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Il PCTO, progetto di alternanza scuola-lavoro al Museo Casa Don Bosco: l’esperienza di Giovanni

Dal Museo Casa Don Bosco di Valdocco.

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Alternanza scuola-lavoro nella formazione dei giovani: il Museo Casa Don Bosco

Il Museo Casa Don Bosco offre, dal 2022, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), percorso di alternanza scuola-lavoro. I percorsi scuola-lavoro del Museo Casa Don Bosco hanno l’obiettivo di offrire ai giovani un’opportunità per conoscere il museo dietro le quinte, approfondendo la storia di don Bosco, il suo contesto storico e il quartiere, così come gli oggetti e i beni del patrimonio storico-artistico della casa museo.

Nel frattempo, si svolgono attività individuali e di gruppo attraverso l’affiancamento del personale museale. Giovanni, uno studente del Liceo Ginnasio Classico Scientifico Maurilio Fossati di Rivoli, ci racconta in prima persona come ha vissuto il tirocinio presso Casa Don Bosco.

L’esperienza di Giovanni

Durante il mio periodo di alternanza scuola-lavoro, ho avuto l’opportunità di lavorare presso il Museo Casa Don Bosco, dove mi sono occupato di diverse attività. In particolare, mi sono dedicato ad affiancare il personale del museo: dall’accoglienza dei visitatori, al registro della loro provenienza e del numero di presenze, fino al supporto alle guide e, successivamente, alla conduzione di qualche tour personalmente.

L’esperienza mi è stata suggerita da mio padre e, fin da subito, mi è sembrata una proposta interessante. Quello che mi ha maggiormente interessato è stato il ruolo di aiuto cicerone, ma, più in generale, il contatto diretto con i visitatori. Un aspetto che non conoscevo e che mi ha colpito positivamente è stato scoprire quanto don Bosco abbia realmente fatto per aiutare i giovani, offrendo loro una via d’uscita dalla strada e un’opportunità di crescita.

I vantaggi di questa esperienza sono stati molteplici: ho imparato cose nuove, ho sviluppato competenze comunicative e relazionali e ho avuto il privilegio di interagire con persone provenienti da diversi continenti.

CFP Fossano: giovani per i giovani

Dal sito del CFP di Fossano.

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Il nostro caro San Giovanni Bosco sapeva bene quanto fosse importante la presenza in mezzo ai giovani di adulti autorevoli e gioiosi in grado di prevenire le potenziali situazioni di pericolo ma al tempo stesso di animare i cortili dell’oratorio. Questa particolare maniera di “stare in mezzo ai ragazzi” assume nel contesto salesiano il termine di assistenza.

Don Bosco affidò questo delicato ma fondamentale compito principalmente ai suoi primi collaboratori: i giovani più grandi del suo oratorio. Tanto per citare qualche nome altisonante di allora: Giuseppe Buzzetti, Giovanni Cagliero e Michele Ruatuttavia oggi al CNOS-FAP di Fossano questi animatori della prima ora hanno i loro successori: Jacopo, Gessica, Irene e Fatima. Questi quattro ragazzi poco più che ventenni stanno vivendo un’esperienza di formazione e  di vita presso il nostro Istituto.

Gessica e Jacopo sono ex allievi del nostro Centro di Formazione Professionale e hanno iniziato l’esperienza del Servizio Civile Universale con i Salesiani da settembre 2023.

ll Servizio Civile nazionale, istituito nel 2001, concorre, in alternativa al servizio militare obbligatorio, per favorire la realizzazione dei princìpi costituzionali di solidarietà sociale, promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, contribuire alla formazione civica, sociale, culturale, e professionale dei giovani che fanno tale scelta.

Inoltre beneficiamo della presenza di due giovani tirocinanti (Irene e Fatima) provenienti dal corso di Laurea in Educazione Professionale dell’Università degli Studi di Torino (distaccamento di Savigliano).

Ad oggi questi quattro giovani che offrono un prezioso aiuto nel supporto scolastico dei giovani più in difficoltà e nell’assistenza in cortile, rappresentano un esempio molto reale e concreto di quella peer education (educazione tra e per i pari) tanto amata e sostenuta da Don Bosco!

Li ringraziamo per la loro preziosa presenza e per l’aiuto che ci offriranno, con l’augurio di vivere un’esperienza significativa per la costruzione del loro futuro!

Tirocinio all’Estero con Cnos-Fap: WOW!

Anche il Cnos-Fap Piemonte aderisce all’iniziativa WOW (Way of Working Around Europe), un progetto che permette ai ragazzi del Cnos-Fap tra i 18 e i 35 anni di età di vivere un’esperienza di tirocinio all’estero.

Di seguito l’articolo del Cnos-Fap Piemonte.

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Immaginiamo che una ragazza o un giovanotto (o entrambi) vogliano fare un’esperienza di vita all’estero: ecco WOW!

WOW è un progetto di mobilità transnazionale, promosso da CNOS-FAP, e permetterà a ragazzi/e, tra i 18 e 35 anni, di svolgere un’esperienza lavorativa all’estero.

Le opportunità di imparare un mestiere e, magari, trovare un lavoro sono estese oltre i confini italiani per chi entra in contatto con il mondo della formazione professionale salesiana del CNOS-FAP che opera, anche a livello europeo, progettando esperienze formative e di tirocinio all’estero.

Tutto passa attraverso i centri di formazione professionale (CFP) di CNOS-FAP, che sono la prima tappa utile per l’acquisizione delle competenze tecniche spendibili nel mercato del lavoro, attraverso la frequenza dei percorsi triennali di qualifica per i minori oppure di durata semestrale per gli adulti. Il valore aggiunto delle attività formative nei CFP è la presenza delle Aziende del territorio che accolgono gli allievi del CNOS-FAP e li inseriscono in esperienze di tirocinio che, spesso, si trasformano in inserimenti lavorativi di successo.

Dato che i Salesiani sono presenti in molti Paesi perché non estendere queste opportunità, anche, fuori dall’Italia!

In particolare in Piemonte, se si è interessati ad una esperienza formativa all’estero o ad imparare un mestiere, basta recarsi in uno dei CFP di CNOS-FAP ed il gioco è fatto: potrai vivere un’esperienza formativa e lavorativa in un contesto diverso!

Sarà l’occasione per imparare una nuova lingua, conoscere usi e costumi di altri Paesi, senza dover rinunciare al proprio tempo libero: si potranno frequentare sia gli ambienti delle Case Salesiane, organizzati in modo simile a quelli italiani, sia altri luoghi di aggregazione indicati dai Partner del progetto ai giovani che si metteranno in viaggio su “La strada per lavorare in Europa”.

Come funziona WOW

La prima occasione sarà quella di andare in Spagna in aziende del settore meccanico ed elettromeccanico e in Finlandia nel settore benessere acconciatura.

Sarà un’esperienza formativa di tre mesi – durata del tirocinio prevista da progetto – che si realizzerà in un contesto di lavoro e permetterà al giovane un rinforzo della propria occupabilità sia per acquisire specifiche competenze professionali che per sviluppare maggiormente le proprie soft-skills al fine di inserirsi in un mercato del lavoro, sempre più flessibile ed esigente.

I candidati dovranno avere i seguenti requisiti per partecipare:

  • avere tra i 18 e i 35 anni di età ed essere disoccupato/inoccupato
  • aver già conseguito un Diploma professionale come “Acconciatore” o “Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati”
  • avere una buona conoscenza della lingua inglese o della lingua del paese di destinazione.

Le prime partenze saranno a luglio! Seguiranno altre partenze, il progetto si chiuderà il 31 gennaio del 2023.

Per chi fosse interessato basta rivolgersi allo Sportello Lavoro accedendo al seguente link e compilando il questionario

Spazio Fratto Tempo: “trasformare la sfiducia nella vita, in vera e propria speranza di una nuova vita”

La prima edizione del progetto “Spazio Fratto Tempo”​,​ ​sviluppato con la​ ​Compagnia di San Paolo​ ​​nell​’ambito​ di ARTICOLO + 1 – Principio​ ​costituzionale, principio di futuro​,​ rivolto a​ ​giovani con particolari difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro,​ ​​giunge alla conclusione della sua prima edizione.
La sua realizzazione iniziale è partita con un percorso rivolto agli orientatori della formazione professionale di Ciofs, Cnos-fap, Enaip e gli educatori degli oratori salesiani della Città Metropolitana di Torino, che – dopo alcuni moduli formativi – hanno concretamente accompagnato i giovani destinatari del progetto nel percorso di inserimento lavorativo.
Nel corso di questa prima edizione, il progetto si è focalizzato su quei giovani inoccupati e disoccupati tra i 15 e i 29 anni compiuti, residenti nella Città Metropolitana di Torino, con una fascia di reddito ISEE non superiore a 25.000 euro. Si tratta di ragazzi che, come spiega la Dott.ssa Erika Naretto, attuale Direttore CFP Torino Agnelli e primo coordinatore del progetto, “non studiano, non lavorano, non cercano neanche più un lavoro perchè sono sfiduciati e stanchi di sentirsi dire dei NO. Quindi direi che si tratta proprio dei “ragazzi di Don Bosco” del nuovo millennio.  E’ stato bello, in questo anno e mezzo circa, parlare con gli Educatori che hanno cercato di entrare in contatto con questi ragazzi negli Oratori e negli altri luoghi di aggregazione giovanile, conoscere tante storie di queste persone, a volte anche storie difficili, e poi vedere trasformare sotto i nostri occhi la sfiducia nella vita in vera e propria speranza di una nuova vita“.
Grazie ai finanziamenti del progetto Articolo +1 SpazioFrattoTempo di Compagnia di San Paolo e alla professionalità degli Operatori dei SAL – Servizi al Lavoro, in partnership con le agenzie formative CIOFS ed ENAIP, si è sviluppata una fitta rete che ha permesso di agganciare questi ragazzi, rinnovando la loro motivazione al lavoro o allo studio con la proposta reale di un progetto di inserimento lavorativo. “Infatti, alcune aziende mediante lo strumento del tirocinio – continua la Dott.ssa Naretto – hanno accolto questi giovani e, successivamente, sono stati sottoscritti contratti di apprendistato, con la prospettiva di una stabilizzazione a tempo indeterminato. Da febbraio 2017 ad oggi, abbiamo inserito nel mondo del lavoro 107 ragazzi e abbiamo attivato 60 tirocini. E stiamo ancora lavorando per inserirne altri. Ci auguriamo che il progetto venga riconfermato e prosegua con altre attività nei prossimi anni”.
Coltivando l’auspicio nell’avvio della nuova edizione del progetto, E. Naretto afferma che “SpazioFrattoTempo rappresenta per me una sfida vinta e sono felice di aver concluso in maniera positiva quello che mi auguro divenga una nuova modalità di operare per aiutare i giovani a trovare nuove strade, proprio come faceva Don Bosco“, così passa il testimone a Nicola Dell’Aquila, referente Imprese per Servizi al Lavoro e referente Apprendistato area metropolitana del Cnos-Fap Torino, che da quest’anno guiderà il coordinamento di Spazio Fratto Tempo.