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Salesiani Crocetta: un secolo di vita

Si riporta di seguito la lettera del Direttore dell’Istituto Internazionale Don Bosco della Crocetta, Don Marek Chrzan, in occasione dei cento anni dalla fondazione dell’Istituto.

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Esattamente un secolo fa, i Salesiani fondarono uno studentato teologico e un oratorio nel quartiere Crocetta di Torino. Cent’anni di storia, ricca di avvenimenti e persone, in cui Dio ha realmente operato per il bene della gente che ha frequentato questa casa e della Congregazione in tutto il mondo. Oggi, l’Istituto Internazionale Don Bosco festeggia il giubileo del centenario, lodando Dio per il bene dato e ricevuto e affidando a Lui il futuro.

Dio ha benedetto la vita di tanti ex-allievi salesiani che in questa casa si sono preparati al sacerdozio: tra loro un Rettor Maggiore (Don Edmundo Vecchi), cardinali e vescovi (card. Joseph Zencard. Tarcisio Bertone e altri), Rettori di Università, superiori delle Ispettorie salesiane, missionari, ma anche e soprattutto tanti confratelli al servizio dei giovani in 135 paesi del mondo.

Il Giubileo è anche un’occasione per lodare Dio dell’appassionato lavoro di ricerca teologica di tanti docenti di diverse nazionalità, che qui hanno insegnato, dalle lezioni svolte alle pubblicazioni presentate, ma soprattutto nella testimonianza di vita. Ricordiamo con affetto particolare il venerabile Don Giuseppe Quadrio, che ha vissuto in questa casa la sua missione e ha lasciato un segno indelebile della sua testimonianza.

Il cortile di questa casa potrebbe raccontare di migliaia di persone cresciute qui, grazie ai gruppi degli scout, alle associazioni sportive di basket, ai gruppi dell’oratorio e a diverse attività a sostegno dei ragazzi e giovani bisognosi.

La casa, nella sua storia, ha ospitato studenti universitari del Politecnico e di altre Università torinesi. Tantissimi, oltre a studiare, hanno imparato a vivere in una comunità di giovani, condividendo la vita e crescendo nelle relazioni. Tanti di loro oggi ricoprono ruoli di responsabilità, forti anche di questa esperienza.

La Crocetta è infine spazio di preghiera non solo nella comunità salesiana, ma anche nella chiesa dell’oratorio di Maria Ausiliatrice, nata insieme con la casa. Negli anni ha cambiato il suo volto anche architettonico, ma sempre è stata animata da un gruppo numeroso di fedeli del quartiere e non solo.

Un secolo di vita potrebbe far pensare che si sia ormai arrivati all’anzianità: ma la casa della Crocetta è sempre giovane, perché ancora oggi prepara al sacerdozio quaranta tre giovani confratelli salesiani di 19 nazionalità diverse. Dà spazio di ospitalità a un centinaio di giovani universitari da tutta Italia e dall’estero. Fa gustare la gioia nell’oratorio a ragazzi e giovani grazie ai gruppi formativi, alle attività degli Scout e all’associazione di basket: insieme raggiungono quasi 800 iscritti, senza contare familiari ed amici.

Lodiamo Dio per questo secolo di vita; affidiamo a Lui il presente e il futuro di questa Opera, perché sia sempre attenta alle necessità del posto e di tutta la Congregazione Salesiana, e possa così sempre dare il suo vitale contributo al mondo intero.

Don Marek Chrzan, Direttore Istituto Internazionale Don Bosco

Crocetta: 44 salesiani studenti di teologia iniziano il nuovo anno accademico

Per l’inizio del nuovo Anno Formativo, la Comunità di Torino Crocetta tradizionalmente dedica un momento di riflessione, fraternità e condivisione. Quest’anno, grazie alla forte internazionalità del gruppo che a fronte di 44 confratelli studenti vede la presenza di 19 nazionalità diverse, sono state due giornate particolarmente significative. Di seguito la notizia riportata dal sito dei Salesiani Crocetta.

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L’inizio del nuovo Anno Formativo della Comunità di Torino Crocetta è tradizionalmente segnato da un momento di fraternità, riflessione e condivisione. Due giornate, infatti, sono dedicate a un tempo che ha lo scopo di ricostituire la comunità dei confratelli studenti, riunendo di nuovo insieme i confratelli del secondo e terzo corso al rientro dalle attività estive, unitamente ai neo-Diaconi che proseguono alla Crocetta il loro cammino di formazione per un ulteriore anno e, soprattutto, ai confratelli del primo corso, che entrano ex-novo a far parte della Comunità della Crocetta. Un’occasione quest’anno particolarmente significativa, vista la forte internazionalità del gruppo che, a fronte di 44 confratelli studenti, vede la presenza di ben 19 nazionalità diverse.

Il Direttore don Marek Chrzan e i confratelli dell’Equipe formativa hanno trascorso queste giornate insieme ai confratelli studenti, presso la Casa di Spiritualità situata nel complesso del Santuario di Sant’Ignazio, poco distante da Lanzo Torinese. Realizzato dai Gesuiti in risposta a una forte devozione formatasi a seguito di miracoli e apparizioni attribuiti proprio ai Sant’Ignazio di Loyola, dal 1789 il complesso è di proprietà della Diocesi di Torino, che lo gestisce tutt’ora grazie al prezioso contributo di alcuni Diaconi permanenti. Nel tempo il Santuario ha ospitato i grandi santi e beati torinesi, tra i quali San Giovanni Bosco, San Giuseppe Cafasso, San Leonardo Murialdo, i beati Giuseppe Allamano, Michele Rua, Federico Albert, Clemente Marchisio, Francesco Faà di Bruno e tanti altri.

Tali giornate sono state anche l’occasione per aprire la riflessione volta alla stesura del Progetto Formativo destinato a guidare il nuovo anno. Cuore della proposta è stato il n.23 del documento post-capitolare del CG28: il Sistema Preventivo come Sistema Formativo. Riflettendo attorno ai tre pilastri del Sistema Preventivo (Ragione, Religione e Amorevolezza) ci è stato possibile convenire che per educare non può servirci solo la superficialità di informazioni, ‘pronte per l’uso’: occorre la ragione critica che è frutto del faticoso sforzo intellettuale, dello studio serio di anni, della formazione continua.

Sulla via del rientro verso Torino, il pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Loreto presso Forno (Alpi Graie) è stata l’occasione per concludere queste giornate di avvio del nuovo Anno Formativo affidando tutti e ciascuno alla speciale cura materna della Beata Vergine Maria.

La prima ordinazione diaconale di Mons. Roberto Repole, illustre ex-allievo del liceo Valsalice di Torino

Sabato 11 giugno, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, è stata celebrata con solennità e grande partecipazione l’Ordinazione Diaconale dei nove confratelli Salesiani che hanno concluso il 3° anno di studi teologici presso l’UPS. A celebrare, per la prima volta in questo suo ministero, il Vescovo ordinante mons. Roberto Repole, nuovo Arcivescovo di Torino ed illustre ex-allievo del liceo Valsalice di Torino. Di seguito la notizia riportata dal sito dei Salesiani di Crocetta.

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Dopo due anni di celebrazioni in tono minore a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di covid-19, finalmente sabato 11 giugno, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, è stata celebrata con solennità e grande partecipazione di confratelli Salesiani, giovani, famiglie e amici vari l’Ordinazione Diaconale dei nove confratelli Salesiani che hanno concluso il 3° anno di studi teologici presso la Sezione torinese della Facoltà di Teologia dell’UPS.

Il Vescovo mons. Roberto Repole, nuovo Arcivescovo di Torino, ha celebrato nella Basilica con gioia e sincera partecipazione, per la prima volta in questo suo ministero. La presenza, in via straordinaria, del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime, decimo successore di Don Bosco, e di alcuni membri del Consiglio Generale, ha felicemente affiancato quella dell’Ispettore ICP don Leonardo Mancini e del Direttore della nostra comunità don Marek Chrzan nella solenne concelebrazione, accanto a tutti i vari confratelli provenienti dalle diverse realtà salesiane di Italia, dell’Europa e del Mondo.

Ringraziamo ancora il Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice don Michele Viviano, tutta la Comunità di Valdocco, don Cristian Besso (preside della nostra Facoltà) e don Vincenzo Trotta (cerimoniere della Basilica) che hanno curato la liturgia, il coro dei giovani di Venaria, i ministranti provenienti da diverse realtà salesiane, e tutti coloro che, confratelli e non, hanno contribuito con la loro collaborazione operativa e, soprattutto, con la presenza e la preghiera, alla felice realizzazione di questa bella giornata.

Vi invitiamo a sostenere e accompagnare ancora questi confratelli neo-Diaconi, che iniziano il loro ministero dedicandosi in modo particolare alla buona riuscita delle attività estive organizzate nelle rispettive Ispettorie di appartenenza.

Appassionato apostolo dell’ecumenismo. L’eredità spirituale di don Stefano Rosso – L’Osservatore Romano

Il 15 aprile 2021 ci lasciava don Stefano Rosso, sacerdote salesiano della Comunità di Torino Crocetta: un qualificato studioso della Liturgia e dell’Ecumenismo, che ha saputo aiutare generazioni di studenti non solo ad approfondire lo studio della Liturgia ma soprattutto ad esprimerla nella propria vita. Sulla sua figura, è uscito un opuscolo redatto da don Marek Chrzan, direttore dell’Istituto internazionale Don Bosco di Torino-Crocetta. Di seguito l’articolo pubblicato su “L’Osservatore Romano” a cura di Donatella Coalova in merito al contenuto dell’opuscolo su don Rosso.

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Appassionato apostolo dell’ecumenismo

L’eredità spirituale del salesiano don Stefano Rosso

«Sapiente e prudente nel guardare allo scorrere dei giorni, ha insegnato ad amare la liturgia come cuore della vita. Consapevole della preziosa parola di Cristo Gesù: “Ut unum sint”, ha dedicato tempo ed energie per tessere feconde relazioni tra le Chiese e nel dialogo interreligioso».

Nell’immagine-ricordo, così i confratelli fanno memoria del sacerdote salesiano don Stefano Rosso (1931- 2021). Sulla sua figura di appassionato apostolo dell’ecumenismo e di insigne studioso è uscito un interessante opuscolo redatto da don Marek Chrzan, direttore dell’Istituto internazionale Don Bosco di Torino-Crocetta. Il testo narra le tappe salienti della vita di don Stefano e raccoglie numerose testimonianze scritte dagli amici che egli, col suo stile mite e gentile, col sorriso accogliente e il cuore umile, si era fatto non solo in ambito cattolico, ma anche fra gli ortodossi, i protestanti e gli ebrei.

Don Stefano Rosso nacque a Piovà Massaia (Asti) il 6 novembre 1931, in una casa piena di fede. Don Stefano ricordò sempre i suoi cari e nel suo Testamento spirituale scrisse: «Ringrazio Dio per la mia famiglia, mia madre Teresa e mio padre Mario Giuseppe, che mi hanno dato tanto, per mio fratello Marino e la sua famiglia, per la vicinanza e il sostegno».

La vocazione alla vita religiosa sbocciò molto presto. Entrato nel noviziato salesiano di Morzano (Biella), pronunciò i primi voti il 16 agosto 1950, e la professione perpetua il 28 luglio 1956, a Borgomanero. Dopo il post-noviziato a Foglizzo (Torino) e il tirocinio a Cavaglià (Biella) e a Novara, seguì gli studi teologici a Bollengo (Torino) dove venne ordinato presbitero il 1° luglio 1960. Proseguì gli studi teologici a Roma, presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, dove conseguì la licenza e poi la laurea in liturgia. Nell’anno 1973-74 gli venne affidato l’incarico di direttore della comunità degli studenti di teologia a Roma; successivamente venne mandato come animatore liturgico a Valdocco (Torino).

Dal 1976 don Stefano fu docente di liturgia e animatore liturgico allo studentato teologico della “Crocetta”, a Torino, nella casa dove per quattordici anni, dal 1949 fino alla morte, aveva insegnato il venerabile don Giuseppe Quadrio (1921-1963). Certamente don Stefano ha incarnato con la concretezza della sua vita queste due frasi che don Quadrio era solito ripetere:

«Non abbiamo nemici da combattere, ma fratelli da amare», «formati un carattere umano che possa essere un sacramento vivente della bontà del Signore Gesù».

Ricordando don Stefano, i suoi confratelli scrivono:

«Uomo mite e sereno, salesiano-sacerdote buono e paziente, grande lavoratore, ha aiutato generazioni di studenti non solo ad approfondire lo studio della liturgia, ma soprattutto ad esprimerla nella vita».

Con i suoi studi meticolosi ed approfonditi, don Stefano era un vero maestro, eppure sapeva stare vicino a ciascuno con uno stile umile e fraterno, semplice e schivo. Porgeva quasi sottovoce i suoi consigli, che pure erano sempre intelligenti e preziosi. Autore di numerosi articoli e di volumi in campo liturgico, ci lascia in particolare tre poderosi volumi sui riti orientali, di circa mille pagine ciascuno: La celebrazione della storia della salvezza nel rito bizantino, pubblicato nel 2010 dalla Libreria Editrice Vaticana; Il rito copto pubblicato da If Press nel 2016; Il rito siro-antiocheno pubblicato nel 2018 dalla Libreria Editrice Vaticana.

Per la Elledici fra l’altro scrisse Il segno del tempo nella liturgia. Anno liturgico e liturgia delle ore, di 496 pagine; Un popolo di sacerdoti. Introduzione alla liturgia, di 472 pagine. Con semplicità e verità nel suo Testamento spirituale scrisse:

«Non ho mai speso un “et” per fare carriera; né mi è mai piaciuto farmi avanti. Lo Spirito mi ha condotto ad amare la parola di Dio e, in conseguenza, a valutare le realtà cristiane alla luce di Cristo e del Vangelo, norma suprema sopra tutti e di tutto».

Nel 1993 entrò a far parte della Commissione per l’ecumenismo ed il dialogo della diocesi di Torino e nel 1998 fu nominato segretario della Commissione per l’ecumenismo ed il dialogo di Piemonte e Val d’Aosta. Don Andrea Pacini, che gli succedette nello stesso incarico nella Commissione regionale, attesta:

«Don Stefano è stato guida per noi, quale fondatore vivente, dell’ecumenismo della nostra diocesi. E ha saputo formare all’ecumenismo diverse generazioni di credenti soprattutto attraverso quei corsi di formazione ecumenica di alto livello che per tanti anni ha ideato, ha promosso e ci ha lasciato come preziosa eredità. Tutti questi corsi sono anche stati pubblicati in una collana delle Paoline».

L’asso ciazione dell’Amicizia ebraico-cristiana di Torino scrive:

«Don Stefano è sempre stato nel direttivo e ha apportato un contributo fondamentale con la collana dei Quaderni dell’Amicizia ebraico-cristiana da lui voluta insieme a Nedelia Tedeschi e seguita per lunghi anni. Don Stefano ha creduto con convinzione all’Amicizia ebraico-cristiana impegnandosi in prima persona nell’ambito della comunità salesiana di via Caboto e nell’incarico da lui ricoperto di responsabile dei corsi di formazione del personale destinato all’insegnamento religioso. Tanti sono i ricordi che ci portano a pensare a lui con riconoscenza per averlo avuto fra di noi».

Altrettanto sentite le testimonianze giunte da esponenti delle chiese ortodosse e protestanti. Fedele all’invito lasciato da don Bosco ai suoi figli — «Lavoro e temperanza» — don Stefano portò avanti il suo denso impegno intellettuale e la fitta rete di contatti ecumenici fino a quando le forze glielo permisero.

«Dilexi Ecclesiam», diceva.

Dopo un anno e mezzo trascorso con costante serenità e forza interiore nell’infermeria salesiana di Valdocco, venne portato nella casa di cura Monsignor Luigi Novarese di Moncrivello, ma vi rimase un giorno solo, perché il Signore lo chiamò a sé il 15 aprile 2021

La visita del Consigliere Generale per la Regione Mediterranea alla Crocetta

La visita del Consigliere Generale per la Regione Mediterranea Don Juan Carlos Peres Godoi presso l’Istituto Internazionale Don Bosco della Crocetta. Di seguito una sintesi delle due giornate di visita (24-25 marzo) da parter di Don Marek Chrzan.

Il Consigliere Generale per la Regione Mediterranea Don Juan Carlos Peres Godoi in visita alla comunità di formazione specifica di teologato a Torino “Crocetta”, il mercoledì 24 e giovedì 25 marzo.

Lo scopo principale della visita del Consigliere Generale per la Regione Mediterranea è stata quella di fare conoscenza dell’Istituto Internazionale Don Bosco a Torino che prepara al sacerdozio una quarantina dei giovani confratelli provenienti da diverse ispettorie. Il Regionale, come presidente del Curatorium di questa casa, ha voluto avere una conoscenza personale della realtà.

Don Juan Carlos è arrivato nel primo pomeriggio di mercoledì scorso, incontrando il direttore don Marek Chrzan, il vicario don Andrea Bozzolo e il preside della facoltà di teologia don Cristian Besso, per poi partecipare alle 18,00 all’incontro dell’equipe di formazione e dei membri del Consiglio della casa.

Alle 19,15 don Juan Carlos ha fatto parte della celebrazione solenne dei primi vespri dell’Annunciazione dopo i quali ha tenuto una abbondante “buona notte” sottolineando l’importanza di questa tappa di formazione. Durante la cena la comunità ha espresso un ringraziamento per la sua visita con piccolo omaggio e qualche canto, eseguito anche da parte dello stesso Regionale che si intende di musica.

Dopo cena, verso le 21,15 si è organizzato un incontro fraterno in cui  don Juan Carlos ha parlato della propria vocazione e delle sue esperienze salesiane, per farsi conoscere meglio, rispondendo alle varie domande riferite ai temi della Regione Mediterranea e della formazione in genere.

Al mattino seguente, giovedì 25, il Consigliere Generale ha presieduto alle 7,00 la solenne eucaristia con le lodi e con una omelia nella quale sottolineava la dimensione pastorale salesiana in collegamento con gli atteggiamenti di Maria Santissima nell’Annunciazione, per far comprendere come questa festa sia importante per il nostro carisma.

Don Juan Carlos ha poi trascorso la mattinata svolgendo i colloqui sia con alcuni formatori che con gli studenti ed infine, dopo il pranzo, è ripartito per Roma per partecipare alla sessione intermedia del Consiglio Generale portando con sé i saluti e i buoni ricordi. La comunità della Crocetta ringrazia di questa visita, segno della vicinanza dei superiori generali alle questioni formative vissute a Torino.

La visita del Rettor Maggiore alla Crocetta

La visita del Rettor Maggiore presso l’Istituto Internazionale Don Bosco della Crocetta. Di seguito una sintesi della giornata da parter di Don Marek Chrzan.

Martedì 16 marzo, tutto il pomeriggio, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha fatto visita alla comunità formatrice dell’Istituto Internazionale Don Bosco in Torino Crocetta. L’invito rivolto a Don Angel di venire a stare nella comunità di formazione specifica al sacerdozio di Torino, per un momento più lungo, aveva lo scopo di dare una conoscenza migliore al Rettor Maggiore di questa casa di formazione, in vista del ripensamento della formazione della nostra Congregazione in Europa.

Il Rettor Maggiore è venuto insieme con Don Francisco Santos Montero, un collaboratore del settore di formazione nella sede centrale a Roma, incaricato delle case di formazione in Europa.

Nel primo momento si è incontrato con il direttore, vicario e preside della facoltà di teologia. Poi ha partecipato al raduno dell’equipe di formazione e del Consiglio della casa e successivamente si è ritrovato con tutta la comunità. Dopo un saluto fraterno e la preghiera dei vespri, il Rettor Maggiore ha trasmesso un suo discorso sulle linee programmatiche del sessennio, dopodiché ha svolto un dialogo con la comunità rispondendo alle domande e dando puntualizzazioni su questa tappa di formazione.

Ultimo punto della visita, è stata la cena comunitaria di festa con una torta per il successore di Don Bosco presente nella nostra casa di formazione, non solo col cuore e il pensiero ma anche con una presenza fisica di una vivace animazione. Siamo convinti che questa visita ha approfondito la conoscenza di Don Angel della nostra comunità formatrice ma anche ha dato un’occasione di sentire la vicinanza paterna del nostro superiore generale alla vita e alla preoccupazione formativa dei giovani confratelli.

La visita del Rettor Maggiore allo studentato teologico “Crocetta”

Nella giornata di ieri, lunedì 5 ottobre, il Rettor Maggiore don Angel Fernandez Artime si è recato in visita alla comunità dello studentato teologico di Torino – Crocetta. Accompagnato dall’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta, don Leonardo Mancini, don Angel ha preso parte alla preghiera dei vespri rivolgendo in seguito alcune parole di incoraggiando ai giovani salesiani presenti nella comunità, ribadendo di curare la formazione dei pastori con il cuore ardente soprattutto per i giovani più poveri e bisognosi.

Dopo un incontro nella cappella abbiamo vissuto una cena fraterna e la serata insieme. Questa volta è stato da noi – (il Rettor Maggiore) – insieme con due nuovi consiglieri generali, Don Miquel Angel Garcia – consigliere per la Pastorale Giovanile e Don Roman Joachimowicz – consigliere per la Regione Europa Centro Nord. I consiglieri anche hanno rivolto un saluto a noi. Loro per la prima volta sono stati nella nostra casa. Siamo stati molto onorati e grati di questa visita anche perché una quindicina dei confratelli proviene dalla Regione Europa Centro Nord. Ringraziavamo Rettor Maggiore della sua premura per la nostra comunità e un continuo sostegno paterno.

don Marek Chrzan

Professioni perpetue confratelli bielorussi: Mark Naidzich e Mikhail Radzevich

Lunedì 7 settembre scorso, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, durante la Santa Messa presieduta dal Rettor Maggiore don Angel Fernadez Artime due confratelli di Bielorussia (PLE) Mark Naidzich e Mikhail Radzevich appartenenti alla comunità dello studentato teologico a Torino “Crocetta” hanno fatto la loro professione religiosa perpetua.

A fianco del Rettor Maggiore, hanno preso parte alla celebrazione il direttore dell’Istituto Internazionale di Don Bosco, don Marek Chrzan, il Vicario Ispettoriale ICP, don Michele Molinar e diversi confratelli della comunità salesiana di Torino “Crocetta” e dalle altre comunità.

La messa è stata trasmessa sul canale Youtube dei Salesiani bielorussi, in modo da rendere partecipi anche i familiari e gli amici dei due confratelli.

Dopo la Santa Messa, si è tenuto un momento di ringraziamento e di saluto ai neo-professi perpetui per poi spostarsi per i festeggiamenti a casa dello studentato teologico.

Il Rettor Maggiore ha fatto dono non solo di presiedere alla celebrazione ma anche di partecipare alla festa di famiglia nella comunità dello studentato.

La formazione teologica e la preparazione al sacerdozio: intervista a don Marek Chrzan

La formazione teologica e la preparare al sacerdozio delle future guide per i giovani e le comunità. Ecco di seguito l’intervista realizzata ieri, nella memoria di San Giuseppe Cafasso, a don Marek Chrzan, Direttore dell’Istituto Internazionale Don Bosco Torino-Crocetta e della scuola di teologia della Crocetta.

Tra gli argomenti trattati: le virtù principali di San Giuseppe Cafasso come l’umiltà, la capacità di educare con il cuore i giovani, e di venire incontro alle persone; la formazione dei giovani futuri sacerdoti e cosa chiede loro il mondo di oggi rispetto una volta: “quale sacerdote per il mondo di oggi”; quanto è importante la dimensione della preparazione teologica che ha le sue radici nella storia; su che cosa insistere sui giovani in merito al carisma salesiano.

Il Presidente del Senato in Piemonte: Maria Elisabetta Alberti Casellati alla Facoltà di Teologia dell’Istituto Internazionale Don Bosco

Nelle giornate di ieri e di oggi, ha avuto luogo la visita istituzionale in Piemonte da parte del Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati. All’interno dell’itinerario scelto, stamane si è svolta la visita presso la Facoltà di Teologia dell’Istituto Internazionale Don Bosco, dove il Presidente del Senato ha potuto incontrare e porgere un saluto alla Comunità Salesiana della Crocetta, ai docenti e agli studenti dell’Istituto di Teologia, e ai vari rappresentanti dei settori dell’opera.

Ad accogliere il Presidente Casellati all’arrivo, l’Assessore della Giunta comunale di Torino, Alberto Sacco, il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, l’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, l’Ispettore dei Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, il  Direttore dell’Istituto Internazionale Don Bosco, don Marek Chrzan e il Preside della Facoltà di Teologia dell’Istituto, don Paolo Merlo.

La visita ha avuto inizio a partire dai corridoi principali che portano fino alla chiesa situata nella struttura e dedicata a Maria Ausiliatrice, per poi proseguire fino al cortile dell’oratorio.  Successivamente il Presidente si è recato al piano superiore della struttura, nella sala degli insegnati, dove ha ricevuto in dono un libro sulla presenza Salesiana a Torino da parte del Direttore don Marek Chrzan. Per l’occasione, il Presidente ha voluto regalare alla Comunità Salesiana della Crocetta una pregiata campanella, richiamando quella utilizzata in Parlamento.

In seguito, la visita si è svolta presso l’Aula Magna dell’Istituto, dove ad accogliere il Presidente vi sono stati gli studenti della Facoltà Teologica, gli insegnanti, la Comunità Salesiana e il gruppo scout, oltre a tutte le cariche intervenute.

La parole di benvenuto in Aula Magna sono state rivolte dal Direttore don Marek Chrzan:

A nome dell’Istituto Internazionale Don Bosco, a nome degli studenti, dei docenti della Facoltà di Teologia voglio esprimere la nostra grande gioia della sua venuta qui tra noi, nella casa di Don Bosco […].

La sua venuta esprime per noi un grande segno della sua attenzione verso le opere di Don Bosco, verso le opere salesiane.

La parola è poi passata al Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati:

Autorità, cari professori, cari studenti,
è per me un vero piacere, nell’ambito di questa visita istituzionale in Piemonte, poter avere questo momento di incontro e di confronto con voi e con questa storica realtà formativa salesiana. Traendo origine dal lontano 1904, in oltre un secolo di corsi, di lezioni e di attività, questo Istituto ha rappresentato e rappresenta un elemento di eccellenza assoluta nel panorama formativo teologico e non solo.

Vorrei quindi cogliere questa opportunità per una riflessione comune sull’architettura sociale e spirituale della nostra società, anche alla luce delle trasformazioni e delle innovazioni in atto.
Don Bosco nel 1877 si interrogava sui modelli educativi, realizzando quelle linee guida sul “Sistema Preventivo nella educazione della gioventù” che posero fine al precedente approccio prettamente repressivo che aveva caratterizzato secoli di insegnamento. Allo stesso modo, vale la pena a mio avviso interrogarci oggi su quali saranno i compiti di coloro che nell’ambito della vita comunitaria si candidano a ruoli di guida spirituale, di ascolto, di assistenza, di solidarietà, di sostegno […].

La vostra storia, la storia di questo Istituto e le attuali molteplici attività svolte all’interno dell’Opera Salesiana della Crocetta sono esattamente la dimostrazione di quanto sia importante una formazione di eccellenza unita alla capacità e alla disponibilità per realizzare un’aggregazione sociale quotidiana […].

E allora, con l’augurio che il vostro percorso di studi si possa completare nel migliore dei modi, consentitemi, in conclusione, di ringraziarvi ed auspicare per voi il massimo bene possibile, per mezzo delle parole che Papa Francesco ha usato nella lettera inviata ai Sacerdoti in occasione del 160esimo anniversario della morte del Santo Curato D’Ars:
“Grazie per la gioia con cui avete saputo donare la vostra vita, mostrando un cuore che nel corso degli anni ha combattuto e lottato per non diventare angusto ed amaro ed essere, al contrario, quotidianamente allargato dall’amore di Dio e del suo popolo; un cuore che, come il buon vino, il tempo non ha inacidito, ma gli ha dato una qualità sempre più squisita; perché «eterna è la sua misericordia».

Dopo l’intervento del Presidente, la parola è passata all’Ispettore don Enrico Stasi per i ringraziamenti ed i saluti finali:

A nome dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta e dell’Istituto Teologico Internazionale di Torino-Crocetta, la ringrazio di cuore per averci onorato della sua presenza, che ci ha stupiti e meravigliati […].

La sua visita, oltre che a onorarci, ci incoraggia alla nostra missione e questi giovani salesiani provenienti da quasi tutti i continenti sono la nostra speranza per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani, perché lì dove operano, i salesiani dedicano la loro vita per realizzare il sogno di Don Bsoco, ossia che i giovani crescano e che diventino “buoni cristiani e onesti cittadini” e futuri abitatori del cielo.

Grazie signor Presidente, le assicuriamo il nostro ricordo e anche la nostra preghiera.

La tappa successiva alla visita dell’Istituto Internazionale Don Bosco ha riguardato invece la partecipazione del Presidente all’incontro presso il Palazzo Madama di Torino verso le ore 12.00, con le autorità locali e con una delegazione di parlamentari nazionali ed europei eletti in Piemonte.

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