Cagliero 11 – “Per una chiesa aperta a tutti” – Ottobre 2022

Si allega di seguito il Cagliero 11 n°166 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Ottobre 2022 e l’ultimo numero di Bosco Food con consigli culinari da ogni angolo del mondo.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per la Chiesa; sempre fedele e coraggiosa nella predicazione del Vangelo, la Chiesa sia una comunità di solidarietà, fraternità e accoglienza, sempre viva in un clima di sinodalità.

Per il dialogo e la comprensione nell’Ispettoria Salesiana e nella Chiesa in Cile.

Cari Amici,

Nel mese di luglio, nella regione del Cono Sud, si sono svolte diverse esperienze missionarie con adolescenti e giovani legati al Movimento Giovanile Salesiano. I vari gruppi giovanili e le diverse esperienze missionarie inserite nel progetto del Volontariato Missionario Salesiano sono un bel modo per presentare ai giovani il vero volto della Chiesa “in uscita”: una realtà ecclesiale aperta e accogliente, in cui si promuove la comunione e la partecipazione.

La prospettiva missionaria della Pastorale Giovanile contribuisce a una cultura della solidarietà e della testimonianza dell’amore di Dio per le persone più diverse, specialmente per i giovani più vulnerabili. Si tratta di assumere la dimensione missionaria della propria vita, che scaturisce dall’incontro con Gesù e si nutre dell’esperienza della Spiritualità Giovanile Salesiana. Tali esperienze missionarie sono terreno fertile per la maturazione e il discernimento vocazionale dei nostri giovani.

Don Sérgio Ramos de Souza, SDB Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria, Regione Cono Sud

 

Festival delle Migrazioni: spettacolo Storie Fragili

Venerdì 30 settembre 2022 si è tenuto, presso il teatro piccolo di Valdocco, lo spettacolo teatrale Storie Fragili di Yulita Ran, con regia di Olga kalenichenko. Una rappresentazione teatrale frutto di un laboratorio del 2018, realizzato e messo in scena da bambini e ragazzi russi e ucraini.

Portato in scena durante il Festival delle Migrazioni, lo spettacolo tratta della guerra e della fragilità del mondo in cui viviamo, ed ha visto come spettatori numerose classi delle scuole di Torino.

Alla fine della rappresentazione, si è tenuta una testimonianza di don Eligio Caprioglio e di alcune delle famiglie che sono partite con lui da Leopoli e che sono ospiti a Chieri.

Giornata del Salesiano Cooperatore: domenica 16 Ottobre 2022

Domenica 16 ottobre 2022 si terrà la Giornata del Salesiano Cooperatore presso l’Istituto Valsalice di Torino. L’incontro vedrà la presenza di don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, e Italo Canaletti, Consigliere Mondiale Italia e Medio Oriente.

Il tema sarà incentrato su “La fede, l’azione, la speranza: la nostra spiritualità apostolica” e la giornata prevede anche una visita facoltativa al Museo di Storia Naturale.

Le iscrizioni andranno effettuate presso il Coordinatore del Centro Locale, per info potete scrivere a: info@salcoopicp.eu.

Programma

  • Ore 9.00 – Accoglienza e registrazione
  • Ore 9.30 – Preghiera
  • Ore 9.45 – Saluto iniziale
  • Ore 10.00 – Intervento di don Stefano Martoglio (Vicario Rettor Maggiore)
  • ore 11.20 – Saluto di Italo Canaletti (Consigliere Mondiale Italia e Medio Oriente)
  • Ore 12.00 – S. Messa
  • Ore 13.00 – Pranzo
  • Ore 13.45 – Visita al Museo di Storia Naturale (facoltativo)
  • Ore 14.30 – Video Referenti Commissioni Regionali
  • Ore 15.00 – Lavori a gruppi
  • Ore 16.00 – Termine lavori e rientro

L’evento si terrà in Viale Enrico Thovez 37, Torino.

 

Valdocco: aperto il Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani

Mercoledì 28 settembre al Teatro Grande Valdocco si è aperto il Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani. Di seguito il resoconto delle prime giornate in un articolo pubblicato dal sito ANS.

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Si è aperto nel pomeriggio di mercoledì 28 settembre, nel cuore carismatico della Congregazione, a TorinoValdocco, il Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani. All’interno del Teatro Grande Valdocco i circa 300 partecipanti, giunti in rappresentanza di tutte le Ispettorie e Visitatorie della Congregazione, insieme ad un selezionato gruppo di giovani, hanno potuto ascoltare il discorso introduttivo di don Miguel Ángel García, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile Salesiana e promotore del Congresso, e ricevere le prime indicazioni utili sullo svolgimento e la metodologia delle attività da parte di don Rafael Bejarano, Referente per le Opere Sociali all’interno del Settore della Pastorale Giovanile e coordinatore di quest’appuntamento.

Presenti sul palco al momento di apertura del Congresso c’erano anche il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che per tutte le giornate dell’evento, fino al 2 ottobre, animerà un dialogo fraterno con i giovani; e don Leonardo Mancini, Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta. Entrambi hanno offerto il loro caloroso benvenuto a tutti i presenti.

Le attività del Congresso sono entrate pienamente nel vivo al mattino di giovedì 29 settembre. Di buon mattino don Bejarano e il signor Javier Carabaño Rodriguez, specialista in comunicazione e identità e legato all’ambiente salesiano, hanno guidato congiuntamente una Lectio Divina a partire l’episodio della risurrezione del figlio della vedova di Nain. In questa prima tappa del loro percorso meditativo – che si completerà nelle prossime giornate – la riflessione ha evidenziato la differenza tra la comunità gioiosa dei discepoli che hanno Gesù come loro guida e la comunità di Nain che è triste per la prematura morte del giovane.

“L’immagine che ci viene proposta da questa scena ha molto da dire al nostro carisma salesiano – hanno sottolineato le due guide della Lectio Divina –. E continua a riprodursi giorno dopo giorno, l’incontro della vita che porta speranza e gioia con situazioni di disperazione e morte in ogni angolo della terra. La proposta salesiana del settore sociale è un segno di gioia e di vita che si confronta quotidianamente con i volti crudeli e tristi di tanti giovani colpiti da miseria, violenza, ignoranza e sfruttamento”.

Successivamente è stata offerta la conferenza centrale di questa giornata, a cura del card. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo metropolita di Tegucigalpa e Coordinatore del Consiglio dei Cardinali, già Presidente di Caritas Internationalis (2007-2015). Nel suo articolato intervento, intitolato “Attualità della Dottrina Sociale della Chiesa, sviluppo umano integrale e ruolo delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani” il cardinale salesiano ha esordito sottolineando, con alcune domande volutamente provocatorie, la perdurante attualità, anche oggi, di fronte alle sfide globali e alle enormi trasformazioni sociali in atto, della Dottrina Sociale cristiana.

Quindi, ha ribadito l’importanza di vivere una vita di fede coerente e unita tra contemplazione e nell’azione:

“La nostra condotta sociale è parte integrante della nostra sequela di Cristo”

ha asserito, subito prima di spendere alcune parole per mettere in guardia dalle ideologie che rischiano di compromettere l’esistenza e l’operato dei cristiani.

Successivamente il cardinale ha preso in esame in particolare il Magistero di Papa Francesco: dapprima ne ha rimarcato la centralità dei giovani come attori del cambiamento; poi ha spiegato il concetto di pace sociale, che si realizza quando si lotta contro le disuguaglianze e si favorisce l’armonia; e ha anche sottolineato l’intuizione del Papa sul tema dell’Ecologia Integrale

“che incorpora in maniera interdisciplinare i molteplici aspetti del problema: economici, culturali, sociali…”

Infine, ha illustrato capitolo per capitolo l’Enciclica Fratelli Tutti, definita dallo stesso Pontefice la sua “Enciclica Sociale”, nella quale Papa Francesco

“indica vie concrete per chi vuole costruire un mondo più giusto e fraterno nelle relazioni quotidiane, nella vita sociale, nella politica e nelle istituzioni”.

Dopo aver affrontato anche i vari problemi globali,

“che richiedono un’azione globale”-

i temi dei Diritti, delle migrazioni, della politica come servizio, della regolamentazione dei sistemi economici, della pace, della pena di morte, della libertà religiosa… – il salesiano honduregno ha concluso invitando a riprendere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, affermando che

“la Famiglia Salesiana ha qui un orizzonte molto ampio per le opere e i servizi sociali salesiani”.

La mattinata è proseguita poi con il forum dei giovani con il Rettor Maggiore, sul ruolo degli Exallievi salesiani nelle opere sociali, e l’avvio dei minicorsi inerenti al lavoro salesiano con i giovani più bisognosi: i partecipanti hanno potuto scegliere tra i seguenti argomenti, tutti guidati da autorevoli esperti:

  • Accompagnamento spirituale di giovani a rischio
  • Costruire il Programma Educativo Pastorale Salesiano delle opere sociali a partire dalla Parola di Dio, dal Magistero della Chiesa e dalla Tradizione salesiana
  • Diritti umani, sistema preventivo e modelli di intervento sociale
  • Significatività e sostenibilità del lavoro sociale: il quadro della pastorale giovanile in relazione ai sistemi di qualità e alla gestione integrata
  • Evangelizzazione e mobilità umana (migranti, rifugiati e sfollati)
  • Il contributo dell’identità cristiana e salesiana nella costruzione delle politiche pubbliche, nella partecipazione ai forum locali e internazionali e nella mobilità sociale
  • Misurare l’impatto sulle opere sociali
  • Volontariato e innovazione sociale
  • Gestione sociale: networking con le procure, partecipazione ad associazioni internazionali, raccolta fondi
  • Carisma salesiano: cooperazione allo sviluppo, animazione, advocacy politica, Obiettivi di Sviluppo, forum ONU e UE
  • Formazione professionale, occupabilità e relazioni interistituzionali
  • Tecnologie applicate all’intervento sociale

Nel pomeriggio i lavori proseguono divisi per gruppi con la condivisione delle diverse buone pratiche realizzate in tutto il mondo nei seguenti settori:

  • Giovani di strada e riabilitazione
  • Giovani in conflitto con la legge
  • Migranti e rifugiati
  • Servizi alternativi: Circo sociale
  • Ambienti popolari
  • Donne, famiglie, popolazioni indigene
  • Reti e sviluppo istituzionale
  • Interculturalità e conflitto
  • Cooperazione allo sviluppo

Per ulteriori informazioni, visitare il sito del congresso o la pagina Facebook del Settore per la Pastorale Giovanile.

Valdocco: incontro di verifica per i Superiori salesiani giunti a metà del loro sessennio di servizio

Martedì 27 settembre si è concluso, dopo dieci giornate di lavoro, l’incontro del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e del suo Vicario, don Stefano Martoglio, con i Superiori delle Ispettorie e delle Visitatorie salesiane giunti a metà del loro sessennio di servizio. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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Si è chiuso ieri, martedì 27 settembre, dopo dieci intense giornate di lavoro, l’incontro del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e del suo Vicario, don Stefano Martoglio, con i Superiori delle Ispettorie e delle Visitatorie salesiane giunti a metà del loro sessennio di servizio. L’appuntamento, realizzato nella Casa Madre salesiana di Valdocco, ha riunito 18 Superiori provenienti dai cinque continenti e da sei delle sette Regioni salesiane (Mediterranea, Europa Centro e Nord, Africa-Madagascar, Interamerica, America Cono Sud e Asia Est-Oceania). Sono stati momenti di profonda condivisione e di ricarica alle sorgenti salesiane, per assicurare il percorso comune della Congregazione a livello globale.

All’incontro di verifica, organizzato dal Vicario del Rettor Maggiore e dal suo Segretario, don Saimy Ezhanikatt, hanno preso parte:

  • don Stefano Aspettati, Superiore della Circoscrizione Italia Centrale (ICC);
  • don Alfonso Bauer, Ispettore dell’Uruguay (URU);
  • don Igino Biffi, Ispettore dell’Italia Nord Est (INE);
  • don Paul Formosa, Superiore di Malta (MLT);
  • don Filiberto González, Ispettore di Messico-Guadalajara (MEG);
  • don Jacob Hamaguchi, Ispettore del Giappone (GIA);
  • don Marko Košnik, Ispettore della Slovenia (SLO);
  • don Alejandro José León, Ispettore del Medio Oriente (MOR);
  • don William Matthews, Ispettore dell’Australia-Pacifico (AUL);
  • don Chi-Yuen Joseph Ng, Ispettore della Cina (CIN);
  • don Justo Ernesto Piccinini, Ispettore di Brasile-San Paolo (BSP);
  • don José Angel Prado, Ispettore del Centro America (CAM);
  • don Jefferson Luis Santos, Ispettore di Brasile-Manaus (BMA);
  • don Tihomir Šutalo, Ispettore della Croazia (CRO);
  • don Joy Sebastian Thekumcherikunnel, Superiore dell’Africa Meridionale (AFM);
  • don Mario Villalba, Ispettore del Paraguay (PAR);
  • don Luis Fernando Valencia, Ispettore di Colombia-Medellín (COM);
  • don Andrew Wong, Superiore dell’Indonesia (INA).

Centro dell’appuntamento è stato, come sempre, il tempo dei colloqui individuali dei Superiori con il Rettor Maggiore e del suo Vicario, un’occasione per esaminare congiuntamente il livello di applicazione delle linee guida consegnate ad inizio mandato e delle altre eventuali raccomandazioni, così come le sfide e le realtà peculiari cui ogni Superiore deve far fronte.

Durante le giornate sono state previste numerose sessioni formative, che hanno affrontato diversi temi: la sequela di Gesù; l’unica consacrazione salesiana nelle due forme, clericale e laicale; il discernimento e la decisione nell’avventura vocazionale di Don Bosco; la spiritualità di Don Bosco nei suoi sogni; il ruolo di Maria Ausiliatrice nell’esperienza spirituale del Santo dei Giovani; e la figura di Maria Domenica Mazzarello.

Numerose anche le uscite e i momenti di condivisione vissuti insieme dagli Ispettori al di là dei tempi in aula. I vari Superiori, infatti, hanno potuto percorrere i luoghi centrali dell’esperienza di Don Bosco e Madre Mazzarello – dal Colle Don Bosco a Chieri, da Mornese a Nizza Monferrato –, hanno concelebrato l’Eucaristia di Invio Missionario della 153a Spedizione Missionaria Salesiana e hanno potuto conoscere da vicino la realtà e l’organizzazione della Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino.

Studiò a Torino il cardinale Zen, sotto processo in Cina – La Voce e il Tempo

Il giornale La Voce e il Tempo ha dedicato un articolo al cardinale cinese Giuseppe Zen, salesiano, sotto processo in Cina per la sua fede adamantina. Di seguito l’articolo.

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Ha studiato a Torino ed è stato ordinato prete dal cardinale arcivescovo Marilio Fossati, il cardinale cinese Giuseppe Zen, salesiano, sotto processo in Cina per la sua fede adamantina.

Come informa il sito di «Avvenire», Zen si è presentato in aula nel tribunale di West Kowloon a Hong Kong insieme a cinque imputati per la gestione del Fondo per l’aiuto umanitario 612 (già bloccato nel 2021) utilizzato per finanziare le spese mediche e legali degli attivisti democratici arrestati nelle dure proteste del 2019.

«L’anziano porporato, 90 anni, è arrivato in aula sostenendosi con un bastone per partecipare all’udienza che ha esaminato questioni procedurali e la richiesta, accolta dai giudici, di sequestrare i 70 milioni di dollari di Hong Kong (9,2 milioni di euro) depositati nel fondo dell’Ong. Nonostante che l’arresto l’11 maggio, seguito dal rilascio, sia stato motivato dalla presunta «collusione con forze straniere» in base all’articolo 29 della legge sulla sicurezza che ha bloccato di fatto ogni protesta e ha visto un’ondata di procedimenti giudiziari contro individui noti per l’atteggiamento critico verso il potere, il cardinale si trova a giudizio per un reato assai meno grave».

È infatti coinvolto, insieme all’attivista e cantante Denise Ho, all’avvocatessa Margaret Ng, all’accademico Hui Po-Keung e l’attivista Sze Ching-wee in un procedimento che potrebbe trascinarsi a lungo.

«Tutti chiamati in causa – come la co-fondatrice del Partito laburista Cyd Ho, in carcere per assemblea illegale – per presunte irregolarità nella gestione del fondo. Gli accusati hanno negato ogni addebito: se ritenuti colpevoli dovrebbero pagare una multa di 1.300 euro. Più che l’entità della pena, in caso di condanna, è la loro notorietà a richiamare l’attenzione. Nonostante l’età e il ritiro dall’attività pastorale, Zen gode di notorietà per il costante sostegno al movimento democratico». Da tempo la Santa Sede è preoccupata per la vicenda legale e assicura di «seguire molto da vicino l’evolversi della situazione».

Anche se – va detto per amore di verità – Zen è un duro oppositore dell’accordo tra Santa Sede e governo comunista di Pechino sulla nomina dei vescovi, sponsorizzata da Papa Francesco e dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.

«Avvenire» ha pubblicato nei giorni scorsi la bella lettera del cardinale Fernando Filoni, prefetto emerito della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli

«La mia testimonianza sul cardinale Zen, figlio devoto di Cina e Chiesa».

Scrive l’ex prefetto:

«In un processo si intima: “Chi può parlare, parli!” Anche Gesù non si sottrasse a un giudizio che avrebbe marcato la storia e la vita di Giovanni Battista: morì testimoniando la verità alla quale nessuno è superiore, rivendicando l’unicità della legge divina. Anche Gesù pagò per la sua testimonianza alla verità: “Che cos’è la verità?” gli chiese Pilato ironizzando in un drammatico processo in cui il Nazareno era accusato di aver violato la sovranità di Roma e stava per essere condannato a una morte infame; ma quel processo, mai concluso, non sarà più dimenticato finché il Vangelo verrà annunciato sulla terra».

A Hong Kong,

«città che ho molto amato per averci vissuto oltre otto anni»

Filoni è inviato nelle Filippine, ma in realtà opera a Hong Kong in una missione di studio della Santa Sede per i rapporti con la Cina

«dove ho conosciuto don Joseph Zen Ze-kiun. Provinciale dei salesiani, un cinese tutto d’un pezzo. Intelligentissimo, acuto, dal sorriso accattivante. Come professore di filosofia e di etica era assai stimato. Parlava perfettamente l’italiano; non solo la lingua, ma i modi erano vicini alla cultura europea che aveva conosciuto frequentando da giovane le scuole europee. Si diceva di lui: “È il più italiano dei cinesi e il cinese più italiano”. È rimasto cinese e mai ha rinnegato la sua identità. Rappresentava il prototipo di una interculturalità».

Zen è nato a Shanghai il 13 gennaio 1932. È stata – ricorda Filoni –

«una città di martiri al tempo dell’occupazione dei giapponesi, periodo incredibilmente triste, carico di violenze e distruzioni. Anche la famiglia Zen ne fu vittima, perse tutti i suoi averi e dovette fuggire. Il giovane Zen non ha mai dimenticato quella esperienza e trasse da essa coerenza caratteriale, stile di vita e un grande amore per la libertà e la giustizia. Shanghai fu eroica, ed eroi furono considerati, quasi intoccabili anche dal regime comunista, i suoi figli. Il cardinale è uno degli ultimi epigoni di quelle famiglie».

Negli anni Novanta del secolo scorso don Joseph Zen insegnava in vari Seminari a Hong Kong, Shanghai, Pechino, Xian, Wuhan. Ancora Filoni: «Guardava avanti e non entrava in giudizio verso le persone: era la sua filosofia di vita; i sistemi politici – diceva – possono essere giudicati, e su di essi il suo pensiero era chiaro, ma le persone no: il giudizio è rimandato a Dio che conosce il cuore degli uomini. Il suo rispetto e il sostegno alla persona è sempre stato il pilastro della sua visione umana e sacerdotale. L’integrità morale e ideale furono sono di altissimo livello. Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Hong Kong e Benedetto XVI lo creò cardinale. Qualcuno lo ritiene caratterialmente un po’ spigoloso. E chi non lo sarebbe davanti a ingiustizie e davanti alla rivendicazione della libertà?».

Filoni testimonia ancora:

«Zen è un “uomo di Dio”, a volte intemperante, ma sottomesso all’amore di Cristo, profondamente innamorato, come don Bosco, della gioventù. Poi è un autentico cinese. Non ho conosciuto uno leale come lui. Non va condannato. Hong Kong, la Cina e la Chiesa hanno un figlio devoto, di cui non vergognarsi».

Zen salesiano studiò alla Crocetta nel 1955-61. Sessant’anni fa l’11 febbraio 1961, festa della Madonna di Lourdes, fu ordinato sacerdote a Maria Ausiliatrice dal cardinale Maurilio Fossati. Nel suo lunghissimo episcopato torinese (1930-65)  ordinò 2650 preti, di cui 678 diocesani e gli altri religiosi, e consacrò 23 vescovi.

Diventarono cardinali tre preti da lui ordinati: il 3 luglio 1938 a Maria Ausiliatrice il salesiano Raúl Silva Henríquez (1907-1999), cardinale arcivescovo di Santiago del Cile (1961-1999); il 13 luglio 1952 a Chieri-Sant’Antonio il gesuita torinese Carlo Maria Martini (1927-2012), cardinale arcivescovo di Milano (1979-2002); l’11 febbraio 1961 il salesiano Joseph Zen Ze-kiun (1932-…), vescovo di Hong Kong (2002-2009).

CNOS-FAP, tre webinar per il Progetto Assi Culturali

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS -FAP Nazionale sul Progetto Assi Culturali.

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Si avvia la terza fase del Progetto Assi Culturali – Canone Formativo “Il Curricolo Fondativo dell’Educazione al Lavoro”, promosso dai Salesiani del CNOS-FAP Nazionale con altri 6 Enti Nazionali di Formazione Professionale: SCF – Scuola Centrale di Formazione, CIOFS-FP, ENDO-FAP, ENAC, Casa di Carità Arti e Mestieri, Centro Studi Opera Don Calabria.

I tre appuntamenti collocano la nostra riflessione e il percorso di crescita dentro un orizzonte più ampio, anche internazionale, da cui trarre maggiore consapevolezza per strutturare il cammino formativo di educazione al lavoro.

  • Primo webinar “Significato autentico di curricolo”, guidato dalla ssa Berta Martini, Università di Urbino: come coniugarlo con un possibile curricolo di educazione al lavoro?
  • Secondo webinar “Formazione delle Competenze e Rinnovamento dei curricoli in Europa”, guidato dalla ssa Tiziana Pedrizzi, ADI – Associazione docenti e dirigenti scolastici italiani; esistono esperienze internazionali di riflessione sul curricolo dell’educazione al lavoro?
  • Terzo webinar “Dare un’anima ai Curricoli nel mondo globalizzato”, guidato da don Pascual Chavez Villanueva – nono successore di Don Bosco; come le opere cattoliche nel mondo stanno rispondendo alla sfida educativa globale? Quale spazio può assumere in questa prospettiva l’educazione del lavoro?

Tre appuntamenti per un percorso di formazione che vede come destinatari i direttori dei Centri di Formazione Professionale e tutti gli operatori già coinvolti o che desiderano lasciarsi coinvolgere in un rinnovamento del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale, che possa dare risposte efficaci alle aspettative di educazione dei giovani e delle famiglie, ed una risposta al mondo del lavoro e alle imprese che hanno esigenza di giovani competenti professionalmente ma soprattutto responsabili, con visione e sguardo aperto alla vita e al mondo.

Le info per seguire i webinar su: cnos-fap.it  e  assiculturalifp.it

 

 

“Amore e bene comune” è il tema del sesto incontro aperto al pubblico della Scuola di Alta formazione all’impegno sociale e politico

Pubblichiamo il comunicato sul prossimo appuntamento della Scuola di Alta formazione all’impegno sociale e politico promossa dall’Associazione dei Salesiani Cooperatori e dalla Federazione Italiana Exallievi e Exallieve di Don Bosco, con la collaborazione di IUSVE.

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“Amore e bene comune” è il tema del sesto incontro aperto al pubblico della Scuola di Alta formazione all’impegno sociale e politico con relatore il prof. Ernesto Preziosi, presidente del Cerses (Centro di Ricerca e Studi Storici e Sociali) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Lunedì 3 ottobre, alle ore 20:30, è possibile seguire l’evento sul link del canale YouTube dello Iusve https://youtube.com/channel/UCNvqaFS9Rgf_A3FBeC64pLg e sulle pagine Facebook di Figlie di Maria Ausiliatrice Italia, Salesiani Don Bosco Italia, Salesiani Cooperatori Italia, Medio Orienta e Malta e Federazione Italiana Exallievi ed Exallieve di Don Bosco.

Subito dopo la lezione magistrale del prof. Ernesto Preziosi, sono previste le testimonianze di Antonio Scavone, assessore della Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro della Regione Siciliana e di Carlo Amedeo Giovanardi, già senatore e Ministro della Repubblica Italiana.

L’incontro sarà moderato da Valerio Martorana e Marina Busso.

I promotori sono l’Associazione dei Salesiani Cooperatori e la Federazione Italiana Exallievi e Exallieve di Don Bosco, i due grandi rami laici della Famiglia Salesiana che hanno deciso di testimoniare l’educazione ricevuta alla scuola di Don Bosco nel sociale attraverso l’istituzione del secondo Corso universitario di Alta Formazione all’impegno Sociale e Politico che si sta svolgendo grazie alla preziosa collaborazione dello IUSVE – Istituto Universitario Salesiano di Venezia.
Un percorso formativo di elevato livello incentrato sulla Dottrina Sociale della Chiesa declinata secondo il carisma salesiano, per formare Onesti Cittadini impegnati nel mondo per un futuro migliore.

Il gruppo promotore della Scuola è formato dal dott. Italo Canaletti e dal col. Andrea Zapparoli, per i Salesiani Cooperatori; dall’ing. Giovanni Costanza e dal dott. Valerio Martorana, per gli Exallievi di Don Bosco;  per lo Iusve il prof. Nicola Giacopini, Direttore; il prof. Lorenzo Biagi, direttore scientifico della Scuola ed il prof. Cristiano Chiusso, coordinatore didattico.

 

Agorà della Parità: Bene il fondo scuole paritarie per il caro energia, ora nuovo governo completi legge su parità scolastica

Di seguito il comunicato stampa di Agorà della Parità sul contributo del governo contro il caro energia.

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L’incremento del fondo per le scuole paritarie, per far fronte al caro energia, è una  boccata di ossigeno per tanti nostri istituti ed è un atto non scontato del Governo uscente,  che ringraziamo per aver mantenuto una promessa importante. L’Agorà della Parità si  aspetta ora, da chi guiderà il Paese nella nuova legislatura, una rinnovata attenzione per  tutta la scuola e, in particolare, il completamento della legge 62 del 2000, affinché in Italia  le famiglie siano finalmente libere di scegliere l’educazione dei propri figli, come in tutta  Europa già succede.

AGeSCCatia Zambon, Presidente nazionale

Cdo Opere Educative – FOEMassimiliano Tonarini, Presidente nazionale

CIOFS scuola, Marilisa Miotti, Presidente nazionale

FAESGiovanni Sanfilippo, Delegato nazionale per le Relazioni

FIDAEVirginia Kaladich, Presidente nazionale

FISMGiampiero Redaelli, Presidente nazionale

FONDAZIONE GESUITI EDUCAZIONE, Vitangelo Denora, Delegato

SALESIANI PER LA SCUOLA-CNOS SCUOLA ITALIAStefano Mascazzini, Presidente nazionale

Valdocco: l’Invio missionario della 153° Spedizione Missionaria Salesiana

Domenica 25 settembre, presso la basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, il Rettore Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha presieduto la Messa con l’invio missionario di 19 Salesiani di Don Bosco e 9 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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Domenica 25 Settembre, nella basilica di Maria Ausiliatrice, a Torino, il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha presieduto la Messa con l’invio missionario di 19 Salesiani di Don Bosco e 9 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Sei missionari salesiani non hanno ricevuto il loro visto in tempo. Per i Salesiani è stata la 153a spedizione missionaria, mentre per le FMA è stata la 145a spedizione missionaria.

Insieme al Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco, hanno concelebrato il suo Vicario, don Stefano Martoglio, il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, il Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel García Morcuende, 20 Ispettori e tanti altri presbiteri.

Nell’omelia, Don Á.F. Artime ha ribadito che è grazie ai missionari se oggi il carisma salesiano è diffuso in tutto il mondo; senza di loro i salesiani sarebbero pochi e presenti solo in Italia.

“Il nostro modo di vivere insieme da tutte le parti del mondo è una parola profetica”

ha spiegato, osservando poi come la circostanza dell’invio missionario fosse l’occasione propizia per dire grazie al Signore per la chiamata missionaria di questi religiosi, una chiamata particolare all’interno della vocazione comune salesiana e in grado di trasmettere entusiasmo ai giovani nel nome del Signore, con cuore salesiano.

Il Successore di Don Bosco ha quindi ripreso il dialogo avuto la sera prima con i neo-missionari SDB e FMA:

“Oggi lo sguardo non può essere lo stesso dei tempi di Don Bosco, non andiamo ad insegnare a quelli che non sanno. Invece, andiamo a condividere la vita, offrendo quello che noi siamo e sicuramente ricevere molto di più che quello che offriamo”.

Commentando la Parola di Dio, il Rettor Maggiore ha sottolineato come il Vangelo della giornata fosse chiarissimo: c’è un uomo molto ricco, di cui non si sa il nome perché ha il cuore così duro da aver perso se stesso, e un povero di nome Lazzaro. Il problema non è la ricchezza, ma il cuore morto, incapace di vedere qualcosa oltre il proprio io e sentire compassione e misericordia.

“Non dimentichiamo che siamo nati per i ragazzi più poveri, non per fare chissà cosa, ma per incontrarli lì dove si trovano i più bisognosi in ogni parte del mondo”.

A volte non si tratta di povertà materiale ma del grande vuoto nel senso della vita e la solitudine estrema, a volte non manca niente, ma manca tutto.

“Prendetevi cura di voi, ma date il meglio di voi, date la vita tutti i giorni. Tanti ci aspettano senza conoscerci!”

ha esortato il Rettor Maggiore.

A seguito della professione di fede, si è svolto il solenne mandato e la consegna delle croci missionarie per mano del Rettor Maggiore. A nome di Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, che non ha potuto presenziare, è stata suor Ruth del Pilar Mora, Consigliera Generale per le Missioni, a consegnare la croce missionaria alle missionarie.

“Carissimi fratelli e sorelle, Maria, Madre e Maestra, vi accompagni e vi protegga. A nome di Don Bosco e nella memoria della Prima Spedizione Missionaria, andate e annunciate ai giovani e ai poveri del mondo la gioia di Cristo risorto”

sono state le parole di invio di Don Ángel Fernández Artime, che hanno ricordato la Prima Spedizione Missionaria del 1875.