Il percorso per la celebrazione dei 150 anni della Basilica di Maria Ausiliatrice procede, e nel mese di gennaio, la chiesa ospiterà la presentazione del libro “I sogni di don Bosco”: esperienza spirituale e sapienza educativa.
Un opera che raccoglie i contributi di venti studiosi, teologi e psicologi sul concetto di sogno. Don Bosco, fece numerosi sogni nella sua vita: visioni riguardanti il futuro della Chiesa. Due di queste visioni sono rappresentate sul fondo della Basilica, mentre un’altra è raffigurata nella cappella delle Reliquie, luogo dove sarà presentato per la prima volta questo particolare studio. L’incontro previsto per lunedì 29 gennaio alle ore 21, sarà presieduto da don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, e da don Andrea Bozzolo, curatore dell’opera. Parteciperanno all’incontro don Michal Vojtáš e suor Linda Pocher.
Il volume contiene una serie di saggi dedicati a studiare, con diversi approcci e da molteplici punti di vista, i sogni di don Bosco. Il tema ha molti motivi d’interesse, perché i sogni ebbero un ruolo di rilievo nella vita del santo dei giovani, illuminando le sue imprese apostoliche e sostenendone lo sviluppo. Il sogno, però, non è un tema semplice da affrontare, perché per sua stessa natura si presenta come un’esperienza sfuggente, difficile da inquadrare sul piano teorico e da interpretare sul piano esistenziale. Non è possibile, dunque, studiare i sogni di don Bosco senza chiedersi quale sia la consistenza del fenomeno onirico, quale valore gli si possa attribuire come fonte di conoscenza, quale rilevanza possa avere nella vita di fede e nell’esperienza di Dio.
I saggi raccolti in questo libro si sono confrontati in molti modi con queste domande, considerandole una preziosa opportunità per superare il pregiudizio razionalistico che identifica la realtà dell’esperienza con la consapevolezza della percezione, riducendo gli spazi della coscienza ai confini della vita diurna. Il tempo del sonno non è semplicemente un “buco nero” della coscienza, ma l’immersione in una forma “altra” di esperienza, nel chiaroscuro di immagini, emozioni, intuizioni in cui il mondo ci parla e in cui ci può parlare anche Dio. I testi che la tradizione salesiana ha tramandato possono dunque essere accostati con equilibrio e rigore, evitando semplificazioni indebite e atteggiamenti prevenuti.
Ne emerge un quadro complesso e affascinate, che attesta la profondità con cui don Bosco si è lasciato condurre dallo Spirito del Signore per vie che mai avrebbe immaginato e l’abilità con cui ha saputo utilizzare il racconto dei sogni come prezioso strumento educativo.