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Casa che accoglie – Ripartiamo da casa di don Bosco

Riportiamo il racconto dell’esperienza nata dalla volontà di aiutare la famiglia salesiana ucraina stravolta dalla guerra. Così don Eligio Caprioglio, direttore della casa salesiana di Chieri, ha mosso il primo passo e, coinvolgendo volontari ed animatori e con il sostegno di Salesiani per il Sociale, è partito, destinazione Leopoli, con un pulmino da 26 posti carico di aiuto. Un aiuto concreto fatto di pannolini, cibi in scatola e tachipirine.

I salesiani hanno sempre dato disponibilità delle loro case per ospitare giovani bisognosi o famiglie in difficoltà. Anche per questa emergenza, dovuta alla guerra in Ucraina, i salesiani del Piemonte hanno aperto le loro porte e ospitato diversi giovani e nuclei familiari in fuga. Sulla casa di don Bosco al Colle c’è una targa che dice “Questa è la mia casa”. Abbiamo provato ad essere casa che accoglie con lo spirito di famiglia che ha sempre contraddistinto il nostro fondatore.

Valentina Bellis – Responsabile Emarginazine e Disagio Salesiani Piemonte

Il video sottostante descrive questa storia, buona visione!

Teatro Oratorio San Luigi di Chieri: in scena la commedia “R lenguasi der me pais!” – MARZO 2022

Presso il Teatro Oratorio San Luigi di Chieri, nei fine settimana del mese di marzo, l’Associazione Filodrammatica Can. G. Tosco è lieta di presentare la commedia “R lenguasi der me pais!“: un lavoro teatrale in dialetto piemontese, con alcune battute in siciliano, capace di raccontare storie di vita tipiche della bassa montagna, con divertenti gag in scena, chiacchiericci di paese, fraintendimenti, ma con un lieto fine.

Programmazione – MARZO 2022:

  • Sabato 5 marzo alle ore 21.00
  • Domenica 6 marzo alle ore 15.30
  • Sabato 12 marzo alle ore 21.00
  • Domenica 13 marzo alle ore 15.30
  • Venerdì 25 marzo alle ore 21.00
  • Sabato 26 marzo alle ore 21.00

Per accedere allo spettacolo è necessario il Green pass rafforzato e la mascherina FFP2 NR.

Di seguito la locandina con tutte le informazioni.

 

 

Curiosità chieresi – Un cassetto che racconta

Il quotidiano online 100Torri riporta nel suo articolo una breve storia di un cassettino all’interno della chiesa di San Guglielmo di Chieri, e racconta della prima persona che Don Bosco ha conosciuto quando si trasferì a Chieri nel 1831, ovvero Don Placido Valimberti.

Di seguito l’articolo di 100Torri a cura di Roberto Toffanello.

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Non proprio un cassetto, ma un cassettino che con altri tre si trova all’interno di uno sportello della sacrestia della chiesa di San Guglielmo in Piazza Mazzini; qui venivano conservati l’amitto e il purificatoio dei sacerdoti (piccoli panni di lino per la celebrazione della Messa).

Ogni cassettino è ricoperto nella parte frontale da un foglio di carta che riporta il nome del sacerdote. Uno dei quattro cassettini riporta un nome che venne eliminato facendovi sopra alcuni tratti con l’inchiostro e il pennino: Sig. D. Valimberti.

Quel nome, che si riesce ancora a scorgere, è il nome della prima persona che Giovanni Bosco (il futuro don Bosco) conobbe quando il 4 novembre 1831 si trasferì a Chieri per iscriversi alle scuole pubbliche. Giovanni Bosco inizialmente abitò presso una casa che si affacciava su Piazza Mazzini (allora Mercadillo) poco distante dalla chiesa di San Guglielmo. Per chi arrivava dalla campagna non doveva esser facile prendere confidenza con una cittadina come era Chieri; a Giovanni Bosco bastò attraversare quella piazza, entrare in quella chiesa e così conoscere chi la officiava. Lo stesso don Bosco anni dopo scrisse: La prima persona che conobbi fu il sacerdote don Placido Valimberti di cara e onorata memoria. Egli mi diede molti e buoni avvisi sul modo di tenermi lontano dai pericoli: mi invitava a servirgli la Messa, e ciò gli porgeva occasione di darmi sempre qualche buon suggerimento. Egli stesso mi condusse dal prefetto delle scuole, P. Sibilla, domenicano, e mi pose in conoscenza cogli altri miei professori.

Dopo qualche mese fu poi suo professore, don Bosco lo definì cara persona e ne ebbe sempre un chiaro ricordo.

Don Placido Valimberti morì il 27 febbraio 1848, a 45 anni d’età, nella casa accanto alla chiesa di San Guglielmo. A quell’anno deve risalire la “cancellazione” del suo nome sul cassettino della sacrestia e la scrittura sottostante “Sera”.

Anche un cassettino può esser spunto per raccontare la nostra storia.

Roberto Toffanello

San Luigi Chieri: “Discovery Don Bosco” – Domenica 30 gennaio 2022

Di seguito il programma dei festeggiamenti dedicati a San Giovanni Bosco previsti per domenica 30 gennaio 2022 presso la realtà salesiana di Chieri.

DOMENICA 30 GENNAIO 2022

Ore 11.00: Santa Messa solenne nel cortile dell’Istituto Salesiano San Luigi via Vittorio Emanuele II, 80

Dalle ore 1500 alle ore 17.00: i volontari accoglieranno i visitatori in alcuni luoghi significativi della presenza salesiana a Chieri:

  • Centro Visite don Bosco – Seminario, via san Filippo 2
  • Caffè Pianta, via Palazzo di Città 1
  • Istituto Santa Teresa, via Palazzo di Città 5
  • Piazza Cavour

Scuola media San Luigi Chieri: porte aperte 2021 /2022

Di seguito il programma di “Porte Aperte” della Scuola Media San Luigi – percorso internazionale:

  • 23 ottobre 9,30/9,45 – 12
  • 24 novembre ore 18,30
  • 15 gennaio 9,30/9,45 – 12

È necessario avere e mostrare il certificato verde COVID.

Orario tipo dalle 7.30 alle 18.30
Conversazione in Inglese e Francese
CLIL – Informatica
Laboratori sportivi (calcio, volley), musicali (violino, pianoforte), manuali (Truciolo)
Attività estive dalle 7.30 alle 18.30 all’oratorio dalla fine della scuola al suo inizio con: campeggi, colonie, trekking

Il restauro dell’oratorio di San Filippo Neri a Chieri

La Città di Chieri, grazie al contributo della Regione Piemonte, sta curando il restauro della cappella dell’Oratorio di San Filippo Neri con lo scopo di avere una sala ad uso polivalente attrezzata di nuovi impianti tecnologici. I filmati dei restauri vengono trasmessi dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 13 del digitale terrestre, il venerdì alle 19,45, il sabato alle 13,30 e la domenica alle 22,30. Di seguito si riporta l’articolo pubblicato su “Torino Free“.

Nella cappella dell’Oratorio di San Filippo Neri è in corso un impegnativo restauro curato dalla Città di Chieri con il contributo della Regione Piemonte. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di dotare la città di una sala ad uso polivalente tornata agli splendori originali e attrezzata con i più moderni impianti tecnologici.

Il luogo caro ai chieresi e ai Salesiani perché tra quelle mura, in quelle stanze e in quei corridoi Don Bosco studiò dall’ottobre del 1835 al 1841, anno in cui termina, a malincuore, il suo percorso di clericato, come egli stesso ricorda: “Mi tornò dolorosissima quella separazione; separazione da un luogo dove ero vissuto per sei anni, dove ebbi educazione, scienza, spirito ecclesiastico e tutti i segni di bontà e di affetto che si possono desiderare”.

Di seguito l’intervista al sindaco Alessandro Sicchiero, al restauratore Angelo Marello, alla progettista dell’intervento di recupero Cristina Soldati

I filmati con i restauri vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 13 del digitale terrestre, il venerdì alle 19,45, il sabato alle 13,30 e la domenica alle 22,30.

Il centro visite allestito al primo piano permette di scoprire la vita del Santo e l’ambiente chierese che fu il teatro della formazione di Don Bosco, attraverso un percorso multimediale e la parziale ricostruzione di alcuni ambienti della prima metà dell’Ottocento.

L’oratorio si presenta, chiuso tra la galleria di accesso al convento e la chiesa di San Filippo Neri, come un’aula a navata unica con pianta rettangolare, coperta da una volta a botte costolonata. Il presbiterio è absidato, con cupola e cupolino a pianta ottagonale. La prima edificazione dell’oratorio risale al 1695, come conseguenza dell’ampliarsi del convento e del suo collegarsi alla chiesa di San Filippo. Le opere vennero proseguite tra il 1763 e il 1772, su progetto dell’architetto Galletti. Nell’anno successivo la Congregazione dei Filippini decide di far realizzare l’altare in marmo dell’oratorio, ma la configurazione attuale risale alla fine dell’Ottocento, quando il professor Massoglia demolì il presbiterio e lo ampliò, rifacendo interamente la volta (decorata con affreschi) e l’orchestra. Appartengono a questa fase di rifacimenti neo-barocchi gli stucchi dei fratelli Borgogno e del Gianoli. Dopo la chiusura del seminario, anche l’oratorio, come il convento, andò lentamente depauperandosi. Nel 1801, durante la dominazione francese, chiesa e convento passarono al Comune. Dopo la restaurazione, i padri Oratoriani tornarono in possesso degli edifici, ma nel 1819 chiusero il convento per mancanza di religiosi. Dal 1828 al 1949 l’edificio fu sede del Seminario Maggiore di Torino. Fu più volte parzialmente requisito per essere utilizzato come caserma e poi come carcere nel periodo della Grande Guerra. In seguito il convento fu acquistato dai padri Salvatoriani e successivamente ceduto al Comune.

Dopo la chiusura del seminario, l’oratorio subì un forte degrado degli intonaci dipinti e delle decorazioni a stucco, causato da dilavamenti e infiltrazioni di acqua piovana proveniente dalla copertura superiore, ora sanata, che, fortunatamente, non hanno intaccato la struttura della volta. Non si evidenziano fratture ne cedimenti significativi, mentre la superficie pittorica è stata interessata da un processo di erosione e impoverimento, in alcune aree più superficiale in altre più profondo. Anche l?altare purtroppo non è in buono stato di conservazione.

La pavimentazione nella zona presbiteriale risulta complessivamente in buone condizioni, mentre più critico appare lo stato conservativo della pavimentazione dell’aula, in cui si notano lastre fratturate, rappezzi cementizi e lacune.

I lavori di restauro, iniziati nel gennaio di quest’anno, mirano a restituire l’antica cappella all’aspetto di fine Ottocento. Attraverso analisi fisico-chimiche è stato possibile ricostruire l’originale impianto. L’intervento riguarda non solo l?apparato decorativo pittorico e quello a stucco, ma l’insieme della cappella, anche con il recupero impiantistico, finalizzato ad un utilizzo per eventi culturali di vario tipo.

L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di dotare la città di una sala ad uso polivalente tornata agli splendori originali e attrezzata con i più moderni impianti tecnologici.

Nella prima fase del restauro sono state ripulite le pareti affrescate, anche attraverso l’estrazione dei sali depositati sulla superficie. Sono state inoltre rasate le parti di intonaco mancanti in seguito a distacchi. Le decorazioni pittoriche sono in corso di ripristino.

Nei casi in cui la pittura è completamente asportata si usa la tecnica dello spolvero, che consente di riprodurre la decorazione con assoluta fedeltà all’originale. Le parti mancanti delle numerose figure di puttini sono invece ridipinte in modo non invasivo con la tecnica del puntinato o del rigatino, che permette di ricostruire il disegno evidenziando per l’intervento, nel rispetto dei dettami del restauro conservativo.

Si ringrazia Michele Fassinotti dell’Ufficio stampa della Città Metropolitana di Torino

Per informazioni e visite www.carreumpotentia.it

Porte aperte alla scuola media del San Luigi

La scuola salesiana del San Luigi di Chieri presenta 3 giornate di “porte aperte” per conoscere e visitare la scuola media – percorso internazionale:

  • Sabato 24 ottobre
  • Sabato 28 novembre
  • Sabato 23 gennaio

L’incontro per ciascuna data è previsto per le ore 9.30 per poi proseguire con la visita guidata.

Il Rettor Maggiore benedice la cappella della comunità salesiana di Chieri

Il 25 e il 26 gennaio 2020 il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha fatto visita alla famiglia salesiana di Chieri per presiedere la messa domenicale in onore dei festeggiamenti di San Giovanni Bosco e per benedire l’originale cappella della comunità salesiana di Chieri dedicata del Padre Fondatore.

Il Rettor Maggiore che, tra l’altro, ha la cittadinanza onoraria chierese, ha voluto così prendere parte ai festeggiamenti con la comunità salesiana di Chieri arrivando sabato sera per  incontrare alcuni volontari dei vari progetti dell’Opera Salesiana.

«Questa città è un luogo chiave della vita di don Bosco. Qui Giovanni visse tra il 1831 e il 1841, 10 anni fondamentali di formazione fatti di studio, lavoro, giochi e preghiera, diceva che furono ‘Dieci anni che valgono una vita’».

Don Eligio Caprioglio – Direttore di Chieri

La Santa Messa in onore di San Giovanni Bosco si è poi svolta alle 11.30 nel duomo della città domenica 26 gennaio.