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Don Bosco Cumiana: un sistema di irrigazione per ottimizzare il consumo dell’acqua – Vita Diocesana Pinerolese

La scuola Don Bosco Cumiana, sabato 10 settembre, ha affrontato il problema del risparmio di acqua per l’irrigazione. Di seguito la notizia, a cura di Graziella Luttati, apparsa sul sito di Vita Diocesana Pinerolese.

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Cumiana. Inaugurato il progetto irrisor nato al Centro Ricerche Fiat

Al Don Bosco un sistema di irrigazione per ottimizzare il consumo dell’acqua

La scuola salesiana, inaugurata nel 1928, ha avuto per molti anni un indirizzo di studi agrario

 

Un tema molto attule è quella del risparmio di acqua per l’irrigazione. Nella scuola Don Bosco di Cumiana sabato 10 settembre il problema è stato affrontato dagli ex sperimentatori del Centro Ricerche Fiat, Mario Beccaria e Renzo Moretti.

Numerosi i partecipanti: allievi della scuola con i loro genitori, tecnici del Centro Ricerche Fiat invitati, tra cui anche l’ingegnere Giancarlo Michellone in quel tempo di rettore del Centro Nuovi Prodotti del Crf.

I due tecnici hanno presentato una realizzazione sul campo con componenti originali del progetto Irrisor, oggetto di una ricerca effettuata dal Crf negli anni tra il 1976 e il 1980 su richiesta del Corporate Fiat e successivamente interrotto per concentrare la ricerca solo sull’automotive. Venne realizzato dopo aver consultato l’Università di Torino e Pisa. Un punto critico che veniva segnalato dalle due Università consisteva nell’intasamento dei gocciolatori, essendo la sezione dei tubi di passaggio dell’acqua molto piccola e con labirinti. Per ovviare a questa critictà i tecnici del centro ricerche utilizzarono la configurazione della valvola di scarico rapido “aria” dell’impianto frenante dei veicoli industriali con passaggi molto più grande dei gioccolatori tradizionali. Questo rappresentò il punto di forza dell’Irrisor. Grazie a questo tipo di erogatore l’impianto non aveva bisogno di particolari filtri, per poter distribuire l’acqua a spruzzo e non a caduta e irrigare così il terreno in una zona più ampia dell’impianto radicale della pianta. In condizioni di siccità questo sistema potrebbe utilizzare anche le acque reflue senza particolari sistemi di filtraggio.

I brevetti sono scaduti da anni e questo sistema, unico nel suo genere, può interessare un approfondimento a livello didattico, ma anche un’eventuale iniziativa industriale attraverso la creazione di un’apposita startup.

Nel corso della presentazione del progetto don Guido Gianera, coordinatore dell’attività didattica della scuola Don Bosco, ha presentato brevemente il laboratorio di orticoltura inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, sottolineando l’intenzionalità educativa e formativa dell’Istituto nel valorizzare al meglio le risorse (umane, professionali, territoriali, tecnologiche ed economiche) che ha a disposizione per conseguire una proficua sinergia con il territorio.

Ricordava al riguardo che la scuola inaugurata il 29 luglio 1928, ha avuto per molti anni un indirizzo di studi agrario. L’interesse per argomenti di tipo agricolo può quindi essere visto come un ritorno alle origini, ma molto di più come un tentativo di approfondire valori fondamentali anche per il nostro tempo, in linea con la Laudato si’ di Papa Francesco, che invita a trasmettere ai giovani il senso di reponsabilità verso la terra.

Il Papa ha auspicato, infatti, che la forma della condivisione e della relazione ecologica rispettosa e garbata possa essere germe di un rinnovato modo di vivere il mondo, per dargli futuro.