Taizè-Torino: “Incontro europeo dei giovani a Torino”

Da oggi al 10 luglio, centinaia di ragazzi dall’Italia, dall’Europa e da altri Paesi del mondo si ritroveranno a Torino per la “seconda tappa” dell’Incontro europeo dei giovani guidato dalla Comunità di Taizé.

Tutti i principali momenti dell’incontro possono essere seguiti anche on line attraverso i siti web www.taizetorino.it; www.sindone.org; www.upgtorino.it; www.diocesi.torino.it.

Di seguito il Comunicato Stampa al termine della conferenza di stamane “Incontro europeo dei giovani a Torino” tenuta nella Sala Rossa del Consiglio Comunale di Torino.

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Taizé a Torino: tre giorni di incontri

Tra i giovani, le Chiese, la città

Da giovedì 7 a domenica 10 luglio Torino ospita il 44° «Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra»: un’iniziativa guidata dalla Comunità ecumenica di Taizé che dal 1978 raduna in una grande città europea migliaia di giovani, offrendo loro l’opportunità di vivere insieme, per alcuni gior- ni, un’esperienza con momenti di confronto, riflessione e preghiera e conoscenza del territorio. Previsto per Capodanno 2020, l’Incontro to- rinese si celebra in questi giorni, dopo numerosi rinvii per il contagio. L’iniziativa della Comunità ecumenica e dei gruppi torinesi di Taizé è sostenuta da Regione Piemonte e Città di Torino e organizzata in col- laborazione tra l’arcidiocesi e la Commissione ecumenica subalpina.

I giorni di Taizé nel capoluogo piemontese

Giovedì 7 luglio giungono a Torino giovani da tutta Europa (anche da Ucraina e Russia, Egit- to, Indonesia e Stati Uniti). I giovani sono ac- colti nelle famiglie che si sono rese disponibili, o presso le parrocchie e oratori. L’accoglienza nelle famiglie e nelle comunità è un momento essenziale dell’Incontro, perché permette di fare nuove conoscenze e di allacciare relazioni di amicizia e fraternità. Alle ore 19 viene distribuita la cena, nel chio- stro del Seminario Metropolitano, in via XX Settembre 83 e alle ore 21 è prevista la prima grande «Preghiera della sera», nella chiesa di San Filippo Neri, di via Maria Vitoria 5. Appun- tamento, quello della preghiera serale che si ripete tutti i giorni, fino al 10 luglio, alle stessa ora e nel medesimo posto. La “Preghiera del mattino”, alle ore 12.30, ha luogo invece nel Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele II 23 e nella Chiesa di San Giovanni Evangelista in corso Vittorio Emanuele II 13. Ai momenti di preghiera possono partecipare tutti i cittadini e non solo i ragazzi di Taizé.

La “Casa della Pace” nel cuore della città

Nei giorni dell’Incontro i torinesi trovano una tenda in piazza Castello: la “Casa della Pace”, tensostruttura che ha la funzione di info-point su Torino e il Piemonte, sulle iniziative legate all’attività della Comunità di Taizé ed è spazio di incontri e dibattiti. Già nel pomeriggio di giove- dì 7 alle 17.30, è prevista la prima tavola roton- da sul tema «Piemonte da scoprire», con inter- venti di Marcella Gaspardone di TurismoTorino, Paola Casagrande per la Regione Piemonte, An- drea Merlo del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Adriana Acutis della Fondazione Carlo Acutis. Modera Marco Bonatti. Il giorno successivo, venerdì 8 luglio, gli Orato- ri estivi della Città visitano la «Casa della Pace» e, alle ore 17.30, è proposta la seconda tavola rotonda dedicata a «I giovani e la Sindone», modera don Luca Ramello con interventi di don Roberto Gottardo, Presidente Commis- sione Diocesana della Sindone, del professor Bruno Barberis, Commissione Diocesana della Sindone, del professor Gian Maria Zaccone e del professor Nello Balossino, Centro interna- zionale di Studi della Sindone. Terza tavola rotonda sabato 9 luglio, sempre alle ore 17.30, intitolata «Giovani… e santi!», con Stefania De Vita, Direttrice Museo Casa Don Bosco, Roberto Falciola, vice postulatore della causa di canonizzazione del Beato Pier Giorgio Frassati, e Adriana Acutis, Vicepresi- dente Fondazione Carlo Acutis. Modera don Luca Ramello. L’allestimento della tensostruttura Casa della Pace è stato realizzato con il contributo della Regione Piemonte.

«Torino aperta»: musei e cultura

Oltre ai momenti spirituali e agli incontri le giornate torinesi offrono ai giovani l’oppor- tunità di fare la conoscenza della città e delle sue proposte culturali. A tale scopo la Regione Piemonte e la Città di Torino, tra le altre cose, hanno deciso aperture straordinarie per alcuni musei ed edifici di pregio cittadini e di consen- tire ai giovani giunti per il “pellegrinaggio” di accedere gratuitamente a Palazzo Madama, Galleria d’Arte moderna e contemporanea, Museo d’arti orientali, Musei Reali, Pinacoteca Albertina e al Museo casa Don Bosco. Inoltre, per gli spostamenti da un luogo all’altro con mezzi pubblici, il Gruppo Torinese Tra- sporti permette ai ragazzi di fruire di una ridu- zione del 50% sul costo dei biglietti.

“Noi ci stiamo”: presentazione del Quaderno di lavoro MGS e dell’Ideario 2022/2023

Siamo arrivati al terzo anno della proposta pastorale MGS: “Noi ci stiamo” Non con le percosse ma con la mansuetudine, #sharethedream.

Introducendo il Quaderno di lavoro va detto che l’idea di fondo sta nell’accompagnare la comunità educativo pastorale nel suo insieme, e ogni singolo giovane e adulto ad entrare sempre più e sempre meglio nella spiritualità apostolica salesiana, mettendo a fuoco il nostro sistema educativo. È uno strumento di “formazione per la missione”.
Come ogni anno ci lasciamo anche interpellare dalla Strenna del nostro Rettor Maggiore, che per il 2022 ha scelto di concentrarsi su san Francesco di sales, il Dottore dell’amore: «Fate tutto per amore, nulla per forza» ne è il motto di riferimento.
Al centro c’è la volontà di prendere la decisione di appartenere alla Chiesa e di lasciarci infiammare dallo spirito missionario che dovrebbe caratterizzare la vita di ogni credente: per questo il titolo del presente quaderno è “Noi ci stiamo”. Significa che desideriamo renderci disponibili per Dio e per la sua proposta, per la Chiesa e la sua missione. Chiamati ad un’alleanza d’amore, non ci tiriamo indietro, ma siamo spinti a deciderci per Dio e per gli altri, riaffermando la nostra piena apertura vocazionale.

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Dall’introduzione del Quaderno, scritto da don Rossano Sala:

Il presente Quaderno non è stato né pensato né scritto per essere un “libro da leggere”, ma è concepito per essere uno strumento interattivo. Un quaderno “di lavoro”, cioè un compagno di viaggio per il nostro cammino di formazione per la missione. La scelta riconfermata – sulla scia positiva di quella degli ultimi tre anni (Puoi essere santo #lìdovesei, Nel cuore del mondo #LiveTheDream, Amati e chiamati #MakeTheDream) – è quella di dare dei contenuti solidi capaci di interagire con il singolo e con il gruppo attraverso la richiesta di partecipazione attiva.

Dall’introduzione dell’Ideario 2022/2023:

Anche quest’anno abbiamo scelto di proporre uno strumento pastorale per ogni realtà salesiana: “l’Ideario MGS”. Dopo l’esperimento dell’anno scorso, è sembrato opportuno affiancare al “Quaderno di lavoro MGS” una “bozza di progettazione pastorale”. È questa la natura e lo scopo di questo strumento: offrire spunti e intuizioni che aiutino a trasformare i contenuti del “Quaderno” in possibilità concrete di percorso e cammino formativo. Come in una piccola sartoria, ogni equipe educativa potrà partire da questi suggerimenti pastorali per cucire il proprio cammino locale. Unica infatti è la proposta, ma differente è la personalizzazione locale. Unico è lo spirito e il carisma salesiano, molteplici sono le coloriture e sfumature che esso assume in ogni territorio. Unica è la pedagogia salesiana, ma differenti sono i bisogni educativi nei diversi territori e nelle singole opere educative.
A ciascun “laboratorio sartoriale” il compito di tagliare la stoffa e cucirla su misura della propria realtà.

Taizè-Torino: Notte Bianca della Fede

L’Arcidiocesi di Torino, in occasione dell’evento di Taizè, propone sabato 9 luglio 2022 la Notte bianca della Fede “sui passi dell’Amore”.

Alle ore 19 si inizierà con la Grande Festa dei Popoli nella corte di Palazzo Reale, rivolta ai giovani pellegrini, piemontesi e torinesi, che prevederà momenti di musica e danze, con apericena nei Giardini Reali.

Alle ore 21 si svolgerà la Preghiera della sera con i giovani, sempre presso la Chiesa di San Filippo Neri.

Dalle ore 22.30 partiranno vari percorsi artistici nel centro della città torinese, tra cui Palazzo Madama, l’Accademia Albertina, e spirituali, dalla Chiesa di San Filippo Neri, fino al Museo «Casa don Bosco» a Valdocco.

Il momento finale prevederà la venerazione notturna della Sindone da parte dei giovani e delle famiglie che li ospitano. Dalla Corte di Palazzo Reale, si snoderà il percorso di avvicinamento alla Sindone, attraverso la Cappella del Guarini e le navate della Cattedrale.

Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming su taizetorino.it, sul canale You Tube e sulla pagina Facebook.

Iscrizione gratuita e obbligatoria entro il 6 luglio 2022 su https://www.upgtorino.it/ultime-news/457-notte-bianca-della-fede

L’esperienza dei Campi Animatori 2022

Come partire al meglio con l’estate ragazzi nel proprio centro? I giovani delle superiori hanno accolto l’invito a partecipare ai campi a loro dedicati, occasione di crescita per il percorso di animatori ed educatori. Guidati dai ragazzi più grandi e dagli accompagnatori, si sono alternati momenti di formazione, gioco e preghiera condivisa, per allargare le amicizie e sperimentare nuove attività.

Confrontandosi tra coetanei, i ragazzi hanno provato cosa significa essere un animatore, non di nome, bensì nello spirito, come voleva Don Bosco. Approfondendo le relazioni con gli altri, si sono messi in gioco fin da subito, imparando che il servizio è prima di tutto uno stile, un donarsi agli altri, aprendo il proprio cuore al mondo.

I giovani si sono interrogati su come diventare santi attraverso il divertimento, perchè un animatore si riconosce dal suo sorriso ed entusiasmo e in fondo divertirsi è una cosa seria! Come dice San Domenico Savio:

Bisogna far consistere la santità nello stare sempre allegri.

“Noi ci stiamo” #sharethedream: la nuova proposta pastorale MGS

Dal dossier di Note di Pastorale Giovanile sulla proposta pastorale 2022/2023, “Noi ci stiamo” «Non con le percosse, ma con la mansuetudine» #sharethedream

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L’orizzonte della chiamata. Ripartiamo con coraggio dalla “grande domanda”

di don Rossano Sala, autore del Quaderno di Lavoro.

“Noi ci stiamo!”. È questo il motto sintetico della proposta pastorale per l’Italia salesiana per l’anno 2022-23. È una chiamata a mettersi in gioco con coraggio, offrendo la propria disponibilità. Ma se questa parola è la punta di un iceberg, bisogna che noi andiamo in profondità, che scaviamo per trovarne le radici, che cogliamo i grandi orizzonti di questa chiamata alla corresponsabilità con Dio e alla collaborazione tra noi.

In questo contributo, che ha appunto lo scopo di indagare i dinamismi della chiamata, ci proponiamo di percorrere insieme alcuni piccoli e preziosi passaggi che ci possano assicurare una base sicura per riaffermare che davvero “noi ci stiamo” con cognizione di causa, e non semplicemente nella logica di un’emozione mutevole e passeggera. Partiamo da lontano, riconoscendo il dono di esistere, e arriviamo, passo dopo passo, alla necessità di prendere oggi delle decisioni coraggiose.

Il dono dell’esistenza

Prendiamo il via dalla nostra esistenza concreta. Dalla consapevolezza che quello che siamo non è primariamente opera nostra. Ovvero dal fatto incontestabile che siamo preceduti, che siamo figli. Sembrerebbe una banalità, ma spesso ce lo dimentichiamo proprio. Un modo di pensare molto aggressivo a volte ci convince che ci facciamo da soli, che siamo figli di noi stessi e che non abbiamo nessuna responsabilità verso gli altri.
Un pensiero onesto, che fa perno intorno al reale, ci restituisce una socialità originaria che caratterizza la nostra esistenza. Non c’è mai stato un momento nella storia in cui io esistevo e gli altri invece no. È vero esattamente il contrario: c’è stato un tempo in cui il mondo e gli altri esistevano e io invece non c’ero ancora. I nostri genitori esistevano prima di noi, così come i nostri nonni, e anche i nostri fratelli o sorelle maggiori.
Nelle diverse epoche che studiamo sui libri di storia il nostro nome non compare. Per molto tempo io non ci sono stato e ad un certo punto sono nato, sono venuto al mondo. E non per mia iniziativa. E questo vale per tutti. Ci sarà anche un momento in cui sarò chiamato a lasciare questo mondo, che continuerà senza di me.
In base a questa realtà sperimentiamo continuamente di essere stati amati e voluti prima ancora di averne la percezione. Non è stata opera nostra, ma un dono che abbiamo ricevuto da altri. Primariamente da parte di coloro che si sono presi cura di noi. La vita è un dono che abbiamo ricevuto, senza alcun nostro merito. Altri hanno impiegato senza troppi calcoli e con tanta generosità tempo, risorse e affetti per farci crescere.
Ecco allora la sintesi del primo passaggio: bisogna rifiutare la menzogna dell’autofondazione, riconoscendo che siamo stati donati a noi stessi e che la vita è prima di tutto un dono gratuito che abbiamo ricevuto. Ecco che il primo e più importante atteggiamento dell’esistenza rimane sempre la gratitudine.

L’esistenza come dono

Il secondo passaggio è logico rispetto al primo: se esistiamo nella forma del dono, la realizzazione della nostra esistenza avrà la medesima forma del dono. Di solito, di fronte ad un favore ricevuto, rispondiamo: “A buon rendere”. Come a dire, ho ricevuto un dono da qualcuno, magari inaspettato, e adesso questo diventa un impegno di restituzione, un piccolo debito da onorare. Non è un obbligo stringente, ma una risposta naturale, eticamente importante, una spinta che ci porta al contraccambio. Ne va della nostra dignità.
Se riconosciamo che siamo frutto di un dono inatteso, ecco che la nostra vita diventa se stessa se impostata come un’esistenza capace di dono e di servizio. San Francesco di Sales, di cui quest’anno celebriamo i 400 anni dalla morte, parla a questo proposito di “estasi della vita”. È una bella espressione, che non ha nulla di intimistico, ma tutto di apostolico. Egli, guardando all’esempio di Gesù, l’uomo per eccellenza che sa riconoscere la sua esistenza come un dono ricevuto, indica al cristiano la via del dono concreto. Al di là dell’estasi della contemplazione – che ci eleva a Dio in una preghiera particolarmente intensa – e di quella dell’intelletto – che ci fa conoscere in maniera limpida le cose di Dio e degli uomini –, l’estasi dell’azione è caratterizzata da una continua carità, dolcezza, benevolenza e dedizione. È la via della generosità sistemica verso tutti. Tale estasi diventa il criterio di discernimento radicale sulla qualità della vita umana e cristiana:

Quando dunque si incontra una persona che nell’orazione ha dei rapimenti per mezzo dei quali esce e sale al di sopra di se stessa fino a Dio, e tuttavia non ha estasi della vita, ossia non conduce una vita elevata e congiunta a Dio, con la mortificazione dei desideri mondani, della volontà e delle inclinazioni naturali, per mezzo di una dolcezza interiore, di semplicità e umiltà, e soprattutto per mezzo di una continua carità, credimi, Teotimo, tutti i suoi rapimenti sono dubbi e pericolosi; sono rapimenti adatti a creare ammirazione negli uomini, ma non a santificare chi li prova[1].

L’estasi della vita è quindi il criterio reale, autentico e decisivo per la santità, per il semplice motivo che è nella vita di tutti i giorni che essa si riceve, si costruisce e si esprime:

Ci sono molti santi in cielo che non sono mai andati in estasi né sono stati rapiti nella contemplazione; infatti, quanti martiri e grandi santi e sante troviamo nella storia che nell’orazione non hanno mai avuto altro privilegio se non quello della devozione e del fervore? Ma non c’è mai stato santo che non abbia avuto l’estasi o il rapimento della vita e dell’azione, superando se stesso e le proprie inclinazioni naturali. […] Chiunque è risuscitato a questa vita nuova del Salvatore, non vive più né a sé, né in sé, né per sé, ma con il suo Salvatore, nel suo Salvatore e per il suo Salvatore[2].

La vita come “estasi”

Papa Francesco è in pieno accordo con san Francesco di Sales quando invita i giovani a vivere nella logica dell’estasi. Ha il coraggio di provocare ogni giovane con queste parole: «Che tu possa vivere sempre più quella “estasi” che consiste nell’uscire da te stesso per cercare il bene degli altri, fino a dare la vita»[3]. Questo significa che l’incontro con Dio produce estasi non perché strappa il credente dalla realtà e dalla trama di relazioni in cui è inserito, ma perché lo spinge a uscire da se stesso, superando i suoi stessi limiti per lasciarsi conquistare dalla bellezza dell’amore per gli altri e consacrarsi alla ricerca del loro bene:

Quando un incontro con Dio si chiama “estasi”, è perché ci tira fuori da noi stessi e ci eleva, catturati dall’amore e dalla bellezza di Dio. Ma possiamo anche essere fatti uscire da noi stessi per riconoscere la bellezza nascosta in ogni essere umano, la sua dignità, la sua grandezza come immagine di Dio e figlio del Padre. Lo Spirito Santo vuole spingerci ad uscire da noi stessi, ad abbracciare gli altri con l’amore e cercare il loro bene. Per questo è sempre meglio vivere la fede insieme ed esprimere il nostro amore in una vita comunitaria, condividendo con altri giovani il nostro affetto, il nostro tempo, la nostra fede e le nostre inquietudini. La Chiesa offre molti e diversi spazi per vivere la fede in comunità, perché insieme tutto è più facile[4].

Il senso preciso dell’estasi, come spiegato dal santo savoiardo e dal pontefice argentino, ci aiutano a mettere in luce la struttura responsoriale dell’esistenza, ovvero il nostro originario “essere per gli altri”. Siamo noi stessi quando usciamo verso gli altri, quando abbandoniamo le angustie del nostro individualismo e ci apriamo alla bellezza dell’incontro. Quando ci chiniamo con umiltà sulle ferite degli altri e siamo disponibili a dare di più a chi ha ricevuto di meno dalla vita. Contro l’antropologia della prestazione, che in fondo genera una società della stanchezza e dello sfinimento, siamo chiamati a riscoprire con determinazione che la nostra esistenza è una risposta d’amore ad un amore che a nostra volta abbiamo ricevuto. Ciò va vissuto nella concretezza della nostra vita. Che è unica e singolare. Situata nel tempo e nello spazio, vissuta nella storia in cui siamo inseriti. Questo ci porta ad entrare nello spazio del discernimento vocazionale.

Valdocco: iniziata la III Scuola di Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana

 Il 4 maggio è iniziata una delle proposte fatte nella programmazione del sessennio 2020-2026 del Settore per la Pastorale Giovanile: l’accompagnamento e la qualificazione dei Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile, alla quale partecipano 46 delegati di tutte le Regioni. Di seguito la notizia riportata dal sito di ANS.

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(ANS – Torino) – Il 4 maggio è iniziata una delle proposte fatte nella programmazione del sessennio 2020-2026 del Settore per la Pastorale Giovanile: l’accompagnamento e la qualificazione dei Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile. Tre sono gli scopi di questa iniziativa alla quale partecipano 46 delegati di tutte le Regioni. In primo luogo, offrire una visione approfondita del modello educativo-pastorale salesiano, in linea con il “Quadro di Riferimento” per la Pastorale Giovanile Salesiana. Vengono ripresi anche le esperienze o servizi di animazione ed orientamento vocazionale, le strategie e gli interventi educativi riguardanti i giovani e la preghiera, il tema del rapporto giovani, musica e media e, per ultimo, l’ecologia integrale.

In secondo luogo, fornire delle competenze adeguate e abilità chiavi per animare, gestire e coordinare le dinamiche del servizio di animazione pastorale ispettoriale, vale a dire, il rapporto con: l’Ispettore e il suo Consiglio, le comunità e le opere, l’Equipe Ispettoriale di Pastorale Giovanile e le commissioni e gruppi di animazione ispettoriale, la Famiglia Salesiana, la propria “Job description” ed il Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana.

Per ultimo, favorire la crescita personale attraverso la riflessione sui vissuti, l’interiorizzazione e la rielaborazione personale delle motivazioni, nel contesto della identità carismatica salesiana a Valdocco. Si lavora dunque sulle attitudini personali, le abitudini personali di lavoro, le buone abitudini per la vita emozionale, la cura della vita spirituale e la cultura della riflessione e della valutazione.

Un’importanza speciale in questi 15 giorni di formazione è data ai momenti di celebrazione, di lettura e di riflessione individuale, di confronto in tavoli di lavoro e di momenti di spiritualità a Valdocco e sui luoghi salesiani.

Nella festa di Domenico Savio, il 6 maggio, don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha ricordato:

“San Domenico Savio all’Oratorio di Valdocco si mise a camminare veloce sulla strada che Don Bosco gli tracciò ‘per farsi santo’: non solo con l’impegno nella preghiera e nello studio, facendo del bene agli altri, ma anche con l’allegria. Se la musica ha bisogno della cavità del flauto, le lettere della pagina bianca, la luce del vuoto della finestra, la santità salesiana ha bisogno dell’allegria. La vera santità salesiana consiste nel compiere la volontà di Dio con il sorriso”.

ELLEDICI: “Vola con noi” – IL SUSSIDIO DELL’ESTATE

Si segnala il nuovo Sussidio Estivo edito da Elledici Vola con noi” per l’Estate Ragazzi, Grest e campi scuola ispirato ad una avvincente storia fantasy, a cura di Paolo De Marca e Valter Rossi.

Di seguito le informazioni principali sul libro disponibili sul sito Elledici.

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Caro Lettore,
abbiamo il piacere di informarti della pubblicazione del nuovo sussidio per l’Estate Ragazzi, Grest e campi scuola ispirato ad una avvincente storia fantasy “Vola con noi” a cura di Paolo De Marca e Valter Rossi, edito da Elledici.

Per Estate Ragazzi, Grest, Campi scuola, Oratorio

La nuova proposta per l’animazione estiva dei fanciulli e dei ragazzi. Ispirata ad una storia fantasy, è ambientata nell’immaginario regno di Perhosa dove vivono gli uomini e le donne alati, guidati da lord Akos Morrigan.

Talon, l’erede al trono, si unisce ai suoi amici Rhea, Wren e Jonah per salvare il suo popolo da una misteriosa malattia che potrebbe essere collegata al farmaco dell’eterna giovinezza, sperimentato sugli adulti.

L’avventura dei giovani li porterà ai confini del mondo conosciuto, incontrando nemici e alleati inattesi in un continuo susseguirsi di colpi di scena.

Gioco di squadra e amicizia, capacità di comunicare e solidarietà, accoglienza della diversità e gratuità, avventura e sacrificio sono i valori indispensabili del cammino di crescita personale che i ragazzi e i bambini faranno in compagnia di questi fantastici eroi, in un clima generale di rispetto della natura.

Una storia avventurosa e coinvolgente divisa in 16 puntate con un copione teatrale immediatamente utilizzabile.

I punti di forza del Sussidio

  • Tematiche attuali e ricche di spunti per l’attività di gruppo.
  • Per ogni puntata, un brano biblico per introdurre il tema del giorno attraverso la Parola di Dio e un impegno da vivere durante la giornata.
  • Un’attività formativa della durata media di 20-30 minuti realizzabile con elementari e scuola media.
  • Giochi di squadra originali ambientati nel clima della storia.
  • Un percorso di formazione per gli animatori.
  • Disegni accattivanti e coinvolgenti.
  • Il testo e gli accordi di un inno sul tema del sussidio, disponibile anche su YouTube.

Autori

PAOLO DE MARCA, nasce a Potenza nella primavera del 1998. Formatosi all’attività di animatore nell’Oratorio Salesiano di Potenza. Si diploma al Liceo e completa la Laurea Triennale in Ingegneria Meccanica nel 2020, ma le sue passioni sono i fumetti, le storie e i romanzi del genere fantasy/avventura. Ha esordito con il suo primo romanzo La fonte dell’eterna giovinezza, parte di una futura trilogia Cronache degli uomini alati, da cui è tratta la riduzione teatrale e i contenuti del sussidio Vola con noi.

VALTER ROSSI, classe 1964, sacerdote salesiano, giornalista e scrittore. Già direttore delle riviste Elledici Mondo Erre e Dimensioni Nuove, e ora di Dossier catechista, si occupa della formazione dei catechisti e degli animatori da molti anni. Ha pubblicato numerosi sussidi per Elledici.

È possibile scaricare gratuitamente l’anteprima del libro (introduzione, un capitolo, l’indice): SCARICA QUI

L’incontro dei GR Ado a Valdocco

Nel weekend del 5-6 marzo, si è svolto l’incontro dei GR Ado a Valdocco per i ragazzi e le ragazze dalla prima 1° alla 2° superiore. Il tema principale che ha caratterizzato le due giornate è stato quello dell’Eucaristia. Il passo del Vangelo dedicato all’episodio dei discepoli di Emmaus ha guidato la riflessione itinerante del sabato, portando i ragazzi lungo le vie del centro storico di Torino e nelle varie chiese della zona per poi arrivare alla Casa salesiana del San Luigi, dove si sono svolti momenti di riflessione sull’Eucaristia e sul rito della Messa. Tornati a Valdocco dopo la cena al San Luigi, si sono svolti ancora alcuni momenti di gioco e di preghiera, concludendo la giornata con l’Adorazione Eucaristica presso la Cappella di San Francesco di Sales.

La domenica del 6 marzo è iniziata con una riflessione sul sacramento della Confessione (prima guidata e poi vissuta), un momento di confronto a gruppi, la S.Messa e il pranzo insieme.

Grazie al lavoro e alla dedizione dell’Equipe dei GR Ado, l’incontro ha permesso a tutto il gruppo dei partecipanti, composto da circa 40 ragazzi e 40 ragazze, di vivere al meglio l’appuntamento e le varie tematiche trattate.

XVII Convegno Nazionale PG: “La fede nell’imprevedibile”

Pubblichiamo il lancio del prossimo Convegno nazionale di Pastorale Giovanile.

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Dopo due anni, torna l’appuntamento nazionale di PG. Il Convegno si terrà dal 30 maggio al 2 giugno a Lignano Sabbiadoro e avrà come tema La fede nell’imprevedibile.

Non è facile arrivare al prossimo convegno nazionale di pastorale giovanile. I due anni di pandemia hanno più volte rimandato l’appuntamento tenendolo in sospeso. Ora si apre la possibilità di ritrovarci in presenza, non senza la difficoltà di giorni inediti e sicuramente “scomodi”. Ma è la sola possibilità per provare a ritrovarci e vederci di persona.

Si aggiungano le difficoltà di mettere a fuoco le tematiche: sul tavolo ci sarebbero mille domande, ma proprio per questo si fa fatica a individuare quale deve essere il filo conduttore prevalente. Ci è sembrato poco sensato ignorare le istanze e le provocazioni di un tempo così particolare; nello stesso tempo vorremmo evitare di suonare le trombe dinanzi a una ripartenza che da una parte si offre come un desiderio coltivato per mesi, dall’altra non concede sconti al dubbio su quali direzioni prendere.

Torniamo a fare quello che facevamo: questa la prima tentazione. Lo slancio del Sinodo dei giovani del 2018 aveva offerto la possibilità di riprendere con intelligenza ciò che si stava facendo. Ma ciò che si faceva paga il dazio a ciò che è successo e forse ci chiede di fare i conti, una volta per tutte, con il cambiamento d’epoca tanto negli occhi di ciascuno, quanto nel cuore di pochi.

Affidarsi alla prima trovata del momento: questa la seconda tentazione. In questi due anni abbiamo davvero toccato con mano che l’anima educativa della Chiesa italiana non può affidarsi alla logica consumistica che il pensiero della rete offre in ogni istante. Un buon video sui social ha la consistenza del fiore di campo che “fiorisce al mattino e appassisce la sera”. Dunque, c’è bisogno di ricorrere a una sapienza coltivata, alla capacità di scrutare nel buio per individuare la direzione e nello stesso tempo di avere coraggio nel riprendere legami e relazioni.

Il convegno, dunque, avrà una sorta di “basso continuo” che parte dall’idea di rileggere questo tempo nuovo sostenendo il confronto e la riflessione, ma si articolerà su temi diversi.

Apriremo con un dialogo a tre voci su cosa significhi oggi uscire dal buio nel quale, peraltro, siamo ancora immersi: come se non fosse bastata la pandemia, si sono aperti scenari di guerra tutt’altro che rassicuranti. Continueremo approfondendo il discorso sugli adolescenti, cantiere aperto dalla Chiesa italiana la scorsa estate. Faremo un ulteriore passo intorno al discorso della sinodalità, parola sulla bocca di tutti ma che ha bisogno di essere chiarita. Non tanto a livello teorico e infatti ci affideremo per questo passaggio a dei laboratori pratici. Nella chiusura, come sempre, proveremo a rileggere i nostri passi e a indicare (a partire dalle riflessioni fatte) le strade possibili per un impegno comune.

Vi aspettiamo, pur sapendo che sarà faticoso trovare lo spazio in agenda. A breve, fra pochi giorni, faremo avere ulteriori informazioni.

Don Michele Falabretti

 

26-27 marzo Savio Club al Colle Don Bosco

Riprendono gli incontri dei Savio Club, rivolti ai ragazzi/e dalla prima alla terza media, al Colle Don Bosco nella giornata di sabato 26 marzo e domenica 27 marzo. La scelta dei giorni sarà a discrezione dei gruppi, in funzione delle singole esigenze.

Il programma delle due giornate sarà il seguente:

  • 9.30: arrivi
  • 10.00: inizio
  • 16.00: Santa Messa
  • 17.00: termine

Il costo per la partecipazione è di euro 5 comprensivo di:

  • Utilizzo ambienti
  • Merenda

Si ricorda di portare:

  • Pranzo al sacco
  • Penna per scrivere
  • Abbigliamento adatto al gioco

Per informazioni maggiori scrivere a: alberto.goia@salesianipiemonte.it | pastorale@fma-ipi.it