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Spazio Anch’io: lo “Spazio” che salva i giovani fragili – La Voce e il Tempo

Al Parco del Valentino ha riaperto, dopo due anni di fermo a causa della pandemia, “Spazio Anch’io“, la postazione educativa di strada dei Salesiani di San Salvario. Di seguito l’articolo pubblicato su La Voce e il Tempo a cura di Stefano Di Lullo.

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Parco del Valentino – ha riaperto, dopo due anni di stop per la pandemia, la postazione di educativa di strada dei Salesiani di San Salvario: modello contro il disagio.

Quando circa 15 anni fa noi educatori di strada arrivammo al Parco del Valentino iniziammo a sognare: incontrammo subito un gruppo di ragazzi. Uno di loro ci chiese se volevamo del fumo e noi rispondemmo: «‘no, vogliamo giocare e stare con te’!». Fu così che nel 2007 nacque «Spazio Anch’io», la postazione dei Salesiani di San Salvario al Parco del Valentino (tra via Carlo Ceppi e via Medaglie d’Oro) che ha preso per mano e accompagnato centinaia di ragazzi e giovani fragili: un modello virtuoso di prevenzione contro il disagio giovanile che ha fatto scuola.

Ora quello spazio, dopo oltre due anni di chiusura per la presenza prima del Covid Hospital, poi del Centro vaccinale e del Presidio sanitario nel padiglione 5 di Torino Esposizioni, ha finalmente riaperto per continuare quel sogno, che è il sogno da cui partì l’opera di don Bosco a Torino basata sul celebre metodo preventivo: ‘stare’ con i ragazzi e far vibrare la corda sensibile del proprio cuore.

«Appena sono state tolte le transenne nell’area»

racconta don Gianmarco Pernice, incaricato dell’oratorio salesiano San Luigi e responsabile dell’accoglienza comunitaria dei minori stranieri non accompagnati,

«i ragazzi sono subito venuti a cercarci chiedendoci quando avremmo riaperto ‘Spazio Anch’io’. Hanno poi iniziato a giocare e a riprendersi il loro spazio: un luogo dove possono incontrare adulti che diventano dei punti di riferimento per la loro vita».

L’educativa di strada dei Salesiani di San Salvario nel tempo della pandemia non si è mai fermata ma è stata portata avanti per le vie del quartiere: ora il progetto è completo, c’è di nuovo la «Casa» dell’oratorio in strada in cui incontrare i ragazzi, organizzare tornei sportivi e da lì iniziare un percorso per accompagnarli.

«‘Spazio Anch’io’», prosegue don Pernice,

«allora torna ad essere il quartier generale di un’attività educativa molto articolata su tutto il territorio di San Salvario: il punto da cui i ragazzi che arrivano con delle esigenze hanno l’opportunità di ripartire: qui convergono vere e proprie storie di rinascita».

Virtuoso in particolare il progetto «Spazio fratto tempo», promosso dai Salesiani con il sostegno della Compagnia di San Paolo, rivolto ai giovani inoccupati, sia italiani che stranieri, con l’obiettivo di sperimentare un nuovo modello di inserimento lavorativo che, attraverso un accompagnamento educativo e formativo mirato, valorizzi le capacità e le attitudini di ciascuno. Numerosi ragazzi dopo questa esperienza riescono ad inserirsi nel mondo lavorativo.

«Il punto di forza», evidenzia don Pernice,

«è rappresentato proprio dalla sinergia fra gli educatori e le aziende in cui i ragazzi svolgono il tirocinio».

Un’opportunità che parte anche grazie a «Spazio Anch’io» che nei mesi estivi sarà aperto tutti i pomeriggi dalle 15 alle 19 più 3 mattine: sono di nuovo attivi i corsi di italiano per stranieri, lo sportello di consulenza per la compilazione dei documenti e la ricerca concreta di un lavoro.

La postazione al Valentino rappresenta anche uno dei 4 poli dell’oratorio estivo dei Salesiani di San Salvario, oltre alle sedi degli oratori San Luigi, Ss. Pietro e Paolo e Sacro Cuore di Maria. Il martedì, in particolare, gli educatori sono presenti per accogliere i gruppi degli oratori estivi che chiedono di conoscere questa realtà. Infine a luglio prenderà il via, con il patrocinio della Circoscrizione 8 e il via libera del tavolo tecnico-artistico di arte urbana e Street Art, «Migrazioni di parole», un progetto che realizzerà una vera e propria opera d’arte a cielo aperto formata da circa 50 frasi sull’inclusione scelte dai ragazzi stessi insieme agli educatori.

In occasione della riapertura di «Spazio Anch’io», martedì 7 giugno, si è tenuto un pomeriggio con animazione, musica e sport per oltre 100 ragazzi a cui hanno preso parte, accanto a don Pernice, anche l’Ispettore dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini e il parroco e direttore dell’Opera di San Salvario don Claudio Durando. È poi seguito un momento di riflessione dal titolo «Educativa di strada: una grande storia con tracce di futuro» a cui sono intervenuti Patrizia Gugliotti, proget manager del progetto NoMiS della Compagnia di San Paolo a favore di minori e giovani a rischio e in situazione di disagio, Massimiliano Miano, presidente della Circoscrizione 8, e Monica Canalis, Consigliera regionale (Pd), che ha evidenziato come durante la pandemia

«il venir meno di attività come l’educativa di strada, in alcuni casi della scuola e di svariate altre realtà educative sui territori, abbia aumentato in alcuni giovani fobìe, tentativi autolesionistici, ansia, disturbi psichiatrici importanti e anche episodi più gravi: ora è necessario ritornare a lavorare con ancora più enfasi e forza perché quello che si è perso venga recuperato».

Per Vincenzo Camarda, presidente della Commissione Sanità e Servizi sociali del Consiglio Comunale di Torino,

«è importante lavorare perché il modello dell’edu- cativa di strada del Valentino possa approdare anche in altre zone periferiche della città, come a Torino nord».

-Stefano DI LULLO

San Salvario: ritorna “Spazio Anch’io”

L’educativa di strada degli oratori salesiani a San Salvario ritorna a svolgere le sue attività a “Spazio anch’io”, all’interno del parco del Valentino tra via Carlo Ceppi e via Medaglie d’oro nel campo sintetico sopra al padiglione 5 di Torino Esposizioni.

Dopo quasi 15 anni di attività, “Spazio Anch’io” ha dovuto cambiare sede per la presenza del presidio sanitario, ma ora riparte. Per l’occasione si è voluto festeggiare questo importante momento in pieno spirito Salesiano con animazione, musica e sport per oltre 100 ragazzi pervenuti ed anche un importante momento di riflessione dal titolo “Educativa di Strada: una grande storia con tracce di futuro”.

Sono intervenuti Patrizia Gugliotti proget manager di NoMiS di Compagnia di San Paolo, Massimiliano Miano Presidente della Circoscrizione 8 e la Consigliera Regionale Monica Canalis; a moderare gli interventi Don Gian Marco Pernice.

Il primo intervento di Gugliotti ha riguardato la nascita e la storia del Programma NOmis che da un progetto rivolto principalmente a Minori non accompagnati per le strade di Torino, ha ampliato il suo range d’azione a Minori e giovani a rischio e in situazione di disagio. Una riflessione molto ben articolata sull’importanza che hanno i servizi di strada che facendosi prossimi ai giovani, in particolar modo i più fragili, incontrano le loro storie e affiancandosi ai loro vissuti possono offrire opportunità di crescita nell’ottica di ricostruire una giustizia sociale.

La stessa voglia di giustizia sociale rammenta Don Pernice, che animava la vita di un giovane prete di periferia della Torino della metà dell’800. Oggi si direbbe che Don Bosco andava a “fare territorio” per osservare, incontrare, donare un futuro ai giovani dell’epoca. Miano, Presidente di Circoscrizione, ha sottolineato tutto l’interesse che la circoscrizione prova nei confronti di questo progetto anche in ottica di un sostegno futuro, un’attenzione particolare testimoniata dalla grande determinazione che la circoscrizione ha messo nell’iter della riapertura dello spazio.

Monica Canalis ha evidenziato come durante la pandemia, il venir meno di attività come l’educativa di strada, in alcuni casi della scuola e di svariate altre realtà educative sui territori, abbia aumentato in alcuni giovani fobie, tentativi autolesionistici, ansia, disturbi psichiatrici importanti e anche episodi più gravi. Ora è necessario ritornare a lavorare con ancora più enfasi e forza perché quello che si è perso venga recuperato.

Vincenzo Camarda, Presidente della Commissione Sanità e Servizi Sociali, che per motivi istituzionali ha dovuto rinunciare all’ultimo, ha fatto arrivare i suoi saluti sottolineando quanto attività educative come questa possano essere una presenza preventiva sui territori di tutta la città da promuovere e sponsorizzare.

I saluti di Don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani del Piemonte, e del Parroco Don Claudio Durando che è anche direttore dell’opera, hanno concluso una giornata particolarmente significativa, come particolarmente significative e sentite sono state le premiazioni dei tornei di street soccer in cui il premio più importante è stato quello del “fair play”.

Spazio Anch’io” ritorna ad essere il quartier generale di un’attività educativa molto articolata che si dirama su tutto il territorio di San Salvario. Da qui partono e qui convergono le storie di tanti giovani italiani e stranieri, storie difficili e dolorose ma anche in alcuni casi vere e proprie storie di rinascita. Sono di nuovo attivi in loco i servizi di sostegno allo studio dell’italiano per gli stranieri, lo sportello di consulenza per la compilazione dei documenti e la ricerca concreta di un lavoro e la possibilità di attivazione di tirocini formativi. Per quanto riguarda la parte più educativa che permette agli educatori di entrare in sintonia con i ragazzi e creare una relazione di fiducia, lo spazio sarà aperto tutti i pomeriggi con tornei di calcio, laboratori sportivi e laboratori artistici.

In particolar modo verrà attivato nel mese di luglio, con il patrocinio della circoscrizione 8 e il placet del tavolo tecnico-artistico arte urbana e Street Art, un progetto chiamato “migrazioni di parole” che realizzerà una vera e propria opera d’arte a cielo aperto formata da frasi sull’inclusione scelte dai ragazzi stessi insieme agli educatori.

Don Bosco San Salvario: non chiudere gli occhi – a sostegno delle famiglie bisognose

Si riporta di seguito l’appello di sostegno alle famiglie in difficoltà da parte del direttore della Casa Salesiana di Don Bosco San Salvario, don Claudio Durando.

Carissimi, vi scrivo con il cuore in mano. In questi giorni di fatica per tutti, qualcuno fatica più degli altri. Tante famiglie e/o persone che improvvisamente si trovano senza prospettive per il futuro. Mancanza di soldi per il venir meno del lavoro, sofferenza per solitudine, isolamento… o possibilità di muoversi per la spesa … In molte situazioni, anche grazie alla generosità di molti di voi, soprattutto avvicinandoci a Pasqua, siamo riusciti insieme a venire incontro a tutti con almeno un pacco di viveri. Però stanno sempre più emergendo notizie di persone che non hanno coraggio di chiedere, pur vivendo in questa situazione.

E’ il momento, per chi può, di essere solidali e di aiutarci a vicenda, questo farà del bene a chi lo riceve ma anche, se non di più, a chi lo offre.

Se desiderate sostenere le famiglie in difficoltà …

  • potete consegnare in parrocchia alimenti non deperibili o libere offerte
    dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 da lunedì a venerdì;
  • potete fare un bonifico bancario in favore della Caritas parrocchiale
    a) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Apostoli
    IBAN IT92A0306909606100000115570
    causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà
    b) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Sacro Cuore di Maria
    IBAN IT85E0311101007000000012589
    causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà
  • potete dare la vostra disponibilità per consegna a domicilio della spesa
    comunicandolo in parrocchia (011 6505176) oppure via whatsapp o via e-mail a don Claudio cell.3384908977, claudio.durando@31gennaio.net

Ma soprattutto mi sembra importante da parte di tutti non chiudere gli occhi, non lasciare nessuno solo, sapersi fare vicino e, se possiamo fare noi personalmente qualcosa, farlo. La generosità verso gli altri è sempre ricompensata dal Signore. Almeno 100 volte di più è la sua promessa (Mt 19, 27-29).
Grazie per quanto insieme potremo realizzare per rendere più bella la nostra vita insieme, anche in questo periodo.

don Claudio

Don Bosco San Salvario: FDM: che la sfida continui!

Gli Animatori del gruppo Fuori dalla Media (FDM) della Parrocchia Salesiana del San Luigi di San Salvario hanno messo in campo alcune attività “a distanza” con una serie di sfide settimanali per coinvolgere ragazzi e genitori in questo tempo di emergenza sanitaria. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri dal sito dell’opera.
Visto che l’emergenza sanitaria si sta prolungando e la noia rischia di invaderci sempre di più, gli Animatori del gruppo FDM hanno deciso di ricominciare a giocare, riflettere, fare gruppo a distanza insieme ai ragazzi, coinvolgendo anche i genitori. Continueremo a stare insieme con delle sfide settimanali che contribuiranno a far avanzare le classifiche per le quali i ragazzi stavano già competendo prima di questo periodo di isolamento:
BEATI QUELLI CHE…
1) Ci stanno! Vince chi partecipa di più, mettendoci la faccia e il cuore…
2) Giocano! Vince chi fa più punti nei giochi proposti…
3) Camminano! Vince dimostra di fare più “passi”  di crescita…
Ed ecco qua la PRIMA SFIDA che lanciamo ai ragazzi per questa prima settimana e che contribuirà alla classifica BEATI QUELLI CHE… Ci stanno!
Prima di questo stop forzato stavamo iniziando a fare un murales nella nostra stanza, il cosiddetto JoyWall. Se siete ragazzi che “ci stanno” provate a fare un disegno di voi stessi o di qualcosa che vi rappresenta e verrà inserito in una bolla del murales. Così come hanno già fatto due membri illustri del gruppo, due fondatori diciamo (Gesù e Don Bosco)! Potete accompagnarlo con una frase oppure se siete coraggiosi con un video di risposta a quello degli animatori (magari raccontandoci un modo originale con cui trascorrete questo periodo di isolamento…). Quando torneremo in oratorio ovviamente il murales da digitale diventerà reale!
Stay On-line!

Don Bosco San Salvario: #restoacasaconTE

Il direttore della Casa Salesiana di San Salvario, don Claudio Durando, in collaborazione con la Diocesi di Torino hanno pensato come continuare il discorso della catechesi da casa, in famiglia.

Il tema dell’iniziativa divisa su più puntate prende spunto dall’hashtag che ormai è simbolo di questo periodo, #restoacasa, ma con un un significato ancora più profondo con l’aggiunta del “conTe”.

Si riportano di seguito gli estratti della prima e della seconda parte di #restoacasaconTE:

#restoacasaconTE – 1° Puntata

Messaggio da don Claudio e le catechiste di San Salvario per le famiglie e tutti i bambini:

“Carissimi ,

sentiamo più che mai il bisogno di restare vicini anche nella distanza fisica, di comunicare e confermarci nella Speranza e nella fede in questa faticosa, difficile quotidianità.

Con don Claudio e la diocesi abbiamo pensato a come continuare il discorso della catechesi a casa , in famiglia. Trovate allegato uno strumento con diverse proposte, che potete utilizzare con i vostri bambini e ragazzi, e che può lasciare un’eco buona anche in noi adulti.

#restoacasaconTE – 2° Puntata

Messaggio da don Claudio e le catechiste di San Salvario per le famiglie e tutti i bambini:

“Carissimi,

Qui in allegato il foglio con la parola del parroco e notizie della parrocchia e anche la seconda puntata di alcune proposte per aprire in famiglia un tempo di condivisione tra voi con Gesù .

Abbiamo inserito il codice colore per meglio orientarsi, scegliere le proposte più adatte ,tenendo presente che NON è necessario “fare” tutto.

Quello che è davvero importante è che possiate cogliere questo tempo particolare come un’ occasione inaspettata, ma importante, per mettersi in gioco tutti grandi e piccoli , nel desiderio di approfondire la conoscenza di Gesù, in tanti e altri modi , nel cuore della vostra casa .

CI sono diversi link su youtube in cui sentire un salmo disegnato e detto da un bambino , un mosaico particolare, disegni da colorare e il testo del Vangelo a leggere a più voci, o da ascoltare raccontato da una catechista in un video.

A voi e ai vostri figli scoprire e scegliere quello più adatto o che più vi piace.

Speriamo di incontrarci molto presto!”

#restoacasaconTE – 3° Puntata

Carissimi,

ci sono molti modi e stili per mettersi in ascolto e riconoscere la presenza di Gesù accanto a ciascuno di noi. Papa Francesco ieri sera ci ha fatto capire che la preghiera è tutto ascoltare Gesù Parola, chiederci cosa quella Parola dice a noi, alla nostra vita.

Quanto vi offriamo di condividere in famiglia o proporre ai vostri figli non è un obbligo, tanto meno un compito, ma un’opportunità in cui scegliere magari solo l’ascolto del racconto, leggere un quadro che racconta il Vangelo, imparare un piccolo canto.

Questa volta trovate tutto su questo link dell’ufficio catechistico diocesano:

GRAZIE a tutti quelli che ci hanno scritto: le vostre osservazioni, i vostri pensieri i sono per noi un grande aiuto e segno di vicinanza e importanti!

Un affettuoso saluto a voi tutti

Patrizia

P.S. Su google o altro motore di ricerca youtube, digitando Messa Santa Marta, si possono riascoltare le omelie delle Messe di Papa Francesco celebrate ogni mattino alle 7:00.

Salesiani San Salvario: XXVIII Giornata Mondiale del MALATO

In occasione della XXVIII Giornata Mondiale del Malato, il Direttore della Casa Salesiana di San Salvario, don Claudio Durando, dedica un articolo al ruolo delle parrocchie e della comunità cristiana nei confronti dei più bisognosi e dei malati. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

Notizie dalle Parrocchie: “XXVIII Giornata Mondiale del MALATO”

La parrocchia è una comunità in cui si vivono rapporti di prossimità, con vincoli concreti di conoscenza-accoglienza-amore. Nessuno dovrebbe rispondere come Caino:

«Sono forse io il custode di mio fratello?».

Non possiamo dirci comunità cristiana se non progrediamo nell’amore vicendevole.

«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 35).

La parrocchia, inoltre, è una comunità in cui ci si fa carico degli abitanti di tutto il territorio, senza esclusione di nessuno, senza possibilità di elitarismo, sentendosi mandati a tutti. E il nostro quartiere, San Salvario, è costellato da molte situazioni di dolore e di sofferenza: malati che soffrono nelle proprie abitazioni, negli ospedali, nelle cliniche; anziani e non autosufficienti che vivono soli o abbandonati nelle Case di Riposo; bambini, troppo piccoli per comprendere il mistero della sofferenza, ma abbastanza grandi per farne esperienza; giovani dipendenti dall’alcool e dalla droga; disabili fisici e psichici; coniugi separati e persone che vivono nella solitudine e nell’abbandono; coloro che, angosciati, piangono la persona cara che non c’è più. In queste situazioni “la persona sente compromessa non solo la propria integrità fisica, ma anche le dimensioni relazionale, intellettiva, affettiva, spirituale; e attende perciò, oltre alle terapie, sostegno, sollecitudine, attenzione… insomma, amore. Inoltre, accanto al malato c’è una famiglia che soffre e chiede anch’essa conforto e vicinanza”. In queste persone la comunità scopre la sua missione di curare i malati. In esse trova le modalità del suo divenire prossimo di chi soffre ed è nel dolore.

“La Chiesa vuole e deve essere sempre più e sempre meglio la “locanda” del Buon Samaritano che è Cristo (cfr Lc 10,34), cioè la casa dove trovare la sua grazia che si esprime nella familiarità, nell’accoglienza, nel sollievo.”
(Papa Francesco, Messaggio per la XXVIII Giornata Mondiale del Malato).

Nella parabola, 10 verbi caratterizzano il comportamento del Samaritano. E questi dovrebbero caratterizzare il nostro agire. Il passare accanto e vedere, cioè l’accorgersi di chi soffre, fatica, vive situazioni difficili, superare l’indifferenza che fa comportare come il sacerdote e levita, cioè il passare oltre. Il farsi vicino, fasciare le ferite e versare olio e vino, che nasce dall’accostarsi all’altro e fermarsi accanto a chi soffre, è imparare ad ascoltare il grido di sofferenza, di solitudine, di angoscia e spesso di disperazione e di stanchezza.

A volte non abbiamo un ascolto attento delle persone; pensiamo più a rispondere, che ascoltare l’altro. Il prendere con sé, portare alla locanda, prendersi cura, consegnare due denari e affidare all’albergatore, cioè il caricarselo addosso che dice mi interesso di te, sei importante per me, mi curvo su di te e ti tendo la mano. Ma soprattutto l’ avere compassione. Il Buon Samaritano “ebbe compassione”, ecco il senso del nostro prenderci cura dell’altro. Essa non si identifica con il semplice sentimentalismo o pietismo che dinanzi ad una situazione di sofferenza e di dolore fa’ affiorare la nostra emotività che, essendo momentanea e superficiale, si esaurisce con un sospiro o un’alzata di spalla. Avere compassione è partecipare alla commozione di Dio per ogni uomo, specie se ferito; è lasciarsi ferire, toccare dalle situazioni umane di dolore e di sofferenza; è uscire da se stessi per condividere i dolori e le angosce dell’altro; è impegnarsi a favore dell’altro con tutte le proprie forze.

La comunità, come accoglie il Samaritano, è chiamata a ricevere e servire ogni uomo in difficoltà, perché in ognuno di loro è presente il Signore (cfr. Mt 25, 31-45). In questa opera tutta la comunità è coinvolta.

L’attenzione ai malati nella nostra comunità non può essere demandato solo ad alcuni, ma deve essere il banco di prova di un cammino di fede, di evangelizzazione, di comunione, di amore.

Questo servizio è fondamentale, unico, insostituibile,

«non sopporta né indifferenza, né accomodamenti»
(Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, 5).

don Claudio Durando

Don Bosco San Salvario: Benvenuto a don Claudio Durando

La Comunità di San Salvario dà il benvenuto al nuovo Direttore don Claudio Durando con due prossimi appuntamenti:

PARROCCHA SANTI PIETRO E PAOLO – Sabato 14 settembre

Ore 18.30 S.Messa con l’ingresso del nuovo Parroco,don Claudio Durando, e la presenza del Vicario Episcopale, don Valter Danna.

A seguire, Apericena offerta dall’Oratorio (Via Giacosa n°8)

PARROCCHA SACRO CUORE DI MARIA – Doemnica 15 settembre

Ore 18.30 S.Messa presieduta da don Claudio Durando, nuovo amministratore parrocchiale

A seguire, Apericena offerta dall’Oratorio (Via Giacosa n°8)

A Valdocco apre un nuovo centro per i poveri

La Parrocchia Maria Ausiliatrice ha inaugurato, agli inizi di settembre, un nuovo spazio all’interno di Valdocco, nel cortile san Giuseppe, adibito alla raccolta e distribuzione del pacco vivere per i più bisognosi insieme con i vestiti per i bambini delle famiglie in stato di necessità

La sistemazione degli ambiente, così come la continuità del servizio, è stata possibile grazie all’impegno della San Vincenzo e del nascente gruppo Caritas, che proprio con questa iniziativa sancisce la sua formazione al fine di affiancare la San Vincenzo stessa per un servizio più completo di aiuto ai poveri.

“Il servizio è rivolto alle famiglie povere del territorio parrocchiale: attualmente sono circa 160 famiglie per un totale di 580 persone servite. Il servizio è legato al centro di ascolto della San Vincenzo parrocchiale che è attivo tre volte alla settimana negli uffici parrocchiali ed ogni famiglia ritira il pacco una volta al mese. Il centro, adesso dotato di un ambiente reso dignitoso ed accogliente, racconta di una comunità attenta ai poveri e che intende crescere come comunità di persone che si rendono disponibili. Il nascente gruppo Caritas dimostra di un cammino che non coinvolge solo più quegli anziani che hanno maggior tempo a disposizione ma anche giovani sposi e famiglie. Il sogno è ovviamente quello di coinvolgere sempre più persone e sempre più giovani”.
don Claudio Durando, parrocco di Maria Ausiliatrice

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