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L’impegno a scuola al tempo del lockdown: intervista a don Claudio Belfiore

Un ambiente familiare in cui salesiani, insegnanti, educatori, genitori, allievi sono rimasti uniti per un insegnamento serio e di qualità anche durante il lockdown, preparando al futuro 1160 ragazzi. Ecco di seguito l’intervista realizzata all’ombra dell’Ausiliatrice a don Claudio Belfiore, Direttore dell’Istituto Internazionale Salesiano Edoardo Agnelli.

Tra gli argomenti trattati: l’offerta formativa dell’Istituto Agnelli; come hanno vissuto i giovani la maturità di quest’anno al tempo del Covid-19: con grinta, gioia e impegno; il riconoscimento dell’impegno dei giovani nell’affrontare gli esami e il periodo dell’emergenza sanitaria; l’acquisizione di competenze e capacità nuove; la paura di ritornare al periodo del lockdown il quale ha mortificato soprattutto le relazioni con i giovani; la creazione di nuovi canali e nuovi modi nell’apprendimento e per mantenere il contatto con gli studenti e gli allievi; la didattica a distanza; la solidarietà emersa durante il periodo di chiusura; la fatica del disorientamento; la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria: un cammino insieme nel dovere e nel diritto all’istruzione; il prossimo passo da intraprendere per la scuola pubblica paritaria: la detraibilità fiscale della retta e il sostegno dei diversamente abili; un sogno per il 2020/2021: “Tutti a scuola, in presenza!”

La lettera di don Claudio Belfiore per la festa di don Bosco

Si riporta la lettera scritta da don Claudio Belfiore, direttore Istituto Agnelli di Torino, in occasione della festa di don Bosco per il Centro di Formazione Professionale dell’Agnelli:

A tutti i nostri allievi/e,
alle loro famiglie
e ai docenti e formatori.

Torino, 27 gennaio 2019

Carissimi giovani, genitori, educatori, docenti e formatori, questa lettera si colloca al centro dell’anno scolastico-pastorale, nel cuore dello spirito salesiano, nella settimana in cui festeggiamo il nostro caro Don Bosco.

Tutto quello che siamo e facciamo si può riassumere in una delle sue frasi più famose:

«Ho solo un desiderio: vedervi felici nel tempo e nell’eternità».

Sono le parole di un educatore appassionato, di un uomo e di un prete che ha consacrato tutta la sua vita alla piena e totale felicità dei giovani. Cari ragazzi e cari giovani, vogliamo che il desiderio di Don Bosco sia il desiderio dei salesiani, dei docenti, dei formatori, dei genitori, di tutte le figure adulte che camminano con voi e a cui il Signore vi ha affidati.

Lo so, ci stiamo prendendo un impegno. A dir il vero rinnoviamo il nostro impegno, proprio in occasione della festa di Don Bosco. Perché questa missione ci è già stata affidata e noi l’abbiamo accettata: nel giorno della professione e ordinazione sacerdotale, in occasione dell’assunzione come docenti, formatori ed educatori all’Agnelli, quando siete nati e i vostri genitori hanno desiderato per voi una vita bella e felice. Ci siamo presi un impegno, e non ci tiriamo indietro. Come Don Bosco diciamo: fino all’ultimo mio respiro!

Caro ragazzo/a e caro giovane, desideriamo e vogliamo la tua felicità. Cerchiamo di fare del nostro meglio per riuscirci, consapevoli dei nostri limiti. Per questo faccio mie le parole di Papa Francesco: «per favore, non dimenticarti di pregare per noi». Abbiamo bisogno della tua preghiera, per fare bene quello che dobbiamo fare. E il nostro impegno di adulti per la tua felicità? Per prima cosa ci impegniamo a pregare per te, per ognuno di voi. E ti assicuro che non è poca cosa. Don Bosco lo spiegava in questo modo: 

«Mia madre mi ha insegnato che quando si prega, da due grani nascono quattro spighe; se invece non si prega, da quattro grani nascono due spighe sole».

Vuoi sapere perché oggi c’è carenza di felicità? Perché c’è poca preghiera! E poi, caro ragazzo/a e caro giovane, vorrei condividere con te un’altra riflessione. Prova a pensare: perché ti chiediamo di impegnarti a scuola, di essere fedele al tuo dovere, di non essere pigro nel giocare e nel fare i compiti? E perché ti diciamo di dare tempo alla preghiera e a Gesù, di essere rispettoso dei tuoi compagni, di non cadere nei vizi dell’alcool, del fumo e del facile divertimento? Perché vogliamo la tua vera felicità, non quella che prima ti illude e poi ti lascia l’amara delusione di non essere più te stesso e il tormento del male che ti sei fatto e hai fatto ad altri. La felicità è una cosa seria. Non è “sballarsi” o “fare i fighi”. La vera felicità tiene e permane anche nei momenti difficili e di fronte all’impegno e al sacrificio. Anzi, in queste occasioni essa aumenta d’intensità e trae forza dalle situazioni avverse.

Vuoi fare un regalo a Don Bosco? Sii felice! Vuoi fare un regalo a te stesso? Fidati di Don Bosco! Ti insegno un modo per capire se sei sulla strada giusta: se ascoltando il tuo cuore puoi dire che sei felice, procedi tranquillo. Noi adulti pregheremo per te e ci daremo da fare perché tu sia «felice nel tempo e nell’eternità».

Sempre.

Don Claudio Belfiore Direttore

 

Piemonte si – Il servizio sull’Istituto Edoardo Agnelli

Istituto Edoardo Agnelli, ecco il video di presentazione dell’opera torinese a cura di Rete 7:

Rendiamo accessibili questi video sulla nostra scuola realizzati dal programma televisivo Piemonte Sìsettimanale di attualità e di approfondimento – che va in onda tutti i venerdì alle ore 19.00 e tutti i sabati alle ore 13.00 su RETE 7.

 

Santa Messa di inizio anno – Torino Agnelli

Ed è sabato 29 settembre che L’Istituto Agnelli celebra la sua messa d’inizio anno scolastico. Celebra Don Claudio Belfiore, nuovo direttore dell’opera salesiana.
Qui di seguito si riporta l’articolo.

Istituto Agnelli, ore 8.30. Sabato mattina. Mentre la città lentamente si risveglia, un manipolo di insegnanti e alunni, coordinati ottimamente dal professor Oliva e dal preside, sistemano le sedie per la messa e i tavoli per il pranzo. Intanto, il coro prepara i canti, il banchetto delle maglie e delle felpe viene allestito, in mensa si cucina il pranzo. Tante attività e tanto lavoro dietro le quinte che sottolineano la cura per questo evento. Due ore più tardi, il cortile comincia a riempirsi di persone. Saluti, sorrisi, chiacchiere e un allegro vociare che aumenta sempre più. Qui come a casa tua, recita lo slogan all’ingresso dell’istituto. Salesiani, educatori, docenti, genitori e ragazzi: la grande famiglia si sta riunendo per la messa di inizio anno. Dopo le ultime prove canti la celebrazione può iniziare, presieduta da don Claudio Belfiore, il nuovo direttore dell’opera.

Nella sua omelia, don Claudio inizia ricordando a tutti i presenti il senso di grande gratitudine per questi primi 80 anni di vita della Casa Salesiana dell’Agnelli, anche se è molto di più ciò che abbiamo ereditato di quanto abbiamo realizzato. Eppure, continua il direttore, riconosciamo che tutto questo è dono, che ci gratifica e ci responsabilizza. L’occasione di celebrare l’inizio dell’anno scolastico nella festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, spiega don Claudio, è un invito a riconoscere come Dio si prenda cura di noi e si renda prossimo alla nostra vita. Gli Arcangeli sono definiti come coloro che stanno davanti a Dio, alla Sua presenza: sono al Suo servizio a beneficio nostro, di ciascuno di noi. In questo anno scolastico che inizia, prosegue il direttore, siamo chiamati a diventare angeli gli uni per gli altri, imparando dagli Arcangeli. Essere angeli gli uni per gli altri significa aiutare chi ci è affidato a sperimentare e comprendere che Dio ci vuole bene e che la sua potenza si realizza nell’amarci. Significa essere compagni di cammino pronti a prendersi cura e a sostenersi nei momenti di fatica e di sofferenza. Siamo una missione su questa terra, gli uni per gli altri: è questo l’augurio che ci facciamo, conclude don Claudio, ed è questo l’impegno che ci prendiamo.

Al termine della messa, un ricordo dell’ottantesimo anniversario: parole e musica di piano per ricordare l’importanza delle nostre radici. La degna conclusione non poteva che essere una breve poesia composta per l’occasione da don Nino, che riscuote una standing ovation per le sue rime baciate. Dopo gli ultimi avvisi di rito, il pranzo e i momenti conviviali possono iniziare!

 

“Con i giovani sono urgenti percorsi personalizzabili” – Don Claudio Belfiore, Agnelli.

Si segnala l’articolo di Federico Biggio della redazione La Voce e il Tempo, nel quale ha intervistato il nuovo direttore dell’istituto Edoardo Agnelli di Torino, Don Claudio Belfiore, toccando l’annosa tematica del lavoro giovanile, che l’istituto ha sempre posto al centro del suo sistema, cercando di trovare una chiave per declinarlo nell’azione educativa.

 

Visita il sito dell’Istituto Edoardo Agnelli

Don Belfiore all’Agnelli:«con i giovani sono urgenti percorsi ‘personalizzabili’»

Arrivato da Roma, dopo aver ricoperto per dieci anni il ruolo di presidente del Centro nazionale Opere salesiane (Cnos), coordinatore nazionale della Pastorale giovanile per i Salesiani d’Italia e segretario della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (Cisi), don Claudio Belfiore è il nuovo direttore della Casa salesiana Edoardo Agnelli, nominato lo scorso giugno. L’intera comunità, accanto al parroco di San Giovanni Bosco don Gianmarco Pernice, si sta preparando alla festa di avvio del nuovo anno oratoriano in programma domenica 7 ottobre, e ad accogliere ufficialmente il nuovo direttore: «io e don Claudio siamo legati da una lunga amicizia», racconta don Pernice, «ci siamo conosciuti a Cuneo, durante il mio noviziato quando lui era direttore dell’Opera salesiana. Come comunità siamo entusiasti per l’inizio di questo nuovo cammino sotto la sua guida».Abbiamo incontrato il nuovo direttore don Belfiore per riflettere sulle sfide educative che oggi coinvolgono la comunità nel quartiere Mirafiori.

 

Don Claudio, lei è nato a Nichelino, ma lasciò la Provincia di Torino diciotto anni fa. Che cosa significa per un salesiano tornare a Torino?

È una bella sfida, e dico bella perché tornare – da direttore di un’Opera salesiana – significa partecipare ai cambiamenti in corso che caratterizzano la città tutta. Torino oggi è un’altra Torino rispetto a vent’ anni fa, maturata socialmente grazie al turismo ed evoluta dal punto di vista urbanistico, lavorativo, culturale. È una realtà ricca di giovani molto diversi tra loro e di famiglie giovani eterogenee, per cui è fondamentale pensare percorsi differenziati ma che favoriscano l’incontro e l’integrazione tra tutti. E poi tornare a Torino è sempre come ripartire dalle radici del carisma salesiano: qui ci sono i luoghi di don Bosco dove è nato il celebre «sistema preventivo».

In una Torino postindustriale dove la disoccupazione giovanile sfiora ancora il 40%, dove non si attenua il fenomeno dei «neet», giovani che né studiano né lavorano, quali sono le sfide educative che interpellano la comunità salesiana dell’Agnelli?

Sicuramente incontrare i singoli giovani del nostro quartiere e cercare di comprendere quali siano i loro bisogni, al di là delle etichette.
È importante tracciare percorsi «personalizzabili» che puntino tutti alla valorizzazione dei carismi di ciascuno. L’oratorio e la parrocchia sono di grande aiuto: qui all’ Agnelli, ad esempio, ci sono i percorsi di formazione professionale, c’è il progetto «Dalla strada alla scuola passando per il cortile», strutturato in rete con i servizi sociali, la cooperativa Et e l’Educativa di strada del territorio per favorire il riavvicinamento dei ragazzi dai 15 ai 25 anni a percorsi formativi e professionali, e ancora l’ Housing sociale, un progetto di accoglienza residenziale che fa vivere fianco a fianco universitari e giovani italiani e stranieri.

L’opera dell’Agnelli ha sempre posto al centro del suo sistema il tema del lavoro: come può essere declinato nell’azione educativa a partire dagli anni della formazione?

Il tema del lavoro è centrale per il carisma salesiano e qui crediamo molto nell’ alternanza scuola-lavoro, un modello che si è rilevato positivo sia nel Liceo scientifico che nell’ Istituto tecnico e nella formazione professionale. Anche le scuole del quartiere Mirafiori sono un utile interlocutore per questa missione che deve puntare non tanto a curare l’emergenza del lavoro, ma a restituirne il senso nella vita quotidiana.

 

 

Oratorio Agnelli-Torino: Partyinsieme 2018

Domenica 7 ottobre si terrà la consueta festa di inizio anno, una giornata che segna l’inizio ufficiale di tutte le attività della parrocchia e dell’oratorio Agnelli. La giornata inizierà alle ore 10,00 con la Santa messa presieduta dal nuovo direttore della casa, don Claudio Belfiore, a seguire aperitivo per tutta la comunità. Il pomeriggio l’oratorio rimarrà aperto e ci sarà la possibilità di condividere una merenda offerta da parte del centro.

Inoltre, sempre nella stessa giornata, ripartirà la programmazione del Cinema-Teatro “Agnelli”.