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Salesiani Don Bosco Chatillon: festa San Giovanni Bosco 2020

Il 25 gennaio nell’Istituto orfanotrofio salesiano Don Bosco di Chatillon si è svolto il primo appuntamento del programma della Festa di San Giovanni Bosco 2020, alla quale hanno partecipato insegnanti, educatori, exallievi.

Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra redazione da parte della casa salesiana di Chatillon.

Sabato 25 gennaio 2020 si è svolta, presso l’Istituto orfanotrofio salesiano don Bosco di Chatillon, la celebrazione della Festa di San Giovanni Bosco, fondatore della famiglia salesiana. Presenti alla festa insegnanti, educatori, dipendenti dell’opera, autorità politiche, civili e militari, imprenditori, ex-allievi ed amici: tutti benefattori dell’Opera che, a vario titolo, sostengono l’attività salesiana.

La festa è iniziata con la celebrazione della S. Messa, presso la cappella dell’Istituto, presieduta dal vicario episcopale Don Fabio Bredy e concelebrata da vari sacerdoti della zona a cui i Salesiani prestano aiuto pastorale. È seguita la benedizione e l’inaugurazione, alla presenza delle massime autorità civili, politiche, militari e religiose di una nuova macchina a controllo numerico per il percorso di falegnameria, fiore all’occhiello della formazione professionale valdostana.

Uno speciale ringraziamento va all’Amministrazione Regionale che ha sempre sostenuto e continua a sostenere questa realtà anche con il contributo all’acquisto di nuove attrezzature: sono strumenti per far crescere con più professionalità i giovani che ci sono affidati e sono il segno concreto della stima di cui gode la nostra Opera per il lavoro educativo verso i ragazzi valdostani. Don Bosco voleva che i suoi ragazzi avessero a disposizione attrezzature al passo con i tempi e all’avanguardia. Già allora così scriveva Don Giovanni Battista Lemoyne suo biografo,: «L’essere stati educati da don Bosco era la migliore raccomandazione per essere accettati nelle fabbriche e negli altri uffizi. I padroni venivano essi stessi a chiedere a don Bosco i giovani operai». Posso confermare che ancora oggi è così! ha dichiarato Don Vincenzo Caccia direttore dell’opera al termine della S. Messa.

A seguire il consueto momento conviviale che ha chiuso una giornata dedicata al ringraziamento verso coloro che lavorano in e per Don Bosco in Valle d’Aosta.

Prossimo appuntamento – Mercoledì 29 gennaio

  • Alle ore 8,30 nella Chiesa Parrocchiale avrà luogo la solenne Concelebrazione Eucaristica, in onore del Santo, presieduta da S. E. Mons. Franco LOVIGNANA, ed animata dagli allievi della nostra Scuola.
  • Alle ore 10,00: consegna 3 borse di studio in memoria del Dott. Nicola Dalmazio Barilla.
  • Alle ore 20,30 gli allievi della Scuola media presenteranno un trattenimento musico-teatrale-letterario nel cortile coperto della Scuola.

Salesiani Venaria Reale: Programma Festeggiamenti Don Bosco 2020

Come ogni anno, la comunità di Venaria Reale vuole festeggiare con gioia San Giovanni Bosco.
In programma varie le attività: momenti di preghiera e celebrazione (domenica 2 la Messa solenne con Mons. Gabriele Mana), feste e spettacoli per bambini, ragazzi e giovani, formazione e condivisone per la famiglia salesiana locale (presentazione della strenna 2020).

Programma

Giovedì 30 gennaio

  • dalle 15.00 alle 19.00 in parrocchia: adorazione eucaristica silenziosa con possibilità di confessarsi;
  • alle 19.00 primi vespri della festa e benedizione eucaristica.

Venerdì 31 gennaio

  • alle 18.30 a Valdocco Santa Messa Solenne presieduta dal Rettor Maggiore e pizzata MGS.

Sabato 1 febbraio

  • alle 16.00 in oratorio festa delle medie con Messa, merenda e grandi giochi;
  • alle 21.00 in oratorio grande spettacolo dei giovani del MGS di Venaria.

Domenica 2 febbraio

  • alle 10.00 in parrocchia santa Messa solenne presieduta da mons. Gabriele Mana (Biella); benedizione dei bambini, venerazione della reliquia del santo e merenda per tutti in cortile; apertura tesseramento oratoriano 2020 e presentazione date delle attività estive;
  • alle 11.30 in salone spettacolo dei burattini “I tre talismani” (adatto dai 3 ai 93 anni!);
  • alle 12.30 pranzo della famiglia salesiana di Venaria (sdb con i gruppi mgs, cooperatori, adma);
  • alle 15.30 il salesiano Jimmy (Valsalice) presenta a tutta la comunità la strenna 2020 del Rettor Maggiore: “Buoni cristiani, onesti cittadini”;
  • alle 16.30 in parrocchia vespri solenni a chiusura della festa.

Cnos-Fap Fossano: Festa di San GIOVANNI BOSCO

Il Centro di Formazione Professionale di Fossano presenta il programma per la Festa di San Giovanni Bosco che si svolgerà il 31 Gennaio e 2 Febbraio, durante la quale i ragazzi vivranno un momento conviviale e riflessivo con un ringraziamento in particolare a Don Bosco.

Si riporta di seguito il programma pubblicato in data odierna Dal Cnos-Fap di Fossano.

Se don Bosco è guardato con simpatia dal popolo italiano, che lo ha fatto diventare uno dei santi in cui maggiormente si identifica, è soprattutto perché viene colto come UOMO DI SPERANZA. In un mondo come l’attuale, tentato dallo scoraggiamento e dalla perdita di fiducia nel futuro, l’opzione educativa di don Bosco risuona come uno stimolo a operare per il bene dei giovani perché, come ha più volte ripetuto: “Basta che siate giovani perché io vi ami assai”.

Celebriamo e invochiamo l’aiuto paterno di San Giovanni Bosco:

  • Venerdì 31 Gennaio 2020 i Salesiani, i Formatori e Giovani che frequentano il Centro di Formazione Professionale Cnos-Fap festeggeranno San Giovanni Bosco con la Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Fossano-Cuneo, e poi con un momento conviviale.
  • Domenica 2 Febbraio 2020, la Famiglia Salesiana (Salesiani, Cooperatori/trici, Exallievi/e e Benefattori/trici) e tutti coloro che a diverso titolo sentono il desiderio di RINGRAZIARE San Giovanni Bosco per quanto di grande e di bene ha fatto, si troveranno alle ore 11 nella Cappella dell’Istituto Salesiano per la Santa Messa, per un breve momento di riflessione e di convivialità.

In allegato la sintesi della lettera che don Bosco, all’inizio del mese di Aprile del 1858, dopo aver passato alcuni giorni nella casa da lui fondata a Borgo San Martino vicino a Casale Monferrato, rientrato a Torino, scrive ai giovani che in essa vivono, studiano e si costruiscono un futuro. In essa don Bosco propone alcune riflessioni e alcuni impegni concreti che possono essere di stimolo affinché viviamo con gioia e impegno la nostra vita.

Lettera ai Giovani scritta da Don Bosco                                                             

                                                                             Buona Festa di don Bosco!

Oratorio Don Bosco Agnelli: Programma festeggiamenti DB 2020

Si rende disponibile il programma dei festeggiamenti dedicati a San Giovanni Bosco dell’Oratorio Don Bosco dell’Agnelli:

Martedì 28  – mercoledì 29 gennaio

  • ore 17.00: preghiera in oratorio con i ragazzi.
  • ore 18.00: triduo e S. Messa vespertina – presiede d. Gianni Cattane (SDB).
  • ore 19.00: vespri con le comunità  SDB ed FMA – presiede d. Claudio Belfiore (SDB).

Giovedì 30 gennaio

  • ore 8.30: S. Messa: anima la scuola media Edoardo Agnelli (SDB).
  • ore 17.00: preghiera in oratorio con i ragazzi.
  • ore 18.00: triduo e S. Messa prefestiva.
  • ore 19.00: primi vespri con le comunità  SDB ed FMA – presiede d. Claudio Belfiore (SDB).

Venerdì 31 gennaio: Ss. Messe ore 8.30 – 9.30 – 18.00

  • ore 8.30: S. Messa: anima la scuola elementare Virginia Agnelli (FMA).
  • ore 9.30: S. Messa: anima il Centro Formazione Professionale dell’Agnelli.
  • ore 17.30: celebrazione dei secondi vespri.
  • ore 18.00: S. Messa e venerazione della reliquia di don Bosco.
  • ore 18,30: giovani dei gruppi biennio, triennio e 4you a VALDOCCO – S. Messa del Movimento Giovanile Salesiano – presiede il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco.

Domenica 2 febbraio: Ss. Messe secondo l’orario festivo

  • ore 10.00: Solenne Celebrazione Eucaristica – presiede d. Gianmarco Pernice (SDB)dalle 11.00 in oratorio: giochi e merenda offerta dai Cooperatori

CFP Bra: Imprenditori illuminati come avrebbe voluto don Bosco – Intervista a Carlo Gai

Il mondo della formazione professionale salesiana si alimenta di giovani desiderosi di apprendere e di futuri imprenditori illuminati che certamente don Bosco avrebbe apprezzato.

E’ il caso dell’ Ing. Carlo Gai, collaboratore costante dei progetti del CFP di Bra e oggi imprenditore di 76 anni dell’omonima azienda GAI di macchine imbottigliatrici nata nel 1946 a Pinerolo e trasferitasi in seguito a Ceresole d’Alba in provincia di Cuneo, contando oggi un organico di 200 persone.

Riportiamo di seguito l’intervista a Carlo Gai realizzata da Franco Burdese e gentilmente fornita alla nostra redazione.

Il mondo della formazione professionale salesiana, ora affidato all’Associazione Cnos-fap, si alimenta sia di giovani desiderosi di apprendere, sia di imprenditori illuminati che certamente don Bosco avrebbe cercato, coinvolto nelle proprie opere, ricordato come benefattori. E’ il caso di Carlo Gai 76 anni e non sentirli come citava una nota pubblicità. Una vita dedicata al lavoro, alla famiglia ed alla sua passione, oltre al vino di qualità, costruire una azienda all’avanguardia in tutti i settori.  Geniale nella progettazione, geniale nella visione, lanciando il cuore sempre oltre l’ostacolo. Ma gli ostacoli non li ha saltati, li ha sapientemente dribblati come un abile calciatore o rasentati e superati continuando la discesa come uno sciatore che cerca la perfezione. L’ostacolo del 2008/9, anno di crisi per molte aziende, è un ricordo lontano. A dieci anni dalla crisi il 2019 vede un fatturato confermato a 48 milioni di euro, la produzione ed il personale raddoppiati rispetto al 2009, attendendo ancora una crescita della produzione nel 2020. Il 2019 ha segnato  i cinquanta anni di lavoro infatti, dopo la laurea nel 1969, Carlo Gai ha subito iniziato il lavoro nell’attività di famiglia. Famiglia che resta al centro della sua visione condividendo con la moglie Renata i sogni, le visioni e la concretezza degli investimenti. Con il nipote Giacomo ed i figli Giovanni e Guglielmo, ora amministratore delegato della Gai, la fatica della quotidianità che ha sapientemente indirizzato verso questa nuova generazione di imprenditori.

Ing. Gai quale la fotografia che ritrae la Gai al termine del 2019?

“ Parto dagli assunti che per questo 2019 sono stati ventisette, oltre ai sei della scuola trasfertisti che continua a darci molte soddisfazioni. L’organico della Gai Macchine Imbottigliatrici passa da 223 a 246 dipendenti. Abbiamo poi assorbito la ditta Omega, diretta sino ad ora da Mario Molineris a cui va il nostro ringraziamento, che conta ad oggi 12 dipendenti.  Il 2019 è stato per la Gai un anno complicato. Abbiamo introdotto il nuovo sistema gestionale, inserito diciotto nuovi centri di lavoro, otto in sostituzione e dieci in aggiunta, per un valore di dieci milioni di euro. Tre i saloni a cui abbiamo partecipato: La Brau a Norimberga, il Simei a Milano e il Sitevi a Montpellier. Il fatturato Gai si conferma a 48 milioni di euro. L’obiettivo per il 2020 è quello di raggiungere i 54 milioni di euro grazie anche al secondo turno dalle 6 alle 22 su alcuni centri di lavoro.  Le fiere sono andate molto bene con numerose richieste per il vino in lattina, ed il mantenimento di leader nelle macchine da tremila bottiglie ora. Viene invece presa in seria considerazione dal mercato la nostra proposta per macchine sino a diciottomila bottiglie ora.”

La Gai è sempre stata descritta come il parter ideale per i vignaioli di qualità. Cosa sta cambiando per il futuro?

“ La Gai ha aperto nuovi orizzonti a seguito della crisi del 2008/9. Continuiamo a collaborare con il mondo dei vignaioli ambiziosi della Langa, della Borgogna e molti altri. L’obiettivo però della crescita è avvicinare e dedicarsi ad una fascia di clienti nuovi. Ad esempio nel mondo della birre artigianali siano passati dall’1% di macchine totali prodotte al 30% della nostra produzione. In fondo i clienti del mondo birra sono un po’ come quelli che in passato intercettavamo nel mondo del vino. Nascono e non hanno alternativa per crescere che  legarsi alle nostre macchine, non sempre con i mezzi per sostenerle. Si ripete la storia dei vignaioli. La nostra attenzione ha previsto anche gli imbottigliatori. Macchine dalle ottomila alle diciottomila bottiglie ora. La concorrenza non ci riteneva in grado di avvicinare questo mercato. Li abbiamo smentiti grazie ad una valvola riempitrice con un brevetto internazionale del 2013. Siamo in grado con questa valvola di imbottigliare vino tranquillo, frizzante, spumante, birra. Una rivoluzione nel nostro mondo. Questa è l’innovazione che non passa solo dai macchinari ma da uomini appassionati del loro lavoro.”

Una affermazione illuminata questa. La macchina non potrà fare a meno dell’uomo.

“ Vero. Da qualunque parte ti giri è pieno di cose che devi fare. La Gai ha come ambizione, e penso sia la giusta scuola di pensiero, che le cose vanno fatte bene. Occorre per la nostra attività un ufficio tecnico preparato e dimensionato. Negli anni abbiamo triplicato l’ufficio tecnico ma ad ora abbiamo una carenza di personale pari al 20-30%. Per la Gai è stato un vero dispiacere quando nel 2013 l’Istituto Salesiano ha terminato l’esperienza con l’Istituto Tecnico Industriale. Molti dei nostri progettisti giungono dalla scuola dei salesiani di Bra. Ci servono risorse umane che possiedano quei valori che da sempre ai salesiani insegnano. Stiamo cercando di stimolare l’Istituto Salesiano di Bra a riprendere questa scuola tecnica che porti nuovamente una loro presenza al servizio di giovani e aziende per il diploma tecnico. La strada intrapresa con una nuova clientela rappresenta una nuova sfida che richiede un grosso sforzo per i nostri collaboratori. Occorre costruire macchine ancora più affidabili con un servizio rapido e competente. Dobbiamo essere tutti consci che questa sfida non ammette distrazioni per nessuno di noi: un errore da parte nostra sarebbe un regalo per i nostri concorrenti che non possiamo permetterci.”

Quello del miglioramento è un obiettivo fondamentale per chi vuole crescere. Come percorrere questa strada?

“ Vogliamo mantenere come Gai  l’immagine e la storia che ci siamo costruiti. Allo stesso tempo è fondamentale per il miglioramento acquisire una immagine che intercetti sia il cliente medio con le diecimila bottiglie sia le grandi linee sino a ventimila bottiglie. Le nuove macchine sono fatte con più elettronica, più pneumatica, serve una formazione maggiore per i nostri collaboratori. Siamo preparati ma non abbastanza. Il service è destinato a crescere come le macchine che devono essere affidabili e longeve. Il viticultore usa la nostra macchina per un tempo limitato va da se che sia longeva. Abbiamo ora clienti che fanno il doppio turno o addirittura le 24 ore di lavoro. Sarà questa la sfida del futuro. Ecco che la nostra preparazione tecnica e di attrezzature può fare la differenza. La strada percorsa è giusta. Produciamo tutto in azienda. Avere magazzino consente più velocità nella manutenzione e non diamo scadenza all’assistenza. Pensiamo sia un valore futuro per i nostri clienti. Questa nostra scelta ci permette una politica sui ricambi corretta e rispettosa. Se non fai profitto sulla vendita ti rifai sul cliente. E’ una politica iniziata dai tedeschi a cui noi non ci siamo mai uniformati proprio per i grande rispetto di chi sceglie le nostre macchine.”

Per chiudere come vede il futuro Carlo Gai?

“ Stiamo lavorando per i nipoti. E questa è una bella sensazione. Mi confermo ottimista in questo paese che lascia molto a desiderare come amministrazione. Non è vero che in Italia non si può fare niente. Ne siamo una dimostrazione in positivo, penso. Noi abbiamo tra i nostri collaboratori diversi figli di contadini con un’ottima formazione morale. Occorre farsi rispettare e vendere una macchina in concorrenza con almeno il 20% in più. Segnalo che la Gai France, diretta dall’ing. Fulvio Baratella, si conferma solida e competente. Abbiamo quarantasei dipendenti e fatturiamo nel 2019 diciotto milioni di euro.  Sono sicuro che anche qui miglioreremo. La Gai America è stata affidata all’ing. Francesco Berrino. Sono poi molto soddisfatto che Enrico Robotti, studente del primo corso Tecnico Trasfertista, da novembre si è trasferito negli USA dove certamente potrà dare un buon contributo a questa nostra nuova realtà. Chiuderei ringraziando l’Amministrazione di Ceresole ed in particolare il Sindaco Franco Olocco per l’aiuto che ci sta dando affinché la Gai possa ancora crescere a Ceresole. La volontà di nuove sfide è sempre forte.”

Franco Burdese

Salesiani Vercelli: Festeggiamenti per Don Bosco 2020 con una importante testimonianza

Venerdì 17 gennaio, si è svolto il primo incontro del programma dei festeggiamenti della Famiglia Salesiana di Vercelli per Don Bosco 2020, durante la quale, don Vincenzo Marrone, iniziatore della presenza salesiana in Nigeria, e don Pier Jabloyan, direttore dell’opera salesiana di Aleppo, hanno testimoniato la loro missione, esortando i numerosi giovani testimoni presenti all’incontro, ad essere significativi nei propri ambienti di vita.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna sul sito dei Salesiani di Vercelli.

DON BOSCO IN THE WORLD: primo degli appuntamenti in vista della festa cittadina in onore di don Bosco. Ospiti significativi: don Vincenzo Marrone, iniziatore della presenza salesiana in Nigeria, e don Pier Jabloyan, siriano, direttore dell’opera salesiana di Aleppo.

La serata è aperta dalle immagini di Abuja, Akure, Ibadan, Iju, Ondo che trasportano mente e fantasia nel cuore dell’Africa. Don Vincenzo puntualizza che, in quanto battezzati, siamo tutti inviati, come si è sentito inviato lui quando, nel 1982, è partito per la Nigeria con l’intenzione di portare don Bosco in quella terra. Esorta i numerosi giovani presenti ad essere significativi nei loro ambienti di vita. Esortazione ripresa da don Theophilus Ehioghilen, salesiano, uno dei primi bambini battezzati da don Vincenzo.

Don Pier esordisce presentando la situazione geopolitica della Siria e precisando che ogni analisi di quanto vi succede ha bisogno di essere fatta a tre livelli: economico, politico e religioso. Racconta l’attività dell’oratorio di Aleppo e dei suoi animatori: essenzialmente catechetica e di formazione religiosa, pur non mancando le consuete proposte sportive, ricreative ed espressive, tipiche di ogni oratorio salesiano. Non tralascia di descrivere i pericoli costanti e la mancanza dei beni essenziali per una vita dignitosa. Sollecitato dalle domande dei presenti, porta la sua testimonianza di fede e di speranza, pur non dimenticando che la guerra si è portata via anche diversi animatori dell’oratorio di Aleppo.

Scuola media Don Bosco – Valdocco: L’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda

La scuola media di Don Bosco – Valdocco, in occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico con la realtà irlandese di Dublino, con l’obiettivo di trasmettere e rinnovare il metodo educativo di don Bosco e della Salesianità. A tale iniziativa hanno preso parte oltre settanta ragazzi della scuola, recandosi in loco.

Di seguito il testo del documento realizzato per l’iniziativa.

Nel 1919 i Salesiani arrivarono in Irlanda, chiamati da mons. Denis Hallinan, il vescovo di Limerick. Da quel momento è passato un secolo: oggi come allora, la sfida è quella di trasmettere e rinnovare il carisma salesiano e il metodo educativo di don Bosco nella terra di San Patrizio. In occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, la scuola media don Bosco – Valdocco ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico e di incontro con la realtà irlandese per oltre settanta ragazzi, creando una sinergia efficace con la scuola statale locale. Questa proposta è stata fortemente caldeggiata dall’Ispettore salesiano dell’Irlanda e di Malta, padre Eunan McDonnel.

L’offerta didattica e culturale è stata alta, a partire dalla residenza che per una settimana ha ospitato gli studenti: il maestoso college della Maynooth University, situato a 25 chilometri da Dublino. L’ingresso dell’Università di Maynooth Grazie alla collaborazione instaurata con i salesiani di Maynooth, guidati dall’instancabile Father Richard Ebejer, il viaggio studio in Irlanda ha offerto ai ragazzi tante opportunità di crescita e arricchimento personali, il tutto nello stile universale di don Bosco.

I ragazzi cosa ne pensano? Asia risponde così: «L’esperienza in Irlanda per me è stata molto importante per la pratica dell’inglese. I loro luoghi, le loro tradizioni e la loro cultura sono aspetti che considero meravigliosi, inoltre ho sempre trovato il mondo inglese-irlandese molto affascinante». Anche Pepe è sulla stessa lunghezza d’onda: «La gita verso Dublino è stata senza dubbio un’esperienza fantastica dal punto di vista linguistico, perché ho imparato ad ascoltare l’inglese e così ho ampliato il mio lessico. A mio parere, Dublino è una città bellissima, perché è moderna e antica allo stesso tempo e questo la rende magnifica. ».

I ragazzi della 3B e della 3C con Father Richard Ebejer a Maynooth…e gli insegnanti? Davide Sordi, Preside di Valdocco:” esperienze che segnano momenti importanti per la crescita dei ragazzi, che incontrano, si relazioni, condividono la vita. Questa è la scuola che immaginiamo!!!” E poi aggiunge: “tutto è reso ancora più facile quando si è accolti come lo siamo stati noi dai salesiani d’Irlanda. Come Valdocco anche l’Irlanda per noi è Casa”.

 

Salesiani Vercelli – Sabato 18 gennaio il secondo open day al Don Bosco

Sabato 18 gennaio 2020 l’Istituto salesiano di Vercelli terrà un secondo Open Day, dopo il primo avvenuto il 14 dicembre scorso con successo, durante il quale gli studenti presenteranno diverse unità didattiche che riguardano Leonardo, sant’Andrea e la Magna Charta.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito “Info Vercelli 24” in data 15 gennaio 2020.

“Rinnoveremo con tante novità e collaborazioni nuove il successo ottenuto il 14 dicembre scorso in occasione del 1° open day – ci dice Flavio Ardissone, responsabile marketing del CFP di Vercelli – daremo risalto oltre al settore professionale anche alla parte integrativa socio-culturale. Gli allievi presenteranno diverse unità didattiche riguardanti le invenzioni di Leonardo, gli 800 anni della basilica di sant’Andrea e l’arrivo della Magna Charta nella nostra città. A tal proposito sarà esposto, grazie alla collaborazione de La Rete, la riproduzione dello scrigno del cardinal Guala Bicchieri, mentre inerente all’argomento Don Bosco e la stampa avremo un apporto video di Don Valter Rossi responsabile dell’editrice elledici di Torino e la presenza di antichi volumi del 1700.”

Sarà riproposta la mostra antologica IL DON BOSCO A VERCELLI e l’esposizione dei mezzi agricoli. Si potranno visitare i laboratori dell’istituto accompagnati dagli allievi mentre i formatori saranno a disposizione per qualsiasi chiarimento inerente alle iscrizioni del prossimo anno scolastico.

Novena a Don Bosco – 2° Giorno

Novena a Don Bosco – 1° Giorno