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CFP Fossano: la 2^ Acconciatura alle prese con Romeo & Giulietta

Le ragazze ed i ragazzi di 2^ Acconciatura al CFP di Fossano, al termine dell’anno formativo, hanno analizzato la famosa opera di William Shakespeare Romeo e Giulietta“, realizzando anche le acconciature del 1300 in laboratorio e recitando i dialoghi in lingua inglese in una video rappresentazione. Di seguito la notizia riportata dal sito del CFP di Fossano.

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Chi non conosce la storia d’amore e morte più famosa di tutti i tempi?

Oh, she is a beauty too rich for the earth! I’ve never seen true beauty until tonight.

Romeo e Giulietta di William Shakespeare è una storia di altri tempi. Due giovani che si amano immensamente e che non possono coronare il loro sogno d’amore a causa dell’opposizione delle famiglie.

Romeo, Romeo – wherefore art thou Romeo? Deny your father and refuse your name. Or, if you do not want to, I will no longer be a Capulet.

Per la tragedia della loro storia, Romeo e Giulietta sono diventati il simbolo dell’amore con la A maiuscola, dell’amore ideale, del vero amore che tutti sognano e a cui tutti tendono l’animo e il desiderio.

Ah, dear Juliet, you seem as though you are just asleep! I will stay here… and I shall rest for eternity.

Un amore che sceglie di vivere nel tempo e oltre la vita, oltre la morte, una storia che sopravvive nel tempo e nella memoria di tutti noi. È su questa tragica vicenda che le ragazze ed i ragazzi di 2^ Acconciatura si sono concentrati al termine dell’anno formativo, per analizzare l’opera e riflettere attentamente sul suo significato.

Hanno poi realizzato in laboratorio le acconciature del 1300, sperimentandosi nella loro arte con professionalità. Infine si sono messi in gioco attraverso una video rappresentazione, scegliendo di recitare i dialoghi in lingua inglese. Che avventura!

La partecipazione, l’entusiasmo e il coinvolgimento notevoli hanno prodotto ottimi risultati e non poche soddisfazioni: attraverso la didattica attiva emergono i veri talenti, le propensioni, i desiderata e si impara davvero che tutti abbiamo delle qualità e delle peculiarità da scoprire. Nel frattempo ci si diverte!

Si ringrazia per la disponibilità dei costumi d’epoca il Borgo Sant’Antonio di Fossano, in particolare la presidente del Comitato Sandra Sarvia. Un grazie di cuore ai frati Cappuccini di Fossano per la location.

Museo Casa Don Bosco: “Matteo 25. Restiamo umani” – Mostra pittorica

Dal 2 dicembre al 6 gennaio il Museo Casa Don Bosco ospiterà la mostra “Matteo 25. Restiamo umani“, di Massimiliano Ungarelli. Di seguito si riporta l’articolo pubblicato sul sito del Museo contenente tutte le informazioni relative all’evento.

Il titolo della mostra è tratto dal capitolo 25 del Vangelo di Matteo; i pannelli lignei, assemblati con scarti di falegnameria, riproducono foto realmente scattate, ma reinterpretate dall’artista con pastelli e carboncini. Il colore prevalente è il rosso, il colore degli estremi, ovvero l’amore, la passione, la regalità, la guerra, il sangue dei martiri, la passione di Cristo.Mt. 25 suggerisce di prendersi cura del dolore del mondo, appello e condizione unica per restare umani.

Grazie all’associazione Midrash dei frati Cappuccini di Torino, la mostra sarà accompagnata da due eventi: il 4 e il 19 dicembre, alle ore 16, musica, reading e danza aiuteranno il visitatore ad “entrare” nelle immagini, nelle vite raccontate attraverso le mani di Ungarelli.

La partecipazione è gratuita. In ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (DPCM del 23 luglio 2021), è obbligatorio che i visitatori esibiscano il Green Pass corredato da un valido documento di identità per accedere al Museo.

La mostra verrà inaugurata giovedì 2 dicembre dalle ore 16.00 – 17.00 presso la Sala Accoglienza del Museo.

Gli operatori dei media possono registrarsi inviando una email a media@buonastampa.net oppure chiamando il 392.9533907.

LA MOSTRA

Titolo tratto dal celebre capitolo 25 del Vangelo di Matteo, famoso per la forza disturbante delle sue parole, capaci di mettere a nudo i limiti e le contraddizioni della miseria umana. Il supporto utilizzato su cui è stesa la pittura è lo stesso, umili pannelli di legno, assemblati con scarti di falegnameria:“pannelli che generano bellezza imperfetta a causa della superficie ferita, unici e irripetibili per le loro cicatrici, perfetta incarnazione metaforica di cos’è realmente la vita, di cos’è l’uomo e l’intera umanità”.

In Mt. 25 c’è più colore. Si è utilizzato come fondo base l’acrilico per irrobustire i pastelli e i carboncini. I colori prevalenti sono caldi e in tutti gli sfondi c’è la presenza del rosso che rappresenta il colore degli estremi come l’amore, la violenza, il pericolo, la vita, il sangue, il fuoco, la passione, la regalità, la guerra e molto altro. Inoltre in questo lavoro il rosso è stato posto come simbolo della Passione di Cristo, del sangue dei martiri, delle lingue di fuoco dello Spirito Santo nella Pentecoste, e per ultimo, come colore dell’inferno.

Paradiso o Inferno, salvezza o dannazione, vita o morte? Domande che obbligano una scelta: “si sceglie sempre se restare umani”.

Altro obiettivo del progetto come in “In fuga da Nazareth’ è l’aiuto concreto. In collaborazione con l’Associazione Midrash dei frati Cappuccini verranno individuate alcune famiglie di profughi alle quali destinare la metà dei proventi raccolti attraverso la vendita delle opere originali e delle ristampe in scala delle stesse. Sul sito verrà pubblicato, a fine mostra, il resoconto della raccolta e donazione.