Don Franco Fontana nominato Cappellano della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali del Governatorato

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Nella giornata di giovedì 15 febbraio 2024 la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che il Santo Padre Francesco ha nominato il salesiano don Francesco Fontana Cappellano della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, Coordinatore di tutti i Cappellani delle Direzioni e degli Uffici Centrali, Coordinatore del Programma “Estate Ragazzi” e del Programma “Festa della Famiglia” e delle altre iniziative di pastorale familiare.

Don “Franco” Fontana, come è più noto tra confratelli, amici e personale in servizio presso la Santa Sede era già Cappellano della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano dal luglio 2019.

Nato il 15 agosto 1949 a Treviglio, in Lombardia, don Fontana conta 56 anni di vita salesiana e 44 di sacerdozio.

Negli ultimi cinque anni ha lavorato in Vaticano, distinguendosi nel servizio di Direttore della comunità vaticana presso la Santa Sede, come Cappellano della Gendarmeria e come Coordinatore delle già quattro esperienze di successo dell’“Estate Ragazzi” in Vaticano. Proprio al termine dell’edizione 2022 dell’Estate Ragazzi, durante l’udienza generale a cui partecipavano anche i giovani dell’Estate Ragazzi, il Santo Padre manifestò un singolare attestato di stima nei confronti del salesiano, affermando: “Voglio ringraziare don Franco, l’anima spirituale del Vaticano, che da buon salesiano è stato capace di mettere questo seme, fare questo centro estivo, è il terzo anno”.

Prima di servire in Vaticano don Fontana era stato Direttore dell’“Istituto Sant’Ambrogio” di Milano, dove accompagnava la crescita umana e spirituale di circa 2.000 allievi; e Consigliere dell’Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana (ILE); e prima ancora aveva già servito in diverse case salesiane, sempre come Direttore, Catechista o Preside: a Parma, a Bologna-Beata Vergine di San Luca, a Castel de’ Britti (Provincia di Bologna), in un centro per il recupero di adolescenti e giovani di strada, e Chiari (Provincia di Brescia), sede di una scuola che va dalle elementari al Liceo e all’Istituto di Formazione Professionale.

Né vanno dimenticati gli incarichi svolti come Delegato di Pastorale Giovanile per l’Ispettoria ILE e Coordinatore Nazionale dell’Animazione Missionaria, Delegato del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS) per l’ONG “VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” e suo Vicepresidente.

Sul suo conto si possono ricordare anche le esperienze maturate a fianco di due compianti pastori: il Cardinale Giacomo Biffi, che a Bologna lo volle Delegato di Pastorale Giovanile e con il quale collaborò assiduamente come Segretario Generale del Congresso Eucaristico Nazionale che si svolse a Bologna nel 1997; e mons. Ernesto Vecchi, che accompagnò tra il 2013 e il 2014 nella delicata missione di Vescovo Amministratore Apostolico di Terni-Narni-Amelia, in qualità di moderatore della Curia diocesana.

Nel suo curriculum di studi, infine, ci sono il baccalaureato in Teologia, conseguito all’Università Pontificia Salesiana di Torino (1980), e la Laurea in Scienze Naturali, ottenuta presso l’Università di Parma (1984), cui ha fatto seguito anche l’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole superiori.

“Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”

Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato 17 febbraio 2024, ad intervenire sarà don Silvio Roggia, direttore della comunità Zefirino Namuncurà di Roma chiamato ad offrire spunti e intuizioni a partire dal tema “Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”. Mentre le ispettorie stanno celebrando i loro capitoli ispettoriali e la Congregazione si sta preparando al CG 29 è fondamentale fare memoria non solo del sogno dei nove anni, ma anche di quanto i capitoli precedenti hanno detto riguardo il carisma salesiano. Ad esempio al termine del CG 28 nelle otto linee il Rettor Maggiore ha evidenziato che la comunità è il primo luogo di formazione. Senza buone relazioni tra i salesiani, tra i salesiani e laici e con i giovani è impossibile mettere in atto il carisma di don Bosco. Proprio nella lettera da Roma don Bosco ricordava: “la familiarità porta l’affetto e l’affetto porta confidenza”.

Accettando di essere immersi in un tempo di cambiamento cosa significa rinnovare il nostro stile formativo, pensandolo in forma personalizzante, olistica, relazionale, contestuale e interculturale. Qual è la sfida più grande nel formare giovani salesiani oggi e laici appassionati all’educazione dei giovani? Come realizzare una formazione che sia un’opera di artigianato? Queste sono le domande che cercheranno una risposta nell’intervista a don Silvio Roggia, che oltre ad occuparsi della formazione di circa 50 giovani salesiani provenienti da tutto il mondo, in stretta collaborazione con il Consigliere mondiale della Formazione, è anche colui che ha coordinato il lavoro di stesura della nuova Ratio. Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia al seguente link (ITA) dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente. Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

 

“Don Bosco e la Sindone”: un podcast per approfondire un legame davvero speciale

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – La profonda fede in Gesù Cristo di San Giovanni Bosco si manifestò durante la sua vita anche attraverso una devozione discreta e costante, ma intensa, verso la Sindone, testimone silenziosa della Passione e Risurrezione del Salvatore del mondo. Per approfondire il legame di Don Bosco con il Sacro Lino, nell’ambito della sua consueta rassegna di podcast legati alla letteratura sindonica, il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS) ha dedicato un episodio proprio al Padre e Maestro dei Giovani.

Il podcast, pubblicato il giorno della ricorrenza di San Giovanni Bosco, lo scorso 31 gennaio, è a cura dello storico Federico Valle, membro del CISS, ed esplora la venerazione che il santo torinese nutriva verso quella reliquia che proprio a Torino è conservata: una venerazione rivolta al condurre i ragazzi del suo oratorio alla comprensione e alla contemplazione della Passione di Cristo, con il fine catechetico di portarli ad un proficuo incontro con Lui.

Da vero figlio della Chiesa di Torino, Don Bosco aveva un affetto sincero verso la Sindone, che considerava un dono prezioso di Dio. Egli, infatti, prese parte ad entrambe le ostensioni della Sindone che ebbero luogo durante la sua vita, quella del 1842 e quella del 1868.

Nel II volume delle sue Memorie Biografiche, parlando della prima delle due ostensioni, è infatti riportato: “Mentre con questi fatti straordinari sempre più si diffondeva la divozione a Maria Immacolata, un altro religioso avvenimento rinfocolava in Piemonte l’amore a Gesù ed alla sua SS. Passione. In Torino, per le nozze del principe ereditario Vittorio Emanuele con Maria Adelaide di Lorena. Arciduchessa d’Austria, il 21 aprile esponevasi dalle logge del Palazzo Madama, allo sguardo e alla venerazione dei popoli la sacratissima Sindone. L’immensa piazza e le vie erano riboccanti di gente di ogni condizione, di ogni età, e di ogni paese, che a mostrare la propria fede recavansi con giubilo a venerare la S. Reliquia ed a contemplare in essa la faccia divina e le piaghe delle mani, dei piedi e del costato del nostro Divin Salvatore. D. Bosco pure vi accorse e con lui tutti i giovani dell’Oratorio. Egli che era tenerissimo verso i dolori del Salvatore e della divina sua Madre di questo commovente spettacolo si valse per destare nei suoi giovanetti odio implacabile al peccato ed un amore ardentissimo a Gesù Redentore, ciò che faceva sempre in tutta la sua vita ogni volta che avea occasione di parlare della Passione del Signore e dei dolori della sua SS. Madre”.

Mentre con riguardo alla seconda ostensione, è scritto al volume IX delle Memorie Biografiche: “L’Arcivescovo aveva ottenuta, non senza difficoltà, che si mostrasse ai popoli la SS. Sindone con l’antica pompa, invitandovi i Vescovi subalpini, e che si desse campo ai fedeli di accorrere a venerarla, lasciandola per tre giorni esposta nella Metropolitana. Anche i giovani dell’Oratorio vi furono condotti”.

Sebbene in questa seconda occasione la cronaca sia più stringata, non va dimenticato la differenza cronologica tra le due ostensioni, che comportavano una grande differenza anche nella vitalità e nei numeri delle presenze all’Oratorio di Don Bosco. Per questo, secondo lo storico Valle, non è difficile immaginare che dietro la breve frase “Anche i giovani dell’Oratorio vi furono condotti” vi fossero circa un migliaio di ragazzi e giovani condotti in un breve pellegrinaggio da Valdocco a venerare il Sacro Lino.

Il legame tra Don Bosco e la Sindone è stato poi rinsaldato grazie ai diversi salesiani che negli anni hanno approfondito, sulle orme del loro fondatore, la devozione e gli studi inerenti alla Sindone – a partire da don Giulio Barberis e proseguendo poi con il Venerabile don Vincenzo Cimatti, don Gaetano Compri e tanti altri… – ed è stata suggellata definitivamente con l’ostensione pubblica speciale della Sindone del 2015, motivata proprio dall’anno Bicentenario della nascita di Don Bosco, uno dei più illustri figli della Chiesa torinese.

Il podcast “Don Bosco e la sindone” è disponibile in italiano su Spotify e YouTube.

La salute mentale dei giovani: una serie di webinar perché “nessuno sia lasciato solo”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – La comprensione salesiana dell’evangelizzazione è animata da una preoccupazione per ogni giovane, seguita da un’attenzione educativa per la crescita di tutta la persona. Questo approccio antropologico porta a conoscere meglio come gli spazi di azione dell’educatore salesiano siano felicemente segnati da un umanesimo integrale e, quindi, da una preoccupazione per la salute di ogni giovane. In considerazione di tutto questo, il Settore per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana ha programmato una serie di webinar inerenti alla salute mentale, secondo un approccio volto a promuovere una maggiore consapevolezza sul tema, a prevenire le problematiche e a saper riconoscere i segni premonitori dei disturbi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità”. Come per la salute fisica, la salute mentale è una componente indispensabile del benessere della persona: è alla base della capacità umana di pensare, provare sensazioni, imparare, lavorare, instaurare relazioni profonde e contribuire alla comunità di appartenenza e al mondo intero.

Quindi la salute mentale è parte integrante della salute.

Quello del disagio mentale dei giovani è un’onda lunga, che però la gestione della pandemia di Covid-19 ha contribuito a far crescere. Una delle proposte fatte nella programmazione del Settore per la Pastorale Giovanile è proprio l’accompagnamento e la qualificazione dei salesiani e laici per l’accompagnamento dei giovani.

“Incamminati sulla via dell’animazione educativo-pastorale, ci troviamo di fronte ad interrogativi ai quali non è facile rispondere. Quanto più grande è la carità pastorale che ci muove in questo appassionante compito, tanto più forte scaturisce la sfida di incarnare la missione pastorale della Congregazione nella concreta, singolare realtà di quel mondo” afferma don Miguel Ángel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile Salesiana.

Ci soffermiamo sul Vangelo e vediamo un malato mentale “seduto ai piedi di Gesù”, cioè, seduto come discepolo che fa parte del gruppo di Gesù; Gesù gli parla ed egli ascolta, comprende e accoglie il suo messaggio; Gesù gli mostra l’amore di Dio ed egli lo sperimenta; vediamo perfino l’infermo che prende la parola e fa una preghiera di lode, “raccontando agli altri le meraviglie di Dio”.

“Quanto desideriamo di ‘saper fare’ e di ‘aiutare a fare’ tutto questo, oggi!” conclude don García Morcuende.

La programmazione di questi webinar è dunque una risposta concreta. Grazie a questi confronti con specialisti della materia sarà possibile riflettere sui bisogni delle persone più fragili e sulla loro vulnerabilità psichica; lavorare per la promozione del benessere psicologico dei giovani; affrontare le questioni dello stigma e della discriminazione; conoscere l’argomento per intercettare disagi e offrire supporto nei contesti educativi; consigliare interventi mirati alle persone a rischio; sviluppare e applicare misure atte a ridurre le cause prevenibili di problemi di salute mentale, co-morbidità e suicidio.

I webinar avranno luogo nei giorni 12, 13, 15, 19 e 21 marzo 2024, e saranno offerti in due fasce orarie diverse per favorire la partecipazione di tutti (ore 8:00 – UTC+1 in lingua inglese; ore 18:00 – UTC+1, in lingua italiana, inglese, spagnola, francese e portoghese).

Destinati a docenti, educatori, animatori e salesiani impegnati in tutti i settori (scuole e Centri di Formazione Professionale, oratori-centro giovanile, parrocchie, opere sociali, università…) e nelle organizzazioni di ispirazione salesiana, vedranno interventi qualificati di vari esperti del settore, i webinar affronteranno diverse tematiche: i disturbi alimentari, la salute mentale di migranti e rifugiati, la depressione giovanile, il bullismo e per finire l’autolesionismo e il suicidio.

Un francobollo e un annullo postale speciale per il bicentenario del Sogno dei Nove Anni di Don Bosco

Dall’agenzia ANS.

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(Città del Vaticano, 15 febbraio 2024) – Anche il Vaticano si unisce alla Famiglia Salesiana per celebrare il sogno fatto a nove anni da San Giovanni Bosco, che ispirò tutto il suo operato e il suo carisma; e lo fa attraverso un francobollo e un annullo postale speciale dedicati a questo importante anniversario.

Il francobollo vaticano celebrativo dell’anniversario riproduce un dipinto su tela realizzato nel 1999 dal pittore Mario Bogani (1932- 2016) e conservato nella Basilica Superiore del Tempio Don Bosco al Colle Don Bosco (Castelnuovo Don Bosco, Provincia di Asti). Esso ha un valore nominale di 1,30 euro e un formato di 40X30 millimetri, stampato su 21.200 minifogli da 9 esemplari ciascuno, per una tiratura complessiva di 190.800 francobolli.

Il disegno del francobollo illustra la visione del piccolo Giovanni come egli stesso la raccontò nelle sue Memorie: “Nel sonno mi parve di essere vicino a casa… dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli, che si trastullavano… Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. All’udire quelle bestemmie mi sono subito lanciato in mezzo di loro, adoperando pugni e parole per farli tacere… In quel momento apparve un uomo venerando… la sua faccia era così luminosa, che io non potevo rimirarlo. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di pormi alla testa di quei fanciulli aggiungendo queste parole – ‘Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza dei peccati e sulla preziosità della virtù’ – …Vidi accanto a lui una donna di maestoso aspetto, vestita di un manto, che risplendeva da tutte le parti… mi accennò di avvicinarmi a lei, mi prese con bontà per mano e mi disse – ‘Guarda’ – …Guardando mi accorsi che quei fanciulli erano tutti fuggiti ed in loro vece vidi una moltitudine di capretti, di cani, orsi e di parecchi altri animali – ‘Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte e robusto: e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo per i miei figli… a suo tempo tutto comprenderai’”.

L’annullo filatelico ha formato circolare e diametro da 38 millimetri. Esso è un elaborato grafico liberamente ispirato al tema del francobollo, raffigurante il giovane Giovanni che dorme circondato dalle figure presenti nel suo sogno: Gesù, la Vergine Maria, lupi e agnelli. Completano l’annullo le scritte «IL SOGNO DI SAN GIOVANNI BOSCO», «1824 – 2024», «POSTE VATICANE» e «DIE EMISSIONIS 19.02.2024».

Il 19 e il 20 febbraio 2024 l’ufficio postale denominato “Arco delle Campane” (nel braccio di Carlo Magno del Colonnato Vaticano) utilizzerà l’annullo speciale in questione.

In alternativa, l’obliterazione del materiale filatelico, debitamente affrancato a cura dei richiedenti con i francobolli cui l’annullo si riferisce, potrà essere richiesta al Settore Obliterazioni del Servizio Poste e Filatelia fino al 23 marzo 2024.

Il giorno 20 febbraio 2024 il quotidiano Avvenire dedicherà uno speciale sulla storia dei francobolli dedicati a Don Bosco e sul significato dei suoi Sogni.

“Il Sogno dei Nove Anni di Don Bosco – si legge in una nota emanata del Governatorato della Città del Vaticano – fu l’origine della vocazione del futuro fondatore della Congregazione dei Salesiani e la fonte ispiratrice della sua filosofia educativa permeata da tre principi: ragione, religione e amorevolezza. Per Don Bosco era impossibile educare un giovane attraverso la ragione senza qualcuno che lo amasse, capisse i suoi problemi e lo supportasse per risolverli”.

La significatività di questo sogno e del carisma salesiano per la Chiesa universale si può ben comprendere da quanto Papa Francesco scrisse nove anni fa, nella Lettera inviata al Rettor Maggiore dei Salesiani, Ángel Fernández Artime, oggi Cardinale, in occasione di un altro Bicentenario, quello della nascita di Don Bosco (1815-2015): “Don Bosco ci insegna, prima di tutto, a non stare a guardare, ma a schierarci in prima linea, per offrire ai giovani un’esperienza educativa integrale che, solidamente basata sulla dimensione religiosa, coinvolga la mente, gli affetti, tutta la persona, sempre considerata come creata ed amata da Dio”.

Calendario della Quaresima Eco-Spirituale 2024

Dall’agenzia ANS.

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Anche quest’anno il Settore per la Pastorale Giovanile mette a disposizione un sussidio per vivere una Quaresima Eco-Spirituale.

Il titolo del Calendario della Quaresima 2024 è “Il tuo volto, Signore, io cerco”, e la bussola di quest’anno saranno i Salmi, in particolare i salmi della Creazione.

I Salmi, infatti, guidano a cercare la luce, il volto del Signore, ma anche ad abitare la casa del Signore, il Creato, in modo rispettoso e con giustizia seguendo i suoi sentieri: il Signore ha creato la terra e tutti i suoi abitanti, tutte le creature sono sue.

Per loro ha stabilito un ordine, il suo ordine, l’unico, quello vero, e tutto poggia su questo equilibrio.

Leggendo e pregando con i Salmi si può facilmente comprendere come chi rispetta questo ordine avrà il cuore puro, avrà mani innocenti, non danneggerà, non farà i propri interessi, non perseguirà fini nascosti dietro un falso bene.

Solo così potrà presentarsi davanti a Dio, e otterrà la benedizione, la pace del cuore, la giustizia, la salvezza.

Chi non rispetterà questo ordine, al contrario, distruggerà se stesso e tutte le creature.

“Chiediamo quindi al Signore di insegnarci a riconoscerlo, ad individuare il suoi sentieri, perché solo seguendoli e essendo fedeli al suo cammino di giustizia saremo salvi e felici – commenta Emanuela Chiang, Responsabile dell’Ufficio per l’Ecologia Integrale all’interno del Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana –. I Salmi ci accompagneranno in questo cammino che ci conduce alla Risurrezione. Buon cammino!”

Il calendario è disponibile in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese) ed è scaricabile a questo link.

Per ulteriori informazioni, scrivere a: echiang@sdb.org.

Secondo video di invito al IX Congresso di Fatima promosso dall’ADMA

Dal 29 agosto al 1° settembre 2024, Fatima ospiterà il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice promosso dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) e rivolto a tutti i gruppi della Famiglia Salesiana.

Esso si propone di far conoscere, approfondire e diffondere la devozione allaMadonna di Don Bosco”.

Di seguito il secondo video di presentazione del Congresso, con la partecipazione di don Antonio Marcelino dell’equipe organizzativa del Congresso.

Il tema scelto per il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, “Io ti darò la Maestra”, richiama il “Sogno dei nove anni” di Don Bosco, di cui quest’anno si celebra il 200° anniversario.

Partendo dal sogno, l’obiettivo è far conoscere sempre più Maria come Madre e Maestra che accompagna e guida tutta la Famiglia Salesiana nel cammino verso Gesù e verso i giovani più bisognosi.

Le iscrizioni al IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice sono già in corso. L’iscrizione può essere effettuata tramite il modulo disponibile sul sito web del congresso, dove sono disponibili anche tutti i dettagli e i costi previsti per la partecipazione.

Salesiani per il Sociale, inaugurato il centro diurno “Buona stoffa” a Corigliano d’Otranto

Pubblichiamo il comunicato di Salesiani per il Sociale sull’apertura del nuovo centro socio educativo a Corigliano d’Otranto.

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A Corigliano d’Otranto, nell’opera salesiana, è appena stato inaugurato un centro socio educativo diurno “Buona stoffa”, una struttura che, spiega Giovanna Coccioli, incaricata dell’Opera salesiana “si propone di affiancare le famiglie nell’educativo, accompagnando i minori dai 6 ai 18 anni che ci verranno segnalati dai servizi sociali in un percorso di istruzione in affiancamento alla scuola, accompagnandoli in un servizio di dopo scuola facendoli studiare in un contesto bello, accogliente dove si fa attenzione anche alla loro salute, con banchi e sedie ergonomiche”.

Dal 2018 l’opera di Corigliano D’Otranto si è dotata di un documento di vision e mission per ridisegnare la propria presenza sul territorio e per raccontarsi. In base a questo documento, spiega ancora la dottoressa Coccioli, “ci siamo proposti di raggiungere quattro degli obiettivi dell’Agenda 2030. Il centro diurno appena inaugurato concorre al raggiungimento dell’obiettivo 1 e 4, ovvero combattere la povertà in tutte le sue forme e favorire una istruzione di qualità. Questo centro fortemente desiderato dalla comunità educativa pastorale della nostra opera in risposta ai bisogni del territorio, e favorendo la loro integrazione tra pari, facendoli partecipare alle attività dell’oratorio, di tipo culturale, sportivo, inserendoli nella PGS. L’obiettivo è quello di far collaborare l’oratorio e il centro diurno, in modo che i ragazzi siano inseriti in un ambiente sano, educativo, accogliente che si prende cura di loro”.

Il centro diurno “Buona stoffa” amplia l’offerta formativa dei salesiani di Corigliano, dove c’è già una comunità educativa di tipo residenziale per le situazioni in cui il minore è allontanato dalla famiglia. “Lavoreremo in stretto contatto con le assistenti sociali dell’ambito territoriale di Maglie – conclude la dottoressa Coccioli -, ma siamo aperti ad accogliere ragazzi fuori ambito, anche con il tribunale dei minori che già ci affida ragazzi per la messa alla prova in oratorio oppure ragazzi da seguire in comunità educativa”.

Il centro “Buona stoffa” è finanziato anche con i fondi del Bando delle idee di Salesiani per il Sociale, un programma di sostegno ai progetti dei soci per realizzare nei territori attività a favore di minori e giovani, soprattutto i più poveri e abbandonati. “Con il Bando delle idee vogliamo sostenere i territori nel loro lavoro quotidiano al fianco dei giovani. E siamo molto contenti di poter sostenere l’attivazione del Centro educativo diurno per minori “Buona stoffa” perché si tratta non solo di un presidio di lotta alla povertà sociale ed educativa dei minori e di sostegno nel loro cammino di crescita, ma anche del primo presidio educativo di questo genere nell’ambito territoriale di Maglie” dice don  Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale “L’apertura di un centro educativo è motivo di speranza per l’intera comunità perché accresce il PIL educativo dell’intero territorio. Auguri agli educatori della “Buona stoffa” dell’APS Piccoli Passi Grandi Sogni ed alla CEP di Corigliano d’Otranto”.

“Camminare insieme come Famiglia Salesiana” nella Regione Mediterranea

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Genzano di Roma) – Dall’8 all’11 febbraio 2024 si è svolto a Genzano di Roma l’Incontro dei Delegati ispettoriali dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) con i Rappresentanti degli altri Gruppi Famiglia Salesiana della Regione Mediterranea, secondo il programma di incontri già avviato con i Delegati delle diverse Regioni del mondo salesiano.

I partecipanti provenivano dalle Ispettorie di Italia, Portogallo e Spagna, cui va aggiunta anche la gradita presenza di suor Chantal Fert, dalla Francia. I gruppi rappresentati sono stati SDB, FMA, Salesiani Cooperatori, Exallievi/e di Don Bosco, Exallievi/e FMA, Volontarie di Don Bosco, Damas Salesianas, Disciples e Canco Nova.

“Camminare insieme come Famiglia Salesiana” è stato l’orizzonte che ha presieduto il raduno, come negli altri incontri precedenti realizzati in America, in Asia e in Europa Nord.

I momenti della riflessione e della condivisione sono stati incentrati su:

–     la situazione della Famiglia Salesiana nella regione;

–     l’ascolto del mondo e il necessario impegno sociale e politico al ritmo della Chiesa, nella consapevolezza che la Famiglia Salesiana è chiamata ad incidere nella realtà a beneficio dei giovani più bisognosi;

–     il rinnovamento dello stile dell’animazione e dell’accompagnamento;

–     la creazione di alleanze significative tra i responsabili della Famiglia Salesiana e la Pastorale Giovanile.

Hanno sostenuto l’ambiente e la riflessione il sig. Domenico Duc Nam Nguyen, SDB, Delegato Mondiale per gli Exallievi e i Salesiani Cooperatori, che ha curato i dettagli della presentazione delle persone e dei contenuti; don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, che ha presentato un quadro della realtà attuale della Famiglia Salesiana nelle diverse ispettorie; Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito della Congregazione Salesiana, che ha esortato ad assumere uno sguardo approfondito sulla realtà politica, sociale ed ecclesiale del momento attuale; suor Lelsye Sandigo e suor Lucrezia Uribe, rispettivamente Consigliera Generale FMA per la Famiglia Salesiana e Delegata Mondiale per i Salesiani Cooperatori delle FMA, che hanno guidato la riflessione sulla proposta di rinnovare l’animazione e accompagnamento; don Rafael Bejarano, membro del Settore per la Pastorale Giovanile, che ha promosso una visione di corresponsabilità condivisa tra Pastorale Giovanile e Famiglia Salesiana; e don Manolo Jiménez, Assistente Centrale delle VDB, che ha coordinato la presentazione delle esperienze e delle buone pratiche che si svolgono nelle Ispettorie e anche dei Gruppi presenti all’incontro.

L’insieme di questi elementi, coadiuvato da un clima di famiglia e di gioia e dai momenti di preghiera e condivisione informale, ha fatto sì che tutti apprezzassero l’iniziativa come un momento di vera grazia e di salesianità, chiamata a segnare il prossimo futuro della Famiglia Salesiana nella Regione.

I punti basilari delle conclusioni prodotte al termine del raduno ruotano intorno alla Missione condivisa, la Formazione iniziale e approfondita, il rapporto Famiglia Salesiana e Pastorale Giovanile e la conclusione della redazione di un sussidio del Segretariato per la Famiglia Salesiana sugli “Animatori” e “Accompagnatori”, che possa contribuire ad una rinnovata qualità del cammino della Famiglia Salesiana.

Spagna – Una Pastorale Giovanile Salesiana per un’Europa dai mille colori

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Dal 5 al 9 febbraio si è svolto a Madrid l’Incontro dei Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile delle due Regioni europee (Mediterranea ed Europa Centro e Nord), convocato da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

Durante il raduno sono stati offerti numerosi argomenti per la riflessione. In primo luogo, la presentazione e lo studio del testo rinnovato su “L’Oratorio-Centro Giovanile” del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile, pubblicato in diverse lingue. I Delegati hanno condiviso la novità e la rilevanza della riflessione per le rispettive Ispettorie. È stato ricordato che l’Oratorio dà un particolare colore carismatico alla casa salesiana e che è organicamente integrato nella pastorale di ogni casa; ci si è confrontato sulla sostenibilità economica del settore e sui vari modelli operativi in Europa. È stata condivisa, inoltre, l’importanza della presenza dei salesiani in questo ambiente, che continua ad essere un’esperienza di evangelizzazione, prevenzione, trasformazione e maturazione vocazionale e missionaria.

In secondo luogo, la riflessione si è concentrata su un documento motivante sul “Primo Annuncio e la Pastorale Giovanile Salesiana”, scritto da don García Morcuende. Tutti i giovani dovrebbero avere l’opportunità di esplorare la fede ovunque si trovino geograficamente e anche nel proprio cammino di fede. Si è insistito sul fatto che il modo migliore per iniziare l’annuncio è da persona a persona, come amici o attraverso la propria storia. Il Consigliere Generale, da parte sua, ha affermato che “nell’evangelizzazione, la prima cosa è innamorarsi di Gesù; senza questa conversione non è possibile il primo annuncio. Dobbiamo essere più testimoni che maestri”.

In terzo luogo, si è svolto un dialogo sull’animazione vocazionale. Si è riflettuto sulla situazione e sulle strategie che si stanno adoperando e si è evidenziata la promozione della “cultura vocazionale”, con l’obiettivo di favorire la concezione della vita come vocazione. È stato sottolineato che questa responsabilità non spetta solo alla comunità religiosa, ma è un compito di tutti. Una delle sfide più significative è quella di promuovere esperienze accompagnate di comunità, che facilitino un percorso di sequela di Gesù per le vocazioni religiose specifiche, basate su un adeguato accompagnamento. “Abbiamo bisogno di comunità e di salesiani che sappiano infondere energia, passione pastorale, entusiasmo e positività” è stato sottolineato nella circostanza.

Una mattinata è stata dedicata alla presentazione del lavoro con i Coordinatori ispettoriali delle scuole e di “Don Bosco International” in Europa. Antonio Rodríguez e Sara Sechi, membri del Settore per la Pastorale Giovanile, hanno presentato idee molto motivanti per le Ispettorie europee.

Molto apprezzata sono state la visita alla casa di Atocha e l’idea di coordinare l’intera opera attorno ad un unico progetto. Particolarmente ricco è stato il momento di preghiera con i giovani del Centro Giovanile.

Le giornate di lavoro, guidate da don García Morcuende, si sono aperte sempre con la Lectio Divina offerta da don Francisco Cervantes, membro del Settore di Pastorale Giovanile, seguendo il testo evangelico (Mc 3,13-19) che guida la convocazione del Capitolo Generale 29° della Congregazione Salesiana. Inoltre, sono state presentate, confrontate e dibattute diverse buone pratiche sviluppate nelle varie Ispettorie d’Europa.

Altri temi di dialogo e riflessione hanno riguardato il Sinodo Salesiano dei Giovani, una delle iniziative per la celebrazione del bicentenario del “Sogno dei Nove Anni” di Don Bosco di quest’anno 2024; la formazione congiunta di laici salesiani; alcune informazioni fornite da Antonella Sinagoga sugli itinerari che accompagnano il testo “Una pastorale giovanile salesiana che educa all’amore”; le iniziative promosse dal Settore per la Pastorale Giovanile sulla salute mentale; e il Corso di Alta Formazione per laici in Europa.