Tempo di Savio Club al Colle Don Bosco

Al Colle Don Bosco si è tornato a parlare di Santità con i giovani della scuola media per i Savio Club del 9 e 10 novembre 2024.

Nelle due giornate, una a scelta in base alle esigenze dei gruppi, i ragazzi hanno cercato di scoprire sotto la guida degli animatori il segreto della Santità di Domenico Savio attraverso gli ingredienti tipici di Don Bosco: il gioco, l’incontro e la formazione.

Prossimo appuntamento dei Savio il 15 o 16 febbraio 2025.

 

Primo incontro GxG: la vita come dono per gli altri

Nelle giornate del 26 e del 27 ottobre si è svolto il primo incontro del percorso di GxG Ado, un cammino di crescita coinvolgente, adatto a chi vuole approfondire propria appartenenza alla Chiesa con lo stile salesiano. Lì i giovani incontrano testimoni e si confrontano con i membri dell’equipe nel dialogo personale. Fanno esperienza della vita nella Chiesa, per comprendere come essere protagonisti del proprio futuro. La scelta dell’equipe di quest’anno è stata quella di includere una famiglia per poter dare voce e testimonianza a una scelta vocazionale importante.

Il tema di discernimento vocazionale  affrontato ha riflesso una profonda comprensione del significato del servizio e della dedizione agli altri. La vita, vista come un dono, acquista senso quando la si spende per l’altro e per il bene altrui. Annullarsi per gli altri non significa, perciò, perdere se stessi, ma piuttosto trovare una pienezza e una gratificazione che arricchisce tanto se stessi quanto le persone che si aiutano. In questo processo, si genera vita e speranza, creando un circolo virtuoso di amore e supporto. Questo approccio alla vita e alla vocazione è davvero potente e ispiratore. E’ stato possibile sperimentarlo e riconoscerlo  come già un po’ presente nella vita dei ragazzi, animatori nelle proprie realtà, attraverso attività in cui si è riflettuto sul dono di sé, del proprio tempo e dei propri talenti a servizio del prossimo.

 

E se la fede avesse Ragione? – Primo incontro dell’annualità 2024/25 sul tema “La chiesa comunione di vocazioni”

Giovedì 24 ottobre si è tenuto il primo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025 nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Tema della serata “La chiesa comunione di vocazioni“.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Paolo Paulucci ha toccato i seguenti argomenti:

  • Dio è comunione quindi…. La vita è comunione!
  • La giustizia delle relazioni
  • La Chiesa nel sogno di Dio…. Una comunione che guarda fuori

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 21 novembre sul tema “Le vocazioni nella chiesa“.

 

Primo incontro dei Gr Discernimento

Lo scorso weekend – 19 e 20 ottobre 2024 –  sono iniziati gli incontri del Gr discernimento presso la Sede Ispettoriale delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Piemonte (FMA) a Valdocco, organizzati dall’Animazione Vocazionale dei Salesiani e dalle FMA per i giovani dalla 5° superiore in su.

Un cammino che ha le proprie radici a partire dagli anni ’80, portando l’esperienza dell’Animazione Vocazione dell’Ispettoria ICP ad essere tra quelle più consolidate in tutta Italia.

Il prossimo appuntamento sarà il 14-15 dicembre 2024.

Racconti di missione: Telšiai, Lituania

Dopo il rientro dalle missioni estive, i diversi gruppi partiti raccontano la loro esperienza.

Missione Telšiai, Lituania

Il mese missionario vissuto insieme è stata una delle esperienze più belle mai trascorse. In questa esperienza abbiamo fatto di tutto: animato, pregato, giocato, visitato… e tutto lo abbiamo fatto insieme! Abbiamo infatti vissuto la ricchezza più bella ovvero la fraternità, che vuol dire sentirsi fratello e sorella accolti l’uno dall’altro e siamo stati in una casa che si è trasformata in una famiglia anche e soprattutto grazie all’accoglienza speciale dei salesiani in Lituania.

La nostra esperienza è stata vissuta a Telšiai dove abbiamo sperimentato la bellezza di fare estate ragazzi in maniera diversa. Le difficoltà non sono state poche soprattutto lo scontrarsi con un modo di fare dei ragazzi molto diverso dal nostro oltre che le mentalità e gli stili diversi dai nostri e soprattutto la comunicazione non facile.

La grande sfida è stata quindi quella di avere un atteggiamento di fiducia piena nei confronti di una realtà che non ci aspettavamo, ricca di confusione e difficoltà ma soprattutto ricca di bellezze e di persone accoglienti. Con questo spirito di piena disponibilità e servizio, ci siamo lasciati trasportare in un mondo che aveva tanto da imparare ma da cui soprattutto noi avremmo imparato molto.

Se da un lato abbiamo conosciuto la storia travagliata e difficile della Lituania, dall’altro l’esperienza che abbiamo vissuto ci ha aiutato a sperare in un futuro migliore per questo paese; i giovani e la loro voglia di fare, il loro desiderio e bisogno di affetto e di relazioni, la presenza dell’Estate Ragazzi che in soli 4 anni già accoglie più di 100 ragazzi… tutto ciò ci ha colpito e ci permette di dire che questo paese, nonostante il suo passato complicato, riuscirà a riprendersi e fiorire come già sta facendo.

In conclusione è stata un’esperienza arricchente, abbiamo conosciuto un nuovo paese e alcune persone che ci abitano, abbiamo fatto un’esperienza di servizio a contatto con altri ma allo stesso tempo abbiamo avuto modo di riflettere su noi stessi, aumentando la nostra fede e fiducia nel Signore e nelle esperienza che ha riservato per tutti noi.

Racconti di missione: Bo, Sierra Leone

Dopo il rientro dalle missioni estive, i diversi gruppi partiti raccontano la loro esperienza.

Missione Bo, Sierra Leone

Dove Tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò…

Ed è proprio così, non scegli il “dove”, non scegli “con chi” ma semplicemente vieni “mandato” un po’ oltre i confini per vivere un’esperienza dai mille colori, che parla ad ogni parte di te: anima e corpo.

Siamo partiti per andare nella cittadina di Bo, in Sierra Leone, in 7: cinque ragazzi e due accompagnatori. Ma la differenza, quando siamo arrivati, non l’abbiamo fatta noi quanto più la comunità che ci ha ospitato e le persone che ci hanno accolto, le mani che hanno stretto le nostre e gli sguardi scambiati.

Indubbiamente non è l’Africa che ti immagini con il sole cocente, la savana sconfinata e gli animali selvaggi perché era la stagione delle piogge, sembrava di essere in una foresta pluviale e gli animali più pericolosi che abbiamo incontrato sono stati i gechi e le pecore. Però, in un Paese dove di “pumuii” (ossia i bianchi) non se ne vedono molti, ci siamo sentiti come a casa, circondati dall’affetto e dalle cure di tutte le persone che incontravamo.

Durante le settimane abbiamo partecipato al Summer Camp, organizzato dalla parrocchia salesiana che frequentavamo, dove abbiamo avuto modo di conoscere bambini e ragazzi di ogni età e stare in mezzo loro semplicemente con la nostra presenza. Nel fine settimana, invece, grazie alla disponibilità della comunità e di alcuni animatori abbiamo avuto la possibilità di visitare le carceri, i villaggi più lontani ed entrare in contatto con le realtà circostanti.

La semplicità con cui i bambini e i ragazzi si avvicinavano e giocavano con noi sono stati l’esempio chiaro che per conoscersi e stare insieme non è tanto importante che giochi si fanno, quanto materiale si ha a disposizione, quanto più il tempo che si dedica all’ascolto, all’incontro, allo stare così come si è, al punto tale che ci si dimentica di guardare l’orologio, perché in Africa l’orario è solo indicativo.

É proprio vero che “ciò che l’occhio ha visto il cuore non dimentica” e sicuramente tutto ciò che abbiamo visto e vissuto è e sarà per sempre impresso nei nostri cuori.

Bika Sierra Leone!

Racconti di missione: Nairobi, Kenya

Dopo il rientro dalle missioni estive, i diversi gruppi partiti raccontano la loro esperienza.

Missione Nairobi, Kenya

Luca, Giacomo, Maddalena, Enrica, Carlotta, Sr Lucia e Don Alessandro

Esattamente un anno fa 20 giovani provenienti da zone differenti del Piemonte (e Valle d’Aosta) e da esperienze di vita altrettanto diverse, hanno deciso di intraprendere il cammino di animazione missionaria proposto dai salesiani. Dopo un cammino di un anno, con cadenza mensile, e dopo tanta preghiera ecco che si forma il gruppo del Kenya, composto da 5 di questi 20 ragazzi: 2 ragazzi (Luca e Giacomo) e 3 ragazze (Maddalena, Enrica e Carlotta), sotto la guida esperta di Don Alessandro (SDB plurimissionario) e Suor Lucia (FMA di origine salvadoregna e missionaria a vita!).

Come gruppo siamo stati inviati a Nairobi, la capitale del Kenya, più precisamente abbiamo orbitato nelle sue periferie; dapprima nella comunità dei Bosco Boys Langata, che accoglie e rieduca ragazzi di strada, e infine a Mutuini, comunità di FMA che si occupa del noviziato (che comprende novizie da tutto l’Est africano).

Il nostro impatto con l’Africa è stato silenzioso, meno dirompente di quanto ci si aspetti, perché fin da subito siamo stati accolti da una piccola comunità e non da un’infinità di gente. A donarci il loro calore, la loro vita e la bellezza dell’Africa sono stati infatti 24 ragazzi della comunità dei Bosco Boys, centro che recupera ragazzi dalla strada e gli offre una nuova vita. Molti di loro hanno fatto il loro ingresso nella comunità il nostro stesso giorno, ma a doversi adattare siamo stati più noi, con le difficoltà della lingua, del cibo e la paura di ammalarsi, paure che ben presto sono svanite, ostacoli che altrettanto rapidamente sono stati superati e lì dentro ognuno sì è sentito a casa.

Con loro abbiamo condiviso la quotidianità: la sveglia al mattino, la messa, le pulizie, le lezioni, lo svago e i lavori di abbellimento/riparazione, e ci siamo scoperti amici e fratelli. Il nostro viaggio non si è limitato a questo infatti, di tanto in tanto, abbiamo fatto visita anche ad altre realtà lì vicino: Bosco Town (scuola professionale dei salesiani)e le suore del Cottolengo (il centro di ricovero per i bambini malati di HIV).

Infine il nostro incarico ci ha portati in un’altra parte della periferia di Nairobi: Mutuini. Sicuramente separarsi dai ragazzi di Bosco Boys Langata è stato difficile, perché in poco tempo ci siamo affezionati gli uni agli altri, ma con coraggio siamo ripartiti da zero nella nuova comunità che ci ha accolto non con meno gioia o calore, infatti non sono mancate feste e ringraziamenti.

Nella comunità a Mutuini invece il nostro incarico è stato quello di aiutare le FMA nella gestione e animazione del Summer Camp, ovvero l’Estate Ragazzi; quindi i primi giorni tra la separazione del primo centro, i festeggiamenti per la professione perpetua di 5 FMA si sono svolti i preparativi per l’estate ragazzi.

Prima però del Summer Camp, abbiamo fatto un ultima visita: siamo andati a Kibera, la baraccopoli più grande del Kenya, e assieme alle suore della “visitazione” ci siamo confrontati con una realtà dura da digerire, la povertà. Nonostante però questa povertà estrema abbiamo conosciuto persone/famiglie estremamente accoglienti, riconoscenti, vive!

Infine, a conclusione di questo mese missionario: il Summer Camp! Con più di 100 bambini, animati da noi e le novizie FMA con le quali abbiamo condiviso prima di tutto la preghiera e non per ultimo l’amicizia e la fratellanza. Con altrettanti pianti e saluti, abbiamo dovuto salutare anche questa comunità e ritornare in Italia, dove però la nostra missione continua come testimoni di una grande fede e di un’esperienza rivoluzionaria che consigliamo a chiunque si senta chiamato a viverla!

Lettera dell’Ispettore – Ottobre 2024

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania don Leonardo Mancini per il mese di ottobre 2024.

Torino,
2 Ottobre 2024
Memoria dei Santi Angeli Custodi

A confratelli e laici corresponsabili di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania

Carissimi confratelli, carissime laiche e laici corresponsabili,
purtroppo le emergenze non finiscono mai. Come sapete la situazione in Medio Oriente si sta evolvendo in modo più drammatico di quanto già potesse verificarsi, con l’incremento progressivo dei fronti di guerra: Israele, Gaza, Libano, Iran.

Tre giorni fa è giunto il Comunicato Stampa (che vi allego) dell’ispettore MOR, don Simo Zakerian, che spiegava l’attuale situazione (e non era ancora iniziata l’offensiva di terra in Libano) nella sua gravità in termini di perdite di vite umane, feriti e profughi. Il popolo libanese, che ha accolto negli scorsi anni tantissimi rifugiati siriani colpiti dalla guerra e dal terremoto, si trova adesso a fuggire dalla propria terra o a chiedere aiuto a chi, nella zone più a nord del paese, può offrirlo più facilmente. L’opera salesiana di El-Hossun ha già accolto circa 100 sfollati, ma purtroppo i numeri sono destinati a salire.

Ieri Don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore e attuale guida della Famiglia Salesiana nel mondo, ha lanciato un appello chiedendo, a chi ne ha la possibilità, di inviare aiuti economici ai salesiani del Medio Oriente, per sostenerli nell’opera di accoglienza di tanti profughi.

Riteniamo opportuno che le donazioni che verranno raccolte nelle case possano avere un unico collettore nell’Economato ispettoriale. Queste le coordinate bancarie dell’Ispettoria:

IBAN IT80B0306909606100000115761

intestato a CIRCOSCRIZIONE MARIA AUSILIATRICE PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

Causale: Emergenza Libano

Per il momento come ispettoria abbiamo inviato € 30.000,00.

Ci sentiamo spesso impotenti di fronte a queste tragedie che tanti fratelli e sorelle, tanti bambini, giovani e anziani, subiscono nel mondo. E tuttavia, supportati da Santa Teresa di Lisieux che, da patrona della missioni, apre l’ottobre missionario; da lei che aveva scoperto di dover e poter essere l’amore nel cuore della Chiesa; anche noi desideriamo portare solidarietà, nella Chiesa e nel mondo. Lei, in quanto suora di clausura, non poteva spostarsi dal suo monastero. Anche la maggior parte di noi non ha la possibilità di spostarsi da dove si trova, ma tutti possiamo dare comunque una mano.

L’aiuto economico è uno dei modi per aiutare. La preghiera è certamente un altro modo. Coltivare una vita santa, capace di costruire la pace attorno a sé è un ulteriore modo. Evidentemente non si tratta di modalità alternative tra loro… Ognuno offra quel che può.

Con affetto in Don Bosco,

Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Racconti di missione: Ngozi, Burundi

Dopo il rientro dalle missioni estive, i diversi gruppi partiti raccontano la loro esperienza.

Cominciamo dai partiti in Burundi, a Ngozi.

Chiamati e Inviati

Missione Ngozi, Burundi


Chiamati da Qualcuno più grande, da Chi desidera davvero il nostro bene e ripone speranza in noi, affinché possiamo trasformare la nostra vita in un capolavoro.

Inviati da una comunità pronta a sostenerci nei momenti difficili, vicina anche nella distanza, decisa ad accompagnarci in questa missione.

Perché sì, è proprio di una missione che stiamo parlando. O meglio, di esperienza missionaria. Un’esperienza che, se la accetti, ti cambia. Ti rende consapevole, ti fa crescere, ti rende una persona migliore, senza aspettarti nulla in cambio.

Sei giovani e due salesiani. Otto “musungu“- bianchi – in viaggio verso un piccolo paese nel cuore dell’Africa: il Burundi.

Qui, la terra rossa si mescola a una povertà evidente, tangibile, ma colma di umiltà. Una povertà accettata come condizione di vita, dove la mancanza di acqua corrente è normalità, l’assenza di rifornimenti di benzina è routine e fare un solo pasto al giorno è pura provvidenza.

Abbiamo incontrato una comunità segnata da una guerra passata e da una crisi economica presente, ma che ogni giorno cerca di vivere l’attimo, senza preoccuparsi troppo del domani. Il futuro? Sarà un’altra storia.

Siamo stati inviati non per cambiare il mondo, ma semplicemente per stare. Per vivere appieno il “patronage” con circa ottocento bambini. Settimane intense che ci hanno aperto gli occhi: abbiamo capito quanto siamo fortunati a sederci a tavola tre volte al giorno, a poter aprire un rubinetto e vedere l’acqua sgorgare. Ci hanno mostrato che i veri problemi della vita sono altri. Che vivere il presente, anche solo per un momento, ti fa pensare: “Quando mi ricapiterà?

Forse, per essere veramente felici, basta davvero poco.

Ci siamo donati a bambini e ragazzi che, probabilmente, non rivedremo mai più. Con i nostri pregi e difetti, ci siamo offerti così come siamo. E, giorno dopo giorno, abbiamo compreso che, mentre noi eravamo lì per loro, erano loro a donarci qualcosa: un sorriso, una parola, un gesto. E bastava tutto questo a ripagare ogni fatica e sacrificio.

È proprio vero che “C’è più gioia nel donare che nel ricevere“, ma è solo vivendo una realtà come questa sulla propria pelle che lo si può affermare con certezza.

Evento di presentazione del progetto A.U.D.E.

Nella mattinata di venerdì 27 settembre 2024 si è tenuto l’evento di presentazione del progetto A.U.D.E. (Atelier Urbani Digitali Educativi) presso Oratorio Salesiano Michele Rua di Torino, sede di uno dei 3 Atelier della città che, insieme all’oratorio salesiano Agnelli e alla scuola paritaria Cottolengo, partecipa al progetto.

È stata un’occasione preziosa per conoscere da vicino il progetto, un’iniziativa innovativa che si propone di creare nuove opportunità di apprendimento e supporto sociale per minori e famiglie, coniugando inclusione e innovazione digitale.

Sono intervenuti Carlotta SalernoAssessora all’Istruzione, Edilizia scolastica, Politiche giovanili, Periferie e rigenerazione urbanaLuciano Sciascia in rappresentanza di Giulia Guglielmini, Presidente della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, don Alberto Goia, Presidente AGS per il Territorio e Delegato di Pastorale Giovanile Salesiana per il Piemonte e la Valle d’Aostadon Stefano MondinDirettore dell’Oratorio Salesiano Michele Rua, don Claudio GhioneParroco ed Incaricato dell’Oratorio Agnelli e Rita Cordova in rappresentanza di don Andrea Bonsignori, Direttore Generale delle Scuole Cottolengo.

La mattinata si è conclusa con un tour guidato dell’Atelier dell’Oratorio Michele Rua, dove i giovani coinvolti nel progetto hanno offerto ai partecipanti dimostrazioni pratiche di potenziali attività che verranno offerte alle scuole della città di Torino grazie al progetto.