Allievo dell’istituto San Domenico Savio vince il concorso “La scuola che vorrei”
Francesco Molinaro, allievo della terza media A dell’ Istituto San Domenico Savio dell’opera salesiana di Bra è stato premiato presso la Fondazione CRC di Cuneo per il concorso “La scuola che vorrei“.
Si riporta di seguito il testo integrale del tema vincitore, scritto da Francesco Molinaro.
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LA SCUOLA CHE VORREI
Francesco Molinaro
Classe 2^ A
Scuola Media Istituto Salesiano San Domenico Savio
Viale delle Rimembranze 19 – 12042 BRA (CN)
Nella nostra società la scuola è un’istituzione fondamentale dedicata all’istruzione e all’educazione degli allievi ed è un diritto per i bambini, nonostante nel mondo di oggi non tutti abbiano la possibilità di andare a scuola, soprattutto nei Paesi più poveri e nelle zone di guerra. Sicuramente l’esperienza della scuola è molto importante per noi ragazzi e rappresenta il nostro passaporto per il futuro perché insegna le basi della vita e crea amicizie.
Da alcuni mesi, a seguito dell’emergenza Covid, abbiamo dovuto dire addio alla scuola tra i banchi e a quella normalità che a volte ci annoiava, ma che ora rimpiangiamo. Abbiamo sperimentato invece una nuova didattica “a distanza” partecipando alle lezioni virtuali a casa tramite i computer. Grazie all’uso delle tecnologie e al notevole impegno degli insegnanti, la didattica a distanza è risultata efficace e ci ha permesso di continuare l’anno scolastico, evitando di rimanere indietro nei programmi.
Tuttavia ci sono state anche delle mancanze e delle difficoltà per gli studenti, perché la scuola non è solo fatta di materie e cose da imparare, ma anche di persone, amici, compagni e relazioni umane. Inoltre in aula i docenti affiancano e motivano i loro studenti, mentre fare questo on line è molto più difficile e non si riesce a capire che cosa succede dietro a una telecamera. Ed è proprio per questo che innanzitutto vorrei una scuola in presenza fisica e non virtuale, perché ritengo che gli studenti e i professori debbano stare insieme e vedersi tra loro. I valori principali della scuola che immagino sono l’educazione, il rispetto, l’impegno, il divertimento, la bontà e l’uguaglianza. Mi aspetto infatti una scuola piacevole, leggera, aperta e accogliente verso tutti senza nessuna distinzione, dove ognuno possa esprimere il proprio pensiero e nella quale non conta l’apparire ma l’essere. Nella scuola che sogno non ci sono i cosiddetti “bulli” che non rispettano le regole e rovinano le relazioni e il clima.
Tutte le persone arrivano senza paura e si sentono serene, al sicuro, accolte e senza preoccupazioni. Mi piacerebbe che ogni studente, entrando, veda una scuola pulita, ordinata, colorata e decorata e l’ambiente lo aiuti a dimenticare tutte le distrazioni e le preoccupazioni. Sarebbe anche bello se le classi fossero formate da poche persone in modo che si possa mantenere un clima calmo e sereno in cui gli studenti possano coltivare vere amicizie. Sostituirei i libri e i quaderni con i computer perchè li trovo più utili, leggeri e comodi.
Apprezzerei anche che lezioni fossero all’aperto perché stare in mezzo alla natura è bello, piacevole, aumenta la concentrazione e la fantasia. Mi piacerebbe anche che i professori avessero fiducia nei ragazzi come se fossero loro figli, ma che allo stesso tempo sapessero riprenderli in caso di bisogno. Vorrei che gli alunni durante le lezioni imparassero divertendosi e senza accorgersene grazie a giochi e attività in grado di coinvolgere tutti senza essere eccessivamente pesanti. Ad esempio in scienze mi piacerebbe usare il microscopio e fare degli esperimenti, in geografia visitare dei luoghi interessanti oppure in musica suonare nuovi strumenti. Introdurrei una nuova materia che si chiama “attualità” per rimanere aggiornati sulle notizie e sui fatti del momento ed imparare a diventare cittadini onesti.
Desidero una scuola dove tutti si impegnano e studiano non solo per il voto ma per la propria vita, un percorso di apprendimento in cui nessuno rimane indietro. Durante l’intervallo sarebbe bello stare all’aperto e avere un campo da calcio dove giocare, oppure un grande parco tra la natura dove rilassarsi. I compiti da fare a casa dovrebbero essere giusti in modo che gli alunni possano continuare a esercitarsi, pur trovando anche del tempo per riposarsi. In conclusione la scuola che sogno è un posto emozionante, fatto di fatiche, ma anche di gioie, dove tutti i ragazzi desiderano passare le loro mattine per imparare, per divertirsi e fare comunità. Alla base di questo vorrei ci fosse le la collaborazione reciproca tra insegnanti e allievi, la voglia di imparare e una buona armonia senza prepotenze ed esclusioni.
Dopo l’emergenza del Coronavirus, credo che ognuno di noi abbia voglia di riprendere la scuola e di ritrovarla diversa e migliore.
Francesco Molinaro.