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Scuola media Salesiani Bra: “Ho imparato…(un saluto da parte delle classi terze)”

Le classi terze della Scuola Media dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra hanno realizzato un video di fine anno per ringraziare per tutto ciò che hanno imparato durante il percorso scolastico delle medie, anche durante il periodo difficile di distanza dovuto all’emergenza sanitaria del Covide-19. Di seguito il video dal titolo “Ho imparato…..(un saluto da parte delle classi terze)”  e le parole della Prof.ssa Francesca Berri.

Buonasera ragazzi, ecco il video!

Nella storia del mondo verrà ricordata la pandemia, ma nella storia personale di ciascuno di noi ricorderemo anche altro, soprattutto, spero, ciò che di buono c’è stato.
prof. Francesca Berri

Don Bosco Borgomanero: Elisa Travaglini tra i tre finalisti di Teacher of the Year 2020 Italia

La docente Elisa Travaglini del Collegio don Bosco Borgomanero è arrivata tra i tre finalisti del titolo “Teacher of the Year 2020 Italia“. Si riporta di seguito il comunicato gentilmente fornito alla Redazione.

Elisa Travaglini tra i tre finalisti di Teacher of the Year 2020 Italia

La docente si occupa dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento al don Bosco di Borgomanero

Venerdì 5 giugno si é svolto il “Teacher of the Year 2020 Italia”, sulla piattaforma online dell’organizzazione Ja Italia.

Il risultato finale ha visto la prof.ssa Elisa Travaglini classificarsi tra i primi tre docenti a livello nazionale per la promozione delle competenze imprenditoriali e trasversali (soft skills).

La docente è responsabile dei progetti PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) della scuola don Bosco di Borgomanero e durante l’anno scolastico porta avanti il progetto di simulazione d’impresa per gli studenti del Liceo Economico Sociale della stessa.

Determinante per il riconoscimento ricevuto è stato il metodo innovativo VIBES®, basato sugli studi dell’intelligenza emotiva e il modello di business Aikido, ideato dalla docente stessa, oltre ad un curriculum notevole che la vede già vincitrice di premi e riconoscimenti a livello nazionale nell’ambito della trasformazione digitale per il sociale.

Lo scorso anno, oltre al primo premio regionale dell’organizzazione JA Italia, era stata premiata anche per l’app Gianky, volta alla promozione dell’educazione finanziaria per le persone con difficoltà cognitiva. Nel mese di febbraio, invece, ha vinto una borsa di studio in Digital Transformation al Talent Garden di Milano.

La prof.ssa Travaglini non è nuova a ricevere riconoscimenti in ambito professionale.

Già nel 2016 aveva presentato un elaborato di tesi sulla promozione delle competenze imprenditoriali e trasversali per il Master in Pedagogia Clinica, pubblicato poi da UNIPED.

Qui sottolinea che ogni persona dovrebbe essere formata per competenze, perché promuovono l’intraprendenza e la capacità di analisi del contesto sociale e culturale attraverso l’esperienza pratica, permettendo così di educare al “saper agire”, aspetto fondamentale per il percorso di crescita umana e professionale di ognuno di noi.

Secondo il Quadro di Riferimento Europeo del 2018, tali competenze risultano oggi di grande rilievo per la formazione dei futuri professionisti, in risposta ai cambiamenti della società e dell’economia.

Ed è in questo spazio che si è inserita la docente, portando avanti e concretizzando queste tematiche nelle sue lezioni tramite la collaborazione con JA Italia.

Va inoltre segnalato che la docente è stata la più giovane e unica donna ad essersi qualificata tra i finalisti del premio.

Salesiani Bra: giornalismo a scuola? Una ricetta vincente

La giovane redazione del “Salesiani Bra Magazine” della Scuola Media Salesiana di Bra non si è fermata neanche in periodo di Covid-19. Grazie alla didattica a distanza, è stato possibile lavorare nonostante la situazione di emergenza sanitaria, rafforzando ancor di più il legame del gruppo. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri dal sito dell’opera.

All’inizio di quest’anno scolastico è nato ufficialmente “Salesiani Bra Magazine”, il giornale scolastico della Scuola Media San Domenico Savio di Bra, che si pone l’obiettivo di far conoscere e condividere tutte le esperienze più significative vissute dagli studenti nel corso dei mesi. L’ideazione, progettazione e realizzazione di questo magazine è stata portata avanti dal “gruppo di giornalismo”, una novità all’interno delle differenti attività opzionali proposte dall’istituto. Il team, guidato dal prof. Marco Dalmasso, ha registrato moltissime adesioni tra ragazzi e ragazze di differente anno scolastico.

Dopo una prima parte più teorica, durante la quale si sono apprese le principali nozioni relative alla stesura di articoli e al lavoro in redazione, si è passati subito alla parte pratica. Suddivisi in gruppi di lavoro, i giovani giornalisti hanno portato avanti l’iter della stesura di un magazine: dalla raccolta delle idee, passando per la pianificazione e realizzazione degli articoli, finendo con la parte di grafica e impaginazione.

E nemmeno la lontananza forzata, causata dal Coronavirus, ha fermato questa giovane redazione. Sfruttando le piattaforme per la didattica a distanza messe a disposizione dalla scuola salesiana, è stato possibile lavorare anche in questa situazione, rafforzando ancor di più il legame di questo gruppo.

Ma perché attivare un corso di giornalismo a scuola? Le motivazioni sono molte. Per prima cosa si tratta di un’attività che da sempre suscita curiosità e interesse nei ragazzi, e questi mesi di laboratorio ne sono stati la concreta manifestazione.

Interesse legato alla voglia di raccontare la propria vita scolastica a compagni, genitori e, più in generale, ai lettori. La voglia di sfruttare al meglio le enormi potenzialità che la tecnologia informatica offre nell’ambito della comunicazione (programmi di impaginazione, organizzazione di testo e fotografie, etc.). Il desiderio di mettersi in gioco, di superare lo scoglio della “pagina bianca” per far emergere la propria personalità di scrittore, oltre ad affinare le proprie tecniche espressive e di produzione scritta.

Infine, fare gruppo. Sì, perché una redazione è per prima cosa legame con i “colleghi”, rispetto di regole comuni, collaborazione per la realizzazione di un progetto. Un’interdipendenza che porta ciascuno a offrire il proprio piccolo/grande (ma sempre prezioso) contributo: da chi matura le idee, a chi le traduce in un articolo, passando attraverso la realizzazione grafica e la scelta delle immagini.

Grazie a tutti questi elementi ogni pagina non sarà un semplice foglio di carta, bensì un insieme di vissuti, legami, emozioni che questo percorso ha racchiuso in sé. Uno sguardo al recente passato, ma solo momentaneo. Perché sicuramente affiorano già nuove idee per il prossimo numero di “Salesiani Bra Magazine” e una nuova splendida avventura editoriale è alle porte!

Il ringraziamento dei genitori alla scuola media dei Salesiani di Bra

La Voce di Alba dedica un articolo alla scuola media dei Salesiani di Bra e, in particolare, ai genitori, i quali ringraziano del servizio scolastico offerto dall’opera salesiana ai propri figli, soprattutto in quest’ultimo periodo di emergenza sanitaria. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato lo scorso 6 giugno a cura dei genitori della Scuola Media Salesiana di Bra.

Il ringraziamento dei genitori alla scuola media dei Salesiani di Bra

Lezioni a distanza, supporto alle famiglie, programmi portati avanti con grande professionalità

Quando è arrivata la comunicazione di chiusura della scuola a fronte dell’emergenza Covid-19, come tutti i genitori, eravamo molto preoccupati per la sorte scolastica dei nostri figli. Tempestivamente è arrivata la risposta. L’Istituto Salesiano di Bra ha prontamente organizzato un servizio di didattica online, con l’utilizzo della piattaforma Google Apps for Education, creando account dedicati ai docenti e agli studenti. Superato qualche disagio iniziale dovuto alle connessioni wifi, il sistema adottato è stato apprezzato da tutti, soprattutto dalle famiglie e dai ragazzi che hanno potuto, seppur con modalità diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati, continuare a frequentare la scuola. Direttore e Docenti si sono messi tutti al lavoro da subito per riorganizzare la giornata ed accogliere, se pure attraverso un video, i nostri ragazzi con il sorriso, la competenza e la professionalità di sempre. Il calendario adottato ad inizio dell’anno scolastico è stato modificato di poco così che per i nostri ragazzi è risultato molto facile seguirlo, ma soprattutto è stato da subito messo in chiaro che l’anno scolastico non era finito, che non si era in vacanza, ma che per ovvi motivi proseguiva diversamente. Dal lunedì al venerdì alle 8.20 con il saluto del Direttore Don Alessandro Borsello si apre la giornata. L’orario delle lezioni va dalle 8.30 alle 12.15, con un break di 15 minuti alle 10.15, come si faceva durante l’orario pre-covid. Si rientra virtualmente in aula alle 14.30 per restare fino alle 16.00. Ogni mattina viene fatto l’appello come in aula e poi si parte con la condivisione di file, lezioni in diretta, video, tempo per lo studio e a seguire interrogazioni e test. Nel post orario i docenti sono disponibili ad interagire con i singoli allievi per ulteriori chiarimenti o recuperi. Per chi vuole, il sabato mattina dalle 11 alle 12 si gioca online con Don Alessandro e con alcuni Professori. Certamente la didattica online non sostituisce la presenza a scuola dove è fondamentale poter ritornare al più presto; ma la scelta della Scuola media paritaria dei Salesiani di Bra riteniamo sia stata la scelta giusta. Oggi più che mai abbiamo potuto toccare con mano la qualità, la serietà, l’impegno da parte di tutti, del Direttore, del Preside e dei Docenti che ringraziamo di cuore, ma anche dei nostri figli che hanno affrontato la didattica online seguendo con rispetto, impegno, precisione e responsabilità l’insegnamento dei loro professori.

Speriamo di poter tornare in aula a settembre: gli spazi all’Istituto Salesiano di Bra sono ampi e sicuramente sarà possibile riorganizzare in sicurezza la ripartenza dell’anno scolastico 2020/2021. In questo periodo si parla tanto di scuole paritarie. Noi possiamo confermare, per esperienza diretta, che sono delle eccellenze al pari delle scuole statali; e forse meriterebbero maggiori attenzioni da parte anche dello Stato.

Il nostro grazie va al Direttore don Alessandro Borsello, al Preside Teresio Fraire e a tutti i Docenti.

I Genitori della Scuola Media Salesiana di Bra

Salesiani Lombriasco AgriCultura: una giornata verde! – Estate 2020

Al via tante attività e laboratori per l’estate 2020 da parte dei Salesiani di Lombriasco. Si riporta di seguito il comunicato gentilmente fornito alla redazione da parte del Direttore dell’Opera Salesiana di Lombriasco, Don Marco Casanova.

AgriCultura: una giornata verde!

Nell’estate 2019 alcuni centri estivi, aderendo alla nostra proposta, sono venuti presso la scuola agraria salesiana di Lombriasco per una giornata di attività.
Come lo scorso anno la scuola agraria salesiana propone nuovamente questa possibilità per i gruppi dei centri estivi.

La proposta vuole avere una valenza educativa nell’aiutare a far crescere nei ragazzi una vera e propria…AgriCultura cioè una cultura dell’ambiente naturale e rurale attraverso un contatto diretto e semplici, concrete esperienze di laboratorio a cielo aperto. Per questo la nostra offerta si qualifica ulteriormente.

L’attività è proposta dal 14 giugno al 31 luglio 2020.

In questo anno la proposta si rinnova con alcuni laboratori didattici oltre la di per sé già interessante visita.

Laboratori di attività per bambini e ragazzi:

1 Lumachina, lumacò

Conoscere in maniera simpatica l’allevamento delle chiocciole e la loro vita.

2 Carne bianca o carne rossa? Il mondo dell’allevamento avicolo e bovino.

Un percorso per conoscere due tipologie di allevamento importanti per la nostra alimentazione.

3 Caccia al tesoro naturalistica…nel museo!

Il museo di scienze scoperto giocando.

4 Non solo menta: un percorso sensoriale fra le piante officinali.

Nella zona tipica della menta e delle altre piante officinali un piccolo percorso sensoriale per vedere, toccare, sentire, gustare!

5 Che pianta è? Uno sguardo in giardino…

Insieme nel giardino botanico della scuola per riconoscere le piante.

6 Che seme è? Viaggio sensoriale nel mondo vegetale.

Abbinare piante e semi giocando insieme nel verde.

La scuola agraria salesiana offre inoltre questi spazi ed ambienti per trascorrere la giornata e le seguenti possibilità di visita guidata:

  • visita azienda agricola e relativo allevamento
  • visita a museo di scienze naturali
  • visita guidata al giardino botanico
  • ampi campi da gioco

Viene richiesto un piccolo contributo economico per l’accoglienza pari a 1 euro a partecipante. Il costo di ogni singolo laboratorio è di 2 euro a partecipante. I laboratori sono destinati a gruppi di numero massimo secondo la normativa covid 19. L’attività è il frutto di un’esperienza consolidata nel tempo con diversi gruppi scolastici, anche attraverso l’aiuto di alcuni allievi/e che si sono resi disponibili come guide in qualche fine settimana durante l’anno.

Gli stessi laboratori vengono proposti anche a distanza con la piattaforma MEET . Questa proposta potrebbe servire per chi nel suo programma ha attivato delle attività a distanza superando ostacoli di trasporto e simili. L’elenco delle proposte di laboratorio è lo stesso come pure i costi non venendo qui sul posto ridotti a 2 euro a testa. Ogni laboratorio può prevedere al massimo un ora di attività.

Per motivi organizzativi, chiedo di fornire le adesioni entro sabato 21 giugno 2020.

Potete contattarmi via email (marco.casanova@salesianipiemonte.it) o direttamente al 3473612671 per la prenotazione.

Il Direttore
Casanova don Marco

Valsalice: l’Ordine dei Giornalisti premia il Salice

Per la seconda volta negli ultimi tre anni “Il Salice“, la rivista scolastica del Liceo Valsalice di Torino è stato scelto tra i vincitori della XVII edizione del concorso “Il giornale e i giornalismi nelle scuole” bandito dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

L’Ordine dei Giornalisti premia il Salice

Siamo lieti di comunicare che il giornale scolastico realizzato dai ragazzi della vostra scuola è stato scelto tra i vincitori della XVII edizione del concorso “Il giornale e i giornalismi nelle scuole” bandito anche quest’anno dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

Sul sito www.odg.it sono disponibili gli elenchi delle scuole vincitrici, suddivise per grado scolastico.

La notizia è stata pubblicata anche sulla pagina Facebook del Consiglio nazionale @ODG.OrdinedeiGiornalisti

A breve provvederemo all’invio, per posta ordinaria, del diploma e della medaglia intitolati alla scuola, che purtroppo quest’anno per l’emergenza sanitaria non abbiamo potuto consegnarvi nella tradizionale cerimonia.

Nel congratularmi, a nome dell’Ordine nazionale dei giornalisti, per il risultato ottenuto dal vostro giornale scolastico, invio gli auguri per una serena estate.

Già nel 2018 siamo andati a Cesena a ritirare il premio in un clima di grande amicizia e collaborazione con le altre scuole e con l’Ordine che, non dimentichiamolo, rappresenta i giornalisti italiani. E all’Ordine dei Giornalisti va il nostro grazie per aver saputo valorizzare il grande lavoro svolto. Un riconoscimento di questo tipo valorizza dunque il nostro impegno che si inserisce all’interno di un percorso iniziato 35 anni fa e interamente costruito, parola dopo parola, dai ragazzi della redazione.

Quest’anno sono più di 60, hanno fatto gruppo e squadra prima e dopo il lockdown continuando a partecipare alle redazioni anche quando la scuola era chiusa. Hanno scritto, postato, condiviso pareri ed impressioni. Hanno incontrato professionisti, creato opinione, usato ogni mezzo di comunicazione (da Instagram al web) per parlare di sè e del mondo.

Questa medaglia va a riconoscere il lavoro di Martina e Rachele, la straordinaria curiosità e il vivace desiderio di comunicare con professionalità ed abnegazione di un gruppo che si chiama tecnicamente redazione ma che non è difficile definire come qualcosa di più grande.

La Voce e il Tempo: didattica a distanza – Salesiani, «la vera innovazione resta l’attenzione ad ogni ragazzo»

La Voce e il Tempo di domenica 7 giugno, nella sezione Territorio, dedica un articolo alla didattica a distanza e in particolare alle metodologie sperimentate negli istituti salesiani di Valdocco e dell’Agnelli. Si riporta di seguito l’articolo a cura di Federico Biggio.

DIDATTICA A DISTANZA – LE NUOVE METODOLOGIE SPERIMENTATE NEGLI ISTITUTI VALDOCCO E AGNELLI
Salesiani, «la vera innovazione resta l’attenzione ad ogni ragazzo»

«Project work» e «flipped classroom»: si tratta di due termini inglesi che indicano due modalità di formazione scolastica che si sono rivelate particolarmente efficaci nella «didattica a distanza», sperimentate in particolare da diversi istituti torinesi. Il primo permette agli allievi dei centri di formazione professionale di approcciarsi al mondo del lavoro, come previsto dal piano di insegnamento, e di acquisire competenze grazie alla presenza di professionisti che si affiancano ai tutor.

Il secondo inverte il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale e studio individuale, chiedendo agli studenti di prepararsi su un argomento per mezzo sia dei libri di testo che di materiale integrativo, per poi, successivamente, esercitarsi collettivamente in classe con il supporto dell’insegnante. La modalità del project work è da tempo integrata nel piano formativo del Cnos-fap di Valdocco, il centro di formazione professionale fondato da don Bosco, e permette agli allievi di mettersi alla prova realizzando un progetto concreto, in accordo con le aziende.

«Questa modalità ha sostituito lo stage in questa fase emergenziale», spiega il direttore generale Lucio Reghellin, «ed è centrale nella formazione del 4° anno, in cui gli allievi si avvicinano al mondo del lavoro; purtroppo non avendo più la possibilità di fare uno stage, questa modalità è andata a integrare anche i piani didattici degli anni inferiori».

Quella della flipped classroom invece è una modalità che, all’Istituto Edoardo Agnelli di Torino era già stata sperimentata prima della pandemia:

«è un tipo di didattica innovativa perché integra e non sostituisce», spiega Giorgio Giambuzzi, insegnante di fisica nel Liceo scientifico e di elettrotecnica presso l’Istituto tecnico, «per questo la didattica a distanza non può essere considerata ‘innovativa’. Questa modalità ha permesso agli insegnanti di offrire agli studenti un mosaico di video-lezioni, pillole e interventi di esperti da seguire per conto proprio prima di discuterne in collegamento con il resto della classe».

I due istituti scolastici, tuttavia, entrambi contraddistinti dal carisma salesiano, sanno bene che questa situazione non può rimanere ordinaria e auspicano un ritorno a scuola ‘in presenza’ il prima possibile, continuando a mettere in atto l’innovazione in cui, da sempre, sono specializzati, quella sociale.

«Uno degli aspetti che abbiamo considerato centrale in questo periodo è stato quello della vicinanza alle famiglie», spiega Nino Gentile, direttore dell’Ufficio comunicazione Cnos-Fap, «a tutte è stato inviato un questionario per mappare i bisogni e le possibilità di connessione alla rete, tenendo conto delle criticità economiche del momento, ma anche delle opinioni sul tipo di formazione più opportuna da mettere in atto, poiché è solo attraverso l’attenzione ad ogni ragazzo e la solidarietà che possiamo ‘innovare’ in senso salesiano per non lasciare indietro nessuno».

 

Salesiani Agnelli: allievi all’opera tra Decameron e escape room – la Repubblica

Il quotidiano la Repubblica di domenica 31 maggio, nella sezione Torino Cronaca, dedica un articolo alla didattica a distanza dal titolo “Più forte del lockdown così la scuola si rinnova” (a cura di Cristina Palazzo e Carlotta Rocci) presentando alcune attività messe in campo dalle realtà scolastiche presenti sul territorio. Tra queste, la testimonianza dell’Istituto Salesiano Agnelli di Torino. Si riporta di seguito l’articolo dell’Agnelli.

Allievi all’opera tra Decameron e escape room

La didattica ha distanza ha costretto la scuola a reinventarsi. Mantenere l’attenzione per ore davanti al pc non è semplice, anzi è impossibile.

Così all’Istituto Agnelli di Torino — dove la didattica sulle piattaforme digitali esiste da almeno due anni — se ne sono inventate di tutti i colori.

«È stata un’esperienza molto positiva», commenta il professore di lettere Alessandro Antonioli. «Fin da settembre abbiamo attivato una piattaforma Google Suite for education e ogni studente ha un suo account. Da marzo abbiamo provato a trasformare l’emergenza in opportunità per sperimentare una didattica».

Così anche il Decameron è diventato un’esperienza digitale. Il gruppo di giovani che si rifugia in campagna per sfuggire alla peste raccontato da Boccaccio è diventato la classe di terza liceo dell’Agnelli: ognuno si è cimentato nel racconto di una storia vera, inventata o reinterpretata per creare un personalissimo Decameron 2020 in pieno lockdown.

I ragazzi di seconda liceo, invece, si sono cimentati nella creazione di un’escape room digitale da proporre agli studenti di terza media: un gioco didattico sulla storia, dalla preistoria al medioevo.

Per non perdere il contatto umano, direttore e prof hanno scandito le settimane con un video messaggio spedito tutti i lunedì. Tra media, liceo scientifico e istituto tecnico, negli ultimi tre mesi sono state spedite 692.017 mail e sono stati organizzati 15.859 incontri sulle piattaforme digitali, condividendo — tra docenti, studenti e genitori — 196.814 file. — c.roc.

Don Bosco Borgomanero: la Terza LES tra i 5 finalisti del premio Risorgimento Digitale

Il progetto della classe terza del Liceo Economico Sociale dell’Opera Salesiana di Don Bosco Borgomanero si è classificato tra i 5 migliori presentati in tutta Italia nell’ambito della prima edizione del Premio Risorgimento Digitale promosso da JA italia e Tim.

Si riporta di seguito il comunicato stampa di Don Bosco Borgomanero.

La Terza LES tra i 5 finalisti del premio Risorgimento Digitale

Competenze imprenditoriali e di problem solving alla base del progetto

Il concorso ha visto la partecipazione di oltre 60 team che, nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (ex Alternanza Scuola – Lavoro), hanno sviluppato delle simulazioni di impresa.

La terza LES, guidata dalla professoressa Elisa Travaglini come coordinatrice dei PCTO della Scuola, ha presentato lo studio di Wall inn, un videoproiettore portatile a cui è integrato un sito Internet ricco di opere d’arte, il quale è connesso a un codice QR posizionato sul videoproiettore e accessibile tramite smartphone.

Con questo strumento, realizzato in materiale eco-friendly, ogni persona può così condividere in un locale la sua opera d’arte preferita e farla conoscere agli altri, coinvolgendo un pubblico ampio e portando l’arte fuori dai musei. Un po’ come il juke-box negli anni 50.
Con l’ausilio del dott. Filippo Brigatti, ex allievo della Scuola, in veste di dream coach, e della dott.ssa Denise Fredo, project manager di area, la classe ha avuto modo di compiere una vera e propria simulazione d’impresa e studiare le fasi che portano dall’esplorazione del mercato alla realizzazione di un’idea, fino alla messa sul mercato del prodotto.

L’attività, che a causa della sospensione delle lezioni per Covid- 19 si è svolta a distanza tramite l’applicativo Meet, ha evidenziato a maggior ragione la capacità degli studenti di destreggiarsi sia in fase progettuale sia nella parte realizzativa, contribuendo a formare competenze imprenditoriali e di problem solving indispensabili nel lavoro, in linea con le linee di indirizzo del Liceo Economico Sociale.

Con le stesse finalità, ancora una volta promuovendo la cultura dell’Innovazione e nell’ambito della didattica per competenze che permette di imparare facendo, si avvia al termine il progetto Fab Corner, coordinato dalla prof.ssa Assia Hassanein. Il format, che ha visto il coinvolgimento di una ventina di studenti nella realizzazione di programmi live dedicati ai temi legati all’innovazione, ha messo alla prova i ragazzi nei ruoli chiave di una trasmissione televisiva: addetti alla grafica, registi, redattori, promotori degli eventi sui social.

La risposta del direttore di “Avvenire” alla lettera della prof.ssa della Scuola Salesiana di Bra

In merito alla realtà che stanno vivendo le scuole paritarie, si riporta di seguito la risposta di Marco Tarquinio, direttore del quotidiano “Avvenire”, alla lettera delle prof.ssa Lorenza Fissore, docente di matematica e scienze e vicepreside della Scuola media salesiana di Bra.

Caro direttore,
#NONSIAMOINVISIBILI: questo slogan è stato condiviso da molti docenti della scuola pubblica paritaria in questi giorni, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla libertà di ogni lavoratore nella scelta del luogo di lavoro. Come le famiglie dovrebbero avere pari opportunità di scelta per la scuola dei propri figli, così noi docenti dovremmo avere gli stessi diritti dei colleghi delle scuole statali. I motivi di disparità sono in primo luogo ideologici. È diffusa l’opinione che un insegnante lavora nella scuola paritaria perché non ha avuto altre opportunità nella scuola statale; dunque il suo impiego è temporaneo, in attesa del famigerato “ruolo”. Ma non è così!
Se per qualcuno può essere solo un impiego di passaggio, per molti docenti della scuola paritaria, nel mio caso salesiana, il lavoro diventa una missione di vita.

Ritengo offensivo il pensiero che si rimanga a lavorare in un istituto paritario solo perché non ci sia posto in uno statale. Posso testimoniare che in molti anni di attività ho ricevuto tante convocazioni annuali e ho sempre esercitato il mio diritto di scelta nel rimanere all’interno della famiglia salesiana.

Un altro nodo importante è la mancanza di sicurezza per il futuro, che spinge molti docenti ad accettare, magari a metà della propria carriera lavorativa, un posto statale, perché temono che la loro scuola paritaria possa chiudere e quindi si troverebbero senza un lavoro. Devono così effettuare una scelta difficile, che non vorrebbero fare, ma che diventa necessaria per la loro stabilità futura. Senza contare che anche lo stipendio, purtroppo, non è lo stesso, perché spesso è sensibilmente minore e, oggi come ieri, l’aspetto economico non va sottovalutato.

Quello che auspichiamo è una parità di trattamento per tutti i docenti della “scuola pubblica”, sia essa statale o paritaria, che tenga in considerazione il lavoro di qualità portato avanti da molti istituti e la passione educativa dimostrata da molti docenti.

Lorenza Fissore
Bra (Cn)

La sua lettera è davvero bella e incalzante, cara professoressa Fissore. La ringrazio. E le dico, per quel che vale, che ne condivido totalmente senso e speranza. Credo che lei riesca a interpretare con efficacia i sentimenti di tantissimi insegnanti che lavorano – altro che «invisibili»! – nella scuola paritaria, e specialmente nella scuola paritaria cattolica. E lo fanno con dedizione e convinzione piene e quasi sempre, come lei ricorda, con ulteriore sacrificio rispetto ai colleghi delle scuole statali (quante volte ho scritto che va ricostruita anche la “reputazione” e la concreta condizione retributiva di coloro che lavorano nel più importante laboratorio di futuro di un Paese!).

Il vostro è un lavoro integralmente al servizio di ragazze e ragazzi in carne e ossa, e ispirato a una solida idea di istruzione come “bene pubblico”, alla quale dà anima laica e cristiana il lascito di straordinarie figure di educatori come san Giovanni Bosco. È un’idea che dà senso e forza a tutta la migliore scuola italiana che, purtroppo – come sappiamo bene e come la sfida della pandemia sottolinea –, conta più su una generosa rete di persone di qualità che su strutture ovunque e sempre all’altezza. Eppure qualcuno si ostina ancora a non capire che l’idea della “scuola di tutti” è profondamente cara ai cattolici, che negli anni della loro centralità politica – quando esisteva la Dc ed era il partito perno del nostro sistema democratico – l’hanno progettata, costruita e consolidata.

Eravamo ancora nella stagione che poi abbiamo chiamato della Prima Repubblica, e bisogna essere grati alle visioni riformatrici e alle capacità realizzative di personalità come Guido Gonella, Luigi Gui e Franca Falcucci. Il paradosso è che, nella complicata stagione successiva, quella della cosiddetta Seconda Repubblica, c’è voluto un laico di altrettanto grande intelligenza e determinazione come Luigi Berlinguer per finalmente introdurre per legge, all’alba del XXI secolo, l’idea di un sistema scolastico nazionale in cui questo essenziale servizio pubblico fosse garantito da scuole statali e scuole non statali paritarie. Una concezione, purtroppo, ancora lontana dall’essere attuata. E che rischia di sbriciolarsi sotto i colpi di maglio del Covid-19. Nonostante il primo soccorso d’emergenza da 150 milioni infine garantito dal governo Conte, molti istituti paritari rischiano di non di sopravvivere a questa durissima prova. Servono risposte tempestive.

Potrei ancora una volta citare eloquentissimi numeri, cifre, dati che dimostrano il valore pubblico della scuola paritaria accanto e insieme alla scuola statale.

L’abbiamo fatto un’infinità di volte. Preferisco invitare a rileggere le sue parole, cara professoressa, e la lezione di dignità, di professionalità e di «salesiana» passione civile che contengono. E che mi permetto di sintetizzare così: una limpida e libera volontà di insegnare nella scuola paritaria per far migliore la “scuola pubblica”. È la strada che la legge della Repubblica indica ormai da vent’anni. E lo hanno ben chiaro non solo le associazioni di settore e sindacati tradizionalmente consapevoli e attenti, ma anche uomini e donne di scuola liberi da pregiudizi.

Per questo è utile riflettere sull’intervista di Enrico Lenzi al leader della Flc-Cgil, Francesco Sinopoli (https://tinyurl.com/paritariecgil). La sorte degli istituti paritari e degli insegnanti che ci lavorano non è un affare privato, è un problema comune. E decide il presente e il futuro della “scuola di tutti”.

(Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire – Sabato 30 maggio 2020)