Campobosco 2022 – Il Rettor Maggiore ai giovani: “Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

Si è concluso l’8 agosto con il ritorno a Barcellona dei circa 800 partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo.

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Si è chiuso l’8 agosto, con il ritorno a Barcellona dei circa 800 giovani partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di discernimento e scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo. Nelle ultime giornate i partecipanti hanno vissuto alcuni tra i momenti più significativi del loro viaggio, con le tappe a Mornese, Torino e Valdocco, e le parole di animazione della Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Chiara Cazzuola, e del X Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Il 3 agosto 2022 i ragazzi e le ragazze del MGS hanno riempito di allegria e di colore le strade e i luoghi carismatici del piccolo paese di Mornese. Giunti con 14 pullman, i giovani, divisi in due grandi gruppi, hanno visitato a rotazione la Valponasca, la parrocchia, le case del paese e il Collegio e hanno celebrato l’Eucarestia ai Mazzarelli, nel santuario.

In serata, l’appuntamento comune per tutti, tanto atteso soprattutto dai giovani provenienti dalle realtà delle FMA, per la “Buona notte salesiana” di Madre Chiara Cazzuola.

“Sono molto contenta di potervi incontrare. Vi ho seguiti in questi giorni attraverso i video, le interviste, l’ascolto dell’inno e tutto quello che avete vissuto in queste prime giornate. È speciale incontrarvi in questo cortile desiderato da Don Bosco, in cui riecheggia la consegna data da Madre Mazzarello, che si rinnova per noi vedendovi qui stasera: ‘A te le affido’; e possiamo completare, con un’aggiunta, pensando a tutti voi: A te li affido”.

Con le parole di Papa Francesco nel suo recente viaggio in Canada, Madre Cazzuola li ha poi incoraggiati ad andare avanti, senza perdere la speranza, puntando sempre “verso l’alto” e facendo squadra, per “essere luce”:

“Anche voi, chiamati alle altezze del cielo e a splendere in terra, siete fatti per brillare insieme”.

Quindi, ha terminato assicurando loro la preghiera a Maria Ausiliatrice da parte sua e di tutte le FMA.

Dopo aver trascorso la giornata di giovedì quattro agosto ancora tra riflessioni, meditazioni, spiritualità e condivisione, i giovani del MGS della penisola iberica hanno vissuto nella giornata del 5 agosto il tanto atteso incontro con “Don Bosco”, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, e poi hanno avuto modo di ascoltare la viva voce del “Don Bosco di oggi”, Don Á.F. Artime.

Come consueto per tutta l’esperienza, i giovani sono stati divisi in due gruppi: quelli del primo gruppo hanno avuto l’opportunità di perlustrare l’intero complesso della Casa Madre salesiana: il Museo Casa Don Bosco, autentico scrigno di ricchezze di salesiane; la basilica, con le numerose cappelle e le figure di santità salesiana; e il cortile, luogo di mille aneddoti legati alla figura del Santo dei Giovani e dei personaggi che popolarono il primo Oratorio.

Quelli del secondo gruppo, accompagnati da don Alejandro Guevara, Animatore Spirituale Mondiale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, hanno conosciuto alcuni luoghi fondamentali dell’esperienza torinese di Don Bosco esterni alla cittadella salesiana, come il “Rondò della Forca” e la statua dedicata a don Cafasso, confessore dei condannati a morte; il Santuario della Consolata, dove Don Bosco andava a pregare; la Chiesa di San Francesco, con la sua sacrestia dove Don Bosco incontrò il primo ragazzo dell’oratorio, Bartolomeo Garelli.

Alle cinque del pomeriggio, di nuovo tutti insieme, ragazzi e ragazze hanno avuto un incontro di dialogo con il Rettor Maggiore, nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Il X Successore di Don Bosco ha risposto con tono amichevole e rilassato alle domande di alcuni giovani su temi riguardanti Don Bosco oggi, il carisma salesiano nel mondo, la risposta salesiana ai giovani più poveri (in merito alla quale ha parlato della necessità di avere delle “case salesiane con porte aperte e presenze affettive ed efficaci”); sulla sinodalità (per cui ha parlato di una Chiesa in cui tutti hanno un posto); e anche su temi dibattuti, come il ruolo delle donne nella Chiesa e il celibato nel sacerdozio; o, ancora, sull’essere cristiano nel mondo di oggi, sui momenti belli e quelli spiacevoli dei suoi otto anni e mezzo come Rettor Maggiore e sulle sfide che i giovani di oggi devono affrontare.

Alle 18:30 ha avuto poi inizio la Messa – trasmessa anche sulle reti sociali –  presieduta dal Rettor Maggiore e concelebrata da numerosi altri salesiani, tra cui don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere per la Pastorale Giovanile, e don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Di fronte all’intera basilica piena di giovani, Don Á.F. Artime ha presentato il luogo in cui si trovavano, spiegando che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice i missionari salesiani partirono dal 1875 per tutti gli angoli del mondo, e ha illustrato anche la pala d’altare del Lorenzone raffigurante Maria Ausiliatrice. Poi ha ripreso i tre verbi che guidano il Campobosco 2022 – “osa”, “fidati” e “vivi” – e ha affermato:

“Osate affrontare le sfide della vita e mettetele nelle mani di Dio, perché vi darà una grande pace; abbiate fiducia nel fatto che Dio ci sostiene e vivete in pienezza, essendo felici del vostro progetto di vita”.

“Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

è stata, infine la sua consegna.

La giornata di sabato 6 agosto ha poi visto i due gruppi di giovani invertire gli itinerari di visita alla Torino salesiana e a Valdocco rispetto a quelli del giorno precedente. Nel pomeriggio, invece, tutti radunati nella Cattedrale di Torino, che ospita la reliquia della Sindone, i giovani del Campobosco hanno partecipato all’Eucaristia presieduta da don José Miguel Núñez Moreno, Direttore del Centro Salesiano di Pastorale Giovanile della Spagna; il quale, da parte sua, ha esortato i giovani con queste parole:

“Il Campobosco ha messo il fuoco dentro di noi; vogliamo che si incarni in giovani audaci e capaci di cambiare il mondo, come Don Bosco chiese e realizzò a suo tempo”.

E poi, con riferimento alla Sindone, ha concluso:

Vogliamo chiedere a Dio che anche noi possiamo portare la sua impronta in mezzo agli altri, come la Sindone ha fatto con Gesù”.

Con la conclusione della Messa d’Invio, i circa 800 giovani che hanno partecipato al Campobosco 2022 sono stati rimandati alle loro presenze salesiane di origine come testimoni di ciò che hanno vissuto in questi intensi giorni a Barcellona, Castelnuovo Don Bosco, Mornese e Torino, portando con loro una rinnovata fede in Cristo Gesù e un nuovo entusiasmo per mettersi a disposizione dei loro coetanei.

Mornese – 150° dell’Istituto FMA: Vicario del Rettor Maggiore presiede le professioni perpetue di quattro religiose

Venerdì 5 agosto 2022, nel 150° anniversario della Fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, alla presenza della Madre Generale dell’Istituto Chiara Cazzuola, ha presieduto una solenne Eucaristia all’interno del Santuario dedicato a “Santa Maria Domenica Mazzarello” presso Mornese, nel corso della quale quattro FMA hanno emesso la loro Professione Perpetua.

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Venerdì 5 agosto 2022, nel 150° anniversario della Fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, alla presenza della Madre Generale dell’Istituto, Madre Chiara Cazzuola, e di altre sue consorelle del Consiglio Generale, ha presieduto una solenne Eucaristia all’interno del Santuario dedicato a “Santa Maria Domenica Mazzarello” presso Mornese, nel corso della quale quattro FMA – originarie di Timor Est, Cina e Medioriente – hanno emesso la loro Professione Perpetua, atto pubblico ed ecclesiale.

Don Martoglio sin dall’inizio della celebrazione ha espresso la sua gioia per poter partecipare a un evento di fedeltà del Signore e delle FMA in una data storica tanto significativa per l’Istituto delle FMA.

“La prima grazia che chiediamo, per noi e per loro, è di essere profondamente innamorati di Dio”,

ha detto riprendendo la lettura dal Cantico dei Cantici.

“L’espressione più vera della nostra consegna al Signore è la nostra umanità, che comunica la presenza di Dio. ‘Siate sempre lieti’ (1Tes 5, 16-24), dice San Paolo”.

Commentando il brano di Vangelo, il Vicario del Rettor Maggiore ha poi sottolineato:

“Alle nozze di Cana manca il vino, manca la gioia. Se ne accorge Maria, e fa accorgere quando c’è qualcosa che si rompe. Chiama i servi e dice: ‘Fate quello che vi dirà’. L’intercessione di Maria produce miracoli”.

Infine, ha augurato a ciascuna delle professande:

“Trasforma le anfore della tua vita in una gioia piena e senza fine. Consegnati a Dio, e Lui che è la tua pace, la tua serenità, trasformerà la tua sofferenza, la tua vita, e tramite di te, la vita di tante persone. Questo è il segno di essere consacrati, consegnati”.

Successivamente si è realizzato il rito della Professione religiosa: in rappresentanza del mondo intero e sulla scia di generazioni di FMA che in 150 anni di storia hanno risposto al Signore nella donazione totale di sé, le quattro candidate hanno concretizzato pubblicamente il loro desiderio di donarsi completamente al Signore per servire i giovani secondo il progetto di San Giovanni Bosco e di Santa Maria Domenica Mazzarello, unendo per sempre la propria vita al sacrificio di Cristo. Subito dopo ciascuna ha ricevuto un simbolo prescelto: una corona di fiori, una lampada accesa, una corona del rosario.

Al termine della celebrazione e dei ringraziamenti delle Neoprofesse Perpetue, Madre Chiara Cazzuola, a nome dell’Istituto, ha ringraziato il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, per aver donato la presenza del suo Vicario in questo giorno così importante per la storia dell’Istituto, i sacerdoti concelebranti, le famiglie e tutti coloro che le hanno accompagnate nel cammino.

Nell’occasione ha ricordato anche le tante FMA che, in quello stesso giorno, in tutte le parti del mondo, hanno celebrato le Prime Professioni, le Professioni Perpetue e altri anniversari di consacrazione al Signore.

Preparativi per la 153ª Spedizione Missionaria Salesiana

Sono in corso i preparativi per la 153ª Spedizione Missionaria Salesiana. In risposta all’appello missionario lanciato nello scorso 18 dicembre 2021 dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, 37 salesiani hanno presentato la loro disponibilità ad essere inviati come missionari. L’invio missionario sarà preceduto dal “Corso di orientamento per nuovi missionari” che si terrà al Colle Don Bosco a partire dal 1° settembre. I nuovi missionari sono ora impegnati negli ultimi preparativi per il viaggio in Italia.

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In risposta all’appello missionario lanciato nello scorso 18 dicembre 2021 dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, 37 salesiani hanno presentato la loro disponibilità ad essere inviati come missionari. Seguendo l’iter ormai consolidato, il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, è passato al livello successivo di discernimento, conferendo con i rispettivi Ispettore e Consiglio, come pure con i rispettivi Direttore e Consiglio della casa locale, in merito all’idoneità missionaria dei candidati, e si è anche assicurato che questi fossero stati precedentemente accompagnati spiritualmente.

“È una parte importante del discernimento, perché conoscono molto bene il candidato. Vogliamo anche assicurare che il candidato sia stato accompagnato per discernere la propria vocazione missionaria

ha spiegato Don Maravilla.

Sebbene sia un requisito essenziale che ogni candidato sia sempre aperto a essere inviato dove il Rettor Maggiore lo mandi, in realtà c’è sempre un buon dialogo con ogni candidato riguardo alla sua possibile destinazione missionaria”

ha aggiunto.

La destinazione di ogni missionario viene poi presentata al Rettor Maggiore e al Consiglio Generale per l’approvazione. Il prossimo invio missionario, che si terrà il 25 settembre nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, sarà composto da 25 missionari, provenienti dalle regioni Africa-Madagascar, Asia Sud, Asia Est – Oceania e Interamerica della Congregazione, e che saranno inviati in Africa, Asia Est, America-Cono Sud e Europa Centro Nord.

L’invio missionario sarà preceduto dal “Corso di orientamento per nuovi missionari” che si terrà al Colle Don Bosco a partire dal 1° settembre. I nuovi missionari, membri della 153ª spedizione missionaria, sono ora impegnati negli ultimi preparativi per il viaggio in Italia.

Gressoney – Esercizi Spirituali delle famiglie

Dal 31 luglio al 12 agosto 2022 sono tornati gli Esercizi Spirituali delle famiglie, per la prima volta svolti nel soggiorno alpino Casa Gino Pistoni di Gressoney, in Valle d’Aosta. Quasi 300 persone hanno partecipato ad un’esperienza di famiglia a 360° a tema “La tua grazia vale più della vita“.

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Quest’anno, dopo il tempo di pandemia che ci ha molto provati, è ripartita con gioia l’esperienza degli Esercizi Spirituali delle famiglie, animate dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) Primaria di Torino.

Il ritiro, che per la prima volta si è svolto nel soggiorno alpino Casa Gino Pistoni di Gressoney, in Valle d’Aosta, ha raccolto l’adesione di quasi 300 persone, nel periodo compreso tra domenica 31 luglio a venerdì 12 agosto 2022, attraverso tre turni di quattro giornate ciascuno. Don Alejandro Guevara Rodriguez e don Roberti Carelli si sono alternati alla guida delle catechesi e dei momenti di condivisione.

Si tratta di un’esperienza di famiglia a 360°: i principali protagonisti sono infatti le famiglie che si ritrovano insieme dove ogni generazione ha un suo modo di vivere con intensità questi giorni e fare esercizi per rinnovare la propria vita spirituale personale, familiare, ecclesiale e associativa.

I genitori hanno tempo e spazio per la preghiera liturgica e silenziosa seguendo un cammino di meditazione che quest’anno ha avuto come tema “La tua grazia vale più della vita” (Sal 63,4), ispirato da tre meditazioni:

  1. Pensieri nuovi: ritrovare la Parola e la Preghiera
  2. Vita nuova: rilanciare la crescita delle virtù, particolarmente l’Umiltà e Carità
  3. Relazioni nuove: le “due colonne” sognate da Don Bosco, le persone di Gesù e Maria, i due Risorti

La concretezza dell’Eucarestia e del Rosario, i Sacramenti della Comunione e della Confessione. Riflessioni, queste, che hanno poi trovato consigli e spunti in alcuni brani della Filotea di San Francesco di Sales. Le giornate sono scandite da intensi momenti di catechesi, riflessione e preghiera.

Di particolare valore è il tempo della condivisione dove alla luce dei temi proposti vengono comunicate esperienze di vita fatti gioiosi e dolorosi in un clima di grande ascolto, rispetto e profonda partecipazione. Si sperimenta la gioia di camminare insieme e condividere il cammino della fede centrando la propria vita in Gesù Eucarestia e affidati a Maria ausiliatrice.

Mentre i genitori vivono l’esperienza degli esercizi spirituali, i bambini i ragazzi e i giovani, sotto la guida degli animatori, figli più grandi di queste stesse famiglie, trascorrono giornate con percorsi distinti e ben curati di gioco, preghiera e formazione, frutto di una preparazione attenta portata avanti durante l’anno e vivendo nel concreto il precetto di San Francesco di Sales “fate tutto per amore, nulla per forza”.

Il Tempo del Creato sta per cominciare: dal 1° settembre al 4 ottobre un periodo speciale per prendersi cura della Creazione

Dal 1 settembre al 4 ottobre si terrà l’annuale celebrazione Il Tempo del Creato, per ascoltare e rispondere insieme al grido del Creato e porre attenzione ai gridi della Terra e dei Poveri. Il tema della celebrazione per il 2022 è Ascolta la Voce del Creato”.

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Il Papa invita anche quest’anno a celebrare il Creato e a porre attenzione al grido della Terra e al grido dei Poveri. Il Tempo del Creato è la celebrazione annuale cristiana per ascoltare e rispondere insieme al grido del Creato: la famiglia ecumenica nel mondo si unisce per pregare e proteggere la nostra casa comune, l’Oikos di Dio. Il Tempo della “Celebrazione” inizia il 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, e si conclude il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia, amato da molte confessioni cristiane.

Nel messaggio di quest’anno, Papa Francesco scrive così:

“È un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune. Originariamente ispirato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra ‘conversione ecologica’, una conversione incoraggiata da San Giovanni Paolo II come risposta alla ‘catastrofe ecologica’ preannunciata da San Paolo VI già nel 1970”.

Durante il Tempo del Creato, la preghiera e l’azione comune possono aiutare ad ascoltare le voci di coloro che sono stati messi a tacere. Nella preghiera piangiamo gli individui, le comunità, le specie e gli ecosistemi che sono andati perduti e coloro i cui mezzi di sussistenza sono minacciati dalla perdita di habitat e dal cambiamento climatico.

Tema 2022

Il Movimento Laudato Si’ guida nel riflettere sulla tematica, che quest’anno sarà Ascolta la Voce del Creato”:

“Durante la pandemia di COVID-19, molti hanno acquisito familiarità con l’essere silenziati durante le conversazioni. E così anche molte voci sono silenziate nel discorso pubblico sul cambiamento climatico e sull’etica della conservazione della Terra: sono le voci di coloro che subiscono gli impatti dei cambiamenti climatici; le voci di persone che detengono una saggezza generazionale su come vivere con gratitudine entro i limiti della terra. È la voce della Terra. Il tema del Tempo del Creato 2022 aumenta la consapevolezza del nostro bisogno di ascoltare la voce del creato.”

L’ascolto della voce del creato offre ai membri della famiglia cristiana un ricco punto di ingresso per il dialogo e la pratica interreligiosa e interdisciplinare. Ascoltando la voce di tutto il creato, gli esseri umani di tutte le culture e di tutti i settori della vita possono unirsi alla nostra vocazione alla cura della nostra casa comune (oikos). Le Ispettorie e opere salesiane sono tutte invitati a prendere parte alle celebrazioni.

Nelle prossime settimane, il Settore per la Pastorale Giovanile della Sede Centrale Salesiana lancerà un nuovo documento per tutta la Congregazione e alcune proposte concrete. Intanto è già possibile iniziare a pensarci.

È inoltre possibile anche scaricare la guida alle celebrazioni, disponibile in varie lingue ai seguenti link:

ITA: Guida alla celebrazione 2022

ENG – CELEBRATION GUIDE 2022 

ESP – Guía de celebración 2022 

POR – GUIA DE CELEBRAÇÃO 2022

FRA – Guide de Célébration 2022

Una giornata dedicata a Giovanni Massaglia, allievo di Don Bosco e amico di Domenico Savio

Lo scorso 15 agosto, nella Chiesa della Madonna della Neve a Marmorito Santa Maria di Aramengo (Asti), si è tenuto un pomeriggio dedicato al Chierico Giovanni Massaglia, allievo di San Giovanni Bosco e amico di San Domenico Savio.

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Lo scorso 15 agosto, nella frazione di Marmorito Santa Maria di Aramengo (Asti), suo luogo d’origine, si è svolto un pomeriggio dedicato al Chierico Giovanni Massaglia (1° maggio 1838 – 20 maggio 1856), Testimone della Fede, allievo di San Giovanni Bosco e amico di San Domenico Savio.

L’evento, svoltosi nella Chiesa della Madonna della Neve, è stato avvalorato dalla presenza e dall’intervento di don Giovanni Rolandi, SDB, Direttore del Colle Don Bosco e organizzato e patrocinato dalla Parrocchia S. Antonio Abate di Aramengo (rappresentata dal Parroco Don Giovanni Villata, coadiuvato dallo storico locale Beppe Moiso), e dal Comune di Aramengo (rappresentato dal  Sindaco Giuseppe Marchese), realtà comunitarie che hanno custodito e tramandato fino ad oggi la fama di santità di Giovanni Massaglia. Ovviamente, il cuore della tradizione locale consiste nelle memorie della Famiglia Massaglia (rappresentata dalle sorelle Angela e Maria Teresa Massaglia), che, a livello di archivio storico privato, ne custodisce il materiale scolastico e le reliquie.

I vari momenti commemorativi, che hanno messo in luce il suo ritratto pittorico, la chiesa in cui sbocciò la sua vocazione ed il caseggiato in cui nacque e morì, dove è stata inaugurata una targa commemorativa, hanno accompagnato la proiezione del cortometraggio “Vita di Giovanni Massaglia e Domenico Savio secondo la storia”, curato da Ornella Ceruti di Nebbiuno (NO). Premesso che la tradizione salesiana resta quella fondamentale ed insostituibile, nell’ultimo decennio, la Ceruti ha raccolto, documentato, restaurato e coniugato tutte le tradizioni che raccontano la vita di Giovanni Massaglia e Domenico Savio, amici inseparabili. Il risultato editoriale sono tre libri (pro-manoscritto, edizione extra commerciale), più un opuscolo che li riassume in poche pagine ricche di illustrazioni, dal quale è stato tratto il cortometraggio.

La rigorosa ricostruzione storica, svelando l’inedita biografia del suo “vero amico per le cose dell’anima”, arricchisce la biografia di Domenico Savio e, in definitiva, riporta in primo piano la Compagnia dell’Immacolata Concezione, personificazione dell’apostolato dei giovani tra i giovani, che costituisce il frutto maturo e duraturo della loro amicizia umanamente e cristianamente perfetta.

Giovanni era il primogenito dei coniugi Pietro Massaglia di Marmorito (frazione e parrocchia di Santa Maria) e Maria Garesio di Mondonio, contadini benestanti e distinti, perché proprietari ed istruiti. Nel 1853, all’età di 15 anni, avrebbe potuto passare dall’Educandato di Cocconato, sede del ginnasio inferiore, al Collegio di Chieri, sede del ginnasio superiore. Invece, manifestando il suo indirizzo vocazionale, suscitò la contrarietà paterna, che lo spogliò di tutto e lo portò a Torino, in cerca di un benefattore disposto ad accasarlo e a patrocinare i suoi studi in direzione del sacerdozio. L’incontro con Don Bosco decise in positivo anche il futuro di Domenico Savio, perché gli procurò l’amicizia sostenitrice, grazie alla quale riuscì a “farsi santo, e presto santo”. Infatti, essendo più avanti di quattro anni nell’età e negli studi ed essendo entrato nel Convitto dell’Oratorio un anno prima, il Massaglia fu per il Savio un provvidenziale fratello maggiore. Si conobbero nel 1853 a Mondonio, terra comune. A Valdocco, convissero nell’anno scolastico 1854/55 e nella prima metà del successivo. Ad accomunarli, fu “l’innocenza della vita e la perseveranza nel bene sino all’ultimo respiro”, attestata da Don Bosco, coronata da doni carismatici, registrati e resi noti da Don Michele Molineris in una pubblicazione del 1971:

“Avevano le stesse disposizioni morali, volevo dire mistiche, che creano appunto un santo da altare”.

Giovanni era un bel giovane, di buona statura e costituzione forte, molto promettente negli studi. Il 30 settembre 1855, fu rivestito dell’abito da chierico, da Don Bosco in persona, ai Becchi. Lasciò incompiuto il primo anno del corso seminaristico di filosofia. Appena diciottenne, morì in famiglia, a tre mesi dal rientro per malattia polmonare. Domenico, debole di polmoni fin dall’infanzia, lo raggiunse in Paradiso una decina di mesi dopo, quasi quindicenne.

 

Vivere il cambiamento come opportunità per migliorare: verso l’“SDB Change Congress”

Di seguito l’articolo di ANS, Agenzia Informativa Salesiana, che riporta l’evento “SDB Change Congress”, che si svolgerà a Roma dal 19 al 23 settembre 2022.

(ANS – Roma) – Manca meno di un mese e mezzo all’evento “SDB Change Congress” (Roma, 19-23 settembre 2022), l’appuntamento fortemente voluto dall’Economato Generale della Congregazione Salesiana per “potenziare la capacità di fare rete in campo economico attraverso la promozione della connessione e la condivisione tra gli Economi”. La ricca e variegata platea di relatori ed esperti chiamati ad intervenire intende assicurare un’opportunità di formazione di alto livello, in grado di condurre tutta la Congregazione verso un’economia sostenibile e nella comprensione di un mondo sempre più complesso, in cui i Figli di Don Bosco devono poter continuare ad accompagnare i giovani.

L’interesse verso l’SDB Change Congress è già molto elevato, tant’è che i posti disponibili sono andati già tutti esauriti. Gli Economi ispettoriali, i Responsabili degli Uffici di Pianificazione e Sviluppo (PDO), delle Procure Missionarie, delle ONG salesiane e di organizzazioni internazionali e del terzo settore – cioè i destinatari privilegiati del congresso – hanno aderito in massa alla proposta, e durante il congresso, oltre a ricevere una valida formazione su temi di grande attualità, verranno anche sfidati a creare reti collaborative, poiché tutta la Congregazione si deve preparare per il futuro.

L’obiettivo ultimo dell’“SDB Change Congress”, infatti, è concepire e vivere il cambiamento come opportunità per migliorare. In particolare, l’appuntamento ideato dal sig. Jean Paul Muller, SDB, Economo Generale della Congregazione, assieme ai suoi collaboratori, intende focalizzare cinque macroaree di interesse, allo scopo di fornire soluzioni e linee guida per affrontare al meglio i cambiamenti sociali, economici e ambientali che il mondo sta vivendo. Esse sono, nel dettaglio: l’Economia sostenibile, la Spiritualità e la leadership salesiana, l’Intelligenza Artificiale, la Comunicazione del futuro, e la Prevenzione della corruzione.

Se la realizzazione effettiva dell’evento avrà luogo a Roma, come ha spiegato proprio il sig. Muller, “molte cose stanno già accadendo, perché i cinque temi sono stati presi sul serio in molte Ispettorie. E dopo il Congresso continueremo a perfezionare i temi fino al prossimo Capitolo generale, per migliorare la qualità del nostro lavoro per i giovani”.

Anche sulle reti sociali si può dire che le attività siano iniziate già da mesi, con interessanti stimoli e contributi su diversi temi che sono stati resi disponibili dai vari relatori e ospiti che interverranno.

“Stiamo dando risposte che non sono più convincenti, a domande che nessuno pone più” è la provocazione che rivolge Annette Schavan, già Ministra Federale Tedesca per l’Istruzione e la Ricerca e Ambasciatrice della Germania presso la Santa Sede, che sarà chiamata ad esprimersi sul tema della leadership salesiana nei tempi che cambiano.

Da parte sua Ángel Gudiña, Responsabile delle Relazioni Aziendali di “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria di Madrid, osserva: “Ci piaccia o no la parola, la Congregazione Salesiana è una multinazionale di Educazione e Pastorale Giovanile. In effetti siamo molto bravi a farlo. Ma per mantenere la nostra ‘competitività’ dobbiamo aggiornare le nostre strutture e le nostre relazioni interpersonali al 21° secolo per continuare a raggiungere i giovani più vulnerabili. E tutto questo, senza buttare via la nostra spiritualità e il Carisma Salesiano”.

“Sommersi da uno scoraggiante eccesso di informazione, nella scomoda posizione di bersagli permanenti di abili strateghi della disinformazione, mai come oggi abbiamo bisogno di scegliere quale giornalismo consumare, perché ci aiuti davvero a leggere il mondo” ha condiviso da parte sua Pietro Saccò, giornalista di Avvenire e docente di giornalismo all’Università Pontificia Salesiana, che interverrà ad una sessione su economia e media.

“Di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza e alla cultura dello scarto si evidenzia l’urgenza di un’alternativa veramente umana. A livello economico, partendo dal magistero sociale di Papa Francesco, questa prospettiva si traduce nella proposta di ‘un’economia dal volto umano’ orientata preferenzialmente agli ultimi e alla promozione dell’ecologia integrale” è invece la considerazione del salesiano economista don Renato Tarcizio de M. Rocha, che parlerà di Economia Sostenibile.

“Forse vi starete chiedendo: il cambiamento è davvero rilevante per noi? Beh, il cambiamento avverrà e metterà alla prova i giovani di cui i Salesiani si occupano, quindi i Salesiani devono trovare delle risposte per loro” conclude, in estrema sintesi, Janko Jochimsen, avvocato e consulente, collaboratore di lungo corso dei salesiani.

Per conoscere gli altri protagonisti dell’SDB Change Congress e restare aggiornati su tutti gli ultimi sviluppi, visitare il sito del congresso o i relativi account sulle reti sociali: la pagina Facebook, il profilo Instagram e il canale YouTube.

Cagliero 11 – “Per i piccoli imprenditori” – Agosto 2022

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°164 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Agosto 2022.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Per i giovani in Laos perché siano responsabili nell’intraprendenza economica

“Preghiamo perché i piccoli e medi imprenditori, duramente colpiti dalla crisi economica e sociale, trovino i mezzi necessari per proseguire la propria attività, al servizio delle comunità in cui vivono”.

 

Cari amici,

Le celebrazioni del centenario della presenza salesiana nell’India nord-orientale di quest’anno ci riportano alla mente gli sforzi valorosi e fruttuosi dei missionari salesiani che vanno avanti dal 13 gennaio 1922. “Osare e sperare” era il motto di don Louis Mathias, capo della spedizione. In una terra estranea per lingua, cultura, tradizione, cibo, clima e in circostanze difficili, con man-canza di personale, scarsità di fondi, calamità naturali, i valorosi e coraggiosi missionari, venuti anno dopo anno, hanno vissuto la loro spiritualità missionaria salesiana con coraggio imper-territo e passione irrefrenabile portando frutti abbondanti: un vero ‘miracolo di Maria Ausiliatrice’.

Il mandato missionario è impegnativo, a volte apparentemente impossibile. Eppure, lo spirito salesiano intuitivo e sempre giovanile trova nuove vie per superare gli ostacoli con coraggio e speranza, perché Cristo ci garantisce: Io sono sempre con voi.

Don Joseph “Sunny”

 Palamthattel, SDB

Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria, Asia Sud

Missioni Don Bosco nei due Congo: Viaggio per sostenere i progetti che formano i nuovi cittadini

Di seguito il Comunicato Stampa di Missioni don Bosco relativo alla visita del presidente di Missioni don Bosco, don Daniel Antúnez, nella Repubblica democratica del Congo.

La visita del cardinale Parolin a luglio ha suscitato molte attese – I salesiani in prima fila per istruzione e difesa dei diritti dei minori

Domani 5 agosto partono per i due Congo, Kinshasa e Brazzaville, il presidente di Missioni don Bosco, don Daniel Antúnez, e la fotoreporter della stessa Onlus, Ester
Negro. Saranno ospiti della comunità salesiana, che li accompagnerà a conoscere da vicino, e a documentare per le migliaia di benefattori, le opere sostenute nei due
Paesi.

È una prima risposta all’invito del cardinale Pietro Parolin il quale a inizio dello scorso luglio ha compiuto la visita pastorale a nome di papa Francesco (bloccato in
Vaticano dall’acutizzarsi del male al ginocchio) nella Repubblica Democratica del Congo: “pace, fratellanza, gioia” sono state le parole chiave dell’omelia rivolta ai
centomila partecipanti alla celebrazione eucaristica di Kinshasa.

La stabilità del Paese africano è compromessa da numerosi mali nella società, nell’economia, nell’ambiente. I salesiani sono uno dei punti di forza per uscire
dall’attuale situazione in cui “la brama di materie prime, la sete di denaro e di potere chiudono le porte della pace e rappresentano un attacco al diritto alla vita e
alla serenità delle persone”, come ha denunciato il segretario di Stato vaticano. Le punte avanzate delle missioni dei figli di Don Bosco operano in territori dove
esistono lo sfruttamento minorile nelle miniere, il pregiudizio ancestrale verso chi nasce con anomalie fisiche, la violenza sulle giovani donne. Vivono ai confini con le
aree soggette all’azione di gruppi armai antigovernativi: pochi giorni prima della sua uccisione il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio era andato a
salutare i salesiani e i cooperanti di Goma, nella regione “calda” del Kivu.

Sullo sfondo del Congo di oggi cade l’ombra scura della ricerca senza remore morali di nuovi giacimenti di coltan (la materia prima essenziale per l’elettronica)
che vede coinvolte le multinazionali della telefonia e delle grandi migrazioni a causa dei combattimenti nel nord-est.

I missionari si dedicano alla crescita delle nuove leve per lo sviluppo del Paese con le loro scuole, i centri giovanili e le parrocchie. Sono radicati da 110 anni nel Congo democratico, da oltre 60 in quello repubblicano. Il viaggio di don Antúnez va a confermare dall’Italia salesiana l’impegno di far crescere le opere avviate e di affrontare nuove sfide: come quella della missione di Tshikapa di costruire, a ridosso dell’area diamantifera, una scuola primaria che dia opportunità di alfabetizzazione a quella metà di bambini che non può frequentare le scuole in città. Così come Missioni Don Bosco andrà a manifestare tutto il sostegno all’azione di p. Mario Perez che è il padre adottivo di centinaia di bambini accusati di stregoneria, e per questo sono perseguitati nei loro villaggi.

La descrizione del programma del viaggio del presidente Antúnez è nel sito https://www.missionidonbosco.org/news/il-primo-viaggio-missionario-di-padredaniel-in-africa/

Alleghiamo qui la sintesi di un dossier sui due Congo, realizzato con la collaborazione delle volontarie del servizio civile presso la nostra Onlus, che potremo inviare a parte ai giornalisti interessati.

Grazie per l’attenzione.

Comunicato stampa 4 agosto 2022

Antonio R. Labanca, Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Italia – Secondo Seminario sulla centralità dell’Eucarestia nel carisma salesiano

Di seguito l’articolo di ANS, Agenzia Informativa Salesiana, che riporta il seminario di approfondimento, tenutosi a Roma dal 28 al 30 luglio, sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano.

(ANS – Roma) – Dal 28 al 30 luglio, presso l’opera “San Tarcisio” a Roma, 17 salesiani sacerdoti e 2 coadiutori si sono incontrati per la seconda edizione del seminario di approfondimento sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano, a partire dagli scritti e dalla testimonianza della Serva di Dio Vera Grita, Salesiana Cooperatrice, di cui quest’anno si è celebrata l’Inchiesta diocesana della Causa di Beatificazione. L’incontro, coordinato da don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha concluso l’iniziativa online di approfondimento del Capitolo Generale 28° della Congregazione sul “sacramento salesiano della Presenza”, organizzata dal Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” e dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) settore Formazione.

Nella giornata introduttiva, valorizzando la ricorrenza del quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, don Morand Wirth SDB, grande esperto del Dottore dell’Amore di Dio, ha presentato il tema “San Francesco di Sales e la spiritualità dei ‘Tabernacoli viventi’ in Vera di Gesù”. Nel confronto tra la spiritualità di san Francesco e quella dei Tabernacoli Viventi l’intuizione di fondo risiede in entrambi i casi sull’amore di Gesù, così centrale in entrambe le esperienze mistiche. “Altra via non c’è che l’Amore ‒ dice Gesù in uno dei suoi messaggi dettati a Vera Grita ‒. Scomparite nell’abisso del mio immenso Amore”. E tra tanti punti di possibile confronto don Wirth ha scelto quelli che appaiono più significativi: la chiamata d’amore, l’unione con Gesù nell’Eucaristia, la necessità della purificazione, l’esercizio della carità, il combattimento spirituale e la missione apostolica.

Don Silvio Roggia, del Dicastero della Formazione, ha condotto la giornata di venerdì 29. Partendo da alcuni testi biblici e dei Padri della Chiesa, e da alcuni messaggi di Gesù a Vera Grita, ha guidato un laboratorio di approfondimento e di interiorizzazione della spiritualità eucaristica nella propria vita, nella vita delle comunità, nel desiderio di alimentare la crescita della consapevolezza della Presenza eucaristica nell’opera di educazione ed evangelizzazione. Tale metodologia è stata molto apprezzata, perché dalla riflessione e contemplazione personale e nel confronto fraterno sono emersi diversi spunti di ispirazione e di suggerimenti pratici per dare consistenza al “Portami con te”, tipico dell’esperienza mistica di Vera Grita.

Il pellegrinaggio nella Basilica vaticana con l’Eucarestia celebrata nelle grotte vaticane presso la Tomba di San Pietro e la preghiera presso la tomba di San Paolo VI hanno impreziosito l’incontro. Paolo VI, come ha ricordato Mariarita Scrimieri, Coordinatrice del Centro Studi Opera dei Tabernacoli Viventi, occupa un posto centrale nell’Opera dei Tabernacoli Viventi non solo perché la sua benedizione come Sommo Pontefice era indispensabile per la realizzazione dell’Opera, ma anche perché fu chiamato ad essere il primo Tabernacolo Vivente, la prima “pietra” dell’Opera.