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Il San Paolo alla Giornata Mondiale dei Bambini di Roma

Notizia a cura dei salesiani del San Paolo.

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Sabato 25 e domenica 26 maggio, un gruppo di bambinigenitori e catechisti dell’oratorio sono stati a Roma, alla giornata mondiale dei bambini, voluta da Papa Francesco.

Il pomeriggio del sabato abbiamo vissuto una grande festa allo stadio olimpico di Roma, con musica, spettacoli e alla fine le domande dei bambini per il Papa.

Domenica mattina Messa solenne in piazza San Pietro. Abbiamo trovato un clima di accoglienza e di festa, e un Papa che vuole bene a tutti ed è attento a ogni persona, bambini genitori e nonni.

Vaticano – Prima Giornata Mondiale dei Bambini: Papa Francesco affida ai più piccoli il mondo e la pace

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Una celebrazione semplice e piena di gioia, così come sono i bambini di tutto il mondo: questa è stata la I Giornata Mondiale dei Bambini (GMB), istituita da Papa Francesco su suggerimento proprio di un bambino, e realizzata nel fine-settimana del 25-26 maggio 2024 a Roma. Nelle due tappe della manifestazione – sabato pomeriggio allo Stadio Olimpico e domenica mattina in Piazza San Pietro – il Santo Padre ha dialogato con i più piccoli in maniera affettuosa e sincera, affidando loro il compito di coltivare l’amicizia e la pace e di avere cura dei poveri, degli anziani, dei malati e del mondo intero.

L’evento dello Stadio Olimpico si è aperto con una sfilata di 101 delegazioni – dall’Afghanistan allo Zambia – che ha dato il senso della reale universalità di questa GMB, evento promosso dal Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione. Il pomeriggio è poi proseguito con momenti d’intrattenimento musicale, testimonianze e sport e, tra le esibizioni di cantanti affermati o amati dai bambini e i momenti di gioco con grandi campioni del recente passato, un bambino di ogni continente ha raccontato la sua vita e ciò che lo preoccupa.

Victor, 13 anni, da Betlemme, vede da otto mesi il cielo occupato dai missili e si chiede: “Che colpa abbiamo noi bambini se siamo nati a Betlemme, a Gerusalemme o Gaza?”. Eugenia, da Kharkiv, in Ucraina, vuole la pace e non vuole che i bambini sentano le bombe cadere e vedere la morte. Mila, dalla Nuova Zelanda, teme per il futuro del pianeta a causa dell’aumento delle inondazioni, così come Mateo da Buenos Aires si è detto angosciato per i bambini che sono malati e non hanno da mangiare.

Al suo arrivo il Papa, accolto da grandi ovazioni da parte di tutti i presenti, ha esortato a ripetere “Ecco io faccio nuove tutte le cose”, il motto della GMB, e ha fatto da vero animatore con i più piccoli. “In voi, bambini, tutto parla di vita, di futuro. E la Chiesa, che è madre, vi accoglie, vi accompagna con tenerezza e con speranza (…) Dio vuole questo, tutto ciò che non è nuovo passa. Dio è novità. Sempre il Signore ci dà la novità” ha affermato, prima di ricordare a tutti che “Gesù vi vuole bene!” e di invitare i 50mila presenti a recitare un’Ave Maria “alla Mamma del Cielo”.

Nel successivo dialogo con alcuni rappresentati dei bambini, Papa Francesco ha regalato sorrisi e risposte genuine, alla portata di tutti. “Come si fa ad amare tutti?”, ha chiesto Riccardo, bimbo rom di Scampia. Cominciamo con amare coloro che sono più vicini a noi, ha risposto il Papa, e poi andiamo avanti.

“Sono felice di stare con voi perché siete gioiosi e avete la gioia della speranza del futuro”, ha ribadito poco dopo Papa Francesco, che se potesse fare un miracolo chiederebbe che tutti i bambini abbiano il necessario per vivere, mangiare e andare a scuola e che “tutti siano felici”, ha dichiarato rispondendo a una bambina indonesiana. Un bambino del Nicaragua gli ha chiesto perché tante persone non hanno una casa o un lavoro. “È il frutto della malizia, dell’egoismo e della guerra”, ha sottolineato il Pontefice.

“Come si apre il cuore dei grandi?”, ha chiesto ancora Ido, dalla Corea del Sud, protagonista del corto “la Casa dei tutti”, rappresentazione dello spirito della GMB, in cui la bambina incontra un senzatetto e lo conduce nella Basilica di San Pietro. C’è tanta gente chiusa “col cuore duro, col cuore che sembra un muro”, ha osservato il Papa. Non è facile, ripete, ma voi bambini, ha avvertito il Papa, dovete avere questa speranza di fare delle cose che facciano pensare gli adulti. “Dovete bussare alle porte dei grandi (…) e, anzi, dovete fare queste domande anche a Dio. Voi bambini potete fare una vera rivoluzione con queste domande e con queste inquietudini”.

Il pensiero di Papa Francesco è andato ancora agli anziani, sollecitato dalla domanda di Iolanda. “Viva i nonni”, ha chiesto di urlare ai bambini dell’Olimpico, dopo aver ricordato l’importanza di vistarli e di andare a trovarli.

Completata la prima sessione, i 50mila dell’Olimpico si sono ritrovati in Piazza San Pietro per la Messa nella Solennità della Santissima Trinità, una celebrazione composta e curata, ma al tempo stesso accessibile ai più piccoli. Il Pontefice in primis ha offerto una catechesi limpida e vivace, con la quale ha riassunto il grande mistero della Trinità in poche e semplici parole: il Padre ci ha creato, Gesù ci ha salvato, lo Spirito Santo “ci accompagna nella vita”, come ha fatto ripetere più e più volte all’assemblea, consapevole che delle tre persone della Trinità proprio lo Spirito Santo sia il più difficile da conoscere e comprendere.

Non sono mancati anche degli accenni speciali a Gesù, “che perdona sempre… anche il più brutto dei peccatori”, e a Maria, la mamma di tutti. Il Papa, infine, ha esortato ancora i piccoli a pregare, per la pace, i genitori, per i nonni e per i bambini ammalati. E al termine della celebrazione ha annunciato che la GMB avrà una seconda edizione nel settembre del 2026.

Terminata la Messa, la festa si è conclusa con la recita dell’Angelus nella versione breve e l’intervento del regista e attore premio oscar Roberto Benigni, che tra varie citazioni ha ben sintetizzato il significato dell’evento affermando: “Prendete il volo, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro… Costruite un mondo migliore, fatelo diventare più bello, che noi non ci siamo riusciti”.