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Salesiani Novara: il ringraziamento della Comunità di Sant’Egidio

La Comunità di Sant’Egidio ringrazia gli studenti e le famiglie del San Lorenzo di Novara che con generosità hanno scelto di aiutare la mensa che la Comunità offre per i più bisognosi. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

In questi giorni che precedono la Pasqua, abbiamo voluto portare i nostri auguri alla Comunità di Sant’Egidio e anche la prima parte di una raccolta di offerte che, da dicembre ad oggi, continuiamo a raccogliere grazie alle felpe dell’iniziativa #Natalesolidale. Questo momento ci rallegra doppiamente. Prima di tutto, perché ci ha fatto vivere ancor di più la grande famiglia del San Lorenzo, coinvolgendo ragazzi, studenti, exallievi, genitori, amici e benefattori. In secondo luogo, perché con questa iniziativa abbiamo potuto ESSERE vicini a chi sta operando concretamente il bene in questo periodo difficile, e poi anche perché siamo riusciti a FARE anche noi – tutti insieme – qualcosa per loro.

La raccolta va avanti… Grazie a voi!

Maria e Davide

La Comunità di Sant’Egidio ringrazia i tanti studenti e le loro famiglie che, con generosità e gioia, hanno scelto di aiutare la Mensa per i poveri seguendo così le parole dell’Apostolo Paolo:

“Tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia”.
(2 Cor. 9,6-7)

Una Mensa per la città

A Novara, nell’inverno 2007-08, in una fabbrica abbandonata è morto di freddo e di fame un giovane immigrato, Larbi Mansour Chaht: un fatto che ci ha impressionato. Nella nostra città si può morire anche così, di povertà.

Lo scandalo della morte di quel giovane ci ha fatto decidere ad offrire un punto di riferimento più accessibile per chi ha bisogno. Nei mesi successivi, abbiamo coltivato il desiderio di rimettere i poveri al centro dell’attenzione della città, nel cuore della città ma anche nel cuore delle persone. Il sogno di rispondere anche a Novara ad una domanda crescente di tanti che non avevano neanche cibo sufficiente per vivere e un luogo dignitoso dove mangiare ed essere accolti con amicizia.

La mensa della Comunità di Sant’Egidio apre il 25 dicembre 2009 come un dono e un segno di speranza per la città. Abbiamo voluto aprirla proprio nel giorno di Natale, come un segno per la città, un nuovo spazio aperto a tutti i poveri nel suo cuore economico e sociale. Abbiamo voluto che la mensa fosse nel cuore anche fisico della città, che è uno spazio precluso ai mendicanti, a motivo dell’ordinanza per il decoro urbano, che vieta la mendicità “molesta” e “l’accattonaggio”.

La mensa si trova proprio sotto la Cupola, che è il simbolo della città, in una delle strade più belle con l’acciottolato ottocentesco, con i lampioni stile liberty e con tutte le targhe in ottone ai portoni dei palazzi, al piano terra di uno stabile seicentesco, in locali restaurati mantenendo nella sala mensa le due colonne centrali in granito e le antiche volte. Le tavole, oggi solo da uno o due posti, sono apparecchiate con tovagliette usa e getta con un centrotavola con olio, sale e spezie.

È una mensa, ma è sotto tutti gli aspetti un vero e proprio ristorante e così viene chiamata familiarmente dai poveri che si dicono l’un l’altro: questa sera andiamo a mangiare al ristorante! La mensa durante la pandemia è rimasta sempre aperta offrendo una cena dalle ore 17,30 alle 190,00 per facilitare anche chi viene da più lontano e deve usare gli autobus per muoversi. Apre quattro volte a settimana anche nei giorni festivi, quando la città si svuota per il weekend. La mensa offre il pasto seduti a tavola oppure una cena fredda da asporto per chi non vuole fermarsi. Ad oggi sono oltre 1.600 i poveri che hanno frequentato con regolarità la mensa, di 29 nazionalità diverse.

Nel 2010, nel primo anno di apertura, abbiamo distribuito quasi 7.000 pasti: nel 2018 siamo arrivati a superare i 20.000. Durante quest’anno di pandemia abbiamo triplicato la nostra attività aprendo due mense più piccole nei quartieri di Sant’Agabio e Sant’Andrea garantendo una distribuzione settimanale di quasi mille pasti. La mensa non è sostenuta da sovvenzioni pubbliche continue né da fondazioni private, ma dalla generosità dei cittadini novaresi che con il loro aiuto partecipano a questa opera.

Grazie alla mensa abbiamo incontrato povertà vecchie e nuove, vicine o che diventano tali pur arrivando da lontano. Ad una povertà più italiana, fatta di anziani novaresi o degli immigrati dal sud Italia, si è aggiunta quella più recente che parla le tante lingue del mondo dall’Ucraina al Ghana, dal Perù all’Albania, dal Marocco alla Cina.

Una povertà che, potremmo definire, della “porta accanto”. Le persone che vengono alla mensa a volte abitano vicino alla nostra casa, oppure sono degli ex colleghi di lavoro, l’operaio di una fabbrica chiusa dalla crisi che a 55 anni non trova più impiego, un giovane precario che ha perso il lavoro a causa del covid 19, la bidella che lavora a tempo determinato per una cooperativa e che d’estate rimane senza stipendio, il compagno di giochi dell’oratorio che avevi perso di vista o la badante che accudiva una nostra parente anziana. Una povertà che in una città non grande, come Novara, vive accanto a noi.

In questo tempo, in cui i poveri spaventano, una mensa aperta nel centro storico è la speranza di ritessere il filo dell’unità della città. E dal centro, come sempre avviene nella vita della Comunità di Sant’Egidio, le nostre visite in questa periferia estrema costituiscono la speranza per tanti poveri di non essere esclusi dalla vita della città e di essere riconosciuti e non considerati una folla anonima. L’amicizia personale con ciascuno è la chiave per sostenere la loro speranza.

Durante la pandemia, la mensa è rimasta un segno di speranza per tanti: per i poveri, ma anche per chi non lo è. Sono oltre cento le persone di ogni età che si alternano alla mensa in un servizio gratuito. La mensa, nonostante il rigido rispetto della regola del distanziamento, è diventata spazio d’incontro con i poveri per molti e questo è il motore del cambiamento della città: quando la gente comincia a cambiare idea e ad aiutare, la città cambia e i poveri cominciano ad essere considerati parte “di noi”, volti riconosciuti, sorrisi e parole scambiati non solo alla mensa, ma per la strada, quando ci si incontra anche per caso e questo cambia il clima umano della nostra Novara.

L’incontro umano con chi è povero aiuta a cambiare il cuore: nascono storie di amicizie altrove improbabili, si aprono possibilità inedite di aiuto e una nuova comprensione della vita della nostra città e del mondo. In questo cambiamento dei cuori è la ragione della nostra speranza.

Comunità di Sant’Egidio, Vicolo Ognissanti 2 – 28100 NOVARA – tel. 0321 33387 – info@csepiemonte.org IBAN: Comunità di Sant’Egidio – Piemonte Onlus: IT53 L 05034 10100 000000001306

IL SAN LORENZO APPRODA SUI SOCIAL – Salesiani Novara

Nasce la Commissione Sito e Comunicazioni del liceo San Lorenzo, una task force che tiene tutti aggiornati sui Social. Si riporta, di seguito, la notizia pubblicata oggi, 26 gennaio 2021 su Salesiani Novara.

Inutile dire che al giorno d’oggi i social sono uno dei migliori modi per farci conoscere e tenerci uniti e in questo periodo più che mai ne abbiamo bisogno.

Quale idea migliore, allora, di un’efficientissima task force che mantenga tutti aggiornati?

È da questa idea che nasce la Commissione Sito e Comunicazioni del liceo, che si sta impegnando anche con incontri pomeridiani per rendere il nostro lavoro più accessibile e spassoso. Nel mese di dicembre, complice la didattica a distanza e l’ormai grande dimestichezza con la tecnologia, il gruppetto di studenti della Commissione è stato accompagnato da don Moreno Filipetto in un breve percorso formativo su articoli, foto, post e organizzazione di redazione … speriamo che si vedano presto i frutti!

Che siano notizie, attività, Open Day o anche qualche semplice ma forte spunto di riflessione, i nostri materiali sui siti o piattaforme social vi aiuteranno a trovare quel che cercate.

In presenza oppure nei giorni in DAD, inoltre, tutti i ragazzi sono resi partecipi del buongiorno del direttore oppure del preside grazie al nostro account YouTube.

Alcuni ragazzi si stanno occupando invece di avviare iniziative sul profilo Instagram, sfornando continuamente nuove idee che diffondano un po’ di cultura contemporaneamente a del sano divertimento.

Penso sia incoraggiante sapere che in ogni momento abbiamo persone che ci stanno vicino, anche in modo non convenzionale, ma efficace e molto innovativo.

Tenetevi pronti a tanti nuovi progetti e date un’occhiata ai nostri profili: non costa nulla e, diciamocelo chiaramente, non abbiamo molti altri impegni 😉

Seguici sui Social:

Salesiani Novara: ritiro spirituale per le classi terze del Liceo all’O.A.S.I di Maen

Da lunedì 18 mattina a mercoledì 20 novembre 2019, fino al primo pomeriggio, le classi terze del liceo scientifico San Lorenzo di Novara si sono recate all’O.A.S.I. di Maen per vivere un’esperienza di ritiro spirituale. Si riportano le parole dei ragazzi che hanno partecipato.

È stata un’occasione per fermarsi dall’impegno quotidiano della scuola e riflettere su alcune tematiche che ci coinvolgono, oltre alla possibilità di vivere insieme, fianco a fianco: questo per essere di più “compagni di classe” che soltanto “vicini” di banco.

Abbiamo trattato l’argomento della mediocrità e di ciò che ci influenza, attraverso la figura di Hannah Arendt, scrittrice che prese posizione a riguardo del processo di Adolf Eichmann a Gerusalemme, a metà del ‘900. Egli fu un criminale nazista che si riteneva innocente poiché aveva solamente eseguito degli ordini, nonostante avesse condotto a morte migliaia di uomini: questa provocazione ha fatto sorgere in noi una grande domanda su quanto siamo capaci di riflettere sulle nostre azioni.

In seguito ci siamo appunto fermati a riflettere su ciò che ci sta a cuore in questo momento, ragionando insieme sul desiderio di amare e il bisogno di essere amati.

È stata una vera occasione di confronto che ci ha permesso di instaurare nuove relazioni e di approfondirle. In particolare, l’abbondante nevicata ha contribuito a rimanere tutti insieme, spesso a giocare nello stesso luogo, e ciò ha consentito la creazione di un clima familiare in cui abbiamo riso, riflettuto e pregato.

Tutto ciò è stato reso possibile grazie ad alcune persone che si sono prese cura di noi, come don Fabio, la prof. Oliva e Anna, l’animatrice che ci ha accompagnato, ma anche Franco e tutti volontari che erano lì per noi e che hanno creato un’atmosfera accogliente con la quale ci siamo sentiti a casa.

Ringraziamo chi ci ha accompagnato e tutti i volontari che hanno cucinato e lavorato per noi!