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Festa della Famiglia al Centro Don Bosco di Alessandria

Domenica 26 Maggio la comunità del Centro Don Bosco di Alessandria ha vissuto la Festa della Famiglia, una giornata insieme all’insegna della gioia.

Gioia durante Santa Messa, svoltasi in cortile, iniziata con l’accoglienza di Leila, una ragazza di 12 anni, che sta seguendo il cammino del catecumenato. Leila, commossa, nella sua fragilità, ha trovato la certezza della fede vissuta dai suoi genitori affidatari e ha iniziato questo percorso.

Era accompagnata dai genitori affidatari, la sorellina che ha ricevuto il battesimo durante la Veglia di Pasqua, la catechista e gli animatori, insieme a loro sta crescendo nella consapevolezza dell’entrare a far parte di una comunità cristiana, della Chiesa.

Gesù nel Vangelo saluta gli undici discepoli “Io sono con voi fino alla fine” senza se e senza ma, li ha incontrati sulle rive di un lago e li ha trasformati da pescatori a pescatori di uomini, forse i discepoli non hanno ancora ben compreso il mandato però sono sicuri che l’amore ricevuto e donato dal Maestro li aiuterà in ogni difficoltà.

Forti di questo Amore anche la nostra comunità è famiglia che accoglie e cresce insieme con le sue imperfezioni ma sempre pronta a sostenersi.

La celebrazione è continuata ricordando gli anniversari di matrimonio di alcune coppie che hanno festeggiato le nozze d’oro, un grande traguardo di amore condiviso e che si rinnova ogni giorno.

Gioia in cortile con i laboratori proposti dalle mamme dell’oratorio il cui ricavato andrà a sostegno dell’Estate Ragazzi.

Gioia di condividere il pranzo insieme preparato dai volontari della cucina. Gioia degli animatori che hanno servito ai tavoli e sono stati un prezioso aiuto logistico. Gioia nel vedere impegnati i ragazzi nel torneo di calcio che ha visto la partecipazione di xxx squadre. Gioia di trascorrere un po’ di tempo in palestra per vedere il saggio del gruppo sportivo asd don Bosco. Le ragazze del pattinaggio e della danza artistica nelle loro esibizioni hanno sottolineato l’importanza di vivere bene il tempo che ci viene donato.

Con gioia diciamo grazie a chi ha preparato e partecipato a questa giornata, vi aspettiamo per vivere insieme una fantastica Estate Ragazzi 2024!

Alessandria: percorsi formativi per genitori, insegnanti, educatori

Dal sito dei salesiani di Alessandria.

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Il Centro don Bosco e la Comunità educativa salesiana della Parrocchia San Giuseppe Artigiano si sono interrogati nei mesi dell’estate 2023 su come proporre alcuni momenti di formazione e approfondimento volti a favorire una migliore conoscenza dei ragazzi e dei giovani, al servizio di genitori, insegnanti e figure educative del territorio.

A inizio anno, tra ottobre e novembre, a più di 150 genitori è stato chiesto di rispondere a un breve questionario esplorativo, mettendosi in ascolto delle loro necessità.

Dai risultati è emerso che le scelte di vita scolastica e professionale, la crescita affettiva e sessuale e l’impatto educativo delle nuove tecnologie rappresentano i temi su cui gli adulti si ritengono maggiormente bisognosi di supporto nella relazione con i ragazzi.

In questo mese di gennaio – nell’ambito delle proposte dell’Unità Pastorale “Cristo” che coinvolge le tre Parrocchie di questo quartiere alessandrino (San Giuseppe Artigiano Centro Don BoscoSan Giovanni Evangelista e San Baudolino) – si svolgeranno i primi due incontri che raccolgono questi stimoli per sostenere tutte le figure educative presenti nel Centro don Bosco e sul territorio del quartiere “Cristo”.

Il primo incontro, il 13 gennaio alle ore 9.30, dal titolo “Essere genitori. Scegliere la scuola dopo la Terza Media”, si concentrerà sulle scelte scolastiche e di vita che attendono le ragazze e i ragazzi di Terza Media in queste settimane (dal 18 gennaio al 10 febbraio) e vedrà il confronto tra genitori e studenti delle Seconde e Terze Medie per supportare i giovani nelle prospettive del dopo Terza Media, sulle opportunità formative presenti sul territorio e sul supporto ai ragazzi/e nel percorso di orientamento.

L’incontro si svolgerà presso il Centro don Bosco (corso Acqui 398) e sarà coordinato da Lodovico Como – orientatore all’interno del progetto regionale Obiettivo Orientamento Piemonte (promosso da Coesione Italia 21-27, cofinanziato dall’Unione Europea, Repubblica Italiana e Regione Piemonte).

Il secondo incontro, il 19 gennaio alle ore 18.00 (sempre presso il Centro don Bosco), sarà invece dedicato a una formazione rivolta a insegnanti, genitori, operatori sociali: la dott.ssa Marialaura Ippolito, psicoterapeuta e presidente del centro GAPP, aiuterà i presenti a porsi le domande adeguate per mettersi alla ricerca del “punto accessibile al bene” nella relazione educativa di cui parlava don Bosco.

Molto frequentemente, infatti, la cronaca racconta le “ombre” sulla realtà dei giovani delle nostre città, ma i giovani sono capaci di essere luce.

Ci si metterà con loro alla ricerca di tracce di speranza che possano guidare il servizio ai giovani e alle famiglie della città.

I sacerdoti che aiutano i giovani in difficoltà – La Voce Alessandrina

Si pubblica di seguito la notizia apparsa su La Voce Alessandrina.

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La testimonianza di don Mauro Mergola del Centro Don Bosco di Alessandria

Don Mauro Mergola è un sacerdote salesiano della parrocchia di San Giuseppe Artigiano, che si trova all’interno del Centro don Bosco in corso Acqui 398 ad Alessandria.

Una realtà importante, non solo per il quartiere Cristo ma per l’intera città, che si occupa di formazione, accoglienza e supporto. Con uno sguardo particolare rivolto ai giovani e alle famiglie in difficoltà.

Don Mauro, ci racconta le attività che svolgete al Centro don Bosco?

«Il Centro don Bosco offre un servizio pastorale a ogni tipo di persona, in modo prevalente ai giovani. E l’oratorio è il primo ambito: siamo aperti dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e alla domenica dalle 15 alle 19. Nei giorni feriali, dalle 15 in poi, l’oratorio è anche aperto per i ragazzi delle medie per lo svolgimento dei compiti e miglioramento del metodo di studio. Secondo la logica di don Bosco, accogliamo ragazzi di ogni credo religioso. Sempre con il presidio, la presenza dei salesiani, con l’aiuto dei volontari e una educatrice. L’oratorio è anche un servizio di formazione, a livello scolastico e di vita cristiana. E da quest’anno, soprattutto con i ragazzi del post-cresima, si è creata una bella collaborazione anche con le altre parrocchie dell’unità pastorale Cristo, ovvero San Giovanni Evangelista e San Baudolino. Infine, l’oratorio è uno “stile” che passa anche attraverso l’attività sportiva dell’Asd Don Bosco».

Con uno sguardo rivolto ai giovani più in difficoltà.

«L’attenzione ai giovani più poveri passa anche attraverso la San Vincenzo, autonoma dall’ente Don Bosco ma in sinergia con l’oratorio, e la parrocchia interviene a sostegno delle famiglie, soprattutto laddove ci sono minori e giovani in difficoltà. Si passa, quindi, dall’assistenza alla formazione, per giungere alla ricerca di una autonomia: dalla consegna del pacco viveri al contributo per le bollette, avendo un occhio attento che i disagi della famiglia non ricadano sui giovani. Perché possano avere una opportunità per venire fuori da una situazione di precarietà, e a volte di indigenza».

Da voi si fa anche formazione. Ci parla del CNOS-FAP?

«Il CNOS-FAP è una associazione autonoma, l’ente promotore è la congregazione salesiana, il soggetto che promuove l’iniziativa in questo centro è l’oratorio che svolge un servizio di formazione professionale, di orientamento per i ragazzi. Il 99% proviene da Alessandria o paesi limitrofi. Questi anni offrono agli studenti un percorso formativo che ha cura della loro persona a 360°. Questi giovani rientrano, come diceva don Bosco, tra i ragazzi più fragili e a rischio di finire nel disagio, nella devianza e nella criminalità. E, tra questi, c’è un incremento di ragazzi minori non accompagnati. Il CNOS-FAP, allora, fa da collettore per questi giovani che sono “borderline” e offre loro un accompagnamento, affinché possano avere una prospettiva per il loro progetto di vita».

Qual è l’aiuto dell’8xmille?

«L’8xmille sostiene le attività della parrocchia, intestata a San Giuseppe Artigiano. Quest’anno abbiamo fatto una richiesta, attraverso la Diocesi, per la ristrutturazione dei locali della casa parrocchiale, degli uffici, del salone e dell’abitazione dei sacerdoti. Per poter migliorare il nostro servizio, che il Centro Don Bosco offre non solo alla parrocchia e al quartiere Cristo, ma anche alla Chiesa locale».

Festa di Cristo Re: benedetto l’impegno del Coro del Centro don Bosco di Alessandria

Dal sito dei salesiani di Alessandria.

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Domenica 26 novembre  sarà una data ricordata dal Coro e dai Musici della Parrocchia San Giuseppe Artigiano-Centro don Bosco non solo quale Festa di Cristo Re dell’Universo che conclude l’anno liturgico 2022/2023, ma anche quale occasione speciale in cui il Coro ha vissuto non solo il proprio consueto servizio di animazione liturgica ma un’attenzione davvero speciale.

Il parroco don Mauro Mergola ha infatti proposto di inserire nella parte iniziale della celebrazione della messa delle ore 10.00 anche un momento specificamente dedicato a questo gruppo che non fa mai mancare il proprio apporto per rendere le Sante Messe partecipate e coinvolgenti l’assemblea anche sotto l’aspetto vocale e musicale.

Nella semplicità dei gesti, ma nella profondità dei messaggi e dei simboli veicolati, don Mauro ha redatto una speciale preghiera declinata come “rito dell’impegno e benedizione” del Coro parrocchiale.

Data l’eccezionalità di questo breve rito, il cui testo è stato diffuso preliminarmente a tutti i componenti del Coro per consentire di essere seguito con particolare attenzione, può essere interessante riportare precisamente le parole del rito:

RITO DELL’IMPEGNO E BENEDIZIONE DEL CORO PARROCCHIALE

Carissimi componenti del coro parrocchiale,

siete venuti in questo luogo santo per esprimere il vostro desiderio di servire il Signore e la comunità cristiana attraverso la musica sacra e il canto. In un salmo troviamo l’espressione: “cantate al Signore un canto nuovo, la sua lode nell’assemblea dei fedeli”. A questo infatti siete chiamati, a cantare le lodi di Dio nella santa assemblea favorendo la partecipazione attiva dei fedeli. Nella consapevolezza di questa chiamata vi chiedo di rinnovare il vostro impegno a gloria di Dio e per l’edificazione della comunità cristiana.

Parroco: Volete impegnarvi ad incontrare il Signore nei sacramenti e a seguirlo, mettendo in pratica i suoi insegnamenti e vivendo secondo la fede del vostro battesimo?

Coro: Si, lo vogliamo

Parroco: Volete cantare le lodi di Dio nelle celebrazioni liturgiche ed in particolare nell’Eucaristia domenicale e nelle Messe solenni, favorendo la partecipazione attiva dei fedeli e lo spirito di preghiera e di contemplazione?

Coro: Si, lo vogliamo

Parroco: Volete impegnarvi con assiduità, rispetto reciproco e disponibilità nella frequenza alle prove, agli incontri formativi e alle attività della nostra Parrocchia San Giuseppe Artigiano-Centro don Bosco?

Coro: Si, lo vogliamo

Dio che ha iniziato in voi la sua opera la porti a compimento.

PREGHIAMO

È bello lodarti Signore, e cantare al tuo nome o Altissimo. Benedici + questi tuoi figli che oggi si impegnano a servirti nella comunità cristiana e concedi a tutti noi la grazia di poter cantare in eterno le tue lodi con il Cristo tuo Figlio che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

Amen

Dopo la benedizione finale, don Mauro ha donato a Sabrina, quale rappresentante del Coro e dei Musici, un cesto contenente dei braccialetti speciali per ciascun componente del gruppo affinché la memoria di quanto avvenuto, unitamente alla gioia del gesto benedicente e alla conferma dell’impegno a sostenere responsabilmente l’animazione liturgica attraversi i canti, potesse avere anche una “presenza plastica” indossabile quotidianamente.

La soddisfazione di tutto il Coro era palese e i canti eseguiti nel proseguimento della Santa Messa hanno espresso al meglio i sentimenti di gratitudine e di lieta “appartenenza” al Centro don Bosco di Alessandria.

Castagnata al centro don Bosco di Alessandria: tanto divertimento nello stare allegri

Dal sito dei salesiani di Alessandria.

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Sabato 28 ottobre si è svolta la castagnata presso il nostro centro Don Bosco.

Una giornata all’insegna del divertimento con la partecipazione di numerosi bambini e genitori, tanti volontari sempre a disposizione e soprattutto del nascente bel gruppo di giovani che ha coinvolto i bambini in un gran gioco a squadre.

E non solo giochi… castagne e bancarella con oggetti preziosi fatti dalle nostre signore, una lotteria e per finire un laboratorio di suoni che ha visto la partecipazione di tanti bambini curiosi: una nuova proposta di quest’anno, tutto come voleva Don Bosco in una giornata ricca di divertimento e nello stare allegri.

L’auxilium San Luigi al Centro don Bosco di Alessandria

Dal sito dei salesiani di Alessandria.

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Sabato 13 e domenica 14 l’asd Auxilium San Luigi, società sportiva degli oratori Salesiani di San Salvario in Torino, ha vissuto un week end di formazione.

Tra incontri di squadra per la verifica dell’anno e un incontro con don Mauro sul valore dello sport vissuto in oratorio, questi 20 atleti over 18 hanno dedicato tempo alla riflessione e al confronto.

Alla domenica hanno partecipato alla S. Messa delle 10 per ringraziare il Signore. Era prevista anche un’amichevole con la squadra omologa dell’asd don Bosco, ma il maltempo ha reso impraticabile il campo.

Questa esperienza promuova anche nel nostro centro il desiderio di curare la formazione insieme all’attività sportiva.

Maker Lab Alessandria: La fondazione Unicredit finanzia il progetto

Il progetto Maker Lab del Don Bosco di Alessandria è finanziato dalla fondazione Unicredit, che il 23 marzo ha premiato quattro dei progetti finanziati.

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La fondazione Unicredit ha finanziato il progetto Maker Lab all’associazione giovanile salesiana per il territorio, di cui fa parte il Centro don Bosco di Alessandria.

Da settembre per due anni, il nostro oratorio offre a 60 ragazzi dagli 11 ai 16 anni la possibilità di partecipare a questo progetto per sviluppare l’intelligenza delle mani. È l’occasione per risvegliare e potenziare le doti di ogni ragazzo con l’aiuto di una educatrice e di un formatore del Cnos Fap.

Il 23 marzo, a Milano, presso la sede della fondazione si è tenuta la premiazione dei 4 progetti finanziati.

Il don Bosco si propone sul territorio come luogo di incontro e di formazione per i giovani promuovendo la collaborazione tra ragazzo, famiglia, scuola, oratorio e formazione professionale.

Per informazioni rivolgersi presso don Roberto, incaricato dell’oratorio.

 

Centro Don Bosco Alessandria: Virus Cup 3.0

Il Centro Don Bosco di Alessandria, in collaborazione con Five Sport Alessandria, da metà giugno 2022 presenterà la Virus Cup 3.0, il torneo di calcetto 6+1 dedicato ai ragazzi nati fra il 2004 e il 2008 (classe Senior) e quelli nati fra il 2009 e il 2012 (classe Junior). Di seguito la notizia riportata dal sito Don Bosco Alessandria.

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Il Centro Don Bosco di Alessandria, in collaborazione con Five Sport Alessandria, da metà giugno 2022 presenterà la Virus Cup 3.0, il torneo di calcetto 6+1 dedicato ai ragazzi nati fra il 2004 e il 2008 (classe Senior) e quelli nati fra il 2009 e il 2012 (classe Junior).

Giocato su campo sintetico, il torneo prevede 2 tempi da 12 minuti ciascuno, massimo un ragazzo nato nel 2004 in campo per squadra nella fascia 2004-2008 e 1 responsabile maggiorenne per ogni squadra. Tutti i partecipanti riceveranno un premio.

L’iscrizione ammonta a 50€ per squadra e i posti sono limitati.

Per info e iscrizioni: Diego 3453936209

CFP Alessandria: “Studio e stage per 230 allievi: il 70% trova lavoro idoneo” – Il Piccolo

Di seguito l’articolo pubblicato sul giornale della provincia di Alessandria “Il Piccolo” a cura di Massimo Brusasco, in merito alle attività di stage degli allievi del CFP di Alessandria.

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Scuola – Studio e stage per 230 allievi: il 70% trova lavoro idoneo

Incontro allo Cnos, storico centro di formazione professionale. Lo dirige un prete. «Le aziende hanno fretta di assumere, noi possiamo aiutarle»

Qui ci provano a capire cosa serve alle aziende e cosa ai ragazzi. Di solito, le cose collimano: quelle cercano persone con voglia di lavorare, questi di lavorare hanno necessità. In mezzo, ovvero “qui”, c’è lo Cnos, centro di formazione da anni sulla breccia.

Sede alla Don Bosco in corso Acqui, un prete che fa il direttore, 230 allievi e una trentina di realtà produttive alessandrine come partner: sono quelle che si mettono a disposizione per gli stage e che, da ultimo, siglano i contratti con chi si è specializzato nei laboratori salesiani.

«Però ci vuole pazienza: capisco bene che le aziende, talvolta, hanno urgenza di nuovo personale, ma è fondamentale seguire un percorso formativo corretto, così da mandare al lavoro gente qualificata».

La convinzione è di don Pietro Mellano, il direttore dello Cnos. Da come parla, capisci che ama quello che fa. E che si impegna affinché chi cerca e chi offre trovino qui un punto di incontro.

Voglia di crescere

Le ambizioni sono molte, la voglia di ingrandirsi anche. S’è cominciato con l’ampliare gli spazi, inglobando la vecchia scuola materna; si proseguirà col portare da due a tre anni il corso per riparatore veicoli, «in modo tale che, già dopo la terza media, gli interessati possano essere iscritti, senza attendere il compimento del 16esimo anno d’età».

E così verrà equiparato agli altri due corsi, molto gettonati: meccanica industriale e operatore servizi alle imprese.

Non solo:

«Avremo presto anche un corso annuale di saldo-carpenteria, in modo tale da accontentare chi vuole ottenere una qualifica dopo un solo anno di studio. Che è suddiviso in due parti: metà si svolge nel nostro centro, metà in azienda. È un settore interessante, perché c’è molta richiesta».

Il comparto della meccanica tira parecchio:

«Secondo me è importante che noi e le aziende si definisca insieme il percorso formativo. Le opportunità per chi vuole lavorare ci sono, certo è che a volte la politica non aiuta. Ad esempio, in alcuni casi è impensabile che chi gode del reddito di cittadinanza voglia rinunciare al beneficio per entrare in una fabbrica…».

Ultimamente, la richiesta delle aziende è di personale che abbia competenze trasversali, ovvero meccaniche ed elettriche. Lo Cnos, che è prettamente meccanico, sta valutando collaborazioni con altri istituti:

«Una ricetta vincente potrebbe essere unire gli interessi delle aziende con quelli della formazione professionale e di altre scuole del settore. Il territorio, a oggi, ha bisogno di far funzionare la logistica, e ne siamo ben consci. Anche per questo motivo abbiamo avviato contatti con Confindustria: insieme potremo operare ancor meglio».

Anche gli adulti

Intanto, sono 130 gli allievi che seguono i corsi di qualifica professionale; un centinaio, invece, gli adulti impegnati in lezioni diurne per un futuro da magazziniere o da impiegato nel commercio digitale. Il numero degli stranieri si aggira attorno al 30%:

«Nessun problema di integrazione, ma, in certi casi, bisogna superare le difficoltà linguistiche».

Altra percentuale importante riguarda quelli che trovano un lavoro coerente al titolo acquisito:

«Siamo tra il 67 e il 72%, che non è affatto poco. Mica ovunque si diplomano ragazzi che poi lavorano, in effetti, nel settore per il quale hanno studiato…».

MASSIMO BRUSASCO

m.brusasco@ilpiccolo.net

Don Roberto Gorgerino all’oratorio della Don Bosco – La Voce Alessandrina

Don Roberto Gorgerino, nuovo incaricato dell’oratorio Don Bosco della parrocchia San Giuseppe Artigiano di Alessandria, si presenta tramite una intervista riportata su “La Voce Alessadrina” di questa settimana. Si riporta di seguito l’articolo a cura di Alessandro Venticinque.

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SAN GIUSEPPE ARTIGIANO – Don Roberto Gorgerino all’oratorio della Don Bosco

“Don Bosco oggi ci tirerebbe un po’ le orecchie. Dobbiamo convertirci di nuovo”

«Mi chiamo don Roberto Gorgerino, sono nato il 16 ottobre 1966, a Chieri. Sono prete dal 1999 e salesiano dal 1991».

Si presenta così don Roberto (nel tondo), nuovo incaricato dell’oratorio Don Bosco della parrocchia San Giuseppe Artigiano di Alessandria, che ha fatto il suo ingresso lo scorso 6 settembre. Il sacerdote è anche catechista del Centro di formazione professionale (Cfp), dove insegna religione nelle 10 classi del Cnos-Fap.

Don Roberto, quando è nata la sua vocazione?

«Il primo sentore di vocazione l’ho avuto in un ritiro spirituale alle medie, ero in una scuola salesiana a Chieri. La cosa poi è rimasta lì, sono andato avanti con altre scuole salesiane e frequentavo una scuola privata serale di grafi ca pubblicitaria. Inizio così a lavorare nel mondo della grafi ca e vengo chiamato al militare nell’85. Nel frattempo si ripresenta la vocazione, valuto bene cosa fare, e decido che quella è veramente la mia strada. Mi licenzio e inizio il mio percorso di noviziato. Il primo anno al “Monte Oliveto”, a Pinerolo, poi ho cominciato a studiare filosofia a Roma. In seguito ho fatto due anni di tirocinio in una casa salesiana a Bra, e ho continuato a studiare teologia alla Crocetta di Torino. Intanto proseguivo la mia attività di animazione negli oratori. Ho proseguito poi con gli studi in scienze dell’educazione a Roma. Sono stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1999 a Torino, nella Basilica di Maria Ausiliatrice. E nella mia vita salesiana mi sono principalmente dedicato agli oratori e ai giovani. Tutto è partito dall’oratorio di Chieri, in cui sono cresciuto… credo che la mia vocazione salesiana sia stata determinata dagli incontri e dagli ambienti che ho frequentato».

Prima di arrivare ad Alessandria dov’è stato?

«Andando a ritroso sono stato ad Asti, prima ancora a Casale Monferrato e a Trino Vercellese. Prima di queste due tappe, ero nella Chiesa di San Giovannino a Torino. Queste sono le mie esperienze come incaricato d’oratorio più importanti e durature».

Che cosa si aspetta da questa nuova esperienza?

«Il Don Bosco di Alessandria è un ambiente diverso rispetto a quelli che conoscevo. L’oratorio “cortile” si configura proprio come la piazza del quartiere. Lo frequentano i piccoli, i grandi, gli anziani. Le mamme con i propri fi gli che giocano al parco, gli anziani che giocano a carte, poi ci sono le attività sportive, bambini di elementari e medie che vengono per giocare. Poi abbiamo il catechismo, altri gruppi che fanno laboratori di vario genere, e da poco sono partiti i gruppi del post cresima, che qui si fa in prima media. C’è anche un gruppo di terza media e prima superiore che patisce un po’, perché ha sofferto maggiormente questi anni di chiusura. E poi ci sono gli animatori che partono dalla seconda superiore: circa una quarantina ha dato disponibilità per ripartire con le attività, con loro ci troviamo ogni 15 giorni».

Che cosa l’ha colpita del carisma salesiano?

«Mi hanno colpito le figure dei salesiani che ho incontrato negli oratori: mi sono sentito attirato. E poi mi è sempre piaciuto stare con i ragazzi. Mi colpisce sempre lo stile che, pur vecchio di 200 anni, ha tante caratteristiche che si adattano a qualunque situazione. Come se non invecchiasse mai. Ma, ovviamente, è sempre una sfida, perché non è detto che un modello applicato in un posto vada bene anche per un altro. I ragazzi, quelli di ieri e di oggi, sono uguali: hanno esigenze, necessità e sogni. Mi aveva colpito molto un aneddoto».

Ce lo racconta?

«Ricordo che eravamo in oratorio e c’erano questi due salesiani seduti vicino a tavola. Uno dei due ha tagliato un pezzo di torrone per l’altro. Mi ha colpito il modo con cui l’ha tagliato e il suo sguardo. Lo ha fatto con una grande fraternità che mi è entrata nel cuore. Me lo ricordo ancora oggi».

Cosa direbbe oggi don Bosco ai salesiani?

«Secondo me don Bosco oggi tirerebbe un po’ le orecchie ai salesiani. Adesso abbiamo tante strutture e realtà che funzionano, facciamo un sacco di attività, ma forse dobbiamo convertirci di nuovo. Questi luoghi non possiamo solo farli funzionare, ma dobbiamo essere appassionati noi. Prima, mentre tornavo da una commissione, mi chiedevo: “Perché faccio tutte queste cose? Cosa capiscono i ragazzi con cui faccio attività?”. Loro devono vedere la stessa cosa che sto cercando anche io. Ma è davvero così? Non lo so, ho paura che qualche volta ci sfugga».

C’è una cosa in particolare che le ha insegnato il santo torinese?

«La cosa che mi piace di più di don Bosco è la parolina detta all’orecchio, in cortile, in modo informale, mentre lo incroci e lo saluti, o mentre gli passi una palla. Alle volte, è molto più effi cace di una riunione. Queste cose le cogli, però, se stai lì. Certi giorni ti sembra di “succhiare” un chiodo, poi ti arriva quel ragazzino che ti chiede una pallina, gli fai una battuta e magari inizia a parlare. Poi ci diciamo qualcosa in più, gli lascio un messaggio e lui mi dona un sorriso. Questo è quello che ho imparato in questi anni: quando stai con i giovani, loro lo sentono e sanno come ricambiare».

Ha un obiettivo per questa nuova avventura?

«Spero che ci passa di qui possa trovare il senso della propria vita. Che in questi luoghi ognuno possa trovare il significato nelle varie attività che si svolgono. Trovare il motivo profondo per cui vengo a giocare a calcio, a carte, a scuola, o fare l’animatore. Infine, spero, con tutte le mie forze, di attirare più persone possibili, non a me, ma alla figura di don Bosco. E quindi al Signore».

Alessandro Venticinque