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Il Salice: un libro per tutte le stagioni

La Redazione Il Salice del Liceo Salesiano di Valsalice propone alcune letture per questo periodo di quarantena. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

I giorni di quarantena non si contano più sulle dita di una mano, la bella stagione avanza, la voglia di uscire è direttamente proporzionale alla severità delle misure adottate. Sembra uno scenario catastrofico. Poi il nostro occhio cade su quel volume, forse dimenticato sul comodino, bastano pochi minuti per entrare nella vita di un altro. E iniziare a viaggiare, al ritmo di sillabe e immagini che si rincorrono.

Un romanzo, un saggio, un fumetto. Un caleidoscopio di storie e di modalità narrative in cui perdersi e riscoprire, come allo specchio, l’immagine di noi stessi, degli altri, del mondo che ci circonda. E’ questo il potere dei libri.

Noi del Salice abbiamo provato a riunire i titoli che ci stanno accompagnando in queste settimane. Un altro modo per rimanere soli, ma in compagnia. Buona lettura!

Il Grande Gatzby – Francis Scott Fitzgerald

Jay Gatsby è un uomo invidiato da molti, quasi da tutti gli abitanti di New York ed altri, ma dietro la sua ricchezza e potenza si cela la sua condanna a vivere nella propria infelicità. Si direbbe un uomo felice e spensierato ma tutto ciò che fa, tutte le famose feste che organizza sono niente meno che il frutto del mondo che ha costruito attorno alla propria immagine. Questo romanzo ha la particolare peculiarità di riflettere la vita di ogni lettore all’interno della narrazione ed è sicuramente da scoprire e capire ogni volta che lo si legge.

Arianna

Il Conte di Montecristo – Alexandre Dumas

Edmond Dantès è un marinaio che sembra avere tutto dalla vita: una posizione di prestigio, degli affetti cari, una fidanzata che sta per diventare sua moglie. Tutto questo viene però ben presto sconvolto da qualcuno che ambisce alla sua fortuna e per invidia lo conduce in prigione. Dopo quattordici anni di reclusione riuscirà ad evadere, a comprendere com’è cambiato il mondo durante la sua assenza e a vendicarsi contro i suoi nemici. Un romanzo complesso, di cui la vendetta, la giustizia e il perdono sono i capisaldi, e i ricchi colpi di scena impediscono al lettore di staccarsi dalle pagine del libro.

Elena

Heart Talk. Il cuore parla. – Cleo Wade

Durante questa quarantena mi sono per lo più dedicata alla lettura di libri di poesia, e questo è uno dei miei preferiti, di dato che non si tratta solo di poesie ma anche di riflessioni riguardo alla vita e al nostro comportamento. Credo che possa riuscire a farci aprire gli occhi su determinate questioni o aiutarci anche in momenti difficili quando, magari, non si ha voglia di parlare. Trovo che sia un libro molto originale, che sembra più un diario, in cui anche la stessa autrice ha lasciato degli spazi bianchi in modo tale da permettere anche a noi lettori di dare la nostra opinione riguardo ai pensieri esposti.

Giorgia

Il Salice: ci vuole un Fisico bestiale – intervista a Marco Cirelli

La redazione del Liceo Salesiano di Valsalice, Il Salice, dedica un’intervista al fisico Marco Cirelli, ricercatore del CNRS nel gruppo di fisica delle particelle e cosmologia e attualmente in servizio come presidente del Consiglio Scientifico del UFR (Dipartimento di Fisica) della Sorbonne Université. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera a cura di Francesca Battaglia, Cecilia Ferraris, Giovanni Ricci.

Marco Cirelli parla di Antimateria e dei nuovi orizzonti di una disciplina che ci coinvolge tutti

Marco Cirelli, nato a Milano. Ha studiato Fisica prima nella sua città natale e poi all’università di Pisa. Ha seguito un percorso di 3 anni di PostDoc negli Stati Uniti all’università di Yale, 3 anni di PostDoc in Fisica delle particelle e AstroParticle presso CEA / Saclay seguiti da altri 3 anni come fellow al CERN di Ginevra. Fino al 2015 è stato membro del gruppo Particle Theory presso l’Institut de Physique Theorique di CEA / Saclay, vicino a Parigi, quando è diventato ricercatore nel gruppo di fisica delle particelle e cosmologia del laboratorio di fisica teorica e delle alte energie (LPTHE) del CNRS della Sorbonne Université. Ed è attualmente in servizio come presidente del Consiglio Scientifico del UFR (Dipartimento di Fisica) della Sorbonne Université.

Nei giorni scorsi grazie al prof. Garino ha colloquiato con le Quinte Scientifico in collegamento Meet

Lei ha scelto di diventare fisico TEORICO. Come mai?

Ad eccezione di mia moglie, faccio parte di una famiglia di Fisici e per me è sempre stato un po’ naturale. Mia mamma era professoressa al Liceo, mio papà all’Università e mio fratello ha scelto anche lui Fisica. Non è stata una scelta dettata dall’opportunità. Ho sempre accompagnato mio papà all’Università, dove insegnava, e ho sempre provato curiosità per gli argomenti spiegati al liceo. La domanda che mi spingeva, il “perché” delle cose, mi ha spinto a scoprire le leggi fondamentali che riconducono al fascino che l’origine di tutto ha.

Che differenza c’è rispetto a un fisico SPERIMENTALE?

La fisica teorica per me ha un fascino un po’ più particolare perchè va toccare con mano gli ultimi ingredienti della comprensione attuale del mondo. Il fisico sperimentale ha problemi molto più concreti: il funzionamento delle apparecchiature e degli esperimenti. E’ un aspetto molto interessante anche questo e unico nella sua praticità. Deve anche tenere conto di piccole cose (però importanti per il proprio lavoro) che il fisico sperimentale, che nell’immaginario comune è più un lavoratore da scrivania, non sempre valuta.

Lei si occupa principalmente di materia oscura. Come la descriverebbe in modo semplicistico a qualcuno estraneo da questo campo?

La materia oscura è un quantità di materia che corrisponde all’80% di tutta la materia, che sappiamo esistere, ma non sappiamo cosa sia. Se si guarda una galassia rotante, i conti astrofisici fanno capire che la materia che si vede è insufficiente per spiegare il moto delle galassie stesse. La deduzione è che ci sia un’altra quantità di materia, addirittura maggioritaria, che esiste, che riempie le galassie e che però è invisibile. All’atto pratico bisogna immaginare tutto lo spazio riempito da una specie di gas di particelle invisibili che interagiscono pochissimo, che hanno una massa importante per spiegare il moto delle stelle e tutto quanto. Però non sono tangibili e che non abbiamo ancora scoperto.

Un grosso interrogativo come la Materia Oscura, si rivela uno stimolo ulteriore alla Sua ricerca o è un po’ scoraggiante?

Un po’ entrambi. Si pensa che sia la prossima grande scoperta e se ne conosce l’esistenza, ma si cercano nuove informazioni per essere possibilmente in prima linea nel momento tanto atteso. Purtroppo c’è da dire che le ricerche sono un po’ ad un punto morto. Certe idee che si credevano essere proficue non si sono realizzate. Nel nostro ambito bisogna reinventarsi e aprire nuovi orizzonti della ricerca per altre strade.

Prospettive future per il Cern di Ginevra e il nuovo LHC: sarà possibile fare progressi?

Dipende dalle opinioni personali. Gli upgrade all’LHC che partiranno il prossimo anno hanno a che fare non tanto con l’energia con cui vengono fatti collidere i protoni quanto con l’aumento della luminosità: le collisioni avverranno più frequentemente e con un maggior numero di protoni da ogni parte e quindi con una maggiore densità tra di essi. Questo significa che si potranno cercare processi più rari. Per quanto riguarda la materia oscura, dal mio punto di vista, avrebbe avuto una maggiore utilità aumentare l’energia, per esplorare scale di massa più elevate e quindi particelle più pesanti; mentre aumentare la luminosità può aiutare per certi processi rari e potrebbe dare indizi indiretti su altri fenomeni.

Tuttavia vi è un dibattito in corso: si farà il nuovo LHC, ma dopo?

La fisica delle particelle avanza scoprendo qualcosa di inaspettato ogni nuovo acceleratore di particelle mentre questa volta non vi sono state scoperte inaspettate, eccetto il bosone di Higgs nel 2012 di cui però si prevedeva l’esistenza.

Cosa ha influenzato la sua scelta di stabilirsi in Francia? Come si pongono i vari Paesi (e l’Italia) nei confronti della Ricerca Scientifica?

Mi sono inizialmente formato in Italia e sono convinto della validità dell’istruzione che ho avuto. Come molti fisici teorici ho proposto la mia candidatura a molte Università e da qui è nato il mio percorso post Doc negli stati Uniti e la mia esperienza all’estero fino a terminare dopo tre anni qui, a Parigi. Per un ruolo permanente ho cercato un po’ dappertutto, anche in Italia, ma mi è stato proposto per primo qua in Francia e quindi sono rimasto. L’Italia a livello di opportunità è molto poco costante con assunzioni purtroppo spesso irregolari. È uno svantaggio nei confronti di altri paesi che hanno politiche più stabili.

La fisica è una materia di giovani? Le persone con cui lavora di che età sono?

Sì, c’è tutta la piramide delle età. Un laboratorio come il mio ha tutto lo spettro di età, dai ricercatori e professori che stanno per andare in pensione, ai giovani appena assunti (sui 30 anni), fino ai post doc come lo sono stato io, i dottorandi e gli studenti. Da un punto di vista sociologico il bello è che c’è molta parità, almeno in nazioni come Italia e Francia, non esiste il “grande boss”. I giovani sono indipendenti e hanno spazio: io ho un post doc che lavora indipendentemente. Ovviamente se vuole discutiamo, ma io non gli impongo alcun soggetto di ricerca, il che è molto stimolante, ma è anche una sfida: bisogna infatti capire quali sono i buoni problemi e non fidarti troppo di quello che ti dice il tuo capo.

Un giovane con le idee giuste ha possibilità di emergere?

Sì, certamente sì. Inoltre, in particolare nella fisica teorica, vi è un ambiente quasi di parità tra colleghi. Le buone idee e le brave persone tipicamente in questo campo ce la fanno. E’ divertente vedere conferenze, in cui mi sono ritrovato, con il giovane che presenta e il premio Nobel nella platea che gli si oppone, anche in scontri accesi, ma alla fine se il giovane ha ragione, ha ragione. E il grande premio Nobel comprende e si scusa ringraziando.

Il Salice: Dante per noi

Il 25 marzo 2020 si è celebrata la giornata dantesca, il Dantedì, e gli studenti di II classico A del Liceo Salesiano di Valsalice hanno deciso di prendere parte a questa iniziativa, proponendo una “loro” parola, una frase, un’espressione in cui hanno identificato la Divina Commedia, per come l’hanno potuta affrontare in questo anno e mezzo.

Il Salice: Una canzone per te!

I ragazzi della redazione de Il Salice del Liceo Salesiano di Valsalice ha creato una playlist al tempo della quarantena ed inserita su spotify, selezionando alcuni brani celebri, dal vincitore di Sanremo 2020 Diodato con la canzone “Che vita meravigliosa” al celebre gruppo musicale rock statunitense di Bon Jovi con “It’s my life”; da “Viva la vida” del gruppo Coldplay a “Relax, Take it Easy” del cantautore e showman libanese MIKA. Di seguito un estratto dell’articolo.

Nel suo “Bianca come il latte, rossa come il sangue“, Alessandro d’Avenia dice che “a volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.”

Ed è proprio così. Fin dal grembo materno siamo circondati da suoni e voci ovattate che, piano piano, diventano parte della nostra vita. Arriva in maniera inaspettata e instaura con noi le relazioni più variegate. C’è chi la trasforma in una ragione di vita, chi non capisce il senso di quello strambo insieme di note e di colori, ma ne viene ugualmente sopraffatto. A volte basta davvero poco.

La musica parla tante lingue, raggiunge i cuori ad ogni latitudine e trasforma gli scenari più diversi. Anche in questo periodo così difficile, rimane una fedele compagna di vita. Lo dimostrano i flashmob sui balconi, le dirette onnipresenti di cantanti e artisti, le iniziative culturali.

Anche noi del Salice vogliamo contribuire nel fare più rumore, per ricordarci che anche adesso siamo tutti meno soli. Buon ascolto!

Il Salice – Vogliamo essere “positivi”

La redazione del Liceo Salesiano di Valsalice, Il Salice, dedica un articolo alle “buone notizie” uscite in questi giorni di emergenza sanitaria, per raccontare il mondo visto “con i loro occhi”.  Si riporta di seguito l’articolo pubblicato.

Ogni mattina ci alziamo dal letto e accendiamo il televisore. Nella testa cominciano a rimbombare numeri allarmanti, sentenze di tuttologi e princìpi da rispettare che ci accompagnano per tutta la giornata, sporcando il silenzio che avvolge le stanze, le strade rese spettrali e, per certi versi, anche i nostri cuori.

Esistono però dei “varchi” di positività, per dirla alla Montale. Si aprono ovunque, tramite le azioni più diverse e grazie alle persone meno convenzionali. Ora sta a noi saperli cogliere e carpirne tutto il Bello: solo così riusciremo a uscire da questi muri virtuali che ci stiamo dipingendo attorno, a fare una passeggiata attraverso il mondo che ci circonda e a rendere questi giorni di distanza un modo per sentirci ancora più vicini.

Anche noi del Salice vogliamo contribuire alla causa, con il nostro stile. Abbiamo scelto alcune delle buone notizie di questi giorni per raccontarvi il mondo visto dai nostri occhi.

https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_13/cori-canti-balconi-d6d85682-6571-11ea-86da-7c7313c791fe.shtml

Voci, pianoforti, sassofoni e pentole: musicisti di tutta Italia, unitevi! E’ al grido #lItaliachiamò che dai propri balconi gli italiani si sono riuniti per fare un po’ di rumore con ogni mezzo disponibile. Da Milano a Napoli, passando per Roma e Torino, per circa un’ora, abbiamo dato una grande prova di fratellanza, paragonabile all’attaccamento patriottico nel periodo dei mondiali di calcio, attraverso la musica, unico linguaggio universale.

Martina Belluscio

https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/coronavirus-italia-live-streaming-raccolta-fondi-protezione-civile-litaliachiamo-5df37d01-b5d9-4705-a38c-05bfe89e437e.html

Alle 6:00 di venerdì 13 marzo, è iniziata in diretta nazionale la live streaming #l’Italiachiamó. Un’iniziativa per tutto il Paese in questo momento di grande fragilità. Hanno partecipato tanti personaggi del panorama italiano: artisti musicali, attori e politici. Sono state raccontate diverse storie sulla nostra Italia e tutte le sue ricchezze. Anche un’ occasione importante per raccogliere fondi per gli ospedali italiani.

Cecilia Blunda

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2020/03/13/news/arcobaleno-contro-il-coronavirus-andratuttobene-mandateci-le-vostre-foto-e-condividiamo-un-sorriso-1.38587906

Nel tragico contesto che avvolge tutta Italia, prende piede l’iniziativa #andràtuttobene. Striscioni color arcobaleno tappezzano i balconi di giovani famiglie per creare un’onda di positività, che coinvolge tutto il nostro Paese, a partire proprio dai più piccoli! Un modo per sentirci vicini pur essendo fisicamente lontani e quale simbolo migliore dell’arcobaleno… per ricordare che dopo la tempesta arriva sempre il sole!

Valentina Breda

https://www.newnotizie.it/2020/03/13/coronavirus-87enne-guarisce-esulta-foto-iconica/

Un fascio di luce nel buio, la notizia della guarigione dal Covid-19 fa esultare un’anziana signora e la foto scattata in quel momento diventa iconica per la lotta contro questo virus.

Federico Marcoz

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/13/coronavirus-dalle-canzoni-cantate-in-coro-agli-striscioni-disegnati-dai-bimbi-si-moltiplicano-le-iniziative-social-per-la-quarantena-il-viceministro-sileri-nostre-finestre-comunicano-la-nostra-f/5735240/amp/

Cantare, ballare e suonare strumenti sui balconi delle case è un modo alternativo dal normale per far vedere che siamo un unico grande cuore pulsante: gli Italiani. Basti solamente pensare anche a ciò che è successo il 14 marzo: a mezzogiorno, molti italiani sono usciti sui balconi delle loro case, per dedicarsi ad un lungo applauso rivolto a tutti i medici che stanno cercando di occuparsi di questo fenomeno che sta ormai spaventando moltissimo la popolazione mondiale. Un altro modo per dimostrare la forza degli italiani, si è vista nei bambini che hanno dipinto striscioni e cartelloni per appenderli ai loro balconi, e questo ci rende consapevoli del fatto che, nonostante siano piccoli e non capiscano (forse) del tutto quello che sta accadendo, donano un’ulteriore forza alla nostra comunità. Questi, sono tutti modi originali per cercar di fare spuntare sui visi delle persone dei bei sorrisi e cercando, anche, di alleviare in qualche modo la preoccupazione di tutti i giorni. Iniziamo ad avvicinarci a quel senso di unione tanto ricercato in situazioni come queste, e che in passato, sbagliando, non si aveva.

Giorgia Versino

https://www.lastampa.it/torino/2020/03/15/news/coronavirus-la-grande-generosita-dei-lettori-a-specchio-dei-tempi-arrivano-774-mila-euro-1.38595665

La famosa rubrica Specchio dei tempi che esiste per la Stampa ha deciso di affrontare l’emergenza Covid-19. Ha aperto una raccolta fondi in favore degli ospedali, dei medici e della didattica a distanza e in pochissimo tempo ha raccolto più di 774 mila euro.

Il denaro è subito stato utilizzato per migliorare le sale rianimazioni, i pronto soccorso e garantire i servizi di scuola a distanza in tutte le città.
Per contribuire basta poco e tutti possono farlo!Marianna Vallone

L’Ambasciata cinese inneggia all’unità contro il coronavirus: Forza Cina e Italia

Non tutto il male viene per nuocere.

E anche in questa fase drammatica per la storia dell’ Italia e del mondo, bisogna sempre cercare un lato positivo, anche se è nascosto e non facile da cogliere.

Viene risvegliato dopo moltissimi anni il valore e il potere dell’unità nazionale che stava per scomparire e il nostro Paese, ad oggi, è più unito che mai. Nel momento in cui si ritornerà alla “normalità” l’Italia apparirà davvero unita come non lo è mai stata da qualche decennio a questa parte. Forse sarà solo temporaneo questo sentimento di unità dovuto alla necessità di risanare l’economia, ma sicuramente, soprattutto i più giovani possono scoprire, grazie a questo momento di difficoltà, un valore che non avevano mai assaporato: l’orgoglio di una nazione che saprà rialzarsi come, storicamente, ha sempre fatto.

Inoltre l’azione di aiuto intrapresa dalla Cina nei nostri confronti è un messaggio nei confronti di tutti coloro che sono caratterizzati da un razzismo sotteso; nel III millennio è inaccettabile discriminare e questa situazione potrebbe sconfiggere anche i sentimenti di questo genere, poiché per affrontare questo periodo difficile è necessario collaborare come “sistema mondo” e non lasciare ogni Stato al proprio destino senza nessun riguardo nei confronti di chi è in difficoltà.

Mariano Piazza

https://corrieredellumbria.corr.it/news/attualita/1526450/coronavirus-flash-mob-luci-accese-italia-inno-mameli-azzurro-balconi.html

E dopo la musica dai balconi, un nuovo flash mob ravviva l’Italia: ore 21.00, tutti alle finestre per un minuto di luci, con torce luminarie o addirittura la torcia dei propri telefonini.
Un piccolo grande gesto che farà vedere al mondo che l’Italia è viva ed è unita, nonostante il momento.

Agnese Donna

https://www.ilmessaggero.it/AMP/social/coronavirus_tutto_andra_bene_bigliettini-5095076.html

Da Brescia a Milano a tutte le città italiane, dei post-it riportano un po’ di quella luce che in queste giornate cupe sembra come dimenticata e ottenebrata dalla malinconia. I fogliettini con la scritta “tutto andrà bene”, accompagnati da un cuoricino, fanno il giro delle città colpite dal covid-19 per riportare un pizzico di speranza e se non altro far comparire, anche se debole, un sorriso sulle labbra dei cittadini mesti.

Francesca Battaglia

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/03/12/news/coronavirus_mamme_studenti_lavoratori_e_boom_di_donazioni_private-251079756/

In tutta Italia, dal nord al sud, moltissimi, dalle grandi aziende, ai semplici studenti, partecipano alle raccolte fondi, secondo le proprie possibilità, organizzate per aiutare tutti coloro che, in prima linea, combattono contro il coronavirus. Un piccolo atto di solidarietà che può fare una grande differenza.

Elena Battaglia

https://www.tgcom24.mediaset.it/2020/video/-italia-non-sei-sola-il-messaggio-di-sostegno-arriva-dalla-cina_16007748.shtml

In questo momento di difficoltà per la nostra nazione a causa del COVID-19 stanno arrivando numerosi aiuti da altri Paesi del mondo, primo tra tutti la Cina, focolaio dell’epidemia e, finora, Stato più colpito da questo virus, che non si risparmia e cerca in tutti i modi di portare aiuto.

Infatti, oltre alle mascherine e all’equipe di medici esperti alla lotta al virus atterrati qualche giorno fa, è dalla Cina che arriva anche questo video di supporto che ci mostra, sebbene con qualche difficoltà, ci si possa rialzare e al grido di “Italia non sei sola” si possa superare tutto, insieme.

Vittoria Dante

https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2020/03/13/news/l-arte-piu-forte-del-coronavirus-ecco-i-musei-che-si-possono-visitare-dal-proprio-divano-1.38585524

#LaCulturaCura è uno dei tanti hashtag che sta spopolando durante il periodo dell’epidemia. Questa volta, però, si tratta di cultura e, in particolare, di musei. Siccome essi sono tutti chiusi, alcuni di loro hanno proposto una visita virtuale: attraverso un semplice link è possibile fare un tour e osservare tutte le opere proprio come se fossimo lì. Dal Louvre di Parigi al British Museum londinese, passando per gli Uffizi di Firenze, il Museo Egizio di Torino e il Metropolitan Museum di New York, questa nuova proposta può coinvolgere tutta la famiglia e impegnare il tempo che abbiamo a disposizione per conoscere i capolavori del mondo.

Martina Langellotti

https://tg24.sky.it/cronaca/2020/03/09/coronavirus-italia-io-resto-a-casa-vip.html

Sono moltissimi gli artisti che negli ultimi giorni stanno portando avanti una campagna di sensibilizzazione con l’hashtag #iorestoacasa. GabbaniNek e Jovanotti sono solo alcuni dei cantanti che hanno intrattenuto i loro fan con dirette social tra canzoni, ospiti e donazioni per ampliare le terapie intensive degli ospedali.

Cecilia Rossi

https://video.corriere.it/roma-facciate-palazzi-capolavori-cinema-per-sentirsi-meno-soli/4f1150c6-66a9-11ea-a26c-9a66211caeee

“Alice nella città”, è il progetto iniziato a Roma, che serve a far sentire tutti meno soli. Proiettando i più grandi capolavori del cinema sulle facciate dei palazzi.

Vittoria Cusato

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/coronavirus-la-commovente-lettera-di-una-bimba-alla-mamma-infermiera-mi-manchi-quando-sar-finita-ti-riempir-di-baci_16069555-202002a.shtml

Una bambina scrive una dolcissima lettera alla mamma infermiera.

Carlotta Buemi

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Spal/15-03-2020/cionek-eroe-insegue-blocca-ladro-centro-ferrara-3601729496008.shtml

Thiago Cionek, difensore della Spal, diventa eroe per una mattina in centro a Ferrara, inseguendo e bloccando un ladro appena uscito da una tabaccheria. Un gesto di coraggio che dà forza a tutti i suoi colleghi colpiti dal virus e a tutti noi che, giustamente, non possiamo più vederli giocare.

Pietro Ruffatti Vitrotti

https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/coronavirus-anche-frecce-tricolori-campo-restate-casa/ADyt94C.

Anche le frecce tricolori si uniscono agli italiani come segno di solidarietà contro il covid19.

Teresa Ricci

https://www.tgcom24.mediaset.it/2020/video/coronavirus-uscita-a-sorpresa-del-papa_16194350.shtml

Il Papa cammina per le strade deserte di una Roma surreale. Non vuole recitare la parte di “Don Abbondio”, un po’ temerariamente per la sua età.

Prega per la Chiesa, per i medici, per chi combatte il virus. Affida a tutti il compito di portare con tutti i mezzi un messaggio di Speranza e una testimonianza concreta, alle porte della Settimana Santa.

Giovanni Ricci

https://gds.it/video/societa/2020/03/14/coronavirus-e-musica-bohemian-rhapsody-e-il-miglior-sottofondo-per-lavarsi-bene-le-mani-66442e65-9739-4559-94e2-df28e07604c2/

Durante questi giorni lavarsi le mani è fondamentale, come rendere più piacevole questo momento? Bohemian Rhapsody degli indimenticabili Queen è stata scelta (attraverso il sito https://washyourlyrics.com/) da migliaia di persone come la canzone perfetta.
Questo sito genera un meme con la lyrics della nostra canzone preferita per farci impiegare il tempo corretto nel detergere le mani.

Edoardo Pivato

Il Salice: miglior pubblicazione delle Scuole Secondarie Superiori premiato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti di Roma

Il “Salice”, la pubblicazione interna del Liceo Valsalice, nell’anno dell’uscita del 100 esimo numero, ha conseguito un nuovo riconoscimento a livello italiano, dopo il secondo posto al Concorso “Prima Pagina” di Modena nel 2014.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti di Roma ha infatti premiato il giornale scolastico tra le migliori pubblicazioni delle Scuole Secondarie Superiori della penisola inserendolo all’interno di rosa di una ventina di riviste all’interno del progetto “Fare il giornale nelle scuole”.

Il Salice è stata l’unica testata piemontese scelta dall’Ordine dei Giornalisti e tra le pochissime on line. La premiazione avverrà nei giorni 4 e 5 aprile a Cesena.Si aprirà con un confronto pubblico tra gli studenti della redazione e personalità nazionali del mondo dell’informazione e proseguirà con la cerimonia che si svolgerà presso il teatro “Alessandro Bonci”.

A premiare il lavoro svolto durante l’anno scolastico dai 42 redattori provenienti dalle sezioni del Liceo Classico, Scientifico e Scienze Applicate dell’Istituto sono stati giornalisti professionisti che hanno valutato l’eccellenza di un prodotto ricco di contenuti giornalistici anche multimediali.

Gli allievi della redazione sono stati guidati nelle riunioni settimanali dal prof. Paolo Accossato e da Lucia Caretti, Maria Luce Boetti e Magherita Penna, tutte ex allieve ed ex redattrici del Salice.

Don Luigi Ciotti parla ai giovani – Il Salice

Il 25 settembre scorso, in occasione del pellegrinaggio di inizio anno, le quarte e le quinte scientifico del Liceo Valsalice di Torino si sono recate alla Certosa 1515 di Avigliana. Qui hanno assistito ad una conferenza tenuta da Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e del Gruppo Abele, e in seguito alcuni dei ragazzi de “Il Salice”, storica pubblicazione interna dell’Istituto Valsalice, hanno avuto la possibilità di sottoporgli qualche domanda.

Ecco riportata l’intervista integrale con Don Ciotti:

Quale esperienza l’ha spinto a fare questa vita?

“Avevo 17 anni, prendevo il tram per andare a scuola e ogni giorno vedevo un signore con tre giacconi addosso seduto su una panchina, ormai diventata la sua casa, che leggeva e sottolineava i libri con una penna rossa e una blu. Per qualche giorno ho provato a offrirgli un caffè o un tè, ma lui non rispondeva mai: il mio primo pensiero fu che fosse sordo, ma quando le macchine frenavano nell’ incrocio accanto alla stazione lui alzava la testa e, in quell’ occasione, ho percepito la disperazione nei suoi occhi. Quell’ uomo era un medico diventato un barbone. Vedendo dei ragazzi assumere strani farmaci – precisa che all’epoca non si parlava ancora di droga – mi chiese di fare qualcosa per loro. Un giorno, andando a scuola, non lo vidi più: era morto. Da questo incontro nacque nella mia mente l’idea del Gruppo Abele che ormai ha 52 anni.”

Tornerebbe indietro?

“Sono felice di aver speso la mia vita ad aiutare le persone a trovare libertà e vita, pur nella consapevolezza dei miei limiti, ma ripercorrerei la stessa strada evitando, ovviamente, qualche errore.”

Qual è il suo punto di riferimento?

La strada, che nel Vangelo è luogo di gioia e festa ma anche di disperazione. Tanto è vero che l’11 novembre 1972, quando il Vescovo di Torino mi ha ordinato sacerdote, mi ha affidato come parrocchia la strada.”

Ha mai provato paura?

“Sì, qualche volta ho provato un grande senso di smarrimento. Una volta, alla chiusura di una conferenza in Calabria due agenti della scorta sono riusciti a bloccare sulla porta d’entrata un uomo armato. Ho provato paura per 5 minuti, poi è svanita.”

Qual è stato per lei il momento più difficile?

“Probabilmente la morte di mia madre, che quando è venuta a sapere che la mia vita era in pericolo ha cominciato a non dormire più e a stare male e questo l’ha portata a morire tra le mie braccia durante il tragitto in ambulanza da casa nostra all’ ospedale.”

Cosa le ha fatto pensare di poter cambiare le cose?

“Volevo spendere la vita per dare vita. La nostra, non mia – ci tiene a specificare – non è una lotta contro la mafia o l’illegalità, ma è una lotta per offrire libertà alle persone.”

Quanto la mafia è vicina a noi?

«La mafia ha i piedi in Sicilia ma la testa forse a Roma. La mafia diventerà più crudele e disumana, dalla Sicilia risalirà l’intera penisola per portarsi anche al di là delle Alpi.» (don Luigi Sturzo)

“Nasce in Sicilia ma ormai riguarda tutta la penisola. Esempi ne sono l’autobomba esplosa ad Aosta e il procuratore della Repubblica Bruno Caccia ucciso a Torino nel 1983.”

Che cosa risponde ai mafiosi che attentano alla sua vita?

“Si può uccidere una persona, ma non il movimento.”

Descrivendosi si è definito immigrato dal Veneto a Torino, perché questo aggettivo?

“Ognuno di noi ha le proprie radici e le mie sono le Dolomiti che qualche anno fa l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità e io (scherzosamente, ndr) dico di far parte del patrimonio dell’umanità. Credo che si debba essere fieri delle proprie origini, come io sono fiero di arrivare da una terra immersa nella natura.”

Cosa consiglia ad un ragazzo della nostra età?

“Non dimenticate mai che i dubbi sono più sani delle certezze e non date mai nulla per scontato, siate capaci di farvi raggiungere dallo stupore. Non deve venire meno la voglia di conoscenza perché la conoscenza è la via maestra del cambiamento, non basta trovare ma bisogna cercare e comprendere. Vi auguro di essere capaci di saldare la terra con il cielo e che i vostri punti di riferimento possano essere il Vangelo e la Costituzione Italiana. Siate capaci di vivere e non lasciatevi vivere.”