Intenzione Missionaria del Mese di Febbraio

L’intenzione missionaria per il mese di Febbraio proposta dalla Animazione Missionaria:

PER I MISSIONARI NELLE AMERICHE
Perché mantengano vivo in loro
L’amore di Gesù per i giovani poveri

Lettera del Rettor Maggiore su due nuovi Venerabili salesiani

Il Rettor Maggiore, Ángel Fernández Artime, scrive ai confratelli salesiani ed alla Famiglia salesiana tutta, in occasione della Venerabilità dei Servi di Dio Padre Francesco Convertini, salesiano missionario in India, Padre Josè Vech Vandor, salesiano missionario a Cuba.

La Venerabilità è il riconoscimento da parte della Chiesa che un Servo di Dio ha praticato in grado eroico le virtù teologali della fede, speranza e carità verso Dio come verso il prossimo, e le virtù cardinali della prudenza, giustizia, temperanza e fortezza e le altre virtù connesse.

“Rendiamo grazie per questi nuovi Venerabili della Famiglia Salesiana che ci ricordano la passione missionaria del carisma salesiano, vissuto con fedeltà ed eroismo anche in condizioni difficili e di prova” ha commentato don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana.

Riportiamo il testo integrale del messaggio del Rettor Maggiore.

 

 

 

51ma. Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

In occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono di giornalisti, autori e scrittori oltre che della Congregazione Salesiana, segnaliamo il Messaggio del Santo Padre Francesco per la 51ma. Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che quest’anno si celebra, in molti Paesi, domenica 28 maggio, Solennità dell’Ascensione del Signore.

 

«Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5).
Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo

L’accesso ai mezzi di comunicazione, grazie allo sviluppo tecnologico, è tale che moltissimi soggetti hanno la possibilità di condividere istantaneamente le notizie e diffonderle in modo capillare. Queste notizie possono essere belle o brutte, vere o false. Già i nostri antichi padri nella fede parlavano della mente umana come di una macina da mulino che, mossa dall’acqua, non può essere fermata. Chi è incaricato del mulino, però, ha la possibilità di decidere se macinarvi grano o zizzania. La mente dell’uomo è sempre in azione e non può cessare di “macinare” ciò che riceve, ma sta a noi decidere quale materiale fornire (cfr Cassiano il Romano, Lettera a Leonzio Igumeno).

Vorrei che questo messaggio potesse raggiungere e incoraggiare tutti coloro che, sia nell’ambito professionale sia nelle relazioni personali, ogni giorno “macinano” tante informazioni per offrire un pane fragrante e buono a coloro che si alimentano dei frutti della loro comunicazione. Vorrei esortare tutti ad una comunicazione costruttiva che, nel rifiutare i pregiudizi verso l’altro, favorisca una cultura dell’incontro, grazie alla quale si possa imparare a guardare la realtà con consapevole fiducia.

Credo ci sia bisogno di spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione sulle “cattive notizie” (guerre, terrorismo, scandali e ogni tipo di fallimento nelle vicende umane). Certo, non si tratta di promuovere una disinformazione in cui sarebbe ignorato il dramma della sofferenza, né di scadere in un ottimismo ingenuo che non si lascia toccare dallo scandalo del male. Vorrei, al contrario, che tutti cercassimo di oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure o l’impressione che al male non si possa porre limite. Del resto, in un sistema comunicativo dove vale la logica che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia, e dove il dramma del dolore e il mistero del male vengono facilmente spettacolarizzati, si può essere tentati di anestetizzare la coscienza o di scivolare nella disperazione.

Vorrei dunque offrire un contributo alla ricerca di uno stile comunicativo aperto e creativo, che non sia mai disposto a concedere al male un ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce le possibili soluzioni, ispirando un approccio propositivo e responsabile nelle persone a cui si comunica la notizia. Vorrei invitare tutti a offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni contrassegnate dalla logica della “buona notizia”.

La buona notizia

La vita dell’uomo non è solo una cronaca asettica di avvenimenti, ma è storia, una storia che attende di essere raccontata attraverso la scelta di una chiave interpretativa in grado di selezionare e raccogliere i dati più importanti. La realtà, in sé stessa, non ha un significato univoco. Tutto dipende dallo sguardo con cui viene colta, dagli “occhiali” con cui scegliamo di guardarla: cambiando le lenti, anche la realtà appare diversa. Da dove dunque possiamo partire per leggere la realtà con “occhiali” giusti?

Per noi cristiani, l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia, a partire da la Buona Notizia per eccellenza: il «Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio» (Mc 1,1). Con queste parole l’evangelista Marco inizia il suo racconto, con l’annuncio della “buona notizia” che ha a che fare con Gesù, ma più che essere un’informazione su Gesù, è piuttosto la buona notizia che è Gesù stesso. Leggendo le pagine del Vangelo si scopre, infatti, che il titolo dell’opera corrisponde al suo contenuto e, soprattutto, che questo contenuto è la persona stessa di Gesù.

Questa buona notizia che è Gesù stesso non è buona perché priva di sofferenza, ma perché anche la sofferenza è vissuta in un quadro più ampio, parte integrante del suo amore per il Padre e per l’umanità. In Cristo, Dio si è reso solidale con ogni situazione umana, rivelandoci che non siamo soli perché abbiamo un Padre che mai può dimenticare i suoi figli. «Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5): è la parola consolante di un Dio che da sempre si coinvolge nella storia del suo popolo. Nel suo Figlio amato, questa promessa di Dio – “sono con te” – arriva ad assumere tutta la nostra debolezza fino a morire della nostra morte. In Lui anche le tenebre e la morte diventano luogo di comunione con la Luce e la Vita. Nasce così una speranza, accessibile a chiunque, proprio nel luogo in cui la vita conosce l’amarezza del fallimento. Si tratta di una speranza che non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori (cfr Rm 5,5) e fa germogliare la vita nuova come la pianta cresce dal seme caduto. In questa luce ogni nuovo dramma che accade nella storia del mondo diventa anche scenario di una possibile buona notizia, dal momento che l’amore riesce sempre a trovare la strada della prossimità e a suscitare cuori capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire.

La fiducia nel seme del regno

Per iniziare i suoi discepoli e le folle a questa mentalità evangelica e consegnare loro i giusti “occhiali” con cui accostarsi alla logica dell’amore che muore e risorge, Gesù faceva ricorso alle parabole, nelle quali il Regno di Dio è spesso paragonato al seme, che sprigiona la sua forza vitale proprio quando muore nella terra (cfr Mc 4,1-34). Ricorrere a immagini e metafore per comunicare la potenza umile del Regno non è un modo per ridurne l’importanza e l’urgenza, ma la forma misericordiosa che lascia all’ascoltatore lo “spazio” di libertà per accoglierla e riferirla anche a sé stesso. Inoltre, è la via privilegiata per esprimere l’immensa dignità del mistero pasquale, lasciando che siano le immagini – più che i concetti – a comunicare la paradossale bellezza della vita nuova in Cristo, dove le ostilità e la croce non vanificano ma realizzano la salvezza di Dio, dove la debolezza è più forte di ogni potenza umana, dove il fallimento può essere il preludio del più grande compimento di ogni cosa nell’amore. Proprio così, infatti, matura e si approfondisce la speranza del Regno di Dio: «Come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce» (Mc 4,26-27).

Il Regno di Dio è già in mezzo a noi, come un seme nascosto allo sguardo superficiale e la cui crescita avviene nel silenzio. Chi ha occhi resi limpidi dallo Spirito Santo riesce a vederlo germogliare e non si lascia rubare la gioia del Regno a causa della zizzania sempre presente.

Gli orizzonti dello Spirito

La speranza fondata sulla buona notizia che è Gesù ci fa alzare lo sguardo e ci spinge a contemplarlo nella cornice liturgica della festa dell’Ascensione. Mentre sembra che il Signore si allontani da noi, in realtà si allargano gli orizzonti della speranza. Infatti, ogni uomo e ogni donna, in Cristo, che eleva la nostra umanità fino al Cielo, può avere piena libertà di «entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne» (Eb 10,19-20). Attraverso «la forza dello Spirito Santo» possiamo essere «testimoni» e comunicatori di un’umanità nuova, redenta, «fino ai confini della terra» (cfr At 1,7-8).

La fiducia nel seme del Regno di Dio e nella logica della Pasqua non può che plasmare anche il nostro modo di comunicare. Tale fiducia che ci rende capaci di operare – nelle molteplici forme in cui la comunicazione oggi avviene – con la persuasione che è possibile scorgere e illuminare la buona notizia presente nella realtà di ogni storia e nel volto di ogni persona.

Chi, con fede, si lascia guidare dallo Spirito Santo diventa capace di discernere in ogni avvenimento ciò che accade tra Dio e l’umanità, riconoscendo come Egli stesso, nello scenario drammatico di questo mondo, stia componendo la trama di una storia di salvezza. Il filo con cui si tesse questa storia sacra è la speranza e il suo tessitore non è altri che lo Spirito Consolatore. La speranza è la più umile delle virtù, perché rimane nascosta nelle pieghe della vita, ma è simile al lievito che fa fermentare tutta la pasta. Noi la alimentiamo leggendo sempre di nuovo la Buona Notizia, quel Vangelo che è stato “ristampato” in tantissime edizioni nelle vite dei santi, uomini e donne diventati icone dell’amore di Dio. Anche oggi è lo Spirito a seminare in noi il desiderio del Regno, attraverso tanti “canali” viventi, attraverso le persone che si lasciano condurre dalla Buona Notizia in mezzo al dramma della storia, e sono come dei fari nel buio di questo mondo, che illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fiducia e speranza.

Dal Vaticano, 24 gennaio 2017

Sinodo dei giovani 2018 – Materiale Preparatorio

Nell’ottobre del 2018 si terrà la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

Nella mattinata del 13 gennaio si è tenuta, presso la Sala Stampa della Santa Sede, la Conferenza Stampa di presentazione del Documento Preparatorio del Sinodo, in cui i giovani presenti hanno espresso alla stampa il loro desiderio di “diventare protagonisti non solo di un futuro ancora da venire, ma anche e soprattutto di un presente che ci chiama già oggi a costruire la civiltà dell’Amore, mettendo a frutto i nostri talenti nei luoghi in cui siamo chiamati a vivere”.

Il Santo Padre ha rivolto una Lettera indirizzata direttamente ai giovani, esortandoli a partecipare attivamente al cammino sinodale, perché il Sinodo è per loro e perché tutta la Chiesa si mette in ascolto della loro voce, della loro sensibilità, della loro fede, come anche dei loro dubbi e delle loro critiche. Li invita inoltre ad ‘uscire’, sull’esempio di Abramo, per incamminarsi verso la terra nuova costituita «da una società più giusta e fraterna» da costruire fino alle periferie del mondo.

Il documento preparatorio si propone di individuare le modalità migliori per accompagnare i giovani a riconoscere e accogliere la chiamata alla vita in pienezza e per annunciare loro più efficacemente il Vangelo. Il Documento dà avvio alla fase della consultazione di tutto il Popolo di Dio: è indirizzato alle Conferenze episcopali, ai Consigli dei Gerarchi delle Chiese Orientali Cattoliche, ai dicasteri della Curia Romana e all’Unione dei Superiori Generali. È prevista, inoltre, una consultazione dei giovani stessi attraverso un sito Internet.

 

 

E se Don Bosco ti scrivesse su whatsapp?

Da oggi in rete l’ebook dal titolo “Cosa ti direbbe lui? 30 cit.Azioni alla #DonBosco maniera”, una pubblicazione voluta e realizzata dall’ufficio nazionale Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS a cura di Mariana Ciavarro, pedagogista sociale e animatrice, e Stefania Gagliano, illustratrice d’infanzia e cooperatrice salesiana. Un modo digital per celebrare il mese dedicato al santo dei giovani con 30 consigli di Don Bosco, riletti in chiave moderna e adatti ad ogni situazione del giorno.

Non una raccolta delle citazioni di Don Bosco, come già altri hanno fatto, ma pensieri e riflessioni che parlano alla quotidianità di tutti, mediante un dialogo con quel “padre, maestro ed amico” che tiene davvero alla felicità di ognuno.  E perché non farlo con un mezzo moderno come le chat? L’ebook contiene 30 situazioni in cui ciascuno può trovarsi, in qualunque età della vita.

«Abbiamo pensato a questo ebook per celebrare il nostro “padre, maestro ed amico” Don Bosco, “l’apostolo della buona stampa” come fu definito per la sua grande produzione letteraria, buona parte della quale a favore dei giovani – ha sottolineato Don Giovanni D’Andrea, presidente di Salesiani per il Sociale. «Realizzando questo ebook crediamo di essere dentro il solco della memoria ed allo stesso tempo dell’innovazione, dello stare “al passo coi tempi”. Ci auguriamo possano essere da stimolo per una riflessione che aiuti il cammino della vita a partire dall’interiorità di ciascuno».

L’ebook è scaricabile gratuitamente  in formato epub (per lettori di libri digitali) o in pdf (per dispositivi Windows o Macintosh).

Note di PG: n° speciale della rivista in preparazione al Sinodo 

La XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi si terrà nell’ottobre del 2018 sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale“.
Il tema – riferisce Papa Francesco in una nota – “intende accompagnare i giovani nel loro cammino esistenziale verso la maturità affinché, attraverso un processo di discernimento, possano scoprire il loro progetto di vita e realizzarlo con gioia, aprendosi all’incontro con Dio e con gli uomini e partecipando attivamente all’edificazione della Chiesa e della società”.​

Proprio in vista del Sinodo uscirà un numero speciale di “Note di Pastorale Giovanile”, che sarà valorizzato anche in occasione del Convegno di PG della CEI.
Nella lettera firmata da don Rossano Sala, direttore di NPG, ci sono tutte le indicazioni di contenuto e di costi.


La dinamica è la stessa adottata in occasione della pubblicazione speciale del numero estivo: ogni Ispettoria, Ufficio ed Ente indica quante copie ne prende e lo comunica all’indirizzo mail di don Giancarlo: giadeni@gmail.com oppure 064940442.
Il numero speciale sarà pronto per la metà di febbraio e potrà essere consegnato nelle singole ispettorie,uffici o enti.
I lineamenta del Sinodo usciranno a metà gennaio, per cui il team redazionale sarà nei tempi giusti per affrontare il tema e farne oggetto di lettura, studio e condivisione.
La scadenza per la prenotazione del numero speciale è venerdì 20 gennaio 2017.

Inoltre, si rinnova l’invito ad abbonarsi a NPG, uno strumento di formazione e di accompagnamento nel proprio servizio educativo-pastorale. La scadenza della promozione per l’abbonamento a 35 euro è lunedì 16 gennaio 2017.

 

Bolivia, Giovani per i Giovani: il VIS lancia l’opportunità a 4 volontari

​La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha pubblicato il Bando per la selezione di n. 106 volontari da impiegare in progetti per i Corpi Civili di Pace​.​

​ L’istituzione dei Corpi Civili di Pace rappresenta una novità quasi assoluta​ e promuove un passo importante per la realizzazione di una più ampia e strutturata “difesa civile, non armata e non violenta” in situazioni di conflitto e di emergenze ambientali.
Il bando è attualmente aperto e ci si può candidare entro le ore 14.00 del 10 febbraio 2017.

​Il Volontariato Internazionale per lo Sviluppo – VIS, Organizzazione Non Governativa, in collaborazione con SCS, si presenta a tale bando con il progetto “Giovani per i Giovani: per una convivenza pacifica e armoniosa a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia“, dando l’opportunità a 4 giovani volontari,  tra i 18 e i 2​8​ anni, di prestare il loro servizio in Bolivia, a Santa Cruz de la Sierra.
E’ un’occasione per vivere un’esperienza di servizio di 12 mesi​ ​nell’ambito di attività di Educazione alla Pace, il bando è aperto anche a chi ha già fatto il Servizio Civile.

A questo link la scheda progetto e le modalità di partecipazione.

Condominio Solidale “A casa di Zia Jessy” – NEWSLETTER dicembre 2016

La newsletter di dicembre del condominio solidale “A Casa di Zio Jessy”

Bollettino Animazione Missionaria – Dicembre 2016

E’ disponibile il Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana “Cagliero 11”, la pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane.

Mostra PONTIFEX I grandi papi da Pio IX a Francesco

Il Museo Diocesano di Torino in collaborazione con il progetto “Museo dei Papi” di Padova è lieto di presentare:

PONTIFEX
I GRANDI PAPI DA PIO IX A FRANCESCO

Mostra di oggetti papali, documenti e reliquie dei Pontefici provenienti dal progetto Museo dei Papi di Padova: un percorso di fede, preghiera e arte che si fondono nello scenario incantevole del Museo Diocesano di Torino.

La mostra è stata pensata e voluta fortemente al termine di questo Anno Santo per voler offrire ai pellegrini uno strumento efficace per approfondire e conoscere meglio il Pontificato degli ultimi dodici Papi. Sarà inaugurata il 1° dicembre 2016 e aperta al pubblico dal 2 dicembre sino al 29 gennaio 2017.

La Mostra ha avuto il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino.

Museo Diocesano, Piazza San Giovanni, 4, sotto il Duomo di Torino

Orari e giorni di apertura:

mercoledì: ore 14,00 – 18,00 venerdì, sabato, domenica: ore 10,00 – 18,00

Per informazioni:

info@museodeipapi.it tel. 347.7560006

 

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Manifesto della Mostra