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Lettera del Papa a quattro studentesse del Liceo Don Bosco di Borgomanero

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Emma Scilironi, Alessandra Carrera, Matilde Gioria e Chiara Maria Calabrese sono quattro studentesse del secondo anno del Liceo Don Bosco di Borgomanero (Classico ed Economico Sociale) che hanno scritto al Santo Padre riguardo alla povertà infantile in Europa e alle Sue esperienze a riguardo, dell’ambito del progetto didattico su queste tematiche coordinato dal professor Alessandro Salbego.

“Papa Francesco ci ha commosso con la Sua lettera, poiché tutto il Collegio Don Bosco di Borgomanero ha ricevuto una benedizione diretta: inoltre, siamo onorate di aver ricevuto due cartoline devozionali per ognuna di noi in segno di ringraziamento. Abbiamo voluto incorniciare la lettera originale nell’ufficio del direttore Giovanni Campagnoli e della preside Emanuela Negri, per sottolineare la sua importanza.

è quanto affermano le studentesse. È possibile leggere la risposta del Papa di seguito:

 

 

Genitori in aula alla Scuola Media: l’esperienza immersiva degli Open School del Don Bosco di Borgomanero

Dai salesiani di Borgomanero.

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In tempo di Open Days e di promozione della scuola, l’Istituto Secondario di Primo Grado “Don Boscodi Borgomanero organizza tre mattinate di Open School, accogliendo in aula tutti i genitori interessati ad iscrivere i propri figli alla scuola media nel prossimo anno scolastico.

In questo modo i genitori potranno scegliere di assistere alle lezioni di alcuni docenti di Matematica, Italiano, Inglese, Scienze, dei tre indirizzi della scuola (potenziato, digitale e linguistico). Tutto ciò permetterà ai genitori di comprendere meglio quale percorso si addica maggiormente allo stile cognitivo dei figli/e, e confrontarsi sia on il docente responsabile di indirizzo, sia con direttore e preside sul sistema educativo salesiano alla base della proposta didattica e formativa della scuola.

I ragazzi chiedono ai genitori consigli: sbaglia chi afferma il contrario e se è vero che non esiste una soluzione perfetta, è importante che i genitori si mettano in moto e sperimentino, proprio per evitare invece le scelte più sbagliate. Bisogna anzitutto cercare di capire in quale modo il proprio figlio/a apprende, quali sono le sue curiosità, se usa il device (e quali) anche per imparare o solo per divertirsi, se ha una motivazione forte a comunicare in lingua straniera, se ama i film o leggere, se fa tanto sport e quali sono i loro desideri, che a volte però sono quelli di seguire i suoi compagni alle Medie.

I genitori inoltre possono sperimentare come si lavora con una disposizione dei banchi “ad isola”, che segnala una didattica più cooperativa. Potranno utilizzare i PC (non i tablet…) e verificare come lo stile cinestetico permetta l’apprendimento nella sezione digitale. Verificheranno che la didattica non è basata su lezioni frontali ma di efficacia su casi, esercitazioni, “classi rovesciate”, soluzioni per problemi. Vedranno tutti i progetti interdisciplinari e pastorali e le iniziative tra scuola e territorio. Sperimenteranno il Calendar che i ragazzi utilizzano al posto del diario, che è lo strumento comune di programmazione dei docenti per ogni Quadrimestre.

L’Open School è quindi un’occasione unica per i genitori di ritornare a scuola per immergersi nell’esperienza della Media e respirare l’atmosfera familiare della scuola. Sul sito della scuola sono presenti tutte le informazioni per prenotarsi:

Il Liceo Don Bosco di Borgomanero incontra don Claudio Burgio per il Festival della Dignità Umana

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Gli studenti dei Licei hanno avuto l’opportunità di incontrare don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano e fondatore della Comunità Kairòs. L’evento, parte integrante della X edizione del Festival della Dignità Umana, ha avuto come titolo lo slogan di don Claudio stesso “Non esistono ragazzi cattivi”.

Don Claudio racconta come in un mondo dove il dolore sembra prevalere, la luce può riaccendersi improvvisamente, anche in contesti inaspettati come quello del carcere dove il fallimento e l’impotenza sono sentimenti che predominano.

“Questi gruppi di ragazzi, spesso etichettati come violenti o problematici, nascondono storie di fragilità e malessere che meritano attenzione e comprensione”

La sfida oggi in campo educativo è dunque quella di ripartire dalla fiducia, dal sogno e dall’identità di ciascun ragazzo. È fondamentale restituire a tutti i giovani, in carcere e fuori dal carcere, un’immagine positiva, farli sentire accolti e compresi, combattendo la rabbia e la sfiducia che provano nei confronti degli adulti.

Affascinati e in ascolto i ragazzi del Don Bosco si sono sentiti dire che “la chiave per la libertà interiore risiede nella consapevolezza di essere un mix di luci e ombre, e non nella ricerca di una perfezione irraggiungibile”.

Questo incontro è stato molto stimolante anche per gli adulti che si sono sentiti in dovere di “avere il coraggio di affrontare la realtà senza scuse, perché la vera giustizia si realizza quando la vita di questi ragazzi cambia in meglio.

L’incontro è stato condotto dai rappresentanti di istituto Jacopo Borile, Tommaso Mongini, Matilde Bertarelli e Vittoria Zucchetti (i primi quattro da sinistra nella foto), che alla domanda su come un sacerdote può accompagnare un ragazzo in carcere hanno appreso che

“la spiritualità può diventare un faro di luce. Il Vangelo, ad esempio, offre un’opportunità per vedere questi giovani con gli occhi di Dio, non con quelli del giudizio umano. La fede, in questo senso, deve prima di tutto passare attraverso l’ascolto e l’accoglienza, prima di cercare risposte spirituali”.

E don Claudio conclude l’incontro, molto interattivo e coinvolgente, affermando che

“Accompagnare questi ragazzi significa combattere anche nei momenti più bui. Significa credere che, finché c’è vita, c’è la possibilità di riscatto e di rinascita. La vera sfida è instaurare un dialogo autentico, in grado di trasformare la sofferenza in opportunità di crescita e di cambiamento. In questo modo, possiamo contribuire a costruire un futuro migliore, non solo per loro, ma per l’intera società”.

Ma questa non è solo la sfida di don Claudio ma di ogni educatore e di ogni adulto che si mette in ascolto e in contatto con i giovani, nostro futuro.

Una notte sul lago Maggiore: gli studenti di Borgomanero scoprono la vita dei pescatori

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Una giornata ricca di emozioni e apprendimento ha portato un gruppo di studenti del Liceo Don Bosco di Borgomanero alla scoperta delle tradizioni e della vita lavorativa di Lesa. L’uscita didattica, organizzata presso la Cooperativa Solcio, è iniziata con una cena conviviale presso il ristorante della cooperativa, dove i ragazzi hanno gustato piatti tipici locali e apprezzato i prodotti del lago.

Nel corso della visita, gli studenti hanno esplorato il centro di ripopolamento ittico, una realtà fondamentale per la tutela della biodiversità del Lago Maggiore. Qui, il signor Mario, membro del FAI e volontario presso il centro, ha raccontato loro le tecniche di ripopolamento e l’importanza della conservazione delle specie ittiche. Con passione e competenza, Mario ha illustrato come il centro operi per garantire l’equilibrio dell’ecosistema lacustre, coinvolgendo i giovani in attività educative che stimolano la consapevolezza ecologica.

Il momento più suggestivo è arrivato a mezzanotte, quando gli studenti si sono imbarcati con i pescatori della Cooperativa Solcio per una vera esperienza sul lago. Avvolti dalla quiete notturna e illuminati dalle stelle, hanno partecipato alla raccolta delle reti, posizionate in punti strategici del lago durante la giornata. L’attività ha permesso loro di toccare con mano il duro lavoro dei pescatori e comprendere il valore del pesce che arriva sulle nostre tavole.

L’iniziativa si è rivelata un’occasione unica per avvicinare i giovani al mondo della pesca tradizionale, sensibilizzandoli sull’importanza del rispetto per il territorio e delle risorse naturali. Una notte che sicuramente rimarrà impressa nella memoria degli studenti, arricchiti da una conoscenza diretta e profonda del patrimonio naturalistico e umano di Lesa.

Promozione del teatro ai giovani del Liceo Don Bosco di Borgomanero

Dai salesiani di Borgomanero.

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“Se i giovani non vanno a teatro, portiamo il teatro ai giovani”.

Al Liceo Don Bosco di Borgomanero (No), la mattinata di lunedì 29 ottobre è stata dedicata alla promozione del teatro agli studenti: gli organizzatori delle stagioni che ci sono sul territorio hanno infatti dialogato con ragazze/i, presentando loro i vari cartelloni. Non è vero che in provincia non ci siano opportunità, bisogna scoprirle, incontrarle e dialogare con loro.

La prof.ssa Serena Borgna (docente di materie classiche) ha presentato gli organizzatori delle stagioni teatrali e territori, partendo dal Lago d’Orta con la compagnia del teatro delle Selve che a San Maurizio cura il Teatro degli Scalpellini. Franco Aquaviva (che ha anche un laboratorio di teatro contemporaneo al don Bosco) ha presentato sia le produzioni teatrali in cantiere, sia la stagione di “Vado a teatro!“.

Borgna si è poi spostata sul Lago Maggiore lasciando la parola a Luca Petruzzelli, che ha introdotto “Arona città teatro”: a settembre teatro sull’acqua (con la direzione artistica di Dacia Maraini) e nel resto dell’anno teatro diffuso nelle città. Poi la parola è passata a Giovanni Siniscalco, impegnato nella scuola di teatro con Nati Domani e con le stagioni 499 seggiole a Teatro (al Nuovo), il Teatro da Camera e la stagione del Rosmini curata da Roberto Barcellini. La prof.ssa Borgna ha poi concluso intervistando Rita Ballaratti (Contado del Canavese) che ha illustrato il cartellone del Nuovo a Borgomanero.

Interessante notare la completezza dell’offerta teatrale sul territorio, la qualità, la capacità di essere colleghi e non in competizione tra gli organizzatori. Infine è emerso sia che ognuna di queste stagioni avesse promozioni per studenti, sia la voglia di ascoltare idee e proposte dei giovani per abbassare le soglie dell’andare a teatro. Una volta era un obbligo per le scuole, oggi deve essere un piacere ed uno stimolo culturale.

Il teatro fa bene e aiuta a pensare, ha concluso la docente.

LegAmi: a Borgomanero il workshop sulla gestione del ruolo educativo per il benessere del docente

Notizia a cura della casa salesiana di Borgomanero.

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La formazione continua dei docenti rappresenta un elemento sempre più centrale per la crescita professionale sulla scena del progetto educativo. A Borgomanero, dopo la Summer School, è ripresa la “Don Bosco Winter School” per i docenti ed educatori: questo terzo appuntamento formativo ha offerto uno spazio di approfondimento su temi cruciali come la gestione del ruolo educativo del docente, gli strumenti per il contrasto allo stress delle attività legate alla scuola ed alle sfide quotidiane della professione.

Particolare attenzione è stata dedicata a riflettere sulla dimensione collaborativa che oggi richiede il ruolo del docente e sulle tecniche di problem solving, al fine di favorire risposte creative e flessibili alle situazioni complesse della vita scolastica.

Tra gli aspetti più apprezzati di questo workshop formativo (dal titolo “LegAmi”) sicuramente il focus sul risveglio dello spirito ludico e cooperativo, attraverso le attività interattive e i momenti di condivisione proposti.

Ciò ha rappresentato uno spunto di crescita professionale che può migliorare sensibilmente da un lato la qualità del lavoro individuale, e parallelamente lo spirito di collaborazione ed empatia verso il prossimo (collega e/o alunno) che costituiscono le fondamenta di una Casa salesiana. La qualità delle relazioni comunitarie, basate su correttezza, trasparenza ed onestà [“le mormorazioni raffreddano i cuori…” diceva don Bosco], sono appunto la base del benessere scolastico.

Riconoscere le competenze di ragazze/i (ma anche di docenti ed educatori), reciprocamente, sono aspetti fortemente motivanti, che possono produrre un aumento di autostima. Bisogna allenarsi all’uso…

Questo workshop è stato proposto da due coach, il prof. Corrado Maio (Scienze Motorie) ed il prof. Giulio Ronchetti (Filosofia e Storia), entrambi del Liceo don Bosco.

Il Don Bosco di Borgomanero invitato da IRES Regione Piemonte e dal Convivium del Trentino

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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I processi educativi tra scuola ed extrascuola sono sempre più al centro dell’interesse sia delle istituzioni che svolgono funzioni scolastiche, sia di chi lavora con i giovani (youth workers, docenti, in primis). Per questi motivi, il Don Bosco di Borgomanero è stato invitato a due incontri (Torno, Cascina Fossato ed in Trentino) per condividere la propria esperienza ed i relativi apprendimenti in contesti pubblici di formazione, riscuotendo notevole interesse.

A Torino (Cascina Fossata), si è stati invitati da IRES (Ente di ricerca di Regione Piemonte), al percorso di formazione rivolto a Youth workers, per portare l’esperienza del Don Bosco di Borgomanero nel rapporto adolescenti e scuola.

Al Convivium 2024 del Trentino (uno dei pochissimi appuntamenti nazionali sulle politiche giovanili), nell’incontro “Rapporto tra pubblico e privato nelle politiche giovanili“, si è stati invitati per parlare del tema “Tra scuola ed extrascuola al don Bosco“. Tra i relatori, Arduino Salatin (già presidente nazionale Invalsi e progettista degli ITS), l’ex Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, Maria Prodi, dirigente scolastica, già assessora all’Istruzione Regione Umbria.

In entrambi gli incontri, il pubblico ha particolarmente apprezzato i processi educativi e formativi attivati per concretizzare l’assunto pedagogico salesiano “In ogni ragazzo vi è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare“.

Il prof. Panaretti e gli studenti del Don Bosco di Borgomanero fotografano l’aurora boreale

Daniele Panaretti è il nuovo docente di Scienze del Don Bosco di Borgomanero ed arriva da un incarico di ricerca nei parchi nazionali italiani, alla scoperta dell’habitat ideale delle farfalle.

Appassionato di fotografia scientifica, giovedì 10 ottobre – appena avuta la notizia che sarebbe stata visibile l’aurora boreale su questo territorio – ha invitato gli studenti ad unirsi a lui nella nottata per immortalare l’evento unico con alcuni scatti realizzati dalla collina di San Colombano (a Briga) e dalla riva del Lago d’Orta a Gozzano. Sabato notte l’esperienza è stata replicata per fotografare la cometa C/2023A3.

Il prof. Panaretti ha realizzato questa foto ed ha colto il clima del don Bosco: promuovere esperienze anche a chilometro zero, dove non sono le risorse a fare la differenza, ma la passione, il coraggio l’entusiasmo che ogni docente mette nella professione a fare la differenza.

 

Sparo dei coriandoli, color party e “lancio del cappello” per l’avvio in allegria del nuovo anno scolastico al Don Bosco di Borgomanero

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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…E questa «santa allegria» formava per lui la base del suo edificio sociale

[don Bosco, VI,4].

Continua la tradizione di un avvio di anno scolastico con la formula dello “star bene”, riuscendo così a “fare del bene” ed anche a “prendersi impegni nello studio, nella vita nello sport”.

È questa la “formula della santità di don Bosco” ed i ragazzi della Scuola Media hanno vissuto con il segno dell’ancora, una installazione presente a scuola, la sicurezza da portare in un viaggio in nave, che è l’avvio dell’anno scolastico. Ed il “levare l’ancora” è stato accompagnato anche dalla sorpresa di uno sparo di quattro cannoni che hanno riempito di coriandoli il teatro.

Invece il colore lanciato verso il cielo è stata l’attività caratterizzante l’avvio dei licei: si è voluto ripartire con tutte le classi in cortile, luogo simbolo di don Bosco. Qui l’equipe di animazione pastorale ha scelto il colore per sottolineare la bellezza della vita autentica, non quella in un immersa nel bianco e nero (che non è reale) o con colori falsi, filtrati… così ragazze e ragazzi, educatori e docenti hanno lanciato in aria i colori, in un tentativo simbolico di unire cielo e terra, la nostra dimensione umana, orizzontale, con quella verticale, ottenendo come effetto la bellezza infinita del colore.

Ed è questo l’augurio per questo nuovo ed entusiasmante anno scolastico. Tutti questi simboli sono presenti da oggi anche all’interno della scuola, dove nuovi disegni, bandiere, loghi, felpe, magliette, installazioni sono diffusi sui muri e nelle aule della Scuola.

Infine, tra i simboli di inizio anno, c’è stata anche la tradizione degli Exallievi che sono tornati al don Bosco per il lancio del cappello, annunciando il loro futuro corso di laurea o di formazione.

Ingegneria, Economia, Giurisprudenza, Medicina, ma anche Design, Comunicazione, studi all’estero sono le destinazioni più evocate, insieme ad un apprendimento sviluppato qui a Scuola che è stato lasciato in eredità:

seguite le vostre passionilavorate senza paura e non ci saranno difficoltàvivete questi anni in allegriatutto è possibile con l’impegnoallenatevi a fare faticanon vivete l’esame come uno stress e andrà bene

sono stati i “consigli guida” dei neo diplomati ai liceali.

Formazione docenti al Don Bosco di Borgomanero: “L’ironia nella didattica: quando il docente entra in scena”

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Il programma di formazione di inizio anno per i docenti del Don Bosco di Borgomanero, è stato dedicato agli strumenti scenici ed empatici del docente.

Formatrice è stata Annina Pedrini, fondatrice del Centro Teatro Attivo di Milano nel 1981 (www.centroteatroattivo.it), un’Accademia di Formazione per Attori, che trasferisce le sue competenze dalla scena teatrale anche a quella aziendale e formativa, in particolare su comunicazione, creatività e relazione interpersonale.

I workshop di apprendimento proposti ai docenti del Don Bosco hanno permesso di sviluppare al meglio il lavoro sulla voce e la respirazione (per evitare di apparire monotoni), sottolineato l’importanza della figura scenica del docente, mentre slide, libri, video sono e rimangono strumenti. Il docente è il protagonista che “rimane” nel ricordo degli studenti. Appassionare, catturare l’attenzione degli studenti e tenerla viva per tutta la durata della lezione, è l’obiettivo di una “didattica irresistibile”, che ingaggia l’aula, la provoca, la interroga, un po’ come a teatro. Il parallelismo palcoscenico/aula ha anche evidenziato il ruolo dell’attore confrontato con quello del docente: protagonismo ed empatia sono le dimensioni trasferibili nella formazione. Infine l’umorismo e l’ironia sono strumenti che servono sia a tenere alta l’attenzione, sia a ricevere dei feed back costanti da parte dell’aula, sulla base di una relazione empatica che si sviluppa. La lezione del docente dovrebbe terminare con un applauso, lasciando il buon sapore della conoscenza e la voglia di ritornare.

La formazione che Annina Pedrini ha offerto ai docenti non è stata solo teorica, ma ricca di pratica, di esercizi, di scambi e simulazioni. Il programma è stato molto apprezzato da educatori e docenti, così come la proposta sullo spettacolo di Giacomo Matteotti prodotto per le Scuole dal Centro Teatro Attivo di Milano. Da ricordare i più famosi ex allievi di questa Accademia: Ale e Franz, Vanessa Incontrada, Filippa Lagerback, Martina Colombari, Daniele Bossari, Michelle Hunziker.