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Chiusura dei lavori torinesi del CG29: approvato il documento finale, si procede in cammino con Maria

Dall’agenzia ANS.

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La chiusura spirituale del Capitolo Generale 29° (CG29) dei Salesiani di Don Bosco avverrà con la celebrazione eucaristica dei Capitolari in Vaticano e l’attraversamento della Porta Santa: la coincidenza della scadenza anticipata del sessennio 2020 con questo Giubileo (un altro “segno” da comprendere) dà motivo di localizzare a Roma le ultime ore dell’assise salesiana.

Con un notevole sforzo organizzativo (il trasferimento di circa 250 persone da Torino alla Capitale, con le necessità di trasporto anche di un bagaglio consistente a causa dei due mesi di assenza dalle loro case) e di accoglienza nelle diverse strutture (San Callisto, Pio XI, Bufalotta, UPS e Sede Centrale Salesiana) i partecipanti a vario titolo al Capitolo (250 circa fra Ispettori, delegati e assistenti) concludono così alla tomba di Pietro il cammino e la “conversazione dello spirito” che ha caratterizzato in maniera speciale l’esperienza.

Aria di ritorno alle comunità, che attendono i confratelli e le conclusioni da essi raggiunte nel lavoro alla Casa Madre di Valdocco. Il tempo-limite per quasi tutti è la Domenica di Pasqua, festa della Speranza di salvezza che entra e agisce nella Storia. I richiami alle situazioni di sofferenza estrema di molti fra i partecipanti che provengono da Paesi in guerra, colpiti dagli eventi catastrofici o dai cambiamenti climatici sono stati costanti nell’impegno del Capitolo.

L’ultima “buonanotte” è stata affidata – a significare tutte queste situazioni di sofferenza – alla testimonianza di don Andrii Platosh SDB, della Visitatoria “Maria Ausiliatrice” dell’Ucraina greco-cattolica. Il suo intervento, seguito con grande partecipazione da tutti – chi riconoscendosi nella sofferenza espressa (i salesiani di Myanmar, Congo, Corno d’Africa, Sudan, Terra Santa…), chi attivo nella fraternità attraverso gli aiuti di varia natura – ha suggellato il senso globale del Capitolo, che assume le sofferenze dei più colpiti da ingiustizie e violenze e le fa diventare “progetto” di restituzione di dignità e diritti.

Il Rettor Maggiore, Don Fabio Attard, ha lasciato un saluto “interlocutorio”, in attesa di quello definito a Roma, fondato su un grande senso di gratitudine per quanto compiuto dai Capitolari: “Io sono stato l’ultimo arrivato, da solo due settimane, voi siete qui da otto…”; e ha anche lanciato l’invito a gioire del clima respirato nell’incontro e a portare, con coraggio, nelle rispettive Ispettorie ogni tesoro raccolto al CG29.

Tutto quanto è stato elaborato ha trovato confluenza nel documento finale, approvato nella mattina di martedì 8 aprile. Non era facile convergere su espressioni necessariamente sintetiche, complicate dalle diverse sfumature che le stesse parole e i concetti possono avere nelle differenti lingue dei 136 Paesi di presenza salesiana. È questa la prima sfida dell’intercultura, ma ci sono i presupposti che il messaggio sia formulato nella maniera più congrua. Con il testo scritto, infatti, parleranno i partecipanti, i quali hanno riempito i loro polmoni della volontà condivisa di rendere più vicino al Signore il loro impegno quotidiano, anzi di “fare ciò che Lui dirà”, come è stato a lungo meditato in questi giorni.

Sono le parole di Maria a Cana, ed è ancora Maria ad aver dato a don Eunan McDonnel la traccia per una profonda meditazione sulla frase del Vangelo di Luca: “Conservò queste cose nel suo cuore”. È quanto occorre fare anche ora: dopo l’agitazione delle giornate torinesi, del viaggio di rientro, della festa del ritorno…  i Capitolari avranno modo di lasciar decantare i tanti pensieri affluiti nelle loro menti. Il processo, come suggerito dall’Ispettore dell’Irlanda, sarà quello di far sì che il ripensamento avvenga a livello del cuore, più che del cervello. È stato sperimentato in maniera reale l’incontro con Maria durante il tempo disteso della preghiera del penultimo giorno di lavoro assembleare: mettere con semplicità le proprie mani nelle sue, per consegnare le cose che preoccupano, ma anche quelle che hanno dato entusiasmo pastorale in queste settimane.

Su quest’onda, Don Attard ha anticipato che il suo dono migliore sarà la consegna nella giornata di mercoledì 9 aprile – giornata di preparazione dei bagagli e di ultimi contatti tra i confratelli qui presenti – della “medaglia di Maria”, che nel frattempo avrà trascorso una notte al Colle Don Bosco (affidata al suo Direttore, don Thathireddy Vijayabhaskar, che pochi giorni fa è stato scelto dal Rettor Maggiore come suo Segretario personale) nel punto esatto in cui nacque Giovanni Bosco. “Non è un gesto di devozionismo” ha detto, “ma un atto di reale affidamento alla nostra Madre”.

C’è da attendersi che fra i primi atti di Don Attard ci sia proprio una riflessione sulla devozione all’Ausiliatrice come aspetto carismatico dello spirito salesiano, sull’esempio di quanto fece il suo predecessore Don Egidio Viganò.

La Messa dei tre Rettori Maggiori: il Card. Ángel Fernández Artime presiede la celebrazione conclusiva del CG29 a Torino

Dall’agenzia ANS.

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L’ultima giornata vissuta a Torino per i membri del Capitolo Generale 29° della Congregazione Salesiana è stata contrassegnata da un tempo per gli ultimi scambi informali e fraterni, l’opportunità di dare gli ultimi saluti ai luoghi in cui è sorto il carisma salesiano, e – soprattutto – dalla Messa vespertina celebrata nella Basilica di Maria Ausiliatrice, presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime, già Rettor Maggiore, e concelebrata all’altare dal suo predecessore, Don Pascual Chávez Villanueva, e dal suo successore, Don Fabio Attard.

L’intera navata centrale della basilica di Valdocco è stata riempita dai circa 230 Capitolari che per oltre 50 giorni hanno affollato le aule e i cortili di Valdocco, sempre alla ricerca delle maniere migliori per mettersi in ascolto dello Spirito Santo e così dare concretezza al motto del Capitolo: “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani. Per un vissuto fedele e profetico della nostra vocazione salesiana”.

La solennità della circostanza è stata subito percepita da tutti, per una Messa che, da un lato, ha rappresentato probabilmente un unicum nella storia della Congregazione – con la presenza di tre Rettori Maggiori concelebranti nell’epicentro della spiritualità salesiana mondiale; e dall’altro ha costituito un simbolico e spirituale passaggio di consegne tra il X (Card. Artime) e l’XI Successore di Don Bosco (Don Attard), dato che finora, per i nuovi impegni del Pro-Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (DIVCSVA), non c’era ancora stata la possibilità di un incontro diretto e in presenza tra loro. Il tutto, con la presenza autorevole e affabile del IX Successore di Don Bosco (Don Chávez), che con i suoi frequenti interventi in sala ha saputo dare letture spirituali e fare sintesi per tutto il tempo dei lavori.

Una “celebrazione molto significativa”, l’ha infatti subito definita il Card. Fernández Artime. Che ha poi proseguito: “Tutto ci riporta all’inizio di questa preziosa avventura e realtà, dove il nostro Padre ha sentito quello che Dio gli chiedeva, e da cui tutto è cominciato. Tutti noi, da un punto di vista vocazionale e carismatico, siamo nati qua. Oggi è un bel momento per ringraziare il Signore, alla fine del Capitolo, per tanta presenza dello Spirito Santo”.

Successivamente, nel corso dell’omelia, il Cardinale salesiano ha ribadito ancora: “Come potremmo non benedire e ringraziare il Signore per tanta grazia, misericordia e amore con cui si prende cura e veglia sulla Famiglia di Don Bosco e, oggi in particolare, sui suoi figli e figlie salesiani?”

Citando più volte il Santo Padre, sia nel suo messaggio ai Capitolari del CG29, sia nella sua lettera enciclica Dilexit Nos, sul Sacro Cuore di Gesù, il Card. Fernández Artime ha sottolineato che la grandezza di Don Bosco fu quella di lasciarsi toccare, di “farsi trafiggere il cuore” dalla situazione di abbandono dei giovani, e dalla capacità di smuoversi per alleviare la loro sofferenza, dimentico di sé stesso e tutto proteso a cercare il bene dei suoi ragazzi.

Per questo ha esortato tutti i suoi confratelli ad essere nuovi Don Bosco oggi, “missionari innamorati, che, affascinati da Cristo, si sentono obbligati a condividere questo amore che ha cambiato la loro vita”.

Ha ricordato che vocazionalmente i salesiani non sono padroni di nulla, tantomeno dei giovani, di cui sono “servitori, nel nome del Signore”. Ha quindi messo in guardia dalle tentazioni del potere e della vita comoda, rinnovando l’appello ad essere realmente appassionati di Cristo per essere dediti ai ragazzi e alle ragazze di oggi, a cui ogni salesiano deve poter dire con cuore sincero: “Potete contare su di noi. Esistiamo per voi e non vi abbandoneremo mai!”.

Infine, non è mancato un richiamo alla fraternità, che – come ha sempre ribadito anche nei suoi 10 anni di Rettorato – “non è accidentale, né opzionale. È essenziale per noi, è carismatica, e, se vissuta autenticamente, genera un’attrazione straordinaria, un ‘fascino’”.

La solenne celebrazione eucaristica, debitamente animata dal coro liturgico della basilica, si è infine conclusa con un ultimo gesto simbolico: il momento comune di preghiera silenziosa di Don Chávez, del Card. Fernández Artime e del Rettor Maggiore Don Fabio Attard davanti all’urna di Don Bosco, per affidare alla sua paterna e continua protezione l’azione della Congregazione Salesiana in favore dei giovani di tutto il mondo.

Messaggio del Santo Padre ai partecipanti al XXIX Capitolo Generale della Congregazione Salesiana

Pubblichiamo di seguito il Messaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato ai partecipanti al XXIX Capitolo Generale della Congregazione Salesiana, in corso a Valdocco, Torino, dal 16 febbraio al 12 aprile 2025:

Dal Vaticano, 2 aprile 2025

Cari fratelli,

non potendo purtroppo incontrarvi, vi mando questo messaggio in occasione del XXIX Capitolo Generale della Congregazione Salesiana, e anche del 150° anniversario della prima spedizione missionaria di Don Bosco in Argentina. Saluto il nuovo Rettor Maggiore, Don Fabio Attard, augurandogli buon lavoro, e ringrazio il Cardinale Ángel Fernández Artime per il servizio che ha reso in questi anni all’Istituto e che offre ora alla Chiesa universale.

Seppure a distanza, desidero incoraggiarvi a vivere con fiducia e impegno questo tempo di ascolto dello Spirito e di discernimento sinodale.

Avete scelto, come tema per i vostri lavori, il motto: “Salesiani appassionati di Gesù Cristo e consegnati ai giovani”. È un bel programma: essere “appassionati” e “consegnati”, lasciarsi coinvolgere pienamente dall’amore del Signore e servire gli altri senza tenere nulla per sé, proprio come ha fatto, a suo tempo, il vostro Fondatore. Anche se oggi, rispetto ad allora, le sfide da affrontare sono in parte cambiate, la fede e l’entusiasmo rimangono gli stessi, arricchiti di nuovi doni, come quello dell’interculturalità.

Cari fratelli, vi ringrazio per il bene che fate in tutto il mondo e vi incoraggio a continuare con perseveranza. Benedico di cuore voi e i vostri lavori capitolari, come pure i confratelli sparsi nei cinque continenti, e chiedo per favore di pregare per me. Maria Ausiliatrice vi accompagni sempre.

-FRANCESCO

Il nuovo Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile è don Rafael Bejarano

Dall’Agenzia ANS.

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Nella seconda votazione del mattino di venerdì 28 marzo 2025, il Capitolo Generale 29° della Congregazione Salesiana ha eletto don Rafael Bejarano come nuovo Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

Secondo l’articolo 136 delle Costituzioni Salesiane, “il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile anima ed orienta l’azione educativa apostolica salesiana nelle sue varie espressioni, curando che in esse siano realizzate la priorità giovanile e l’ispirazione al Sistema Preventivo. Assiste le Ispettorie nello sviluppo dei loro progetti pastorali perché, fedeli allo spirito di Don Bosco, rispondano alle esigenze dei tempi e dei luoghi”.

Don Rafael Bejarano Rivera, salesiano della Ispettoria “San Luigi Bertrando” di Colombia-Medellín (COM), è nato il 1° dicembre 1977 a Buga, Colombia, ed è il secondo dei tre figli di Carlos Humberto Bejarano e Dioselina Rivera. Dopo gli studi presso l’Istituto “San Juan Bosco” di Cali, ha iniziato il cammino salesiano nel prenoviziato di Rionegro (1995), proseguendo con il noviziato a La Ceja (1996), dove ha emesso la prima professione religiosa il 24 gennaio 1997. Ha poi emesso la professione perpetua il 12 gennaio 2003 a Medellín, ed è stato ordinato sacerdote il 2 dicembre 2006 a Cali.

Completata la formazione filosofica e teologica, con studi presso l’Università Pontificia Bolivariana di Medellín e la Pontificia Università Javeriana di Bogotá, ha ottenuto un master in “Amministrazione di imprese sociali per l’innovazione e lo sviluppo locale” e attualmente è dottorando in “Cooperazione Internazionale allo Sviluppo” presso l’Università Pontificia “Comillas” di Madrid.

Tra i vari incarichi è stato Coordinatore di Pastorale presso il centro “Hogar Jesús Adolescente” di Buenaventura (2005), Vicario e Coordinatore Pastorale presso il Centro Sociale “Don Bosco” di Barranquilla (2007), Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile di COM (2010) e Direttore dell’opera sociale “Ciudad Don Bosco” di Medellín (2013-2015, 2016-2018). Ha inoltre ricoperto il ruolo di Consigliere Ispettoriale in COM per tre trienni consecutivi (2013-2019) e di Direttore dell’Istituto “San Juan Bosco” di Dosquebradas (2019).

Dal 2020 è collaboratore del Settore per la Pastorale Giovanile presso la Casa Generalizia di Roma, dove si è occupato soprattutto del coordinamento delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani.

Eletto il Consigliere Generale per la Formazione: don Silvio Roggia

Dall’Agenzia ANS.

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Il Capitolo Generale 29° della Congregazione Salesiana, nella prima votazione del mattino di venerdì 28 marzo 2025, ha eletto don Silvio Roggia come nuovo Consigliere Generale per la Formazione.

Secondo l’articolo 135 delle Costituzioni Salesiane, “il Consigliere Generale per la Formazione ha il compito di promuovere la formazione integrale e permanente dei soci. Segue con particolare sollecitudine la formazione iniziale nelle sue varie fasi, perché in esse i contenuti, l’ordinamento degli studi i metodi formativi e le strutture garantiscano le condizioni per la crescita della vocazione salesiana”.

Questo è il compito che da oggi spetta dunque a don Silvio Roggia, salesiano italiano, originario del Piemonte, come Don Bosco, nato il 4 luglio 1963 a Novello, in Provincia di Cuneo, Diocesi di Alba.

Entrato nel 1982 nel noviziato di Pinerolo-Monteoliveto, ha emesso i primi voti l’8 settembre 1983, e li confermati poi in forma perpetua il 5 maggio 1989 a Torino.

Dopo aver servito per alcuni anni nelle case salesiane della sua Ispettoria, è partito come missionario andando a servire i giovani poveri dei Paesi dell’Africa Occidentale Anglofona (AFW), lavorando come Maestro dei Novizi dapprima a Ondo, in Nigeria (1999-2005) e poi a Sunyani, in Ghana (2005-12).

Complessivamente in Africa ha trascorso quasi 20 anni, dal 1997 fino al 2016, ricoprendo anche il ruolo di Delegato Ispettoriale per la Formazione (2013-16) e di Vicario (2010-16) per l’Ispettoria AFW.

Successivamente è stato chiamato a Roma, e dal 2016 al 2022 ha collaborato con il suo predecessore nell’incarico di Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, nel medesimo Settore, curando, tra l’altro, in prima persona il coordinamento della grande ricerca internazionale condotta tra oltre 4.000 salesiani – 3.500 giovani e 500 guide e formatori – per approfondire la conoscenza del vissuto della formazione iniziale e dell’accompagnamento salesiano sul campo.

Dal 2022, infine, è Direttore della comunità salesiana internazionale di studenti di Teologia “Zeffirino Namuncurá”, sita a Roma, in via della Bufalotta, nonché Consigliere della Visitatoria Maria Sede della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana.

Don Fabio Attard è l’11° successore di Don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana

Dall’Agenzia ANS.

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L’elezione di don Fabio Attard come 11° successore di Don Bosco segna un momento storico per la Congregazione Salesiana e per la Famiglia Salesiana nel mondo. Eletto durante il 29° Capitolo Generale della Società di San Francesco di Sales, don Fabio Attard incarna pienamente il carisma di Don Bosco e si prepara a guidare la missione salesiana dedicata ai giovani, specialmente ai più poveri e vulnerabili, in ben 136 nazioni. Con una vasta esperienza teologica, pastorale e accademica, don Attard è chiamato a condurre la Congregazione Salesiana verso un futuro rinnovato, portando il sogno di Don Bosco al centro del mondo contemporaneo.

Un Cammino di Fede e Formazione

Nato il 23 marzo 1959 a Gozo, Malta, don Fabio Attard è cresciuto a Victoria, dove ha frequentato le scuole primarie e secondarie pubbliche. La sua vocazione ha iniziato a prendere forma durante gli anni trascorsi al Seminario Maggiore di Gozo (1975-1978). Successivamente, ha intrapreso l’aspirantato salesiano presso il Savio College di Dingli, Malta, per poi prepararsi al noviziato a Dublino. L’8 settembre 1980, ha fatto la professione religiosa come Salesiano di Don Bosco a Maynooth, Irlanda.

Don Attard ha proseguito i suoi studi con grande impegno, conseguendo una laurea in Teologia presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) e una Licenza in Teologia Morale presso la prestigiosa Accademia Alfonsiana di Roma. Ordinato sacerdote il 4 luglio 1987, ha intrapreso un ministero profondamente radicato nella cura pastorale e nella ricerca accademica.

Un Missionario ed Educatore al Servizio del Mondo

Lo spirito missionario di don Attard si è manifestato fin dai primi anni della sua vita salesiana. Dal 1988 al 1991, ha fatto parte del gruppo di Salesiani che hanno avviato la nuova presenza della Congregazione in Tunisia, in un contesto prevalentemente non cristiano, dove ha gettato le basi di un servizio evangelico ed educativo. Tornato a Malta, ha assunto ruoli di leadership come Rettore della Scuola Salesiana di San Patrizio e dell’Oratorio Salesiano, dove ha operato dal 1993 al 1996.

Nel 1999, don Attard ha completato il suo dottorato di ricerca sul tema della coscienza nei sermoni anglicani di John Henry Newman, presso il Milltown Institute for Philosophy and Theology. Grazie alla sua competenza, è entrato a far parte del corpo docente dell’Università Pontificia Salesiana, dove ha co-diretto tesi di dottorato presso l’Accademia Alfonsiana e contribuito alla formazione accademica di futuri teologi.

Un Visionario per la Pastorale Giovanile

Il ruolo di don Attard come leader globale si è concretizzato nel 2008, quando è stato eletto Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile durante il 26° Capitolo Generale. Rieletto per un secondo mandato nel 2014, ha ricoperto questo incarico fino al 2020, guidando la Congregazione nella sua missione per e con i giovani.

Con il suo coordinamento, è stato pubblicato il Quadro di Riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana (2013), un documento fondamentale che offre linee guida aggiornate per il lavoro pastorale salesiano a livello mondiale. Don Attard ha promosso iniziative a livello mondiale come il Congresso Internazionale sulla Pastorale Giovanile e la Famiglia (Madrid, 2017) e ha coordinato le attività volte a fronteggiare problemi come l’emarginazione, la povertà e le migrazioni.

Ha inoltre rafforzato i programmi di volontariato missionario e consolidato l’istruzione tecnica e professionale (TVET) attraverso iniziative come Don Bosco Tech Africa e Don Bosco Tech ASEAN, rappresentando i Salesiani in importanti forum internazionali dedicati a politiche giovanili, migrazione e occupazione giovanile a Bruxelles e New York.

Un Ponte tra Teologia e Cura Pastorale

Oltre ai suoi incarichi amministrativi, don Attard si è sempre distinto come un costruttore di ponti tra teologia e pastorale. Nel 2005 ha fondato e diretto l’Istituto di Formazione Pastorale a Malta, dedicato alla formazione dei laici impegnati nella pastorale. Ha continuato a insegnare come professore visitatore presso l’Università Pontificia Salesiana, contribuendo allo sviluppo intellettuale e spirituale degli educatori salesiani e dei loro collaboratori.

Il suo contributo alla Chiesa universale è stato riconosciuto nel 2018, quando Papa Francesco lo ha nominato Consultore del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. La sua partecipazione al Sinodo sui Giovani (2018) ha evidenziato il suo impegno nel dare voce ai giovani e nel favorirne una maggiore integrazione nella vita della Chiesa.

Un Leader per il Futuro della Congregazione Salesiana

Al termine del suo mandato come Consigliere Generale, don Attard è stato incaricato di coordinare la Formazione Salesiana e Laicale in Europa dal 2020 al 2023. Questo progetto ha portato alla creazione di un programma di master per la formazione di Salesiani e collaboratori laici, oggi gestito dall’Università Pontificia Salesiana in collaborazione con il Settore della Pastorale Giovanile.

Portare Avanti il Sogno di Don Bosco

Come nuovo Rettor Maggiore, don Fabio Attard guiderà una Congregazione composta da 13.750 Salesiani consacrati, organizzati in 92 ispettorie e presenti in 136 nazioni. Con la sua profonda spiritualità, la sua visione carismatica, il suo brillante percorso accademico e i suoi decenni di esperienza, è pienamente preparato per animare e governare la Congregazione Salesiana e la Famiglia Salesiana nel XXI secolo.

La sua elezione rappresenta una nuova alba per la Congregazione Salesiana, che, sotto la sua guida, continuerà a crescere come forza mondiale per l’educazione, l’evangelizzazione e la trasformazione sociale. Don Attard saprà coinvolgere e motivare Salesiani, collaboratori laici e giovani in tutto il mondo a proseguire la missione di Don Bosco: essere testimoni e portatori dell’amore di Dio per i giovani, specialmente per i più bisognosi.

Con la sua leadership, la Congregazione Salesiana continuerà a fiorire, portando avanti il sogno di Don Bosco e trasformando la vita di migliaia di giovani in tutto il mondo. È chiamato a guidare la seconda più grande Congregazione religiosa al mondo, generando speranza e luce nelle nuove generazioni.

Don Stefano Martoglio confermato Vicario del Rettor Maggiore

Dall’Agenzia ANS.

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Il 29° Capitolo Generale della Società di San Francesco di Sales ha eletto don Stefano Martoglio come Vicario del Rettor Maggiore, confermandolo nell’incarico affidatogli già dal precedente Capitolo. L’elezione è avvenuta alle ore 10:45, e un lungo e caloroso applauso nel Teatro Grande di Valdocco ha accolto il responso dello scrutinio.

Secondo le Costituzioni Salesiane il Vicario è il primo collaboratore del Rettor Maggiore nel governo della Società e ha potestà ordinaria vicaria. Fa le veci del Rettor Maggiore assente o impedito. A lui è affidata particolarmente la cura della vita e della disciplina religiosa.

Don Stefano Martoglio è nato il 30 novembre 1965 a Torino e attualmente ha 59 anni. Entrato nel 1984 al Noviziato “Monteoliveto” di Pinerolo, ha emesso i primi voti nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino l’8 Settembre 1985 e i voti perpetui il 27 Settembre 1992 a Castelnuovo Don Bosco. È stato ordinato sacerdote a Torino l’11 Giugno 1994.

Ha servito la comunità salesiana come Consigliere dell’opera di Pinerolo e dell’opera San Domenico Savio di Valdocco, prima di diventare, nel 2004, il Direttore della Casa Madre della Congregazione, sempre a Valdocco.

Nel 2008 è stato nominato Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP).

Ha partecipato al Capitolo Generale 25° e ha fatto parte della Commissione precapitolare del Capitolo Generale 27°.

Proprio il Capitolo Generale 27° del 2014 lo ha portato per la prima volta nel Consiglio Generale, eleggendolo Consigliere per la nuova Regione Mediterranea, istituita proprio da quel Capitolo come fusione delle due precedenti Regioni, Italia-Medio Oriente ed Europa Ovest.

Al Capitolo Generale 28° del 2020 è stato eletto per la prima volta Vicario del Rettore Maggiore, e in virtù di quest’incarico ha guidato la Congregazione Salesiana dal 17 agosto 2024 fino a questo Capitolo Generale, nel rispetto dei tempi accordati dalla Santa Sede dopo la nomina a Cardinale del Rettor Maggiore Ángel Fernández Artime.

Crocetta: il mondo intero attorno a un tavolo

Notizia a cura dei salesiani della Crocetta.

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Per la prima volta nella storia della Casa della Crocetta, grazie all’evento straordinario del Capitolo Generale a Torino, tutti gli Ispettori e Delegati capitolari dei nostri Paesi di provenienza si sono potuti ritrovare insieme con noi per condividere una cena insieme.

La Crocetta ospita da sempre studenti salesiani da ogni parte del mondo, per formare nuovi pastori in un clima di reciproco arricchimento, che cerca di essere sempre più autenticamente internazionale.

Questa serata speciale ha reso visibile come l’intero mondo salesiano guardi ancora a questa Casa, e ai luoghi salesiani, come luogo in cui questo cammino di crescita continua ad essere promettente per tutti: per sentirci, sempre più, figli di don Bosco in tutte le culture del mondo!

 

Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai Giovani: Il Capitolo Generale 29 si apre a Valdocco

Dall’agenzia ANS.

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La proclamazione ufficiale dell’avvio del 29° Capitolo Generale (CG29) è stata affidata a don Alphonse Owoudou, Regolatore del Capitolo, alle 18:15 di domenica 16 febbraio 2025, nel teatro della Casa Madre salesiana di Torino-Valdocco. Con questo atto formale, ha preso vita il raduno di 230 ispettori e delegati della Società di San Francesco di Sales, riuniti per alimentare il carisma di Don Bosco, espresso nel tema: “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

A testimoniare quanto i Salesiani siano riusciti, attraverso un lavoro capillare nelle singole ispettorie, a mettere a fuoco il tema centrale di questo tempo, è stata la sequenza degli interventi susseguitisi in sala. Don Stefano Martoglio, Presidente del Capitolo, ha espresso con voce toccata dall’emozione il compito affidato a questa assemblea: “riprogettare la Congregazione a tutti i livelli”. Ha evidenziato come la vita religiosa e consacrata sia caratterizzata da una sfida specifica: “un’autentica profezia”.

I Figli di Don Bosco vivono un presente in cui le sfide si fanno sempre più grandi: emergono nuove povertà, e dalle persone semplici e laboriose si leva una richiesta pressante di aiuto. “Dobbiamo lasciarci scuotere, non rimanere tranquilli, e offrire risposte personali e istituzionali,” ha sottolineato Don Martoglio. “Questo è il cammino dell’intera Chiesa, guidata da Papa Francesco.”

Il Richiamo Profetico di Don Bosco

Questo richiamo profetico è stato anticipato dal Cardinale Roberto Repole, Arcivescovo di Torino, durante l’omelia condivisa nella celebrazione eucaristica nella Basilica di Maria Ausiliatrice, svoltasi nel primo pomeriggio. Ha affermato: “Non si tratta di affrontare un compito organizzativo, ma di incarnare la missione della Chiesa: portare al mondo e all’umanità lo sguardo di Cristo, chiamando le ingiustizie con il loro nome. Solo Lui può vincere l’ingiustizia e l’oppressione”.

Il Saluto della Città

Il Sindaco di TorinoStefano Lo Russo, portando i saluti della città, ha espresso il suo augurio: “Spero che la riflessione che vi terrà impegnati possa offrire risposte importanti non solo all’opera salesiana, ma anche a tutti noi impegnati nel servizio pubblico”.

Gli Incoraggiamenti dei Leader Religiosi

Suor Simona Brambilla, Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (lo stesso in cui è stato chiamato a operare il Cardinale Ángel Fernández Artime, SDB), ha portato non solo un saluto, ma anche un incoraggiamento ispirato dall’esperienza dei discepoli di Emmaus:“La strada ci porta lontano da Gerusalemme, dall’esperienza sofferta e faticosa della Croce. Ma, dopo l’incontro con Gesù, ecco delinearsi il ritorno, pur nella notte, ma senza paura, verso la comunità e verso la vita”.

Madre Chiara Cazzuola, Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), ha sottolineato: “Il futuro del carisma è nelle mani di ciascuno di noi, ma soprattutto nelle vostre mani, come assemblea capitolare mondiale SDB. Questo è un evento di grazia e sinodalità. Può irradiare la sua forza nella quotidianità delle nuove generazioni e assicurare loro un futuro migliore”.

Custodire la Fiamma del Carisma di Don Bosco

Antonio Boccia, Coordinatore Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori, infine, ha rivolto ai Capitolari un invito chiaro e diretto: “Rafforzare l’interiorità, a scoprire motivi di miglioramento: vostro dovere è mantenere la fiamma del carisma di Don Bosco, incardinato nella comunità spirituale costituta dall’intera Famiglia salesiana”.

La preghiera del CG29 disponibile ora anche nella versione musicata

Dall’agenzia ANS.

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Per favorire la preparazione spirituale di tutti i Salesiani in vista del 29° Capitolo Generale (CG29) della Congregazione – in programma a Torino-Valdocco dal 16 febbraio al 12 aprile 2025, sul tema “APPASSIONATI PER GESÙ CRISTO, DEDICATI AI GIOVANI” – è stata realizzata una versione musicata della preghiera ufficiale del Capitolo che, prendendo spunto dal primo verso della preghiera, s’intitola “Padre Buono”. La musica per la preghiera è stata composta dallo stesso Regolatore del Capitolo Generale 29°, don Alphonse Owoudou, in una maniera del tutto particolare e innovativa: utilizzando l’Intelligenza Artificiale (IA).

“Ho una certa pratica, sin dai tempi dello studio all’Università Pontificia Salesiana, con alcuni strumenti di registrazione ed editing, che uso anche per realizzare delle brevi meditazioni – ha raccontato ad ANS don Owuodou –. In questo caso, ho fornito all’IA delle indicazioni sulla musica e sul testo, ma poi sono dovuto intervenire personalmente in più aspetti”.

La canzone, realizzata attualmente nella sola versione italiana, riprende infatti quasi integralmente il testo della preghiera, ma prevede al contempo l’introduzione di un ritornello e alcune altre modifiche necessarie per renderla più orecchiabile musicalmente.

“Il primo risultato non mi soddisfaceva – ha proseguito don Owoudou –. Era un brano piuttosto lungo, con diverse ripetizioni e chitarre rock che stonavano con l’impostazione meditativa che avevo dato per la melodia. Così ho provveduto a fare dei tagli ‘chirurgici’, separando il testo in più strofe, eliminando i ritornelli eccessivi e lasciando ciò che mi convinceva. Alla fine, ho raggiunto i 3 minuti di canzone che, una volta che ho fatto sentire anche ad altre persone, ho visto che piace”.

Il risultato è uno strumento prezioso per tutti i Figli di Don Bosco che si preparano a vivere l’importante tappa del CG29.

“Ora che sono stati completati i 93 Capitoli Ispettoriali ricevo tanti riscontri dai confratelli che stanno adottando la preghiera preparatoria. Alcuni pregano meglio con le immagini, altri con le parole, altri ancora con la musica… Ecco il perché di quest’opzione”

conclude il Regolatore del CG29.

Don Owoudou ha anche voluto ringraziare don Francesco Marcoccio, Direttore della comunità della Sede Centrale Salesiana, per aver preparato la preghiera per il CG29; e in merito al canto “Padre Buono” ha assicurato che nei prossimi giorni un artista nigeriano, Francis E., ultimerà la realizzazione della sola base musicale, utilizzabile per produrre delle altre versioni in lingua della medesima canzone, o semplicemente come accompagnamento.

Il brano “Padre Buono” – preghiera per il CG29, è stato infine accompagnato da un video realizzato dall’Agenzia iNfo Salesiana (ANS), che aggiunge alla musica anche la potenza evocativa delle immagini.