Esperienza missionaria a Ciresoaia

Il “Corso Partenti” dell’Animazione Salesiana Missionaria ha offerto la possibilità ai partecipanti di svolgere un periodo in terra di missione durante l’estate appena trascorsa.

Così, una manciata di ragazzi, tre settimane di missione in Romania – ospiti a Ciresoaia, in Romania, dalle Suore della Provvidenza – e una moltitudine di emozioni diverse e uguali: qui l’importante è la voglia di fare, qui “la vita non è fatta di messaggi e foto condivise ma di sorrisi,  abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle, sguardi e tutto ciò che porta non a costruirsi un mondo parallelo dietro a uno schermo ma a toccare il vero mondo che ci circonda, guardando le persone con cui parliamo negli occhi”, come racconta una delle partecipanti all’esperienza in Romania.

Il miglior racconto è proprio quello attraverso i loro occhi, i loro sorrisi, le loro tastiere e le loro emozioni, buona lettura!

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Le Testimonianze

Il 28 luglio sono partita per tre settimane di missione in Romania dove, con il gruppo missionario, abbiamo organizzato due campi estivi, uno a Ciresoaia e l’altro a Nicoresti, insieme agli animatori del posto. Siamo stati ospitati a Ciresoaia dalle Suore della Provvidenza, le quali ci hanno accompagnati per tutta la nostra permanenza. I due aspetti che mi hanno segnato di più sono stati vedere la povertà che caratterizza il paese, e la vita delle persone, e la capacità di quest’ultime di essere ospitali e dimostrare riconoscenza nei nostri confronti.
Le titubanze e i pensieri che potevo avere all’inizio sono stati eliminati sin dai primi giorni davanti alla semplicità della gente del posto e al grande affetto dei ragazzi e dei bambini: vederli ridere e giocare, nonostante la situazione in cui vive la maggior parte di loro, mi ha fatto riflettere e riconsiderare molte questioni personali. A fine missione mi sono portata a casa tanto affetto e il ricordo dei loro sorrisi e quanto è stato bello e istruttivo stare tutti insieme: la sfida più dura sarà quella di custodire il bagaglio di queste tre settimane e sfruttarlo al meglio nella vita di tutti i giorni.

Questa è la frase che ho portato nel cuore fin dal primo giorno di missione e che mi ha accompagnato per 3 settimane scritta sulla mia maglietta. Mi ha ricordato, soprattutto nei momenti difficili, che se ero lì, proprio in Romania, proprio a Ciresoaia, ospite nella casa di quattro suore eccezionali, era perchè, in quel momento, avrei potuto fare del bene in quel posto e, nel mio piccolo, anche io sarei stata importante lì, così come i miei compagni di viaggio e tutte le persone che ho incontrato lo sono stati per me. Ho imparato l’importanza di mettersi al servizio con umiltà, senza la pretesa di cambiare le cose e ho visto quanto, nella sua semplicità, un sorriso possa essere importante. La prima cosa che ho notato è stata la forza delle relazioni umane, molto forti in un luogo dove la nostra tecnologia non ha ancora preso il sopravvento, la bellezza stava nel vedere i bambini uscire dalle case  solo per salutare le suore che passavano, rispondere ai “buongiorno” di persone incontrate per strada che neanche conoscevi e trovare dal mattino alla sera bimbi e ragazzi davanti al cancello della casa ad aspettare che uscissimo per giocare.
A Ciresoia ho sentito e visto la forte presenza di Dio che opera nei cuori di chi si avvicina alla casa di quelle 4 donne che ogni giorno, con semplicità e umiltà si mettono al servizio del paese ognuna secondo le proprie capacità, e che nel loro piccolo stanno portando avanti qualcosa di molto grande. In un posto dove l’importante non è avere un cellulare all’ultimo grido ma la voglia di fare, si impara che la vita non è fatta di messaggi e foto condivise ma di sorrisi,  abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle, sguardi e tutto ciò che porta non a costruirsi un mondo parallelo dietro a uno schermo ma a toccare il vero mondo che ci circonda, guardando le persone con cui parliamo negli occhi.

Missione, esperienza che ti cambia la vita, esperienza che ti mette di fronte a te stesso, la quale ti insegna a conoscerti a fondo…Per me la missione è stata donarmi agli altri, ma anche donare a me stesso, perché ti mette di fronte a situazioni, momenti, persone che mai e poi mai avresti pensato. La missione è stato vedere quei ragazzi sorridere, vedere il loro cambiamento con te, il quale può anche essere solo portato dal prenderti per mano, al batterti il 5, ad un semplice sorriso… Quel sorriso che ti insegna a dare priorità ai piccoli gesti, i quali ti aprono un mondo, un mondo nuovo tutto da scoprire e da portare avanti all’interno della propria quotidianità…

Sono trascorsi diversi giorni dal nostro ritorno a casa, ma il cuore e i pensieri restano ancora lì, a Ciresoaia, dove siamo stati accolti con gioia dalle suore della Provvidenza e dai bambini, che affrontano, ogni singolo giorno, con il sorriso sulle labbra, nonostante le loro difficoltà e problemi. Ciresoaia è difficile da raccontare.
A primo impatto si associa subito la Romania agli zingari, a persone che rubano, alle storie che narrano del Conte Dracula…Di Ciresoaia mi spaventa il divario tra ricchi e poveri. Ma poveri che non possono permettersi il bagno in casa, l’acqua corrente, che hanno un solo vestito bello e lo usano per la messa della domenica. Il cortile della parrocchia e quello delle suore sembra un po’ un’isola felice, quel posto dove i bambini possono essere se stessi, quel posto dove possono finalmente essere bambini. Possono giocare, scherzare, essere sereni, cosa che fuori non tutti possono fare, perché molti lavorano, spaccano pietre, costruiscono tetti con i loro padri, badano ai fratelli più piccoli, costretti ad essere piccoli uomini e donne. Ammiro la loro forza di volontà, ammiro quanta voglia di vita hanno. Ammiro Sabina e quanti come lei hanno un sorriso infinito, Lenuța per il coraggio con cui affronta la vita, Ioana e Stephanie per l’amore con cui si donano e la determinazione con cui si mettono in gioco. Sfido chiunque a non rimanere colpito da tutto questo, ma ancora di più da quegli occhi che ogni giorno te li senti che ti attraversano. È vero che ci sono venuti incontro manifestando la propria diversità rispetto a noi, persino la lingua, i modi di fare e gli sguardi ci erano stranieri, ma non quella profondità di umanità che è stata ragione di incontro e di rispetto.
Dopo quasi un mese trascorso qui, per il secondo anno consecutivo, posso dire che di insegnamenti ne ho avuti tanti. Ho capito che, chi parte per incontrare la missione deve portare con sé il suo bagaglio di bene altrimenti vedrà solo buio, desolazione e povertà. Ma se gli occhi custodiscono il bene allora non sarà difficile cogliere gesti di solidarietà, parole intrise di ospitalità e l’attesa, tanta, intensa, generosa di amicizia e di fraternità. La missione porta alla luce tutto ciò che è bene e gli dà un nome, una storia, un presente ed un futuro, una consistenza capace di interrogare e, molto spesso, convertire la vita. In missione chi mi parla di vita è proprio chi mi accoglie ogni giorno, a loro fai tante domande che nascono spontanee ma che troveranno risposta, lentamente e rispettosamente. Sarà il sorriso, la stretta di mano, la fronte corrucciata nell’ascolto, l’emozione del momento, il gesto del saluto, la fatica del cammino a rendere ragione di ogni risposta. Credo che Il segreto sia proprio in quella quantità di amore alla vita che riversiamo ogni mattina nel cesto delle nostre azioni. Ho capito che “Attenzione” non è “pena”, è condividere le cose positive e quelle negative. È vivere insieme.  È sentirle un po’ tue, esserne quasi un po’ responsabili.  Ho capito che non è tanto il “fare molto”, ma il “come andare” che fa la differenza, questo mi ha aiutato a vedere Dio ovunque, Bisogna vivere un po’ così, Ringraziando per quello che abbiamo, senza dare per scontato niente. Credo nella bellezza. Nella bellezza di fare il bene e di farlo bene. Perché forse siamo piccolissimi e non possiamo cambiare le cose da soli, ma insieme è diverso.

Sono partita per la Romania volendo essere testimone ad altri ragazzi delle mie scelte. Riparto per Torino con il cuore pieno delle loro testimonianze di vita, dei loro sorrisi in cui ho scoperto il volto di Gesù, dei loro piccoli grandi gesti spontanei di carità fraterna. Sono tornata a casa con la consapevolezza dell’amore ricevuto e con l’impegno di ridonarlo a chi incontrerò nel mio cammino. Il Signore passa innumerevoli volte nella nostra strada: a noi il compito di notarlo e fare di questo incontro il senso della nostra vita.

 

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Pellegrinaggio in Terra Santa: il video-racconto dell’esperienza

L’iniziativa della Pastorale Giovanile dei Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta ha coinvolto giovani universitari e lavoratori in un viaggio intenso nel cuore della Terra Santa.

Dal 29 Luglio al 6 Agosto 2018, 57  giovani, insieme ai Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, hanno partecipato al pellegrinaggio MGS in Terra Santa, un itinerario di fede, camminando su questa terra con il cuore, l’anima e la mente in ascolto. Un’esperienza di spiritualità a 360°, in cui hanno potuto avvicinarsi alla storia della Salvezza e confrontarsi con la situazione giovanile del Medio Oriente, vivendo prima dalle FMA a Nazareth, poi dai SDB a Gerusalemme.

Il pellegrinaggio, dopo iniziali interminabili controlli di sicurezza, è partito dalla città dell’infanzia e adolescenza di Gesù: Nazareth. Nella città più araba di Israele, i ragazzi hanno avuto la possibilità di incontrare la comunità cristiana, una testimonianza profonda del significato di rimanere fedeli alla propria fede in un ambiente ostile. I giovani del MGS hanno potuto passare, inoltre, la serata con gli animatori dell’oratorio salesiano di Nazareth, sperimentando la condizione di solitudine in cui vive la famiglia salesiana.
Dopo la visita del Monte Tabor, Cafarnao, lago di Tiberiade e tanti altri, destinazione: Città Santa. Via Crucis nelle strade caotiche di Gerusalemme, camminata di 4 ore nel deserto di Giuda, visita del Calvario e della tomba di Gesù, sotto la guida di don Marco Rosetti SDB, immersi totalmente su ciò che sta alla base della Vita: la Risurrezione del Nostro Signore Gesù Cristo.

Vytautas Markūnas, SDB, ha collezionato le immagini di questo viaggio in un video, buona visione!

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Mgs Piemonte e Valle d’Aosta in pellegrinaggio da Papa Francesco

Da Torino a Roma, passando per Firenze ed Assisi con una tappa mariana finale: Loreto. Sono 75 i km in totale percorsi nei vari tratti del pellegrinaggio, tra e nelle visite.
Circa 200 giovani della Ispettoria Salesiana del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, frequentanti le diverse opere SDB ed FMA, hanno vissuto la bella esperienza del cammino sinodale proposto fortemente dalla Chiesa Italiana in vista dell’incontro con Papa Francesco: una occasione unica per pregare e per riflettere in vista del Sinodo dedicato ai giovani che si celebrerà in ottobre.

Il racconto dell’esperienza nelle parole di don Stefano Mondin, delegato di Pastorale Giovanile, ed organizzatore dell’iniziativa:

La prima tappa ci ha visti ospiti della nostra casa salesiana di Firenze, dove si è potuto giocare e pregare insieme, condividere la palestra e le aule per dormire, ed allo stesso tempo, durante le due giornate del soggiorno, visitare i significativi luoghi della cristianità che la città di Dante può offrire.
Il secondo momento dell’itinerario ha portato il gruppo a risiedere presso Gualdo Tadino così da poter dedicare due intere giornate alla visita della vicina Assisi, confrontandoci con il santo Francesco e con il suo modo di “ricostruire” la Chiesa. Abbiamo ripercorso i suoi passi e ci siamo fatti raccontare dai frati francescani chi era e come vivesse. Da pellegrini abbiamo continuato a camminare, in particolare sino all’Eremo delle carceri dove abbiamo vissuto il momento del sacramento della riconciliazione.
La terza tappa ci ha visti arrivare, come i pellegrini della storia, sino a Roma. Gli incontri al Circo Massimo, il sabato, e in Piazza San Piero, la domenica, insieme con Papa Francesco  hanno ravvivato in tutto il gruppo il profondo desiderio di comunione con il Papa e lo stupore per la bellezza di poter condividere unitamente a tanti altri giovani il nostro essere Chiesa. Uno stimolo forte e tanti spunti concreti per un cammino serio verso sogni grandi, dove la sorgente è eterna: Dio!
Il ritorno è stato caratterizzato dal passaggio a Loreto: cammino e preghiera chiedendo a Maria un aiuto per poter perseverare negli impegni che abbiamo assunto in queste giornate e gioire delle mete raggiunte.
Nei sette giorni si è vissuto fortemente il desiderio di condividere i diversi momenti dell’esperienza. La presenza insieme di Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice e giovani ha reso questa condivisione il vero valore aggiunto dello stare assieme. La bellezza della nostra Italia, l’arte cristiana e la gioia della partecipazione della fede comune ci hanno altresì donato molteplici spunti per approfondire quel cammino che la Chiesa ci chiede con il Sinodo.
La speranza che ci è rimasta nel cuore è quella di riuscire a continuare “a camminare” negli impegni presi, sostenuti dalla gioia di un percorso che ci vede in cordata come giovani del Movimento Salesiano e che continuerà nelle varie attività dell’anno grazie alle proposte che si svilupperanno nelle diverse opere e alle numerose attività ispettoriali.

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203° compleanno di Don Bosco: il Rettor Maggiore festeggia al Colle

Sulle dolci colline astigiane i giorni di metà agosto non sono solo un tempo di riposo, ma anche un’occasione di commemorazione e gratitudine. Perché il 16 agosto 1815, nella frazione “Becchi” di Castelnuovo d’Asti, oggi Castelnuovo Don Bosco, da una famiglia di contadini, nasceva il piccolo Giovanni Bosco, che all’età di nove anni fece quel sogno che segnò l’intero corso della sua vita e delle sue opere. Alla ricorrenza del compleanno di Don Bosco quest’anno si è aggiunta la celebrazione del 100° anniversario del “santuarietto di Maria Ausiliatrice” e dell’insediamento della prima comunità salesiana al Colle Don Bosco.

Per l’occasione la comunità di Colle Don Bosco ha preparato una festa speciale, impreziosita dalla presenza del X Successore di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, appena rientrato dalla sua visita di animazione alle Ispettorie brasiliane di Porto Alegre e Belo Horizonte.

Le attività celebrative hanno avuto inizio già il 15 di agosto, solennità dell’Assunzione di Maria, con un Messa presieduta dallo stesso Rettor Maggiore presso la chiesa della Madonna del Castello, nel cuore del borgo antico di Castelnuovo Don Bosco. Durante la celebrazione diversi giovani hanno anche pronunciato una preghiera di affidamento alla Beata Vergine e a Don Bosco.

Nella mattinata del 16 le attività si sono aperte con un incontro presso il Colle, sul tema “Tre luci sui primi 100 anni del santuarietto”. Il sindaco di Castelnuovo Don Bosco, dott. Giorgio Musso, ha fatto rivivere la storia dell’epoca in cui il santuario vedeva la sua costruzione, mentre l’architetto Carlo Faccio ha illustrato i principali aspetti architettonici, facendo risaltare le caratteristiche estetiche che introducono ed invitano alla fede. A conclusione don Ezio Orsini, Rettore del santuario del Colle Don Bosco, ha descritto i tratti della spiritualità salesiana propri di quel luogo.

A seguire Don Á.F. Artime ha presieduto la solenne concelebrazione nella basilica del Colle. Nel corso dell’omelia ha invitato i fedeli a vivere l’anniversario e la devozione verso Don Bosco con quel profondo senso di gratitudine che nasce dal riconoscimento della Grazia ricevuta attraverso il Santo dei Giovani.

“I ragazzi anche oggi hanno bisogno dei Salesiani. Hanno bisogno di trovarci in mezzo a loro. Don Bosco va vissuto nei secoli. Dal sentimento di gratitudine occorre passare all’essere noi Don Bosco oggi” ha affermato.

Per ricordare

Il santuarietto venne inaugurato con una grandissima festa l’8 agosto del 1918. La sua costruzione era stata decisa tre anni prima come opera devozionale per ricordare il primo centenario dell’istituzione, da parte di Papa Pio VIII, della festa liturgica di Maria Ausiliatrice e per commemorare il primo centenario della nascita di Don Bosco.

L’opera fu finanziata dalla diocesi di Torino, dal Consiglio Superiore dei Salesiani, da quello delle Figlie di Maria Ausiliatrice, da Salesiani Cooperatori ed Exallievi.

Per costruirlo venne sacrificata la casa di Antonio, fratellastro di Don Bosco, e la prima pietra venne posta proprio nel giorno del primo centenario della nascita di Don Bosco, il 16 agosto 1915. “In quel giorno – scrive Elio Zemini in una ricostruzione delle cronache salesiane – don Albera (allora Rettor Maggiore) aveva aggiunto l’intenzione di ottenere, per intercessione di Maria Ausiliatrice, la cessazione del conflitto armato che causò tante morti e distruzioni in moltissime nazioni”.

 

Pellegrinaggio in Terra Santa

Una esperienza umana e spirituale profonda che ha visto protagonisti molti giovani dei centri salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, guidati dall’Ispettore Don Enrico Stasi, dall’incaricato vocazionale Don Fabiano Gheller e dalla guida sapiente di Don Marco Rossetti, docente di Sacra Scrittura ed esperto dei luoghi sacri: questo il riassunto del Pellegrinaggio in Terra Santa di cui le foto provano a raccontare un frammento.

 

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“Figli di un grande sognatore”: il saluto del Rettor Maggiore in preparazione del CG28

Dal 1° al 7 luglio 2018, presso la Casa di preghiera “San Luca” delle Figlie della Madonna del Divino Amore a Guarcino, si sono svolti gli esercizi spirituali del Consiglio Generale dei Salesiani, guidati da padre Fabio Manzi sul tema “Santificali, Padre, nella Verità. Stile di Santità nel Vangelo secondo Giovanni”.

Reduce da questo momento di introspezione, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha registrato un saluto per tutti i confratelli della Congregazione Salesiana in vista del 28º Capitolo Generale – CG28: un’autentica opportunità di crescita che conferma la scelta salesiana prioritaria per i giovani, soprattutto per i più bisognosi, affinchè essi possano trovare in ciascuno dei confratelli un aiuto concreto per il proprio futuro universitario, professionale e per la vita. La sfida di questo CG28 è rivolta dunque ai “figli di un grande sognatore” – come dice Don Ángel nel corso del video – con l’auspicio che siano “più fedeli allo Spirito, più fedeli al sogno di don Bosco e più fedeli a quei giovani che ci aspettano“. Ecco il video:

 

Una “scuola” mondiale per rinnovarsi e impegnarsi con i giovani

E’ stato pubblicato, in questi giorni, sul canale Youtube ufficiale di ANS – Agenzia Info Salesiana, un video di presentazione della Scuola dei Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana.  Questa scuola si colloca nella prospettiva di: “accompagnare, promuovere e fornire strumenti per un lavoro fondamentale del lavoro salesiano nella Pastorale”, ha spiegato Don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

La Scuola per Delegati di Pastorale Giovanile segue un sistema di formazione modulare, con tre aree principali che promuovono un’esperienza multidisciplinare. Questa configurazione permette di sintetizzare le conoscenze necessarie, l’esperienza pratica (know-how) per il servizio del Delegato e altri aspetti della sua persona”, ha aggiunto don Miguel Angel García, anch’egli del Dicastero di Pastorale Giovanile.

La Scuola dei Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana è finalizzata a:

  • Promuovere tra i Delegati ispettoriali di Pastorale Giovanile un’ampia comprensione degli elementi fondamentali del patrimonio salesiano associato a questo servizio di animazione pastorale, in linea con il “Quadro di riferimento” per la Pastorale Giovanile Salesiana;
  • Fornire competenze adeguate e abilità chiave per l’animazione, la gestione e il coordinamento educativo-pastorale delle persone, dei gruppi e delle comunità educative-pastorali;
  • Favorire la crescita personale attraverso la riflessione e l’interiorizzazione sulle esperienze, e la riscoperta delle motivazioni.

Scuola dei Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana

School of Youth Ministry Delegates of the Provinces

(subtitled in english) 

Resta sempre aggiornato con i Calendari Ispettoriali

Sono disponibili online i calendari delle diverse attività ed appuntamenti ispettoriali.

La modalità per accedervi è duplice.

  • si possono consultare per settore, nella loro globalità ed importare individualmente gli appuntamenti di interesse;
  • si possono importare tutti gli eventi presenti nella agenda ispettoriale grazie al Google Calendar di 31gennaio.

 

GOOGLE CALENDAR

Con questa funzione il calendario verrà inserito sul tuo account di Google e sarà visualizzabile su tutti i dispositivi, portatili e non, che hanno accesso al servizio. Ad es. cellulare, tablet …

  1. Accedi al tuo account Gmail (esempio: @31gennaio.net/salesianipiemonte.it) da browser (esempio: Google Chrome, Safari, Internet Explorer) e Apri Google Calendar.

 

 

Sito Ispettoriale

Tutte le informazioni sono comunque sincronizzate con il sito ispettoriale. Accedendovi da browser si potranno quindi visualizzare i dettagli dei diversi appuntamenti secondo questo ordinamento:

  • Calendario diviso per mesi: clicca qui
  • Calendario in forma di agenda: clicca qui
  • Calendari di settore consultabili nelle pagine degli specifici ambiti: Menù principale

 

Conversione, ascolto e impegno: convocazione del 9° Capitolo Ispettoriale

Ecco la Lettera dell’ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, circa la Convocazione Ufficiale del IX Capitolo Ispettoriale (CI 9)della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta.

Il Capitolo Ispettoriale avrà inizio Sabato 24 Novembre 2018 presso Torino-Valdocco alle ore 9.30. Sono previste due sessioni di lavoro: la prima, dal 26 al 29 Dicembre 2018 in forma residenziale; la seconda, il 4 e 5 Marzo 2019,  di conclusione dei lavori.

Tre i compiti principali assegnati dal Rettor Maggiore al Capitolo:

  1. approfondimento sul tema del Capitolo Generale 28° (CG28): “Quali salesiani per i giovani di oggi?”
  2. approfondimento su tematiche più specifiche dell’Ispettoria
  3. elezione dei Delegati al CG28 dei supplenti

Il Regolatore del CI 9 sarà don Luca Barone, accompagnato dalla Commissione Preparatoria composta da: don Alberto Martelli, don Stefano Mondin, don Chrzan Marek, don Giorgio Degiorgi e don Fabiano Gheller.

 

 

Quando all’Io, si sostituisce il Noi: la serata “Ready to start” con i ragazzi del Servizio Civile Universale

Una serata estiva, buona musica, alcune letture di innesco sulla pace, diversi racconti di chi quotidianamente si spende per offrire il proprio contributo di solidarietà, di talento e competenze e, infine, una location dinamica e specchio degli alti valori sociali che muovono il Bando di selezione 2018 del Servizio Civile Universale in arrivo: questi gli ingredienti principali che hanno animato l’OFF TOPIC di Torino, Venerdì 6 Luglio 2018, in occasione di “Ready To Start”, la serata organizzata dal TESC Tavolo Enti Servizio Civile, con la collaborazione di Servizio Civile Confcooperative Piemonte Nord e Servizio Civile Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta.

E’ stata l’occasione per conoscere gli enti, i progetti e per ricevere informazioni sulle caratteristiche generali, sui requisiti e su come presentare la domanda per il Bando di selezione 2018, la cui pubblicazione è imminente.

Il pubblico presente, formato da giovani ragazzi, ha raccolto qualche idea in più – su come impiegare il proprio tempo nell’anno venturo – negli occhi dei testimoni del Servizio Civile: qui si è letto chiaramente entusiasmo per la scelta fatta, energia, voglia di rivedere alcune priorità e la presa di coscienza che quando “siamo tutti sotto lo stesso cielo” – Rino Gaetano docet – ovvero quando all’Io si sostituisce il Noi, accadono eventi di straordinaria bellezza. Ma, come suggerisce la canzone dei Modena City Ramblers, intonata proprio da due servizio civilisti presenti all’Off Topic, “la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura contando cento passi lungo la tua strada…“. Perchè, come tutte le esperienze edificanti, non è una strada tutta in discesa: non è sempre facile essere vicino alla gente, ascoltarne i problemi, farsi voce delle istanze di giustizia di chi non ha voce, di chi vive quotidianamente un disagio, di chi è afflitto da una patologia che non gli permette di condurre una vita “normale”, ma è certo che mettersi al servizio di queste realtà può essere fonte di ispirazione per molti aspetti della propria crescita individuale, come scrivere la partitura di una canzone inedita cantata proprio nel corso della serata, oppure della propria crescita professionale, come chi è diventato educatore professionale per l’ente a cui ha prestato i dodici mesi di servizio civile.

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