Salesiani Agnelli – le terze liceo al FCA GDF 4 Education

Le classi terze del liceo scientifico dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino hanno avviato la partecipazione al programma PCTO con FCA GDF 4 Education. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera, a cura di Giulia Prati della 3LA.

L’attività presentata dai tutor FCA:

Nei mesi di febbraio e aprile le terze liceo hanno avviato la partecipazione al programma PCTO con FCA GDF 4 Education: questo percorso si svolge normalmente in tre momenti.

I primi due si sono svolti presso l’istituto nel mese di febbraio, il terzo si sta svolgendo a distanza attraverso Google Meet a causa dell’emergenza Covid.

Nel primo modulo si sono analizzati l’evoluzione industriale, il contesto economico attuale, la storia e i processi di FCA. È stato poi presentato ai ragazzi il business model Canvas. Infine, si è fatta una veloce esercitazione sul modello Canvas studiando il caso di una gelateria.

Nel secondo modulo, FINANCE, sono stati trattati i temi base degli economics necessari agli studenti per svolgere il project work, come lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e il Flusso di Cassa. A seguire si è svolto un esercizio, «Drink Fast – avventura di un giovane imprenditore», per consolidare i concetti teorici.

Il terzo modulo consiste nella realizzazione di un project work: ogni classe si è suddivisa in sottogruppi per realizzare proprio il project work su Business Model Canvas.

Non è facile affrontare questi argomenti di economia di base in poche ore con le classi del liceo, in quanto non rientra come materia nel programma. Tuttavia, già dal primo incontro gli studenti hanno mostrato particolare interesse per l’argomento dell’esercitazione, quello di proporre una “start up” con analisi del budget del primo anno di esercizio.

Concetti nuovi come budget, conto economico e stato patrimoniale non hanno intimorito gli studenti che hanno affrontato le esercitazioni, suddivisi in gruppi, con attenzione e passione.

L’emergenza Covid ha modificato le metodologie di didattica e ci si è incontrati attraverso le possibilità offerte dalla tecnologia e dal web. I ragazzi si sono incontrati prima fra di loro virtualmente per definire il progetto e suddividersi in gruppo. Infine abbiamo “incontrato” gli studenti attraverso lo schermo del computer, cosa usuale nel mondo del lavoro ma nuova, almeno per noi, con gli studenti. Ci siamo confrontati sul percorso che avevano intrapreso, sull’idea di start up che volevano sviluppare e abbiamo definito per ogni gruppo funzionale quale sarà l’output atteso. L’incontro virtuale è stato propedeutico all’esercitazione finale del project work, dove le due classi presenteranno le start up progettate da loro: dovranno illustrare la loro azienda attraverso i gruppi funzionali e infine l’area finance presenterà il budget dell’attività.

Speriamo il prossimo anno di poter invitare tutti (sicuramente a piccoli gruppi) alla visita di uno stabilimento FCA!

Anna Maria Minetti, responsabile Finance Customer Care FCA
Fausto Marcelli, dirigente in quiescenza responsabile Finance Iveco
Luigi Mezzadri, dirigente in quiescenza responsabile Supply Chain Mopar

L’attività presentata da un’allieva:

Noi terze liceo abbiamo intrapreso questo percorso all’inizio di febbraio. Per prima cosa abbiamo svolto due incontri a scuola con tre tutor di FCA, che ci hanno illustrato il funzionamento di questa azienda e la sua storia. Sempre loro ci hanno poi spiegato in che modo un’impresa va avviata e tutte le misure che vanno messe in campo affinché funzioni. Con degli esempi abbiamo valutato quali fossero gli accorgimenti da prendere dal punto di vista economico e, infine, abbiamo cominciato a pensare a quale potesse essere un’azienda ideata da noi e a come potesse essere strutturata.

Dovevamo ideare un’impresa non ipotetica, ma reale, che potesse poi essere messa a disposizione della scuola. Durante un’ora buca ci siamo organizzati come classe, dividendoci a gruppetti e pensando ognuno a delle idee per realizzare questo progetto. Mettendo poi a votazione le varie idee, abbiamo deciso che avremmo optato per la vendita di libri usati, così da ridurre i prezzi dei libri che, ad inizio anno, possono essere molto elevati.

Sfortunatamente la quarantena ci ha impedito di completare questo progetto dal vivo, ma venerdì 20 marzo ci siamo nuovamente incontrati su Google Meet come classe per stabilire la suddivisione in sei gruppi, come ci avevano spiegato durante gli incontri a scuola. I primi cinque gruppi sono formati da 5/6 persone e il sesto è composto dai rappresentanti di ogni gruppo. Giovedì 16 aprile abbiamo poi partecipato a un altro incontro su Meet con i tutor di FCA per presentare loro il nostro progetto e chiarire meglio di cosa si dovesse occupare ogni gruppo. L’idea della vendita dei libri usati è stata approvata.

Per quanto riguarda il mio gruppo, pianificazione e sviluppo), ci stiamo organizzando per quanto riguarda il nostro compito, ovvero quello di definire i tempi di realizzazione del progetto sulla base delle risorse disponibili.

Giulia Prati, 3LA

Salesiani Agnelli – “chiusura della scuola: liberazione o privazione?” il lavoro della 3E

A partire da un post pubblicato dallo scrittore e insegnante Alessandro D’Avenia, i ragazzi della 3E dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino hanno riflettuto sulla chiusura della scuola: liberazione o privazione?

Ecco alcune delle riflessioni riportate dai ragazzi della classe 3E.

“Devo ammettere che non avrei mai pensato che potesse mancarmi la scuola, ma non capisci di amare qualcosa finché non rimani senza”.

“Insomma, non si tratta di una semplice abitudine o di una canzoncina che impari a memoria, ma la scuola è qualcosa di più. Per questo, per questo qualcosa di più che ora è qualcosa di meno, la chiusura delle scuole per me è una privazione, ma se vogliamo sconfiggere questo virus, è una privazione che sono disposto ad accettare”.

“All’inizio pensavo di sentirmi libero: dalla scuola che alla mia età è più un dovere che un piacere, libero da tutto quello che dovevo fare tutti i giorni dal lunedì al venerdì. […] Mi mancano i compagni, le litigate, le lezioni noiose e non, mi manca l’ansia nel ricevere i voti dal professore che mi spiega il motivo del voto, ma soprattutto mi mancano gli intervalli dopo pranzo dove tutti potevano giocare e divertirsi quell’oretta prima di fare studio pomeridiano”.

“Sento la mancanza delle mattine piovose e grigie osservate dalla finestra di una calda classe, del peso dello zaino sulle scale, di tutti quei “buongiorno” allegri e assonnati scambiati prima del suono della campanella. Ho nostalgia delle mattine in cui mi svegliavo all’alba e osservavo dal finestrino della macchina la luna ancora alta nel cielo e le nuvole tinte di rosa in lontananza. Mi manca quella morsa che sentivo allo stomaco e quella paura di aver dimenticato tutto di colpo che mi assaliva prima di una verifica. Voglio tornare alla mia vecchia vita, quella di solo pochi mesi fa, per riempire questa enorme privazione scavata in me e colmarla nuovamente delle piccole cose di tutti i giorni”.

“Stare così a lungo senza compagnia, fatta eccezione dei propri familiari, un frigo e una televisione, farebbe perdere le staffe anche ad un santo. Perciò io, non essendo un santo, perdo le staffe al quadrato, e basta un niente per farmi arrabbiare. […] La scuola, che dovrebbe essere l’incarnazione della seccatura per eccellenza (svegliarsi presto, compiti, interrogazioni…) è diventato l’obiettivo, un qualcosa di sognato e fortemente voluto”.

“È più una “liberazione” perché mi sento più libera ad organizzarmi lo studio e i compiti, mi sento anche più libera perché al mattino mi sveglio presto per seguire le lezioni da casa ma sicuramente non all’alba, perché non ho il pensiero di rifare il letto e prepararmi la cartella”.

“Ci manca il rapporto tra professori e allievi? A me manca molto perché, se si instaura un buon legame, è comunque un’amicizia”.

Don Bosco San Salvario: la stanza virtuale dell’Oratorio

La voglia di rivedersi almeno per un saluto e il desiderio di condividere la situazione attuale che si sta vivendo, ha dato vita ad una “stanza virtuale” all’Oratorio San Luigi di Don Bosco San Salvario. Dopo l’entusiasmo della prima puntata, gli educatori hanno nuovamente riproposto l’iniziativa, attraverso un incontro online con i ragazzi e le ragazze che frequentano normalmente l’Oratorio San Luigi. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera il 24 aprile scorso.

L’Oratorio On-Line è ritornato per la 2° puntata!

Ad accogliere i ragazzi don Mario e alcuni educatori:

“Voi state resistendo ad un tempo eccezionale, lo sapete? Neanche i vostri genitori, nonni… resistete ancora un po’. Sapete perché voi siete importanti? Perché siete voi a dover portare speranza in ogni casa!”

Una preghiera tutti insieme per chi sta male, in particolare per una nonna dell’oratorio che è ammalata e ancora un pensiero:

“Quando c’era don Bosco nel 1854 c’era il colera, nessuno riusciva a raggiungere le famiglie. Don Bosco ha mandato nelle case degli ammalati i suoi ragazzi con una medaglietta e nessuno si è ammalato. In questi giorni vedendo i ragazzi del servizio civile portare i pacchi spesa alle famiglie del quartiere mi è venuto in mente questo racconto…la carità è sempre viva e porta speranza!”

Si è continuato chiacchierando coi ragazzi con una sfida quiz che ha visto Vanessa come vincitrice! E al termine una condivisione sul momento che stanno vivendo: Cosa ti manca di più in questo momento? E di cosa avresti bisogno in questo momento? Le risposte sono semplici e concrete, come solo i ragazzi sanno fare!

Mi manca…Fare biennio coi miei amici, le persone che incontravo, stare in sala giochi e … i pettegolezzi in cortile!!

Ho bisogno… di stare insieme facendo giochi e compiti…ma dal vivo non dietro lo schermo!

E sono proprio loro a tirar fuori questa riflessione: prima stavamo sempre al cellulare, ma adesso che è l’unica possibilità non vogliamo…vogliamo vederli dal vivo gli amici!

Dalla prossima settimana l’oratorio aprirà la sua stanza virtuale ogni giorno dalle 17 alle 18 e chi si collegherà incontrerà animatori che lo aspettano!

CFP Fossano: Servizi al Lavoro (SAL) nuovamente disponibili

Gli sportelli SAL (Servizi al Lavoro) del Centro di Formazione Professionale di Fossano sono nuovamente a disposizione per poter svolgere le attività di accompagnamento all’inserimento lavorativo. Di seguito la comunicazione riportata sul sito dell’opera:

SAL ON LINE (Servizi al Lavoro): ripartiamo insieme!

Dopo la pubblicazione della determina della Regione Piemonte (D.D. 127 del 03.04.2020), gli Sportelli SAL del CNOS-FAP comunicano che sono ora nuovamente disponibili per poter svolgere le attività di accompagnamento all’inserimento lavorativo, per Persone e Imprese, con modalità “a distanza”.

Vi invitiamo a contattarci inviando una email a: servizilavoro.fossano@cnosfap.net

Sito web: http://lavoro.cnosfap.net

#restateacasa   #veniamonoidavoi

Il Cfp di Bra regala crostate e focacce alle RSA della zona per la festa della Liberazione

Pubblichiamo un articolo sull’iniziativa del CFP di Bra che il 25 aprile, grazie agli allievi del corso “Panetteria, pasticceria e pizzeria” ha potuto donare crostate e focacce alle RSa del territorio. L’articolo è di Valter Manzone.

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Realizzate nel laboratorio di panetteria/pasticceria/pizzeria del Cfp, distribuite dai volontari della Protezione civile di Bra, le crostate e le focacce sono arrivate a tutti i numerosi ospiti e operatori delle RSA cittadine, alle sorelle Clarisse del monastero braidese, alla Croce rossa di Bra, alla Caritas interparrocchiale, ai Carabinieri in congedo e alla stessa Protezione civile. Per dire loro «grazie» per il lavoro che stanno svolgendo in questa pandemia e per addolcire la festa della Liberazione.
Le materie prime impiegate erano in laboratorio, acquistate per le esercitazioni che le allieve e gli allievi del corso di «panetteria, pasticceria e pizzeria» avrebbero svolto in quest’ultima parte dell’anno formativo. L’arrivo del Covid-19 ha però cambiato tutto. Il Paese si è fermato e anche la scuola con lui.

E i materiali erano sempre lì, con la scadenza che si avvicinava sempre più. Allora, al pasticcere Giacomo Raffreddato – uno dei tre formatori del corso, insieme ai colleghi Tommaso Elia e Claudio Vaira – è venuta un’idea: perché non trasformare le uova, la farina, il burro in crostate, da omaggiare alle persone che sono ammalate e a quelle che, quotidianamente, se ne prendono cura? Dall’idea ai fatti, il passo è stato breve. Giusto il tempo per coinvolgere un paio di aziende, fornitrici del nostro Cfp (la ditta Cherasco che porta i prodotti alimentari e lo scatolificio Giacosa, che ci invia le confezioni di carta per alimenti) le quali, venute a conoscenza delle finalità del progetto per il quale si sarebbero dovuti ordinare gli elementi mancanti, non hanno esitato ad omaggiarli.
Nelle giornate di mercoledì e giovedì scorso, il professor Raffreddato – con un assistente – ha iniziato ad impastare la frolla, a stenderla, a riempire le teglie, a ricoprire la pasta con la marmellata (offerta dallo stesso docente) e a cuocerle in forno. Le crostate sono state confezionate a coppie, nell’apposita scatola, fornita di etichetta con l’elenco dei componenti, la data di scadenza e una frase beneaugurale di don Bosco. Nel primo pomeriggio di venerdì 24 maggio, gli uomini della Protezione civile comunale, dopo aver caricato le grandi crostate e una serie di focacce, hanno iniziato l’opera di consegna.

Le beneficiarie sono state le 5 RSA cittadine (ovvero «Piccola casa della divina provvidenza», Mario Francone, I Glicini, Montepulciano e Soggiorno dell’Immacolata), senza dimenticare le associazioni di volontariato braidesi (CRI, Protezione civile e Carabinieri in congedo) che hanno dato una grossa mano alla collettività in tempo di pandemia. Poi la Caritas, che distribuisce generi alimentari a tante famiglie in difficoltà: a loro, abbiamo anche inviato le confezioni di roostbeef sottovuoto che, grazie al formatore Gonella, ci sono state inviate dalla ditta Oberto, nella quale opera sua moglie. E prima di sera, tutti i destinatari del nostro pensiero hanno telefonato per ringraziare il CFP per questo gesto semplice, che sa di solidarietà e di vicinanza.

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Don Bosco San Salvario: non chiudere gli occhi – a sostegno delle famiglie bisognose

Si riporta di seguito l’appello di sostegno alle famiglie in difficoltà da parte del direttore della Casa Salesiana di Don Bosco San Salvario, don Claudio Durando.

Carissimi, vi scrivo con il cuore in mano. In questi giorni di fatica per tutti, qualcuno fatica più degli altri. Tante famiglie e/o persone che improvvisamente si trovano senza prospettive per il futuro. Mancanza di soldi per il venir meno del lavoro, sofferenza per solitudine, isolamento… o possibilità di muoversi per la spesa … In molte situazioni, anche grazie alla generosità di molti di voi, soprattutto avvicinandoci a Pasqua, siamo riusciti insieme a venire incontro a tutti con almeno un pacco di viveri. Però stanno sempre più emergendo notizie di persone che non hanno coraggio di chiedere, pur vivendo in questa situazione.

E’ il momento, per chi può, di essere solidali e di aiutarci a vicenda, questo farà del bene a chi lo riceve ma anche, se non di più, a chi lo offre.

Se desiderate sostenere le famiglie in difficoltà …

  • potete consegnare in parrocchia alimenti non deperibili o libere offerte
    dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 da lunedì a venerdì;
  • potete fare un bonifico bancario in favore della Caritas parrocchiale
    a) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Apostoli
    IBAN IT92A0306909606100000115570
    causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà
    b) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Sacro Cuore di Maria
    IBAN IT85E0311101007000000012589
    causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà
  • potete dare la vostra disponibilità per consegna a domicilio della spesa
    comunicandolo in parrocchia (011 6505176) oppure via whatsapp o via e-mail a don Claudio cell.3384908977, claudio.durando@31gennaio.net

Ma soprattutto mi sembra importante da parte di tutti non chiudere gli occhi, non lasciare nessuno solo, sapersi fare vicino e, se possiamo fare noi personalmente qualcosa, farlo. La generosità verso gli altri è sempre ricompensata dal Signore. Almeno 100 volte di più è la sua promessa (Mt 19, 27-29).
Grazie per quanto insieme potremo realizzare per rendere più bella la nostra vita insieme, anche in questo periodo.

don Claudio

Salesiani Bra: come sta operando la scuola media online

La Scuola media Salesiana di Bra e gli insegnanti dell’Istituto, dopo una prima breve fase di assestamento, hanno organizzato la didattica online per far fronte a questo periodo di emergenza. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

Scuola online: come sta operando la scuola media salesiana di Bra

Dopo una prima breve fase di assestamento, la didattica online è stata organizzata in moduli giornalieri che riproducono in buona parte l’orario ordinario durante l’anno: due moduli al mattino (8.30-12.30) e uno al pomeriggio (14.30-16), per un totale di tre materie al giorno con le ore abbinate. L’orario dettagliato è stato inviato alle famiglie e compare anche su Google Calendar, attraverso il quale è possibile collegarsi direttamente alla lezione. All’interno dei moduli ogni docente effettua la (lezione) spiegazione o in diretta o assegnando una videolezione, ma sempre restando a disposizione tutto il tempo per interagire con gli studenti oralmente o via chat a modo di sportello virtuale. Gli allievi studiano l’argomento come fossero anche al doposcuola; in questo modo si eliminano i compiti “a casa” e il tempo dopo le ore 16 può essere dedicato al semplice ripasso o alle ricerche facoltative che sviluppano ulteriormente le competenze digitali e vengono valorizzate con i crediti. Quindi giornata organizzata, contro il rischio della dispersione e della noia, ma senza carichi eccessivi di orario e di lavoro.

Vengono utilizzate le piattaforme della GSuite for Education, Classroom e Meet, che si rivelano molto funzionali. Su Classroom si caricano i materiali per la lezione, per i compiti, per gli approfondimenti liberi e anche per i test di apprendimento. Gli allievi possono così vedere ciò che l’insegnante proietta sul suo schermo mentre spiega, come sulla lavagna o sullo schermo della lim. Affinché tutti potessero usufruire di queste piattaforme, erano stati creati previamente gli account istituzionali di ogni docente e di ogni alunno. Questo è stato possibile grazie al supporto del centro informatico di Torino Valdocco che opera a favore di tutte le realtà salesiane del Piemonte.

Gli insegnanti si sono da subito messi in gioco, con dedizione e competenza. Il loro carico di lavoro non è certo inferiore a prima, anzi è aumentato. Le famiglie apprezzano tutto questo sforzo per un coinvolgimento concreto, equilibrato ed efficace degli alunni, in modo che valorizzino al meglio questa emergenza che coinvolge tutti, anche il mondo della scuola.

La difficoltà principale riguarda la valutazione, che può essere solo formativa e non sommativa. La piattaforma permette di creare moduli di verifica dell’apprendimento di vario tipo. Il docente li corregge personalmente, dando il riscontro in punti (non in voti “che fanno media”: la terminologia è importante). L’obiettivo è che i ragazzi siano impegnati, partecipino e imparino il più possibile. Il registro delle presenze e dei compiti condiviso in Drive ci permette di avere un quadro aggiornato della situazione di ogni alunno e di comunicare ai genitori le situazioni di un eventuale impegno carente, dovuto a volte a problemi tecnici di connessione o di strumentazione che si cerca insieme di risolvere. Ad alcuni alunni la scuola ha concesso in prestito d’uso i tablet utilizzati durante l’anno. A metà quadrimestre verrà segnalato a tutte le famiglie l’andamento scolastico del figlio/a utilizzando gli indicatori: presenza, impegno, compiti, declinati a tre livelli.

Settimanalmente i docenti si incontrano online nei Collegi docenti per fare il punto della situazione. Periodicamente anche i rappresentanti dei genitori vengono coinvolti nei Consigli di istituto in modo che possano riportare osservazioni, suggerimenti e proposte a nome dei genitori della propria classe. Di questi incontri il preside invia un resoconto settimanale alle famiglie. Utili anche gli incontri periodici dei presidi delle scuole salesiane del Piemonte e Valle d’Aosta, che stanno percorrendo un cammino condiviso sotto tutti gli aspetti.

Molto apprezzati gli incontri informali delle classi e dei gruppi formativi in orario extrascolastico, come pure il “Buongiorno” giornaliero del direttore. Anche per le famiglie sono previsti materiali formativi, predisposti anche dall’associazione Agesc. In questo modo si evidenzia maggiormente il compito educativo della scuola salesiana, che cerca di farsi vicina agli allievi e alle loro famiglie anche in questo frangente. Il bilancio è positivo: alunni partecipi e soddisfatti, altrettanto le famiglie, pur con i limiti legati a questa particolare modalità di insegnamento.

Il Salice: ci vuole un Fisico bestiale – intervista a Marco Cirelli

La redazione del Liceo Salesiano di Valsalice, Il Salice, dedica un’intervista al fisico Marco Cirelli, ricercatore del CNRS nel gruppo di fisica delle particelle e cosmologia e attualmente in servizio come presidente del Consiglio Scientifico del UFR (Dipartimento di Fisica) della Sorbonne Université. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera a cura di Francesca Battaglia, Cecilia Ferraris, Giovanni Ricci.

Marco Cirelli parla di Antimateria e dei nuovi orizzonti di una disciplina che ci coinvolge tutti

Marco Cirelli, nato a Milano. Ha studiato Fisica prima nella sua città natale e poi all’università di Pisa. Ha seguito un percorso di 3 anni di PostDoc negli Stati Uniti all’università di Yale, 3 anni di PostDoc in Fisica delle particelle e AstroParticle presso CEA / Saclay seguiti da altri 3 anni come fellow al CERN di Ginevra. Fino al 2015 è stato membro del gruppo Particle Theory presso l’Institut de Physique Theorique di CEA / Saclay, vicino a Parigi, quando è diventato ricercatore nel gruppo di fisica delle particelle e cosmologia del laboratorio di fisica teorica e delle alte energie (LPTHE) del CNRS della Sorbonne Université. Ed è attualmente in servizio come presidente del Consiglio Scientifico del UFR (Dipartimento di Fisica) della Sorbonne Université.

Nei giorni scorsi grazie al prof. Garino ha colloquiato con le Quinte Scientifico in collegamento Meet

Lei ha scelto di diventare fisico TEORICO. Come mai?

Ad eccezione di mia moglie, faccio parte di una famiglia di Fisici e per me è sempre stato un po’ naturale. Mia mamma era professoressa al Liceo, mio papà all’Università e mio fratello ha scelto anche lui Fisica. Non è stata una scelta dettata dall’opportunità. Ho sempre accompagnato mio papà all’Università, dove insegnava, e ho sempre provato curiosità per gli argomenti spiegati al liceo. La domanda che mi spingeva, il “perché” delle cose, mi ha spinto a scoprire le leggi fondamentali che riconducono al fascino che l’origine di tutto ha.

Che differenza c’è rispetto a un fisico SPERIMENTALE?

La fisica teorica per me ha un fascino un po’ più particolare perchè va toccare con mano gli ultimi ingredienti della comprensione attuale del mondo. Il fisico sperimentale ha problemi molto più concreti: il funzionamento delle apparecchiature e degli esperimenti. E’ un aspetto molto interessante anche questo e unico nella sua praticità. Deve anche tenere conto di piccole cose (però importanti per il proprio lavoro) che il fisico sperimentale, che nell’immaginario comune è più un lavoratore da scrivania, non sempre valuta.

Lei si occupa principalmente di materia oscura. Come la descriverebbe in modo semplicistico a qualcuno estraneo da questo campo?

La materia oscura è un quantità di materia che corrisponde all’80% di tutta la materia, che sappiamo esistere, ma non sappiamo cosa sia. Se si guarda una galassia rotante, i conti astrofisici fanno capire che la materia che si vede è insufficiente per spiegare il moto delle galassie stesse. La deduzione è che ci sia un’altra quantità di materia, addirittura maggioritaria, che esiste, che riempie le galassie e che però è invisibile. All’atto pratico bisogna immaginare tutto lo spazio riempito da una specie di gas di particelle invisibili che interagiscono pochissimo, che hanno una massa importante per spiegare il moto delle stelle e tutto quanto. Però non sono tangibili e che non abbiamo ancora scoperto.

Un grosso interrogativo come la Materia Oscura, si rivela uno stimolo ulteriore alla Sua ricerca o è un po’ scoraggiante?

Un po’ entrambi. Si pensa che sia la prossima grande scoperta e se ne conosce l’esistenza, ma si cercano nuove informazioni per essere possibilmente in prima linea nel momento tanto atteso. Purtroppo c’è da dire che le ricerche sono un po’ ad un punto morto. Certe idee che si credevano essere proficue non si sono realizzate. Nel nostro ambito bisogna reinventarsi e aprire nuovi orizzonti della ricerca per altre strade.

Prospettive future per il Cern di Ginevra e il nuovo LHC: sarà possibile fare progressi?

Dipende dalle opinioni personali. Gli upgrade all’LHC che partiranno il prossimo anno hanno a che fare non tanto con l’energia con cui vengono fatti collidere i protoni quanto con l’aumento della luminosità: le collisioni avverranno più frequentemente e con un maggior numero di protoni da ogni parte e quindi con una maggiore densità tra di essi. Questo significa che si potranno cercare processi più rari. Per quanto riguarda la materia oscura, dal mio punto di vista, avrebbe avuto una maggiore utilità aumentare l’energia, per esplorare scale di massa più elevate e quindi particelle più pesanti; mentre aumentare la luminosità può aiutare per certi processi rari e potrebbe dare indizi indiretti su altri fenomeni.

Tuttavia vi è un dibattito in corso: si farà il nuovo LHC, ma dopo?

La fisica delle particelle avanza scoprendo qualcosa di inaspettato ogni nuovo acceleratore di particelle mentre questa volta non vi sono state scoperte inaspettate, eccetto il bosone di Higgs nel 2012 di cui però si prevedeva l’esistenza.

Cosa ha influenzato la sua scelta di stabilirsi in Francia? Come si pongono i vari Paesi (e l’Italia) nei confronti della Ricerca Scientifica?

Mi sono inizialmente formato in Italia e sono convinto della validità dell’istruzione che ho avuto. Come molti fisici teorici ho proposto la mia candidatura a molte Università e da qui è nato il mio percorso post Doc negli stati Uniti e la mia esperienza all’estero fino a terminare dopo tre anni qui, a Parigi. Per un ruolo permanente ho cercato un po’ dappertutto, anche in Italia, ma mi è stato proposto per primo qua in Francia e quindi sono rimasto. L’Italia a livello di opportunità è molto poco costante con assunzioni purtroppo spesso irregolari. È uno svantaggio nei confronti di altri paesi che hanno politiche più stabili.

La fisica è una materia di giovani? Le persone con cui lavora di che età sono?

Sì, c’è tutta la piramide delle età. Un laboratorio come il mio ha tutto lo spettro di età, dai ricercatori e professori che stanno per andare in pensione, ai giovani appena assunti (sui 30 anni), fino ai post doc come lo sono stato io, i dottorandi e gli studenti. Da un punto di vista sociologico il bello è che c’è molta parità, almeno in nazioni come Italia e Francia, non esiste il “grande boss”. I giovani sono indipendenti e hanno spazio: io ho un post doc che lavora indipendentemente. Ovviamente se vuole discutiamo, ma io non gli impongo alcun soggetto di ricerca, il che è molto stimolante, ma è anche una sfida: bisogna infatti capire quali sono i buoni problemi e non fidarti troppo di quello che ti dice il tuo capo.

Un giovane con le idee giuste ha possibilità di emergere?

Sì, certamente sì. Inoltre, in particolare nella fisica teorica, vi è un ambiente quasi di parità tra colleghi. Le buone idee e le brave persone tipicamente in questo campo ce la fanno. E’ divertente vedere conferenze, in cui mi sono ritrovato, con il giovane che presenta e il premio Nobel nella platea che gli si oppone, anche in scontri accesi, ma alla fine se il giovane ha ragione, ha ragione. E il grande premio Nobel comprende e si scusa ringraziando.

Salesiani Valsalice: la didattica a distanza e non solo

In questo periodo di emergenza sanitaria, la Scuola Paritaria Salesiana Valsalice ha messo in campo differenti attività per ovviare alla situazione attuale, come ad esempio l’attivazione della modalità di lavoro a distanza con la piattaforma delle Google Suite, la DaD (didattica a distanza), e una serie di iniziative come il progetto #valsaaltuofianco. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera a cura di Mauro Pace.

La DaD (Didattica a Distanza) e non solo a Valsalice in emergenza Covid 19 

La nostra scuola sia per la Secondaria di 1° grado sia per i Licei ha attivato, a partire dalla chiusura delle scuole e dal primo DPCM del 23 febbraio, una modalità di lavoro a distanza con la piattaforma delle Google Suite che già erano utilizzate da alcuni docenti.

In seguito alle disposizioni del governo nei Collegi Docenti del 6 marzo per la scuola media e per i licei si è deliberata la DaD e si sono definiti criteri e e modalità delle varie attività didattiche a distanza sia in modalità sincrona sia in modalità asincrona. Tutto ciò ha dato spazio al proliferare di iniziative che abbiamo fatto confluire in una sorta di progetto #lascuolacasatua.

Fin da subito però è risultato indispensabile che l’attività dei docenti e della Direzione della scuola si impegnasse anche sul fronte del sostegno non solo ai ragazzi ma anche alle famiglie. Si sono perciò anche attivate una serie di iniziative, sotto il segno di #valsaaltuofianco, che facessero sentire vicinanza sia nella vita quotidiana nei tempi di emergenza, con una convivenza forzata non certo facile, sia nelle situazioni di particolare dolore e/o lutto per la malattia.

#lascuolacasatua

Azione di Coordinamento con comunicazioni frequenti ad allievi e famiglie con aggiornamenti del Preside sulle disposizioni del Governo e relative delibere dei Collegi docenti; attività di costante monitoraggio del Preside sulle attività e sul clima di lavoro con contatti quotidiani con i docenti e saltuari con Rappresentanti di Classe allievi e genitori; interventi del Direttore e Preside in alcune lezioni per raccogliere impressioni ed eventuali problematiche. Svariati contatti tra i docenti sia a livello di Consiglio di Classe, formali ed informali, sia in ambito di dipartimento disciplinare per accordarsi su modalità didattiche inerenti le singole discipline.

Lezioni in Google meet in sincrono: si è scelto di proporre mediamente un minimo di 50-60% di attività didattiche live.

Videolezioni registrate e poi commentate con Chat nella forma dello sportello didattico.

Podcast con lezioni registrate con la Webradio della scuola.

Tutoraggio a distanza individuale in particolare per allievi con BES o comunque con difficoltà segnalate in questa fase della DaD.

Conferenze a tema in collaborazione con CERN, Politecnico di Torino, ricercatori universitari.

Invio di materiele didattico con link a materiale a disposizione nella rete a cui fanno seguito incontri di approfondimento.

Esercitazioni guidate con assegnazione e correzione dei lavori.

Attivazione piattaforme di lavoro legate a Case Editrici o specialistiche su insegnamento di alcune materie.

E’ proseguita l’attività dei ragazzi della Redazione del Salice con:

Cineforum con alcune classi di allievi del triennio.

Caffè letterario: incontri in Meet liberi per confronto su letture fatte.

Alcune attività dell’ampliamento dell’offerta formativa stanno proseguendo anche a distanza.

  • Orientamento filosofico (liceo)
  • Preparazione Test Universitari
  • Storia del Novecento (liceo)
  • Preparazione del CAE (liceo)
  • Gruppo GLEE CLUB che ha realizzato un video
  • Cittadinanza digitale (media)
  • Gruppo Europa liceo triennio che continua il progetto “Cittadini d’Europa”

Partecipazione ai Giochi Kangourou (media)

#valsaaltuofianco

Si è voluto creare una rete di contatti ed esportare a distanza quel clima di famiglia che è per noi carismatico e al quale si impronta tutto l’agire, in particolar modo educativo, della nostra attività didattica e pastorale.

Lettera del Lunedì a cura del Direttore in continuità con la consuetudine. Contatti frequenti con famiglie e allievi.

Cammino di Quaresima di accompagnamento alla formazione cristiana.

Audiomessaggio con auguri pasquali creato dai docenti con dedica di canzone significativa nel momento.

Un tè con il Direttore e con il Coordinatore: momenti di scambio e confronto sul vissuto quotidiano (media).

“Per guardarsi negli occhi”: incontri in Meet con classi del triennio per scambio e confronto sul vissuto quotidiano (licei).

Lettera a Dio per i ragazzi della scuola media.

“Un momento in Famiglia”: momenti di preghiera e “conforto” per genitori e figli al sabato pomeriggio (media).

Incontri in Hangout Meet dei gruppi del Movimento Giovanile Salesiano.

Trasmissione in streaming della Santa Messa domenicale dal giorno di Pasqua.

Proposte di passatempo enigmistico creati da un docente appositamente con le parole del quotidiano nell’emergenza.

Rassegna dei film trasmessi in TV nella settimana per aiutare le famiglie a trovare occasioni di svago.

Circa il sostegno economico si è creato un Fondo di solidarietà a vantaggio di famiglie interne e/o esterne in situazioni di bisogno.

Tutto questo è ciò che nella nostra scuola si è attivato. Alcune iniziative sono state comuni alla scuola media e ai licei, seppur adattate all’età; altre invece specifiche per uno dei due gradi di scuola. Così pure alcuni attività hanno coinvolto solo alcune classi. Questo è un resoconto di quanto siamo riusciti a fare e che è la nostra base di lavoro soprattutto nel caso in cui a settembre si debba ripartire con la DaD.

Liceo San Lorenzo Novara: QUARENTEEN’S SELFIES

I ragazzi del liceo dell’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara come stanno mettendo in pratica il noto hashtag di questo periodo #iorestoacasa?

Di seguito l’articolo oggi pubblicato dal sito dell’opera.

Cosa sta succedendo al sicuro fra le mura delle abitazioni dei nostri giovani?

Ok #iorestoacasa, ma come?

Abbiamo provato a chiederlo proprio ai ragazzi del liceo, che in queste settimane si sono dedicati (oltre allo studio, chiaramente!), a vari nuovi hobbies, a sport di ogni genere e tipo, a meditazioni sulla vita, a nuovi giochi di società con compagni impensabili (che non sanno in realtà di esserlo!) e con compagni reali, quelli di classe… ma ognuno a casa sua!

Ne sono nate alcune foto particolarmente ispirate, altre molto istintive… ma le condividiamo, perché ci piace l’idea che in ogni stanza si superi la distanza che ci separa…

to be continued?