Sri Lanka, a soccorrere le vittime anche i salesiani

Pubblichiamo le notizie provenienti da Info Ans – Agenzia iNfo Salesiana – e Vita – società editrice del mensile dedicato al racconto sociale – a seguito dei tragici attentati avvenuti in Sri Lanka nel giorno di Pasqua. Il Superiore della Visitatoria salesiana – don Joseph Almeida – ha diramato, nella giornata di mercoledì 24 aprile, un comunicato che di seguito riportiamo.

Cari amici,

sono davvero rattristato di dovervi scrivere queste poche righe sugli orribili eventi che si sono svolti la mattina della domenica di Pasqua, 21 aprile 2019, in Sri Lanka. Sebbene probabilmente siete già a conoscenza di una tragedia di proporzioni epiche, vorrei condividere con voi alcune informazioni al riguardo.

Le devastanti esplosioni – sei alle 8:45 del mattino di Pasqua e poi altre due qualche ora dopo – hanno lasciato l’isola in lutto. Esse hanno interessato la chiesa di Sant’Antonio a Colombo, la chiesa di San Sebastiano nella città costiera occidentale di Negombo e un’altra chiesa nella città orientale di Batticaloa intorno alle 8:45 (ora locale), mentre si stavano recitando le preghiere della domenica di Pasqua. Tre esplosioni sono state segnalate negli hotel a cinque stelle – lo Shangri-La, il Cinnamon Grand e il Kingsbury. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, almeno 45 bambini figurano tra le oltre 359 vittime degli attentati suicidi in Sri Lanka. Tre agenti di polizia sono stati uccisi in un’esplosione durante un’incursione. Almeno 38 dei morti erano stranieri, tra cui cittadini americani, australiani, bengalesi, inglesi, cinesi, danesi, olandesi, indiani, giapponesi, portoghesi, sauditi e turchi.

L’ufficio del presidente ha dichiarato lunedì (22/4) che a partire dalla mezzanotte sarebbe entrata in vigore la Legge d’Emergenza, dando alla polizia ampi poteri per trattenere e interrogare i sospetti senza un mandato del tribunale. Gli attacchi hanno segnato la fine della calma che perdurava su questa isola dell’Oceano Indiano da quando si concluse l’aspra guerra civile, 10 anni fa.

Gli attentatori hanno preso di mira affollamenti di persone composti da un gran numero di anziani, donne e bambini. I conteggi ufficiali tengono conto solo di coloro che sono morti o feriti. Non tengono conto però di coloro che sono scomparsi o che potrebbero essere stati lacerati dalle esplosioni a tal punto da non aver lasciato parti del corpo identificabili.

Le autorità dello Sri Lanka hanno detto che un piccolo gruppo islamista radicale, il National Thowheeth Jama’ath (NTJ), ha effettuato gli attacchi, con l’aiuto del gruppo militante internazionale ISIS. Dopo gli attentati, i servizi di sicurezza dello Sri Lanka hanno arrestato almeno 59 sospetti. Il governo ha iniziato le operazioni di soccorso insieme alle organizzazioni della società civile.

Non ci sono salesiani o case salesiane che sono stati direttamente colpiti dalla carneficina. Tuttavia dobbiamo ancora valutare se alcuni dei nostri parrocchiani o exallievi siano tra le vittime, uccisi o feriti.

Voglio ringraziarvi per le vostre preghiere e la vostra vicinanza. A causa della situazione di grande tensione e della limitazione dei movimenti non siamo attualmente in grado di raggiungere le vittime; tuttavia noi salesiani stiamo valutando la situazione insieme alla Chiesa locale e ad alcune ONG per vedere come meglio servire le vittime della tragedia e la Nazione dello Sri Lanka in questo momento di crisi.

Vi prego di continuare ad accompagnarci con le vostre preghiere e il vostro sostegno affinché la pace prevalga, le vittime siano debitamente assistite e tutti noi possiamo restare uniti di fronte a un male così grande. Vi terrò aggiornati e presto condividerò con voi i nostri piani per andare incontro alle vittime e ai sofferenti.

Grazie, sinceramente vostro,

don Joseph Almeida, SDB,

Superiore della Visitatoria dello Sri Lanka

Fiona May testimonial per Missioni Don Bosco

Da questa settimana è ufficiale il ruolo da “testimonial” di Fiona May in relazione alle attività benefiche di Missioni Don Bosco.

L’atleta olimpica (ora anche attrice) ha accettato l’invito a farsi portavoce delle campagne a sostegno dei progetti che l’ente salesiano di Valdocco sostiene in tutto il mondo.

La prima uscita pubblica sarà in occasione della Festa della Mamma del 12 maggio, attraverso un post incentrato sull’accoglienza e il sostegno delle bambine ospitate dal Centro di Luanda in Angola.

I bambini e il loro futuro sono il tema di fondo dell’impegno di Fiona May. È una sfida sul piano degli interventi educativi ma anche su quello della comunicazione: Missioni Don Bosco sostiene questa sfida con la campagna 5×1000 di quest’anno.

“Crediamo in un futuro fatto di opportunità e di integrazione con il tessuto sociale, un futuro a portata di mano per ogni bambino, per ogni ragazzo svantaggiato”

afferma Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco.

Per la sua storia e il suo impegno, la campionessa Fiona May è fra le persone più credibili per portare lontano un grande progetto come quello di Missioni Don Bosco, che oggi partecipa alla formazione di 1.140.000 giovani con 3.500 case salesiane.

 

 

 

 

 

Festa di San Domenico Savio nella casa natia

Nella casa natia di Domenico Savio, a San Giovanni di Riva presso Chieri, ci si prepara ai festeggiamenti della ricorrenza liturgica del giovane Santo, sulla scia della Strenna 2019 “Perchè la mia gioia sia in voi” (Gv 15,11) – La Santità anche per te”.

Un ricco calendario di appuntamenti e iniziative tra sabato 11 e domenica 12 maggio 2019.

Sabato 11 Maggio

  • H. 20:30 - "Ricercatori di Luce"

    Condivisione di Don Luca Ramello
    (Responsabile Pastorale Giovanile Diocesi di Torino)
    Testimonianza di Pierluigi Dovis
    (Direttore della Caritas Diocesi di Torino)

    Info presso Sr. Cristina Biasi: sr.cristinabiasi@yahoo.it

  • Domenica 12 Maggio

    • H. 10:45 - "Farsi Santi"

      Omaggio a San Domenico Savio davanti al monumento

      • H. 11:00 - Santa Messa

        Presiede Don Gianfranco Laiolo (Responsabile Progetto “Bambini Liberi”)
        Celebrazione animata dalle corali della Parrocchia

        • H. 13:00 - Pranzo (su prenotazione)

          Preparato dagli amici di San Giovanni

          • H. 14:30 - Famiglia in gioco

            Mini torneo di pallavolo e di ping pong per ragazzi e adulti
            Intrattenimento Musicale del coro Free Spirit di Chieri – Raffaele Lo Buono

            • H. 16:30 - Conclusione

              Chiusura dei giochi, merenda e saluti

            Per maggiori informazioni sull’iniziativa:
            . Associazione “La Casetta” +39.347.9659860
            . Parrocchia di Riva presso Chieri +39.346.0773708
            . Amici di San Giovanni +39.335.1595027

            Si riporta la locandina con i dettagli dell’iniziativa:

             

            18 aprile 1869-2019: festeggiamo i 150 anni di ADMA

            Oggi, giovedì 18 aprile, festeggiamo i 150 anni dalla fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA).

            Per l’occasione, don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, ha rivolto un saluto speciale ai soci dell’ADMA e a tutti i membri della Famiglia Salesiana, ricordando il valore dell’Eucaristia e dell’affidamento all’Ausiliatrice nella spiritualità salesiana.

            Riportiamo di seguito il messaggio del Rettor Maggiore.

            Miei cari fratelli e sorelle della Famiglia Salesiana in tutto il mondo, ricevete il mio saluto affettuoso in questa Domenica delle Palme.

            Vi saluto oggi perché il Giovedì Santo, tra quattro giorni, si festeggerà il 150° anniversario della fondazione di quella che oggi chiamiamo “Associazione di Maria Ausiliatrice”, che all’epoca era l’Arciconfraternita di Maria Ausiliatrice.

            Nel documento della fondazione si legge un testo del nostro amato padre Don Bosco.

            “Nella chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice di Torino e con l’’autorizzazione del Reverendo Arcivescovo di Torino, l’Associazione dei devoti che intendono promuovere la gloria della divina Madre del Salvatore è canonicamente costituita, per meritare la Sua protezione, nella vita e in particolare al momento della morte. Due sono i mezzi proposti come mezzi speciali: estendere la devozione alla Vergine Santissima e la venerazione a Gesù nel Santissimo Sacramento”.

            Lo leggiamo nel documento delle letture cattoliche che comunicano questo messaggio, perché è un’occasione per poter dire che quello che stiamo celebrando è qualcosa di bello.

            Sebbene quello che vi ho appena letto sia l’inizio della lettera che mi accingo a rendere pubblica per tutta la Famiglia Salesiana, oggi voglio soltanto farvi arrivare un saluto dall’altare di questo luogo, l’altare di Maria Ausiliatrice nella Basilica del Sacro Cuore. L’altare che mi piace chiamare “delle lacrime e i singhiozzi di Don Bosco”, perché in questo luogo Don Bosco ha avuto quella manifestazione di ciò che era la sua vita, interamente accompagnata, senza dubbio, dal Signore, che lo ha guidato sempre con la protezione unica e speciale della Madre. Perché “Lei ha fatto tutto”, come diceva Don Bosco.

            Le mie parole di oggi sono di felicitazione per questi 150 anni, importanti per tutto il mondo salesiano, per la nostra Famiglia Salesiana, per gli 800 gruppi giuridicamente costituiti di questa nostra Associazione “ADMA”.

            Ed è un invito a realizzare quanto proposto da Don Bosco: estendere la devozione alla nostra Madre Maria Ausiliatrice, con la certezza che con l’Eucaristia e con Lei, nostra Madre, abbiamo questi due grandi pilastri che sostengono personalmente la nostra vita, la Famiglia Salesiana e la Chiesa.

            Colgo l’occasione per ricordare a tutta la Famiglia Salesiana che, sotto la guida dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, celebreremo alla fine dell’anno, nell’ultima parte, il Congresso Mariano Mondiale a Buenos Aires, Argentina, dove Maria sarà proposta come modello di fede per tutti voi, cari fratelli e sorelle.

            Il mio affettuoso saluto, le mie parole di incoraggiamento e la mia preghiera davanti alla nostra Madre Ausiliatrice, per tutti voi, per le nostre Congregazioni, Istituti, Famiglie e Comunità.

            A presto!

            Tre escursioni alla scoperta del “Cammino di Don Bosco”

            TORINO. Tre cammini (alto, medio e basso) per scoprire le terre che hanno dato i natali e che hanno visto Don Bosco muovere i primi passi. E’ quanto organizza l’associazione Nordic Walking Andrate, nell’ambito del progetto “Strade di Colori e Sapori”, con la collaborazione e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.

            Il Cammino Don Bosco è un itinerario di poco più di 160 km, che dal centro di Torino raggiunge il Colle Don Bosco secondo tre vie: il Cammino alto, che passa per la Basilica di Superga, l’Abbazia di Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco; il Cammino medio, che attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino, passando per il Lago di Arignano; il Cammino basso, che tocca i parchi della collina torinese, Pecetto Torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti.

            Per i prossimi appuntamenti e il programma delle escursioni visita il sito.

             

            Aperte le iscrizioni ad H3O, l’Happening degli Oratori: Molfetta e la Puglia ci attendono

            Dopo qualche anno di sosta, dovuto agli impegni per GMG di Cracovia e Sinodo dei giovani, torna l’esperienza dell’Happening degli Oratori, dal 4 al 6 Settembre 2019.

            Finalmente, dopo aver sostato al Nord e al Centro Italia, l’esperienza raggiunge il Sud, in una terra – quella di Puglia – che ha vitalità e vivacità di presenza oratoriana e che ha una tradizione di accoglienza ben nota a tutti.

            Ci sono tutti gli ingredienti importanti: la disponibilità e l’entusiasmo di chi accoglie, un luogo e un tempo attraente per i destinatari, la volontà di ritrovarsi per scambiarsi esperienze, offrendo le proprie competenze e andando alla ricerca del nuovo che è nel cuore e nella vita degli altri.

            In preparazione all’evento, sono state ufficialmente aperte le iscrizioni all’Happening degli Oratori. Il form è disponibile sul nuovo sito del Forum degli Oratori (Clicca QUI) e va compilato dai responsabili degli oratori. L’evento nazionale di Molfetta è offerto a tutte le realtà oratoriane italiane e prevede un programma per gli animatori a partire dai 17 anni, insieme ad appositi spazi di formazione per coordinatori e responsabili e a momenti di preghiera e di festa in comune. Presto sarà disponibile un programma dettagliato mentre sono già state rese note le Diocesi pugliesi che offrono l’opportunità di gemellaggi fra il 31/8 e il 4/9 prima di radunarsi tutti insieme a Molfetta per alcuni giorni assembleari.

            La segreteria organizzativa di H3O è a cura del Servizio Regionale

            per la Pastorale Giovanile della Puglia
            mail: giovanipuglia@gmail.com – tel 3280229330

             

            “Gesù e Don Bosco hanno bisogno di voi”: il messaggio del Rettor Maggiore ai giovani dell’MGS

            Da Mestre, il Rettor Maggiore ha voluto mandare un saluto a tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano. Lo commenta Elena Marcandella, coordinatrice dell’MGS Italia:

            “Gesù ha bisogno di voi, don Bosco ha bisogno di voi!”.

            Con queste parole il Rettor Maggiore ci invia, nuovamente, concretamente, in Missione. Ci invita a non perdere di vista l’obiettivo di essere luce, esempio per i giovani che vengono dopo di noi e che camminano insieme a noi! Insieme abbiamo una meta stupenda, il Paradiso! Come rifiutare un invito così?! Ci saranno sfide e difficoltà, certo, ma il sogno che Dio ha messo in ognuno di noi, giovani di don Bosco, è grande e può portare ad un solo destino: la felicità.

            messaggio del Rettor Maggiore al MGS Italia

            Il messaggio del Rettor Maggiore ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano Italia, durante un incontro con la consulta Nazionale in quel di Mestre!#MGSItalia#PerLaVitaDegliAltri

            Publiée par Movimento Giovanile Salesiano sur Mardi 19 mars 2019

            Papa Francesco – “Pace a voi!”

            A Casa Santa Marta, il Papa bacia i piedi al presidente della Repubblica del Sud Sudan Salva Kiir Mayardit, e ai vice presidenti designati presenti, tra cui Riek Machar e Rebecca Nyandeng De Mabio. Un gesto per chiedere la pace nel Paese al termine dei due giorni di ritiro spirituale per le autorità civili ed ecclesiastiche.

            Ecco l’articolo proveniente da Vatican News (a cura di Benedetta Capelli):

            La richiesta del cuore è un gesto che spezza il protocollo, che arriva in modo spontaneo, che non risponde ad alcun testo scritto ma solo a quel sentire forte che la riconciliazione è l’unica strada da seguire. In ginocchio, chino sui piedi dei leader sud sudanesi, Francesco chiede “con sentimenti più profondi” la pace per il piccolo Paese africano. Nel calore della sua Casa, che ha offerto per il ritiro spirituale di due giorni, il Papa non nasconde – dialogando spontaneamente – le future difficoltà ma insiste nella richiesta. Lo fa come “fratello”, lo fa lasciando parlare il suo cuore, lo fa chiedendo ai leader di raccogliere la sfida per diventare “da semplici cittadini”, “padri della Nazione”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

            E a voi tre, che avete firmato l’Accordo di pace, vi chiedo come fratello, rimanete nella pace. Ve lo chiedo con il cuore. Andiamo avanti. Ci saranno tanti problemi, ma non spaventatevi, andate avanti, risolvete i problemi. Voi avete avviato un processo: che finisca bene. Ci saranno lotte fra voi due: sì. Anche queste siano dentro l’ufficio; davanti al popolo, le mani unite. Così da semplici cittadini diventerete Padri della Nazione. Permettetemi di chiederlo con il cuore, con i miei sentimenti più profondi.

            Giorni di grazia

            “Imploro che il fuoco della guerra si spenga una volta per sempre”, che si guardi a ciò che unisce e non a ciò che divide, che il futuro del Sud Sudan sia nel segno della pace e della riconciliazione. Francesco, con il cuore “riconoscente ed esultante”, leggendo un testo che aveva preparato, si fa voce di speranza ringraziando i presenti, le autorità civili ed ecclesiastiche del Paese africano, che hanno animato il ritiro spirituale tenuto a Casa Santa Marta, “due giorni di grazia” per “invocare e ricevere” la pace. Un’iniziativa ideata dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e del Moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia rev. John Chalmers.

            Pace, condizione per il rispetto dei diritti umani

            “Pace” è la parola che Francesco ripete più volte, evocando il saluto “incoraggiante e consolante” del Signore risorto apparso nel Cenacolo. “Il primo dono – afferma il Papa – offerto agli Apostoli dopo la sua dolorosa passione e dopo aver vinto la morte”. Ma la pace è anche “il primo compito che i capi delle Nazioni devono perseguire”, “condizione fondamentale per il rispetto dei diritti di ogni uomo e per lo sviluppo integrale dell’intero popolo”.

            Anch’io rivolgo lo stesso saluto a voi, che siete venuti da un contesto di grande tribolazione per voi e per il vostro popolo, un popolo molto provato per le conseguenze dei conflitti. Che tali parole risuonino nel cenacolo di questa Casa come quelle del Maestro, in modo che tutti e ciascuno possano ricevere nuova forza per portare avanti il desiderato progresso della vostra giovane Nazione e, come il fuoco della Pentecoste per la giovane comunità dei cristiani, si possa accendere una nuova luce di speranza per tutto il popolo sud sudanese. È pertanto con tutto questo nel mio cuore che vi dico: «Pace a voi!».

            Chi guida il popolo rende conto a Dio

            Francesco, nel suo discorso, mette in luce la singolare esperienza fatta. Ricorda che il ritiro spirituale implica “un allontanamento volontario verso un luogo appartato” ed è caratterizzato “dal raccoglimento interiore, dalla preghiera fiduciosa, dalla riflessione ponderata e dagli incontri riconcilianti, per poter portare buoni frutti”. E’ stare insieme davanti a Dio, essere consapevoli “dell’enorme corresponsabilità per il presente e per il futuro del popolo sud sudanese”; “è impegnarsi, rinvigoriti e riconciliati, per la costruzione- dice Francesco – della vostra Nazione”. E’ anche sapere che a Lui bisogna rendere conto, che il servizio che si compie è ascolto del “gemito dei poveri che hanno fame e sete di giustizia”.

            Cari fratelli e sorelle, non dimentichiamo che a noi, leader politici e religiosi, Dio ha affidato il compito di essere guide del suo popolo: ci ha affidato molto, e proprio per questo richiederà da noi molto di più! Ci domanderà conto del nostro servizio e della nostra amministrazione, del nostro impegno in favore della pace e del bene compiuto per i membri delle nostre comunità, in particolare i più bisognosi ed emarginati, in altre parole ci chiederà conto della nostra vita ma anche della vita degli altri.

            Lo sguardo di Dio

            Il Papa ricorda che il ritiro spirituale è anche un modo per mettersi davanti agli occhi di Gesù. E’ lo sguardo che cambia la direzione della vita come accaduto a Pietro, chiamato insieme al fratello Andrea. “Il primo sguardo – spiega il Pontefice – è lo sguardo dell’elezione che ha suscitato l’entusiasmo per una missione speciale”. C’è poi lo sguardo che tocca il cuore di Pietro, pentito dopo il tradimento di Gesù e che provoca la sua conversione. Infine lo sguardo dopo la Risurrezione, sul lago di Tiberiade, quando gli viene di nuovo affidata la missione di pastore del gregge; missione culminata con il sacrificio della vita. “Qual è oggi lo sguardo di Gesù su di me?”: si chiede Francesco.

            Siamo certi, cari fratelli, che tutti noi siamo sotto lo sguardo di Gesù: Lui ci guarda con amore, ci chiede qualcosa, ci perdona qualcosa e ci dà una missione. Lui ci mostra grande fiducia, scegliendoci per essere suoi collaboratori nella costruzione di un mondo più giusto. Siamo sicuri che il suo sguardo ci conosce a fondo, ci ama e ci trasforma, ci riconcilia e ci unisce. Il suo sguardo benevolo e misericordioso ci incoraggia a rinunciare alla strada che porta al peccato e alla morte e ci sostiene nel proseguire il cammino della pace e del bene.

            Il popolo aspetta la pace

            Lo sguardo di Dio è uno sguardo di pace, “che esprime il desiderio ardente di giustizia, di riconciliazione”. Francesco si fa interprete di chi è in Sud Sudan e nutre “grandi aspettative” per “l’esito di questo giorno storico”. Un popolo che attende il ritorno, sperando nella “riconciliazione di tutti i suoi membri e una nuova era di pace e prosperità per tutti”. Il pensiero del Papa va a chi ha perso tutto nella guerra e nelle violenze che hanno seminato “morte, fame, dolore e pianto”.

            Questo grido dei poveri e dei bisognosi lo abbiamo sentito fortemente, esso penetra i cieli fino al cuore di Dio Padre che vuole dar loro giustizia e donare loro la pace. A queste anime sofferenti penso incessantemente e imploro che il fuoco della guerra si spenga una volta per sempre, che possano tornare nelle loro case e vivere in serenità. Supplico Dio onnipotente che la pace venga nella vostra terra, e mi rivolgo anche agli uomini di buona volontà affinché la pace venga nel vostro popolo.

            La pace è possibile

            Francesco è fermo e fiducioso nel ripetere che “la pace è possibile”, che è “un grande dono di Dio” ma anche un forte impegno degli uomini verso il popolo “nel dialogo, nel negoziato e nel perdono”. E’ il continuare ad essere “artigiani di pace, in uno spirito di fraternità e solidarietà”.

            “ Vi esorto pertanto a cercare ciò che vi unisce, a partire dall’appartenenza allo stesso popolo, e superare tutto ciò che vi divide. La gente è stanca ed esausta ormai per le guerre passate: ricordatevi che con la guerra si perde tutto! La vostra gente oggi brama un futuro migliore, che passa attraverso la riconciliazione e la pace ”

            Ricordando l’accordo di pace sottoscritto nel settembre scorso, il Papa si congratula per la determinazione mostrata, la prontezza nel riconciliarsi. L’invito è che “cessino le ostilità”, “che sia rispettato l’armistizio”, che si superino “le divisioni politiche ed etniche” e che si cominci a “costruire la Nazione”.

            Il desiderio del Papa

            L’auspicio del Papa è che i cristiani in Sud Sudan siano operatori di pace “con la preghiera e la testimonianza, con la guida spirituale e l’assistenza umana”.

            Confermo il mio desiderio e la mia speranza di potermi recare prossimamente, con la grazia di Dio, nella vostra amata Nazione, insieme ai miei cari fratelli qui presenti, l’Arcivescovo di Canterbury e già Moderatore della Chiesa Presbiteriana.

            La preghiera del Papa per il Sud Sudan

            Nel concludere l’incontro prima di un gesto che entra nella storia, Francesco prega insieme per la riconciliazione:

            Padre santo, Dio di infinita bontà, Tu ci chiami a rinnovarci nel tuo Spirito e manifesti la tua onnipotenza soprattutto nella grazia del perdono. Riconosciamo il tuo amore di Padre quando pieghi la durezza dell’uomo e in un mondo lacerato da lotte e discordie lo rendi disponibile alla riconciliazione. Molte volte gli uomini hanno infranto la tua alleanza e Tu, invece di abbandonarli, hai stretto con loro un vincolo nuovo per mezzo di Gesù, tuo Figlio e nostro redentore: un vincolo così saldo che nulla potrà mai spezzarlo.

            Ti preghiamo di agire, con la forza dello Spirito, nell’intimo dei cuori, perché i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli si incontrino nella concordia. Per tuo dono, o Padre, la ricerca sincera della pace estingua le contese, l’amore vinca l’odio e la vendetta sia disarmata dal perdono, perché affidandoci unicamente alla tua misericordia ritroviamo la via del ritorno a Te, e aprendoci all’azione dello Spirito Santo viviamo in Cristo la vita nuova, nella lode perenne del tuo nome e nel servizio dei fratelli.

            Amen

            TuttixTutti – È il momento della tua parrocchia!

            Dopo il successo delle scorse edizioni, torna TuttixTutti il concorso per parrocchie che premia i migliori progetti di solidarietà.  Iscrivi la tua parrocchia, organizza un incontro sul sostegno alla Chiesa cattolica e fai vincere chi ne ha più bisogno. In palio fino a 15.000 euro per realizzare il tuo progetto e vantaggi per tutti.

            Ogni parrocchia è un universo di risorse, idee, voglia di fare. TuttixTutti premia quelle idee che nascono da un’intera comunità parrocchiale, quando si guarda intorno e pensa al modo migliore per aiutare chi ne ha più bisogno. Può essere una progetto di aiuto ai giovani disoccupati, un doposcuola di qualità per bambini, una mensa per senza fissa dimora o una casa accoglienza, come il progetto della parrocchia di Santi Pietro e Paolo (Catania) che ha vinto la scorsa edizione.

            TuttixTutti dà forza a queste idee con 10 contributi economici per realizzarle, fino a un massimo di 15.000 €. È possibile ricevere un contributo per l’incontro formativo, se organizzato seguendo le indicazioni fornite su sovvenire.it/incontriformativi.

            Ecco gli step per partecipare:

             

            • Iscrivi online la tua parrocchia

              Farsi aiutare dai giovani è l’ideale: sono più abituati alle nuove tecnologie e garantiscono un gruppo di lavoro eterogeneo, mentre gli adulti contribuiscono con la loro esperienza e capacità. Non a caso l’iscrizione può essere fatta da un parroco ma anche da un responsabile maggiorenne da lui autorizzato.

              Dopo aver letto bene il regolamento, potete iscrivere la parrocchia. Si può accedere così alla pagina del “profilo”, dove scaricare e inviare i documenti necessari per partecipare.

            • Invia il progetto di solidarietà

              Scarica la scheda progetto e compilala in ogni sua parte con le caratteristiche del progetto. Quindi carica la scheda all’interno della tua pagina profilo.

              Un buon progetto deve coinvolgere la tua comunità parrocchiale e soddisfare i criteri di valutazione.

            • Organizza l’incontro formativo

              Per partecipare, infatti, oltre a scrivere il progetto, ti chiediamo di organizzare con la parrocchia un incontro formativo sul sostegno economico alla Chiesa cattolica. Puoi realizzarlo ex-novo, entro il 31 Maggio. Oppure potresti già averlo realizzato: in questo caso deve essere avvenuto dal 01/06/2018 al 31/01/2019.

              La procedura per l’incontro formativo è spiegata su sovvenire.it. Rispettandola avrai la possibilità di partecipare a TuttixTutti e potresti anche ricevere un rimborso da 500 a 1.500 €, a prescindere dall’esito del concorso.

            • Scopri se il tuo progetto ha vinto il contributo

              Il 30 Giugno pubblicheremo su questo sito i nomi dei progetti vincitori, selezionati in base ai criteri di valutazione della Giuria. C’è in palio un contributo da 15.000 € e altri 9 premi, scoprili tutti.

             

            Da qualche parte tra Platone e la “Mappa Mundi”. La cartina salesiana 2019

            Si evidenzia la notizia pubblicata su InfoAns – Agenzia iNfo Salesiana – con la versione aggiornata della mappa sui Salesiani nel mondo.

            (ANS – Roma)

            Sappiamo quanto Don Bosco amasse le mappe geografiche. Le osservava con grande attenzione e faceva affidamento su di esse, soprattutto in un’epoca in cui i suoi orizzonti viaggiavano ben al di là del Piemonte e di quella che nella seconda metà dell’Ottocento andava costituendosi come Italia unita, per raggiungere il ben più vasto mondo delle anime da salvare, di giovani e anziani indifferentemente, e soprattutto delle anime ancora non illuminate dalla fede in Gesù Cristo.

            don Filiberto González, SDB
            Consigliere Generale per le Comunicazioni Sociali

            Come da tradizione, si è rinnovato il paziente lavoro di produzione di una mappa sui “Salesiani nel mondo”.

            Sul sito www.bosco.link, è disponibile in due versioni:

            Pacifico-centrica: 128x91cm, 256x182cm, 384x273cm

            Eurocentrica: 128x91cm, 256x182cm, 384x273cm

            Fu Platone, in uno dei suoi “Dialoghi”, a descrivere la sfera del mondo come qualcosa che un’anima, elevandosi in un momento di suprema trascendenza, potrebbe vedere come modellata “di colori più numerosi e più belli di quelli che abbiamo mai visto”.

            Poi abbiamo la famosa “Mappa Mundi” – la più importante delle quali, risalente al 1300, è conservata nella cattedrale di Hereford in Inghilterra. Misura 1,59 x 1,34 metri, ed è costituita da un unico foglio di pergamena (pelle di vitello).

            Chiaramente in un contesto cristiano, Gerusalemme è al centro, l’Oriente è al vertice. L’Oriente, dove sorge il sole, era il luogo dove i cristiani medievali aspettavano la seconda venuta di Cristo – quando tutta la geografia avrebbe cessato di essere rilevante!

            Così, la mappa dei Salesiani nel mondo s’inserisce da qualche parte tra questi due elementi, prendendo in prestito qualcosa della bellezza del primo e del significato salvifico della seconda – “La Santità anche per te” è in bella evidenza, come promemoria, in alto.

            La mappa dei Salesiani nel Mondo è realizzata a proiezione di Miller, considerata oggigiorno come un valido compromesso in grado di evitare gli estremi della proiezione di Mercatore (anche se, cosa abbastanza interessante, questi si presentano in gran parte nell’Artico e nell’Antartico, nessuno dei quali – per ovvie ragioni – appare nella nostra mappa).

            La mappa salesiana contiene un grande ricchezza d’informazioni, una sorta di mini-annuario (e difatti si basa sul Vol. 2 dell’edizione 2019 dell’Annuario salesiano), con tante informazioni sulle presenze e i salesiani nel mondo, elencati sia per Nazioni, sia per Ispettorie.

            Non poteva mancare, poi, il codice QR.

            Quindi ora non resta altro che scaricare la mappa!