Suffragio don Corrado BETTIGA
Don Bettiga: forte come le sue montagne e dolce come il lago di Como ai piedi del suo paesello.
Quando lo incrociavi, era sempre pronto a rifilarti una delle sue battute: “Qual è la differenza tra un prete ed un monsignore? Nessuna, ma il monsignore non lo sa”. Me ne ha regalato 48 raccolte intitolate “Stupidario”.
Era il suo abituale e faceto approccio per farti sentire accolto, amico, complice della sua volontà di vivere un rapporto sereno e confidenziale. A Valdocco gli abbiamo voluto molto bene e lo abbiamo apprezzato ed ammirato. Era un salesiano forte, volitivo, fedele, generoso e sacrificato.
Nessuno ormai pensava al suo glorioso passato di insegnante di Diritto Canonico a Salerno e Castellamare: una “carriera” di quasi 16 anni. Ma chi ricorda quei suoi anni vissuti tra Castellamare e Salerno, parla con ammirazione della sua simpatica e costante presenza nell’oratorio di Castellamare dove il canonista lasciava il posto al salesiano scherzoso, amichevole e buon pastore.
A Valdocco è stato un Vicario d’oro: lo abbiamo visto fedele alla preghiera e, soprattutto, dedicato agli ammalati come nessun fratello saprebbe fare: medici, ambulatori, visite all’ospedale anche più volte al giorno, in tram, in macchina (alla ricerca di un autista). Sempre disponibile, sembrava che no sentisse la fatica, eppure anche lui era ammalato, ma non lo faceva pesare. E poi la biblioteca, quella piazza d’armi sotterranea piena di libri che lui sapeva rintracciare, che lui ordinava, che lui selezionava, dedicando circa due ore quasi ogni pomeriggio. Silenzioso, umile ed efficiente.
La malattia lo avrebbe stroncato già da tempo, ma lui, con quel suo carattere forte ereditato dalle sue montagne, si rialzava, ritornava alla comunità, lavorava. Ancora domenica scorsa sono andato a trovarlo. Il letto vuoto e lui in cappella a recitare il breviario: “è da una settimana che non lo dico ..”. Tranquillo don Corrado. Il Signore ti avrà accolto a braccia aperte e tu avrai riservato per lui una delle battute più belle:
– Ciao Gesù, come sta tuo Padre?
– Eh, oggi è al settimo cielo
Preghiamo con e per lui.
Don Giorgio