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Un anno in museo: le testimonianze delle giovani del Servizio Civile Universale (2024-2025)

Notizia a cura del Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco.

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Per il secondo anno consecutivo, il Museo Casa Don Bosco ha avuto il piacere di accogliere giovani volontari del Servizio Civile Universale nell’ambito del progetto MUSEO CASA DON BOSCO.

L’anno 2024–2025 ha visto protagoniste tre giovani operatrici – Mirca MallariGiulia Barbuzza e Anna Lia Maggioni – che per dodici mesi hanno condiviso la quotidianità della casa museo, offrendo un contributo concreto, appassionato e consapevole alle attività ordinarie e straordinarie dell’istituzione, cuore dei luoghi salesiani.

Durante il loro percorso, le volontarie sono state seguite e accompagnate con cura dalla dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco e Operatore Locale di Progetto, in sinergia con don Mike Pace ed Elena Bustean: figure di riferimento che hanno garantito una supervisione attenta e un supporto costante in ogni fase dell’esperienza. A completare questo sostegno, il prezioso contributo dell’equipe di volontari e volontarie, che ha accompagnato
con dedizione le giovani durante tutto il percorso.

Dopo una prima fase di formazione, dedicata alla conoscenza del patrimonio museale, della figura di don Bosco, della Congregazione Salesiana e della storia dei luoghi salesiani, le operatrici volontarie sono state gradualmente coinvolte in numerose attività. Grazie alla preparazione ricevuta e all’affiancamento del personale, sono diventate un punto di riferimento per molti visitatori, in particolare per scolaresche e gruppi giovanili.

Le tre volontarie hanno inoltre collaborato attivamente alla buona riuscita di eventi educativi e iniziative straordinarie, contribuendo all’organizzazione logistica, alla gestione dei flussi e all’accoglienza di gruppi numerosi in occasione di mostre temporanee, giornate celebrative e appuntamenti istituzionali.

L’esperienza vissuta è raccontata in prima persona dalle protagoniste, attraverso testimonianze dirette e individuali:

L’anno di Mirca

L’esperienza del Servizio Civile Universale al Museo Casa Don Bosco mi ha dato l’opportunità per un anno di restituire il servizio che ho ricevuto dalla famiglia salesiana. In questo periodo breve, ma intenso, ho incontrato persone che mi hanno accolto come parte della loro squadra, che mi hanno formato non solo all’inizio, ma anche durante il percorso e che mi hanno accompagnato a vivere quest’anno con gioia e con cuore aperto ai diversi aspetti della vita. Per questo motivo ho vissuto un anno in cui sono cresciuta a livello sia personale e sia delle competenze.

Purtroppo l’anno di servizio civile ha un suo termine, ma con gratitudine ritornerei in questa Casa per chi ancora vorrebbe scoprirla. Vedere visitatori venire da diversi parti del mondo fa realizzare che l’edificio che vivevo tutti i giorni, non era un semplice museo, ma una Casa dove hanno trovato amici veri e hanno creato una famiglia, e anch’io posso affermare che nell’arco di un solo anno mi sono trovata a Casa.

L’anno di Giulia

Il mio anno di Servizio Civile presso il Museo Casa Don Bosco è stato un percorso ricco, formativo e profondamente umano, che porterò per sempre nel cuore. Durante questo periodo, mi sono occupata di diverse attività: biglietteria, accoglienza dei visitatori, conduzione di visite guidate, attività laboratoriali e archiviazione dei paramenti sacri. Queste mansioni mi hanno permesso di mettermi alla prova e di crescere sia sul piano personale che professionale.

In particolare, ho sviluppato e potenziato competenze fondamentali come la capacità di comunicazione con il pubblico, le abilità linguistiche, il lavoro di squadra, la creatività, la cura dei dettagli e l’attenzione verso l’altro.

Ho avuto modo di confrontarmi ogni giorno con persone provenienti da tutto il mondo, ascoltare storie di vita diverse dalla mia e accompagnare i visitatori alla scoperta della figura di don Bosco e della ricchissima tradizione dei santi sociali torinesi. Questo mi ha permesso anche di approfondire la storia di Torino e di alimentare il mio interesse per l’arte e il patrimonio culturale.

Non è solo un museo: è una casa, come suggerisce il nome. E questo è esattamente ciò che ho sentito fin dal primo giorno: accoglienza, calore, umanità. Il supporto, la comprensione, la guida e la disponibilità della mia OLP e delle figure di riferimento con cui ho lavorato hanno reso quest’esperienza ancora più preziosa. Questo anno mi ha fatto scoprire una forte passione per i ruoli museali e l’importanza del valore educativo e sociale della cultura. Porto con me non solo competenze, ma soprattutto relazioni, valori e ispirazioni che continueranno ad accompagnarmi nel mio percorso futuro.

L’anno di Anna Lia

Per raccontare che cos’è stato per me questo anno di Servizio Civile, parto dalla “Dioincidenza” di essermi trovata qui, che grazia aver avuto la possibilità di poter conoscere e quindi diventare più amica di Don Bosco!

Ho potuto così iniziare a leggere le Memorie dell’Oratorio e ascoltare altri volontari, che svolgevano le visite guidate all’interno del museo e con la loro passione mi hanno permesso di poter comprendere meglio come raccontare davvero la storia di questa Casa.

Iniziando a studiare la sua storia e quella dei suoi ragazzi ho potuto da un lato rendermi conto del panorama della Torino dell’800 di quel periodo, e dall’altro riscoprire questa stessa città ai giorni nostri, potendo osservarne i luoghi e raccontare che significato hanno avuto nella storia salesiana durante le visite guidate della “Torino di Don Bosco”.

Incuriosita dalla storia di don Bosco, ho potuto scoprire come gli inizi della creazione dell’Oratorio non furono per niente facili e ho potuto imparare come di fronte alla diverse difficoltà che accadevano,il modo per affrontarle fosse mettendo interesse e amore verso i suoi ragazzi e tutto il resto poteva essere affidato.

Il luogo che mi rimarrà di più impresso e che preferisco raccontare a tutti i visitatori, pellegrini e turisti che giungono a questa Casa: è il primo refettorio. In particolare soffermandomi sulle pietre di fiume utilizzate per la costruzione delle pareti .Ciascuna di quelle pietre racconta della possibilità data a ognuno dei ragazzi che arrivavano a Valdocco. Possibilità, che ho potuto imparare anche io, proprio in questo anno di Servizio Civile: ovvero che alla fine dei conti non sono importanti le mie debolezze e le mie fragilità, ma mettendo il mio talento a servizio degli altri e non agendo mai da sola posso costruite qualcosa di grande assieme agli altri.

Ho notato questo risultato in modo esemplare nella creazione dei laboratori per bambini, svolti duranti i mesi estivi. Grazie alla collaborazione delle mie compagne di Servizio Civile, che ringrazio per il pezzetto di cammino che abbiamo condiviso insieme, abbiamo cercato con l’arte, il gioco e il teatro di restituire un po’ di quella meraviglia che questo luogo ci ha donato. Mi sono ritrovata a guardare la realtà con occhi nuovi totalmente inspirata dal modo libero e spontaneo che i vari bambini, che partecipavano al laboratorio avevano sulla realtà, terminando quelle attività con il cuore colmo di gioia.

Concludo questo anno di Servizio Civile grata a tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno davvero edificato con la loro vita (in particolar modo Ana, Don Mike, Elena).

Rimango ancora con alcune domande rispetto a dove Dio mi guiderà nel mio cammino, ma certa di un modalità chiara per affrontarlo e focalizzarmi su quello che conta davvero: «Da mihi animas, cetera tolle».

Inaugurazione del “Museo Casa Don Bosco” di Roma

Dall’Agenzia ANS.

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Sarà un’esperienza emozionante e immersiva visitare il nuovo Museo Casa Don Bosco a Roma, nella Sede Centrale Salesiana, inaugurato dal Rettor Maggiore, Don Fabio Attard, nella Festa del Sacro Cuore il 27 giugno 2025. Il visitatore non immagina assolutamente quando entrerà che cosa lo aspetta.

Il nuovo Museo è stato pensato e realizzato da un gruppo di salesiani e laici professionisti che hanno cercato di trasmettere non solo un percorso mentale e astratto, ma coinvolgente affettivamente e capace di toccare il cuore. Non poteva essere altrimenti nel luogo da cui è stata scritta la Lettera da Roma nella quale risulta evidente che l’educazione è cosa di cuore e l’affetto, la familiarità e la confidenza muovono i giovani e gli adulti a costruire una casa e a vivere in un clima di famiglia.

Grazie alla competente e appassionata Direzione Artistica di don Pierluigi Lanotte, che ha saputo tradurre digitalmente le idee e il concept condiviso nei contenuti e nelle idee con don Erino Leoni, Vicario dell’Ispettoria Lombardo Emiliana; al rigore di ricostruzione storica di don Christian Besso, Preside della Università Pontificia Salesiana di Torino-Crocetta; e al puntuale coordinamento dei lavori da parte dell’architetto Giampaolo Mengato, si è realizzato il Museo Casa Don Bosco Roma in continuità con quello di Torino Valdocco e di Genova-Sampiedarena.

L’idea museale sottostante è stata quella di costruire una rete tra i diversi luoghi salesiani che conservano la memoria storica di Don Bosco per poter attingere alla sua spiritualità e viverla nell’oggi della storia.

Ciascuno dei luoghi salesiani conserva la sua peculiarità e il suo fascino. Infatti se nella cascina dei Becchi emerge il valore dell’educazione ricevuta da Mamma Margherita, il sogno dei 9 anni che segna la sua vita, la semplicità della vita contadina; se a Chieri è possibile cogliere il valore del sacrificio, dell’amicizia, del lavoro e dello studio, il desiderio di scoprire la vocazione sacerdotale; se nella città di Torino, in particolare al Convitto Ecclesiastico, e nelle peregrinazioni iniziali dell’oratorio si rivela l’abbozzo di quella vocazione al servizio dei giovani che richiede costante discernimento, se a Valdocco, culla della spiritualità salesiana, emerge il Don Bosco che crea il Sistema Preventivo, costruisce una casa dove i giovani sperimentano lo spirito di famiglia, crea scuole e laboratori, raduna il primo nucleo di giovani che diventeranno i primi salesiani; a Roma emerge chiaramente Don Bosco fondatore, amante della Chiesa e del Papa, con il desiderio di ricevere l’approvazione delle Costituzioni Salesiane.

La visita del Museo Casa Don Bosco, costruito in tre piani con diverse stanze, dura circa 1:30’. Nel primo piano il visitatore potrà immergersi nel metodo educativo di Don Bosco e nella sua relazione con la Chiesa e con i Papi; sullo stesso piano potrà anche fruire della Cappella dell’interpretazione del sogno, allestita nel coro della Basilica del Sacro Cuore.

Nel secondo piano entrando nella camera in cui è vissuto il Santo durante il suo ultimo soggiorno a Roma nel 1887, gusterà la familiarità della sua presenza e potrà dialogare con lui nella preghiera, e visiterà poi la stanza dell’evangelizzazione dove farà esperienza di due sogni missionari di Don Bosco.

Infine, nell’ultimo piano, ripercorrerà le fatiche che il Santo dei Giovani ha dovuto attraversare per l’approvazione delle Costituzioni Salesiane e la creazione della Famiglia Salesiana. La visita si concluderà nella Capella delle Costituzioni, dove si potranno visitare virtualmente i luoghi di Don Bosco a Roma in cui è vissuto, che ha visitato o dove desiderava aprire una casa salesiana, durante i suoi venti viaggi dal 1858 al 1887. Nella stessa sala sarà possibile, previa prenotazione, celebrare l’Eucaristia per i giovani e i gruppi che visiteranno il Museo.

Insomma, non c’è altro da fare che prenotare una visita e sperimentare di persona la bellezza del Museo.

La prima esposizione virtuale del patrimonio culturale salesiano: i musei missionari salesiani raccontano la loro storia

In occasione della Giornata Internazionale dei Musei 2025, celebrata il 18 maggio sotto il tema “Il futuro dei musei in comunità in rapido cambiamento”, promossa dal Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM, in inglese), e in concomitanza del 150° anniversario della prima Spedizione Missionaria Salesiana, si è svolta la prima Esposizione Virtuale dei Musei Missionari Salesiani.

L’iniziativa, coordinata dalla dott.ssa Nataly Orbe, del Museo “Abya Yala” in Ecuador, in collaborazione con l’Università Politecnica Salesiana, sede di Quito, e i membri dell’“Advisory Team” per i Musei Salesiani, ha riunito musei della Congregazione Salesiana provenienti da Italia, Spagna, Cile, Argentina, Brasile ed Ecuador, offrendo un’occasione unica per esplorare la ricchezza del patrimonio culturale salesiano, missionario e spirituale custodito dai musei salesiani nel mondo.

L’evento è stato presentato da Benjamín Mena, dal Museo Abya Yala. In apertura, sono intervenuti don Jorge Crisafulli, Consigliere Generale per le Missioni; Marco Fulgaro, membro del Settore per le Missioni, e la dott.ssa María Sol Villagómez, Vicerettrice dell’Università Politecnica Salesiana, sede di Quito. Hanno preso parte anche rappresentanti dell’ICOM Ecuador, e don Marcelo Farfán, Ispettore salesiano dell’Ecuador.

Successivamente, i vari musei sono stati presentati dai rispettivi Direttori, tra cui:

  • La Casa-Museo Mamma Margherita di Capriglio, Asti (Italia), con il dott. Diego Occhiena;
  • Il Museo Regional Salesiano di Rawson, Chubut (Argentina), presentato dalla dott.ssa Cintia Navas;
  • Il Museo di Misiones Salesianas di Madrid (Spagna), presentato dal dott. Mariano García Borreguero;
  • Il Museo Abya Yala UPS di Quito (Ecuador), con la dott.ssa Nataly Orbe Ortiz;
  • Lo Spazio di Interpretazione Ambrosio Olmos di Río Cuarto, Córdoba (Argentina), con il sig. Agustín Borzi, SDB;
  • Museo Casa Don Bosco di Valdocco, Torino (Italia), con la dott.ssa. Ana Martín García, Ph.D.;
  • Museo Salesiano Padre Carmelo Sciullo di Formosa (Argentina), con il dott. Rafael Núñez;
  • Museo Salesiano Monseñor Fagnano di Río Grande, Terra del Fuoco (Argentina), con il dott. Carlos Fernando Martinic;
  • Museo Missionario di Colle Don Bosco (Italia), raccontato dalla dott.ssa Letizia Pecetto;
  • Museo dell’Opera Salesiana di São Paulo (Brasile), diretto dal dott. Marcos de Lima Moreira;
  • Museo Salesiano Maggiorino Borgatello di Punta Arenas (Cile), introdotto dal dott. Patricio Álvarez;
  • Museo delle Culture Don Bosco di Campo Grande, Mato Grosso do Sul (Brasile), presentato dal dott. Dirceu Mauricio Van Lonkhuijzen, Ph.D.;

Quest’esposizione virtuale ha rappresentato un’occasione unica per scoprire la ricchezza del patrimonio culturale e spirituale custodito nei musei salesiani, rafforzando il legame tra le comunità e valorizzando la memoria storica della missione salesiana al servizio dei giovani e dei più bisognosi.

Fonte: Agenzia Info Salesiana

Museo Casa Don Bosco partecipa alle prime Giornate Internazionali delle Case Museo: “Case della memoria e grandi personaggi” (2025)

Notizia a cura del Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco.

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Il Museo Casa Don Bosco aderisce alle prime Giornate Internazionali delle Case Museo, un evento dedicato alle “case della memoria e ai grandi personaggi”.

Il 5 e 6 aprile 2025, le case museo di tutto il mondo apriranno le loro porte per questa occasione speciale, invitando al pubblico a scoprire i luoghi che custodiscono la memoria dei grandi personaggi della storia.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale Case della Memoria, è organizzata in collaborazione con i comitati ICOM DEMHIST (Comitato Internazionale per le Case Museo Storiche), ICLCM (Comitato Internazionale per i Musei Letterari e dei Compositori), la Rete Europea delle Case Museo dei Personaggi Illustri, e con la media partnership di RAI Cultura e TGR RAI.

Sul sito ufficiale dell’evento, www.casedellamemoria.it, è già disponibile “il pulsante rosso” per prenotare la visita alle case partecipanti, tra cui il Museo Casa Don Bosco. Per questa occasione, il museo offre una visita guidata ad hoc che si terrà alle ore 10.30 nei giorni del 5 e 6 aprile 2025.

Le iscrizioni alla visita guidata in italiano (max. 30 persone) sono aperte dal 10 marzo al 2 aprile 2025 e possono essere effettuate inviando una richiesta a info@museocasadonbosco.it.

Per consultare l’elenco completo delle case museo partecipanti, suddiviso per Regione, visita il sito ufficiale.

Musei in Missione: primo incontro formativo online sulla custodia del patrimonio culturale salesiano

Da infoANS.

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Giovedì 20 febbraio 2025, l’Advisory Team dei Musei Missionari Salesiani ha organizzato un incontro formativo online, destinato ai Direttori e ai membri tecnici coinvolti nella custodia del patrimonio culturale della Congregazione Salesiana. Questo incontro, moderato da Nataly Orbe Ortiz, del “Museo Abya-Yala”, sito nell’Ispettoria dell’Ecuador (ECU), è stato uno spazio formativo, di riflessione critica e di apprendimento sui principi e le sfide nella gestione dei musei salesiani.

L’evento è iniziato con una preghiera guidata da Letizia Pecetto, del “Museo Etnologico Missionario”, appartenente alla Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP), seguita dai saluti di Marco Fulgaro del Settore Missioni, che ha rappresentato don Reginaldo Cordeiro, assente a causa del suo impegno nel Capitolo Generale della Congregazione. Successivamente, Ana Martín García, del “Museo Casa Don Bosco” di Torino-Valdocco (ICP) ha presentato i membri dell’Advisory Team e illustrato gli obiettivi dell’equipe.

Uno dei momenti più significativi è stato la presentazione del libro “Musei in missione”, coordinato e curato da don George Menamparampil, SDB, già membro del Settore per le Missioni. Questa pubblicazione ha come obiettivo riunire, per la prima volta, i musei salesiani attraverso le voci dei loro stessi responsabili.

Don Menamparampil ha condiviso il lungo lavoro e il processo che ha portato alla pubblicazione del libro, evidenziando un principio fondamentale promosso anche dal Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla: un museo non è missionario solo per la natura o tipologia delle collezioni che
custodisce, ma per lo scopo con cui è stato fondato, per chi lo gestisce e per come viene realizzata la sua missione.

In questa linea, Dirceu Mauricio Van Lonkhuijzen, del “Museo delle Culture Don Bosco”, nell’Ispettoria di Brasile- Campo Grande (BCG) ha approfondito il concetto di “museo” del Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM) e dei “musei missionari salesiani”, che devono essere guidati da principi etici e standard internazionali in relazione al loro funzionamento, ma anche nella conservazione delle collezioni, nella ricerca, nella comunicazione e nella loro missione educativa.

L’incontro è proseguito con l’intervento di Mariano García Borreguero, del “Museo Misiones Salesianas” di Madrid, nell’Ispettoria Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM), che ha trattato i principi etici che devono guidare la gestione dei musei salesiani, ponendo particolare enfasi sulle funzioni specifiche dei Direttori, professionisti che ricoprono il ruolo di responsabili in queste istituzioni.

Il dott. García Borreguero ha sottolineato l’importanza dei valori di integrità, trasparenza e impegno nella preservazione del patrimonio culturale della Congregazione, e ha rimarcato che la direzione di questi musei è fondamentale per la loro professionalizzazione, trasparenza e qualità, assicurando che siano necessarie buone pratiche nella gestione e amministrazione.

Al termine delle conferenze, sono state realizzate numerose e diverse riflessioni critiche da parte dei partecipanti, che hanno manifestato interesse per conoscere lo stato attuale del patrimonio culturale all’interno dell’organigramma e della struttura organizzativa della Congregazione; inoltre, ci si è confrontati sulle possibilità di collaborazione in rete tra i musei salesiani; ed è stata affrontata la questione della necessità di stabilire normative comuni per la conservazione delle collezioni.

L’incontro si è concluso con un sentimento diffuso di entusiasmo e impegno, evidenziando la volontà di continuare a lavorare in rete in futuro, consapevoli delle molteplici sfide comuni.

Senza dubbio, questo incontro ha rappresentato un passo importante per rafforzare i legami tra i tecnici professionisti che lavorano nella custodia del patrimonio culturale nei musei della Congregazione e per progredire nella missione educativa che caratterizza la Famiglia Salesiana

hanno testimoniato dal Settore per le Missioni.

Il Museo Casa Don Bosco nel 2024: record di presenze dalla sua apertura

Dal Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco.

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Oltre 40.000 visitatori nel 2024

Il 2024 segna un anno significativo per il Museo Casa Don Bosco, che ha registrato un’affluenza record di oltre 40.000 visitatori dalla sua inaugurazione come istituzione museale nell’ottobre 2020.

Sotto la direzione della coordinatrice generale, la dott.ssa Ana Martín García, dal 1° gennaio 2024, lo staff del museo ha intrapreso un’attività quotidiana di raccolta e monitoraggio dei dati relativi ai visitatori, registrando costantemente l’affluenza e la nazionalità. L’efficace collaborazione tra il personale del museo, i volontari e gli operatori del Servizio Civile Universale ha permesso una gestione più accurata e dettagliata delle visite.

Durante l’anno 2024, il museo ha accolto visitatori singoli e gruppi provenienti da diverse nazioni, ma alcuni eventi speciali e attività hanno incrementato significativamente il flusso di visitatori. Quest’anno rappresenta un anno fondamentale nel percorso di crescita del museo, che, dal suo avvio nel 2020, in piena pandemia di COVID-19, continua a consolidare il proprio ruolo di casa museo.

Statistiche del Museo Casa Don Bosco: il museo in numeri

Dal mese di aprile 2024, il Museo Casa Don Bosco è entrato per la prima volta a far parte degli elenchi ufficiali dei musei del Piemonte, con report mensili e annuali pubblicati ed elaborati dall’Osservatorio Culturale del Piemonte. A partire da questo momento, sono stati raccolti e resi pubblici i dati relativi agli afflussi di visitatori dal maggio 2021, offrendo per la prima volta una panoramica completa delle statistiche di affluenza (https://ocp.piemonte.it/).

 

Il PCTO, progetto di alternanza scuola-lavoro al Museo Casa Don Bosco: l’esperienza di Giovanni

Dal Museo Casa Don Bosco di Valdocco.

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Alternanza scuola-lavoro nella formazione dei giovani: il Museo Casa Don Bosco

Il Museo Casa Don Bosco offre, dal 2022, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), percorso di alternanza scuola-lavoro. I percorsi scuola-lavoro del Museo Casa Don Bosco hanno l’obiettivo di offrire ai giovani un’opportunità per conoscere il museo dietro le quinte, approfondendo la storia di don Bosco, il suo contesto storico e il quartiere, così come gli oggetti e i beni del patrimonio storico-artistico della casa museo.

Nel frattempo, si svolgono attività individuali e di gruppo attraverso l’affiancamento del personale museale. Giovanni, uno studente del Liceo Ginnasio Classico Scientifico Maurilio Fossati di Rivoli, ci racconta in prima persona come ha vissuto il tirocinio presso Casa Don Bosco.

L’esperienza di Giovanni

Durante il mio periodo di alternanza scuola-lavoro, ho avuto l’opportunità di lavorare presso il Museo Casa Don Bosco, dove mi sono occupato di diverse attività. In particolare, mi sono dedicato ad affiancare il personale del museo: dall’accoglienza dei visitatori, al registro della loro provenienza e del numero di presenze, fino al supporto alle guide e, successivamente, alla conduzione di qualche tour personalmente.

L’esperienza mi è stata suggerita da mio padre e, fin da subito, mi è sembrata una proposta interessante. Quello che mi ha maggiormente interessato è stato il ruolo di aiuto cicerone, ma, più in generale, il contatto diretto con i visitatori. Un aspetto che non conoscevo e che mi ha colpito positivamente è stato scoprire quanto don Bosco abbia realmente fatto per aiutare i giovani, offrendo loro una via d’uscita dalla strada e un’opportunità di crescita.

I vantaggi di questa esperienza sono stati molteplici: ho imparato cose nuove, ho sviluppato competenze comunicative e relazionali e ho avuto il privilegio di interagire con persone provenienti da diversi continenti.

Inaugurazione della 25° mostra dei presepi al Museo Casa Don Bosco

Notizia a cura del Museo Casa Don Bosco di Valdocco.

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Nel pomeriggio di sabato 7 dicembre 2024, è stata inaugurata la 25ª edizione della Mostra dei Presepi, organizzata dalla Basilica di Maria Ausiliatrice e ospitata quest’anno presso il Museo Casa Don Bosco, alla presenza dei presepisti, ospiti e volontari. L’inaugurazione si è svolta alla vigilia della festa di Maria Immacolata, data che, nelle Memorie dell’Oratorio, don Bosco indica come la nascita del primo Oratorio, con l’incontro con Bartolomeo Garelli l’8 dicembre 1841.

L’evento è stato aperto da don Michele Viviano, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice, che ha sottolineato la particolarità di questa edizione, visto che per la prima volta la mostra è stata spostata. Questo cambiamento è dovuto ai lavori di restauro in corso dei campanili della Basilica: gli spazi utilizzati fino alla 24ª edizione non erano più accessibili a causa dei lavori. Il Museo Casa Don Bosco ha accolto l’esposizione grazie a una call rivolta ai presepisti, lanciata nei mesi scorsi, e i partecipanti sono stati selezionati da un comitato. Successivamente, la dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco, ha effettuato il tradizionale taglio del nastro, seguito dalla benedizione dei presepi da parte di don Michael Pace, Coordinatore delle visite del Museo.

La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione ai presepisti da parte degli organizzatori, don Michele Viviano e la dott.ssa Ana Martín García. L’evento si è chiuso con un momento di fraternità, accompagnato da un buffet leggero per tutti i presenti.

Questa 25ª edizione espone più di una trentina di presepi, opera di:

  • Abramo Telesa
  • Adriano Gatto
  • Antonio Aiello
  • Aldo Antonino
  • Ennio Cobelli
  • Enzo Migliara
  • Gennaro Bottone
  • Gian Mario Regge
  • Giuseppe Galasso
  • Lorenzo Genovese
  • Luca Messina
  • Margherita Tosco
  • Michele Albertino
  • Paolo Scalambro
  • Pietro Liberatore
  • Roberto Niglio
  • Santa Pirrone

Basilica Maria Ausiliatrice: la 25° edizione della Mostra dei Presepi

Dal sito della Basilica Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco.

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Per prepararci al meglio al Santo Natale torna, dall8 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025, la tradizionale mostra dei presepi della Basilica Maria Ausiliatrice, che in occasione della sua 25° edizione cambia location spostandosi presso il Museo Casa Don Bosco, nel cortile don Bosco accanto alla Basilica.

L’ingresso alla mostra è libero.

ORARI

Sabato – Domenica e Festivi

25 e 26 dicembre 2024 e 6 gennaio 2025

ore 9.30 – 12.00; 15.00 – 18.00

Giorni Feriali

Martedì e giovedì: ore 9.30 – 12.00

Mercoledì e venerdì: ore 15.00 – 18.00

Chiusura

Ogni lunedì tutto il giorno, eccetto lunedì 6 gennaio

Per gruppi/scolaresche è possibile prenotare visite: segreteria@basilicamariaausliatrice.it

Inaugurazione e benedizione del monumento dedicato a Carlo Gastini

Dal Museo Casa Don Bosco di Valdocco.

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Il monumento a Carlo Gastini è stato svelato durante la terza giornata dell’Assemblea Generale Mondiale Straordinaria (EGWA) degli Exallievi di Don Bosco, il venerdì 4 ottobre 2024.

All’inaugurazione e benedizione dell’altorilievo erano presenti, per l’occasione, la Vicesindaca di Torino, Michela Favara, il Consigliere Regionale del Piemonte, Mario Salvatore Castello, don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, che ha benedetto l’altorilievo, l’artista Mauro Baldessari, la Direttrice del Museo Casa Don Bosco, dott.ssa Ana Martín García, e il Rettore della Basilica, don Michele Viviano. La Presidenza mondiale degli Exallievi era al completo, con la guida di Bryan Magro, e la presenza del Delegato mondiale dei Salesiani per gli Exallievi, sig. Domenico Duc Nam Nguyen, e don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana.

«La presenza degli Exallievi è come un’eruzione di un vulcano, dove ognuno esce con le proprie capacità per essere sale della terra e luce nel mondo. In quest’opera – ha affermato lo scultore Mauro Baldessari – vi è rappresentato tutto il mondo, poiché è scolpita l’universalità della vostra missione».

«La vostra presenza in tutto il mondo è garanzia di educazione per i giovani, – ha sottolineato la vicesindaca di Torino, Michela Favara – specialmente quella più bisognosa».

Fra canti e preghiere, è intervenuto anche il rappresentante del Consiglio Regionale, Mario Salvatore Castello, il quale ha ribadito:

«la disponibilità della politica ad attenzionare tutto ciò che proviene dal mondo salesiano, garanzia di credibilità ed attendibilità».

Fonte: Agenzia Info Salesiana – 7 ottobre 2024 – Valerio Martorana
L’articolo completo è disponibile CLICCANDO QUI.