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Il Salice: un libro per tutte le stagioni

La Redazione Il Salice del Liceo Salesiano di Valsalice propone alcune letture per questo periodo di quarantena. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

I giorni di quarantena non si contano più sulle dita di una mano, la bella stagione avanza, la voglia di uscire è direttamente proporzionale alla severità delle misure adottate. Sembra uno scenario catastrofico. Poi il nostro occhio cade su quel volume, forse dimenticato sul comodino, bastano pochi minuti per entrare nella vita di un altro. E iniziare a viaggiare, al ritmo di sillabe e immagini che si rincorrono.

Un romanzo, un saggio, un fumetto. Un caleidoscopio di storie e di modalità narrative in cui perdersi e riscoprire, come allo specchio, l’immagine di noi stessi, degli altri, del mondo che ci circonda. E’ questo il potere dei libri.

Noi del Salice abbiamo provato a riunire i titoli che ci stanno accompagnando in queste settimane. Un altro modo per rimanere soli, ma in compagnia. Buona lettura!

Il Grande Gatzby – Francis Scott Fitzgerald

Jay Gatsby è un uomo invidiato da molti, quasi da tutti gli abitanti di New York ed altri, ma dietro la sua ricchezza e potenza si cela la sua condanna a vivere nella propria infelicità. Si direbbe un uomo felice e spensierato ma tutto ciò che fa, tutte le famose feste che organizza sono niente meno che il frutto del mondo che ha costruito attorno alla propria immagine. Questo romanzo ha la particolare peculiarità di riflettere la vita di ogni lettore all’interno della narrazione ed è sicuramente da scoprire e capire ogni volta che lo si legge.

Arianna

Il Conte di Montecristo – Alexandre Dumas

Edmond Dantès è un marinaio che sembra avere tutto dalla vita: una posizione di prestigio, degli affetti cari, una fidanzata che sta per diventare sua moglie. Tutto questo viene però ben presto sconvolto da qualcuno che ambisce alla sua fortuna e per invidia lo conduce in prigione. Dopo quattordici anni di reclusione riuscirà ad evadere, a comprendere com’è cambiato il mondo durante la sua assenza e a vendicarsi contro i suoi nemici. Un romanzo complesso, di cui la vendetta, la giustizia e il perdono sono i capisaldi, e i ricchi colpi di scena impediscono al lettore di staccarsi dalle pagine del libro.

Elena

Heart Talk. Il cuore parla. – Cleo Wade

Durante questa quarantena mi sono per lo più dedicata alla lettura di libri di poesia, e questo è uno dei miei preferiti, di dato che non si tratta solo di poesie ma anche di riflessioni riguardo alla vita e al nostro comportamento. Credo che possa riuscire a farci aprire gli occhi su determinate questioni o aiutarci anche in momenti difficili quando, magari, non si ha voglia di parlare. Trovo che sia un libro molto originale, che sembra più un diario, in cui anche la stessa autrice ha lasciato degli spazi bianchi in modo tale da permettere anche a noi lettori di dare la nostra opinione riguardo ai pensieri esposti.

Giorgia

Altra Voce – I Salesiani rispondono presente!

La testata giornalistica online Altra Voce dedica un articolo all’impegno portato avanti in questo tempo difficile da parte di alcune opere salesiane del Piemonte, le quali si sono dimostrate “presenti” in questo periodo di emergenza sanitaria. Ne sono un esempio la Scuola Paritaria Salesiana Valsalice, l’opera salesiana di Rivoli – Cascine Vica e l’opera dei Salesiani di Cuneo. Di seguito l’articolo pubblicato il 3 maggio a cura di Alessandro Ritella.

CORONAVIRUS: I Salesiani rispondono presente!

Questo ultimo periodo ci ha fatto riscoprire un sentimento particolarmente andato in disuso prima dell’emergenza. Ci ha rimesso gli occhi, la mente e il cuore di fronte ad una realtà: da soli non ci si salva e soprattutto non si va da nessuna parte. Soprattutto ci sta facendo comprendere che noi non siamo individualità fina a sé stessa, ma siamo comunità. Come umani, necessitiamo dei rapporti con le altre persone ed è forse il più particolare aspetto di cui proviamo nostalgia.

Altra Voce si è impegnata a portare all’attenzione di tanti esempi nobili e talvolta originali di questo tempo di prova. Ci si è messi ad ascoltare tutti perché si crede bello ed importante ascoltare anche iniziative virtuose ed originali. Fra queste non sono mancate quelle messe in piedi organizzate con grande attenzione al contesto dai Salesiani di Don Bosco, che in Piemonte gestiscono diverse scuole e molti centri giovanili, ultimamente almeno da un punto di vista fisico lasciati deserti dagli allievi, dalle famiglie, dai giovani, dai ragazzi.

Abbiamo parlato con i direttori di alcune opere e questo è quello che ci hanno detto.

Da Valsalice, istituto scolastico in collina a Torino composto dalla scuola media e dai licei classico, scientifico e delle scienze applicate, il direttore don Piermario Majnetti ci racconta

“la maniera migliore per rispondere a questa emergenza, oltre alla preoccupazione di proseguire nell’attività scolastica, fosse avviare una serie di iniziative per far sentire meno soli i ragazzi, inizialmente entusiasti dalla notizia in quanto stava terminando il ponte di Carnevale, però poi colpiti duramente dalle forti restrizioni. Successivamente abbiamo compreso che fosse utile anche sostenere le famiglie, spaventate da queste giornate di quarantena caratterizzate da pigrizia e noia. Per questo abbiamo avviato #valsaaltuofianco. Ogni lunedì mattina sul registro elettronico si condivide sul registro elettronico la lettera del lunedì scritta dal direttore che affronta varie tematiche. Frequentemente in questo periodo mi sto impegnando nel contatto telefonico e via posta elettronica soprattutto con le famiglie più provate dalla malattia. Per la Quaresima, essendo una scuola cristiana, si è dato vita a un cammino di preparazione e in occasione della Pasqua sono stati inviati videomessaggi con auguri pasquali da tutti gli insegnanti. Si sono organizzati con tutte le classi momenti conviviali virtuali chiamati per esempio “il Té col direttore” o “il Té con il coordinatore” oppure ancora “il Té con le mamme”, organizzati dalle insegnanti donne con le mamme degli allievi di ogni classe. Sono nate la rubrica “C’è posta per te”, che consiste nell’invio di lettere come simbolo di incoraggiamento, ed una rubrica “Per guardarsi negli occhi”, in cui chi desidera può incontrare i suoi insegnanti per condividere un po’ di quanto si sente di dire. Si sta riuscendo a trasmettere tramite Meet, lo strumento che stiamo usando per le iniziative, la Santa Messa domenicale in streaming. Un insegnante si è dedicato alla rubrica di passatempo enigmistico e si è pure proposta una rassegna di film, alla quale, quando si riesce, segue una sorta di cineforum. Ultima ma non ultima è l’attivazione recente di un fondo di solidarietà apposito per sostenere le famiglie attualmente in difficoltà dalla crisi a cui quelle che hanno contribuito hanno risposto positivamente. Il doppio versante che ci si è proposti da subito era proprio la prosecuzione con i mezzi a disposizione dell’anno scolastico e una forma di accompagnamento emotivo alla persona. Abbiamo ragazzi ancora adolescenti o anche più piccoli se si pensa ai ragazzi delle medie e del biennio superiore. Non è sempre semplice fare lezione da casa propria perché si vive in un’emergenza che può avere colpito anche componenti della propria famiglia. Naturalmente abbiamo implementato il sostegno ai ragazzi in difficoltà sia quelli più provati sia quelli più problematici con l’apprendimento. Sono state molto gradite la lettera del lunedì in quanto ha accomunato tutti dai più piccoli ai più grandi su un tema. É come se ci fosse un epicentro che fa girare le riflessioni verso l’interno e permette di creare un linguaggio comune attorno ad argomenti comuni”.

Don Piermario ci dice come spesso si ritrovi a scrivere email e rispondere a genitori e adulti preoccupati o in particolare criticità in questo periodo.

Alla casa di Rivoli – Cascine Vica, che comprende oratorio, parrocchia, cinema teatro e sportiva, il direttore don Claudio Giovannini ci racconta che le iniziative sono nate dal dispiacere di non poter vivere soprattutto con gli animatori più grandi il percorso in preparazione e dopo la Pasqua e da qui è emersa la proposta di vivere gli stessi momenti di formazione e di preghiera attraverso gli strumenti multimediali. L’aspetto più innovativo è la settimana di ComunitAPP, sviluppata tramite Whatsapp. Siccome l’approccio è stato molto apprezzato, allora si è proseguito dopo la Pasqua con OttavAPP dato che per i Cristiani questa festività dura otto giorni. Nelle ultime due settimane si è portato avanti nelle riflessioni il tema delle beatitudini declinato nell’ottica della famiglia grazie anche all’ausilio di materiale presente sul web. La parrocchia sta portando avanti per i ragazzi più piccoli una forma di catechismo online. In tutte queste iniziative il meccanismo funziona grazie ai canali social dell’oratorio, Facebook e YouTube soprattutto.

“Pensiamo che la Pasqua è un importante appuntamento, non prepararsi per niente e non celebrare le funzioni sembrava una prospettiva triste”.

Si sta valutando, nonostante il fatto che sia impegnativo, se può essere riproposto come strumento per allacciare contatti anche verso chi più raramente si ferma nell’ambiente oratoriano.

A Cuneo sin da subito hanno compreso che non sarebbe stata un breve tempo. Ci racconta il responsabile dell’oratorio don Alberto Goia che inizialmente hanno portato avanti l’attività ordinaria virtualmente parlando con i più grandi, quindi gli incontri con i ragazzi delle superiori e dli universitari, fino al Triduo Pasquale. Gli animatori hanno organizzato anche la Via Crucis realizzando filmati. Dopo questi incontri più spirituali, una ottantina di ragazzi si stanno ritrovando con il Corso Animatori a livello formativo. Negli ultimi giorni sempre in videochiamata si è fatto un incontro che si sarebbe dovuto tenere in maggio con il Sindaco ed il Presidente della provincia. Quando è partito ufficialmente il lockdown ci si è attivati per due servizi. Uno è la spesa a domicilio per anziani, persone positive al Covid19, persone in quarantena – a Cuneo la chiamano “La spesa che non pesa” – attraverso un numero telefonico raggiungibile e grazie alla collaborazione con alcuni enti che seguono la Terza età e la Coop. Finora più di 190 consegne. Grazie agli animatori volontari del triennio e universitari. L’altro servizio è svolto grazie alla Caritas parrocchiale, che, non potendo più consegnare viveri, si è impegnata grazie anche al Banco Alimentare e ai benefattori per i pacchi ai suoi assistiti che vengono consegnati dai ragazzi del biennio e dalle famiglie che hanno scelto di impegnarsi da tre settimane. Più di 80 nuclei vengono aiutati. Infine da una richiesta del Consorzio, in collaborazione con associazioni presenti, si è scelto di accogliere alcuni senza fissa dimora nell’oratorio, categoria più a rischio rispetto ad altre. Va bene #iorestoacasa, ma per loro è impossibile. Le persone che accogliamo dormono in un dormitorio della croce rossa vicina. E da mezzogiorno alla sera vengono smistati da noi, da un’altra parrocchia vicina e da una Casa del Quartiere molto attiva in città. Ogni giorno si accoglie una decina di persone. Come stiamo rileggendo l’oratorio come una casa. È particolare vedere l’oratorio vuoto, ma con altre persone che vivono il posto come una casa – dalle parole di un giovane, che come altri oratoriani è contento di sapere che l’oratorio continui comunque la missione di Don Bosco. Altra proposta un po’ più informale è quella dei contatti con gli appuntamenti di preghiera o di celebrazione in streaming sui canali social della comunità, come la preghiera delle 17:00 condivisa anche dagli animatori, le celebrazioni, la condivisione della Parola di Dio al venerdì sera, la prossima preghiera del Rosario nel mese di maggio.

Forse certe opere di solidarietà e di generosità sono viste come scontate da questo mondo. Sono contemplate come un servizio vivo alla comunità, come un aspetto che esiste perché è parte di quanto negli insegnamenti della religione e dei suoi simboli si legge. Spesso però si rischia che la generosità e la solidarietà rimangano solo parole importanti che non trovano applicazione

In realtà, anche ascoltando l’Altra Voce a cui abbiamo deciso di dare ascolto, c’è qualcosa di più profondo. Qualcosa di concreto si riesce a creare, si riesce perché se da una parte manca quel lato tremendamente umano che riguarda il valore dell’incontro e delle relazioni dall’altra le uniche forze e certezze che ci si creava con una grande facilità cadono in fretta e allora diventano questioni vitali perché non vacilli soprattutto il nostro stato d’animo. Questo periodo di mancanza, di prova, di oggettiva difficoltà sta lasciando però un grande insegnamento. È necessario svoltare la traiettoria dalla parte della comunità, dalla parte dell’interesse di tutti e quindi lasciare indietro ad un passato in cui un po’ inconsciamente ed un po’ troppo grossolanamente ci riparavamo con un po’ di autodifesa.

Alessandro Ritella

Il Salice: ci vuole un Fisico bestiale – intervista a Marco Cirelli

La redazione del Liceo Salesiano di Valsalice, Il Salice, dedica un’intervista al fisico Marco Cirelli, ricercatore del CNRS nel gruppo di fisica delle particelle e cosmologia e attualmente in servizio come presidente del Consiglio Scientifico del UFR (Dipartimento di Fisica) della Sorbonne Université. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera a cura di Francesca Battaglia, Cecilia Ferraris, Giovanni Ricci.

Marco Cirelli parla di Antimateria e dei nuovi orizzonti di una disciplina che ci coinvolge tutti

Marco Cirelli, nato a Milano. Ha studiato Fisica prima nella sua città natale e poi all’università di Pisa. Ha seguito un percorso di 3 anni di PostDoc negli Stati Uniti all’università di Yale, 3 anni di PostDoc in Fisica delle particelle e AstroParticle presso CEA / Saclay seguiti da altri 3 anni come fellow al CERN di Ginevra. Fino al 2015 è stato membro del gruppo Particle Theory presso l’Institut de Physique Theorique di CEA / Saclay, vicino a Parigi, quando è diventato ricercatore nel gruppo di fisica delle particelle e cosmologia del laboratorio di fisica teorica e delle alte energie (LPTHE) del CNRS della Sorbonne Université. Ed è attualmente in servizio come presidente del Consiglio Scientifico del UFR (Dipartimento di Fisica) della Sorbonne Université.

Nei giorni scorsi grazie al prof. Garino ha colloquiato con le Quinte Scientifico in collegamento Meet

Lei ha scelto di diventare fisico TEORICO. Come mai?

Ad eccezione di mia moglie, faccio parte di una famiglia di Fisici e per me è sempre stato un po’ naturale. Mia mamma era professoressa al Liceo, mio papà all’Università e mio fratello ha scelto anche lui Fisica. Non è stata una scelta dettata dall’opportunità. Ho sempre accompagnato mio papà all’Università, dove insegnava, e ho sempre provato curiosità per gli argomenti spiegati al liceo. La domanda che mi spingeva, il “perché” delle cose, mi ha spinto a scoprire le leggi fondamentali che riconducono al fascino che l’origine di tutto ha.

Che differenza c’è rispetto a un fisico SPERIMENTALE?

La fisica teorica per me ha un fascino un po’ più particolare perchè va toccare con mano gli ultimi ingredienti della comprensione attuale del mondo. Il fisico sperimentale ha problemi molto più concreti: il funzionamento delle apparecchiature e degli esperimenti. E’ un aspetto molto interessante anche questo e unico nella sua praticità. Deve anche tenere conto di piccole cose (però importanti per il proprio lavoro) che il fisico sperimentale, che nell’immaginario comune è più un lavoratore da scrivania, non sempre valuta.

Lei si occupa principalmente di materia oscura. Come la descriverebbe in modo semplicistico a qualcuno estraneo da questo campo?

La materia oscura è un quantità di materia che corrisponde all’80% di tutta la materia, che sappiamo esistere, ma non sappiamo cosa sia. Se si guarda una galassia rotante, i conti astrofisici fanno capire che la materia che si vede è insufficiente per spiegare il moto delle galassie stesse. La deduzione è che ci sia un’altra quantità di materia, addirittura maggioritaria, che esiste, che riempie le galassie e che però è invisibile. All’atto pratico bisogna immaginare tutto lo spazio riempito da una specie di gas di particelle invisibili che interagiscono pochissimo, che hanno una massa importante per spiegare il moto delle stelle e tutto quanto. Però non sono tangibili e che non abbiamo ancora scoperto.

Un grosso interrogativo come la Materia Oscura, si rivela uno stimolo ulteriore alla Sua ricerca o è un po’ scoraggiante?

Un po’ entrambi. Si pensa che sia la prossima grande scoperta e se ne conosce l’esistenza, ma si cercano nuove informazioni per essere possibilmente in prima linea nel momento tanto atteso. Purtroppo c’è da dire che le ricerche sono un po’ ad un punto morto. Certe idee che si credevano essere proficue non si sono realizzate. Nel nostro ambito bisogna reinventarsi e aprire nuovi orizzonti della ricerca per altre strade.

Prospettive future per il Cern di Ginevra e il nuovo LHC: sarà possibile fare progressi?

Dipende dalle opinioni personali. Gli upgrade all’LHC che partiranno il prossimo anno hanno a che fare non tanto con l’energia con cui vengono fatti collidere i protoni quanto con l’aumento della luminosità: le collisioni avverranno più frequentemente e con un maggior numero di protoni da ogni parte e quindi con una maggiore densità tra di essi. Questo significa che si potranno cercare processi più rari. Per quanto riguarda la materia oscura, dal mio punto di vista, avrebbe avuto una maggiore utilità aumentare l’energia, per esplorare scale di massa più elevate e quindi particelle più pesanti; mentre aumentare la luminosità può aiutare per certi processi rari e potrebbe dare indizi indiretti su altri fenomeni.

Tuttavia vi è un dibattito in corso: si farà il nuovo LHC, ma dopo?

La fisica delle particelle avanza scoprendo qualcosa di inaspettato ogni nuovo acceleratore di particelle mentre questa volta non vi sono state scoperte inaspettate, eccetto il bosone di Higgs nel 2012 di cui però si prevedeva l’esistenza.

Cosa ha influenzato la sua scelta di stabilirsi in Francia? Come si pongono i vari Paesi (e l’Italia) nei confronti della Ricerca Scientifica?

Mi sono inizialmente formato in Italia e sono convinto della validità dell’istruzione che ho avuto. Come molti fisici teorici ho proposto la mia candidatura a molte Università e da qui è nato il mio percorso post Doc negli stati Uniti e la mia esperienza all’estero fino a terminare dopo tre anni qui, a Parigi. Per un ruolo permanente ho cercato un po’ dappertutto, anche in Italia, ma mi è stato proposto per primo qua in Francia e quindi sono rimasto. L’Italia a livello di opportunità è molto poco costante con assunzioni purtroppo spesso irregolari. È uno svantaggio nei confronti di altri paesi che hanno politiche più stabili.

La fisica è una materia di giovani? Le persone con cui lavora di che età sono?

Sì, c’è tutta la piramide delle età. Un laboratorio come il mio ha tutto lo spettro di età, dai ricercatori e professori che stanno per andare in pensione, ai giovani appena assunti (sui 30 anni), fino ai post doc come lo sono stato io, i dottorandi e gli studenti. Da un punto di vista sociologico il bello è che c’è molta parità, almeno in nazioni come Italia e Francia, non esiste il “grande boss”. I giovani sono indipendenti e hanno spazio: io ho un post doc che lavora indipendentemente. Ovviamente se vuole discutiamo, ma io non gli impongo alcun soggetto di ricerca, il che è molto stimolante, ma è anche una sfida: bisogna infatti capire quali sono i buoni problemi e non fidarti troppo di quello che ti dice il tuo capo.

Un giovane con le idee giuste ha possibilità di emergere?

Sì, certamente sì. Inoltre, in particolare nella fisica teorica, vi è un ambiente quasi di parità tra colleghi. Le buone idee e le brave persone tipicamente in questo campo ce la fanno. E’ divertente vedere conferenze, in cui mi sono ritrovato, con il giovane che presenta e il premio Nobel nella platea che gli si oppone, anche in scontri accesi, ma alla fine se il giovane ha ragione, ha ragione. E il grande premio Nobel comprende e si scusa ringraziando.

Salesiani Valsalice: la didattica a distanza e non solo

In questo periodo di emergenza sanitaria, la Scuola Paritaria Salesiana Valsalice ha messo in campo differenti attività per ovviare alla situazione attuale, come ad esempio l’attivazione della modalità di lavoro a distanza con la piattaforma delle Google Suite, la DaD (didattica a distanza), e una serie di iniziative come il progetto #valsaaltuofianco. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera a cura di Mauro Pace.

La DaD (Didattica a Distanza) e non solo a Valsalice in emergenza Covid 19 

La nostra scuola sia per la Secondaria di 1° grado sia per i Licei ha attivato, a partire dalla chiusura delle scuole e dal primo DPCM del 23 febbraio, una modalità di lavoro a distanza con la piattaforma delle Google Suite che già erano utilizzate da alcuni docenti.

In seguito alle disposizioni del governo nei Collegi Docenti del 6 marzo per la scuola media e per i licei si è deliberata la DaD e si sono definiti criteri e e modalità delle varie attività didattiche a distanza sia in modalità sincrona sia in modalità asincrona. Tutto ciò ha dato spazio al proliferare di iniziative che abbiamo fatto confluire in una sorta di progetto #lascuolacasatua.

Fin da subito però è risultato indispensabile che l’attività dei docenti e della Direzione della scuola si impegnasse anche sul fronte del sostegno non solo ai ragazzi ma anche alle famiglie. Si sono perciò anche attivate una serie di iniziative, sotto il segno di #valsaaltuofianco, che facessero sentire vicinanza sia nella vita quotidiana nei tempi di emergenza, con una convivenza forzata non certo facile, sia nelle situazioni di particolare dolore e/o lutto per la malattia.

#lascuolacasatua

Azione di Coordinamento con comunicazioni frequenti ad allievi e famiglie con aggiornamenti del Preside sulle disposizioni del Governo e relative delibere dei Collegi docenti; attività di costante monitoraggio del Preside sulle attività e sul clima di lavoro con contatti quotidiani con i docenti e saltuari con Rappresentanti di Classe allievi e genitori; interventi del Direttore e Preside in alcune lezioni per raccogliere impressioni ed eventuali problematiche. Svariati contatti tra i docenti sia a livello di Consiglio di Classe, formali ed informali, sia in ambito di dipartimento disciplinare per accordarsi su modalità didattiche inerenti le singole discipline.

Lezioni in Google meet in sincrono: si è scelto di proporre mediamente un minimo di 50-60% di attività didattiche live.

Videolezioni registrate e poi commentate con Chat nella forma dello sportello didattico.

Podcast con lezioni registrate con la Webradio della scuola.

Tutoraggio a distanza individuale in particolare per allievi con BES o comunque con difficoltà segnalate in questa fase della DaD.

Conferenze a tema in collaborazione con CERN, Politecnico di Torino, ricercatori universitari.

Invio di materiele didattico con link a materiale a disposizione nella rete a cui fanno seguito incontri di approfondimento.

Esercitazioni guidate con assegnazione e correzione dei lavori.

Attivazione piattaforme di lavoro legate a Case Editrici o specialistiche su insegnamento di alcune materie.

E’ proseguita l’attività dei ragazzi della Redazione del Salice con:

Cineforum con alcune classi di allievi del triennio.

Caffè letterario: incontri in Meet liberi per confronto su letture fatte.

Alcune attività dell’ampliamento dell’offerta formativa stanno proseguendo anche a distanza.

  • Orientamento filosofico (liceo)
  • Preparazione Test Universitari
  • Storia del Novecento (liceo)
  • Preparazione del CAE (liceo)
  • Gruppo GLEE CLUB che ha realizzato un video
  • Cittadinanza digitale (media)
  • Gruppo Europa liceo triennio che continua il progetto “Cittadini d’Europa”

Partecipazione ai Giochi Kangourou (media)

#valsaaltuofianco

Si è voluto creare una rete di contatti ed esportare a distanza quel clima di famiglia che è per noi carismatico e al quale si impronta tutto l’agire, in particolar modo educativo, della nostra attività didattica e pastorale.

Lettera del Lunedì a cura del Direttore in continuità con la consuetudine. Contatti frequenti con famiglie e allievi.

Cammino di Quaresima di accompagnamento alla formazione cristiana.

Audiomessaggio con auguri pasquali creato dai docenti con dedica di canzone significativa nel momento.

Un tè con il Direttore e con il Coordinatore: momenti di scambio e confronto sul vissuto quotidiano (media).

“Per guardarsi negli occhi”: incontri in Meet con classi del triennio per scambio e confronto sul vissuto quotidiano (licei).

Lettera a Dio per i ragazzi della scuola media.

“Un momento in Famiglia”: momenti di preghiera e “conforto” per genitori e figli al sabato pomeriggio (media).

Incontri in Hangout Meet dei gruppi del Movimento Giovanile Salesiano.

Trasmissione in streaming della Santa Messa domenicale dal giorno di Pasqua.

Proposte di passatempo enigmistico creati da un docente appositamente con le parole del quotidiano nell’emergenza.

Rassegna dei film trasmessi in TV nella settimana per aiutare le famiglie a trovare occasioni di svago.

Circa il sostegno economico si è creato un Fondo di solidarietà a vantaggio di famiglie interne e/o esterne in situazioni di bisogno.

Tutto questo è ciò che nella nostra scuola si è attivato. Alcune iniziative sono state comuni alla scuola media e ai licei, seppur adattate all’età; altre invece specifiche per uno dei due gradi di scuola. Così pure alcuni attività hanno coinvolto solo alcune classi. Questo è un resoconto di quanto siamo riusciti a fare e che è la nostra base di lavoro soprattutto nel caso in cui a settembre si debba ripartire con la DaD.

Il Salice: Dante per noi

Il 25 marzo 2020 si è celebrata la giornata dantesca, il Dantedì, e gli studenti di II classico A del Liceo Salesiano di Valsalice hanno deciso di prendere parte a questa iniziativa, proponendo una “loro” parola, una frase, un’espressione in cui hanno identificato la Divina Commedia, per come l’hanno potuta affrontare in questo anno e mezzo.

Il Salice: Una canzone per te!

I ragazzi della redazione de Il Salice del Liceo Salesiano di Valsalice ha creato una playlist al tempo della quarantena ed inserita su spotify, selezionando alcuni brani celebri, dal vincitore di Sanremo 2020 Diodato con la canzone “Che vita meravigliosa” al celebre gruppo musicale rock statunitense di Bon Jovi con “It’s my life”; da “Viva la vida” del gruppo Coldplay a “Relax, Take it Easy” del cantautore e showman libanese MIKA. Di seguito un estratto dell’articolo.

Nel suo “Bianca come il latte, rossa come il sangue“, Alessandro d’Avenia dice che “a volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.”

Ed è proprio così. Fin dal grembo materno siamo circondati da suoni e voci ovattate che, piano piano, diventano parte della nostra vita. Arriva in maniera inaspettata e instaura con noi le relazioni più variegate. C’è chi la trasforma in una ragione di vita, chi non capisce il senso di quello strambo insieme di note e di colori, ma ne viene ugualmente sopraffatto. A volte basta davvero poco.

La musica parla tante lingue, raggiunge i cuori ad ogni latitudine e trasforma gli scenari più diversi. Anche in questo periodo così difficile, rimane una fedele compagna di vita. Lo dimostrano i flashmob sui balconi, le dirette onnipresenti di cantanti e artisti, le iniziative culturali.

Anche noi del Salice vogliamo contribuire nel fare più rumore, per ricordarci che anche adesso siamo tutti meno soli. Buon ascolto!

Salesiani Valsalice: Prof a distanza

I professori del Liceo salesiano di Valsalice, grazie alla radio Valsonair, si cimentano in questi tempi nella didattica a distanza con varie tematiche. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera “Il Salice“, a cura di Carlo Ponti.

PROF A DISTANZA è il podcast della web radio Valsonair, in onda sul sito della radio. I professori di Valsalice, grazie all’utilizzo dello strumento mediatico della scuola, si cimentano in questi tempi di didattica a distanza in avventurose lezioni della durata di una mezz’ora con varie tematiche: dalla Divina Commedia, al doping nello sport, dalle vicende dei Flavi, alle sanguinose battaglie dell’America del XIX secolo. Il tutto è condito da varie musiche coerenti con il tema del podcast, pronte ad avvolgere la fantasia dello studente (e a lasciargli il tempo di finire di copiare gli appunti ovviamente).

Se poi alle canzoni viene aggiunto un pizzico d’ironia potete star certi che PROF A DISTANZA diventa il podcast giusto anche per gli adulti che hanno voglia di scoprire piacevolmente una cultura che da giovani sembrava forzata, che adesso invece risulta addirittura utile per far fronte alla quarantena. Perché le maschere e i guanti possono salvarci, ma PROF A DISTANZA può tenerci compagnia.

Liceo Valsalice – “(Se) questa è Livia Borello”

Si riporta la notizia proveniente dal sito ufficiale del liceo di Torino Valsalice, ilsalice.it, con l’intervista a Livia Borelloinfermiera in prima linea nella lotta contro il Corona Virus, nonché ex allieva del Liceo Classico di Valsalice: uualche giorno fa ha scritto una lettera aperta al quotidiano “La Stampa” che ha scelto le sue parole per aprire l’edizione della cronaca di Torino.

Abbiamo intervistato Livia Borello, infermiera in prima linea nella lotta contro il Corona Virus, nonché ex allieva del Liceo Classico di Valsalice. Qualche giorno fa ha scritto una lettera aperta al quotidiano “La Stampa” che ha scelto le sue parole per aprire l’edizione della cronaca di Torino. In particolare Livia, mamma da poco più di un anno, parla del suo rapporto con il figlio Filippo.

Buongiorno Livia, descrivi tutte le precauzioni che devi adottare prima di poter entrare a contatto con i pazienti.

Tecnicamente parte tutto dal lavaggio delle mani, che va eseguito due volte: la prima secondo le linee guida dell’OMS con acqua e sapone e poi con antisettico. Per quanto riguarda la divisa, che deve essere cambiata ogni giorno, utilizziamo dei camici plastificati idrorepellenti in aggiunta ad un primo paio di guanti che arriva fino al gomito, seguono poi un secondo paio di guanti, mascherina chirurgica, per proteggere il paziente stesso a causa del fatto che fino a pochi giorni fa non era disponibili tamponi per noi operatori sanitari, e filtrante facciale. Dopo si aggiungono occhiali protettivi, un caschetto con visiera (viser) e la cuffietta per i capelli, ora monouso. Infine si arriva al terzo paio di guanti, l’ultimo, da cambiare dopo qualunque attività.

Hai scritto che quelli che ci rimettono di più sono i “Filippo” della situazione. Quali sono i comportamenti che devi avere con le persone a te vicine?

Prima di avere contatti con mio figlio Filippo metto sempre la mascherina chirurgica, e questo implica niente tocchi, baci o abbracci. Quando arrivo a casa devo sempre togliere le scarpe e il giubbotto, tutti vestiti vanno messi a lavare, mi devo lavare le mani e solo allora posso “giocare” con Filippo, ma il tutto molto ridotto rispetto all’inizio. Poi io ho un amore viscerale nei confronti di mio nonno, ma ora devo fare molta più attenzione: ieri, per esempio, sono andata sotto casa sua e l’ho semplicemente potuto salutare dal balcone. So anche bene che purtroppo, se si dovesse arrivare al punto di dover scegliere, si opta per scegliere chi ha più probabilità di vivere, e quindi rinunciare al caffè o alla sigaretta con lui, per quanto pesante, è in realtà la cosa giusta. Già dal 28 Febbraio avevo subodorato che la situazione sarebbe stata più grave di quello che dicevano, perciò da allora avevo iniziato ad evitare i contatti con gli altri.

Come è la realtà dell’ospedale?

In ospedale ci sono davvero tanti pazienti che muoiono da soli a causa del COVID. Tutte le procedure sono molto lunghe: per esempio, la pronazione, manovra che aiuta gli scambi respiratori, per quanto facile, richiede circa 30 minuti per persona, contando che bisogna avere particolare attenzione per tutte le flebo a cui il paziente è attaccato. Ovviamente noi cerchiamo di fare tutto ciò che possiamo, ma quando ci sono 10 pazienti che hanno bisogno di te è davvero difficile.

Come può un cittadino comune aiutare?

Già solo se la gente stesse a casa sarebbe un aiuto grande: troppi escono, fanno la spesa 2 volte alla settimana, utilizzano il cane come scusa, corrono quando non l’hanno mai fatto. È pesante stare a casa, io sono fortunata ad andare a lavorare, anche con un bambino piccolo da gestire può essere pesante, quindi, se davvero non si riesce a stare a casa, leggevo che la croce rossa proponeva un progetto di volontariato temporaneo per aiutare le fasce più deboli, e trovo che potrebbe essere una bella idea. Bisogna comunque ricordare che il periodo di incubazione è di 14 giorni e vi sono casi asintomatici, che possono comunque infettare.

Cosa ti ha lasciato Valsalice che ti ha aiutato a fronteggiare la situazione?

Mi hanno lasciato molto i miei insegnanti: nei momenti di sconforto risento i miei docenti e quello che mi hanno trasmesso mi dà forza per andare avanti; magari rileggendo un passo dei Promessi Sposi, ma soprattutto della Divina Commedia sento un po’ meno pesante quello che c’è fuori, insomma mi dà quel respiro che a volte manca. In particolare ricordo che durante un Giorno della Memoria, il professore Bove ci aveva letto un pezzo di, se non erro, Se questo è un uomo, dove Primo Levi si sentiva come me adesso: l’unica cosa che lo teneva vivo era un passo della Divina Commedia e ricordandoselo si sentiva meno bestia e un po’ più uomo.

 

Il Salice – Vogliamo essere “positivi”

La redazione del Liceo Salesiano di Valsalice, Il Salice, dedica un articolo alle “buone notizie” uscite in questi giorni di emergenza sanitaria, per raccontare il mondo visto “con i loro occhi”.  Si riporta di seguito l’articolo pubblicato.

Ogni mattina ci alziamo dal letto e accendiamo il televisore. Nella testa cominciano a rimbombare numeri allarmanti, sentenze di tuttologi e princìpi da rispettare che ci accompagnano per tutta la giornata, sporcando il silenzio che avvolge le stanze, le strade rese spettrali e, per certi versi, anche i nostri cuori.

Esistono però dei “varchi” di positività, per dirla alla Montale. Si aprono ovunque, tramite le azioni più diverse e grazie alle persone meno convenzionali. Ora sta a noi saperli cogliere e carpirne tutto il Bello: solo così riusciremo a uscire da questi muri virtuali che ci stiamo dipingendo attorno, a fare una passeggiata attraverso il mondo che ci circonda e a rendere questi giorni di distanza un modo per sentirci ancora più vicini.

Anche noi del Salice vogliamo contribuire alla causa, con il nostro stile. Abbiamo scelto alcune delle buone notizie di questi giorni per raccontarvi il mondo visto dai nostri occhi.

https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_13/cori-canti-balconi-d6d85682-6571-11ea-86da-7c7313c791fe.shtml

Voci, pianoforti, sassofoni e pentole: musicisti di tutta Italia, unitevi! E’ al grido #lItaliachiamò che dai propri balconi gli italiani si sono riuniti per fare un po’ di rumore con ogni mezzo disponibile. Da Milano a Napoli, passando per Roma e Torino, per circa un’ora, abbiamo dato una grande prova di fratellanza, paragonabile all’attaccamento patriottico nel periodo dei mondiali di calcio, attraverso la musica, unico linguaggio universale.

Martina Belluscio

https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/coronavirus-italia-live-streaming-raccolta-fondi-protezione-civile-litaliachiamo-5df37d01-b5d9-4705-a38c-05bfe89e437e.html

Alle 6:00 di venerdì 13 marzo, è iniziata in diretta nazionale la live streaming #l’Italiachiamó. Un’iniziativa per tutto il Paese in questo momento di grande fragilità. Hanno partecipato tanti personaggi del panorama italiano: artisti musicali, attori e politici. Sono state raccontate diverse storie sulla nostra Italia e tutte le sue ricchezze. Anche un’ occasione importante per raccogliere fondi per gli ospedali italiani.

Cecilia Blunda

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2020/03/13/news/arcobaleno-contro-il-coronavirus-andratuttobene-mandateci-le-vostre-foto-e-condividiamo-un-sorriso-1.38587906

Nel tragico contesto che avvolge tutta Italia, prende piede l’iniziativa #andràtuttobene. Striscioni color arcobaleno tappezzano i balconi di giovani famiglie per creare un’onda di positività, che coinvolge tutto il nostro Paese, a partire proprio dai più piccoli! Un modo per sentirci vicini pur essendo fisicamente lontani e quale simbolo migliore dell’arcobaleno… per ricordare che dopo la tempesta arriva sempre il sole!

Valentina Breda

https://www.newnotizie.it/2020/03/13/coronavirus-87enne-guarisce-esulta-foto-iconica/

Un fascio di luce nel buio, la notizia della guarigione dal Covid-19 fa esultare un’anziana signora e la foto scattata in quel momento diventa iconica per la lotta contro questo virus.

Federico Marcoz

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/13/coronavirus-dalle-canzoni-cantate-in-coro-agli-striscioni-disegnati-dai-bimbi-si-moltiplicano-le-iniziative-social-per-la-quarantena-il-viceministro-sileri-nostre-finestre-comunicano-la-nostra-f/5735240/amp/

Cantare, ballare e suonare strumenti sui balconi delle case è un modo alternativo dal normale per far vedere che siamo un unico grande cuore pulsante: gli Italiani. Basti solamente pensare anche a ciò che è successo il 14 marzo: a mezzogiorno, molti italiani sono usciti sui balconi delle loro case, per dedicarsi ad un lungo applauso rivolto a tutti i medici che stanno cercando di occuparsi di questo fenomeno che sta ormai spaventando moltissimo la popolazione mondiale. Un altro modo per dimostrare la forza degli italiani, si è vista nei bambini che hanno dipinto striscioni e cartelloni per appenderli ai loro balconi, e questo ci rende consapevoli del fatto che, nonostante siano piccoli e non capiscano (forse) del tutto quello che sta accadendo, donano un’ulteriore forza alla nostra comunità. Questi, sono tutti modi originali per cercar di fare spuntare sui visi delle persone dei bei sorrisi e cercando, anche, di alleviare in qualche modo la preoccupazione di tutti i giorni. Iniziamo ad avvicinarci a quel senso di unione tanto ricercato in situazioni come queste, e che in passato, sbagliando, non si aveva.

Giorgia Versino

https://www.lastampa.it/torino/2020/03/15/news/coronavirus-la-grande-generosita-dei-lettori-a-specchio-dei-tempi-arrivano-774-mila-euro-1.38595665

La famosa rubrica Specchio dei tempi che esiste per la Stampa ha deciso di affrontare l’emergenza Covid-19. Ha aperto una raccolta fondi in favore degli ospedali, dei medici e della didattica a distanza e in pochissimo tempo ha raccolto più di 774 mila euro.

Il denaro è subito stato utilizzato per migliorare le sale rianimazioni, i pronto soccorso e garantire i servizi di scuola a distanza in tutte le città.
Per contribuire basta poco e tutti possono farlo!Marianna Vallone

L’Ambasciata cinese inneggia all’unità contro il coronavirus: Forza Cina e Italia

Non tutto il male viene per nuocere.

E anche in questa fase drammatica per la storia dell’ Italia e del mondo, bisogna sempre cercare un lato positivo, anche se è nascosto e non facile da cogliere.

Viene risvegliato dopo moltissimi anni il valore e il potere dell’unità nazionale che stava per scomparire e il nostro Paese, ad oggi, è più unito che mai. Nel momento in cui si ritornerà alla “normalità” l’Italia apparirà davvero unita come non lo è mai stata da qualche decennio a questa parte. Forse sarà solo temporaneo questo sentimento di unità dovuto alla necessità di risanare l’economia, ma sicuramente, soprattutto i più giovani possono scoprire, grazie a questo momento di difficoltà, un valore che non avevano mai assaporato: l’orgoglio di una nazione che saprà rialzarsi come, storicamente, ha sempre fatto.

Inoltre l’azione di aiuto intrapresa dalla Cina nei nostri confronti è un messaggio nei confronti di tutti coloro che sono caratterizzati da un razzismo sotteso; nel III millennio è inaccettabile discriminare e questa situazione potrebbe sconfiggere anche i sentimenti di questo genere, poiché per affrontare questo periodo difficile è necessario collaborare come “sistema mondo” e non lasciare ogni Stato al proprio destino senza nessun riguardo nei confronti di chi è in difficoltà.

Mariano Piazza

https://corrieredellumbria.corr.it/news/attualita/1526450/coronavirus-flash-mob-luci-accese-italia-inno-mameli-azzurro-balconi.html

E dopo la musica dai balconi, un nuovo flash mob ravviva l’Italia: ore 21.00, tutti alle finestre per un minuto di luci, con torce luminarie o addirittura la torcia dei propri telefonini.
Un piccolo grande gesto che farà vedere al mondo che l’Italia è viva ed è unita, nonostante il momento.

Agnese Donna

https://www.ilmessaggero.it/AMP/social/coronavirus_tutto_andra_bene_bigliettini-5095076.html

Da Brescia a Milano a tutte le città italiane, dei post-it riportano un po’ di quella luce che in queste giornate cupe sembra come dimenticata e ottenebrata dalla malinconia. I fogliettini con la scritta “tutto andrà bene”, accompagnati da un cuoricino, fanno il giro delle città colpite dal covid-19 per riportare un pizzico di speranza e se non altro far comparire, anche se debole, un sorriso sulle labbra dei cittadini mesti.

Francesca Battaglia

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/03/12/news/coronavirus_mamme_studenti_lavoratori_e_boom_di_donazioni_private-251079756/

In tutta Italia, dal nord al sud, moltissimi, dalle grandi aziende, ai semplici studenti, partecipano alle raccolte fondi, secondo le proprie possibilità, organizzate per aiutare tutti coloro che, in prima linea, combattono contro il coronavirus. Un piccolo atto di solidarietà che può fare una grande differenza.

Elena Battaglia

https://www.tgcom24.mediaset.it/2020/video/-italia-non-sei-sola-il-messaggio-di-sostegno-arriva-dalla-cina_16007748.shtml

In questo momento di difficoltà per la nostra nazione a causa del COVID-19 stanno arrivando numerosi aiuti da altri Paesi del mondo, primo tra tutti la Cina, focolaio dell’epidemia e, finora, Stato più colpito da questo virus, che non si risparmia e cerca in tutti i modi di portare aiuto.

Infatti, oltre alle mascherine e all’equipe di medici esperti alla lotta al virus atterrati qualche giorno fa, è dalla Cina che arriva anche questo video di supporto che ci mostra, sebbene con qualche difficoltà, ci si possa rialzare e al grido di “Italia non sei sola” si possa superare tutto, insieme.

Vittoria Dante

https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2020/03/13/news/l-arte-piu-forte-del-coronavirus-ecco-i-musei-che-si-possono-visitare-dal-proprio-divano-1.38585524

#LaCulturaCura è uno dei tanti hashtag che sta spopolando durante il periodo dell’epidemia. Questa volta, però, si tratta di cultura e, in particolare, di musei. Siccome essi sono tutti chiusi, alcuni di loro hanno proposto una visita virtuale: attraverso un semplice link è possibile fare un tour e osservare tutte le opere proprio come se fossimo lì. Dal Louvre di Parigi al British Museum londinese, passando per gli Uffizi di Firenze, il Museo Egizio di Torino e il Metropolitan Museum di New York, questa nuova proposta può coinvolgere tutta la famiglia e impegnare il tempo che abbiamo a disposizione per conoscere i capolavori del mondo.

Martina Langellotti

https://tg24.sky.it/cronaca/2020/03/09/coronavirus-italia-io-resto-a-casa-vip.html

Sono moltissimi gli artisti che negli ultimi giorni stanno portando avanti una campagna di sensibilizzazione con l’hashtag #iorestoacasa. GabbaniNek e Jovanotti sono solo alcuni dei cantanti che hanno intrattenuto i loro fan con dirette social tra canzoni, ospiti e donazioni per ampliare le terapie intensive degli ospedali.

Cecilia Rossi

https://video.corriere.it/roma-facciate-palazzi-capolavori-cinema-per-sentirsi-meno-soli/4f1150c6-66a9-11ea-a26c-9a66211caeee

“Alice nella città”, è il progetto iniziato a Roma, che serve a far sentire tutti meno soli. Proiettando i più grandi capolavori del cinema sulle facciate dei palazzi.

Vittoria Cusato

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/coronavirus-la-commovente-lettera-di-una-bimba-alla-mamma-infermiera-mi-manchi-quando-sar-finita-ti-riempir-di-baci_16069555-202002a.shtml

Una bambina scrive una dolcissima lettera alla mamma infermiera.

Carlotta Buemi

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Spal/15-03-2020/cionek-eroe-insegue-blocca-ladro-centro-ferrara-3601729496008.shtml

Thiago Cionek, difensore della Spal, diventa eroe per una mattina in centro a Ferrara, inseguendo e bloccando un ladro appena uscito da una tabaccheria. Un gesto di coraggio che dà forza a tutti i suoi colleghi colpiti dal virus e a tutti noi che, giustamente, non possiamo più vederli giocare.

Pietro Ruffatti Vitrotti

https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/coronavirus-anche-frecce-tricolori-campo-restate-casa/ADyt94C.

Anche le frecce tricolori si uniscono agli italiani come segno di solidarietà contro il covid19.

Teresa Ricci

https://www.tgcom24.mediaset.it/2020/video/coronavirus-uscita-a-sorpresa-del-papa_16194350.shtml

Il Papa cammina per le strade deserte di una Roma surreale. Non vuole recitare la parte di “Don Abbondio”, un po’ temerariamente per la sua età.

Prega per la Chiesa, per i medici, per chi combatte il virus. Affida a tutti il compito di portare con tutti i mezzi un messaggio di Speranza e una testimonianza concreta, alle porte della Settimana Santa.

Giovanni Ricci

https://gds.it/video/societa/2020/03/14/coronavirus-e-musica-bohemian-rhapsody-e-il-miglior-sottofondo-per-lavarsi-bene-le-mani-66442e65-9739-4559-94e2-df28e07604c2/

Durante questi giorni lavarsi le mani è fondamentale, come rendere più piacevole questo momento? Bohemian Rhapsody degli indimenticabili Queen è stata scelta (attraverso il sito https://washyourlyrics.com/) da migliaia di persone come la canzone perfetta.
Questo sito genera un meme con la lyrics della nostra canzone preferita per farci impiegare il tempo corretto nel detergere le mani.

Edoardo Pivato

Ex-Allievi Valsalice: Convegno annuale 2020

Gli Ex-Allievi dell’Istituto Salesiano di Valsalice organizzano per Domenica 10 Maggio 2020 il Convegno annuale dedicato all’associazione. All’interno del Convegno, il Prof. Guido Curto, ex-allievo e Direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e della Reggia di Venaria, terrà una conferenza dal tema “Lo Stato dell’Arte dei Musei a Torino“.

Il pranzo sarà riservato preferenzialmente ai soci ed alle classi per cui ricorrono i decennali dalla maturità. Tuttavia, se altri exallievi desiderassero ritrovarsi tra loro a pranzo in quella occasione possono contattare l’indirizzo email exallievivalsalice@gmail.com oppure telefonicamente al 335 59 35 626.