L’oratorio Sacro Cuore di Gesù esce in strada su via Nizza – LA VOCE E IL TEMPO

L’oratorio del Sacro Cuore di Gesù esce in in strada in via Nizza in occasione della Festa di Primavera e dei 150 anni dalla nascita.

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Da un articolo di Chiara Baccaglion su LA VOCE E IL TEMPO:

 

In via Nizza l’oratorio del Sacro Cuore di Gesù esce in strada per la Festa della Primavera con tanti volontari, stand e animazione: la parrocchia, sede di uno dei poli caritativi più grandi e longevi di Torino, ha aperto le sue porte alla città lo scorso 19 marzo, in occasione della kermesse organizzata dall’associazione «E’vviva» dei commercianti di via Nizza.

Davanti al santuario del Sacro Cuore, che quest’anno festeggia 150 anni dalla posa della prima pietra, i volontari hanno coinvolto gli abitanti del quartiere nelle attività dell’oratorio e della parrocchia. Così la comunità locale si è affacciata sul mondo brulicante di iniziative degli oltre cento volontari del Sacro Cuore: passeggiando tra la strada e la chiesa, molti hanno colto l’occasione per ascoltare, raccogliere informazioni e farsi coinvolgere dalla testimonianza di chi ha scelto non solo di abitare il quartiere, ma di costruirlo ogni giorno mettendosi al servizio di chi ci vive o di chi ci passa.

Al Sacro Cuore c’è chi dedica il proprio tempo libero ad animare il sabato pomeriggio dei più piccoli, tra giochi e merende, all’ombra del murale «The Wall of Inclusion», chi mette la propria professionalità al servizio degli studenti che frequentano il doposcuola in oratorio (aperto dal lunedì al giovedì dalle 16 alle 18), chi si dedica con solidarietà a chi è in difficoltà nel polo caritativo e nella nuova mensa di via Brugnone.

Tra i colori e i profumi del quartiere, la Festa della Primavera ha fatto spazio anche alle torte dei nonni e dei ragazzi dell’oratorio, sfornate per raccogliere i fondi necessari a finanziare il viaggio verso Lisbona dei venti giovani che dall’1 al 6 agosto parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù.

Nel frattempo, in oratorio, proseguono gli incontri settimanali dei gruppi che coinvolgono i ragazzi dagli undici anni in su, on line si sono aperte le preadesioni per l’Estate Ragazzi e i Campi Estivi e anche le iscrizioni al corso per diventare animatori, così da entrare a far parte di una famiglia che conta più di quaranta giovani, impegnati ad accompagnare bambini e ragazzi in un percorso di crescita.

Per informazioni sulle attività è possibile visitare il sito scgtorino.it.

Parrocchia San Pietro in Vincoli Cavoretto: è nato l’Oratorio! – LA VOCE E IL TEMPO

Alla Parrocchia San Pietro in Vincoli a Cavoretto nasce l’Oratorio, rivolto ai bambini, ragazzi e famiglie del quartiere collinare.

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Da un articolo di Marta Gentile su LA VOCE E IL TEMPO:

 

A Cavoretto, sulla collina torinese, ora c’è l’oratorio! La parrocchia San Pietro in Vincoli (via San Rocco 30/32 – Torino), punto di riferimento importante per il borgo, negli ultimi mesi ha costruito una vera e propria proposta oratoriana rivolta ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie del quartiere collinare.

Sottolinea il parroco don Maurizio De Angeli:

«Non bastano le mura per creare un oratorio, c’è soprattutto bisogno di persone che lo animino e se ne prendano cura».

L’apertura dell’oratorio è nata dalla volontà di creare uno spazio di ritrovo e di comunità; sono state proprio le famiglie del borgo, già coinvolte in diverse attività della parrocchia, a decidere di riunirsi e di organizzare una serie di laboratori, come quello di cucina e quello di argilla per i ragazzi delle medie.

Oltre alle famiglie e agli adulti anche alcuni ragazzi più grandi si sono resi fin da subito disponibili per prestare servizio come animatori dei più piccoli. Così tutte le fasce d’età sono state coinvolte nelle iniziative promosse dal neonato oratorio.

L’avvio delle attività oratoriane rappresenta non solo la volontà di creare una presenza educativa e di aggregazione per i giovani, i bambini e gli adulti, ma anche di costruire un luogo di ritrovo che possa, piano piano, contribuire ad animare la vita del borgo e che diventi, di conseguenza, un punto di riferimento per la comunità intera.

Uno dei prossimi appuntamenti comunitari si terrà venerdì 31 marzo con la Via Crucis che coinvolgerà le parrocchie di Pilonetto, Fioccardo e di Cavoretto. Per questa occasione tutte le stazioni saranno preparate, infatti, dai ragazzi e da oltre 200 famiglie delle tre parrocchie che si occuperanno di creare disegni e proporre le meditazioni per le varie stazioni. La Via Crucis passerà da tutte le tre comunità parrocchiali per concludersi nella chiesa parrocchiale di Cavoretto.

Per informazioni sulle attività dell’oratorio di Cavoretto: tel. 011.0266499, mail parr.cavoretto@diocesi.to.it, pagina Facebook «Parrocchia San Pietro in Vincoli Cavoretto», dove vengono pubblicate le foto dei laboratori e delle iniziative proposte dall’oratorio.

CFP Valle d’Aosta: corsi gratuiti per la conduzione di trattori agricoli o forestali e piattaforme di lavoro mobili elevabili

Il CFP della Valle d’Aosta ha aperto le iscrizioni a vari corsi di abilitazione, con rilascio di patentino, per adulti dai 25 ai 67 anni. Di seguito i dettagli nella notizia a cura del sito del CFP e il sito AostaSera.

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Sono aperte le iscrizioni ai corsi di abilitazione, con rilascio di patentino, organizzati dal CNOS-FAP RVDA – Don Bosco e cofinanziati dalla RAVDA attraverso il Fondo Sociale Europeo (FSE), rivolti ad adulti ai 25 ai 67 anni non compiuti.

I singoli percorsi prevedono un massimo di dieci partecipanti, domiciliati o residenti in Valle d’Aosta, ai quali è richiesto il possesso di patente B e la conoscenza della lingua italiana a livello B1.

Ciascun percorso prevede moduli sulla sicurezza generale e specifica con rilascio di attestazioni ai sensi del D.lgs. 81/2008. In esito ai percorsi è previsto il rilascio della specifica abilitazione (patentino), ai sensi dell’accordo Stato- Regioni del 22/02/2012.

Le lezioni teoriche si svolgeranno a Châtillon e Aosta; le lezioni pratiche invece a Saint Pierre. E’ prevista la corresponsione di una indennità di frequenza al termine dei corsi, che sarà erogata secondo le Direttive vigenti del FSE.

Articolazione dei percorsi

Addetti alla conduzione di trattori agricoli o forestali su gomme

La scadenza delle iscrizioni è fissata al 13/03/2023.

Il corso si svolgerà dal 20/03/2023 al 14/04/2023, in orario diurno, su giornate da 4 o 8 ore, per un totale di 76 ore di formazione.

La selezione dei partecipanti sarà svolta a partire dal 15/03/2023.

Indennità di frequenza pari a 285,00 euro.

Addetti alla conduzione di piattaforme mobili elevabili (PLE) con e senza stabilizzatori

La scadenza delle iscrizioni è fissata al 20/03/2023.

Il corso si svolgerà dal 28/03/2023 al 04/05/2023, in orario diurno, su giornate da 4 o 8 ore, per un totale di 136 ore di formazione.

La selezione dei partecipanti sarà svolta a partire dal 22/03/2023.

Indennità di frequenza pari a 510,00 euro.

Modalità di iscrizione

Gli interessati possono iscriversi presso la Segreteria del CNOS/FAP RVDA – Don Bosco, previo appuntamento, o tramite email segreteria@cnosfapvda.it

Documenti necessari per formalizzare la propria candidatura:

  • Domanda d’iscrizione FSE scaricabile dal sito www.cnosfapvda.it
  • Fotocopia di un documento d’identità in corso di validità
  • Modulo di iscrizione al Centro per l’Impiego
  • Curriculum vitae, possibilmente in formato Europeo

Per informazioni e iscrizioni

CNOS/FAP RVDA – Don Bosco

I corsi saranno erogati in stretta collaborazione con i partner del progetto: Confartigianato VdA, Cna VdA, Confindustria VdA, Ente Paritetico Edile della RAVDA.

Un futuro per le donne vittime di tratta la felicità negata verso nuove prospettive – Torinosette

Si pubblica l’articolo che Torinosette (La Stampa) ha dedicato al progetto Fast del CNOS-FAP Piemonte in aiuto delle donne vittima di tratta.

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Speciale PROGETTO FAST A.MANZONI & C. SERVIZI PROMOZIONALI IL PROGETTO DELL’ASSOCIAZIONE CNOS-FAP REGIONE PIEMONTE

Un futuro per le donne vittime di tratta la felicità negata verso nuove prospettive

 

Si chiama Fast, ed è un progetto di inclusione socio-lavorativa rivolto alle donne vittime di tratta che riescono così a sperare in un futuro e rifarsi una vita, quella che la violenza fino a ieri aveva loro negata. La luce in fondo al tunnel.

Lo promuove l’associazione Cnos-Fap Regione Piemonte assieme ad altre 5 organizzazioni: Croce Rossa Italiana (Capofila di progetto), International Rescue Committee, Croce Rossa Britannica Regno Unito, Croce Rossa Olandese Paesi Bassi, Consiglio Greco per i rifugiati Grecia.

Il progetto ha delineato un programma volto a promuovere e sviluppare le competenze personali e professionali di gruppi di donne e ragazze, anche attraverso metodologie di gestione dello stress e di condivisione delle dinamiche interculturali nel Paese ospitante, contestualizzate in un processo di empowerment personale basato su interventi ad hoc, sostenuti anche a livello psico-sociale.

Anche il Piemonte dunque è attivo su questo fronte. Sul territorio di Torino e provincia è stato sviluppato un percorso di individuazione delle persone vulnerabili e la costruzione di percorsi ad hoc che hanno facilitato l’inserimento lavorativo di donne sopravvissute. Spiega Carlo Vallero, direttore pianificazione e sviluppo – Servizi al lavoro di Cnos-Fap Regione Piemonte:

“Ci siamo inseriti come partner sul territorio piemontese e abbiamo portato avanti un progetto per donne vittime di tratta, in prevalenza di origini sub-sahariane”.

“Ne abbiamo individuate una settantina, quasi tutte sul territorio della Città Metropolitana, e dopo una selezione abbiamo iniziato con una ventina di loro un cammino sviluppato su più step. Le abbiamo inserite in un percorso formativo tenutosi alla casa Salesiana Michele Rua, in Barriera di Milano. Qui, hanno iniziato un percorso di autonomia e di allontanamento fisico ed emotivo dalle situazioni di violenza, imparando un mestiere”.

Quale?

“A gestire una casa, a cucire, rammendare e fare le pulizie. In altre parole sono diventate collaboratrici domestiche, ma con una particolare attenzione all’accudimento delle persone anziane”.

Anche il quartiere ha vissuto con entusiasmo l’evolversi di questo progetto.

“Si è avviata un’attività di stage operativo (training the job) così che queste donne potessero diventare consapevoli di ciò che hanno appreso. Inoltre si sono messe in campo misure di sostegno come il rimborso delle spese di viaggio, in modo da facilitare la frequenza delle attività formative”

aggiunge Carlo Vallero. Il risultato?

“Queste donne sono state prese in carico dai nostri Servizi al lavoro che progressivamente le hanno inserite là dove c’era richiesta”.

Non solo: a cinque di loro, particolarmente meritevoli, il progetto Fast ha finanziato il conseguimento della patente di guida.

Ora, la “mission” si sta felicemente concludendo, ma presto si apriranno altre opportunità.

Valsalice, torna il talent degli studenti – La Voce e il Tempo

Si riporta di seguito l’articolo a cura di Marina Lomunno, apparso su La Voce e il Tempo, dedicato al talent “Tu si que Valsales, un talento per don Bosco” dell’Istituto Valsalice.

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Torna «Tu si que Valsales, un talento per don Bosco», il talent dell’Istituto Valsalice edizione 2023.

Dopo le selezioni avvenute lo scorso 28 gennaio, sabato 25 febbraio alle 21 nel teatro dell’Istituto salesiano di viale Thovez 37 va in scena la finale in diretta YouTube sul canale di Valsalice.

Sul palco gareggeranno i 13 allievi e allieve della scuola media e del liceo selezionati per le migliori canzoni da una giuria di qualità.

Premi anche per la miglior performance musicale e il miglior video: nella scelta del vincitore, come nelle altre edizioni, «peserà» anche il voto social di chi è connesso da casa.

Coordinano il festival con Marco Montersino, professore-musicista di Lettere al liceo, lo staff della web radio della scuola «ValsOnAir» e «Gen Z now», associazione di studenti torinesi ideatori del «ToVision», il festival canoro giunto alla seconda edizione a cui parteciperanno gli istituti superiori torinesi in programma il prossimo maggio nel Teatro Valdocco.

Il vincitore della finale di sabato rappresenterà l’Istituto Valsalice al «ToVision»: lo scorso anno furono ben 12 le scuole cittadine che presero parte alla gara, lanciata da due liceali di Valsalice.

E non finisce qui: venerdì 10 marzo, in occasione dei 10 anni dalla messa in onda di «ValsOnAir», si terrà una maratona radiofonica no stop dalle 7.30 alle 24.

Gli istituti superiori che desiderano partecipare al «ToVision» devono inviare una mail a: eventi@liceovalsalice.it.

Per informazioni: www.liceovalsalice.it.

I «Venerdì» di Quaresima a Maria Ausiliatrice – La Voce E Il Tempo

La Voce E Il Tempo, in un articolo di  Monica Roncari, scrive a proposito delle iniziative proposte dalla Basilica di Maria Ausiliatrice per questo tempo di Quaresima.

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Papa Francesco, nel messaggio quaresimale ci ricorda:

«L’ascesi quaresimale è un impegno, sempre animato dalla Grazia, per superare le nostre mancanze di fede e le resistenze a seguire Gesù sul cammino della croce».

La preghiera vissuta più intensamente, la carità fraterna e il digiuno ci aiuteranno a vivere questo tempo e a convertire il nostro cuore.

Ecco le iniziative del cammino quaresimale proposto dalla Basilica di Maria Ausiliatrice: a partire dal 1° marzo, il mercoledì dalle 20 alle 21 (per giovani adulti fino ai 40 anni) e il sabato dalle 15.30 alle 16.30 (per adulti oltre i 40 anni) si terrà la lectio divina nel salone sotto-basilica.

Nei cinque venerdì di Quaresima, dal 24 febbraio al 24 marzo, si percorrerà la via della Croce (ore 17.30) e si potrà partecipare alle catechesi bibliche e all’adorazione eucaristica dalle 19 alle 21.

Temi delle catechesi bibliche, tutte dalle 19 alle 21: venerdì 24 febbraio Mt 4, 1-11 Gesù nel deserto vince il male; venerdì 3 marzo Mt 17, 1-9 Gesù sul monte si trasfigura; venerdì 10 marzo: Gv 4, 5-42 Gesù al pozzo dona l’acqua viva; venerdì 17 marzo Gv 9, 1-41 Gesù per via dona la vista al cieco; venerdì 24 marzo Gv 11, 1-45 Gesù a Betània risorge Lazzaro.

Il Venerdì Santo la Via Crucis si svolgerà all’esterno con l’animazione dei gruppi parrocchiali (ore 20,30).

Si ricorda, inoltre, che i confessori della Basilica saranno a disposizione dal lunedì al sabato (ore 7 – 12.30 e 15 – 19) e alla domenica: (ore 07.30 – 13; 15-19 e 20.30 –22). Sarà anche possibile partecipare alla preghiera del Vespro il sabato alle 19 e la domenica alle 16 e al Santo Rosario alle 16,30 (lunedì-venerdì) e alle 17 (sabato).

Al Cinema Don Bosco di Cuneo si parla di lavoro – LaGuida.it

LaGuida.it ha dedicato un articolo alla proiezione del film “Un altro mondo” di Stéphane Brizé al Cinema Don Bosco di Cuneo.

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Continuano, al cinema Don Bosco, gli appuntamenti con la rassegna di film per riflettere sul concetto di lavoro “buono”, un lavoro non disumanizzante, svolto in condizioni di concreta giustizia e fonte ed espressione di relazioni umane solide e solidali, che consente l’assunzione di responsabilità e l’espressione della propria personalità.

Secondo appuntamento venerdì 17 febbraio alle 20.45 con “Un altro mondo” di Stéphane Brizé (Francia, 2021). La pellicola racconta la storia di Philippe Lemesle, direttore, nella provincia francese, di un’azienda di elettrodomestici appartenente a un gruppo internazionale. Per far fronte alla concorrenza, all’ennesima crisi e alle esigenze dei suoi superiori, che vorrebbero sul tavolo un piano di licenziamento impossibile da attuare, manda a rotoli la sua vita. La moglie, trascurata, vuole il divorzio, il figlio, ossessivo compulsivo, ha bisogno di cure psichiatriche. Tirato da ogni parte, Philippe non sa più come soddisfare gli affetti e assolvere i doveri. Tra incudine e martello, dovrà decidere se eseguire il piano di mobilità o trovare una maniera di aggirare l’obbligo. Dovrà decidere se adeguarsi o fare la differenza.

Introduce la visione don Flavio Luciano, vicario episcopale per la pastorale della Diocesi di Cuneo e Fossano.

Il 24 febbraio toccherà a “Sempre meglio che lavorare” di Luca Vecchi con Giorgio D’Aniello, referente educativo del Centro di formazione professionale dei Salesiani di Fossano.

Chiuderà la rassegna il 3 marzo, “Tra due mondi” di Emmanuel Carrère, con Mauro Verra, incaricato della pastorale del lavoro della Diocesi di Cuneo e Fossano.

Biglietti: ingresso singolo 5 euro, abbonamento all’intero ciclo 16 euro.

Maker Lab San Paolo – Le scuole in Oratorio: robotica e cucina per ‘imparare facendo’ – La Voce E Il Tempo

Il giornale La Voce E Il Tempo scrive sul Maker Lab di robotica e cucina organizzato nell’oratorio San Paolo di Torino.

 

Dall’articolo di Emanuele Carrè:

Robotica e cucina all’oratorio salesiano San Paolo dietro corso Racconigi a Torino. Si tratta dei «Maker Lab» in cui bambini e ragazzi possono imparare, sperimentarsi e mettere alla prova le loro capacità.

«Il tutto – spiega il direttore dell’oratorio di via Luserna di Rorà 16 don Mario Fissore, salesiano – grazie al contributo della Compagnia di San Paolo che finanzia il progetto e agli educatori e ai volontari che se ne occupano».

I laboratori, attivi dallo scorso novembre, sono declinati in due diverse proposte: una per le scuole, elementari e medie, al mattino in orario scolastico, e una al pomeriggio per tutti i bambini e i ragazzi interessati.

«Nei ‘Maker Lab’ del pomeriggio – spiega Yuri Maritano, l’educatore che segue il progetto – bambini e ragazzi di elementari (quarta e quinta) e medie possono imparare a cucinare nuove ricette e a creare un ricettario digitale nel laboratorio di cucina, mentre in quello di robotica imparano a costruire un robottino con i Lego Spike, seguendo le istruzioni e a programmarlo».

Il laboratorio di cucina per i bambini delle elementari si svolge il martedì dalle 17 alle 18.30, per i ragazzi delle medie il giovedì alla stessa ora. Le attività del laboratorio di robotica per i bambini delle elementari si tengono il mercoledì dalle 17 alle 18.30, sia per il livello base sia per quello avanzato; per i ragazzi delle medie invece il livello base è il martedì dalle 15 alle 16.30, mentre il mercoledì, nello stesso orario, si svolgono i corsi per i livelli medio e avanzato. La partecipazione è gratuita, per informazioni contattare l’oratorio al numero 011.2304700 o via mail oratorio@salesianisanpaolo.it.

«Inoltre – prosegue Yuri Maritano – abbiamo attivato un laboratorio dedicato alla comunità di minori non accompagnati accolta in oratorio: si occuperanno dell’ideazione e della realizzazione dei murales e delle decorazioni su tutti i muri della comunità».

Per quanto riguarda il laboratorio dedicato alle scuole, a cui al momento hanno aderito una classe terza della Scuola Media Felice Maritano e due prime della Bernardino Drovetti, viene proposta la creazione di una macchina del tempo virtuale: la classe viene divisa in tre gruppi, ognuno con un compito specifico: «il primo (videomaking) si occuperà di realizzare un video sull’epoca storica (scelta dai docenti) in cui dovranno ‘viaggiare’. Il secondo (robotica) si occuperà di creare e programmare un robottino, la macchina del tempo, che dovrà viaggiare lungo un plastico, rappresentante elementi storici ed artistici dell’epoca passata presa in considerazione, realizzato dal terzo gruppo (manualità)», conclude l’educatore.

Borgomanero, nottata a scuola per vedere il festival di Sanremo – La Stampa e Orizzontescuola.it

Gli studenti dell’istituto salesiano di Borgomanero sono rimasti a scuola sabato sera per vedere insieme la finale di Sanremo.

Circa 70 studenti hanno discusso e riflettuto sui testi, la musica e lo stile degli artisti in gara, insieme ai loro insegnanti. Così come segnala La Stampa e Orizzontescuola.it, la serata è diventata occasione di “studio ed è proseguita fino a tarda notte.

Dopodiché alcuni studenti si sono fermati a dormire a scuola e hanno concluso con la colazione del giorno dopo.

 

Il Rettor Maggiore, così come fece Don Bosco, visita il carcere minorile – Avvenire

Il giornale “Avvenire” ha riportato una notizia, a cura di Marina Lomunno, sulla storica visita del Rettor Maggiore ai ragazzi dell’Istituto penitenziario minorile (Ipm) “Ferrante Aporti” di corso Unione Sovietica a Torino, lo scorso mercoledì 1 febbraio. Di seguito l’articolo.

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Al riformatorio “La Generala”, oggi l’istituto penale minorile (Ipm) “Ferrante Aporti”, don Giovanni Bosco inventò il suo sistema preventivo e gli oratori visitando, su invito del suo padre spirituale don Giuseppe Cafasso, i ragazzi «discoli e pericolanti» della Torino dell’Ottocento.

«Se questi giovanetti avessero fuori un amico che si prendesse cura di loro chissà che non possano tenersi lontani dalla rovina o almeno diminuire il numero di coloro che ritornano in carcere?»

scriveva nel 1855 nelle sue «Memorie dell’oratorio». Parole che possono essere prese a prestito per raccontare i 34 giovani «pericolanti» detenuti oggi al “Ferrante Aporti”, per la maggior parte stranieri, alcuni figli di immigrati di seconda generazione, altri non accompagnati. Come ai tempi di don Bosco, le presenze nel carcere sono lo specchio del disagio giovanile. Ma come nell’Ottocento la soluzione all’emarginazione e alla recidiva anche oggi sono le opportunità di reinserimento nella società “sana” dopo aver scontato la pena. Ed ecco perché non c’è luogo più significativo del carcere minorile torinese per capire l’attualità della mission di don Bosco: «Mi basta che siate giovani perché io vi ami assai».

Lo sa bene il rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernàdez Ártime, che nella mattinata di mercoledì 1 febbraio, ha voluto concludere le celebrazioni della festa del santo proprio al “Ferrante Aporti”. Una visita storica perché mai, dopo don Bosco, era entrato nell’Ipm torinese un suo successore (don Ángel è il 10°), anche se il carisma salesiano tra queste mura non è mai venuto meno: una targa ricorda le sue visite alla «Generala» e qui è tradizione che i cappellani siano salesiani perché il “Ferrante” per i figli di don Bosco è un «oratorio dietro le sbarre». Tra i cappellani storici, è stato ricordato dal rettor maggiore don Domenico Ricca, andato in pensione lo scorso anno dopo oltre 40 anni di servizio, che ha riaperto la cappella del “Ferrante” a cui alcuni benefattori hanno donato le statue di don Bosco e di Maria Ausiliatrice. A don Ricca è subentrato il confratello don Silvano Oni, che ha organizzato la visita del rettor maggiore in collaborazione con la vicedirettrice Gabriella Picco, i formatori, gli insegnanti e gli educatori.

«In questi giorni spediremo una lettera a papa Francesco – annuncia don Silvano – con le foto del presepe che a Natale abbiamo allestito con i ragazzi, la maggior parte musulmani: è una natività in cui i personaggi di cartone non hanno volto: sopra Gesù Bambino una luce illumina la notte e un soccorritore e un medico attendono un barcone carico di giovani migranti come alcuni dei nostri giovani che hanno lasciato la loro terra e qui sono soli e preda dell’illegalità. Il loro salvagente per ora siamo noi».

Don Ángel, salutando uno per uno i ragazzi, si è informato sulla loro storia e provenienza: «io sono rumeno», «io egiziano» «io di Tangeri». «Sono stato nei vostri bellissimi Paesi a visitare le nostre comunità e i nostri oratori. Conosco qualche parola delle vostre lingue: io sono spagnolo, sono nato in Galizia, figlio di un pescatore. Ho studiato teologia e filosofia ma so molto di più della pesca che mi ha insegnato mio papà». Così si è presentato il rettor maggiore ai ragazzi radunati nel salone della ricreazione, dopo una danza e una scenetta su don Bosco animate dai novizi salesiani che ogni venerdì, accompagnati dal loro maestro don Enrico Ponte, animano l’oratorio del “Ferrante”.

«È per questo che ho scelto di diventare salesiano, 43 anni fa – ha continuato don Ángel –. Volevo fare il medico ma poi ho capito che don Bosco mi chiamava a curare le anime dei più giovani perché non ci sono buoni e cattivi ma ragazzi e ragazze che hanno avuto di meno e, come diceva il nostro santo, “in ogni giovane, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene e dovere primo dell’educatore è di cercare questo punto, questa corda sensibile del cuore e di trarne profitto”. Tutti possiamo sbagliare ma se credete in voi stessi, vi fidate dei vostri educatori uscirete di qui migliori. Il mio sogno è di incontrarvi tutti a Valdocco con i giovani che ho incontrato ieri alla festa del nostro santo».

Quando la visita è finita, i ragazzi commossi hanno chiesto a don Ángel: «Quando torni?».

-Marina Lomunno