Nel cuore del mondo 2025-26: giovani in cammino verso la missione

Hanno risposto in tanti, con lo zaino pieno di entusiasmo e il cuore pronto a partire.
Sono stati una quarantina i ragazzi provenienti dalle case salesiane del Piemonte e della Valle d’Aosta che, domenica 26 ottobre, si sono ritrovati per dare il via al “Percorso nel cuore del mondo” 2025-26. Un nuovo inizio, nel segno del 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana, che quest’anno profuma di storia e di futuro insieme.

Accogliendo l’appello dell’Ispettore, questi giovani hanno scelto di mettersi in cammino e a servizio, per scoprire cosa significa oggi essere missionari nel quotidiano, là dove vivono, studiano e lavorano.

Fin dal pomeriggio, Valdocco si è riempito di voci e sorrisi in un primo gioco di conoscenza che ha aiutato a sciogliere subito il ghiaccio. Divisi nei “continenti del mondo”, i ragazzi hanno condiviso chi sono, come sono arrivati al percorso e cosa si aspettano da questa avventura. Le risposte, semplici ma autentiche, parlavano di desiderio di fare del bene, di incontro con Dio, di voglia di donarsi.

Dopo la presentazione dell’équipe di animazione – formata da una FMA, un SDB e da alcuni giovani che in passato hanno vissuto l’esperienza missionaria e oggi si mettono al servizio dei nuovi partecipanti – il pomeriggio è proseguito con un percorso a stand tematici: chiamati e inviati, a servizio dei più poveri, in stile salesiano, in terra di missione, come comunità.
Una piccola anticipazione delle tappe del percorso attraverso le testimonianze dei giovani che hanno vissuto il percorso lo scorso anno per scoprire i tanti volti della missione salesiana e comprendere che partire non è solo questione di destinazione, ma una scelta di cuore.

La serata è continuata in stile tipicamente salesiano: giochi, risate e convivialità, seguiti da un momento di preghiera nella chiesa di san Francesco di Sales, semplice e profondo. Le candele accese deposte sull’altare, donate poi a ciascuno dei partecipanti, hanno ricordato a ciascuno che la luce della missione nasce da una chiamata personale, ma si alimenta nella scelta di vivere questa chiamata ogni giorno.

Il “Percorso nel cuore del mondo” non è solo un insieme di incontri: è un cammino di fede e di servizio, dove si cresce insieme, si riflette, si condivide e si impara a “partire” ogni giorno – verso gli altri, verso Dio, verso la vita.

Prossimo appuntamento? Domenica 23 novembre.
Stessa passione, stesso sogno: essere giovani nel cuore del mondo, con il cuore di Don Bosco.

Primo incontro GxG: riscoprire la Chiesa come corpo ecclesiale composto di tante membra

Nel weekend del 25 e del 26 ottobre oltre 100 ragazzi si sono ritrovati presso la sede FMA di Valdocco per il primo incontro dei Gruppi Ricerca GxG, un cammino di crescita aperto a chi vuole approfondire il proprio percorso di discernimento in stile salesiano.

Per rompere il ghiaccio, il tema del primo appuntamento “Che cosa è la Chiesa? Corpo ecclesiale composto di tante membra” è stato affrontato a partire da un grande gioco di gruppo in Piazza Maria Ausiliatrice. Subito dopo, i ragazzi si sono divisi in gruppi per un momento di conoscenza: ognuno ha condiviso il proprio nome e le aspettative per il cammino dei Gruppi Ricerca, tracciando insieme le prime linee di un percorso che sarà sia personale che comunitario.

Il cuore della giornata è stato l’incontro con i testimoni: sei volti per una sola Chiesa, ciascuno esempio di una vocazione diversa:

  • una coppia di sposi
  • una catechista
  • un giovane SDB
  • una giovane FMA
  • un educatore
  • una volontaria Caritas

Attraverso le loro parole, i ragazzi hanno potuto scoprire come la Chiesa si incarni nella vita quotidiana, nelle relazioni, nel servizio e nella fede vissuta con autenticità.

A concludere la giornata un momento di gioco e l’Adorazione.

La domenica mattina ha offerto spazio alla Lectio Divina e ad un momento di tempo personale in cui riflettere per interiorizzare quanto vissuto.

A concludere il weekend, la celebrazione della S. Messa, per salutarci con la certezza che il cammino non finisce qui: prossima tappa il 22-23 novembre!

 

Savio Club al Colle Don Bosco: 15 o 16 novembre 2025

Tornano i Savio Club al Colle Don Bosco: l’appuntamento dedicato al segreto della santità di Domenico Savio è pronto ad accogliere i ragazzi dalla prima alla terza media il 15 o il 16 novembre 2025.

Due giorni, uno a scelta in base all’esigenza del gruppo, rivolti ai ragazzi e le ragazze che desiderano mettersi in gioco e crescere nella scelta di Dio come compagno della propria vita, seguendo i preziosi consigli di Domenico Savio verso la santità.

Domenico Savio viveva così, e noi?

Programma

  • 9.30 – arrivi
  • 10.00 – inizio
  • 16.00 – S. Messa
  • 17.00 – termine

Il costo per la giornata è di 8 euro, comprensivo di utilizzo ambienti e merenda. Da portare il pranzo al sacco, una penna per scrivere e abbigliamento adatto al gioco.

Per info:

Racconti di Missione: Tunisia

Dopo il rientro dalle missioni estive, i diversi gruppi partiti raccontano la loro esperienza. Di seguito il resoconto della coppia partita per Manouba, in Tunisia (Africa).

La nostra esperienza in Tunisia

Missione in Tunisia: tre settimane di vita e di futuro

Un gruppo di sette persone – cinque giovani e due accompagnatori – ha vissuto questa estate tre settimane di missione nella comunità salesiana di Manouba, alle porte di Tunisi. L’esperienza è stata il frutto del “Percorso nel cuore del mondo”, cammino annuale di animazione missionaria che prepara i giovani a vivere un’estate di servizio. Ogni gruppo del percorso viene inviato in una diversa realtà: a loro è stata affidata la Tunisia, un Paese dove la Chiesa è piccola ma ricca di vita.

La comunità salesiana di Manouba è insieme scuola e oratorio. In una terra a maggioranza musulmana, la testimonianza cristiana non passa attraverso grandi manifestazioni, ma ci è stata trasmessa attraverso la vicinanza quotidiana: pasti condivisi, momenti di preghiera, attività educative e semplici gesti di fraternità che ci hanno fatto sentire davvero parte di una famiglia.

Il cuore dell’esperienza è stato l’Estate Ragazzi, che a Manouba dura sette settimane e che noi abbiamo vissuto negli ultimi venti giorni, affiancando gli animatori locali. Giochi, laboratori, gite, momenti di riflessione e di preghiera: tutto contribuiva a creare un’oasi in cui bambini e adolescenti si sentivano accolti, liberi e guardati con fiducia. In una realtà dove spesso mancano spazi sicuri, l’oratorio diventa davvero un luogo che apre al futuro.

Accanto al servizio, c’è stato l’incontro con le persone e le comunità. Abbiamo toccato con mano le difficoltà delle famiglie – la povertà, i lavori faticosi, le disuguaglianze – ma anche la forza di una Chiesa piccola e viva, che sa testimoniare con coraggio e gioia. La visita alle comunità cristiane del territorio – dalla cattedrale di Tunisi alle Suore di Ayn Darahim, fino alle Figlie di Maria Ausiliatrice di Menzel Bourghiba – ci ha fatto respirare l’universalità della Chiesa. Momenti come la processione dell’Assunta a La Goulette, che unisce cristiani e musulmani in un’unica festa di popolo, ci hanno ricordato che il Vangelo sa costruire ponti di fraternità.

In tutto questo, ciò che ci ha colpito è stata la semplicità con cui la fede si manifesta: una cena condivisa, una testimonianza dopo la Messa, una serata passata in fraternità. La missione si regge su questa prossimità quotidiana, capace di unire persone di culture e religioni diverse. Anche le uscite al mare con i ragazzi, o la visita a Cap Angela – il punto più a nord dell’Africa – sono diventate occasioni per rafforzare legami, vivere la bellezza e aprire i cuori.

Punti di forza

Tre settimane a Manouba ci hanno fatto scoprire alcune ricchezze decisive. La prima è l’attualità del Vangelo: in un contesto dove la fede cristiana è minoranza, la Parola di Dio risuona con forza e suscita domande anche in chi non conosce Cristo. Lo ha ricordato il vescovo Nikolà celebrando a Manouba: il Vangelo opera anche attraverso chi appartiene ad altre religioni, aprendo cammini di ricerca e di vocazione.

La seconda è l’universalità della Chiesa: religiosi e religiose provenienti da ogni parte del mondo – Italia, Congo, Vietnam, Kenya, Giordania – che vivono insieme e testimoniano la fraternità dei figli di un unico Padre. L’accoglienza che abbiamo sperimentato ci ha fatto sentire parte di questa comunione.

La terza è la scelta consapevole della fede dei cristiani tunisini: qui andare a Messa non è un’abitudine, ma una decisione coraggiosa e quotidiana. Pregare, accostarsi ai sacramenti, testimoniare il Vangelo diventa un atto libero e gioioso. La celebrazione del 15 agosto, come dicevamo, ne è stata un segno luminoso: comunità diverse, autorità civili e musulmani uniti sotto lo sguardo di Maria.

Le sfide

Naturalmente, non sono mancate difficoltà che ci hanno interrogato. La povertà è reale: molti ragazzi arrivano all’oratorio con vestiti consunti, segno di famiglie che faticano a sostenere il costo della vita. Le strade raccontano disordine, sporcizia e disagio; la microcriminalità, pur non vissuta direttamente, ci è stata descritta come diffusa nei quartieri più poveri.

Eppure, dietro tutto questo, ci sono i volti sorridenti dei ragazzi, la loro voglia di vivere e di costruire un futuro diverso. Lì abbiamo riconosciuto che la missione non è solo osservare problemi, ma lasciarsi contagiare dall’energia vitale di chi spera ancora.

Alcuni aspetti educativi ci hanno fatto riflettere. Ad esempio, la rigidità con cui talvolta vengono applicate le punizioni, senza spiegazioni. Questo ci ha interrogati, ma non in chiave critica: in Italia rischiamo spesso l’estremo opposto, con ragazzi senza punti di riferimento. Forse – come ricorda San Benedetto con la sua “discretio”, madre di tutte le virtù – la via sta nell’equilibrio: unire fermezza e dialogo, autorevolezza e accompagnamento.

Un’altra sfida riguarda il sistema preventivo salesiano: c’è l’opportunità di incarnarne in modo più consapevole e coraggioso i pilastri educativi, trasformandoli ancora di più in prassi quotidiana e condivisa da tutti. Questo richiede tempo e accompagnamento attento, ma può portare grandi frutti con il sostegno dei missionari e attraverso ulteriori occasioni di confronto e collaborazione.

Uno sguardo al futuro

La speranza più grande restano i ragazzi. Sono loro che rendono viva la comunità, che trasformano l’oratorio in un cuore pulsante di vita. Gli animatori locali, pur con i loro limiti, hanno dato una testimonianza forte: la missione non si costruisce con eventi straordinari, ma con una presenza fedele e quotidiana.

Guardando indietro, comprendiamo che la missione in Tunisia non è stata solo un’esperienza estiva, ma una vera scuola di vita. Abbiamo imparato che la fede è una scelta quotidiana; che l’oratorio può essere un’oasi anche nei contesti più difficili; che la Chiesa è davvero universale, capace di parlare tutte le lingue e di abitare tutte le culture.

Ci portiamo a casa i sorrisi dei bambini, le parole semplici dei confratelli e la testimonianza di una Chiesa piccola ma viva nella fede. A Manouba abbiamo sperimentato quanto sia vero che la cura e l’attenzione verso i giovani, come insegnava Don Bosco, è già di per sé una forma d’amore concreta e quotidiana. Questa esperienza continuerà a guidarci nel nostro cammino, ricordandoci che ogni gesto di presenza e attenzione può fare la differenza nella vita di un ragazzo.

Buone teorie per buone pratiche: formazione e consapevolezza per gli OLP del Servizio Civile con i Salesiani in Piemonte

Una giornata intensa e ricca di pensiero quella del 1° ottobre 2025 a Valdocco – Torino, dove gli Operatori Locali di Progetto si sono ritrovati per interrogarsi sul senso educativo e politico del loro ruolo. Il titolo – “Buone teorie per buone pratiche. Servizio civile e accompagnamento educativo: dalla pedagogia di Paulo Freire e don Lorenzo Milani al teatro dell’oppresso” – ha fatto da filo rosso a un percorso che ha intrecciato pedagogia, coscientizzazione e teatro dell’oppresso.

Con gli interventi di Marco Catarci e Lavinia Bianchi, docenti e pedagogisti dell’Università Roma Tre, i partecipanti hanno vissuto un’occasione preziosa per riflettere su come accompagnare i giovani in modo più consapevole, empatico e trasformativo.
La formazione ha messo al centro la relazione educativa come spazio di parola, dialogo e responsabilità sociale.

La parola chiave è stata accompagnamento: non solo funzione organizzativa, ma presenza educativa consapevole, capace di orientare, ascoltare e valorizzare le esperienze dei giovani.
Un accompagnamento radicato nello stile salesiano e nella visione di Freire e Milani, per i quali educare significa sempre prendere posizione e favorire libertà e coscienza critica.

Nel corso della mattinata, Norma Perotto docente all’Istituto Universitario Salesiano di Torino – Iusto ha presentato il report della ricerca-azione sullo stato di salute del Servizio Civile Salesiano in Piemonte.

Il questionario di gradimento ha restituito dati molto positivi, con punteggi medi elevati a conferma della qualità percepita e della rilevanza dei temi affrontati. Gli OLP hanno espresso alto interesse, riconoscendo la competenza dei relatori e la ricchezza dei materiali proposti.

Il lavoro proseguirà all’interno del Tavolo Servizio Civile, che ha individuato alcune priorità per il biennio 2025–2027:

  • formazione mirata e partecipata per gli OLP;
  • riflessione sul ruolo e le competenze degli accompagnatori;
  • valorizzazione del bilancio di competenze dei giovani volontari.

Il gruppo di lavoro nasce con l’obiettivo di sostenere e accompagnare il Servizio Civile nella nostra Ispettoria, favorendo processi di sviluppo condivisi e strumenti utili a chi ogni giorno vive il servizio sul campo.

L’incontro del 1° ottobre è stato più di una semplice formazione: è stato un laboratorio di pensiero e corresponsabilità.

L’incontro ha riaffermato che educare è un atto politico e comunitario, e che il Servizio Civile continua a essere un laboratorio di cittadinanza attiva, dove buone pratiche nascono da buone teorie e da relazioni autentiche tra educatori e giovani.

Festa delle Scuole Medie 2025 al Colle Don Bosco

Venerdì 3 ottobre, presso Colle Don Bosco, si è tenuta la Festa delle Scuole Medie rivolta a tutti i ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di primo grado dell’Ispettoria ICP.

171 anni fa, come fosse ieri.

Ai Becchi, là dove tutto ebbe inizio, il Colle Don Bosco si è nuovamente riempito di voci, sorrisi e colori. Più di 3000 ragazzi hanno vissuto una giornata di festa, formazione e allegria nel segno della relazione educativa tanto cara a Don Bosco: quella che invita a essere santi e allegri oggi, perché la santità non è un ideale lontano, ma un cammino possibile, vissuto nella quotidianità.

Don Alberto Goia, delegato di Pastorale Giovanile, ha raccontato con entusiasmo l’incontro, definendolo “un grido di speranza e di pace per far crescere buoni cristiani e onesti cittadini”. Tutto nella giornata ha voluto “profumare di santità”: i momenti di preghiera, i giochi, la musica, le testimonianze e gli ospiti che hanno reso l’esperienza ancora più significativa.

A dare vita e movimento alla festa, numerose proposte di gioco e animazione, organizzate dai giovani delle diverse realtà salesiane, che con fantasia e dedizione hanno saputo coinvolgere tutti, dai più piccoli ai più grandi.

Dopo 150 anni il sogno missionario di Don Bosco continua

Dall’agenzia ANS.

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11 Novembre 1875: in questa data il primo gruppo di missionari salesiani veniva inviato in Argentina. 150 anni dopo il sogno missionario di Don Bosco continua grazie al “sì” generoso di tanti salesiani chiamati a spendere la propria vita come missionari del Vangelo in un modo particolare. Ci affacciamo così alla 156a Spedizione Missionaria Salesiana, che avrà luogo l’11 Novembre alle ore 17:00 (UTC+1) a Valdocco.

Oggi i Salesiani sono presenti in 137 Paesi del mondo e in quest’anno speciale tutta la Famiglia Salesiana è invitata a “RingraziareRipensareRilanciare” le missioni salesiane in un atto di generosità e fedeltà creativa al carisma.

I nuovi missionari provengono da tutti i continenti e a tutti i continenti sono inviati, in un cambio di paradigma missionario improntato sulla reciprocità. Domenica 5 ottobre inizieranno la formazione specifica attraverso il cosiddetto “Corso Germoglio”, con partenza a Genzano/Roma, e poi con tappe al Colle Don BoscoMornese e Valdocco, prima di ricevere, per mano del Rettor Maggiore, la Croce Missionaria nella Basilica di Maria Ausiliatrice, a Torino.

“Uniamoci a loro nella preghiera e nell’accompagnamento per questo ‘sì’ generoso al Signore per il bene di tanti giovani”

è l’esortazione che proviene dal Settore per le Missioni della Congregazione Salesiana.

Spazio LABS riparte: un nuovo anno per scoprire, costruire, incontrarsi

Con l’arrivo dell’autunno, Spazio LABS riapre le sue porte e rinnova il suo impegno educativo rivolto agli adolescenti tra i 15 e i 19 anni.

Un ambiente accogliente, pratico e stimolante, dove ogni giovane può imparare attraverso attività nuove, scoprire i propri talenti, mettersi alla prova in nuove sfide e ritrovare motivazione grazie a un percorso formativo concreto e su misura.

La proposta di Spazio LABS offre:

Come partecipare

L’inserimento in una delle proposte educative prende forma a partire da un colloquio conoscitivo con l’équipe educativa, successivo alla preiscrizione.

È possibile effettuare la preiscrizione compilando il seguente modulo online:

“Carisma, Pastorale Giovanile e Apostolato”: il Campo 4 al Colle Don Bosco

Dal 18 al 21 settembre 2025, il Colle Don Bosco ha accolto con entusiasmo il ritorno del Campo 4, l’appuntamento di spiritualità dedicato ai giovani neo-maturati fino ai 29 anni.

Il tema centrale, “Carisma, Pastorale Giovanile e Apostolato”, ha guidato ogni momento di riflessione, condivisione e preghiera.

La domenica è stata dedicata al ritiro spirituale e non sono mancati momenti di fraternità, camminate nella natura e celebrazioni comunitarie.

 

Tornarono pieni di gioia: un itinerario per camminare insieme nel Vangelo di Luca

Un itinerario pensato per i giovani, fatto di ascolto, preghiera e scoperta. Tornarono pieni di gioia è il titolo di un ciclo di cinque incontri serali che accompagneranno i partecipanti lungo alcune tappe fondamentali della vita di Gesù, narrate nel Vangelo di Luca.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra gli Uffici di Pastorale Giovanile della Diocesi di Torino, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, già consolidata con l’esperienza di E Se La Fede Avesse Ragione?, e sarà un’occasione per fermarsi, riflettere e lasciarsi interrogare dalla Parola.

Calendario degli incontri

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno dalle 21.00 alle 22.30 presso la Chiesa di Gesù Adolescente – Oratorio Salesiano S. Paolo, in Via Luserna di Rorà 16, Torino.

  • 13 novembre Il Battesimo – Pregare da figli con Don Giorgio Garrone
  • 18 dicembre Gesù nella sinagoga di Nazareth – La Parola che si compie con Suor Sara Perini
  • 26 febbraio Le tentazioni – Pregare nella lotta con Don Matteo Vignola
  • 19 marzo La trasfigurazione – La luce della preghiera con Don Matteo Vignola
  • 23 aprile Il cammino di Emmaus – Pregare il Vivente con Suor Sara Perini

Ogni incontro sarà un’occasione per rileggere la propria vita alla luce del Vangelo, accompagnati da guide esperte e da una comunità che condivide lo stesso desiderio: mettersi in cammino e tornare pieni di gioia.