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Al Valsalice studenti attori: «andare oltre le ansie e le paure» – La Voce e il Tempo

Si pubblica di seguito la notizia a cura di Jacopo COVOLAN apparsa su La Voce e il Tempo.

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Da nove anni il Liceo salesiano Valsalice di Torino (viale Thovez, 37) offre ai suoi studenti l’opportunità di immergersi nel mondo della produzione cinematografica. Quest’anno, con il cortometraggio «Lacci», i ragazzi e le ragazze della II A del Liceo classico si sono uniti per creare un’opera che stupisce il pubblico.

Lo scorso 22 maggio, presso il teatro del Liceo Valsalice, si è svolta l’attesa proiezione di «Lacci». Sin da subito è emerso un lavoro di gruppo significativo che ha dimostrato il talento e la creatività dei giovani protagonisti.

La sceneggiatura, avvincente, ha dimostrato una profonda comprensione della narrazione cinematografica, mentre le performance delle attrici protagoniste Alice Santucci, Giulia Baldini e Giulia Mongiano, con il «cameo» di Vittorio Lungo Vaschetto hanno catturato l’attenzione del numeroso pubblico presente con interpretazioni coinvolgenti e autentiche. La regia impeccabile di Kenta Crisà ha guidato il pubblico in un viaggio emozionante, trasportandolo attraverso i sentimenti dei personaggi.

I professori Emanuele Altissimo e Paolo Accossato, con il contributo di Stefano Demarie, hanno svolto un ruolo fondamentale nel guidare e ispirare i ragazzi, permettendogli di esprimere al meglio il loro talento artistico.

«Lacci» è un cortometraggio che lascia senza fiato, con una trama avvincente e un sin dalle prime scene. Nel corso della pellicola nulla è scontato e ogni avvenimento si rivela un tassello fondamentale per il puzzle che si va a comporre. Gli studenti sono riusciti a creare un mix avvincente di generi, che tiene lo spettatore costantemente sulle spine. Il finale sorprende con una svolta inaspettata, lasciando il pubblico con il fiato sospeso.

Al termine della proiezione si è tenuto un dibattito tra gli studenti e il numeroso pubblico presente in sala. Durante lo scambio di opinioni sono emerse interessanti prospettive e punti di vista, permettendo a tutti i partecipanti di approfondire tematiche cruciali affrontate nel cortometraggio. I presenti hanno avuto l’opportunità di esprimere le proprie impressioni e porre domande favorendo un confronto che ha reso il dibattito un momento di arricchimento culturale.

Il lavoro di gruppo, l’impegno e la passione dei giovani studenti emergono in ogni aspetto di «Lacci». Il cortometraggio dimostra il talento e la dedizione dei giovani nel mondo della produzione cinematografica.

Valsalice: incontro sulla ludopatia, su Economy of Francesco e tavola rotonda sui cambiamenti climatici

Notizie a cura delle scuole salesiane di Valsalice.

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Incontro sulla tematica del gioco d’azzardo per le classi terze liceo

Il 12 aprile 2024 Valsalice ha ospitato Nicolò Fagioli, giocatore della Juventus, accompagnato dal dott. Giuseppe Vercelli, Responsabile dell’area psicologica dello Juventus Club e dal Dott. Giancarlo Marenco, Presidente dell’Ordine degli psicologi del Piemonte.

È stata per i ragazzi un’occasione importante per riflettere sulla ludopatia e sui pericoli del gioco d’azzardo, tema delicato e contemporaneo.

Nicolò si è raccontato con sincerità tramite l’intervista fatta dai rappresentanti d’Istituto e dagli studenti del Il Salice dando testimonianza rispetto alla sua esperienza ai nostri ragazzi.

Gli esperti presenti sono intervenuti per completare l’incontro con precisazioni tecniche per cercare di dare al pubblico maggiori informazioni possibili sul fenomeno.

Ringraziamo i presenti per la possibilità che abbiamo potuto offrire agli studenti credendo che interventi anche di questo tipo siano ottimi momenti d’informazione, prevenzione e sensibilizzazione.

Conferenza di Sr. Alessandra Smerilli su Economy of Francesco

L’Unione Exallievi Valsalice, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e il Tempo, vi invita alla Conferenza di Sr. Alessandra Smerilli, consigliere economico dello Stato Vaticano, sul tema della “Economy of Francesco” in programma Venerdì 19 aprile 2024, dalle ore 21.00 presso il teatro di Valsalice.

Incontro di Formazione Genitori 2024

Lunedì 22 aprile dalle ore 17.45 settimo appuntamento di Formazione Genitori su tematiche interessanti e attuali.

54° Giornata della Terra, tavola rotonda sui cambiamenti climatici

Si tratterà la tematica ambientale, molto importante e contemporanea, sotto diversi punti di vista.

Una tavola rotonda con moderatore il Prof. Antonio Varaldo e tra gli ospiti il Prof. Nicola Nurra (naturalista, biologo marino e insegnante di Biologia marina all’Università di Torino), l’Ing. Simone Contu (ingegnere per l’ambiente e per il territorio, esperto di contabilità ambientale e metabolismo sociale) e il Sig. Giorgio Brizio (giovane autore e attivista che si occupa principalmente di crisi climatica e migrazioni).

Valsalice: conferenza di suor Alessandra Smerilli su The Economy of Francesco

Notizia a cura dell’Istituto Valsalice.

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Unione Exallievi Valsalice, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e il Tempo, vi invita alla conferenza di suor Alessandra Smerilli, consigliere economico dello Stato del Vaticano, sul tema della “Economy of Francesco” in programma il prossimo 19 aprile alle ore 21.00 nel teatro dell’Istituto Valsalice.

Per la gestione degli spazi è gradita la conferma di partecipazione.

Valsalice: 21° Festa della Matematica al PalaRuffini

Notizia a cura del Liceo Salesiano Valsalice di Torino.

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Valsalice si classifica alla 21° Festa della Matematica e va dritta alle finali Nazionali di Cesenatico grazie alla bravura, impegno e grande preparazione dei ragazzi partecipanti!

Una giornata al PalaRuffini molto densa di appuntamenti legati alla matematica a cui hanno partecipato una rappresentanza tra i nostri allievi più talentuosi del Biennio e del Triennio capitanati dai loro professori Cravero, Ellena e Melchionda.

Un meritato applauso ai ragazzi che si sono cimentati nelle gare e ai docenti che li hanno preparati.

Valsalice: i ragazzi de “Il Salice” intervistano il Direttore in occasione della Festa di don Bosco

Notizia a cura di Tommaso D’Onofrio e Pietro Montariolo per “Il Salice”.

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Mercoledì 31 gennaio si è tenuta la Festa di San Giovanni Bosco. Per l’occasione, abbiamo intervistato il direttore di Valsalice, don Alessandro Borsello, al quale abbiamo chiesto qualche approfondimento sulla festa, su don Bosco e sul mondo salesiano.

Cosa significa questo giorno per i Salesiani?

La festa del 31 è un modo per rendere evidente un evento molto particolare per i salesiani. Fare festa è un’occasione di confronto anche con altre esperienze: per il triennio quest’anno è venuto il Sindaco mentre il biennio è andato al San Giovannino. Tutto questo ci porta a dire che fare festa per noi significa che la scuola non è solo avere lezioni in cattedra ma anche incontrare diversi punti di crescita, stravolgendo ogni tanto la dinamica delle lezioni. Infatti, anche quando c’è una festa si apprende con la Messa, con il confronto e, nel caso di quest’anno, con il sindaco Lorusso. Dunque divertirsi insieme fa capire l’idea di festa e di don Bosco che difatti la considerava molto importante per trasmettere l’educazione ai giovani.

Quale aspetto o episodio della vita di don Bosco usa come ispirazione nella vita di tutti i giorni?

Ciò che più mi colpisce di don Bosco è il suo carattere molto forte sin da quando era un ragazzo. Infatti, si è lanciato in molte imprese non ordinarie e ha dato vita ad una congregazione che ancora oggi è conosciuta in tutto il mondo. Inizialmente un carattere come il suo può spaventare poiché ha una personalità unica e inimitabile e ci si può chiedere: chi di noi è come lui? Invece, ciò che colpisce in positivo è che lui nel tempo si è circondato di giovani ragazzi aiutandoli tutti; ad esempio don Rua e don Barberis, giusto per citarne alcuni. Però quest’ultimi non erano la fotocopia di don Bosco ed erano molto diversi tra di loro. Difatti, vivere come un salesiano non significa essere identici a don Bosco, ma significa proseguire il suo grande progetto con il proprio carattere. Quindi questo suo progetto si può vedere in tutti i salesiani anche se ognuno lo rende in maniera diversa seguendo la propria storia.

Sulle copertine dei diari dei quasi 1000 studenti di Valsalice è impressa questa frase di don Bosco: “Che sia scuola ma anche Casa, Casa che accoglie”. Un suo commento rispetto a questa affermazione. 

Don Bosco non ha mai sperimentato veramente il significato della parola Casa nel senso di focolare domestico; mi riferisco al fatto che lui si è spostato per tutta la vita: prima a Castelnuovo orfano di padre, poi per gli studi a Chieri e poi ancora a Torino e in tutta l’area della provincia. Ed è forse stata questa mancanza di Casa a far maturare in lui l’idea senza precedenti, non solo di dare una Casa a centinaia di ragazzi che non l’avevano ma di pensare a questa Casa come quel contesto in cui ti trovi bene, in cui riesci a portare avanti i tuoi doveri, a perseguire i tuoi obiettivi e a crescere personalmente. Quindi a trovare il meglio di te da condividere con gli altri; tutto ciò in un ambiente in cui senti di essere accolto e amato. Ogni presenza salesiana, non è solo scuola, ma è Casa perché cerca di creare un ambiente, a partire dal semplice cortile per esempio, fatto di relazioni, non sempre facili da instaurare, che ti mettono nelle condizioni di crescere come persona ma anche spiritualmente. Ecco, questa è la Casa di don Bosco.

Cosa pensa della  famosa citazione attribuita a Domenico Savio “La Santità consiste nello stare sempre allegri”?

Don Bosco parlava tanto di Santità, quella Santità che lo stesso Papà Francesco definisce “La Santità della porta accanto” cioè quel modo ordinario di vivere in pienezza la propria vita: nelle relazioni, nel proprio impegno e nella fede cristiana con un orizzonte chiaro che è quello dell’Eternità. Don Bosco diceva proprio “Vi voglio felici nel tempo e nell’Eternità”. Sono sincero, oggi quei concetti di Eternità, di felicità terrena ma soprattutto perpetua e del “vivere in pienezza la propria vita”, non sono sempre così chiari a noi. Oggi inevitabilmente si tende a scambiare questa idea “della pienezza della vita” e della “ricerca della felicità”, come un’esigenza di perseguire la propria autorealizzazione. Ecco, io ritengo che invece don Bosco in un modo unico avesse conciliato un concetto così distante da una qualsiasi persona comune, come lo è la santità, con qualcosa di quotidiano: essere felici. Ma di quella felicità che deriva dal “fare bene” nella propria vita. Per capirci, quello che don Bosco intendeva come essere “buoni cristiani ed onesti cittadini”, ma soprattutto essere felici di quella allegria che non è unilaterale, ma è da donare, accrescere e condividere con il prossimo. Questa è una grande sfida, direi culturale. La nostra società fa difficoltà a comprendere questi concetti, come è evidente dall’accezione spesso negativa che si associa all’idea di “eterno”. Ma ripeto, questa è una sfida che per noi educatori è da affrontare ogni giorno.

Quest’anno è il secondo centenario dopo che il piccolo Giovannino fece il suo celebre “sogno dei nove anni”. Cosa possiamo trarre da questo episodio per la nostra vita di tutti i giorni?

Senza dubbio nell’esperienza di don Bosco, del suo sogno e di come ha saputo realizzarlo, da una parte c’è la tenacia di un ragazzo, poi giovane e poi uomo, di non lasciarsi sopraffare dalle fatiche ma di sapere guardare più in là, prendendo forse anche quelle difficoltà che aveva, come occasione di crescita; lui, per esempio orfano di padre, e poi diventato per antonomasia Padre dei giovani. D’altra parte dobbiamo tornare all’aspetto religioso e spirituale del Santo, che ha sempre saputo intuire che quello che faceva,  che quella “goccia di infinito” che stava creando, non era forse frutto solamente di un suo sogno ma del sogno di Qualcun altro. Ecco, il sogno di Dio è più grande delle mie idee e delle mie aspettative, e questo mi permette di avere una speranza che non viene messa in discussione da nessuna fatica o da nessuna difficoltà. Il sogno di don Bosco è la perfetta unione tra la forza umana e la speranza, che diventa fede in un Dio che crede in noi più di quanto facciamo noi; e quindi mette nel nostro cuore dei sogni perfino più grandi delle nostre aspirazioni.

La Voce e il Tempo: Don Bosco in Val di Lanzo e il Sindaco Lo Russo a Valsalice

Si publicano di seguito gli articoli apparsi su La Voce e il Tempo.

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Don Bosco in Val di Lanzo

Negli anni ’60 del 1800 don Bosco porta la sua missione fuori Torino, anzitutto in Piemonte (Mirabello Monferrato e Lanzo Torinese) e in Liguria (Alassio).

In breve tempo, nuove case salesiane si aprono nel Canavese (San Benigno), nella Liguria (Varazze, Sampierdarena, Vallecrosia, La Spezia), in Toscana (Firenze), nella Romagna (Faenza), a Roma e nel Lazio, nel Veneto (Este, Mogliano), in Sicilia (Randazzo, Catania).

Sono gli anni nei quali nasce il Regno d’Italia (1861), che grazie alla spedizione dei Mille e ai plebisciti, si estende dal Piemonte alla Sicilia. Nel 1874 parte da Torino la prima spedizione missionaria per l’Argentina.

Fin dal 1842 don Bosco frequenta il santuario di Sant’Ignazio sopra Lanzo. L’amico don Cafasso lo invita di solito in occasione degli esercizi spirituali organizzati per i laici. Don Bosco «non mancò mai d’andarvi ogni anno fino al 1875. Per molti anni fece quel viaggio a piedi, partendo da Torino alle 3 del mattino e arrivando a Sant’Ignazio verso le 10 antimeridiane» (G. Battista Lemoyne, «Memorie biografiche di don Giovanni Bosco», vol. II, p. 142). Morand Wirth spiega: «Don Bosco avvertiva la necessità di una mobilitazione dei laici, fossero essi cristiani nel mondo o veri religiosi con voti. Egli aveva attinto questo interesse per i laici negli insegnamenti del Convitto e in particolare in quelli di Giuseppe Cafasso» («Da don Bosco ai nostri giorni», p. 134).

«A Sant’Ignazio e con don Cafasso – continua il Lemoyne – don Bosco si trovava come a casa sua. Meditava sopra se stesso col ritiro spirituale, confessava molti dei convenuti agli esercizi e, col suo benefattore e maestro, prendeva la decisone risoluta di por mano al principio della sua pia Società» («Memorie biografiche», vol. III, p. 537). Il beato Federico Albert, parroco di Lanzo, ammiratore di don Bosco e della sua azione educativa, propose al Comune di affidargli il collegio che occupava l’antico convento dei Cappuccini, soppresso nel 1802 da Napoleone. Nel 1864 vi iniziarono le scuole elementari e l’anno seguente il ginnasio.

Gli alunni, provenienti anche dai paesi vicini e dalle valli, furono presto 300. Nel 1876 la ferrovia Torino – Ciriè venne prolungata fino a Lanzo Torinese. Il 6 agosto, per l’inaugurazione, il sindaco offrì un ricevimento ufficiale al Collegio. Erano presenti il presidente del Consiglio dei ministri, Agostino Depretis, e altre personalità.

«Fece un gran rumore il suo incontro con parecchi ministri, senatori e deputati a Lanzo per l’inaugurazione di quella ferrovia. Permise al municipio di fare il ricevimento ufficiale al Collegio; anzi, volle trovarcisi egli pure e s’intrattenne a lungo e familiarmente con quei personaggi, tutti liberaloni e più o meno mangiapreti. Alcuni buoni cristiani se ne scandalizzarono; ma egli nell’intimità si difese dicendo: ‘Costoro non si sentono mai dire una parola col cuore, né una verità detta in modo da non inasprirli. Io li ho ricevuti cordialmente e ho detto loro col cuore alla mano quanto l’occasione mi suggeriva, ed anche quelle verità che senza offenderli potevo dir loro, le ho dette tutte e nella maniera più schietta’» (Eugenio Ceria, «Annali della Società salesiana», vol. I, p. 732).

Il Collegio di Lanzo per don Bosco era la casa del cuore. Esso è stato operante fino al 1997. L’edificio è ora residenza sanitaria assistenziale, mentre i salesiani continuano il loro servizio nella parrocchia e nell’oratorio.

L’anno seguente a Mathi, lungo la linea ferroviaria di Lanzo, veniva messa in vendita una cartiera. Don Bosco, che oltre alla tipografia di Valdocco aveva di recente avviato quella di Genova Sampierdarena, l’acquistò e mandò a dirigerla un coadiutore salesiano.

«Il suo obiettivo era ben più ampio: progettava di gestire in proprio l’intero ciclo della produzione editoriale, proponendosi come editore cattolico a tutto tondo nel momento in cui, all’indomani dell’Unità d’Italia, la battaglia della carta stampata sembrava essere entrata nel vivo» (Federico Valle, «A Mathi e Nole sui passi di don Bosco», p. 8).

Nel 1884 si tenne a Torino l’Esposizione nazionale dell’industria, della scienza e dell’arte. Tra gli espositori ci fu anche don Bosco. «Il visitatore, appena messo piede nella galleria appositamente costruita, scorgeva con un colpo d’occhio una fila di macchine in moto, presso le quali giovani silenziosi, applicati e sereni attendevano ognuno a fare la parte sua».

Nel padiglione «si assisteva al graduale svolgersi di tutte le operazioni, per cui da un mucchio di miseri cenci si passa alla confezione della carta, alla stampa dei fogli, alla rilegatura e allo spaccio di libri» (E. Ceria, «Annali», p. 688).

In seguito, don Bosco portò a Mathi la casa di formazione dei cosiddetti ‘figli di Maria’, ossia le vocazioni adulte, e vi aprì la Casa Chantal, affidata alle Figlie di Maria Ausiliatrice, per accogliere le madri rimaste sole.

Oltre a un oratorio, a Mathi le suore salesiane tenevano ben due convitti per giovani operaie e un asilo infantile. Originario di Mathi è don Giulio Barberis, uomo di fiducia di don Bosco, che gli affidò la formazione dei novizi salesiani.

Vicino a Mathi è Nole Canavese, patria di don Domenico Machetta, noto compositore musicale e fondatore della Fraternità di Nazaret.

-Francesco MOSETTO

Lo Russo a Valsalice

Nella festa di don Bosco, lo scorso 31 gennaio, il Sindaco Stefano Lo Russo ha fatto visita all’Istituto salesiano Valsalice di Torino.

Lo Russo, ex allievo dell’Istituto salesiano Agnelli, ha incontrato gli allievi del Valsalice nel teatro della scuola dove si è tenuto un interessante dibattito con gli studenti.

C’era grande curiosità da parte dei ragazzi per un uomo che ha un incarico importante per la città. «Bisogna avere la capacità di mettersi nei panni altrui e vedere la complessità delle situazioni tenendo conto delle numerose variabili», ha detto Lo Russo agli studenti.

Tutto ha inizio con la candidatura in Comune nel 2006 fino all’attività politica a tempo pieno nel 2021, sempre segnata da una passione di fondo per l’insegnamento: Stefano Lo Russo è, infatti, professore ordinario di Geologia applicata al Politecnico.

«Torino è una città con numerose potenzialità, tuttavia è rallentata da diverse problematiche», ha proseguito il sindaco. Tra queste l’inquinamento, causato dalla difficoltosa circolazione dell’aria.

«Il tema della sostenibilità è importante e si sta lavorando sui settori dell’edilizia e dei trasporti, principali fonti di inquinamento», ha evidenziato.

«Torino sta cambiando pelle dal punto vista demografico ed etnico, influenzando anche l’ambito scolastico».

Così il sindaco ha introdotto i temi della scuola e della formazione, sui cui occorre un investimento prioritario, sottolineando come l’obiettivo della città sia quello di caratterizzare gli Atenei cittadini di un’offerta formativa che riesca a includere e stimolare tutti.

Inoltre ha evidenziato l’importanza del ruolo che i giovani hanno nella società, invitandoli a prendere parte all’impegno collettivo, sia dal punto di vista sociale che politico.

Soffermandosi sul diritto di voto, ha poi offerto un consiglio agli studenti:

«informatevi in modo da trovare il filone più vicino alle vostre idee».

-Cecilia BUSSI, Martina CARANGELLA, Giulia MILANETTO

ValsCarnevale: giochi, musica, maschere ed allegria!

Dal sito del Liceo Valsalice.

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Il 9 febbraio 2024 dalle 14.30 alle 16.30 grande sfilata in maschera a Valsalice!

In palio per gli iscritti il premio come miglior travestimento valsalicino: premi per la maschera più originale e caratteristica!

Dopo pranzo zucchero filato per tutti (1€ o buono pizza).

Iscrizioni al form, scopri di più sul sito.

Stefano Lo Russo a Valsalice: i giovani incontrano la politica

Dal sito de Il Salice.

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Come ogni 31 gennaio Valsalice ha celebrato un uomo che ha cambiato il mondo: Don Bosco, il suo santo. A conoscere perfettamente il sentimento di questa festa è anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ex allievo dell’Istituto Salesiano Agnelli. Il teatro di Valsalice ha avuto infatti l’onore di ospitare un interessante incontro tra il primo cittadino della Mole e gli studenti. La grande curiosità dei ragazzi rispetto ad un incarico di tale importanza ne è stata l’immediata conseguenza.

Complessità e continui stimoli. Questi sono gli elementi emersi in seguito alla domanda sulle prerogative necessarie per ricoprire il ruolo di sindaco. “Bisogna avere la capacità di mettersi nei panni altrui e di vedere la complessità delle situazioni tenendo conto delle numerose variabili”Tutto ha inizio con la candidatura in Comune nel 2006 fino ad arrivare ad un’attività politica a tempo pieno nel 2021, sempre segnata però da una passione di fondo per l’insegnamento.

“Torino è una città con numerose potenzialità, tuttavia è rallentata da diverse problematiche”. L’inquinamento, causato dalla difficoltosa circolazione dell’aria, è il punto di dibattito più saliente. “Il tema della sostenibilità è importante e si sta lavorando sui settori dell’edilizia e dei trasporti, principali fonti di inquinamento” ha affermato in seguito il sindaco, spiegando che il capoluogo piemontese si sta impegnando nella costruzione di edifici sostenibili e di mezzi pubblici a bassa emissione di metano o elettrici. Inoltre, ha anche sottolineato l’importanza di lavorare sull’ampliamento della pista ciclabile.

La città non offre solo sfide, ma racchiude anche lati positivi che contribuiscono al suo fascino unico. “Il patrimonio artistico e culturale di Torino è importante, stiamo quindi lavorando su progetti come Torino Esposizioni, eventi sportivi e iniziative per i giovani, nell’ottica di creare una città dinamica dove sia piacevole vivere”. La nostra città ha un patrimonio architettonico e una conformazione paesaggistica importante, tuttavia non è sfruttata al massimo delle sue potenzialità. Infatti, si sta cercando di incoraggiare lo sviluppo artistico, ma anche l’organizzazione di grandi eventi, come le ATP Finals, e il potenziamento di istituzioni accademiche di prestigio, come l’Università di Torino, per attirare menti straniere e preservare il talento italiano.

“Torino sta cambiando pelle dal punto vista demografico ed etnico, influenzando anche l’ambito scolastico. Bisogna garantire maggiore ibridazione sul piano didattico”. Cosí il sindaco ha introdotto l’argomento della scuola. Egli, infatti, crede molto nelle potenzialità dei giovani e il suo obiettivo è quello di incentrare la città di Torino su un’istruzione che riesca a includere e stimolare tutti.

Inoltre ha evidenziato l’importanza del ruolo che i giovani hanno nella società, stimolandoli anche a prendere parte all’impegno collettivo, sia dal punto di vista sociale che da quello politico, e soffermandosi sul diritto di voto, consigliando agli studenti di informarsi sempre: “È importante informarsi in modo da trovare il filone più vicino alle vostre ideologie e, all’interno di questo, individuare i candidati più coerenti che possano rappresentare al meglio le vostre idee”.

Con la promessa di tornare a Valsalice, il Sindaco ha infine lanciato un invito ai giovani: “Dovete iniziare a pensare ad una dimensione di impegno collettivo, di benessere generale attraverso l’attenzione alle tematiche che ci circondano”. Si è posta dunque l’attenzione sull’energia dei giovani in quanto parte migliore della società. Continuare ad essere liberi protagonisti della propria vita, in qualsiasi ambito.

Liceo Valsalice: una grande festa per tutta la scuola

Notizia a cura della Scuola Paritaria Salesiana Valsalice.

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31 Gennaio – Festa di Don Bosco: sarà una grande festa per tutta la scuola.

Programma Scuola Secondaria di 1° grado

ore 8.00 – ore 15.00
Accoglienza in classe e poi in Chiesa per la Santa Messa, alla fine della celebrazione attività di gioco e testimonianza salesiana che terranno occupate tutte le classi fino alle ore 13.00.

La mattinata terminerà con le premiazioni.

Alle 13.30 tutti a casa o chi si ferma per il pomeriggio in mensa.

Gioco libero fino alle 15.00.

Programma LICEO BIENNIO

ore 8.00 – ore 13.00

Accoglienza in classe e trasferimento al San Giovannino per la Santa Messa.

Tutte le classi del Biennio poi proseguiranno con la merenda e con i giochi a stand presso lo “Spazio Anch’io” al Parco del Valentino.

Al termine delle premiazioni ritorno a scuola e tutti a casa alle ore 13.00.

Programma  LICEO TRIENNIO

Ore 8.00 – ore 12.00

Accoglienza in classe e proseguimento della mattina in teatro con incontro con il signor Sindaco della Città metropolitana di Torino, dott. Stefano Lo Russo.

Dopo un momento di confronto e di pausa ci sarà la celebrazione della Santa Messa e si continuerà la mattinata in cortile con i tornei sportivi.

Alle ore 13.00 le premiazioni e tutti a casa, chi desidera può uscire già dalle ore 12.00.

Valsalice: incontro Scuola Genitori sul mondo digitale

Dal sito del Liceo Valsalice.

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Il Liceo Salesiano Valsalice torna con gli appuntamenti di Scuola Genitori: momenti di formazione, informazione e confronto.

Prossimo incontro giovedì 18 gennaio 2024 dalle ore 17.30 alle 19.30 nel Salone Teatro di Valsalice, viale Thovez, 37, per “Il mondo social: accompagnarsi nel mondo digitale, genitori e figli“.

Relatore del giorno prof. Luca Botturi, Professore in Media in Educazione presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.

All’interno della serata sarà inoltre presentato il Patto Digitale di Comunità Famiglie in Rete di Torino.