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Il coraggio degli Oratori aperti anche nella pandemia – La Voce e il Tempo

Il fondamentale servizio degli oratori nel lockdown: un grande sforzo per garantire l’attività educativa e il sostegno allo studio nel rispetto delle misure di sicurezza. Di seguito l’articolo pubblicato oggi su La Voce e il Tempo a cura di Stefano Di Lullo.

NEI COMUNI E NELLE PERIFERIE TORINESI – NEL TEMPO DEL COVID I CENTRI ORATORIANI RESTANO L’UNICO LUOGO DI INCONTRO INFORMALE CHE OFFRE UN CAMMINO EDUCATIVO PER GLI ADOLESCENTI E I GIOVANI

Il coraggio degli Oratori aperti anche nella pandemia

Chiusi in casa, relazioni annientate, tensioni familiari, incertezza sul futuro. Senza più attività sportive, aggregative, e perché no, anche culturali. Ansie e frustrazioni. Sono i danni che il Covid sta provocando negli adolescenti e nei giovani al di là di tutte le note difficoltà legate alla scuola.

Un’àncora di salvezza a questa situazione è certamente rappresentata dalla collaudata esperienza, particolarmente fruttuosa nell’area torinese, degli oratori, presidi sul territorio che hanno rappresentato gli unici luoghi informali di incontro possibile al di là delle panchine o dei locali nelle settimane in zona gialla.

Come mostrano i servizi che pubblichiamo tutte le settimane nella pagina «Oratori» de La Voce e il Tempo (in questo numero a pag. 29) i centri oratoriani stanno ripartendo con attività in presenza nel rispetto delle norme anticontagio per restituire ai ragazzi le relazioni perdute e sostenerli nel delicato percorso di crescita. Una moltitudine le iniziative, da Grugliasco a Settimo Torinese, da Rivoli a Ciriè, da Volpiano a Chieri e nelle periferie di Torino, portate avanti dagli oratori diocesani, molti affiliati alla Noi Torino, da quelli salesiani e di altre congregazioni religiose come i missionari della Consolata o i giuseppini del Murialdo.

Oltre ai progetti degli oratori in strada che intercettano i ragazzi più fragili sono ripartite le attività di doposcuola, quelle del sabato pomeriggio ed anche il «cortile» a piccoli gruppi come prevedono i protocolli. Gli oratori di Grugliasco nelle scorse settimane hanno rivolto un forte appello alla Città perché affianchi gli educatori nel sostenere gli adolescenti nelle attività di sostegno allo studio per guarire le ferite lasciate dai lockdown. Alcune parrocchie come Stimmate di San Francesco, Santo Volto e Cottolengo a Torino hanno unito le forze per aprire a turno l’oratorio del sabato a disposizione delle famiglie dei quartieri Parco Dora e Madonna di Campagna. Nei comuni fuori Torino l’oratorio è rimasto l’unica «piazza» di riferimento in cui i genitori possono confrontarsi sulla crescita dei propri figli. Imponenti poi i progetti degli oratori salesiani a sostegno dei ragazzi fragili e a contrasto della dispersione scolastica.

Molti oratori hanno accolto gli studenti che facevano fatica a collegarsi con la didattica a distanza.

«Abbiamo offerto agli studenti strumentazioni e supporto», spiega don Stefano Mondin, delegato della Pastorale giovanile dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, «sono stati attivati anche aiuti per le famiglie colpite dalla crisi economica generata dalla pandemia. In generale abbiamo aiutato gli adolescenti a mantenere l’ordinario della vita. Ora stiamo strutturando con i Comuni e le fondazioni bancarie un piano per i garantire l’avvio dei Centri estivi».

Nella periferia di Borgo Vittoria l’oratorio San Martino della parrocchia Nostra Signora della Salute, affidata ai giuseppini del Murialdo, è sempre rimasto accanto alle famiglie.

«Alcuni nuclei familiari vivono in 5 o più persone in pochi metri quadrati», afferma il viceparroco don Samuele Cortinovis, «è molto difficile gestire la didattica a distanza e in generale una quotidianità, ed ecco che allora diventa fondamentale avere un punto di riferimento come l’oratorio».

«Stiamo vivendo una sorta di ‘terra di mezzo’ delle attività pastorali, degli oratori in particolare», sottolinea don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile diocesana, «l’alternanza dell’andamento della pandemia e delle misure di prevenzione rendono complessa ogni progettazione e realizzazione delle proposte educative. Eppure, proprio come risposta a questo tempo, i nostri oratori stanno rivelando un sorprendente ‘coraggio creativo’, per usare una espressione di Papa Francesco, riferita a San Giuseppe. Sono coraggiosi perché sanno unire tutela della salute e instancabile passione educativa, per non lasciare sole le giovani generazioni. Ma sono anche creativi perché sono consapevoli che è cambiato il mondo e sono in prima linea nel rinnovamento del nostro stile pastorale, con sperimentazione e audacia».

«L’oratorio aperto», conclude don Stefano Votta, presidente dell’associazione Oratori Noi Torino, «permette di superare i conflitti che i ragazzi hanno in casa con se stessi e con la propria vita spirituale: in oratorio possono ricostruire le relazioni in un ambiente educativo dove si allontana il rischio di gesti di delinquenza come può avvenire sulle strade. Proprio in questo momento c’è bisogno degli oratori».

Salesiani San Paolo: “Fiducia in Dio al tempo del Coronavirus”

Mercoledì 28 ottobre 2020 alle ore 21.00, l’Unità Pastorale 5 di Borgo S.Paolo (parrocchie Gesù Adolescente, S. Bernardino, S. Pellegrino, S, Francesco di Sales) di Torino organizza una serata sulla “Fiducia in Dio al tempo del Coronavirus“, con alcune testimonianze e un momento di condivisione. L’invito è aperto a tutti, in modo particolare per i Consigli Pastorali e le Commissioni di Unità Pastorale.

L’incontro si terrà nella Chiesa di Gesù Adolescente, via Luserna, Torino.

Servizio civile, è tempo di normalità

Il sistema del Servizio Civile Universale, dopo l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19, è tornato alla sua normalità.

 Gli operatori volontari del servizio civile universale di Salesiani per il Sociale di Piemonte e Valle d’Aosta sono tornati in attività il 16 aprile sospese durante l’emergenza Coronavirus a partire dal 10 marzo. Il servizio è ripreso a partire dalle esigenze dei territori e della capacità delle varie sedi dei progetti di rimodulare i loro servizi.  “In questi mesi i progetti di servizio civile hanno rappresentato strumenti preziosi per garantire supporto quotidiano e assistenza alle comunità, in uno sforzo comune reso possibile grazie al contributo dell’intero sistema di servizio civile, che ha saputo reinterpretare il proprio ruolo e adattarsi a contesti nuovi e complessi”, conclude il Dipartimento, che il 31 luglio scorso ha anche aggiornato la Circolare sull’impiego degli operatori volontari SCU, tenuto conto della proroga dello stato di emergenza al 15 ottobre 2020. Finalmente anche la Formazione Generale è ripresa in presenza il 5 settembre scorso a Torino Valdocco dopo che nei mesi scorsi era stata attivata la modalità di formazione a distanza, garantendo agli operatori l’adeguato accompagnamento. I 103 operatori volontari, rispettando le norme di sicurezza per contrastare la diffusione Covd-19, hanno potuto riflettere su motivazioni, risorse e cambiamento rispetto alla loro esperienza di Servizio Civile attraverso la modalità del Teatro Sociale e di Comunità del Social and Community Theatre Centre dell’Università degli Studi di Torino (SCT Centre | UNITO).

Scuola: incontro di formazione on-line

Scuola: incontro di formazione “Il metodo di studio – approfondimenti” – intervento di don Loris Benvenuti

Nella giornata di ieri, 1° luglio 2020, si è tenuto on-line l’incontro di formazione rivolto a direttori, economi e presidi delle Scuole Salesiane dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta sul tema “Il metodo di studio – approfondimenti” (corso 8).

All’interno del corso è intervenuto don Loris Benvenuti, salesiano docente allo IUSVE di Mestre con la proposta di una rilettura pedagogica del vissuto durante il lockdown e le relative sfide per la scuola. Di seguito il video dell’intervento di don Loris Benvenuti, il quale si è focalizzato principalmente su 5 punti facendo riferimento all’opera di Silvano Petrosino “Lo scandalo dell’Imprevedibile. Pensare l’epidemia” (Editore Interlinea – 2020), docente dell’Università Cattolica di Milano.

I 5 punti trattati:

  1. L’irruzione dell’imprevedibile. Lo sconvolgimento che ha portato l’emergenza sanitaria e il nuovo modo di pensare;
  2. La scienza e l’immagine della scienza che si è sviluppata soprattutto in questo periodo particolare;
  3. La libertà di ciascun individuo;
  4. Una realtà difficile come quella della morte di cui si è avuto esperienza durante l’emergenza;
  5. “Che cosa fare”: prospettive e sfide.

Scuola: incontro di formazione “Tutoraggio efficacia e risultati” – intervento di don Giovanni Fasoli

Il successivo incontro, del 2 luglio 2020, rivolto a direttori, economi e presidi delle Scuole Salesiane dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta ha riguardato invece il tema “Tutoraggio efficacia e risultati”(corso 8), con l’intervento di don Giovanni Fasoli

L’emergenza sanitaria con gli occhi di un sacerdote cappellano di un ospedale: intervista a don Luca Cappiello

Il periodo dell’emergenza sanitaria con gli occhi di un sacerdote cappellano di un ospedale. Ecco di seguito l’esperienza e la testimonianza di don Luca Cappiello, Parroco presso la parrocchia “Risurrezione del Signore” ed Assistente religioso presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino grazie all’intervista all’ombra dell’Ausiliatrice.

Tra gli argomenti trattati: i tempi difficili trascorsi durante l’emergenza sanitaria COVID-19; la scienza e la presenza umana all’interno dell’ospedale; l’accompagnamento spirituale agli operatori sanitari; la necessità da parte dei pazienti di ricevere l’eucaristia e un conforto fraterno; l’impossibilità di salutare personalmente i familiari mancati; le ferite dello spirito e i momenti di silenzio; i miracoli quotidiani all’interno dell’Ospedale San Giovanni Bosco; la riscoperta di una Chiesa vicina e viva; l’insegnamento appreso dall’emergenza sanitaria come il riconoscimento delle nostre fragilità; l’esperienza del dono; il compito dei sacerdoti in questo tempo particolare; l’importanza della riconciliazione in famiglia, del sopportarsi e del supportarsi; quanto le parrocchie si riscoprono al centro della sfida contro la povertà nei nostri territori.

Quanto sei digitale? 6 consigli strategici – ISRE

Tre formatori legati all’Istituto Superiore Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa (ISRE) di Mestre, hanno dato vita ad un vademecum con sei indicazioni strategiche concrete per ridurre l’utilizzo massiccio degli schermi digitali al termine del lockdown e in vista delle attività estive. Questo utile vademecum, dedicato a genitori e formatori, propone sei indicazioni collegandole con le facce di un dado consentendo così un’eventuale declinazione ludica dello stesso. Dal sito www.isre.it si potranno scaricare liberamente una serie di contenuti e attività pratica da proporre ai più piccoli per ridurre e regolare i tempi di utilizzo degli schermi digitali: tv, videogiochi, tablet e smartphone.

Per presentare il vademecum verrà proposto sui canali Facebook e Youtube di Famiglia Cristiana un breve momento di formazione in video streaming giovedì 18 giugnodalle 21 alle 21,30 per famiglie e formatori.

Don Bosco San Salvario: la vita all’Housing nella Quarantena

L’esperienza vissuta dai giovani ospiti all’Housing Sociale di don Bosco San Salvario durante i mesi di lockdown. Di seguito l’articolo pubblicato in data odierna sul sito dell’opera , a cura di Giulia Venco.

Durante la quarantena, in housing sono cambiate tante cose, ma partiamo dal principio.

Innanzitutto, subito dopo lo scoppio della pandemia e prima del lockdown generale alcuni di noi sono tornati a casa, chi in Italia e chi invece ha raggiunto mete più lontane come l’Africa o l’Asia Meridionale; chi di noi invece è rimasto qui ha cambiato stanza per rispettare le varie norme sanitarie. Durante i mesi di lockdown, siamo così rimasti a casa, seppur ogni tanto pesasse non poter uscire; lo stare a casa ha portato con sé dei risvolti positivi, infatti avendo avuto modo di trascorrere più tempo insieme, il gruppo ha trovato una maggiore unità ed il clima in casa era più sereno. Per quanto riguarda la quotidianità, Halefon che studia biomedicina, ci inviava tutti i giorni il bollettino con il numero dei contagi causati dalla pandemia, alcuni guardavano insieme il telegiornale e poi lo commentavano insieme, altri invece passavano il tempo ad allenarsi sulla terrazza mantenendo le giuste distanze gli uni dagli altri, abbiamo messo una barra per le trazioni alla porta della terrazza ed ogni tanto ci sfidavamo a chi ne faceva di più. infine in questa quarantena alcuni di noi si sono divertiti ad improvvisarsi parrucchieri per poi pentirsene poco dopo poichè il taglio risultava più bizzarro del previsto ma ciò nonostante ci abbiamo riso su sperando che i parrucchieri veri aprissero il più in fretta possibile. Per quanto riguarda le attività, come le cene e le colazioni, che prima svolgevamo con i volontari abbiamo dovuto interromperle, ma ci siamo cimentati noi nella cucina ed una sera, grazie all’aiuto di Davide, abbiamo fatto la pizza!

Inoltre durante questo duro periodo, tutte le volte che uscivamo per far la spesa abbiamo imparato a mettere la mascherina e capito l’importanza di essa; mano a mano che le restrizioni diminuivano, Marco uno di volontari, è tornato a farci visita trascorrendo ogni tanto con noi la domenica e proponendoci alcuni giochi di società.

E’ avvenuto poi un altro grande cambiamento, a maggio, Luca, l’educatore che stava con noi è andato via ed è subentrata Erika, cogliamo così l’occasione sia per dire un grande grazie a Luca, non solo per il tempo che ha trascorso con noi ma anche per tutto quello che fatto per noi e per l’housing, sia per dare il benvenuto ad Erika.

Adesso che piano piano stiamo tornando alla normalità molti di noi hanno ripreso a lavorare, Halefon ha smesso di mandare il bollettino dei contagi e noi stiamo cominciando a riaprire l’housing per i nuovi ingressi; però una volta a settimana, continuiamo a fare le nostre cene comuni e con l’occasione impariamo sempre qualcosa di nuovo, c’è chi ha imparato a fare le torte e chi invece ha capito quanto deve cuocere la pasta senza che scuocia, abbiamo inoltre imparato che è divertente ogni tanto ritrovarci tutti seduti insieme a tavola e poter così parlare sia dell’housing in sé ma anche di quanto è bello ridere e scherzare insieme.

Il ringraziamento dei genitori alla scuola media dei Salesiani di Bra

La Voce di Alba dedica un articolo alla scuola media dei Salesiani di Bra e, in particolare, ai genitori, i quali ringraziano del servizio scolastico offerto dall’opera salesiana ai propri figli, soprattutto in quest’ultimo periodo di emergenza sanitaria. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato lo scorso 6 giugno a cura dei genitori della Scuola Media Salesiana di Bra.

Il ringraziamento dei genitori alla scuola media dei Salesiani di Bra

Lezioni a distanza, supporto alle famiglie, programmi portati avanti con grande professionalità

Quando è arrivata la comunicazione di chiusura della scuola a fronte dell’emergenza Covid-19, come tutti i genitori, eravamo molto preoccupati per la sorte scolastica dei nostri figli. Tempestivamente è arrivata la risposta. L’Istituto Salesiano di Bra ha prontamente organizzato un servizio di didattica online, con l’utilizzo della piattaforma Google Apps for Education, creando account dedicati ai docenti e agli studenti. Superato qualche disagio iniziale dovuto alle connessioni wifi, il sistema adottato è stato apprezzato da tutti, soprattutto dalle famiglie e dai ragazzi che hanno potuto, seppur con modalità diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati, continuare a frequentare la scuola. Direttore e Docenti si sono messi tutti al lavoro da subito per riorganizzare la giornata ed accogliere, se pure attraverso un video, i nostri ragazzi con il sorriso, la competenza e la professionalità di sempre. Il calendario adottato ad inizio dell’anno scolastico è stato modificato di poco così che per i nostri ragazzi è risultato molto facile seguirlo, ma soprattutto è stato da subito messo in chiaro che l’anno scolastico non era finito, che non si era in vacanza, ma che per ovvi motivi proseguiva diversamente. Dal lunedì al venerdì alle 8.20 con il saluto del Direttore Don Alessandro Borsello si apre la giornata. L’orario delle lezioni va dalle 8.30 alle 12.15, con un break di 15 minuti alle 10.15, come si faceva durante l’orario pre-covid. Si rientra virtualmente in aula alle 14.30 per restare fino alle 16.00. Ogni mattina viene fatto l’appello come in aula e poi si parte con la condivisione di file, lezioni in diretta, video, tempo per lo studio e a seguire interrogazioni e test. Nel post orario i docenti sono disponibili ad interagire con i singoli allievi per ulteriori chiarimenti o recuperi. Per chi vuole, il sabato mattina dalle 11 alle 12 si gioca online con Don Alessandro e con alcuni Professori. Certamente la didattica online non sostituisce la presenza a scuola dove è fondamentale poter ritornare al più presto; ma la scelta della Scuola media paritaria dei Salesiani di Bra riteniamo sia stata la scelta giusta. Oggi più che mai abbiamo potuto toccare con mano la qualità, la serietà, l’impegno da parte di tutti, del Direttore, del Preside e dei Docenti che ringraziamo di cuore, ma anche dei nostri figli che hanno affrontato la didattica online seguendo con rispetto, impegno, precisione e responsabilità l’insegnamento dei loro professori.

Speriamo di poter tornare in aula a settembre: gli spazi all’Istituto Salesiano di Bra sono ampi e sicuramente sarà possibile riorganizzare in sicurezza la ripartenza dell’anno scolastico 2020/2021. In questo periodo si parla tanto di scuole paritarie. Noi possiamo confermare, per esperienza diretta, che sono delle eccellenze al pari delle scuole statali; e forse meriterebbero maggiori attenzioni da parte anche dello Stato.

Il nostro grazie va al Direttore don Alessandro Borsello, al Preside Teresio Fraire e a tutti i Docenti.

I Genitori della Scuola Media Salesiana di Bra

Il salesiano 92enne don Albino Ronco guarito dal Covid-19

L’informazione quotidiana in Cuneo e provincia di LaGuida.it dedica un articolo al salesiano 92enne don Albino Ronco, da poco guarito dal covid-19 e desideroso di tornare al Santuario di Valmala in valle Varaita. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri a cura di Alberto Burzio.

Don Albino Ronco: “Ringraziando il Signore, sono guarito dal coronavirus!”
Il Salesiano, 92 anni, ora spera di poter venire al Santuario di Valmala che riaprirà domenica 7 giugno per la preghiera personale

“Ringraziando il Signore sono guarito! sono rientrato dopo un mese di ospedale e di isolamento all’Ateneo Salesiano di Roma, dove sono ospite dell’Infermeria”: a parlare è don Albino Ronco, 92 anni, l’uomo di Dio capace di ascoltare e di capire le sofferenze altrui.

Don Albino da anni torna sempre volentieri al Santuario:

“Io sogno di poter tornare a Valmala, ma ho una certa età e la decisione finale spetterà ai medici e ai miei superiori. Io però faro tutto il possibile per tornare in valle Varaita! Ho letto su ‘la Guida’ che Faustino e Caterina han chiuso la Trattoria per sempre e sono dispiaciuto, perché ho tanti bei ricordi dei momenti belli passati con mio fratello Piero da loro! Se vengo su, andrò di certo a salutarli: siamo amici!”.

Don Albino, come si sente ora?

“Abbastanza bene, ma devo essere prudente. Non mangio ancora la “bagna cauda” e mi spiace .. ma qui a Roma non la fanno! Se mi guardo indietro, ho avuto qualche momento difficile per il virus, con difficoltà (per fortuna non gravi) di respirazione. Ho mai avuto la febbre alta, con il primo tampone positivo al virus e i due successivi negativi: per cui sono guarito. Non ho mai sentito nell’ultimo mese la morte vicina”.

Il rettore del Santuario don Federico Riba:

“Se don Albino arriverà, gli faremo grandi feste! Domenica 7 giugno il Santuario sarà aperto dalle 10 alle 18, per la preghiera personale. L’apertura della stagione estiva del Santuario sarà domenica 14 giugno, con la Messa alle 16 celebrata dal Vescovo Cristiano Bodo. E’ sempre meglio arrivare un’ora prima delle funzioni”.

Salesiani Bra: S.Messa nel cortile del Cnos-Fap per Maria Ausiliatrice

Si riportano di seguito gli articoli sui festeggiamenti in onore di Maria Ausiliatrice che si sono tenuti presso i Salesiani di Bra il 24 maggio scorso.

Fase 2 dai Salesiani – Sono visibili i cambiamenti. A partire dal Rosario serale frequentato anche da esterni, seguito via Facebook da molti fedeli, animato dalla comunità salesiana e da vari fedeli e concluso con il breve pensiero della Buonanotte presentato a turno da persone diverse. Inoltre la celebrazione quotidiana della Messa partecipata da varie persone con la sorveglianza scrupolosa dei volontari.

Soprattutto l’avvenimento più di impatto è stata la celebrazione della Messa domenicale all’aperto, oltre alle altre di orario nella cappella interna. Considerevole è stato il lavoro dei numerosi volontari coordinati dai Salesiani Cooperatori: transenne, strisce divisorie, distanziamenti, altare mobile, strumentazione musicale e acustica, centinaia di sedie collocate in perfetto ordine seguendo i riferimenti indicati sul terreno, sorveglianza sui posteggi e sulle vie di accesso. La suggestiva foto scattata dal noto fotografo braidese Tino Gerbaldo è stata pubblicata con molto risalto sul quotidiano La Stampa nelle pagine della provincia. Commossa è stata la partecipazione dei numerosi fedeli, molti dei quali abituali frequentatori della Messa domenicale nella cappella dei Salesiani. Era la prima occasione di ritrovo della comunità dopo la lunga pausa di segregazione imposta dalla pandemia. Toccanti anche le parole del celebrante don Alessandro Borsello che ha espresso alla luce della Parola di Dio il sentimento generale di speranza che ognuno portava nel cuore. Ottima, come sempre, l’animazione musicale del gruppo diretto da Marco Fissore, supportato da voci e strumentisti collaudati.

E per l’estate? Certo non si farà l’Estate Ragazzi come la conosciamo dagli anni passati. Le nuove stringenti normative non lo permettono. Addio ai grandi numeri, solo gruppi ristretti. Le richieste e le attese di tante famiglie sono notevoli. Si cercherà di venire incontro a più persone possibili. Il dialogo con il Comune è intenso per trovare le soluzioni migliori per tutti. Ma non sarà facile.

Il quotidiano della provincia di Cuneo Targatocn.it dedica un articolo ai festeggiamenti in onore di Maria Ausiliatrice che si sono svolti nella giornata di ieri nel cortile della Casa Salesiana di Bra, secondo le modalità anti-contagio richieste. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato a cura di Silvia Gullino.

Bra, festeggiamenti ai Salesiani nella mattina di oggi, in onore di Maria Ausiliatrice

Messa all’aperto nel cortile del Cnos Fap, secondo le modalità anti-contagio previste al tempo del Coronavirus

“Impegnate in vostro favore Maria Ausiliatrice; e persuadetevi che ciò che non possono fare i chirurghi, lo saprà fare Lei”.

Un messaggio chiaro, semplice e attuale quello di San Giovanni Bosco, che è stato maggiormente valido oggi (domenica 24 maggio), festa liturgica di Maria Ausiliatrice. La celebrazione si è svolta anche nella Casa Salesiana di Bra con una Messa all’aperto nel cortile del Cnos Fap e secondo le modalità anti-contagio previste al tempo del Coronavirus…

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