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L’ADMA festeggia  i suoi primi 155 anni dalla fondazione con un rosario

Notizia a cura dell’ADMA.

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L’ADMA il 18 aprile 2024 festeggia  i suoi primi 155 anni dalla fondazione: nacque infatti a Torino il 18 aprile 1869, per opera di san Giovanni Bosco, l’anno successivo alla consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino (9 giugno 1868), in ringraziamento per i benefici che la gente riconosceva alla Vergine e come strumento per la difesa e la crescita della fede del popolo cristiano.

L’ispirazione che mosse Don Bosco era quella di offrire una proposta di vita cristiana semplice, che sostenesse la vita ordinaria dei fedeli, ancorandosi saldamente alle “due colonne” dell’Eucaristia e di Maria, Immacolata e Aiuto dei Cristiani.

«Soprattutto vi raccomando una grande, una tenera, verace e costante devozione a Maria Santissima. Oh, se sapeste che importa questa devozione, non la cambiereste con tutto l’oro del mondo!».

-Don Bosco

Don Bosco ci invita anche in questa ricorrenza a rinnovare il nostro amore e il nostro affidamento a Maria.

Offriamo allora a lei questo Rosario con filiale amore e fiducia, contemplando la sua presenza nel sogno dei 9 anni che sta a fondamento del carisma di tutta la Famiglia Salesiana:

ADMA – 18 aprile 2022: ancorati alle due colonne da 153 anni

18 aprile 2022: ancorati alle due colonne da 153 anni. Di seguito il video e il messaggio dedicati all’anniversario di fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice.

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“In ogni momento, in ogni circostanza, facciamo appello a questa dolce Madre, invochiamo il suo amore materno e, facendo ogni sforzo per imitare le sue virtù, abbiamo per Lei un sincero cuore di figli”.

(San Francesco di Sales, Filotea)

Il 18 aprile, anniversario di fondazione dell’ADMA, con le parole di San Francesco di Sales, rinnoviamo la nostra appartenenza a Maria, nella gioia di condividere un cammino di fede e speranza con tutti voi!

Renato Valera, Don Alejandro Guevara e tutto il Consiglio dell’ADMA Primaria di Torino Valdocco.

San Giovanni Bosco, la chiesa compie 80 anni – La Voce e il Tempo

Il 19 aprile 1941 il sig.Cardinale Fossati benedì e aprì al culto la cappella dell’oratorio Agnelli dedicata a don Bosco e il Rettor Maggiore Ricaldon il giorno seguente ne guidò la celebrazione. In onore degli 80 anni della Chiesa di San Giovanni Bosco, i festeggiamenti iniziati il 31 gennaio 2021 vedranno il loro apice il 18 aprile, con la celebrazione eucaristica trasmessa sul Canale YouTube dell’oratorio don Bosco Agnelli insieme alla fotogallery sui primi anni di vita della comunità. Di seguito la notizia pubblicata su “La Voce e il Tempo“.

La chiesa torinese di San Giovanni Bosco compie ottant’anni: era il 19 aprile 1941 quando, sul far della sera, «il sig. Cardinale Maurilio Fossati raggiunse la zona periferica di Mirafiori per benedire la cappella dell’oratorio Edoardo Agnelli dedicata a don Bosco ed aprirla al culto», racconta il Bollettino Salesiano del maggio 1941. Alla cerimonia assistettero il senatore Giovanni Agnelli con tutta la famiglia e il Rettor Maggiore don Pietro Ricaldone, accompagnato dai superiori del Capitolo. La mattina del 20 aprile la solenne celebrazione fu presieduta dal Rettor Maggiore assistito dal Cardinale Vincenzo La Puma il quale, al termine della funzione, passò a benedire i locali dell’oratorio e il busto del compianto Edoardo Agnelli. Sempre il Bollettino Salesiano riporta che «la nuova chiesa, costruita dall’architetto Giulio Valotti, è in stile neoromanico; sull’altare, che è uno sfoggio di marmi policromi, domina la pala di San Giovanni Bosco che ornò l’altare del Santo fino al gennaio scorso nella basilica di Maria Ausiliatrice». Infatti il monumento marmoreo dedicato al fondatore dei salesiani presente tutt’ora nel presbiterio, sarà posizionato al posto del quadro del Crida (trasferito a Genova Sanpierdarena) soltanto tredici anni dopo.

«È significativo pensare come la nascita dell’opera salesiana dell’Agnelli sia collocata in un periodo di gravi difficoltà causate dalla seconda guerra mondiale», commenta don Gianmarco Pernice (sdb) parroco e incaricato dell’oratorio, «e anche oggi celebriamo l’ottantesimo anniversario in un momento di emergenza. Tuttavia come i salesiani e i giovani dell’epoca riuscirono a diventare una piccola luce per il neonato quartiere di Mirafiori, così anche noi oggi vogliamo continuare ad essere punto di riferimento spirituale e sociale per quanti entrano nella nostra chiesa e nei nostri cortili».

E i festeggiamenti, iniziati proprio il 31 gennaio scorso alla presenza dell’Arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia, vedranno il loro culmine nella giornata di domenica 18 aprile con la con celebrazione eucaristica delle 10, trasmessa anche in streaming sul canale YouTube dell’oratorio don Bosco Agnelli, presieduta dall’Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania don Leonardo Mancini. In aggiunta in via eccezionale sarà esposta alla venerazione dei fedeli la reliquia di San Giovanni Bosco. Sempre da domenica 18 sarà possibile visitare sul sito web www.oratorioagnelli.it e sulla pagina fb della parrocchia una virtual photogallery con scatti e articoli d’epoca riguardanti i primi anni di vita dell’opera salesiana.

«La popolazione dimostrò subito di saper apprezzare la presenza salesiana affluendo alla cappella per le pratiche di pietà e affollando di giovani i cortili dell’oratorio», scriveva sempre il Bollettino Salesiano. E oggi, come allora, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Agnelli continuano a camminare insieme affinchè, come è riportato nell’iscrizione presente all’ingresso dell’oratorio, «nella luce del Santo, fede e lavoro propizino ai giovani l’avvenire».

Marco DI GENNARO

125° della nascita del Venerabile Stefano Ferrando

Oggi, 28 settembre 2020, ricorre il 125° della nascita del salesiano venerabile Mons. Stefano Ferrando,  missionario e vescovo di Shillong (India) e fondatore delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma) – Mons. Stefano Ferrando, Vescovo salesiano e fondatore delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani, nacque a Rossiglione (provincia di Genova e diocesi di Acqui Terme) il 28 settembre 1895. Oggi, pertanto, ricorre il 125° anniversario della sua nascita.

Stefano Ferrando frequentò le scuole dai salesiani, prima a Fossano e poi a Torino, rimanendo affascinato dalla vita di Don Bosco. Interruppe forzatamente gli studi allo scoppio della Prima guerra mondiale, alla quale partecipò come ufficiale, guadagnandosi una medaglia d’argento. Dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1923, partì per le missioni salesiane del Nord Est dell’India, dove divenne uno dei grandi pionieri dell’epopea missionaria salesiana in quella vasta regione.

Nel 1934 venne nominato da Pio XI vescovo della Diocesi di Krishnagar, ma dopo appena un anno, fu trasferito alla sede di Shillong, che diventerà per 35 anni il centro di tutta la sua feconda azione apostolica ed evangelizzatrice.

Il suo apostolato fu caratterizzato dallo stile salesiano: gioia, semplicità e contatto diretto con la gente. La sua umiltà, semplicità, l’amore per i poveri spingono molti a convertirsi e a richiedere il Battesimo. Ricostruì la grande Cattedrale e il complesso missionario. Diffuse la devozione a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco. S’impegnò affinché gli Indiani divenissero i primi evangelizzatori della loro terra.

Da un primo gruppo di catechiste indiane avviò la fondazione delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani (MSMHC), aggregate alla Famiglia Salesiana il 27 giugno 1986.

Il 26 giugno 1969, dopo aver preso parte ai lavori del Concilio, rassegnò le dimissioni dalla propria Diocesi. Aveva trovato in Assam 4.000 cattolici, ne lasciava 500.000. In Italia l’anziano vescovo missionario si ritirò nella casa salesiana di Quarto (Genova). Morì il 20 giugno 1978.

Il 3 marzo 2016 Papa Francesco ne ha riconosciuto le virtù eroiche dichiarandolo Venerabile.

Preghiera

Dio onnipotente ed eterno, che vuoi la salvezza di tutti gli uomini,
noi ti rendiamo grazie perché hai donato a Stefano Ferrando
la vocazione ad essere sacerdote e religioso tra i figli di Don Bosco,
e ne hai fatto un intrepido missionario
tra i popoli dell’India del Nord-Est,
un vescovo buono e prudente,
il fondatore di una nuova famiglia religiosa.
Umilmente ti preghiamo,
per intercessione di Maria Aiuto dei Cristiani,
per la tua gloria e l’edificazione del popolo cristiano,
fa’ che la Chiesa riconosca in Stefano Ferrando
il segno della tua santità,
e il popolo cristiano possa trovare nella sua vita un esempio,
nella sua intercessione un aiuto,
nella comunione di grazia con lui un vincolo di amore fraterno.
E se ciò è conforme alla tua volontà concedici,
per sua intercessione, la grazia che imploriamo dalla tua bontà.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Scuola media Don Bosco – Valdocco: L’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda

La scuola media di Don Bosco – Valdocco, in occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico con la realtà irlandese di Dublino, con l’obiettivo di trasmettere e rinnovare il metodo educativo di don Bosco e della Salesianità. A tale iniziativa hanno preso parte oltre settanta ragazzi della scuola, recandosi in loco.

Di seguito il testo del documento realizzato per l’iniziativa.

Nel 1919 i Salesiani arrivarono in Irlanda, chiamati da mons. Denis Hallinan, il vescovo di Limerick. Da quel momento è passato un secolo: oggi come allora, la sfida è quella di trasmettere e rinnovare il carisma salesiano e il metodo educativo di don Bosco nella terra di San Patrizio. In occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, la scuola media don Bosco – Valdocco ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico e di incontro con la realtà irlandese per oltre settanta ragazzi, creando una sinergia efficace con la scuola statale locale. Questa proposta è stata fortemente caldeggiata dall’Ispettore salesiano dell’Irlanda e di Malta, padre Eunan McDonnel.

L’offerta didattica e culturale è stata alta, a partire dalla residenza che per una settimana ha ospitato gli studenti: il maestoso college della Maynooth University, situato a 25 chilometri da Dublino. L’ingresso dell’Università di Maynooth Grazie alla collaborazione instaurata con i salesiani di Maynooth, guidati dall’instancabile Father Richard Ebejer, il viaggio studio in Irlanda ha offerto ai ragazzi tante opportunità di crescita e arricchimento personali, il tutto nello stile universale di don Bosco.

I ragazzi cosa ne pensano? Asia risponde così: «L’esperienza in Irlanda per me è stata molto importante per la pratica dell’inglese. I loro luoghi, le loro tradizioni e la loro cultura sono aspetti che considero meravigliosi, inoltre ho sempre trovato il mondo inglese-irlandese molto affascinante». Anche Pepe è sulla stessa lunghezza d’onda: «La gita verso Dublino è stata senza dubbio un’esperienza fantastica dal punto di vista linguistico, perché ho imparato ad ascoltare l’inglese e così ho ampliato il mio lessico. A mio parere, Dublino è una città bellissima, perché è moderna e antica allo stesso tempo e questo la rende magnifica. ».

I ragazzi della 3B e della 3C con Father Richard Ebejer a Maynooth…e gli insegnanti? Davide Sordi, Preside di Valdocco:” esperienze che segnano momenti importanti per la crescita dei ragazzi, che incontrano, si relazioni, condividono la vita. Questa è la scuola che immaginiamo!!!” E poi aggiunge: “tutto è reso ancora più facile quando si è accolti come lo siamo stati noi dai salesiani d’Irlanda. Come Valdocco anche l’Irlanda per noi è Casa”.

 

Il Cnos-Fap compie 40 anni!

Il rapporto tra formazione professionale e salesiani è saldo ormai da oltre 170 anni, quando Giovanni Bosco, nei cortili di Valdocco, applicava il suo sistema preventivo a ritmo di “cortile, scuola, chiesa e mestiere”.
Questa preziosa eredità viene raccolta dall’intera Congregazione e porta, il 30 giugno 1978, alla fondazione ufficiale dell’ente regionale Cnos-Fap – Centro nazionale opere salesiane – Formazione aggiornamento professionale. Un percorso di quarant’anni ad oggi instancabile con 15 centri solo sul territorio piemontese, il Cnos-Fap si conferma un punto di riferimento per le imprese che cercano personale qualificato e teso all’innovazione.

L’anno formativo appena iniziato si configura, pertanto, come un anno speciale, di celebrazione di questi 40 anni: la testimonianza che “l’intelligenza nelle mani” nell’era digitale è ancora la sfida vincente dei figli di don Bosco.

Si segnala, qui di seguito, l’articolo della giornalista Marina LOMUNNO, che ha puntualmente fotografato il Cnos-Fap e i suoi 40 anni, tra le pagine dell’edizione domenicale de La Voce e Il Tempo, il settimanale della diocesi di Torino:

Formazione professionale è ancora «cosa di cuore»

Da Valdocco a Rebaudengo, dall’Agnelli al Colle don Bosco e a Bra. E poi nelle altre diocesi del Piemonte per un totale di 15 Centri dove, oltre all’obbligo formativo, si erogano corsi post diploma e di riqualificazione per adulti con un’attenzione particolare alle nuove tecnologie e ai cambiamenti del mondo del lavoro: «l’intelligenza nelle mani» nell’era dei robot è ancora la sfida vincente dei figli di don Bosco

Un anno speciale quello che si apprestano a vivere i 15 centri di formazione professionale salesiana del Piemonte. Al termine dell’anno formativo in corso, l’associazione Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesiane – Formazione aggiornamento professionale) della nostra Regione compirà i 40 anni di fondazione, avvenuta il 30 giugno 1978. In realtà la formazione professionale «inventata» nei cortili di Valdocco, dove oggi c’è la sede dell’ente regionale, è nata 170 anni fa con il sistema preventivo di don Bosco: «cortile, scuola, chiesa e mestiere», pilastri del carisma del santo dei giovani sono ancora più che mai attuali nell’educazione di «buoni cristiani ed onesti cittadini» soprattutto per quanto concerne la formazione al lavoro in un periodo storico che ha molte somiglianze con la rivoluzione
industriale in atto ai tempi dei santi sociali. «Oggi» spiega Lucio Reghellin ingegnere, direttore generale Cnos-Fap Piemonte «cerchiamo di proseguire sul solco del nostro fondatore, grande precursore di cambiamenti sociali, cercando di tenere le antenne alzate sulle nuove esigenze del mondo del lavoro nell’era dell’industria 4.0 che, come è stato sottolineato al recente G7 avrà sempre più bisogno di formazione professionale. Del resto l’apertura alle esigenze delle imprese è il cuore della nostra formazione. Per questo diamo grande importanza anche all’aggiornamento dei formatori con stage all’estero e visite costanti alle imprese». C’è poi l’aspetto educativo che continua ad essere al centro del percorso offerto dal Cnos-Fap, sia che si tratti di una corso di grafi ca, meccanica, elettricista, informatica o ristorazione. La formazione salesiana – che ha punte di eccellenza non solo in Italia (i centri del Piemonte hanno un successo formativo dell’85%: chi si qualifica per il 65% trova lavoro e per il 20% prosegue gli studi) continua ad essere ricercata in tutti i 5 continenti in cui sono presenti i figli di don Bosco proprio perché al tornio o al controllo di un robot si impara a superare i propri limiti anche se alle spalle si ha una bocciatura o, se si è adulti, si è reduci da un licenziamento. «In Piemonte il primo nucleo della nostra associazione – prosegue Reghellin – era composto da nove Cfp (Centri di formazione professionale) con attività formativa per i giovani dopo la scuola media principalmente nei tre settori professionali: meccanica industriale, elettro/elettronica e grafica. Oggi con 15 sedi abbiamo diversificato la nostra proposta formativa ampliando i settori professionali anche in ambito artigianale e dei servizi: si va dalla carrozzeria alla termoidraulica, dai servizi alla persona agli operatori di cucina-sala bar. Negli anni abbiamo aperto la nostra offerta formativa, oltre che ai ragazzi in obbligo di istruzione (3600 nei 15 Cfp del Piemonte – il 15% stranieri) anche con l’attivazione di corsi di qualifica per adulti disoccupati, di aggiornamento per i lavoratori, di accompagnamento per le fasce più deboli». Di qui l’apertura nei Cfp Cnos degli sportelli lavoro che, oltre all’attività di collegamento con le imprese, offrono consulenze alle famiglie meno attrezzate culturalmente per l’orientamento e l’ascolto dei propri figli. «’L’educazione è cosa di cuore’ era convinto don Bosco» aggiunge Marco Gallo, direttore del Cfp di Valdocco «e questo è ancora lo stile con cui cerchiamo di insegnare un mestiere sia ai nativi digitali che agli adulti che si devono riqualificare per rientrare nel mondo del lavoro. Flessibilità, apertura al cambiamento, non fermarsi a ciò che si è appreso ma assimilare una mentalità che richiede aggiornamento continuo 170 anni fa come oggi è l’unico modo con cui cerchiamo di non essere colti impreparati dalla sfida della rivoluzione industriale 4.0. Attrezzature e macchinari all’avanguardia, collegamento continuo con le imprese e le istituzioni, dialogo con il territorio sono gli altri ingredienti fondamentali che fanno dei nostri allievi appetibili sul mercato del lavoro. Ma il nostro valore aggiunto è che nelle nostre aule, accanto all’innovazione, si viene accompagnati a prendere in mano la propria vita nel rispetto delle regole, della convivenza civile e del rispetto reciproco».

Intervista: 

Come per don Bosco la sfida è possibile

Don Pietro Mellano, salesiano, fossanese classe 1971, è da settembre il nuovo direttore nazionale del Cnos-fap. Già economo della Ispettoria salesiana del Piemonte e direttore generale dell’editrice salesiana Elledici (Italia Circoscrizione Piemonte) don Pietro ha iniziato il suo nuovo incarico con la concretezza tipica del suo fondatore che cercava di cogliere nel cambiamento spunti positivi a vantaggio dei giovani più in difficoltà.

Al G7 appena concluso a Torino si è parlato molto del ruolo centrale della formazione professionale come vi state attrezzando per la sfida dell’industria 4.0? Il nostro programma pastorale per l’anno formativo appena iniziato ha come slogan «#nessunoescluso». Con l ’ h a s h t a g vogliamo indicare che le nostre scuole professionali vogliono continuare ad accettare la sfida dell’innovazione ma con lo stile di don Bosco che cercava vie di riscatto per tutti, soprattutto per i giovani in difficoltà perché nessuno fosse escluso. La nostra formazione è inclusiva ha come obiettivo di dare a tutti un’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro imparando un mestiere anche se non nascondiamo le difficoltà di questo momento storico in cui, come è stato sottolineato al G7, l’industria 4.0 sta rivoluzionando il mondo del lavoro».

Come vi state attrezzando? Don Bosco nel 1852 Torino inventò il primo contratto di apprendistato per uno dei suoi giovani facendosi da garante presso il datore di lavoro. Oggi a distanza di 165 anni i dati ci dicono che i contratti di apprendistato introdotti dal Job act con il sistema duale di formazione professionale alternata tra scuola e lavoro sta funzionando tanto che questo tipo di contratti sono passati nel 2017 da 1400 a 14 mila. Gli sportelli lavoro attivi nei nostri centri di formazione professionale e in rete su tutto il territorio nazionale, dove si raccolgono le richieste da parte delle aziende di figure professionali cercando di favorire la domanda con l’offerta, spesso registrano difficoltà a trovare personale qualificato. Questo significa che la formazione professionale che si sta adeguando ai cambiamenti dell’automazione ha anche bisogno di un cambiamento culturale delle famiglie italiane: occorre accettare che i propri figli si spostino laddove c’è richiesta di lavoro che sarà sempre meno sotto casa e nella città di origine.

 

Convegno: “Domenico Savio, un fanciullo santo nella campagna piemontese dell’Ottocento”

Si avvia verso le tappe finali il calendario delle Celebrazioni della Nascita di Domenico Savio, questa volta con un convegno che si terrà Domenica 15 ottobre 2017, alle ore 16,00,  presso la Chiesetta di San Pietro in Frazione Morialdo di Castelnuovo don Bosco.

Questo quinto (e ultimo) approfondimento sulla figura di San Domenico Savio avrà come titolo : “Domenico Savio: un fanciullo santo nella campagna piemontese dell’Ottocento”.

Promotori del’iniziativa il Comune di Castelnuovo don Bosco, la Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, la Basilica del Colle don Bosco, la Cappellania di Morialdo, la Biblioteca San Domenico Savio di Mondonio, la Biblioteca S. Filipello di Castelnuovo don Bosco.

Più in dettaglio il Convegno sarà articolato in tre parti:

I Savio: la famiglia, i suoi luoghi, i suoi spostamenti. Le origini dei Savio da Ranello, lo spostamento a S. Giovanni di Riva e la nascita di Domenico, i dieci anni trascorsi a Morialdo, l’arrivo a Mondonio. Speciale attenzione sarà riservata ai racconti della vita del Santo ambientati a Morialdo: i primi anni di scuola, la frequentazione della chiesa di San Pietro. Non mancheranno alcuni cenni storici sulla nobile famiglia degli Arnaud di San Salvatore, proprietaria della cascina di Morialdo in cui vivevano i Savio.

Ospiti dei Savio, a casa di Minòt. Dopo il generale inquadramento sui Savio, ampio spazio verrà dedicato ad una immaginaria “visita guidata” delle cascine piemontesi. Di esse si analizzeranno vari aspetti: le differenze fra i grandi cascinali di pianura e i “tetti” sparsi sulle colline, i vari tipi di gestione agraria e le classi sociali dei contadini (piccoli proprietari; mezzadri; affittavoli; cassiné, vaché…). Con la proiezione di materiale fotografico (in parte tratto dalla vasta opera documentaria dello studioso svizzero Paul Scheurmeier, Il Piemonte dei contadini), si esamineranno le parti fondamentali delle cascine e del panorama agreste del territorio torinese-alto astigiano.

La religiosità popolare nel Piemonte rurale. L’ultima parte della conferenza verterà sugli elementi religiosi tipici della società contadina, che influenzarono profondamente, anche nel suo periodo torinese, il fanciullo Domenico Savio. In modo particolare, l’assiduità alla preghiera, le pratiche devozionali, la partecipazione continua alle celebrazioni e ai riti della comunità.

Il Relatore del convegno sarà il Dott. Francesco Gorgerino, originario di Marentino, ha compiuto gli studi superiori presso il Liceo classico di Chieri e ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lo scorso 27 settembre. È attivo animatore del paese e della parrocchia di Marentino. Dal 2005 suona nella banda musicale municipale, dal 2012 è maestro della cantoria parrocchiale. Sin da bambino si interessa di storia e cultura locale, degli usi e costumi dei contadini piemontesi, delle tradizioni e della religiosità popolare. Nel 2011 è stato vincitore nazionale delle Olimpiadi di Storia organizzate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con un lavoro su Camillo Cavour e la questione meridionale. Ha condotto e conduce ricerche sulla storia e le tradizioni delle comunità parrocchiali e degli edifici religiosi di Marentino e delle frazioni Avuglione e Vernone. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro, W santa Cecilia! Storia della Banda Musicale di Marentino (1927-2017), in occasione del 90° anniversario di fondazione del corpo bandistico marentinese, diretto per mezzo secolo da suo bisnonno Federico Ferrero.

80 anni dell’Istituto Agnelli di Torino: avvio delle Celebrazioni con OT Bioelettronica Day 2017

Torino, 4 Ottobre 1938. Nei pressi della F.I.A.T. Mirafiori, prima della seconda guerra mondiale e a cinquant’anni dalla morte di Don Bosco, fu posta la prima pietra dell’Istituto, dedicato alla memoria del figlio del senatore Giovanni Agnelli, morto in un incidente aereo nel 1935.

Oggi, 80 anni dopo, la straordinaria presenza salesiana nel cuore del quartiere industriale di Torino continua a pulsare nell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli, cresciuto nella dimensione strutturale quanto nell’offerta formativa e degli studenti che qui procedono con il loro percorso di studi. Così, tutti i salesiani e coloro che operano nell’Istituto annunciano l’inizio delle celebrazioni per gli l’80° Anniversario dell’Istituto Salesiano “Edoardo Agnelli”. Diversi saranno i momenti celebrativi ordinari e straordinari durante tutto quest’anno, per “guardare al futuro con gli occhi di Don Bosco, facendo memoria del dono ricevuto, impegnandoci ad essere oggi, noi Don Bosco”, questo l’accorato auspicio del direttore, Don GianFranco Ferrari.

Tra le prime manifestazioni del generoso calendario c’è “OT Bioelettronica Day 2017“, che si terrà presso l’ Istituto Salesiano Edoardo Agnelli Venerdì 15 Settembre 2017. Un evento in perfetta continuità con la storica opera educativa e formativa svolta dall’Istituto, che desidera essere caratterizzato da:
– attenzione a tecnologia ed innovazione
– forte presenza di aziende internazionali
– promozione di giovani ricercatori nel cammino verso l’imprenditorialità
– partnership con diverse realtà universitarie
– speciale considerazione per gli sviluppi della robotica
– indirizzo costante verso nuovi progetti di ricerca
– realizzazione concreta della possibilità offerte dalla alternanza scuola-lavoro.

L’evento “OT Bioelettronica Day 2017”, giunto alla sua terza edizione biennale, si propone di riunire ricercatori di tutto il mondo per confrontarsi sullo stato dell’arte nel settore biomedico dell’Elettromiografia. Organizzato in collaborazione con l’Istituto Salesiano Edoardo Agnelli, si terrà all’interno dell’istituto stesso e vedrà i ragazzi della V Elettronica parte attiva nella manifestazione in un progetto di alternanza scuola – lavoro.
Il titolo dell’evento è: “Applied Research and EMG State of the Art” / “Ricerca Applicata e Stato dell’arte in EMG”.
La lista degli iscritti ad oggi vede 55 Laboratori di ricerca e 22 Aziende da 18 differenti Nazioni, annoverando un congruo numero delle istituzioni iscritte e un livello dei numerosi laboratori particolarmente elevato.
L’evento è articolato in una sezione mattutina riservata agli addetti ai lavori ed una parte pubblica aperta a tutti che caratterizzerà il pomeriggio dalle ore 14 alle ore 17, con l’esperienza della EMG race: 12 persone saliranno a bordo di una macchina da Rally, in turni di 5 minuti per persona, a ciascuno dei passeggeri verranno applicati i sensori EMG (Elettromiografici) sui muscoli del collo per il monitoraggio in real time (live web streaming) del comportamento dei loro muscoli.

 

Per maggiori dettagli su OT Bioelettronica Day 2017:

 

CALENDARIO CELEBRAZIONI dell’80° dell’Istituto Internazionale “Edoardo Agnelli”

Venerdì 15 Settembre 2017 OT Bioelettronica DAY – Manifestazione
Mercoledì 04 Ottobre 2017: Adorazione Eucaristica in Parrocchia San Giovanni Bosco
Sabato 7 Ottobre 2017: Festa di inizio del nuovo anno scolastico e dell’80° dell’Opera ed inaugurazione nuove aule
16-21 Ottobre Settimana della Scienza
Mercoledi 18 Ottobre Conferenza Scientifica
Venerdì 20 Ottobre Open Space 2 – 6 ore no stop
Sabato 21 Ottobre Open Day dell’80°
Novembre Mini first Lego League – Gara di Robotica in collaborazione con la Scuola di Robotica di Genova
Venerdì 1° Dicembre 2017 Concerto Gospel con la cantante americana – Cheryl Porter
02 – 06 Gennaio 2018 Gita genitori a Barcellona
Gennaio – Marzo 2018 Conferenze sull’educativo
Sabato 27 Gennaio 2018 Pranzo benefattori
Domenica 10 Febbraio Serata di Cabaret – presso il Teatro Agnelli
Venerdì 23 Marzo Via Crucis vivente
Aprile/Maggio 2018 Campionato del CFP di Saldatura
Sabato 17 Marzo 2018 Festa dei Papà e delle Mamme
Giovedì 12 Aprile: Pomeriggio e serata per le Aziende e capolavori
Domenica 15 Aprile 2018: Festa degli Ex-allievi
Sabato 26 Maggio 2018 Messa di fine Anno
Venerdì 1° Giugno 2018 Best Singer – “concorso canoro” – con la direzione artistica dell’Associazione Mozart
Sabato 29 Settembre 2018: Celebrazione dell’inizio anno scolastico e chiusura dell’80° dell’Opera.
Giovedì 04 Ottobre 2018: Adorazione Eucaristica in Parrocchia San Giovanni Bosco a conclusione dell’80°

Aggiornamenti sul Sito Ufficiale

 

Benvenuto a don Grassi e omaggio a Domenico Savio in musica

Continuano gli appuntamenti in musica del Comitato per gli Anniversari della nascita e della morte di San Domenico Savio del Colle Don Bosco con il Concerto della Banda Musicale di Castelnuovo don Bosco che si terrà Domenica 24 settembre 2017, alle ore 16,00, in Piazza Don Bosco (in caso di cattivo tempo presso l’Ala Comunale adiacente).

Il Concerto sarà dedicato al ricordo di San Domenico Savio e di benvenuto al nuovo Parroco Don Riccardo Grassi.

Verranno eseguite musiche di ispirazione religiosa riprese dai canti in onore di San Domenico Savio e di San Giovanni Bosco ed altri brani tratti dalla tradizione popolare e da quella afro-americana.

Dirige la Banda Musicale il Maestro Aldo Caramellino.

1857/2017 – 160° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI SAN DOMENICO SAVIO

Il 9 marzo 2017, in occasione del 160° anniversario di san Domenico Savio, alle ore 20.30 a Mondonio, presso la casetta dove morì il giovane santo, avrà luogo la Recita del Santo Rosario con successiva fiaccolata fino alla chiesa parrocchiale.
Alle ore 21 la celebrazione della Santa Messa presieduta da don Luca Barone e concelebrata da don Edoardo Serra e padre Efrem Baldasso.