Articoli

Rapporto ACS. “Perseguitati più che mai. Focus sulla persecuzione anticristiana”

Nel mondo un cristiano ogni 7 vive in un Paese di persecuzione. È quanto emerge dallo studio sulla persecuzione anticristiana della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ACS dal titolo “Perseguitati più che mai. Focus sulla persecuzione anticristiana tra 2017 e 2019 ” che è stato presentato il 24 ottobre scorso a Roma nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola.

La fotografia che emerge dalla XIV edizione del Rapporto sulla libertà religiosa è fortemente allarmante, in quanto quasi 300 milioni di cristiani vivono in Paesi di persecuzione.

Nel periodo preso in esame dal Rapporto – dal giugno 2016 al giugno 2018 – si riscontra un aumento delle violazioni della libertà religiosa in molti Stati.

In totale sono stati identificati 38 Paesi in cui si registrano “gravi o estreme violazioni della libertà religiosa“.

«Questo Rapporto che abbiamo tra le mani e che viene presentato oggi, insieme a quello sulla Libertà Religiosa, è uno strumento prezioso», ha affermato il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, valutando in positivo il «cammino decennale di Aiuto alla Chiesa che Soffre che abbatte i confini delle Nazioni – penso a quanto è diffusa nel mondo – e delle confessioni cristiane, aiutando indistintamente cattolici e non, e che unisce la dimensione della conoscenza, della sensibilizzazione e talora della giusta pubblica denuncia, a un cammino di carità operosa che risana, costruisce, progetta, aiuta insomma a far rifiorire».

“Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Povertà”

Il 17 ottobre 2018, nella Giornata mondiale di lotta contro la povertà, Caritas Italiana ha presentato a Roma, presso Fondazione Con Il Sud (un ente non profit privato nato il 22 novembre 2006 dall’ alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato, per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, cioè percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo del Sud.), il suo Rapporto 2018 su povertà e politiche di contrasto dal titolo “Povertà in attesa”.
Di seguito sono riportate le sintesi del Rapporto ed un’infografica. Con i bottoni sottostanti sarà possibili visualizzare anche l’articolo su La Repubblica (www.repubblica.it), Avvenire (www.avvenire.it) e Redattore Sociale (www.redattoresociale.it).

Sintesi Rapporto

Sarà possibile scaricare il contenuto in formato PDF

Infografica

Sarà possibile scaricare il contenuto in formato PDF

La Repubblica
Redattore Sociale
Avvenire

Più tecnologia e meno relazioni: questa la fotografia delle famiglie italiane a cura del Censis

La fotografia del primo Rapporto Auditel-Censis sulle famiglie italiane, presentato il 25 Settembre 2018 al Senato, rivela uno scenario preoccupante: 5,7 milioni le persone che vivono sole; oltre 6 milioni le donne capofamiglia; i bambini tra 4 e 10 anni si rivelano precoci digitali (quasi 1 su 2 connesso al web); i figli, moltiplicatori di consumi.

Dedicato a “Convivenze, relazioni e stili di vita”, il primo Rapporto Auditel-Censis si fonda sulla ricerca di base Auditel, che 7 volte l’anno intervista, casa per casa, oltre 41 mila italiani. Le case degli italiani, evidenziano ancora i ricercatori, sono stracolme di elettrodomestici tradizionali o di ultima generazione. I televisori sono nelle case del 97,1% delle famiglie italiane, 14 milioni di pc portatili (48,1%), 7,4 milioni di tablet (26,4%), 5,6 milioni di pc fissi (22,1%). Non solo: il 19,3% delle famiglie dispone di almeno un televisore connesso al web (smart tv o apparecchio tradizionale connesso al web con dispositivo esterno). I telefoni cellulari sono presenti in oltre il 95% delle famiglie, i telefoni fissi solo nel 60% circa. Dal Rapporto emerge poi che la connessione al web è ormai capillare e coinvolge anche gli anziani: l’82,2% delle famiglie italiane è connesse a internet.

La famiglia, conseguentemente, «ha cambiato pelle con l’evoluzione sociale: siamo passati dalla famiglia Spa, che combinava redditi e patrimoni, alla famiglia di cura garante di welfare informale e reddito per i componenti non autosufficienti e i figli precari, fino all’attuale rischio di una famiglia disintermediata, alle prese con le sfide che minacciano la relazionalità interna», ha affermato il presidente del Censis Giuseppe De Rita.

Ecco alcune relazioni di approfondimento del 1° Rapporto Auditel-Censis su “Convivenze, relazioni e stili di vita”: buona lettura!

 

1° Rapporto Auditel-Censis: scattata la fotografia della società italiana e dei cambiamenti che sta attraversando

Oltre 6 milioni di donne sono capofamiglia. Aumentano le coabitazioni per ragioni economiche. I bambini tra 4 e 10 anni si rivelano precoci digitali. Clamoroso il boom di accessori domestici: mentre la tv spopola e lo smartphone invade anche il letto (28 milioni di adulti navigano sul web di notte), nelle case sono più i forni a microonde che le lavastoviglie, scompare la segreteria telefonica e si fa largo la vasca idromassaggio.
Continua a leggere…

 

di PAOLO G. BRERA

La nuova famiglia? “Connessi anche a letto. E continua a comandare l’uomo”

Presentato oggi il 1° Rapporto Auditel-Censis su “Convivenze, relazioni e stili di vita”. Aumentano le convivenze per ragioni economiche, e il 17,6% dei bambini fino a 10 anni ha già il cellulare

Ci droghiamo di aria condizionata e mangiamo a colpi di microonde, conviviamo spesso per convenienza e ci portiamo sistematicamente a letto il web: la fotografia che ci ha scattato il “Primo rapporto Auditel-Censis su convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane” è un bell’affondo al modello di famiglia tradizionale dei vecchi spot, quella tutta coccole e mulini bianchi.

Ai bambini “dai 4 ai 10 anni” invece dei biscottini fatti in casa ficchiamo in mano un bel cellulare o il tablet. Quando li facciamo, i figli: su cinque famiglie, tre li hanno e due no. Di tradizionale, in compenso, è rimasto il ruolo di comando: se cresce il numero di donne “capofamiglia”, a prendere tutte le decisioni importanti che non riguardino gli acquisti quotidiani o di elettrodomestici sono sempre gli uomini.

Il rapporto, presentato oggi in Senato, nasce da uno studio sulle risposte di ventimila famiglie intervistate nell’ultimo anno: ne emerge un paese con “sei milioni di donne capofamiglia” in cui scompare la segreteria telefonica e si fa largo la vasca idromassaggio, e in cui regina resta la tv: ancora oggi è più diffusa dello smartphone. Continua a leggere sul sito di Repubblica.it…