Il CFP di Fossano ha accolto con entusiasmo le proposte di collaborazione della Caritas diocesana, coinvolgendo alcune classi nel progetto, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni ai valori della democrazia e dei diritti, dalla coscienza europea, alla mondialità e multiculturalità.
Di seguito l’articolo pubblicato sul sito del CFP Fossano:
“Orientamento etico caratterizzato dalla valutazione dei fenomeni e dei problemi secondo un’ottica planetaria, e dall’impegno a realizzare in tutto il mondo condizioni di giustizia e uguaglianza nel rispetto dei diritti e delle peculiarità di tutti i popoli”: in questo modo viene definita sul dizionario la parola Mondialità.
Anche per noi del CNOS è evidente e chiara la necessità di educare le nuove generazioni ai valori della democrazia e dei diritti, alla coscienza europea, alla mondialità e alla multiculturalità. È per questo che abbiamo accolto con entusiasmo le proposte di collaborazione della Caritas diocesana.
I ragazzi e le ragazze di 1^ acconciatura, 1^ automotive e 1^ elettromeccanica sono stati coinvolti in un progetto di presa coscienza di due lezioni, dal titolo appunto “A scuola di mondialità”, gestite con cura e disponibilità dal bravissimo Giuseppe Mianulli (che ringraziamo!).
Alla conclusione dell’anno formativo, sempre su richiesta della Caritas, il laboratorio di acconciatura è stato aperto alle signore e alle ragazze ucraine, rifugiate a Fossano in seguito alla guerra; la loro presenza ha dato modo agli allievi e alle allieve del settore di sperimentatore la loro professionalità, ma soprattutto la loro umanità.
Continua inoltre la diffusione nelle classi della campagna di sensibilizzazione contro l’hate speech, grazie all’utilizzo delle attività progettate e prodotte all’interno del corso di formazione promosso dalla Caritas e seguito da alcuni formatori CNOS.
Ecco alcuni commenti dei ragazzi in seguito alle attività proposte:
Questa lezione mi ha fatto ragionare tantissimo, quando sono uscito dalla classe stavo meglio con me stesso, da quel giorno non ho più avuto dubbi su di me, ho capito che le cose più importanti sono quelle che tendiamo a trascurare sempre un po’.
Quando crescerò magari potrò diventare un volontario della Caritas essendo che mi piace aiutare gli altri.
Secondo me bisognerebbe sempre aiutare chi ne ha bisogno, ad esempio quando io mia sorella ed i miei genitori abbiamo dei vestiti che non indossiamo più li portiamo sempre alla Caritas.
Questo incontro è stato importante per capire che alle persone non serve solamente il denaro, ma a volte basta anche un po’ sostegno ed empatia, per le persone di strada, ma anche per quelli a cui i soldi non mancano.
Che bello se ognuno di voi, alla sera potesse dire: oggi a scuola, a casa, al lavoro, guidato da Dio, ho compiuto un gesto di amore verso un mio compagno, i miei genitori, un anziano! Che bello!
Papa Francesco