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Borgomanero: il Liceo protagonista all’evento nazionale di “Mind the School”

Dai salesiani di Borgomanero.

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L’evento che si è tenuto ieri a Le Village by Crédit Agricole – acceleratore di innovazione era rivolto a ragazzi e dirigenti scolastici provenienti da scuole selezionate su criteri di eccellenza, ispirato ad un confronto sul tema delRispetto” nelle scuole oggi.

L’idea dell’eventoMind the School” è venuta alla Fondazione Imprendi dalla constatazione che all’esame di Stato del 2025, la traccia sul “rispetto” (ispirata da un editoriale di Riccardo Maccioni sul quotidiano Avvenire), è stata scelta da quasi il 40% degli studenti partecipanti, il che lascia supporre che ci sia una particolare sensibilità dei giovani al riguardo.

Così sono state selezionate alcune scuole, chiedendo ai Presidi di partecipare ad un Panel/discussione su come introdurre/rafforzare il tema “Rispetto” nelle scuole oggi e contemporaneamente coinvolgere uno studente ed una studentessa a presentare una riflessione personale su vari aspetti e tipologie di “Rispetto”.

È stato sicuramente un importante riconoscimento per il nostro Istituto l’essere selezionati tra le scuole di eccellenza per partecipare a questo evento e molto apprezzati dagli organizzatori sono stati gli interventi della Preside Emanuela Negri e degli studenti Bianca Caramore e Federico Mora, che hanno rappresentato il Liceo Classico don Bosco di Borgomanero.

I due studenti hanno aperto il loro intervento con questa provocazione che ha fatto riflettere, catturando l’attenzione della platea: “Il rispetto è morto e noi lo abbiamo ucciso”. Una dichiarazione forte, che ha stimolato una riflessione profonda tra i presenti. L’intervento non si è fermato alla provocazione, ma ha saputo trasformarla in un’occasione costruttiva di dialogo, individuando azioni concrete per ricostruire un’autentica cultura del rispetto nella nostra società.

Nel corso del loro intervento, hanno evidenziato come il rispetto possa rinascere attraverso tre azioni fondamentali:

  • Fermarsi: prendersi il tempo necessario per non reagire d’impulso, per dare spazio alla riflessione prima dell’azione
  • Ascoltare: aprirsi autenticamente all’altro, alle sue ragioni, alle sue esperienze, senza pregiudizi
  • Riconsiderare: essere disposti a mettere in discussione le proprie certezze, a cambiare prospettiva quando necessario

Questi tre concetti rappresentano non solo un modello teorico, ma un vero e proprio programma d’azione per chiunque voglia contribuire a costruire relazioni più autentiche e rispettose. Il successo dell’intervento è frutto di un attento lavoro di preparazione condotto dal professor Giulio Ronchetti, docente di Storia e Filosofia del nostro Liceo Classico, che ha seguito gli studenti non solo nella fase preparatoria ma anche durante l’evento stesso, accompagnandoli in questa importante esperienza formativa.

Il ruolo della scuola nell’educazione al rispetto

Al termine della sessione dedicata agli interventi degli studenti, il dibattito si è allargato coinvolgendo i dirigenti scolastici presenti. Il focus si è spostato su una questione centrale: come le scuole possano utilizzare efficacemente le linee guida dell’educazione civica per promuovere un senso civico autentico, fondato sul rispetto del prossimo.

Un momento di confronto prezioso che ha sottolineato il ruolo fondamentale delle istituzioni educative nel formare cittadini consapevoli e rispettosi. In particolare è stato evidenziato che il Metodo Preventivo di don Bosco, ha come obiettivo centrale la formazione integrale della persona e si fonda su tre pilastri: la ragione, ossia l’appello alla capacità di giudizio critico, la religione intesa come atteggiamento solidale verso l’altro e l’accoglienza e l’amorevolezza di un ambiente familiare.

Il sistema preventivo evita la repressione e si concentra invece sull’accompagnamento dei giovani. L’educazione al rispetto è quindi vissuta come parte della crescita integrale, che include rispetto per sé stessi, per gli altri e per le regole della convivenza civile.

A fronte delle riflessioni sulle linee guida dell’Educazione Civica si è condiviso che non deve essere un approccio disciplinare, non è un contenuto da trasmettere o da insegnare: occorre invece far vivere agli studenti e alle studentesse delle esperienze che permettano loro di costruire il senso civico.

Un motivo d’orgoglio

La partecipazione a “Mind the School” rappresenta per il Collegio Don Bosco non solo un riconoscimento dell’eccellenza del nostro percorso formativo, ma anche la conferma che i valori salesiani di educazione integrale della persona siano ancora oggi all’avanguardia. I nostri studenti hanno dimostrato maturità, capacità critica e, soprattutto, il coraggio di mettersi in gioco su temi complessi e attuali.

Complimenti a Bianca e Federico per la loro brillante performance, al professor Ronchetti ed alla Preside per l’impegno profuso nella loro preparazione. Un grazie particolare a Fondazione Imprendi per aver offerto ai nostri ragazzi questa preziosa opportunità di crescita e confronto.

Borgomanero: notte di pesca sul Lago Maggiore per la Prima LES

Dai salesiani di Borgomanero.

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Anche quest’anno gli studenti della curvatura Gusto (enogastronomia) delle classi prime del Liceo Economico Sociale hanno partecipato a un’interessante uscita didattica presso la Cooperativa Solcio di Lesa, realtà storica legata alla pesca e alla valorizzazione del territorio lacustre.

La serata è iniziata con una cena presso il ristoranteLe Scuole” di Lesa, gestito da Elena Brovelli, dove gli studenti hanno potuto degustare piatti preparati con prodotti ittici provenienti direttamente dalla Cooperativa Solcio.

Successivamente, il signor Mario, volontario appassionato della cooperativa, ha accompagnato i ragazzi in una passeggiata alla scoperta del paese di Lesa, raccontando storie, tradizioni e il profondo legame con il territorio. Durante il percorso, gli studenti hanno riflettuto sull’importanza dei prodotti locali non solo come strumenti economici di profitto, ma anche come espressione di restituzione e rispetto verso il territorio, le persone e la comunità.

La visita è poi proseguita all’interno dell’incubatoio ittico, dove vengono allevati piccoli avannotti destinati alla reintroduzione nel lago. Questo processo consente di mantenere l’equilibrio biosistemico e di promuovere una pesca sostenibile, fondata sull’integrazione tra competenze umane e rispetto dell’ambiente.

A mezzanotte e mezza gli studenti si sono imbarcati per un’uscita notturna di pesca: una parte del gruppo a bordo di un gozzo, l’altra su un piccolo peschereccio incaricato di recuperare le reti calate nel pomeriggio. La pesca ha portato alla cattura di lucioperca, persico, lavarello e trota salmonata, offrendo ai ragazzi l’occasione di osservare da vicino la complessità e la concretezza di un lavoro che unisce tradizione, fatica e dedizione.

L’esperienza ha permesso agli studenti di comprendere il vero valore di un prodotto alimentare, andando oltre l’apparenza o il semplice prezzo di mercato. Hanno potuto toccare con mano la costanza, la passione e l’impegno che caratterizzano chi ogni notte si dedica alla pesca, affrontando ritmi irregolari, condizioni meteorologiche mutevoli e incertezze quotidiane.

Come ogni anno, un sentito ringraziamento va al signor Giorgio Brovelli e al suo team, che accolgono sempre con entusiasmo i nostri studenti, condividendo con loro la propria esperienza e la passione per il mestiere. Il signor Giorgio Brovelli, uomo di grande valore, porta avanti con dedizione una storica tradizione di famiglia, gestendo una delle aziende ittiche più importanti del Lago Maggiore, esempio concreto di professionalità, rispetto per la natura e amore per il territorio.

Un’attività formativa preziosa, che unisce conoscenza, esperienza e sensibilità verso le materie prime, la sostenibilità e il territorio.

Borgomanero: una mattinata di pesca e solidarietà per la prima media

Dai salesiani di Borgomanero.

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Giovedì 25 ottobre, la classe 1A dell’Istituto di Borgomanero ha partecipato a una mattinata davvero significativa presso il laghetto di San Marco, a Borgomanero.

Accompagnati dalla prof.ssa Cecilia Ponti, dal prof. Daniele Panaretti e dal prof. Oscar Godio, i ragazzi hanno preso parte a un’attività di pesca che si è rivelata non solo divertente, ma anche educativa e formativa.

In un tempo in cui tutto sembra correre veloce, la pesca ha offerto ai nostri studenti l’opportunità di rallentare, osservare, ascoltare e attendere. Ad offrire questa opportunità alla classa è stata l’Associazione Pesca Sportiva Gruppo Roggi.

Infatti, grazie alla presenza dei volontari, i ragazzi e le ragazze sono state guidati in piccoli gruppi ed hanno imparato a lavorare con pazienza, a rispettare i ritmi della natura e a collaborare con gli altri. La concentrazione richiesta, l’attenzione ai dettagli e la cura nel gesto sono competenze che si riflettono positivamente anche nel percorso scolastico, dove l’apprendimento non è solo questione di nozioni, ma anche di atteggiamento, metodo e relazioni.

Ma il cuore di questa uscita è stato il gesto solidale che ha concluso l’esperienza: le 235 trote pescate dai ragazzi sono state donate alla Casa della Carità di Borgomanero, dove ci ha accolti con grande disponibilità e gentilezza Mario Metti.

Così, il frutto dell’impegno si è trasformato in dono concreto. È stata una mattinata serena, piacevole, ma soprattutto ricca di significato. Un’esperienza che ha unito la classe, ha rafforzato i legami tra compagni e ha permesso ai ragazzi di conoscersi meglio in un contesto diverso da quello scolastico, favorendo un clima positivo e di fiducia reciproca.

Come nel Vangelo, quando Gesù chiama i primi discepoli sulle rive del lago dicendo:

«Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini» (Mt 4,19)

anche ai nostri ragazzi è stata offerta una chiamata: non solo imparare, ma crescere nella responsabilità e nella solidarietà.

Incontro di inizio anno scolastico docenti Borgomanero: presente l’Ispettore Leonardo Mancini

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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La Comunità Educante (docenti, tutor, educatori giovanili, Salesiani, CGA, personale di segreteria e non docente) del Don Bosco di Borgomanero si è trovato ieri per l’incontro di inizio anno. Il Direttore Giovanni Campagnoli ha ripreso il tema del 1 settembre, “Capodanno della Scuola“, ma anche Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (a 10 anni dalla Laudato si) proposto da Papa Leone, in cui – partendo dell’immagine del seme – il Papa ha ricordato come ogni semina nasce da una scelta consapevole e coraggiosa, è un segno di speranza per costruire un luogo di vita e, per questo, c’è bisogno di mani che piantino, di cuori che ascoltino, di occhi che vigilino.

E questa metafora permette di descrivere la Comunità Educante, che progetta, si prende cura, sa mettere al centro i ragazzi. C’è stato spazio anche per presentare il tema dell’anno Pastorale da parte di Valentina Zanone ed il Codice Etico da Marianna Servidio. Elior ha invece presentato la APP per le prenotazioni dei pranzi.

Per ispirare il primo collegio docenti, la Preside Emanuela Negri ha presentato l’opera “Non basta il canto delle sirene”. La scultura monumentale dell’artista piemontese è stata inaugurata lo scorso 7 agosto ed è collocata sulla banchina del porto canale tra Cervia e Milano Marittima. Una visione suggestiva, soprattutto al tramonto quando il cielo assume delicate sfumature e dialoga con il bronzo dell’opera che rappresenta una sirena-bambina, non la figura mitologica che ammalia e seduce, ma una fanciulla simbolo di purezza, speranza verso il futuro e accoglienza. L’invito ai docenti è di riflettere sulla duplice visione, quella che si ha dal molo e quella che si ha dal mare, ricordandoci che accogliere significa non giudicare. La scultura è trasparente e ci permette di guardare oltre. Oltre le apparenze.

L’Ispettore don Leonardo Mancini ha tenuto una lezione sul tema “La presenza salesiana come atteggiamento e metodo”, insistendo sul fatto che il sistema preventivo esige la presenza educativa “quotidiana”, fisica, preventiva, fraterna e amichevole, non autoritaria o solo istituzionale, attiva e propositiva, animatrice (favorire creatività e responsabilità). E “testimoniante”, cioè i valori che l’educatore professa, che si fanno trasparenti nel suo comportamento esteriore, non possono non colpire i ragazzi, provocare interrogativi e far brillare nuovi orizzonti nella loro esistenza.

Dobbiamo d’altra parte ricordare che siamo costantemente sotto le telecamere virtuali (e talvolta reali!) dei ragazzi stessi e che è necessario essere fedeli e precisi nel proprio ruolo educativo ed essere presenti nei diversi momenti di un ambiente di vita, che sono alcuni tra i modi per testimoniare la coerenza di quanto noi annunciamo loro a parole.

 

Borgomanero: una maturità anticipata nel segno del talento e della musica

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Aurora Biondi studentessa del Liceo Classico Don Bosco di Borgomanero ha conseguito il diploma di maturità con un anno di anticipo grazie al percorso di abbreviazione per merito. Un traguardo eccezionale (sono 80 in Italia) che fa di lei la seconda studentessa nella storia dell’istituto a usufruire di questa opportunità, seguendo le orme di Aurora Orrigo, oggi brillante studentessa di Giurisprudenza.

Il percorso scolastico di Aurora Biondi è iniziato proprio al Don Bosco, dove ha frequentato fin dalla seconda media, distinguendosi da subito per una pluralità di talenti. Tra questi spicca quello musicale, coltivato con passione e dedizione, che l’ha portata – a soli 18 anni – a frequentare il primo anno dei corsi accademici presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, con specializzazione in strumenti a percussione.

La scelta di anticipare la conclusione del percorso liceale nasce dal forte desiderio di seguire a pieno la propria vocazione musicale. Attualmente, Aurora è infatti iscritta contemporaneamente a due corsi accademici di primo livello: Batteria Jazz al Conservatorio Verdi di Milano e Strumenti a Percussione per la musica classica alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado.

Raggiungere un traguardo tanto impegnativo non è stato semplice, ma Aurora ha dimostrato una straordinaria tenacia e un impegno costante. Fondamentale, in questo percorso, è stato anche il supporto del suo tutor, il professor Corrado Maio, che l’ha accompagnata nell’organizzazione del carico scolastico e nella gestione delle sfide legate a un percorso di studi così intensivo e fuori dall’ordinario. Questo nell’ambito del percorsokairos” – abbreviazione del percorso liceale in quattro anni, per merito – attivato al don Bosco già dal 2022.

La storia di Aurora Biondi è quella di una giovane che ha saputo unire rigore classico e creatività musicale, dimostrando che con passione, disciplina e una guida attenta è possibile costruire un percorso scolastico personalizzato, capace di valorizzare i talenti e aprire le porte al futuro.

Complimenti ad Aurora ed ai docenti che l’hanno accompagnata in questo percorso.

 

Al Don Bosco di Borgomanero cinque ragazzi hanno ottenuto il diploma di High School americana insieme alla Maturità

Sabato 12 luglio, a Verona, si è tenuta la Class of 2025 Graduation Ceremony, con la consegna del Diploma di High School americano nell’ambito del Programma Doppio Diploma di Mater Academy. Cinque i riconoscimenti al Don Bosco di Borgomanero.

Il Programma Doppio Diploma di Mater Academy Italia permette agli studenti italiani di ottenere il diploma di scuola superiore americano (high school) contemporaneamente al diploma di maturità italiano. Al don Bosco, da cinque anni, questo è un percorso di eccellenza che viene proposto per permettere ai liceali di frequentare corsi online e di ottenere il Diploma Americano, completando contemporaneamente anche gli studi in Italia.

È un percorso interamente in lingua inglese che i ragazzi svolgono nel pomeriggio utilizzando strumenti digitali per studiare, consegnare i compiti e interfacciarsi con i loro docenti negli USA. Quest’anno sono cinque i diplomati del don Bosco: Marta Agliaudi, Clelia Ferrari, Alessio Riboni e Alessandro Zitelli, studenti della ex V LES Innovazione e Simone Cerutti di Quinta Classico.

Un grande orgoglio per il Don Bosco e bravissimi i cinque studenti per aver raggiunto questo splendido traguardo dopo tre anni di sforzi e impegno aggiuntivi rispetto a quello ordinario delle lezioni ed il recente conseguimento del diploma di maturità italiano.

A Borgomanero la Summer School di formazione per docenti del Don Bosco

Dal Don Bosco di Borgomanero.

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È cominciata, fino al 27 giugno, la Scuola Estiva per i docenti del Don Bosco. Differenziata per Media e Licei, si parlerà di “Metodo Sem per la valorizzazione dei talenti”, di “Intelligenza Artificiale applicata alla didattica”, di “Benessere a scuola nell’era digitale” e di “Identità del docente Salesiano”.

Don Bosco attribuiva un valore fondamentale alla formazione continua dei docenti, affermando che “l’avvenire è nelle case dove si forma il personale”: la formazione non era per lui un’opzione, ma una priorità strategica. Don Bosco ha sempre considerato i docenti molto più che insegnanti, veri e propri educatori e testimoni del sistema preventivo: quindi non solo trasmettitori di conoscenza, ma testimoni vivi del carisma salesiano.

Di conseguenza, la formazione dei docenti venne concepita come un equilibrio tra studio teorico e pratica educativa, seguendo il modello “osmoticamente” vivo nel sistema preventivo, progettando un percorso continuativo di crescita professionale, che oggi unisce lo studio del sistema preventivo, l’auto-formazione e aggiornamento (anche attraverso corsi, letture e confronto), un accompagnamento personale strutturato, fatto di dialogo e presenza (anche per questo, a fine anno scolastico, Preside e Direttore incontrano ogni docente in un momento di colloquio riservato).

Questa tre giorni di formazione è la condivisione di un percorso formativo comunitario, in cui ciascuno cresce grazie ad insegnamento e corresponsabilità, all’interno della fedeltà allo spirito preventivo. I docenti hanno come riferimenti due testi sulla figura dell’insegnante educatore al don Bosco:

  • Formare DOCENTI per la Scuola Salesiana. LINEE GUIDA NAZIONALI (2023), Ed. Salesiani per la Scuola, Roma;
  • La Scuola salesiana (2025). Ed. Salesiani di don Bosco, Roma.

I percorsi formativi – come detto – sono differenziati: l’1 ed il 2 sono per i docenti Liceo, il 4 per la Media, il 3 per tutti. I formatori saranno la Dott.ssa Lara Milan (percorso 4, “Plus dotazione e talento”) e il team di Creativ, con Lara Montanari, Simone Merciadri e Alfredo Cenini (percorso 3).

1. Ben-essere in classe nell’era della transizione digitale

Come costruire il ben-essere degli insegnanti, degli alunni e delle alunne nell’era della transizione digitale. Si rifletterà e opererà sull’identità degli alunni e le alunne di oggi e sui loro bisogni, soprattutto in merito alle life skills, ma anche sul gruppo classe e sulle sue caratteristiche. Oggetti di lavoro saranno il riconoscimento, l’espressione e la gestione delle emozioni da parte degli alunni, e la comunicazione e i suoi possibili errori, in modo che la scuola possa essere percepita come un luogo sicuro ed accogliente in cui esprimerle.

2. Come utilizzare l’IA per potenziare la didattica e le relazioni educative

Si tratta di un percorso laboratoriale che avrà come oggetti di lavoro il prompting (l’arte di formulare richieste in modo efficace per ottenere risposte o comportamenti desiderati da parte di un modello AI)e alcuni programmi, quali

  • Brisk, piattaforma di intelligenza artificiale progettata per semplificare il lavoro quotidiano degli insegnanti
  • Notebook LM, assistente di ricerca e presa di appunti sviluppato da Google Labs, progettato per aiutare gli utenti a comprendere e organizzare informazioni complesse creando, ad esempio, mappe mentali che permetteranno un’organizzazione e un approfondimento dei contenuti che si vogliono analizzare (pdf, pagine web, doc, video e altro)
  • Panquiz, piattaforma educativa italiana che consente ai docenti di creare e somministrare quiz, test e questionari online in modo semplice e interattivo. È ideale per l’apprendimento in tempo reale, sia in presenza che a distanza, grazie alla possibilità di proiettare le domande su schermo e consentire agli studenti di rispondere tramite dispositivi personali.
  • Magic School, la piattaforma permette di generare automaticamente piani di lezione, quiz e rubriche

3. Identità̀ e ruolo del docente in una scuola cattolica salesiana

Obiettivo del laboratorio è farci lavorare operativamente sui valori pedagogici e cristiani fondamentali della tradizione salesiana per comprendere e sviluppare la propria missione educativa, sia a livello professionale che spirituale. Contenuti:

  • L’identità salesiana del docente
    • Origini e pedagogia salesiana: Don Bosco e la sua visione educativa.
    • Ruolo educativo e cristiano
  • La missione educativa: educare alla vita, al pensiero e alla fede
    • L’educazione come accompagnamento
    • Fede e ragione
  • Il docente come modello di relazione educativa
    • L’importanza della relazione con gli studenti
    • Educare alla libertà e alla responsabilità, per riflettere su come i docenti possono aiutare gli studenti a diventare cittadini responsabili, liberi di fare scelte consapevoli e orientate al bene comune.
  • Strumenti e metodi pedagogici salesiani
    • Metodo preventivo di Don Bosco e pratiche didattiche quotidiane.
    • Attenzione al singolo studente per favorire l’inclusione e una didattica personalizzata che rispetti le diversità e promuova la crescita di ogni singola persona.

4. Le nuove piattaforme digitali per l’innovazione didattica in tema dello sviluppo dei talenti e del potenziale ed. 1 e 2

Il percorso di formazione propone di introdurre i docenti al tema della valorizzazione del talento e del potenziale per una scuola davvero inclusiva, per sviluppare doni e talenti di tutti e di ciascuno ma anche in grado di accogliere i bisogni educativi speciali degli studenti ad alto potenziale, doppiamente eccezionali e a rischio di sottorendimento scolastico.

La formazione permetterà ai docenti di acquisire competenze, strumenti, strategie e softwares per la personalizzazione degli apprendimenti basandosi sui punti di forza, interessi, stili di apprendimento e stili espressivi di tutti gli studenti.

Al Don Bosco di Borgomanero le voci dei ragazzi diventano un podcast

Articolo a cura di Ivan Ferraro, docente di italiano al Don Bosco di Borgomanero.

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Chi avrebbe mai pensato che un libro potesse trasformarsi in qualcosa di più di una semplice lettura in classe? Che potesse diventare un’esperienza collettiva, viva, da ricordare nel tempo? È successo nella classe 3A della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Don Bosco di Borgomanero, dove un’intera classe si è lasciata sorprendere, coinvolgere e trasformare da un progetto nato tra i banchi durante l’ora di narrativa.

Tutto è cominciato quasi in sordina, con la proposta di leggere insieme il libro di Mario CalabresiCosa tiene accese le stelle”. Un titolo che, a primo impatto, ha suscitato più domande che entusiasmo. I ragazzi non capivano fino in fondo il senso profondo di quelle parole e guardavano con sospetto la possibilità che un libro potesse parlare davvero a loro. Ma è bastato aprire le prime pagine per accorgersi che lì dentro si nascondevano storie capaci di toccare corde personali: si parlava di futuro, di passione, di cadute e rinascite, di senso da cercare, da costruire.

La lettura si è trasformata subito in qualcosa di speciale. Non un esercizio scolastico, ma un’esperienza condivisa. Ogni capitolo veniva letto ad alta voce, con i ragazzi che si alternavano spontaneamente. L’invito “Chi vuole leggere?” riceveva sempre più mani alzate, segno che quella storia aveva iniziato a toccare qualcosa. Le riflessioni nate tra una pagina e l’altra diventavano vere e proprie conversazioni sulla vita, sulle scelte, sulla propria posizione nel mondo.

A quel punto è nata l’idea: perché non registrare le letture? Perché non dare una forma più duratura a quel coinvolgimento autentico? Così, il docente si è presentato la settimana successiva con un microfono professionale e un treppiedi. L’aula si è trasformata in uno studio di registrazione e i ragazzi, inizialmente sorpresi, hanno presto raccolto la sfida. Dopo qualche istante di esitazione, qualcuno ha detto: “Mi lancio io!” E da quel momento le voci hanno iniziato a fluire.

Le letture registrate erano genuine, intense, piene di sfumature. Non mancavano i piccoli rumori di fondo – una penna che cade, una sedia che si muove, un colpo di tosse – ma proprio quegli elementi restituivano un’atmosfera reale, viva. Ogni voce diventava unica, portatrice di emozione e verità. Anche i più timidi, quelli che magari all’inizio cercavano di evitare il microfono, hanno finito per alzare la mano e leggere. Si sono ascoltati e, spesso, si sono stupiti: “Quella è la mia voce?” chiedevano increduli, con un sorriso pieno di orgoglio.

Settimana dopo settimana, il progetto ha preso forma. Ogni nuova registrazione veniva riascoltata insieme, e si percepiva il senso di appartenenza crescente. Non era solo una raccolta di letture: era il frutto di un percorso condiviso, un cammino fatto insieme tra parole e silenzi, pensieri e emozioni.

Quando l’ultima registrazione è stata completata, un lungo applauso ha attraversato la classe. Era un applauso diverso, più profondo: non solo per l’ultimo lettore, ma per tutti. Perché tutti avevano dato qualcosa, tutti avevano partecipato a modo loro. Era la chiusura di un’esperienza che li aveva resi, forse senza accorgersene, più consapevoli, più uniti, più coraggiosi.

E ora quelle voci resteranno. Forse un giorno, riascoltandole, quei ragazzi sorrideranno ricordando quella mattina in cui hanno superato l’imbarazzo, hanno preso in mano un libro, e si sono fatti sentire.

Ultimi aggiornamenti dal Liceo del Gusto dei salesiani di Borgomanero

Notizie a cura dei salesiani di Borgomanero.

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IL LICEO DEL GUSTO PROMUOVE UN’INIZIATIVA INNOVATIVA TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ NUTRIZIONALE

Il Liceo del Gusto ha recentemente organizzato un’iniziativa speciale che ha saputo coniugare sapientemente la tradizione culinaria con le più moderne conoscenze in ambito nutrizionale. L’evento ha regalato ai partecipanti un’esperienza unica e formativa, capace di sensibilizzare sull’importanza di un’alimentazione sana e consapevole.

Protagonista della serata è stata l’azienda Legù, nota per i suoi prodotti innovativi, sani e nutrienti, che ha offerto l’opportunità di scoprire e degustare piatti unici. Grazie alla guida esperta della Dott.ssa Agnese Erbetta, specialista in alimentazione e nutrizione umana, e al prezioso supporto dello staff di Italiamy con Amelia Duregon, l’incontro si è trasformato in un vero e proprio viaggio gastronomico, arricchito da consigli pratici e suggerimenti utili.

L’obiettivo dell’evento è stato pienamente raggiunto: diffondere la conoscenza dei valori nutrizionali dei prodotti sani e innovativi, insegnando le migliori tecniche per cucinarli, sia in ambito domestico che professionale. Il pubblico ha partecipato con grande entusiasmo, sperimentando nuove ricette, apprendendo nozioni fondamentali e approfondendo il mondo della gastronomia salutare.

Il pomeriggio è stato dedicato agli studenti del Liceo del Gusto, che hanno potuto approfondire tematiche legate alla nutrizione e alla preparazione di piatti equilibrati. La serata, invece, ha visto protagonisti i genitori, coinvolti in un emozionante e istruttivo show cooking. Questo momento di condivisione ha permesso di consolidare il legame tra scuola, famiglia e corretta alimentazione, promuovendo uno stile di vita sano e consapevole.

Il Liceo del Gusto si conferma così un punto di riferimento nell’educazione alimentare, offrendo esperienze didattiche e pratiche di grande valore. L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio volto a diffondere la cultura del benessere attraverso il cibo, stimolando curiosità e passione per la gastronomia innovativa.

GLI STUDENTI DEL LICEO DEL GUSTO PROTAGONISTI DI UN PERCORSO FORMATIVO NEL MONDO DELLA MIXOLOGY

Martedì 1 aprile si è concluso un percorso formativo straordinario per gli studenti della quarta classe del Liceo del Gusto, offrendo loro un’immersione nel mondo della mixology e della creazione di cocktail analcolici. Un’esperienza unica, che ha permesso ai ragazzi di sviluppare competenze tecniche e creative sotto la guida di esperti del settore. Il frutto del loro impegno verrà presentato con orgoglio il prossimo 12 aprile, in occasione dell’edizione 2025 della Fiera del Gusto. Sarà un’occasione speciale per mostrare al pubblico le abilità acquisite e valorizzare il talento degli studenti in un contesto di prestigio.

Durante il percorso, gli studenti hanno avuto l’onore di confrontarsi con bartender professionisti di GEM, i quali, con passione e competenza, hanno portato la loro esperienza direttamente nelle aule scolastiche. Grazie al loro prezioso contributo, i ragazzi hanno potuto comprendere non solo l’importanza di un approccio consapevole al bere, ma anche come i cocktail analcolici possano rappresentare una raffinata espressione di creatività e ricerca, caratterizzata da ingredienti di qualità e combinazioni innovative.

Fondamentale per la realizzazione di questa esperienza è stato il supporto di Zoppis Srl, che, oltre ad aver sostenuto il progetto, è anche partner dell’evento fieristico. La loro collaborazione ha reso possibile un’iniziativa di grande valore educativo e formativo, consolidando il legame tra scuola e mondo professionale.

Oggi celebriamo un traguardo significativo: ancora una volta, il nostro Istituto ha saputo avvicinarsi con sensibilità e attenzione al mondo dei giovani, stimolando in loro interesse, passione ed energia. Un’esperienza che resterà impressa nei loro percorsi di crescita personale e professionale, contribuendo alla formazione di futuri esperti nel settore della gastronomia e dell’ospitalità.

Un benchmark educativo e didattico tra le Case di Borgomanero e Ivrea

Notizia a cura della casa di Borgomanero.

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Un benchmark è la metodologia basata sul confronto tra organizzazioni simili che permette di confrontarsi e soprattutto di apprendere le reciproche buone prassi, spunti, intuizioni, soluzioni già adottate, progettualità e dati, con l’obiettivo di migliorare.

Martedì 1 aprile dalle 14.00 alle 19.00, Presidi e Direttori delle Case di Ivrea (To) e Borgomanero (No) – entrambe a gestione laica – si sono confrontate rispetto alle reciproche attività didattiche (dalla Primaria ai Licei), alle innovazioni nei progetti educativi, alla formazione, ai viaggi di istruzione.

Un’attenzione particolare è stata riservata agli ambienti di apprendimento che don Bosco definiva il “Terzo Educatore”: infatti, secondo il suo sistema preventivo, l’educazione non era solo il risultato dell’azione dell’educatore (primo educatore) e della famiglia (secondo educatore), ma anche dell’ambiente stesso, che doveva essere strutturato in modo da favorire la crescita umana e cristiana dei ragazzi.

Essere rete di Scuole che educano permette di svolgere queste attività di visita strutturata e confronto arricchente, in un clima costruttivo e di fiducia che riempie di fermenti progettuali le Case.