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E se la fede avesse Ragione? – Quinto incontro dedicato al tema “Credo nello Spirito Santo”

Giovedì 7 marzo si è tenuto il quinto incontro di E se la fede avesse Ragione? nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Tema di questo incontro “Credo nello Spirito Santo“.

Nell’affrontare il tema lo speaker del giorno, Don Paolo Paolucci, ha toccato i seguenti argomenti:

  • Chi è lo Spirito Santo?
  • Alcune immagini dello Spirito, per entrare nell’abbondanza del dono di Dio
  • E noi?

Per rivivere i vari incontri, oltre al video, è disponibile un podcast dedicato dove vengono caricati tutti gli appuntamenti.

Labs To Future: l’evento finale del progetto Labs To Learn a Valdocco

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

Il progetto è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

La parte iniziale della mattinata ha visto tutti i presenti riuniti nel Teatro Grande Valdocco, dove ad avviare le attività è stato don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, che nel suo intervento ha citato due frasi di don Bosco che rappresentano l’intento del progetto:

“Si otterrà più con una parola di incoraggiamento che dia fiducia ai cuori dei ragazzi che con molti rimproveri i quali non fanno che inquietare.”

“Il lavoro è un’arma potente contro i nemici dell’anima.”

I saluti istituzionali sono continuati con gli interventi dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, dell’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili della Città di Torino Carlotta Salerno, il Dirigente tecnico Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Céline Micheletti e Gabriele Moroni, Portavoce del Forum Terzo Settore Piemonte.

A seguire il Direttore dell’Oratorio Salesiano Michele Rua don Stefano Mondin ha parlato delle origini del progetto Labs To Learn, ed è stato svolto un focus sulle 4 azioni del progetto:

  • Maker Lab, laboratori attrezzati per “imparare facendo” attraverso processi di apprendimento esperienziale e induttivo ad integrazione della didattica.
  • Metodo di Studio laboratorio didattico di rinforzo delle competenze cognitive, comportamentali ed affettive/motivazionali per lo studio.
  • Work Lab, laboratorio di formazione e accompagnamento al lavoro attraverso un percorso pre-professionalizzante e flessibile.
  • Community Lab, percorsi di attivazione di comunità e generatività sociale: patti educativi, reti di prossimità.

“Il progetto collega Scuola ed Extrascuola in una formazione più orientata sul fare e comprendere, per far scoprire al ragazzo o alla ragazza la propria dignità, un qualcosa che sappia generare a sua volta qualcosa di bello.”

-Don Stefano Mondin

Dopo una breve pausa caffè offerta dagli studenti del CNOS-FAP e la visita agli stand Maker Lab dove i ragazzi hanno coinvolto i presenti nelle loro attività, gli ospiti si sono spostati in Sala Sangalli per il panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Moderato da don Alberto Goia, Presidente di AGS Per il Territorio e Delegato della Pastorale Giovanile ICP, ha visto gli interventi di don Stefano Aspettati (Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato Emarginazione e Disagio), Marzia Sica (Responsabile obiettivo persone della Fondazione Compagnia di San Paolo), Enrica Pejrolo (Dirigente Formazione Professionale Regione Piemonte), e Marco Rossi Doria (Presidente dell’impresa sociale Con i Bambini).

I ragazzi sono stati invece occupati con un Edugame di educazione civica a cura di Egidio Carlomagno, Coop ET.

L’evento si è concluso alle ore 13.00 con il ricordo a don Domenico Ricca, lo storico cappellano del carcere minorile cittadino «Ferrante Aporti» deceduto sabato 2 marzo.

Sono disponibili i quaderni di lavoro e il toolkit del progetto per educatori, docenti, psicologi, formatori e tutti gli operatori che lavorano con i minori in progetti educativi, formativi e didattici di contrasto alla dispersione scolastica e promozione dell’inclusione sociale.

Frutto dell’esperienza maturata e della riflessione formativa che hanno permesso di elaborare i principi e le metodologie della prassi educativa di Labs to Learn, gli strumenti di lavoro sono raggiungibili CLICCANDO QUI.

Agnelli: ritiro spirituale a Valdocco e incontro con i volontari dell’Associazione Libera

Notizie a cura dell’Istituto Agnelli di Torino.

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SECONDE SUPERIORI IN RITIRO A VALDOCCO

Nella giornate di martedì e giovedì, i ragazzi e ragazze di seconda superiore hanno vissuto il loro ritiro di Quaresima a Valdocco: con don Bosco, per costruire i propri sogni!

Guarda la gallery sul sito dell’Istituto Tecnico e del Liceo.

LE TERZE MEDIE A-C-E INCONTRANO I VOLONTARI DELL’ASSOCIAZIONE LIBERA

In queste settimane le terze A,C ed E della scuola media hanno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza dei fenomeni mafiosi e di riflettere sull’importanza della diffusione di una cultura della legalità.

A condurre gli incontri sono stati dei volontari dell’associazione LIBERA, che sono stati ospiti nelle classi per un percorso di 4 ore.

Non solo i ragazzi hanno potuto conoscere forme di impegno “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma hanno anche scoperto cosa può essere fatto PER la giustizia sociale, la ricerca di verità, la tutela dei diritti, una politica trasparente, una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, una memoria viva e condivisa.

 

Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide

È con piacere che vi comunichiamo che Martedì 5 marzo 2024 si terrà l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

L’appuntamento è dalle 9.00 alle 13.00 presso il Teatro Grande Valdocco di Torino-Valdocco (ingresso da via Sassari 28/B, Torino).

Programma

Ore 9.00 | Registrazione partecipanti

Ore 9.30 – 10.00 | Saluti Istituzionali

  • Leonardo Mancini, Ispettore Salesiani Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania
  • Maurizio Marrone, Assessore Politiche Sociali, Regione Piemonte
  • Carlotta Salerno, Assessora alle Politiche Educative e Giovanili Città di Torino
  • Stefano Suraniti, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regione Piemonte
  • Gabriele Moroni, Portavoce Forum Terzo Settore Piemonte

Ore 09.50 – 10.00 | Le origini di Labs To Learn

  • Stefano Mondin, Direttore Oratorio Salesiano Michele Rua

Ore 10.00 – 11.15 | Focus azioni progetto

  • Storyboard del progetto: le azioni e le attività raccontate da educatori, insegnanti, formatori, tutor aziendali, ragazzi, salesiani

Maker Lab

  • Modera: Manuele Manco, Coop ET, Project Manager AGS per il Territorio
  • Annamaria Capra, Dirigente Scolastica IC “Da Vinci Frank” di Torino
  • Roberto Fabbri, Educatore Coop ET Oratorio Salesiano di Vercelli
  • Carmine Ciglio, Docente dell’IC “Turoldo” di Torino
  • Gabriele Lupino, Formatore CNOS-FAP Rebaudengo
  • Stefano Mondin, Direttore Oratorio Salesiano Michele Rua

Work Lab

  • Modera: Francesca Maurizio, Project Manager AGS per il Territorio
  • Martino Passera, Educatore Coop. Un Sogno Per Tutti
  • Lodovico Como, Project Manager CNOS-FAP Alessandria
  • Isabella De Vecchi, Tutor Aziendale Panacea Social Farm s.c.s
  • Mauro Mergola, Direttore Istituto Don Bosco di Alessandria

Metodo di studio

  • Modera: Alessandro Brescia, Responsabile Ideazione e Progettazione AGS per il Territorio
  • Jessica Dell’Orletta, Psicologa Scolastica
  • Antonella Zappavigna, Psicologa e Psicoterapeuta Coop. Un sogno per tutti
  • Emanuela Cavalli, Dirigente Scolastica IIS “Cesare Balbo” di Casale Monferrato (AL)
  • Elisa Dessy, Formatrice e Mental Coach (ICF)
  • Mauro Zanini, Direttore Oratorio San Francesco di Sales

Community Lab

  • Modera: Francesca Maurizio, Project Manager AGS per il Territorio
  • Valentina Sciara, Educatrice e Progettista Coop. ET
  • Sara Sampietro, Responsabile Progetto Generazione GO!, On! Srl Impresa Sociale
  • Valentina Sacchetto, Educatrice, Presidente Associazione Diskolè
  • Alberto Lagostina, Direttore Istituto Salesiano Sacro Cuore di Casale M.to
  • Marina Giunipero, Servizio socio-assistenziale ASL-AL di Casale Monferrato

Ore 11.15 | Coffe break e visita stand Maker Lab

  • I ragazzi dei Maker Lab coinvolgeranno direttamente i presenti al convegno e i ragazzi delle classi

Ore 12.00 – 13.00 | Edugame di educazione civica per le classi

  • A cura di Egidio Carlomagno, Coop ET

Ore 12.00 – 13.00 | Panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.

  • Modera: Alberto Goia, Presidente AGS Per il Territorio e Delegato della Pastorale Giovanile Salesiana Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania
  • Stefano Aspettati, Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato Emarginazione e Disagio
  • Marzia Sica, Responsabile obiettivo persone Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Enrica Pejrolo, Dirigente Formazione Professionale Regione Piemonte
  • Marco Rossi Doria, Presidente Con i Bambini impresa sociale

Ore 13.00 | Conclusioni finali

La partecipazione è gratuita, è possibile iscriversi CLICCANDO QUI.

Ritiro Spirituale dell’ADMA Primaria di Torino-Valdocco

Domenica 11 febbraio 2024 le famiglie dell’ADMA Primaria di TorinoValdocco hanno vissuto, sotto la guida spirituale di don Roberto Carelli, una giornata di ritiro dal titolo: “Il mistero del nome: si conosce quello che si vive”.

È stata una tappa del cammino formativo che porterà a vivere, nel prossimo mese di agosto, il Congresso internazionale di Maria Ausiliatrice a Fatima, nel 200° anniversario del sogno dei 9 anni.

Il tema del ritiro si collega all’esperienza di don Bosco, che nel sogno riceve, dal “Figlio di Maria”, la chiamata ad una missione (guadagnare questi tuoi amici), con un metodo (non con le percosse ma con mansuetudine e carità) ed un contenuto (istruzione sul peccato e sulla virtù), a cui egli dedicherà tutta la propria esistenza, giungendo a comprenderla appieno solamente “a suo tempo”.

Come don Bosco, anche ciascuno di noi è chiamato a vivere con responsabilità la vita e la missione che gli sono state donate, senza avere fretta di capire tutto ed ottenere subito i risultati sperati, accettando e facendo pace con la propria storia familiare.

Pagina biblica di riferimento è stata quella della vocazione di Natanaele (Gv 1,45-51), che ci richiama ad essere sempre “cercatori di verità”, coltivando il desiderio di conoscere e far conoscere sempre meglio Gesù, colui che, conoscendoci fino in fondo, può illuminare il mistero della nostra vita.

Non sono mancati l’Eucaristia, l’Adorazione, il Rosario e i momenti di condivisione nei quali ognuno è stato arricchito dal confronto con l’altro, aiutandosi a vicenda a far sì che la catechesi ricevuta possa trasformarsi in vita vissuta.

Ringraziamo l’Ausiliatrice e don Roberto per questa bella giornata!

Savio Club a Valdocco: 9 o 10 marzo 2024

Il 9 o il 10 marzo 2024 torna per i ragazzi dalla prima alla terza media la possibilità di partecipare ai Savio Club, stavolta a Valdocco.

Due giorni, uno a scelta in base all’esigenza del gruppo, rivolti ai ragazzi e le ragazze che desiderano mettere in gioco la “propria stoffa” e crescere nella scelta di Dio come fedele compagno della propria vita, seguendo i preziosi consigli di Domenico Savio verso la santità.

Domenico Savio viveva così, e noi?

Per l’occasione è stata creata una landing page dedicata e lanciata una sfida: il DS Mood – Una vita a Colori, lo stile di Domenico Savio. La vita da soli perde il sapore, è insieme a qualcuno che acquista colore e diventa una splendida avventura: il vero segreto del DS Mood è l’allegria!

Programma

  • 9.30 – arrivi
  • 10.00 – inizio
  • 16.00 – S. Messa
  • 17.00 – termine

Il costo per la giornata è di 5 euro, comprensivo di utilizzo ambienti e merenda. Da portare il pranzo al sacco, una penna per scrivere e abbigliamento adatto al gioco.

Per info:

E se la fede avesse Ragione? – Quarto incontro dedicato al tema “Crocifisso per noi”

Giovedì 8 febbraio si è tenuto il quarto incontro di E se la fede avesse Ragione? nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Tema di questo incontro “Crocifisso per noi“.

Nell’affrontare il tema lo speaker del giorno, Don Giorgio Garrone, ha toccato i seguenti argomenti:

  • Perché Gesù è stato crocifisso?
  • Perché Gesù si è fatto crocifiggere?
  • Noi davanti al crocifisso

Per rivivere i vari incontri, oltre al video, è disponibile un podcast dedicato dove vengono caricati tutti gli appuntamenti.

Oratorio Valdocco: festa di Carnevale a tema supereroe!

Dal sito dell’Oratorio Valdocco di Torino.

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Gli eroi ci passano a fianco tutti i giorni, a volte senza che ce ne accorgiamo.

Per questo martedì 13 febbraio 2024 i nostri animatori hanno bisogno del vostro aiuto per regalare a questi beniamini il giusto tributo.

Dalle 14:30 alle 16:30 l’oratorio Valdocco apre le sue porte per ospitare la grande Festa di Carnevale.

Zucchero filato, giochi e tanto, tanto divertimento!

Durante la festa sarà allestita una sfilata in maschera con i seguenti riconoscimenti:

  • Premio Personally: per la maschera più bella
  • Premio LOLiful: per la maschera più originale
  • Premio degli Scultori: per la maschera più eroica

Ricapitolando:

  • Martedì 13 febbraio
  • Dalle 14:30 alle 16:30
  • Festa di carnevale a tema Supereroi

Cosa stai aspettando? Iscriviti CLICCANDO QUI!

«Ragazzi, vi racconto la guerra» – La Voce e il Tempo

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Voce e il Tempo a cura di Marina Lomunno.

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Scuole di Valdocco – Lucia Castellino, 97 anni, ha raccontato agli studenti di Terza Medie e del biennio delle scuole professionali la tragedia dell’occupazione nazista

La storia si impara sui libri, ma quando in cattedra sale un protagonista delle vicende che il professore ti ha spiegato a lezione l’interrogazione sicuramente andrà bene. E soprattutto, la storia avrà svolto la sua missione di «maestra di vita» (historia magistra vitae…): così sarà per i ragazzi e le ragazze di Terza Media della Scuola Valdocco e del biennio delle Scuole professionali salesiane che giovedì scorso, in occasione della Giornata della Memoria, hanno ascoltato «senza far volare una mosca» la testimonianza della signora Lucia Castellino, 97 anni.

«Nonna Lucia» ha spiegato con lucidità impressionante una pagina della Seconda guerra mondiale, «una brutta bestia», vissuta quando era coetanea degli studenti che hanno gremito la Sala Sangalli a Valdocco, incalzata dalle domande di Davide Sordi, preside della Scuola Media «Don Bosco» e di Giuseppe Puonzo, responsabile della comunicazione CNOS-FAP Piemonte.

Non è la prima volta che la signora Lucia rievoca la «brutta bestia» come ha ripetuto più volte: è stata invitata dal Centro professionale salesiano di Fossano e volentieri, accompagnata dalla figlia a Valdocco, «è ritornata ragazza».

«Sono nata in una frazione di Peveragno a sei chilometri da Boves in provincia di Cuneo e avevo la vostra età quando i tedeschi con i cappotti lunghi e grigi, gli elmetti e gli stivali neri hanno bruciato il mio paese. Mio fratello era in Russia ed è tornato con i piedi congelati; l’altro mio fratello non l’abbiamo più visto e mia cognata è rimasta vedova con due bambini. Arrivavano dalla città tanti sfollati, non avevamo molto da mangiare, ma li aiutavamo come potevamo».

E ancora:

«Nel mio paese nessuno ha fatto la spia con le SS per segnalare se c’erano persone ebree… Sento ancora le bombe in lontananza, le grida dei tedeschi, le donne che tornavano dalla città piangendo perché dal fronte non arrivano notizie dei mariti che non sarebbero più tornati. Avevamo fame tutto era razionato c’erano le tessere annonarie. Sapete cosa sono? Che brutta bestia la guerra! Oggi non riesco a guardare il telegiornale: non avrei mai detto a quest’età di avere di nuovo la guerra vicina. Dopo quello che ho visto, tanti morti, famiglie decimate, orfani: l’umanità non ha imparato nulla… poveri ragazzi».

La signora Lucia racconta «la pagina più triste» della Seconda guerra mondiale vissuta in Italia.

«Un giorno abbiamo sentito per radio che era stato proclamato l’armistizio. Era una bella parola ‘armistizio’, significa ‘fine della guerra’: invece per noi di Peveragno e di Boves iniziò la tragedia: arrivavano in paese soldati allo sbando, altri salivano in montagna, i tedeschi non se ne andavano»

ricorda Lucia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, cominciano a nascere le prime formazioni partigiane: ed è proprio a Boves, dove è nata una delle prime unità partigiane, che i nazisti si macchiarono della prima strage in Italia, il 19 settembre 1943, un massacro di civili innocenti.

Era una domenica: un gruppo di partigiani sceso in paese si imbatte in due soldati tedeschi della divisione SS Leibstandarte «Adolf Hitler» che li fa prigionieri. Sono gli uomini di Ignazio Vian, uno degli ufficiali che dopo l’armistizio dell’8 settembre hanno di combattere contro i tedeschi, rifugiandosi sulle montagne.

Le SS al comando di Theodor Wisch e di Joachim Peiper, occupano Boves: pretendono la restituzione dei prigionieri e convocano le autorità del paese. Si presenta solo il parroco don Giuseppe Bernardi insieme a un imprenditore, Antonio Vassallo: li costringono a salire sulle montagne per trattare con i partigiani. Se non verranno liberati i due tedeschi, Boves sarà bruciata.

Don Bernardi chiede di mettere nero su bianco l’impegno di risparmiare il paese in cambio dei due soldati. Peiper si indigna: non si discute la parola (che non sarà rispettata) di un ufficiale tedesco! Il parroco e Vassallo convincono i partigiani a consegnare gli ostaggi, ma i nazisti infrangono l’accordo e Boves viene data alle fiamme, muoiono 23 civili. Tra le vittime anche il giovane vice parroco don Mario Ghibaudo, 23 anni: lo uccidono mentre benedice un moribondo. Il parroco e Antonio Vassallo vengono bruciati vivi.

Ma non finisce qui, rammenta Lucia: tra il 31 dicembre 1943 e il 3 gennaio 1944, durante un rastrellamento per stanare i partigiani, i nazisti bruciano di nuovo Boves: 59 vittime. Il 26 aprile 1945, all’indomani della liberazione, i tedeschi in ritirata si accaniscono ancora sui bovesini uccidendone 9. Per questi eccidi Boves è stata insignita delle medaglie d’oro al valor civile e al valor militare e i due sacerdoti sono stati proclamati beati.

«Ma anche Peveragno abbiamo avuto la nostra strage nazi-fascista» conclude Lucia, «furono trovati tre soldati tedeschi morti e il 10 gennaio 1944, i nazi-fascisti ammazzano 30 peveragnesi. Oggi sono ricordati in piazza 30 Martiri».

Una lezione di vita che rimarrà impressa nella memoria dei ragazzi, che dopo l’incontro, invitati dai professori, hanno scritto su un cartellone le loro impressioni:

«La guerra è bruttissima e può provocare solo danni»; «sono felice che qualcuno possa raccontarci ciò che ha vissuto, anche cose brutte»; «ho riflettuto sul fatto che noi ci lamentiamo spesso senza pensare che ci sono persone che alla nostra età erano più sfortunate»; «ho capito che senza guerre il mondo sarebbe un posto migliore per tutti»; «le nonne sono preziose»; «sono rimasta colpita dal fatto che Lucia non si sia scoraggiata e che ancora oggi abbia la forza di raccontare»; «ho capito che la guerra non serve a niente!»; «io alla sua età non sarei riuscita ad affrontare così la guerra»; «ho capito quanto si soffre quando di due fratelli ne torna solo uno»; «abbiamo finalmente compreso come funziona la guerra e che non è la soluzione, non serve a niente»; «bisogna portare rispetto a tutti coloro che hanno difeso la nostra patria»; «sentire persone che hanno avuto morti in famiglia per la guerra fa riflettere». «Per evitare la guerra bisogna ricordare». «Stop war, amore e pace».

Don Jimmy: “Troppa povertà in Aurora, non lasciateci soli. Porto al mare chi a 17 anni non l’ha mai visto” – La Stampa

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Stampa.

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Il parroco dell’oratorio Valdocco alla festa per San Giovanni Bosco: “Sosteniamo le famiglie, ma serve di più”.

“Ti racconto una storia, ma non citare il nome del ragazzo: mi ha chiesto di non dirlo”.

È quella di un 17enne che, dopo anni di vita in oratorio, ha l’occasione di partire con i suoi amici per una gita comunitaria a Napoli:

“È uno dei nostri animatori. Il giorno della partenza si avvicina a me con le lacrime agli occhi e mi confessa: grazie, io non ho mai visto il mare”.

La storia è simile a quella di tanti ragazzi del quartiere Aurora che frequentano l’oratorio Valdocco, “la casa di Don Bosco”, che

“Non hanno mai messo piede fuori da Torino”.

Jimmy Muhaturukundo, parroco di 37 anni, “Don Jimmy” per tutti quelli che lo salutano – e non ce n’è uno, su quaranta bambini che lo hanno fermato durante la passeggiata, di cui non sappia il nome, la storia, i volti dei genitori – ha scelto di dedicare la sua vita ai giovani del quartiere.

Lo fa come responsabile dell’oratorio che ogni giorno si apre alle famiglie della zona, offrendo servizi che mancano o che nessuno avrebbe i soldi per ottenere: doposcuola, lezioni di italiano, corsi di basket, anche una semplice cena.

“Vuoi fare un favore all’umanità? Educa. Lo predicava anche Don Bosco”

racconta, concedendosi l’unico riferimento strettamente ecclesiastico della passeggiata. È sul Santo che ieri ha attirato oltre seicento giovani da tutto il Nord Ovest nella chiesa Maria Ausiliatrice per la messa in occasione della festa a lui dedicata.

Il resto delle due ore passate insieme, invece, è una lezione di “misericordia, solidarietà“. La Chiesa è “solo” lo strumento: uno degli unici presenti nel quartiere.

Parroco, l’oratorio è sempre così pieno di bambini?

“Oggi c’è la festa di Don Bosco, ma ogni pomeriggio qui è così. Le famiglie del quartiere si affidano a noi, non sapendo dove altro andare, per accudire i propri figli”.

Troppa povertà?

Sì, anche educativa. Noi la sfidiamo con due scuole, la Media e il Centro di Formazione Professionale, oltre ai tanti corsi qui in oratorio: dal basket ai rudimenti di italiano, cerchiamo di aiutare. Ma non basta”.

Siete soli? Le istituzioni non aiutano?

“Col Comune abbiamo avviato il progettoCam”: i centri sociali ci affidano nuclei familiari in forte difficoltà e noi portiamo i loro giovani in un contesto dove possano interagire, insegnando loro qualcosa. Grazie alla nostra rete di donatori, poi, portiamo i ragazzi fuori Torino, dalla gita all’acquario di Genova alle settimane comunitarie. Da poco, poi, abbiamo avviato il progetto Spera, ispirati sempre da uno dei nostri giovani che ci ha chiesto aiuto per il suo percorso di studi. Paghiamo l’Università a chi sogna un futuro diverso ma non se lo può permettere. Ma ripeto: non basta”.

Cosa serve?

Fare rete, anche con la politica, certo. Ma in generale, con la città. Noi cerchiamo di essere una risorsa e un’ispirazione. Poi certo, servono anche più volontari“.

Sembra avere un bel gruppo di giovani che la aiutano.

“Ce ne sono quaranta, ma sa a quanti bambini offriamo il servizio di doposcuola? Centoventi, e altri 40 sono in lista di attesa. Perché i volontari gestiscono anche i corsi di basket, pallavolo, le lezioni di italiano, le attività ludiche in oratorio. Centinaia di bambini ogni giorno. Ci sono famiglie che non riuscirebbero a pagare neanche 50 euro all’anno per servizi che, fuori da qui, costerebbero 50 euro al giorno”.

Va anche a casa loro?

“È capitato. E ci sono famiglie di ogni tipo: c’è chi ha perso il posto e chi lavora ma è soffocato dalle spese. C’è chi è appena arrivato da Paesi lontani, come me che nel 1994 sono scappato insieme a don Giuseppe Minghetti, scomparso due anni fa, dal genocidio in Ruanda. Ma sono tante anche le famiglie italiane. In questo quartiere multietnico la povertà ha investito sempre più persone, nel corso degli anni”.

Dove porta i ragazzi, alla prossima gita?

“Ora a messa (sorride, ndr). Ma presto faremo un pomeriggio al cinema: in tanti non sono mai stati neanche lì…”