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“Prof bravi e non troppi allievi”: così l’istituto Edoardo Agnelli ha raggiunto la vetta – La Repubblica Torino

Si riporta di seguito la notizia apparsa su La Repubblica Torino, seguita da una notizia analoga apparsa su Corriere Torino a cura di Chiara Sandrucci.

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“Prof bravi e non troppi allievi”: così l’istituto Edoardo Agnelli ha raggiunto la vetta

«Un risultato inatteso ma che ci rende molto orgogliosi. Il nostro liceo scientifico tradizionale ha poco più di 20 anni, non siamo storici come altri, ma ha avuto una crescita lenta, dovuta soprattutto alla capacità dei docenti di stimolare e motivare i ragazzi nello studio. Questa classifica mostra anche l’ottima qualità delle scuole paritarie in Italia: non sono tutti diplomifici».

Ne è sicuro don Enrico Stasi, direttore dell’Istituto Edoardo Agnelli di Torino dopo aver saputo della prima posizione in classifica della scuola che guida tra i licei scientifici della provincia secondo Eduscopio.

Un grande salto dalla nona posizione dello scorso anno. C’è anche la conferma come primo istituto tecnico tecnologico nel Torinese per percentuale di studenti che trovano lavoro dopo il diploma, pari al 74%.

A cosa è dovuto il balzo in classifica?

«Direi soprattutto al gruppo docenti, molto dedito alla scuola e oramai stabile. Altro aspetto fondamentale è la grandezza dell’istituto che non è enorme. Abbiamo circa 600 studenti tra i due indirizzi. Le iscrizioni crescono ma cerchiamo di non aumentare troppo. La sfida è non avere numeri altissimi: in quei casi si rischia di fare selezione tra i ragazzi e non seguirli in modo adeguato come invece oggi riusciamo a fare con i nostri numeri».

Parlando di didattica, invece?

«Tanti progetti, lavori e laboratori legati al Pcto. La pratica è un aspetto stimolante per i ragazzi che inoltre possono scegliere di restare a scuola fino a sera. Molti si iscrivono perché hanno già frequentato da noi la scuola media e conoscono la nostra realtà. Alla base c’è il progetto di camminare insieme. Ci ispiriamo a Don Bosco, quindi guardiamo al bene dei ragazzi e alla loro crescita. Siamo una comunità viva in cui si presta molta attenzione alle relazioni umane».

L’altro primato è la percentuale di chi trova lavoro. Qual è la ricetta?

«Il legame fortissimo con le aziende del territorio, sviluppato anche attraverso i Pcto (alternanza scuola-lavoro) da anni. Le aziende hanno stima della qualità professionale dei nostri allievi e della formazione umana, non secondaria. Le aziende cercano ragazzi preparati ma anche affidabili. Lo conferma il numero di richieste che riceviamo già prima del diploma».

Le scuole superiori Cavour, Agnelli, Valsalice sono i migliori licei della città. Il prestigioso «Galfer» perde posizioni

Due dei licei più blasonati di Torino perdono il titolo di numeri uno, due paritari risultano i migliori scientifici della città. L’ultima edizione di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli è da oggi online con i dati aggiornati sulle scuole superiori che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma. Rimescolate le carte nei licei, meno tra gli istituti tecnici e professionali.

Secondo la classifica più attesa dell’anno, l’inossidabile Galileo Ferraris scende al terzo posto tra i licei scientifici tradizionali destituito dall’istituto Edoardo Agnelli dei Salesiani. Il D’Azeglio si ritrova quarto tra i classici, dietro a Cavour, Gioberti e Alfieri. La ricerca che compie 10 anni ha analizzato i dati di 1.326.000 diplomati italiani di 7.850 scuole, in tre successivi anni scolastici. Per la prima volta rientrano nello studio gli allievi che nel 2019/20 hanno affrontato la maturità e il primo anno di università in pieno lockdown.

«Ragazzi che sono usciti dalle superiori con un volto più alto in media di 5 punti e che si sono iscritti più numerosi all’università — rileva Fondazione Agnelli —, ma che nel 18% dei casi non hanno poi dato esami».

L’indagine, che vuole contribuire alla scelta delle superiori dopo la terza media, analizza i voti e i crediti ottenuti nel primo anno accademico per verificare se una scuola fornisce buone basi per l’università.

«Faremo una riflessione in collegio docenti per capire se c’è un motivo o si tratta di normali fluttuazioni — commenta Antonietta Mastrocinque, da due mesi preside del Galileo Ferraris —. Non credo che il Covid possa aver influito in particolare sulla nostra scuola, visto che ha riguardato tutti».

Dopo anni al vertice, il Galfer lascia il primo posto all’istituto paritario Agnelli che ha scalato 4 posizioni e risulta il migliore anche su scala provinciale.

«Ne siamo molto contenti e piacevolmente stupiti», dice don Enrico Stasi, direttore da settembre dell’Agnelli. «In questi anni è cresciuta la qualità del corpo docente, siamo un piccolo liceo: avendo una sola sezione riusciamo a seguire l’apprendimento e l’educazione di ogni singolo allievo». Tra gli scientifici di scienze applicate, senza latino, un altro paritario ha compiuto la stessa impresa. Il Valsalice è passato dal quinto al primo posto. «Abbiamo investito molto in questa sezione, ma con una sola classe ci sono anni che vanno bene e altri meno», osserva il preside Mauro Pace, contento che «due paritarie si ritrovino al vertice, quando spesso sono ritenute “diplomifici”».

Sul versante dei licei classici, ogni anno la partita si gioca sul filo di lana.

«I primi quattro sono sempre gli stessi, con differenze minime», fa notare Franco Francavilla, preside del D’Azeglio. «L’anno scorso eravamo primi, ma non abbiamo avuto un aumento delle iscrizioni. Adesso che siamo quarti, non mi aspetto danni: le famiglie scelgono in base a tanti fattori». Ma le iscrizioni al classico sono in calo ovunque, in particolare al Nord. È su questo aspetto che insiste Enzo Salcone, preside del Cavour tornato numero uno. «Siamo contenti — commenta —, ma l’importante è che le famiglie capiscano quanto sia utile frequentare il classico che permette di affrontare al meglio qualsiasi università». Tra gli istituti tecnici e professionali, invece, la classifica è cambiata poco.

A parte la discesa del Pinifarina di Moncalieri, che esce dal podio, quel che colpisce è il calo diffuso della percentuale di occupati (almeno 6 mesi nei primi due anni dopo il diploma). Un esempio. Il Birago resta primo in classifica dei professionali per l’industria, ma gli occupati scendono dal 64 al 59 per cento.

Si segnalano le notizie analoghe pubblicate anche su Corriere della Sera e La Stampa.

Liceo Valsalice: incontri di formazione genitori

Dal sito del Liceo Valsalice.

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Il Liceo salesiano Valsalice propone Scuola Genitori 2023/2024: un percorso annuale di incontri con i genitori su tematiche vanno in parallelo con i percorsi formativi dei ragazzi.

Si tratta di momenti di formazione, informazione e confronto proprio come accade a scuola con i figli.

La speranza è che da queste esperienze possa scaturire un dialogo in famiglia, partendo da basi comuni.

Gli incontri sono articolati in tre ambiti: culturale, educativo e spirituale. L’orario è quello preserale con modalità funzionali al tema dell’incontro.

Gli incontri, numerosi fra dicembre 2023 e maggio 2024, sono consultabili nel volantino di seguito:

Liceo Valsalice: Porte Aperte sabato 21 ottobre 2023

Dal sito della Scuola Paritaria Salesiana di Valsalice.

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Il Liceo Valsalice apre le porte agli studenti e alle famiglie che in questi mesi sono chiamati a scegliere il loro futuro scolastico.

La proposta del Valsalice si sviluppa in tre indirizzi:

  • Liceo Classico
  • Liceo Scientifico tradizionale
  • Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate

Saranno 4 gli appuntamenti per scoprire la scuola, dialogare con i docenti, visitare gli ambienti dell’istituto in compagnia dei nostri allievi, tutti con prenotazione obbligatoria tramite modulo Google.

Il primo appuntamento è SABATO 21 OTTOBRE 2023 alle ORE 15.00.

Per iscriversi al “Porte Aperte” compilare il FORM prescelto CLICCANDO QUI.

Per informazioni

Estate Ragazzi Valsalice: prima settimana Valsalicestate 2023

Si pubblica di seguito il programma della prima settimana dell’Estate Ragazzi 2023 di Valsalice, a cura del sito della Casa.

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8:00 – 9:00 Accoglienza

All’arrivo al mattino, recarsi al punto di accoglienza (davanti al teatro) per segnalare la presenza. Ci saranno i responsabili a cui rivolgersi per eventuali domande. I bambini saranno accompagnati dagli animatori alla postazione della propria squadra.

Tutti i gruppi sono seguiti da animatori (ragazzi del triennio) formati a lungo per quest’occasione.

9:00 – 17:15 Attività durante il giorno

Nelle giornate a Valsalice si alterneranno momenti di formazione, attività di gruppo, laboratori e giochi.

Sono previste due giornate in gita.

17:15 Conclusione

Fine della giornata di Valsalicestate.

 

INFORMAZIONI UTILI

MAGLIETTA VALSALICESTATE

Verrà consegnata il lunedì mattina all’arrivo presso il punto d’accoglienza!

È importante indossare la maglietta soprattutto nelle due uscite settimanali.

MOMENTO COMPITI

I lunedì e martedì prevediamo circa tre quarti d’ora per lo svolgimento dei compiti per le vacanze, per il ripasso di matematica, italiano, storia…, letture di buoni romanzi… Chiediamo a tutti i bambini di portare con sé l’occorrente: il libro o le schede dei compiti o un romanzo, astuccio e penne per svolgere i compiti.

PASTI

La scuola fornirà il pranzo a tutti i partecipanti nei giorni in cui si è a Valsalice e la merenda pomeridiana. Lo spuntino di metà mattinata sarà da portare da casa. Nelle gite, invece, è richiesto il pranzo al sacco.

MATERIALE UTILE PER LE GIORNATE A SCUOLA

  • Uno zainetto, che sarà sistemato in un’area dedicata al gruppo! Chiediamo di non avere nello zaino oggetti di valore (telefono o soldi, soprattutto) perché il luogo non sarà custodito
  • Una borraccia d’acqua e un cappellino sono sempre utili
  • Una maglietta o un cambio per eventuali necessità

SOCIAL E FOTOGRAFIE DELLA SETTIMANA

L’ultimo giorno della settimana trascorsa a Valsalice termina in teatro con la visione delle foto della settimana. Successivamente saranno pubblicate nella nostra GALLERY: www.gallery.liceovalsalice.it

GITE DELLA SETTIMANA

Mercoledì 14 giugno | USCITA IN BICICLETTA AL PARCO DELLA MANDRIA (Venaria Reale)

L’USCITA AL PARCO DELLA MANDRIA è una piacevole giornata nella natura con escursioni in bicicletta (noleggiate in loco) e giochi vari. Per i più piccoli è prevista un’escursione in carrozza trainata da cavalli e assistenza dedicata.

Si raccomanda di portare con sé un casco per bicicletta, uno zainetto (da non caricare troppo) contenente maglietta di ricambio, cappellino, PRANZO AL SACCO, bottiglietta d’acqua (magari anche due) e… voglia di divertirsi: non mancheranno le occasioni!

Si raccomanda vivamente di dotarsi di crema solare di grado di protezione adeguato.

I ragazzi si muoveranno sempre in gruppo con i rispettivi animatori. Si richiede a tutti di attenersi scrupolosamente alle regole:

  • rimanere sempre uniti
  • ci saranno animatori ad aprire e a chiudere le file
  • porre attenzione alla strada
  • evitare ogni competizione o intemperanza
  • bere adeguatamente

All’ora stabilita per il pranzo, tutti i gruppi convergeranno nella zona del prato attrezzato del Borgo Castello.

Per terminare alla grande la giornata è data la possibilità ai ragazzi di acquistare un gelato (portarsi qualche soldino da spendere al bar).

La giornata sarà modulata tenendo ovviamente conto del meteo!

Si chiede puntualità per la partenza da scuola, il rientro è previsto per le ore 17.00/17.30 circa.

Giovedì 15 giugno | USCITA AL PARCO ACQUATICO “ONDALAND” (Vicolungo NO)

Giornata molto divertente tra scivoli, attrazioni estive e piscine!

Occorrente:

  • COSTUME DA BAGNO
  • ASCIUGAMANO
  • PRANZO AL SACCO a cura della famiglia
  • CREMA SOLARE E CIABATTE

I ragazzi si muoveranno nel parco con gli animatori, con i loro gruppi. Dopo il pranzo ci saranno giochi e momenti di relax sul prato.

Ci sono piscine per tutte le età e abilità, ma si raccomanda, in caso di difficoltà nel nuoto o di particolari paure, di avvisare per tempo i responsabili.

La giornata sarà modulata tenendo ovviamente conto del meteo!

Considerata la distanza da Torino, si chiede di arrivare entro e non oltre le 8.15; il rientro è previsto per le ore 18.00 circa.

CONTATTI

Ordinazione Presbiterale di don Antonio Carriero

Ordinazione Presbiteriale di don Antonio Carriero.

Imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’Em.mo Card. Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, Arcivescovo Emerito di Tegucigalpa (Honduras).

Questo è il mio corpo che è dato per voi.

Quando:

Sabato 13 maggio 2023 – ore 10.30

Dove:

nella Chiesa dell’Istituto Salesiano di Torino Valsalice, Viale Enrico Thovez, 37.

“Niente più bello del Cristianesimo”, l’Arcivescovo di Torino Repole a Valsalice

In occasione dei 150 anni della presenza salesiana a Valsalice, la redazione de Il Salice ha intervistato Mons. Roberto Repole, ex allievo di Valsalice. Di seguito l’articolo completo.

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In occasione dei 150 anni di presenza della comunità salesiana a Valsalice, abbiamo avuto il piacere e onore di incontrare e intervistare l’Arcivescovo di Torino, Mons. Roberto Repole, tra l’altro ex allievo di Valsalice.

Per cominciare, don Silvano Oni ha proposto un breve ricordo storico dei Salesiani a Valsalice, dalla scelta, alla nascita come collegio, alla sepoltura e successiva traslazione del corpo di don Bosco, fino alla nascita del liceo e alle personalità passate nella nostra scuola.

Subito dopo un’introduzione del Direttore don Alessandro ed un saluto del Preside Pace, i redattori presenti hanno potuto intervistare l’Arcivescovo.

Che reazione ha avuto quando è stato nominato dal Papa Vescovo di Torino?

Avevo già sentito qualche avvisaglia nei mesi prima, ma non avevo mai messo veramente in conto la possibilità. Ero ad Assisi il 15 febbraio 2022 quando il Nunzio del Papa mi ha chiamato. Avevo detto sì al Signore e non c’era motivo per rifiutare, anche se la mia vita sarebbe cambiata.

Come descriverebbe la sua vita in cinque parole?

Bellezza, gratitudine, trepidazione, responsabilità, e soprattutto fede.

Ha mai avuto ripensamenti circa la sua carriera ecclesiastica?

No, ma momenti di fatica ci sono stati e ci sono ancora oggi: è normale nell’affrontare la vita e le responsabilità.

Ci racconti una sua giornata tipo. Quali sono le principali attività svolte da un Vescovo?

La mia agenda è sempre piena, tra momenti di preghiera, incontri, udienze, celebrazioni, visite a Torino e Susa: le mie giornate sono sempre diverse, ma con la presenza costante di preghiera, pasti e famiglia.

Quando e perché ha deciso di diventare sacerdote?

Un prete di Druento, dove sono cresciuto, mi ha suggerito già a 11 anni di entrare in seminario. Però la decisione definitiva l’ho presa al terzo anno di Teologia, ma non in occasione di un evento particolare.

Da giovane faceva parte di un gruppo parrocchiale?

Sì, degli “Amici del pozzo” a Druento: è stato importante perché da ragazzo adolescente ci si deve staccare dalla famiglia, e se si ottiene da ciò un’autonomia sana si ha l’occasione di un potenziale di crescita grandioso.

Pensa che Valsalice abbia influenzato la sua scelta di studiare Teologia e di diventare prete?

In parte: già in seminario a Druento dagli 11 anni avevo una mezza idea, ma a Valsalice ho avuto l’esempio di molti preti che davano la vita per noi. Anche lo studio della filosofia e della letteratura greca e latina metteva comunque il gusto per un percorso teologico.

Cosa ne pensa della nostra scuola oggi? È cambiata da quando la frequentava lei?

Non la frequento abbastanza per dirlo, però qualche differenza c’è di sicuro: ad esempio gli insegnanti erano quasi tutti preti e in classe si era tutti maschi, fino all’anno successivo alla mia maturità, nell’86.

Si può fare scuola mantenendo un carisma e un messaggio cristiano? 

Secondo me in Italia fare scuola senza riferimenti alla tradizione cristiana è non fare cultura: ciò che siamo è impregnato di pensieri e pensatori cristiani.

Che ruolo hanno i social oggi nell’educazione alla fede di un giovane? I social possono essere il campo di azione di una nuova evangelizzazione?

I social sono molto utili per veicolare velocemente le proposte della Chiesa in rete. Però non dobbiamo illuderci che l’incontro con il Signore possa avvenire con qualche messaggio on line: l’incontro avviene tra persone vive. E poi bisogna far attenzione perché i rapporti li strutturiamo con il filtro dei social, quindi sono incontri frequenti ma non reali: l’abbraccio di un amico è diverso da un messaggio.

Che relazione esiste oggi tra i giovani e la fede? La fede di oggi è meno salda di un tempo o solo più “distratta”?

Gli adulti devono smettere di dire che a voi giovani non interessa. Semplicemente avete una gioventù diversa dalla nostra e certamente ci sono stati dei cambiamenti: prima era normale avere un riferimento nella Chiesa, oggi non più, ma non vuol dire che sia carente l’apertura alla fede. Vedo potenzialità nella ricerca di qualcosa di solido sul piano spirituale: è la Chiesa che deve adattare la proposta della fede a voi e alle vostre esigenze.

Il cristiano e la partecipazione politica: quale deve essere il criterio di avvicinamento e di partecipazione alle tematiche sociali? 

Bisogna sentire il dovere di partecipare anche attivamente alla vita pubblica, e il criterio deve essere il Vangelo, che riguarda la vita. E quindi anche come viviamo insieme e ci strutturiamo. Dalla fede si comprende un nuovo modo di strutturare i rapporti, con amore, giustizia e misericordia, recuperando la parte migliore di noi, non solo come cristiani, ma anche come uomini e cittadini.

Cosa legge negli occhi dei giovani oggi?

Tanta bellezza. L’attenzione al rispetto di tutti, mentre prima si creavano spesso barriere. Poi un’attenzione “pratica” alla natura e alla terra, mentre noi eravamo figli del grande sviluppo. Ma ci sono anche paure: è meno scontata la certezza di essere sostenuti da un affetto stabile, il che è una paura normale nell’adolescenza, ma per voi sembra essere più presente e duratura. Inoltre sembra che il vostro valore dipenda dalle prestazioni richieste più che da voi stessi: ci sono grandi attese su di voi che forse potrebbero schiacciarvi.

Un insegnamento di don Bosco che ha sempre avuto caro?

Alle medie leggevo raccolte di molti santi, poi ho aperto le biografie. Bisogna prendere la persona, non le sue frasi: Don Bosco era un prete intelligente e intraprendente, che ha visto nei giovani il futuro.

 

Segnaliamo anche la notizia a cura di Marina Lomunno apparsa su La Voce e il Tempo:

Il ritorno a Valsalice dell’Arcivescovo Roberto

«Bentornato a Valsalice caro Vescovo Roberto». È il saluto proiettato sullo schermo del grande teatro dell’Istituto salesiano, gremito da una rappresentanza dei 900 studenti del Liceo e delle Medie, insegnanti, genitori, ex allievi.

«Avremmo voluto partecipare tutti ma non si stavamo», ha precisato il direttore don Alessandro Borsello, che venerdì 3 marzo ha accolto mons. Roberto Repole, tornato nel «suo liceo». L’occasione, come ha introdotto don Silvano Oni ripercorrendo la storia dell’Istituto, il 150° anniversario della presenza a Valsalice dei salesiani: fu il predecessore di mons. Repole, l’Arcivescovo Lorenzo Gastaldi, a chiedere a don Bosco di aprire uno studentato in viale Thovez e il santo dei giovani fu seppellito qui dal 1988 al 1929, quando in seguito alla beatificazione l’urna con le sue spoglie fu trasferita nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

Cresciuto con la sua famiglia a Druento, come ha spiegato rispondendo alle numerose domande preparate dagli allievi e dalle allieve della redazione de «Il Salice» il giornale web dell’Istituto, mons. Repole è entrato in Seminario a 11 anni e nella sua formazione scolastica giovanile i salesiani hanno avuto un ruolo importante: dopo il ginnasio a Valdocco ha conseguito la maturità classica nel 1986 presso il Liceo Valsalice. Commovente l’incontro con il suo insegnante di Filosofia e Storia, don Giovanni Fontana che ha ringraziato: «Qui ho incontrato insegnanti che mi hanno ‘fatto i muscoli’, ho imparato un metodo di studio serio e rigoroso, elementi importanti anche per il lavoro intellettuale», ha ricordato l’Arcivescovo rispondendo ai ragazzi che gli hanno chiesto cosa è rimasta nella sua formazione di prete e teologo, insegnante ed ora Arcivescovo del carisma salesiano. «Mi è rimasta l’attenzione alle persone più giovani anche perché ho passato molti anni ad insegnare e come eredità salesiana ho in mente alcuni professori, anche anziani, che avevano ancora il gusto di intrattenersi di spendere del tempo con noi allievi. Una testimonianza che poi ho cercato a mia volta di trasfondere con i miei studenti».

Tra le tante domande a 360° a cui l’illustre ex allievo non si è sottratto («perché si è fatto prete», «cosa ha pensato quando Papa Francesco l’ha nominato Arcivescovo», «quali libri sono fondamentali da leggere per ragazzi come noi», «quale musica ascolta») quella centrale: «Cosa legge negli occhi dei giovani oggi e cosa è per lei più importante?»: «Leggo tanta bellezza, l’attenzione al rispetto di tutti ma anche paure perché per voi è meno scontata la certezza di un affetto stabile. E noi adulti non vi dobbiamo schiacciare con le grandi attese che abbiamo su di voi. Ma innanzi tutto, come faceva don Bosco amarvi e cercare di rispondere alle vostre domande di senso». Infine «La cosa più importante per me? Non ho ancora trovano nulla nella mia vita che sia più bello del cristianesimo».

 

Valsalice: congresso Turin for Others di Telemedicina tra formazione inclusiva e impegno sociale

165 ex compagni della Facoltà di Medicina di Torino, dopo essersi offerti reciprocamente sostegno in piena emergenza pandemica, attraverso la Telemedicina vorrebbero discuterne e raccontarsi in un congresso in programma il prossimo 25 marzo 2023 presso l’Istituto Salesiano Valsalice di Torino.

Il congresso sarà aperto non solo ai professionisti, ma anche, in collegamento streaming, a tutti coloro che fossero interessati a saperne di più delle moderne tecnologie su cui oggi può contare la Medicina. Innovazione, dunque, non solo nei contenuti ma anche nella forma.

Non solo scienza, ma anche spettacolo grazie alla partecipazione della Corale Universitaria di Torino ed alla partita benefica (cui prenderanno parte numerosi personaggi illustri) che si disputerà al termine del congresso.

Scopo principale dell’iniziativa è dunque la condivisione delle esperienze di Telemedicina maturate nei diversi ambiti specialistici, realizzando un’ampia panoramica, multidisciplinare e internazionale (così com’è la Telemedicina, per sua stessa natura).

A questo obiettivo, di carattere formativo-informativo, se ne affianca uno ancora più nobile: una raccolta fondi destinata a supportare 4 realtà benefiche:

  • La favola di Marco 1Q41.12 Onlus
  • Associazione Alzheimer San Carlo
  • Ampliamento delle sale operatorie nell’Ospedale North Kinangop Catholic Hospital, Kenya
  • Borsa di studio per studenti indigenti presso l’Istituto Salesiano di Valsalice.

La raccolta fondi è iniziata il 31 gennaio 2023 e si concluderà il 24 giugno 2023. Le modalità da seguire per effettuare le donazioni sono indicate in corrispondenza della sezione “Perché partecipare, perché donare?“, presente all’interno del sito di TurinForOthers.

Tolta la quota destinata alla copertura dei costi di realizzazione dell’evento, il restante ricavato sarà versato per intero nelle casse degli enti che fanno capo alle 4 iniziative benefiche.

Ricordando come la tecnologia debba sempre essere considerata al servizio dell’uomo, sarà quest’ultimo l’assoluto protagonista della comunicazione che accompagnerà l’evento attraverso un appassionato storytelling del “fattore umano” che accomuna tutti: verranno presentati, prima ancora dei professionisti che hanno collaborato all’iniziativa, le persone che hanno deciso di prendervi parte e le motivazioni alla base della loro scelta.

Tutto questo con la speranza che To4o (Turin for Others) diventi un appuntamento fisso di Torino (e non solo) con la solidarietà, con ogni anno 4 nuove realtà da supportare.

Valsalice, torna il talent degli studenti – La Voce e il Tempo

Si riporta di seguito l’articolo a cura di Marina Lomunno, apparso su La Voce e il Tempo, dedicato al talent “Tu si que Valsales, un talento per don Bosco” dell’Istituto Valsalice.

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Torna «Tu si que Valsales, un talento per don Bosco», il talent dell’Istituto Valsalice edizione 2023.

Dopo le selezioni avvenute lo scorso 28 gennaio, sabato 25 febbraio alle 21 nel teatro dell’Istituto salesiano di viale Thovez 37 va in scena la finale in diretta YouTube sul canale di Valsalice.

Sul palco gareggeranno i 13 allievi e allieve della scuola media e del liceo selezionati per le migliori canzoni da una giuria di qualità.

Premi anche per la miglior performance musicale e il miglior video: nella scelta del vincitore, come nelle altre edizioni, «peserà» anche il voto social di chi è connesso da casa.

Coordinano il festival con Marco Montersino, professore-musicista di Lettere al liceo, lo staff della web radio della scuola «ValsOnAir» e «Gen Z now», associazione di studenti torinesi ideatori del «ToVision», il festival canoro giunto alla seconda edizione a cui parteciperanno gli istituti superiori torinesi in programma il prossimo maggio nel Teatro Valdocco.

Il vincitore della finale di sabato rappresenterà l’Istituto Valsalice al «ToVision»: lo scorso anno furono ben 12 le scuole cittadine che presero parte alla gara, lanciata da due liceali di Valsalice.

E non finisce qui: venerdì 10 marzo, in occasione dei 10 anni dalla messa in onda di «ValsOnAir», si terrà una maratona radiofonica no stop dalle 7.30 alle 24.

Gli istituti superiori che desiderano partecipare al «ToVision» devono inviare una mail a: eventi@liceovalsalice.it.

Per informazioni: www.liceovalsalice.it.

Valsalice: per loro siamo tutto – Il Salice

I ragazzi della redazione de Il Salice raccontano il confronto fra gli studenti dell’Istituto Salesiano Valsalice e la vicedirettrice del Ferrante Aporti Gabriella Picco, un poliziotto penitenziario del carcere, don Silvano Oni, cappellano dell’IPM e don Gianmarco Pernice, Responsabile dell’accoglienza comunitaria per minori stranieri non accompagnati all’oratorio San Luigi. Di seguito la notizia a cura del sito de Il Salice.

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Il modello di Don Bosco ha plasmato personalità che oggi operano per i più giovani. In occasione della Festa di Don Bosco, l’Istituto Salesiano Valsalice ha ospitato per un confronto con i ragazzi del Liceo la vicedirettrice del Ferrante Aporti Gabriella Picco, un poliziotto penitenziario del carcere, don Silvano Oni, cappellano dell’IPM e don Gianmarco Pernice, Responsabile dell’accoglienza comunitaria per minori stranieri non accompagnati all’oratorio San Luigi. Le loro testimonianze hanno permesso agli studenti del Triennio di conoscere una realtà delicata e, anche se non sembra, vicina. Un incontro da seguire tutto d’un fiato. Don Oni presenta la figura di Don Bosco, che nel 1844 avviava il suo progetto educativo a Torino, dove i primi oratori accoglievano i ragazzi che vivevano per strada.

La dottoressa Gabriella Picco, con anni di lavoro alle spalle nell’IPM Ferrante Aporti, uno dei 17 in Italia, ci spiega poi che il D.P.R 448/1988 ha riformato la modalità di gestione dei ragazzi che commettono un reato. Qualunque esso sia, il ragazzo non può interrompere il processo educativo in atto. “Il processo penale per minorenni è l’ultima ratio”, spiega, a sottolineare la centralità del recupero ancor prima della punizione. Un iter non semplice e che può lasciare cicatrici profonde: dopo un fermo il minore è accompagnato in un centro di prima accoglienza dove rimane per 96 ore. Il giorno del processo la magistratura e i servizi sociali forniscono al giudice un progetto di recupero individualizzato e nell’attesa del processo sono messe in atto misure cautelari come l’assistenza sociale o gli arresti domiciliari. In situazioni difficili, avviene il collocamento in comunità. I ragazzi che hanno commesso reati gravi o quelli i cui tentativi di recupero sono falliti, entrano in carcere. Insomma, per chi viene da lontano con una storia magari drammatica alle spalle, un ulteriore prova da superare.

L’agente penitenziario ci dice poi che i ragazzi al Ferrante frequentano corsi di cucina, informatica, corsi di alfabetizzazione e percorsi di istruzione superiore. Confida: “Quando entrano per loro è il momento più difficile”. Sono spaesati, non sanno quanto tempo restano. Molti sono tossicodipendenti e la barriera linguistica è forte. Noi non siamo solo poliziotti, siamo le persone che ci sono per loro: “Siamo tutto”. In questo lavoro, dice, ci vuole coraggio perchè si affrontano situazioni delicate: alcuni ragazzi si fanno del male ma il dialogo resta la cosa più importante. Sentirsi dire un grazie è tutto, sentirselo dire da un ragazzo fa venire i brividi. E chiude: “Noi non decidiamo la loro colpevolezza, ma li salvaguardiamo in quanto le regole servono per la loro crescita: in queste situazioni siamo tutti educatori”.

Don Gianmarco parla infine della comunità che ospita 16 minori stranieri. La situazione a Torino, ci racconta, è critica: esistono liste d’attesa per emergenza freddo e molti ragazzi stranieri sono sfruttati. La cosa bella però è che vogliono vivere, sbagliare da soli, sperimentare la loro libertà. La comunità garantisce ai giovani stranieri l’insegnamento di una lingua, una formazione professionale e un affiancamento da parte degli educatori. Negli ultimi due anni, aggiunge, delle 80 persone nella comunità in San Salvario, solo tre sono in carcere. Come al tempo di don Bosco, anche oggi a Torino si avverte il bisogno di aiuto e solidarietà: “Vai per le strade e guardati intorno”, le parole di Don Cafasso a Don Bosco sono foriere di carità e arrivano dritte a noi giovani.

Se vuoi leggere l’intervista a don Gianmarco Pernice di Margherita Finello e Claudio Galloclicca qui.

Ecco l’articolo di Cecilia uscito sulle pagine del giornale La Voce e il Tempo con cui il Salice collabora per il progetto di PCTO:

 

Liceo Valsalice: la nostra Maturità

Ottimi risultati per gli studenti delle varie classi del liceo salesiano di Torino – Valsalice alla Maturità di quest’anno: 18 coloro che hanno ottenuto il massimo dei risultati. Di seguito l’articolo riportato sul sito dell’opera.

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Con la chiusura dell’ultimo pacco è andato in archivio anche l’Esame di Stato 2021-2022 con i ragazzi delle nostre 6 classi (due di Liceo Classico, quattro di Liceo Scientifico) tutti maturati.

Al di là della soddisfazione di aver dato la possibilità a tutti gli allievi di poter scegliere un percorso universitario adatto alle loro attitudini, l’Esame di Stato ha fornito ottimi risultati complessivi anche a livello numerico.

I 100 sono stati 18 (di cui ben 7 con lode): 8 al Classico e 10 allo Scientifico, il 14% del totale. Alta anche la percentuale di allievi che hanno superato l’esame con una valutazione superiore all’85: 64 ragazzi su 125 maturati, all’incirca la metà.

Da non dimenticare che questo Esame di Stato prevedeva il ritorno dei due scritti (Italiano per tutti corsi, Latino al Classico e Matematica allo Scientifico).

Nell’orale, particolarmente apprezzato è stato il percorso di PCTO che gli allievi hanno presentato: molti progetti, anche a causa della pandemia, sono stati frutto delle proposte della scuola a livello comunicativo, di volontariato e di animazione.