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CFP Fossano: LIGHT+BUILDING a Francoforte per il settore Elettro

Ogni anno gli Elettricisti e Meccanici del CNOS-FAP di Fossano partecipano alla gita in Germania: da Dachau, Monaco, Francoforte, alla visita della più grande fiera europea di settore. Un’esperienza forte per i ragazzi fatta di relazioni, contatti con altre culture, lingue e professioni.

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Si cerca sempre di rivivere le belle esperienze; ecco perchè ogni due anni, Elettricisti e Meccanici del CNOS-FAP di Fossano ripetono la stessa meravigliosa gita in Germania: Dachau, Monaco, Francoforte, concludendo con la visita alla più grande fiera europea di settore.

D’altronde si sa, si impara facendo, attraverso le esperienze, e questa gita di esperienze ne prevede una bella quantità: relazionali, sociali, culturali, linguistiche e professionali… esperienze che lasciano un segno indelebile nel cuore di tutti i partecipanti.

Dal 3 al 7 ottobre è toccata ai ragazzi del settore Elettromeccanica, in particolare a 42 allievi di Seconda e Terza Elettro.

Iniziare l’anno con una gita all’estero è veramente entusiasmante e adrenalinico, la bella energia provocata dalle aspettative ha spinto i ragazzi a prepararsi in modo accurato alle attività previste, attraverso lavori di gruppo e di presentazione condivisi tra le classi… anche in lingua inglese!…. un bel ripasso, insomma, in vista dell’opportunità di sperimentare la comunicazione in una lingua diversa…

Poi la gioia della partenza, il lungo viaggio in pullman, la condivisione degli spazi, le soste nei primi autogrill alla ricerca di prodotti sconosciuti: tutto una scoperta.

All’arrivo al Memoriale di Dachau la stanchezza era evidente, ma anche la curiosità… cosa c’era in attesa dietro quelle mura? Prima la colazione, offerta dai prof, e poi l’ingresso, con le prime immagini di desolazione, e la mente che corre ai libri di storia e ai film sulla guerra e sull’Olocausto: il cancello, le baracche, il cortile dell’appello, le camerate, la camera a gas, i forni crematori, il filo spinato. Immagini che resteranno impresse più delle parole, negli occhi, nei cuori. E il silenzio.

Nel pomeriggio finalmente si torna a sorridere: Monaco è una città vivace, l’Oktoberfest è appena finita, ma ancora corre l’allegria per le strade. Un giro in centro, la cattedrale, il Neue Rathaus e poi la sera nella birreria più famosa: la Paulaner.

l giorno dopo si parte per Francoforte, in pullman si gioca alla tombola con ricchi premi offerti dalla Biesse (che ringraziamo!); e nel pomeriggio si arriva a Francoforte, città sorprendente, per il contrasto tra vecchio e nuovo, il campanile gotico della cattedrale spunta tra i grattacieli, creando una skiline unica ma armoniosa, addolcita dalle acque placide del fiume Meno, anima del luogo. Una breve sosta in camera e poi tutti in centro, a scoprire le bellezze del posto, a fare un po’ di shopping e poi a cena in un ristorante tipico, che anche il cibo è indispensabile per conoscere la cultura di un popolo. Si finisce con un giro in città by night… romantico!

Ultimo giorno: si raggiunge la fiera. Il centro fiere è enorme, in un quartiere ricco di grattacieli, nei vetri dei palazzi si rispecchia il cielo sereno, una giornata splendente. I ragazzi indossano orgogliosamente la felpa del CNOS, all’entrata si percepisce la curiosità, l’entusiasmo, l’attesa della scoperta. Dopo lunghi corridoi e scale mobili e tapis roulant eccoci al padiglione 9, quello per le scuole, dove ci aspettano numerosi stand in cui i ragazzi possono creare, costruire, collegare, mettendo alla prova le loro conoscenze professionali in cambio di un gadget… alla fine della giornata gli zaini sono pieni di oggetti utili e curiosi, la testa di immagini e futuro.

Siamo giunti alla fine della corsa, il pullman ci attende per un’altra notte di viaggio, verso casa. E al mattino, nel grande cortile di casa, ci salutiamo così, un po’ di malinconia, la bellezza del viaggio nel cuore.

Le emozioni, le esperienze, le chiacchiere, le risate… tutto il vissuto comune ha arricchito la nostra storia, ha caricato di aspettative professionali, ma anche personali: siamo pronti ad affrontare questo anno formativo con impegno e motivazione.

E allora buon inizio anno… alla prossima avventura!

CFP Fossano: l’esperienza vissuta a Dachau e all’evento Automechanika di Francoforte

Dal 13 al 17 settembre scorsi, gli allievi del Centro di Formazione Professionale di Fossano si sono recati in Germania a Dachau e poi alla fiera internazionale automotive “Automechanika Frankfurt“. Di seguito uno stralcio sull’esperienza vissuta.

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Dachau e Automechanika Frankfurt …noi c’eravamo!

Martedì 13 settembre, ore 20.30, cortile dei Salesiani di Fossano. Bagagli? Stivati. Zainetto, playlist musicale e cuffiette? Preparati. Appello? Tutti presenti! Poi le raccomandazioni dei formatori, gli occhi un po’ lucidi dei genitori e soprattutto gli sguardi trasognati dei ragazzi. Attraverso i finestrini si vedono le mani aperte e le labbra sorridenti di quaranta alunni dei settori carrozzeria e meccanica d’auto che salutano i Don, che a loro volta contraccambiano dal centro del cortile. Un eterno déjà-vu, il grande classico della partenza per la gita. Il pullman si mette in moto. Direzione Germania, ciao Fossano! Ci vediamo tra quattro giorni.

Alla prima rotonda qualcuno dai sedili di dietro “spara” ad alta voce la prima goliardata: “Oh raga! È dalla quinta elementare che non faccio una gita!”. Una sciocchezza, una frase per rompere il ghiaccio, ma, ahinoi, amara verità, perché, ridi e scherza, la pandemia a questi ragazzi classe ‘06 e ‘07 ha rubato un bel po’ di gioie. Motivo in più per godersela al massimo dunque.

Mercoledì 14 settembre, ore 08.00, piazzale del “Memoriale di Dachau”, cittadina a pochi chilometri da Monaco di Baviera, tristemente famosa per il lager nazista a cui ha dato il nome. Il perimetro dell’ex campo di concentramento è esteso, composto da larghi piazzali, lugubri e bassi edifici di cemento e baracche in legno. Il luogo conserva la medesima freddezza di quello che fu in origine, prima ancora della barbarie nazional-socialista, ovvero una vecchia e dismessa fabbrica di munizioni e di polvere da sparo. La guida che ci accompagna in questo truce, eppur suggestivo, tour nella “macelleria umana” del ‘900 è una signora gentile e appassionata, il cui accento non lascia intendere se sia un’italiana trapiantata in Germania o, al contrario, una tedesca che ha vissuto a lungo nel nostro paese. In realtà è una professoressa di storia di Torino che da ventidue anni risiede in quel di Monaco. La prima cosa in assoluto che lascia di stucco i nostri ragazzi è il famigerato cancello in ferro battuto che in quel tempo apriva ai prigionieri la strada verso l’inferno, su cui campeggia la famosa frase: “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi). Black humor d’altri tempi…