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“Faceva caldissimo e passai penultimo Alla fine presi 60 e fu una bella estate” – Corriere Torino

Si riporta di seguito l’articolo apparso sul Corriere Della Sera di Torino in cui il Sindaco di Torino, Stefano Lo russo, ricorda il suo esame di maturità presso l’Istituto salesiano Agnelli di Torino.

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Faceva caldissimo e passai penultimo Alla fine presi 60 e fu una bella estate

Il ricordo del sindaco Stefano Lo Russo

 

«Altro che se mi ricordo… Mi ricordo come se fosse ieri la tensione di quei momenti. Per questo alle giovani e ai giovani studenti che si apprestano a dare l’esame consiglio di provare a gestire la tensione: in fondo la prova di maturità è anche quella…».

Sono passati quasi trent’anni dal giorno in cui Stefano Lo Russo, 47 anni, ha dato l’esame di maturità all’Istituto tecnico industriale «Edoardo Agnelli». Dai salesiani —-come tiene a sottolineare.

Sindaco Lo Russo, si ricorda ancora il suo esame di maturità?

«E come si fa a dimenticare l’esame di maturità? Impossibile credo per chiunque».

Come andò?

«Mi ricordo la tensione prima del secondo scritto che quell’anno, per gli istituti tecnici industriali come il mio fu di Impianti elettrici, e soprattutto prima dell’orale».

Come è stato?

«La prima vera grande prova della mia vita».

Lei come era a scuola: copiava o faceva copiare?

«Di norma facevo copiare, ma qualche volta per i compiti più difficili ho anche copiato. Più da biglietti nascosti nel portapenne che dai compagni».

Quale tema scelse?

«Se ricordo bene, un tema relativo ai temi dell’intolleranza e dei conflitti etnici».

E l’orale come andò?

«All’orale portai come prima materia Misure elettriche. Andò bene, ma fu faticoso, anche fisicamente. Faceva caldo, molto afoso, e io passai a fine mattinata, per penultimo».

Fu una fortuna…

«I professori avevano fortunatamente tutti voglia di finire. E anch’io. Fu più veloce del previsto. Non mi fecero finire l’esposizione dell’argomento che mi ricordo ancora adesso: il diagramma circolare del motore asincrono trifase».

Temeva di essere bocciato?

«No, ma temevo di non riuscire a raggiungere una buona votazione e mi sarebbe spiaciuto molto».

Che voto ha preso alla fine?

«Un voto molto positivo. Presi l’agognato 60 e ne fui felicissimo. Quella del 1994 fu l’estate più spensierata di sempre».

Dopo il tormento, la liberazione…. Che consiglio dà a un giovane che si sta preparando per la maturità e che magari si avvicina a quella prova con tutta l’ansia del caso?

«Ai ragazzi che si apprestano a dare l’esame, consiglio di provare a gestire la tensione. Non c’è un metodo univoco e ognuno deve trovare il suo. In fondo oltre che le nozioni apprese e la capacita di esporle, se ci pensiamo bene, la maturità che va dimostrata è anche quella».

Il neosindaco di Torino ringrazia don Rabino e i salesiani per l’impronta data alla sua vita

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Torino) – “Questa vittoria la dedico a una persona che per me è stato maestro, un padre, una guida: don Aldo Rabino, vorrei che fosse qui, ma sono certo che da lassù ci guarda”. Sono state queste le prime parole del neosindaco di Torino, Stefano Lo Russo, eletto alla guida del capoluogo piemontese dopo il ballottaggio di domenica e lunedì scorsi. Geologo, 45 anni, il Primo Cittadino torinese ha così voluto rivendicare e presentare ai cittadini la sua formazione salesiana, che ha avuto un ruolo determinante nella sua vita e nella sua carriera politica.

Lo Russo, finora docente ordinario al Politecnico di Torino, e che siede in Consiglio Comunale dal 2006, ha scalato il mondo accademico partendo dalle scuole tecniche. La sua famiglia aveva risorse modeste e scelse per lui quel percorso perché, se poi la scuola fosse costata troppo, il ragazzo avrebbe comunque potuto incominciare a lavorare.

Fu proprio allora, quando il giovane Stefano stava per prendere il diploma da perito presso la scuola tecnica salesiana, che l’intervento del salesiano don Rabino gli fece conoscere il mondo del volontariato: lo coinvolse nell’“Operazione Mato Grosso” in America Latina.

Poi, qualche anno più tardi lo stesso don Rabino gli disse: “Perché non ti impegni in politica?”. Non a caso, nel blog in cui si presenta, Lo Russo afferma: “La passione per la politica e l’impegno per la mia comunità è nata senza dubbio in quegli anni”.

Il legame con don Rabino scomparso nel 2015 e che Lo Russo ha definito sua guida spirituale, si è saldato anche grazie allo sport, essendo entrambi amanti del Calcio; ed è andato anche al di là della “fede sportiva”: tanto è tifoso juventino il neo-sindaco, quanto era appassionato del Torino Calcio il salesiano, che è stato per oltre quarant’anni cappellano di quel club.

Nella città di Don Bosco il Primo Cittadino è dunque ora un frutto dell’educazione salesiana.

Agnelli – Visita della Sindaca Appendino (06 settembre 2017)

Giornata di festa all’Oratorio dell’Istituto Agnelli in occasione della visita della Sindaca di Torino, Chiara Appendino, che si è svolta nel pomeriggio di Mercoledì 6 Settembre.
Un po’ di balli insieme, il saluto dell’Ispettore Don Enrico Stasi, e soprattutto le domande dei ragazzi e il dialogo famigliare con la prima cittadina: tanto entusiasmo e un bel clima di festa, sono stati gli ingredienti speciali del pomeriggio assieme a Chiara Appendino. Ragazzi ed animatori volontari del centro hanno così potuto esprimere alle Istituzioni l’importanza di uno spazio come l’Oratorio per il personale accompagnamento di crescita ed educazione.

 

Per le politiche giovanili l’oratorio Agnelli svolge infatti un ruolo importante nella periferia sud di Torino, in zona Mirafiori. Non soltanto per i numeri alti da cui è caratterizzato ma soprattutto per la qualità dell’offerta formativa. Grazie a più di duecento volontari che operano all’interno della struttura per tutti i periodi dell’anno, le attività che si riescono ad organizzare sono tante e abbracciano le diverse fasce di età e tipi di interesse: dalla musica allo sport, dal teatro alla danza, dai gruppi formativi alla formazione animatori. Si tratta di un oratorio attento e aperto all’esterno, in dialogo continuo con le altre parrocchie del circondario e la Circoscrizione in cui è inserito, in collaborazione stretta con i progetti di animazione di strada al fine di far scoprire ai ragazzi le molteplici realtà di volontariato presenti in Torino.

Nel periodo estivo i ragazzi più grandi dell’oratorio hanno prestato servizio in carcere, al Cottolengo e al Museo Diocesano di Torino mentre gli scout hanno svolto attività di insegnamento dell’italiano all’interno dell’Ex Moi.

La Sindaca ha dimostrato durante l’incontro di essere piacevolmente stupita dal clima di famiglia respirato, incoraggiando i ragazzi a vivere con un simile spirito di comunità ogni tempo ed ogni spazio della loro esistenza.

Don Gianmarco Pernice, parroco e direttore dell’Oratorio sintetizza l’appuntamento con una semplice ma immediata  espressione: “l’oratorio può insegnare a tutte le generazioni che da soli si va più veloce ma insieme si va più lontani”.

 

 

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