggi una persona su 23 ha bisogno di assistenza umanitaria. Nel 2023, un numero record di 339 milioni di persone avrà bisogno di assistenza e protezione umanitaria – un aumento significativo rispetto ai 274 milioni di persone all’inizio del 2022”.

Occorre innanzitutto maturare uno spirito critico che sappia leggere fino in fondo la realtà e non si fermi al “sentito dire”.

“Noi ogni giorno siamo chiamati a schierarci; ogni volta che mettiamo un like a qualcosa ci stiamo schierando. Quando parliamo di queste tematiche è importante avere spirito critico e andare alla fonte per capire bene da quale parte ci si schiera”.

L’invito più forte è però quello di imparare a chiedersi, nel concreto della propria vita, cosa si può fare per cambiare le cose, consapevoli che

a chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12,58).

Ottobre Missionario: un’avventura coinvolgente

I giovani dell’Animazione Missionaria hanno sviluppato un sussidio che a partire dalle loro esperienze estive potesse aiutare altri giovani a sensibilizzarsi sui temi della mondialità e della solidarietà durante il Mese “Missionario” di ottobre, in un cammino di riscoperta personale di ciò che dà senso alla vita.

Ogni settimana verrà proposta una scheda di attività e preghiere che partendo da un video di innesco aiuti i gruppi a riflettere sul senso del tempo, delle relazioni, sui doni personali e sul rapporto di amicizia e preghiera con Dio.

Tutto il materiale è disponibile ed accessibile nella pagina dedicata del sito della Pastorale Giovanile, ed è fruibile anche in schede stampabili da offrire ai ragazzi.

Don Marco Cazzato, Incaricato di Animazione Missionaria, ha commentato così l’iniziativa:

“È importante che educatori, catechisti e salesiani possano fare innamorare i giovani di quello stesso sogno missionario che da sempre ha animato la congregazione. Il materiale prodotto desidera essere uno strumento concreto per realizzare questo desiderio nelle diverse case dell’Ispettoria. È bello che i protagonisti siano proprio quei giovani che già hanno avuto modo di sperimentare i frutti belli di una esperienza missionaria e così parlare ai loro coetanei o a ragazzi di poco più giovani per comunicare loro quanto il tempo dedicato agli ultimi sia tempo guadagnato per sé”

AM – L’esperienza missionaria a Ciresoaia (Romania)

Si è conclusa l’esperienza missionaria dei ragazzi e delle ragazze che hanno risposto al Mandato Missionario 2022 recandosi presso la realtà salesiana di Ciresoaia in Romania, guidati da Don Theophilus Ehioghilen e Suor Francesca Danieletto: Sara Busato, Adriana Paradiso, Sara Scrivo, Rachele Magrini.

Di seguito il resoconto dell’esperienza a cura di una delle partecipanti, Sara Scrivo:

 Il 23 luglio 2022 siamo partiti per la nostra missione a Ciresoaia, un piccolo paesino nel cuore della Romania. Ognuno di noi arrivava da percorsi differenti, ma eravamo tutti uniti dalla voglia di metterci in gioco e di donarci totalmente. Tuttavia, fin dal primo giorno, ci siamo resi conto che avremmo ricevuto molto di più di quello che saremmo stati in grado di dare. Ci veniva chiesto solo un cuore sufficientemente grande che fosse in grado di accogliere tutto quell’amore.

Appena arrivati, siamo stati accolti da Suor Betty, Suor Lucia e Suor Teresa, tre suore dell’ordine della Provvidenza che ci hanno fatto sentire fin dal primo momento come figli. Anche la comunità si è dimostrata incredibilmente generosa ed accogliente e, fin da subito, ci siamo sentiti “attesi”.

La prima settimana ci siamo occupati della formazione animatori insieme a Suor Lucia. Gli animatori, che in un primo momento sembravano molto timidi, ci hanno davvero stupiti perché si sono realmente messi in gioco, ciascuno secondo le proprie possibilità e ognuno mettendo a disposizione i propri talenti.

Successivamente abbiamo vissuto due settimane di estate ragazzi; la prima con i bambini dell’asilo e delle elementari e la seconda con i ragazzi delle medie. È stato davvero bello vedere questi giovani animatori mettersi a disposizione dei bisogni dei più piccoli: giocando con loro, chinandosi per allacciare le loro scarpe,
servendoli a tavola e divertendosi insieme a loro.

I bambini poi, erano entusiasti e sembrava che non aspettassero altro che giocare e correre in libertà. Inoltre, siamo rimasti particolarmente stupiti della loro voglia di imparare quanto più possibile durante i laboratori.

 

 

Personalmente, i miei momenti preferiti rimarranno tutti i pomeriggi trascorsi al campo sportivo a giocare a pallavolo e a basket insieme agli animatori. Il fatto che fossero proprio loro a chiederci di andare a giocare, anche dopo una faticosa giornata di estate ragazzi, mi riempiva il cuore di gioia. Era un’occasione per conoscerli
meglio e per ascoltare le loro storie perché, proprio come diceva Don Bosco, solo osservando i ragazzi giocare riusciamo a capire chi sono realmente, com’è
il loro carattere.

Sembra quasi scontato ribadirlo, ma davvero abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo dato e più di quanto avremmo mai potuto dare. Anzi, molto spesso ci siamo sentiti piccoli ed impotenti di fronte ad alcune situazioni; alla vista di alcune povertà abbiamo realizzato quanto il nostro raggio di azione fosse limitato.

Tuttavia, è stato proprio in questi momenti che ci siamo resi conto che non siamo stati chiamati per “fare” delle cose, né per risolvere dei problemi, quanto piuttosto per “stare” insieme a loro e per percorrere con loro un tratto di strada cercando, di tanto in tanto, di lanciare un sorriso di speranza. Nulla di più. Siamo tornati a casa con i cuori colmi di gratitudine e sorrisi e arricchiti dalle storie di tutti i ragazzi.

Tutta questa missione è stata colma di Grazia. Tutto è stato Provvidenza.

-Sara Scrivo

 

AM – L’esperienza missionaria a Gur i Zi (Albania)

Si è conclusa l’esperienza missionaria dei ragazzi e delle ragazze che hanno risposto al Mandato Missionario 2022 recandosi presso la realtà salesiana di Gur i Zi in Albania, sotto la guida di Don Alberto Martelli: Luca Coraglia, Pietro Giraudo, Valentina Gondolo, Irene Milone, Paola Dorin, Elena Menguzzo e Sara Brugnati.

Di seguito il resoconto dell’esperienza direttamente con le parole dei partecipanti:

Non eravamo mai stati in Albania e abbiamo scoperto Gur i Zi per la prima volta guardando le immagini di Google maps perché nessuno sapeva che cosa aspettarsi. Adesso è un po’ come se fosse casa nostra!

Abbiamo iniziato a pensare ad un’esperienza missionaria lo scorso ottobre, quando ci siamo iscritti, ancora senza conoscerci tra noi, al percorso di Animazione Missionaria “Nel Cuore del Mondo”, proposto ogni anno dai Salesiani del Piemonte

Siamo 7 giovani, provenienti da oratori e parrocchie del Piemonte, con alle spalle alcuni anni di esperienza nell’animazione dei più piccoli. 

Il percorso di formazione che avevamo scelto ci dava l’opportunità di fare alcuni incontri di carattere spirituale e sociopolitico per conoscere il mondo, approfondire la realtà della missio ad gentes, verificare la nostra chiamata ad andare oltre i nostri luoghi di vita quotidiana, donare la nostra fede, in primo luogo per crescere noi e per dare una mano agli altri.

Ognuno si portava dietro le sue motivazioni e la sua storia e, così, ci siamo affidati completamente: non abbiamo scelto i compagni di viaggio, né la destinazione. Ci siamo fatti guidare dalla Provvidenza.

A maggio ci hanno proposto di partire per l’Albania con un sacerdote accompagnatore e abbiamo detto di sì, entusiasti e pronti a fare nuove esperienze. 

Siamo arrivati a Gur i Zi il 1 di agosto e per tre settimane ci siamo messi a servizio della comunità, accolti da don Raffaele, don Erasmo e dalla gente con grande favore e grande disponibilità. Il nostro programma prevedeva due ingredienti principali. In primo luogo la conoscenza della realtà della chiesa albanese, della sua storia e del suo presente: vogliamo coltivare l’essere fratelli e sorelle, essere una sola comunità al di là dei KM che ci separano e delle culture e delle storie così differenti tra le nostre nazioni. Secondo ingrediente era metterci a disposizione, con quello che sappiamo fare, in modo particolare l’animazione, l’oratorio, per dare una mano, per aiutare a crescere, per condividere con i giovani albanesi l’esperienza della fede e del servizio. 

Per rendere concreto tutto questo, abbiamo proposto nella prima settimana dei momenti di formazione ai giovani animatori attingendo alla nostra esperienza e al carisma salesiano: “Essere buoni cristiani e onesti cittadini“. Abbiamo riflettuto sul senso di essere animatore, sull’importanza di fare affidamento sugli altri e sul servizio ai più piccoli; abbiamo fatto giochi e attività per vincere le nostre paure di entrare in relazione con gli altri e imparare a buttarci senza vergogna. Con i ragazzi, che sono sempre aumentati in numero e che hanno manifestato sin da subito grande entusiasmo e voglia di partecipare, abbiamo scoperto che prima di tutto dobbiamo partire dalla conoscenza di noi stessi, accettando i nostri pregi e difetti. 

 

 

Nostro grande timore era ovviamente la lingua e la diversità di cultura, ma, a parte molti episodi anche ridicoli di frasi spiegate a gesti, di traduttori costretti a fare gli straordinari e di parole imparate a memoria con un po’ di sforzo di pronuncia, abbiamo fatto esperienza di una grande accoglienza, che ci veniva incontro e apriva le porte anche senza conoscerci, prima che potessimo presentarci, così, sulla fiducia, spalancando il cuore e costringendoci a ricambiare.

Sono stati una trentina i ragazzi che hanno frequentato queste giornate di “corso animatori”, tra i 15 e i 19 anni: si sono messi a disposizione, si sono divertiti e hanno scelto di partecipare, anche se spesso impegnati col lavoro o con la famiglia, per il bello di trovarsi insieme e di fare del bene agli altri.

Nella seconda e terza settimana abbiamo fatto attività anche con i più piccoli, nel pomeriggio, proponendo giochi, balli, piccoli laboratori di teatro e di braccialetti. Un centinaio di bambini hanno accolto la proposta e hanno riempito cortili e saloni, mettendo alla prova noi e gli animatori del posto, facendoci mettere in pratica ciò che avevamo condiviso e facendoci sudare per farli giocare e stare insieme in modo cristiano e costruttivo, oltre che divertente.

Eravamo venuti a dare una mano, siamo tornati a casa pieni di doni che non ci aspettavamo. 

Siamo molto grati per l’accoglienza che ci è stata riservata da questa comunità e siamo fiduciosi che i ragazzi animatori possano continuare a dedicare il loro tempo, le loro energie e il loro entusiasmo ai più giovani. Nel nostro piccolo ci sentiamo ora un po’ albanesi anche noi e abbiamo fiducia che per Gur i Zi, come per il resto dei giovani di Albania, ci possa essere un grande futuro, nonostante le difficoltà che ancora segnano la vita di molti. 

Siamo arrivati un po’ titubanti, pieni di entusiasmo e con tante domande, ce ne siamo andati come chi lascia un pezzo di cuore perché si è sentito a casa propria.

Speriamo che l’esperienza possa essere ripetuta e trovare continuità, con altri gruppi come noi del Piemonte o con chi la Provvidenza manderà, e certo il legame creato in questi giorni durerà nei nostri cuori ancora a lungo.

Grazie Gur i Zi, grazie don Raffaele, grazie a tutti i ragazzi e alla comunità intera.