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L’ultimo saluto al Salesiano don Roberto Gualdoni

Si riporta l’articolo pubblicato sul giornale locale d’informazione della Diocesi di Casale e Monferrato, “La Vita Casalese“, di giovedì 18 luglio 2019, in merito alla recente scomparsa del Salesiano don Roberto Gualdoni, alla guida della parrocchia del S. Cuore di Gesù al Valentino.

La comunità salesiana del Valentino piange sconfortata la morte del parroco don Roberto Gualdoni avvenuta giovedì scorso all’ospedale Santo Spirito di Casale, a soli 67 anni. Da un anno combatteva contro una grave malattia. Sabato mattina oltre sessanta sacerdoti hanno concelebrato la funzione funebre nella basilica del Valentino. Toccante il ricordo fatto durante i funerali da don Marco Durando:

“Don Roberto è stato un pastore buono, maestro sapiente, amico sincero”.

Numerosi i ricordi giunti alla nostra redazione che pubblichiamo nelle pagine all’interno.

Con decreto in data sabato 13 luglio il vescovo di Casale Monferrato Gianni Sacchi, in seguito al decesso del parroco del Sacro Cuore di Gesù al Valentino Roberto Gualdoni, col consenso dell’Ispettore dei Salesiani del Piemonte–Val d’Aosta, ha nominato amministratore parrocchiale Marco Durando, nato a Pinerolo nel 1968 e ordinato sacerdote nel 1997, attualmente direttore della Casa salesiana di Casale Monferrato.

(Articolo a pagina 3: La funzione funebre con 60 sacerdoti – Saluto commosso a don Roberto – p.b.) – Alle 19,10 di giovedì 11 luglio don Marco Durando, direttore della Casa Salesiana del Valentino, comunicava sul sito whatsapp del Clero casalese il doloroso annuncio della morte del Parroco don Roberto Gualdoni avvenuta repentinamente all’Ospedale santo Spirito alle 17,45.

È stato un sacerdote secondo il cuore di Dio, zelante, ottimo salesiano e con totale collaborazione alla pastorale diocesana, prima di Casale ad Asti dove è stato parroco per 11 anni e da neanche tre anni a Casale alla parrocchia del sacro Cuore al Valentino, quasi metà con la sofferenza della malattia che lo ha preparato all’incontro con suo Signore. Ancora la domenica precedente, il 7 luglio, seppure sofferente don Roberto aveva partecipato alla messa, fermandosi a salutare i fedeli.

Venerdì 12 luglio alle 19 la chiesa del sacro Cuore era gremita per il rosario in suffragio di don Roberto, che è stato guidato dal nostro vescovo mons. Gianni Sacchi, che l’indomani non avrebbe potuto essere presente per un lutto famigliare concomitante. Egli ha espresso il suo dolore alla Parrocchia e alla Comunità Salesiana per la morte del carissimo e zelante don Roberto, anche da parte del vescovo emerito di Casale mons. Catella e del Vescovo emerito di Asti mons. Ravinale. Al termine il Vescovo Gianni ha preso spunto da un pensiero di sant’Agostino per meditare sul valore della preghiera di suffragio:

“Una lacrima per i defunti evapora, un fiore sulla tomba appassisce, una preghiera, invece, arriva fino al cuore dell’Altissimo”.

Sabato mattina il funerale alle 11,30 ha dato a don Roberto l’imponente attestato di stima e di affetto della parrocchia, della diocesi, dei confratelli salesiani e delle suore F.M.A., con la chiesa piena di fedeli, giunti anche da varie case salesiane, dall’astigiano e da Inveruno.

La messa esequiale è stata presieduta dall’Ispettore dei Salesiani di Piemonte – Valle d’Aosta don Enrico Stasi, con il Vicario don Sabino Frigato. In tutto circa sessanta sacerdoti, tra cui abbiamo notato il Vicario Generale di Asti don Marco Andina, i parroci del Valentino predecessori, don Gervasio Fornara e don Adelino Montanelli, i precedenti direttori dell’oratorio don Leo Colcera e don Roberto Gorgerino, tutti i confratelli della Casa salesiana del Valentino, compreso don Giorgio Ferroglio, attualmente in altra località per cure.

La bara è stata posta su un semplice tappeto ai piedi dei gradini dell’altare, con il cero pasquale acceso.

Don Marco Durando, con commozione si è inginocchiato e ha posato sulla bara la stola bianca di don Roberto e una Bibbia aperta.

I giovani della corale parrocchiale hanno reso solenne la liturgia con la musica e i canti.

All’inizio della celebrazione don Marco ha letto il profilo della vita sacerdotale del caro don Roberto, facendo emergere la sua essenzialità, profondità ed efficacia pastorale.

Tra i presenti c’era il fratello Fiorenzo con la famiglia. Era anche giunta la cara suor Franca Tomaghelli, che il 19 dicembre compirà 90 anni.

Nell’omelia l’Ispettore don Enrico ha messo in rilievo l’aspetto nascosto e rigenerante della malattia: man mano che il corpo si disfaceva, lo spirito si affinava e si elevava per l’incontro supremo con Dio.

Al termine della celebrazione e dopo le esequie la salma è stata portata a Inveruno, dove alle 15 è stato celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale san Martino.

Don Roberto lascia in tutti quelli che lo hanno conosciuto il ricordo di un santo sacerdote, preparato, essenziale, con il cuore di don Bosco e lo zelo per i giovani e tutte le anime. Confidava che diventando malato, si sentiva ancor più dalla parte di chi soffriva e moriva, e più partecipe del sacrificio di Gesù cui aveva dato con gioia la sua vita.

Il prossimo 16 agosto avrebbe compiuto 50 anni di professione religiosa, il 13 ottobre i 40 anni di sacerdozio. Questi anniversari ora sono fissati nell’eternità.