Speed date… con il lavoro. Incontro con le aziende – Alessandria News

Di seguito l’articolo apparso su Alessandria News dedicato al SAL Day 2023 del CNOS-FAP di Alessandria.
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Si è concluso il SAL Day 2023, ovvero le due giornate che lo Sportello Servizi al Lavoro del CNOS FAP di Alessandria ha dedicato alla promozione dei servizi per cittadini e imprese nel campo dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Un’iniziativa che si svolge per favorire la transizione tra percorsi formativi e mondo del lavoro.

Martedì 30 maggio e giovedì 1 giugno sono state allestite 12 postazioni di colloquio destinate alla realizzazione di rapidi colloqui tra candidati e aziende. Per gli allievi e i beneficiari dei SAL – Servizi Al Lavoro, giovani e adulti, è stata un’occasione per sperimentare sul campo le competenze comunicative e di autopromozione e acquisire consigli e indicazioni dai referenti aziendali. Solo 5 minuti per presentarsi, consegnare il proprio Curriculum Vitae e guadagnare un secondo colloquio più approfondito. Tante e importanti le aziende che hanno aderito.

“Senza il fondamentale contributo delle imprese nello sviluppo delle competenze degli allievi alla formazione professionale mancherebbe un pilastro, anche per realizzare quel rapporto di “apprendizzaggio” che è una intuizione originale di San Giovanni Bosco nel 1851. Il mondo del lavoro aiuta gli allievi a crescere come uomini e come professionisti e completa l’impegno educativo che si realizza in laboratorio e in aula all’interno del CFP”

ha sottolineato il Direttore del Centro don Pietro Mellano.

Il Comune sta poi lavorando per riportare ad Alessandria la prossima edizione del salone IoLavoro in autunno.

Per ulteriori informazioni, ricerche di personale e servizi di consulenza e accompagnamento al lavoro è possibile contattare lo Sportello:

“Fai gol per la ricerca”: torneo di Fil alla Don Bosco – La Voce Alessandrina

Si pubblica di seguito l’articolo apparso su La Voce Alessandrina dedicato al torneo di calcio a 5 femminile “Fai gol per la ricerca” tenutosi presso il Centro Sportivo Don Bosco di Alessandria.

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“Fai gol per la ricerca”: torneo di Fil alla Don Bosco

Sabato 27 maggio dalle 14.30 al Centro Sportivo Don Bosco di Alessandria (Corso Acqui 398) si terrà la prima edizione del torneo di calcio a 5 femminile “Fai gol per la ricerca”. Un evento organizzato dalla Fondazione Italiana Linfomi.

In campo scenderanno sei formazioni: FilAlessandria calcio femminile e quattro compagini miste formate da giocatrici amatoriali dell’alessandrino e della zona di Parma.

Le quote di adesioni delle giocatrici e le offerte che verranno raccolte durante la giornata serviranno a finanziare le attività di ricerca della Fil. Per maggiori informazioni: comunicazione@filinf.it.

Festa Maria Ausiliatrice, la processione con l’Arcivescovo – La Voce e il Tempo

Di seguito, l’articolo di Marina Lomunno su La Voce e il Tempo sulle parole dell’arcivescovo di Torino, Roberto Repole, al termine della processione di Maria Ausiliatrice.

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Intervento di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, al termine della processione per la festa di Maria Ausiliatrice Basilica di Maria Ausiliatrice, Torino 24 maggio 2023

 

“C’è un virus che si insinua impercettibilmente dentro la mentalità nostra, del nostro mondo; è quel virus che ci fa pensare che ciascuno di noi si fa da solo, è artefice di sé stesso… Ma la malattia che questo virus porta è la solitudine.

Quando noi pensiamo così, quando noi viviamo così,siamo destinati a essere soli, soprattutto nel momento del bisogno, nel momento in cui avremmo necessità della cura degli altri, perché – se ognuno si fa da sé – nessuno può contare su nessuno.

È molto bella questa festa di Maria Ausiliatrice, Auxilium Cristianorum, che – attraverso don Bosco e la famiglia salesiana – è la festa della nostra Chiesa che è in Torino, è la festa di questa città, perché dice qualcosa di chi siamo noi: non donne e uomini che si fanno da soli, ma donne e uomini bisognosi di cura, sempre, in qualunque momento.

Lo vediamo di più e lo percepiamo di più in alcune situazioni: un bambino senza cura non sopravvive; un anziano senza cura non sopravvive; un portatore di handicap qualche volta senza cura non sopravvive.

Ma nessuno di noi sopravvive senza cura! E la festa di Maria Ausiliatrice ci dice che abbiamo bisogno della cura per essere donne e uomini, anzitutto della cura di Dio, che si fa presente a noi e vicino a noi con la sua tenerezza, anche con gli occhi e con lo sguardo di Maria.

Mi piace ricordare quella pagina del Vangelo in cui Maria, senza dire nulla, con il solo sguardo si rende conto del bisogno di coloro che erano alla festa e chiede l’intervento del Signore. Fa così con tutti noi, con ciascuno di noi.

E quanto più riconosciamo di avere bisogno della cura di Dio attraverso lo sguardo di Maria, tanto più comprendiamo qualcosa anche di ciò che siamo destinati ad essere: non delle donne e degli uomini che si fanno da soli, ma delle donne e degli uomini che possono prendersi cura del fratello e della sorella come espressione della cura amorevole di Dio.

Sarebbe bello ritornare nelle nostre case, questa sera, e vedere di più, in maniera più intensa, più autentica, più vera e più profonda il bisogno di cura di coloro che ci stanno vicini, nelle nostre famiglie, nel pianerottolo delle nostre case, nei nostri posti di lavoro, nelle nostre scuole, sapendo che – per quanto bella possa essere una società – ci saranno sempre delle solitudini e dei bisogni di cura che non saprà vedere; anche per questo esistiamo noi cristiani che, non a caso, invochiamo Maria Ausiliatrice e, attraverso di lei, il Signore della cura.

“Capolavori”: le aziende lodano il valore degli studenti CNOS-FAP – Notizia Oggi

Si riporta di seguito la notizia della conclusione dell’Esposizione Nazionale dei Capolavori del settore meccanica del CNOS-FAP, a cura del giornale Notizia Oggi – Vercelli.

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“Capolavori”: le aziende lodano il valore degli studenti CNOS-FAP

 

Degna conclusione venerdì scorso, nella sede vercellese di Confindustria, della settimana dell’Esposizione Nazionale dei Capolavori del settore meccanica, con 23 allievi modello da altrettanti centri salesiani italiani.

Il miglior punteggio dopo tutte le prove e il montaggio del miscelatore Gallazzini è stato ottenuto da Andrea Marcato del centro CNOS-FAP di Verona, secondo posto per Loris Boccato di Torino Rebaudengo e terza piazza a Norbert Peressin di Udine.

Tutti gli altri 20 ragazzi sono stati lodati comunque per l’alto livello di preparazione e hanno ricevuto l’attestato, fra loro Eddine El Mehdi Hami del centro del Belvedere di Vercelli.

La mattinata era cominciata con gli interventi dei formatori salesiani: Fabrizio Berta, direttore del CNOS-FAP Piemonte per la programmazione formativa, che ha moderato i vari interventi, Maurizio Todeschini, segretario nazionale CNOS-FAP settore meccanica industriale e Fabrizio Tosti, direttore nazionale della federazione CNOS-FAP.

Ha fatto seguito l’ intervento di Giacomo Gallazzini, tra i fondatori di Gallazzini Spa di Roccapietra che è stato il main sponsor, fornendo anche il progetto e i pezzi per la realizzazione dei Capolavori, il quale ha dato un consiglio ai ragazzi:

«Continuate a fare quello che vi piace, lo stipendio viene dopo, l’ importante è avere la passione per il lavoro».

Presente anche l’onorevole Luigi Bobba, che da sottosegratario creò il sistema “duale” impresa-formazione, mentre i rappresentanti di Confindustria Giorgio Baldini e Filippo Sarasso hanno ribadito che le aziende hanno fame di ragazzi preparati, sulla stessa linea il saluto di Luigi Crosta, rappresentante vercellese della Cna di quadrante.

Sono intervenuti anche il direttore CNOS-FAP di Vercelli don Gabriele Miglietta e il coordinatore Alessio Sigaudo, con il vicepresidente di CNOS-FAP Piemonte don Alberto Martelli e molti rappresentanti della aziende sponsor, che hanno anche ricevuto un piccolo segno di riconoscenza: Vieffe Meccanica, WD 40, Omler 2000, DMG Mori, Heidenhain, Meusburger, Siemens, Randstad, Sandvik e l’Istituto Italiano di Saldatura.

Nel corso delle cinque giornate i ragazzi sono stati accolti dal Sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, hanno visitato la città e c’è stata la trasferta proprio alla sede di Gallazzini, molto significativa per il livello tecnologico dell’ azienda.

Il CNOS-FAP di Châtillon avvia undici nuovi corsi professionali – La Vallée

Si pubblica di seguito l’articolo a cura del giornale La Vallée dedicato alle attività del CNOS-FAP di Châtillon.

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Lavoro, il CNOS-FAP di Châtillon avvia undici nuovi corsi professionali

 

In tutti i settori del mondo economico vi è forte difficoltà nel trovare manodopera, in Valle d’Aosta ma non solo. Per questo, anche i corsi professionalizzanti cambiano pelle: sono più snelli e rapidi (200 ore contro le 2.000 del passato) e “duali”, combinando a 140 ore di aula o laboratorio anche 60 ore di stage in azienda.

«Rispetto al passato, vogliamo dare la possibilità di rendere più ‘occupabili’ i giovani, riducendo il numero di moduli in modo da avvicinare chi è in fase di cambiamento di lavoro»

ha detto Luigi Bertschy, assessore regionale al Lavoro, lunedì scorso durante la presentazione dei corsi del CNOS-FAP di Châtillon, il Centro nazionale delle Opere Salesiane per formazione e aggiornamento professionale, tramite fondi del PNRR ha attivato 11 diversi percorsi formativi gratuiti che saranno attivati con un minimo di 8 partecipanti e un massimo di 15.

Sono in programma corsi per il settore edile, impermeabilizzazione, imbianchino e decoratore, posa di pavimenti, posa di cappotto e intonacatura – e anche per giardini e verde, impianti idrotermosanitari, logistica e gestione magazzino, accoglienza turistica e gestione contabile, personale amministrativo e contabile.

Il CNOS-FAP ha già una sessantina di pre-iscrizioni ai diversi corsi, per i quali sono stanziati 800mila euro. Sono realizzati in collaborazione con le principali associazioni di categoria, dalla Confindustria alla Confcommercio, dalla Cna alla Confartigianato.

Gianni Buffa, direttore del CNOS-FAP, spiega:

«Sono percorsi con 60 ore in azienda, che vogliono dire una settimana e mezza o due, per consentire al lavoratore di ‘assaggiare’ il contesto lavorativo e alle aziende di capire se quella persona può essere interessante per l’inserimento lavorativo».

I corsi si rivolgono a maggiorenni, privi di titolo di studio, qualificazione e competenze spendibili in ambito lavorativo. I corsi da 200 ore sono percorsi di 6-8 settimane, dal lunedì al venerdì, con giornate tra le 4 e le 8 ore.

«Alla fine del percorso – conclude Gianni Buffa – è data la possibilità di ottenere certificazioni sulle esperienze acquisite».

To-Vision, Mese Mariano in Basilica Maria Ausiliatrice e centenario Crocetta – La Voce e il Tempo

Si riportano di seguito le notizie relative alla manifestazione To-Vision creata dal liceo salesiano Valsalice, alle celebrazioni dedicate alle donne nel Mese Mariano in Basilica Maria Ausiliatrice e al centenario della casa della Crocetta, apparse sul giornale La Voce e il Tempo.

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«To-Vision», sul palco del Pala-Ruffini i sogni degli studenti torinesi

 

«You may say I’m a dreamer. But I’m not the only one»

cantava John Lennon e la finale di «To-Vision 2023», la seconda edizione del contest musicale dei licei torinesi inventato dagli studenti del Valsalice, che si è tenuta venerdì 5 maggio al Pala-Ruffini, è stata la realizzazione dei sogni di tanti ragazzi torinesi: dai molti che hanno preso parte all’organizzazione (più di 80 i volontari presenti alla serata), ai concorrenti e ai vincitori.

Ragazzi sognatori che si sono messi in gioco al 1000% e che hanno dimostrato come ai giovani basta dar fiducia e spazio per realizzare sogni. E che fosse una serata di successo lo si poteva capire anche solo dalle lunghe file davanti ai cancelli del Pala-Ruffini anche più di un’ora prima dall’inizio della serata.

Un palazzetto gremito, che è esploso di gioia all’entrata in scena dei due presentatori: il «folletto» della Melevisione Lorenzo Branchetti e l’influencer e musicista torinese Pietro Morello. Dopo una veloce presentazione, l’intervento dell’assessore torinese alle Politiche giovanili Carlotta Salerno:

«Meraviglia e contenuti ce li hanno messi i ragazzi. Noi abbiamo solo fornito un supporto logistico. Rispetto all’anno scorso siamo esplosi, chissà il prossimo!

Il rapporto con Gen Z Now, l’associazione di giovani che ha organizzato il contest, è nato grazie ad una mail.

«Ragazzi e ragazze se avete un’idea scriveteci, possiamo farla crescere assieme!».

Studenti e studentesse si sono esibiti con le loro canzoni sostenuti con applausi, striscioni e cori dai loro istituti, tanto che sul palco non sembravano salire singoli studenti, ma scuole intere. Alla fine di ogni esibizione i commenti dei giudici, sempre costruttivi con l’idea di aiutare i giovani artisti nel loro percorso di crescita personale, vero focus di tutta la manifestazione.

A decretare il vincitore non solo il parere della giuria ma anche quello del pubblico con il televoto.

Ha vinto Matteo Lesioba, del liceo Einstein, con la canzone «Hola» di Marco Mengoni, al secondo posto Frenkie dell’Istituto Agnelli. Ad aggiudicarsi il premio «social» sono stati invece Lorenzo e Francesca del Cavour.

Tra un concorrente e l’altro le esibizioni della Gypsy Musical Academy, degli Euphonia (vincitori della scorsa edizione) e i monologhi dei presentatori. Lorenzo Branchetti si è soffermato sul percorso fatto dai concorrenti:

«Non importa chi vince o chi perde, quello che conta sono i ragazzi; siete voi che trasmettete le emozioni. Il successo è trasmetterle».

Sulla forza dei sogni si è invece concentrato Pietro Morello che, partendo da «Imagine» di John Lennon, ha parlato di una grande sognatrice:

«Sara, una bambina di 7 anni conosciuta in ospedale, che da grande voleva fare il dottore per inventare una macchina che non facesse ‘bip’ mentre si dorme. Ma sapeva di star male: ‘e se non ce la faccio?’. ‘Ci penso io!’ ha detto Matteo, un altro bambino. Sara da due settimane non c’è più. Ma va bene così, lo faccio io: ho deciso che farò il medico della felicità. La felicità è una scelta ed esiste solo se la condividiamo».

A concludere la serata l’esibizione di Alfa, cantante genovese, classe 2000, con più di 600 milioni di visualizzazioni sui siti di streaming, che ha fatto cantare e ballare tutto il Pala-Ruffini.

-Emanuele Carré

Sabati mariani all’Ausiliatrice

 

La Solennità di Maria Ausiliatrice nella Basilica di Torino in questo anno è caratterizzata dai sabati mariani: «Il sabato sera al femminile»: su la forza della donna, il coraggio della donna, la bellezza della donna.

Dove in un percorso attraverso la musica lirica, sabato 13, un film documentario sulla tratta delle donne, il 20, e l’arte, sabato 27, abbiamo voluto attualizzare nell’oggi la figura di Maria Ausiliatrice perché ogni donna e ogni uomo trovi in Lei il suo modello e il suo punto di riferimento.

I protagonisti dei tre sabati sera in Basilica sono tutte artiste donne e due delle quali provenienti da Roma. Un’altra caratteristica della festa riguarda la novena in Basilica che sarà animata ogni sera da una diversa comunità salesiana presente in Torino nella Messa delle 18.30.

E poi ogni sera alle 20.30, come lo scorso anno, ci sarà la preghiera del Santo Rosario in cortile per poi spostarsi in Basilica per l’adorazione che si conclude con un pensiero sulla Madonna, la tradizionale «Buona Notte», dalla viva testimonianza di uno o due giovani/e facenti parte del gruppo che anima il Rosario in quella sera.

Nel giorno della festa l’Arcivescovo di Torino, Mons. Roberto che presiederà la processione; Mons. Carlo Mazza assistente spirituale dei Santuari d’Italia presiederà invece la celebrazione delle 11.00 con la presenza delle autorità civili e militari; Mons. Cesare Nosiglia, Vescovo emerito di Torino e Susa, presiederà la Messa delle 17.00.

Infine, ci sarà spazio per i giovani sia nella Messa delle 9.30 presieduta dall’Ispettore del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania con la presenza di tutti i ragazzi delle scuole delle FMA e dei salesiani e sia con la Messa delle 18.30 presieduta dal Rettor Maggiore con la presenza del Movimento Giovanile Salesiano.

-Marina Lomunno

Crocetta, i Salesiani da 100 anni

 

Domenica 7 maggio l’Arcivescovo di Torino, mons. Roberto Repole, ha fatto visita all’Istituto Internazionale Don Bosco, per ricordare i cent’anni della presenza salesiana nel quartiere torinese della Crocetta, un segno di comunione con la Chiesa di Torino e un’occasione per manifestare la gioia per il dono che si è gli uni per gli altri.

Mons. Repole ha presieduto la concelebrazione Eucaristica alle 11.00 insieme al Direttore, don Marek Chrzan ed alcuni confratelli salesiani, con la presenza della comunità educativo-pastorale e di numerosi fedeli.

L’Arcivescovo ha esordito esprimendo la sua gratitudine al mondo dei salesiani per tutto ciò di preziosissimo che fanno nella Chiesa che è in Torino, ricordando anche la sua personale esperienza di ex-allievo e facendo memoria degli anni nei quali, studente di teologia, proprio alla Crocetta ha vissuto l’inaugurazione di alcuni anni accademici delle facoltà teologiche.

Nell’omelia, commentando il Vangelo della V domenica di Pasqua, si è soffermato sulla richiesta di Filippo: Signore, mostraci il Padre e ci basta e sulla risposta di Gesù: Chi vede me vede il Padre.

«Vedendo Gesù», ha detto, «si vede la cura che Dio ha per l’umanità e per ogni persona. Le opere che Gesù compie sono espressione dell’amorevole cura di Dio».

E facendo riferimento alle parole di Gesù: ‘Vado a preparavi un posto’, ha ricordato che la nostra vera casa è il cuore del Padre e che soltanto quando siamo capaci di trovare dimora in Dio, siamo capaci di diventare dimora gli uni per gli altri.

Di qui l’invito ad essere casa per il fratello e la sorella, ad essere uomini e donne capaci di prendersi cura. Questo è il cuore della missione salesiana ed è significativo che l’omelia dell’Arcivescovo lo abbia focalizzato in questa occasione. Al termine della concelebrazione, un momento di festa con la premiazione dei tornei sportivi dei ragazzi dell’Oratorio ha chiuso la fraterna mattinata di incontro con il Pastore della Chiesa torinese.

-Monica Roncari

L’abbraccio di Repole ai minori detenuti – Avvenire

Si pubblica di seguito l’articolo, a cura di Marina Lomunno, dedicato alla visita dell’arcivescovo Roberto Repole all’Istituto penale minorile maschile “Ferrante Aporti” di Torino, apparso su Avvenire.

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L’abbraccio di Repole ai minori detenuti

L’arcivescovo di Torino tra i ragazzi del Ferrante Aporti: «Specchio di una società nichilista che non offre prospettive» 

 

«Mi può benedire questa mano? Mi sono fatto male, sto passando un brutto periodo».

Omar (nome di  fantasia), 17 anni, è uno dei 46 giovani detenuti all’Istituto penale minorile maschile “Ferrante Aporti” di Torino. Per la maggior parte stranieri, alcuni sono figli di immigrati di seconda generazione, altri sono giunti con i barconi sulle coste italiane, soli e facile preda dell’illegalità.

La richiesta, in un italiano stentato, è rivolta all’arcivescovo Roberto Repole che chiede al ragazzo come si chiama e da dove viene. Lo abbraccia e lo incoraggia a non mollare, ad utilizzare bene il tempo della pena con lo studio e le opportunità di formazione offerte dall’Istituto.

Lo benedice tra la commozione dei compagni: una benedizione estesa anche agli operatori che ogni giorno si dedicano con la scuola, i laboratori e lo sport al riscatto di questi giovani

«nati nelle culle sbagliate».

È  uno dei tanti momenti toccanti della prima e attesa visita di Repole – che in questi giorni festeggia un anno dal suo ingresso in diocesi – nel carcere minorile.

Accolto ieri dalla direttrice Simona Vernaglione e dal cappellano, il salesiano don Silvano Oni, l’arcivescovo è subito stato accompagnato alla targa che ricorda come tra quelle mura, nel 1855, san Giovanni Bosco ebbe una grande intuizione.

Durante le sue visite alla “Cascina Generala” (luogo dove aveva sede l’allora riformatorio per minorenni) elaborò il “sistema preventivo”, pilastro dell’impianto educativo del santo dei giovani.

Don Bosco intuì che se ci fosse stata una  famiglia solida, una comunità accogliente e una scuola con adulti significativi, non ci sarebbero state le carceri. E durante le giornate trascorse al riformatorio con i “giovanetti discoli e pericolanti” escogitò soluzioni per prevenire lo sbando in cui versavano migliaia di adolescenti delle periferie, esattamente come accade oggi.

Per questo è tradizione che i cappellani del “Ferrante” siano salesiani. Lo ha spiegato don Oni, successore del confratello don Domenico Ricca, in pensione dallo scorso anno dopo averne trascorsi oltre 40 di servizio, esteso anche ad alcuni novizi salesiani che ogni settimana

si fanno le ossa in  questo oratorio dietro le sbarre».

Prima dell’incontro con i minori nelle aule studio dove abitualmente seguono lezioni di lingua, informatica, corsi professionali di cucina, ceramica e grafica, la direttrice con i suoi collaboratori ha spiegato all’arcivescovo che attualmente l’Istituto è a capienza massima.

Ci sono giovani

«che stanno scontando pene per reati contro il patrimonio aggravati da episodi di violenza. Un dato preoccupante è l’aumento dei reati contro la persona, con episodi di rabbia ingiustificata anche di gruppo, cui segue un  distacco empatico da ciò che si è commesso: uno squarcio desolante sul futuro delle nuove generazioni».

I ragazzi detenuti al “Ferrante” non sono che la punta dell’iceberg dei ragazzi «fuori» che come ha evidenziato Repole,

«sono lo specchio di una società nichilista che non offre prospettive e valori ai giovani».

Ringraziando tutto il personale – insegnanti, agenti, psicologi, educatori ed obiettori – per la passione educativa con cui si impegnano per costruire un futuro migliore affinché i ragazzi non tornino a delinquere, il presule ha richiamato l’urgenza di una alleanza educativa di tutte le forze in campo. Tra queste, la comunità cristiana,

«per riempire di senso la vita dei nostri giovani, in modi diversi tutti fragili».

Nell’aula di italiano c’è un ragazzo che mostra all’arcivescovo una foto che ha appeso al muro del Papa.

«Lei lo conosce? Lo saluti, gli voglio bene».

L’insegnante consegna a Repole una lettera che Francesco ha inviato nei giorni scorsi ai ragazzi in risposta ad un loro scritto accompagnato dalle foto del presepe “multiculturale” che hanno allestito a Natale.

Accanto alla grotta con Gesù bambino, il barcone con i migranti soccorsi dalla Croce Rossa, fa parte del presepe multiculturale allestito al Ferrante Aporti di Torino. Il Papa:

«Grazie per aver  voluto condividere con me la vostra esperienza, che mi ha commosso. Quello che avete realizzato è un grande segno di speranza… Siate sempre ‘fratelli tutti’ e non perdete mai il sorriso!».  

-Marina Lomunno

CFP Vercelli: Gara-sfida per gli allievi del Cnos-Fap – La Sesia, La Stampa

I giornali La Sesia e La Stampa hanno pubblicato due articoli in cui raccontano l’Esposizione nazionale dei capolavori dei settori professionali a cui parteciperanno gli allievi del CFP di Vercelli.

 

Michele Costa – La Sesia:

Da quindici anni il Cnos-Fap indice una competizione a forte valenza didattica: l’Esposizione nazionale dei capolavori dei settori professionali con l’obiettivo – secondo quanto spiegano gli organizzatori – di “valutare le abilità dei suoi giovani allievi e sfidarli a misurarsi in prove dal vivo di fronte a un pubblico esterno e tecnico di professionisti e imprenditori: una gara in cui occorre dimostrare di essere in grado di risolvere i problemi che possono insorgere nel lavoro quotidiano“.

L’Esposizione dei capolavori si terrà dal vivo dall’8 al 12 maggio.

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Raffaella Lanza – La Stampa.it (ed. Vercelli)

Tutto pronto per l’Esposizione nazionale dei capolavori 2023 nel settore della meccanica industriale, che si terrà da lunedì 8 a venerdì 12 maggio al Centro di formazione professionale CnosFap Don Bosco di Vercelli.

«È la prima volta che si tiene a Vercelli. I ragazzi – spiega il direttore del CnosFap don Gabriele Migliettasi cimenteranno in un progetto reale di meccanica industriale, il cuore pulsante di questo centro. Il nostro ruolo di formatori di adolescenti e adulti in cerca di riqualificazione si basa sulla collaborazione con le aziende locali. Da sempre ci occupiamo dell’intelligenza delle mani».

La manifestazione è organizzata dalla federazione nazionale CnosFap: 23 ragazzi iscritti al percorso di meccanica industriale provenienti da tutta Italia si cimenteranno in operazioni di tornitura e fresatura su un miscelatore orientabile presentato dalla ditta vercellese Gallazzini. Tra i partecipanti anche il vercellese Haimi Eddine El Mehdi: «I ragazzi dovranno produrre ‘il capolavoro’, che consiste nel montare alcuni componenti di un miscelatore con canna abbattibile per i casi in cui serve in cucina recuperare spazio – spiega Lorenzo Gallazzini, main partner -. Un lavoro di precisione. I pezzi verranno collaudati nella nostra azienda».

Mercoledì 10 ci sarà il montaggio e il collaudo, il giorno dopo a Varallo, all’azienda Gallazzini, lo studio del capolavoro e la valutazione da parte della giuria composta dai tecnici delle aziende partner.

Il concorso nazionale dei capolavori è una competizione a forte valenza didattica: «Obiettivo è valutare l’abilità degli studenti nell’esecuzione di prove pratiche e teoriche – dice Valentina Rinaldin, referente dei servizi al lavoro CnosFap -. Un battesimo in linea coi metodi adottati nella formazione. I partecipanti hanno la possibilità di mettersi in luce di fronte alle aziende. I vincitori diventano esempio d’eccellenza per i futuri studenti».

La premiazione delle eccellenze si svolgerà venerdì 12 maggio nella sede di Confindustria a Vercelli. «È importante la sinergia tra scuola e aziende. Si cercano sempre più figure specializzate – dice Filippo Sarasso, Confindustria -. A breve in Piemonte partiranno le Academy, che rivoluzioneranno la formazione».

L’evento è patrocinato da Comune e Provincia di Vercelli e Confindustria Novara Vercelli Valsesia. «L’azienda Gallazzini è main sponsor: ha curato la realizzazione tecnica e fornito i materiali – conclude Miglietta -. Tra gli sponsor anche Vieffe Meccanicat, WD-40, Omler 2000, Dmg Mori e marchi nazionali come Heidenhain, Iil-istituto italiano di saldatura, Meusburger, Randstad e Sandvik».

Rinasce “Palazzo Saluzzo di Monterosso”: l’antica dimora ospiterà la scuola salesiana – La Stampa

Da La Stampa, di Devis Rosso.

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Negli ultimi due fine settimana la rassegna Start Mostra dell’Artigianato ha permesso a tanti saluzzesi di rimettere piede nei saloni e negli spazi di Palazzo Saluzzo di Monterosso, una delle dimore nobiliari più importanti della città, risalente alla fine del 1500. Di proprietà comunale, dal 1972 al 2012 è stato utilizzato come sede dell’istituto d’arte, per poi essere abbandonato. Ora tornerà a nuova vita, pronto ad essere ristrutturato e adeguato per diventare la sede della scuola salesiana Cnos-Fap, oggi ospitata a poche centinaia di metri, sempre nella città alta, a Palazzo Solaro di Monasterolo. Venerdì il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, la convenzione per il nuovo utilizzo, che concederà l’immobile ai Salesiani per 25 anni e lunedì ci sarà l’incontro con i vertici regionali del Cnos-Fap. Il palazzo, 1.250 metri quadrati di superficie disposti su tre piani e 1.000 metri di giardino interno, si affaccia su via Santa Chiara.

L’ingresso è da cartolina. Dopo l’atrio si viene accolti da quella che, fino al 1991, era una corte interna, poi chiusa da una struttura in acciaio e vetro a formare un grande salone. Tutto intorno le stanze del pianterreno, mentre ai piani superiori gli spazi sono già suddivisi in aule. Ciò che resta oggi, accanto a grandi camere vuote, sono schegge di testimonianze del passato: muri decorati di epoca rinascimentale e qualche vecchio banco di scuola del recente passato. Nel seminterrato ci sono i vecchi laboratori dell’istituto d’arte, che potranno essere rimodulati per un uso laboratoriale della scuola professionale che, a Saluzzo, già ha attivi corsi di acconciatore, arte bianca, informatica e falegnameria. Il ramo nobiliare dei Saluzzo di Monterosso aveva un peso specifico importante nella storia della città, pur non godendo del titolo marchionale. Presente a Saluzzo fin dal tardo Medioevo, stabilì in questa zona della città alta che si affaccia verso la valle Po la sua dimora. Il primo documento catastale che identifica il palazzo risale al 1650, ma l’edificio subì diverse modifiche almeno fino al ‘700. Tra ‘800 e ‘900 i Saluzzo di Monterosso annoverano almeno un sindaco e il senatore del Regno d’Italia Cesare Saluzzo di Monterosso. La famiglia andò in decadenza nei primi decenni del secolo scorso e, negli anni ‘30, il palazzo fu venduto e trasformato in convitto. Nel 1972 l’uso a fini didattici diventando sede dell’istituto d’arte «Amleto Bertoni».

«Da alcuni anni – ha ricordato il sindaco Mauro Calderoni nel Consiglio comunale – si ragiona con i dirigenti di Cnos di possibili nuove sedi per un ampliamento delle strutture. Abbiamo già fatto un sopralluogo con loro e il fabbricato è stato ritenuto interessante. Abbiamo candidato il progetto ai bandi Pnrr e ottenuto un finanziamento. La bontà dell’intervento è riconosciuta anche dal Cnos, che ha deciso di sostenere i lavori con un co-finanziamento di 450 mila euro. Il recupero del palazzo, oltre a salvare dal depauperamento un edificio storico tutelato dalla Soprintendenza, rafforza il ruolo di Saluzzo come sede scolastica ed è un altro passo contro la desertificazione del centro storico». I lavori avranno un costo di 2,5 milioni e saranno terminati entro la fine del 2024.

CNOS-FAP Alessandria: la formazione professionale salesiana – Il Piccolo

Il giornale “Il Piccolo” ha dedicato un articolo, che trovate di seguito, dedicato alle attività del CNOS-FAP di Alessandria.

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In queste settimane si susseguono con maggiore intensità le attività di formazione in azienda dei giovani e adulti che frequentano il centro di formazione professionale CNOS FAP di Alessandria. Più di 90 gli allievi che sono impegnati in attività di stage o alternanza nelle aziende del territorio, per un totale complessivo di quasi 4000 ore di attività di formazione in azienda. Un’esperienza fondamentale che si integra con più di 4000 ore di formazione in laboratorio.

I percorsi di formazione professionale prevedono per ogni fascia di età più del 50% della formazione in un contesto di apprendimento laboratoriale o direttamente in azienda, anche attraverso le esperienze di apprendistato duale che uniscono a un contratto di lavoro il conseguimento di una qualifica o di un diploma professionale.

Questo approccio permette di creare ponti tra mondo della formazione e mondo del lavoro, con elevato inserimento lavorativo (40%) a 6 mesi dalla conclusione dei corsi e del conseguimento della qualifica o del diploma.

Corsi 2023/24 per giovani 14-24 anni  (iscrizioni aperte)

I corsi sono finanziati dall’Unione Europea, completamente gratuiti e permettono l’attivazione dell’apprendistato duale. Dopo la conclusione del percorso di qualifica è sempre possibile proseguire verso il diploma quadriennale o quinquennale.

●       Operatore meccanico industriale – corso triennale di qualifica

●       Operatore alla riparazione dell’autoveicolo – corso triennale di qualifica

●       Operatore dei Servizi e dei Sistemi Logistici – corso biennale di qualifica (con crediti in ingresso maturati in precedenti esperienze di istruzione o formazione professionale)

●       Accompagnamento alla scelta professionale – annuale (con possibilità di inserimento in più settori professionali quali meccanica, saldocarpenteria, servizi)

Corsi annuali per adulti – programma GOL –  (iscrizioni aperte)

Nell’ambito del programma sviluppato in sinergia con i Centri per l’Impiego sono sempre in fase di attivazione corsi riferiti ai seguenti profili, per l’inserimento e il reinserimento lavorativo di giovani e adulti disoccupati:

●       Addetto magazzino e logistica

●       Addetto conduzione macchine utensili a Controllo Numerico

●       Conduttore  programmatore macchine utensili a Controllo Numerico

●       Operatore specializzato servizi e-commerce

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