15/16 settembre – Ritrovo Campisti MGS al Colle don Bosco
Riprendono le attività dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano.
Riprendono le attività dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano.
L’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta annuncia con gioia le prime professioni religiose che si terranno presso la Basilica Maria Ausiliatrice nella giornata della Natività della Beata Vergine Maria, Sabato 8 Settembre 2018 alle ore 15,30.
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Gv 21, 15 – 19
Sono 10 i giovani religiosi che emetteranno la prima professione religiosa:
Matthew John Paul Alfino (MLT), Raphael Axisa (MLT), Stefano Brambilla (ILE), Andrea Domenico Festa (ILE), Giorgio Giuseppe Domenico Ramundo (ICP), Michele Maria Reolon (INE), Elia Rubin (INE), Christoph Salinger (AUS), Tomaz Stojc (SLO), Iosif Tulbure (INE).
Un nuovo anno denso di eventi è alle porte.
Per i ragazzi e le ragazze che desiderano crescere nella scelta di Dio come fedele compagno della propria vita e nell’animazione come vera forma di servizio. Don Bosco è il modello insuperabile di una passione indivisibile per la fede e per i giovani.
Attraverso il confronto con la Parola di Dio e la partecipazione vissuta in allegria e fratellanza, i giovani possono mettere il Signore al centro della loro vita, conoscere il Suo amore, la Sua presenza e rendersi conto che, come diceva don Bosco, “la gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l’amore”.
Qui di seguito, si segnalano le principali attività dell’Animazione Vocazionale per l’anno 2018-2019, suddivise per fasce d’età.
Un incontro dinamico, intenso e sfidante.
Lì i ragazzi sperimentano che Gesù può essere incontrato nelle situazioni più quotidiane: lo studio, il gioco, il servizio, l’amicizia, la famiglia. Vengono guidati a costruire una relazione più solida e personale con Dio attraverso la riflessione, i sacramenti, la preghiera, la conoscenza di sé, le relazioni.
Adolescenti che frequentano il biennio della scuola superiore desiderosi di una vita profonda, con una normale vita sacramentale e la disponibilità al servizio.
Un percorso di crescita coinvolgente, adatto a chi vuole approfondire propria appartenenza alla Chiesa con lo stile salesiano.
Lì i giovani incontrano testimoni e si confrontano con i membri dell’equipe nel dialogo personale. Fanno esperienza della vita nella Chiesa, per comprendere come essere protagonisti del proprio futuro.
Adolescenti che frequentano il triennio della scuola superiore con una vita cristiana sufficientemente solida, disponibili all’animazione e interessati all’approfondimento del carisma salesiano.
Un percorso spirituale esigente che offre gli strumenti per un serio discernimento sul proprio futuro. Grazie all’aiuto dell’equipe i giovani consolidano il loro cammino di vita cristiana: sono avviati ad un atteggiamento di ascolto della “voce di Dio” nel quotidiano. Hanno così la possibilità di operare una scelta maggiormente consapevole del sogno del Signore sulla loro esistenza.
Giovani che frequentano l’ultimo anno della scuola superiore e l’università interessati ad un cammino di discernimento vocazionale.
Per informazioni:
don Fabiano Gheller
339.2880556 – 011.5224241
fabiano.gheller@31gennaio.net
suor Paola Casalis
339.7122964 – 011.4604659
casalis.paola@gmail.com
Cosa vuol dire oggi Don Bosco per i giovani? Ecco la testimonianza di Matthew, 31 anni, di Malta, novizio salesiano che a settembre di quest’anno farà la prima professione per diventare un salesiano di Don Bosco. Matthew ha svolto un anno di discernimento, insieme ad altri 9 novizi e alle guide spirituali, a Monte Oliveto, a Pinerolo, sede del Noviziato dei Salesiani di Piemonte. All’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino ha prestato servizio insieme ad altri 3 novizi, esperienza questa che gli è servita a rafforzare ancora di più la sua decisione di entrare nella congregazione salesiana, come racconta lo stesso:
La mia prima esperienza con i salesiani l’ho vissuta all’oratorio di Sliema, dove svolgevo il ruolo di “sergente maggiore” della Brigata salesiana, e mi dilettato nelle attività di teatro e di coro. Con i salesiani ho lavorato per più di 10 anni, nel frattempo vivevo una vita “normale”, come un qualunque coetaneo. Ho avuto diverse relazioni con le ragazze ma percepivo sempre dentro di me che tutto quello non mi bastava, e in me cresceva sempre più il desiderio di approfondire la vita salesiana e di conoscere più da vicino Gesù. Ed eccomi qui come novizio, con tante domande a cui spero di dare risposte. In collina, sul Monte Oliveto, mi sento felice, a casa, perchè so che potrò approfondire e vagliare la mia vocazione, che potrò approfondire ogni giorno chi è Don Bosco, cosa è stato per tanti ragazzi, per tanti salesiani, osservando più da vicino la vita comunitaria e le 196 regole dello statuto salesiano, il nostro manuale per la vita.
La gente mi domanda spesso, incuriosita, cosa è un novizio: io rispondo che il novizio è colui che intende approfondire la vita salesiana, che vuole conoscere molto più da vicino il cuore del nostro fondatore, del nostro papà, Don Bosco, per potersi avvicinare ancora di più a Dio. E che tutti possono vivere questa esperienza anche se non sceglieranno la vita consacrata. Ad un patto: che accettiamo noi stessi. Non possiamo avere tante maschere per piacere agli altri. Solo così possiamo ascoltare la nostra vocazione. Sono consapevole che non sarà sempre facile, che la tentazione è dietro l’angolo, ma con l ‘aiuto del Signore, con la protezione della nostra mamma celeste, si può andare avanti.
Cosa vuol dire Don Bosco in San Salvario? Ecco la testimonianza di Mario Bobic, 35 anni, croato, laurea ingegneria meccanica, già diacono della congregazione salesiana che il prossimo 23 giugno sarà ordinato sacerdote nella Cattedrale di San Vito, a Fiume, in Croazia. In questo video racconta l’esperienza pastorale salesiana nel quartiere di San Salvario, a Torino, dove ha trascorso gli ultimi 2 anni di formazione tra l’Oratorio San Luigi dove ha prestato servizio, la Movida Spirituale in Largo Saluzzo e gli studi teologici alla Università Pontificia Salesiana – Crocetta previsti dal percorso formativo salesiano.
La prima volta che ho sentito la voce di Dio avevo 12 anni, frequentavo le medie, facevo il chierichetto, non badavo tanto a questo sentimento. Ho sempre però cercato di mantenere la vocazione donando la mia vita agli altri. Prima di diventare salesiano, mi sono laureato in ingegneria meccanica, la mia vocazione è così potuta maturare piano piano. Essendo poi figlio unico, diventa più difficile, i familiari e le loro aspettative sul futuro dei figli, si sa, per cui la risposta alla vocazione ha tardato ad arrivare. Fortuna che accanto a me ho avuto sempre ottime e valide guide spirituali che mi hanno accompagnato nel mio cammino di ricerca.
Sono stato tanti anni fidanzato con una ragazza ed è proprio questo sentimento che mi ha portato ad accettare la mia vocazione, perché ho scoperto cosa significa veramente amare qualcuno e donare la vita a e per qualcuno. Perché prima di chiederti cosa vuoi davvero essere, fare, è importante, più di tutto, comprendere e sentire che sei amato da qualcuno. Proprio da questa esperienza di amore incondizionato mi sono deciso a donare la mia vita incondizionatamente per gli altri. La molla che mi ha portato a conoscere più da vicino il mondo salesiano è stata l’esperienza di dolore che ha vissuto un mio compagno delle superiori che durante la guerra ha perso il papà, per aiutare i fratellini più piccoli ha dovuto lasciare la scuola ed è andato a lavorare.
E lì mi sono posto questa domanda: “com’è possibile che un ragazzo a cui Dio ha dato certi doni, che ha un talento, non può usarlo, svilupparlo?”. Adesso lavora, è sposato, ha due figli, ma in quel momento è stata dura per lui perdere il padre, interrompere gli studi per andare a lavorare. Dopo ho incontrato nella mia vita i salesiani: ad un direttore della casa salesiana ho chiesto una volta: “ma perché esiste l’ordine dei salesiani?” E lui: “i salesiani esistono nel mondo per dare la possibilità a tutti di rispondere al progetto di Dio”. Ecco, per questo mi sono fatto salesiano.
Una esperienza umana e spirituale profonda che ha visto protagonisti molti giovani dei centri salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, guidati dall’Ispettore Don Enrico Stasi, dall’incaricato vocazionale Don Fabiano Gheller e dalla guida sapiente di Don Marco Rossetti, docente di Sacra Scrittura ed esperto dei luoghi sacri: questo il riassunto del Pellegrinaggio in Terra Santa di cui le foto provano a raccontare un frammento.
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Sono disponibili online i calendari delle diverse attività ed appuntamenti ispettoriali.
La modalità per accedervi è duplice.
Con questa funzione il calendario verrà inserito sul tuo account di Google e sarà visualizzabile su tutti i dispositivi, portatili e non, che hanno accesso al servizio. Ad es. cellulare, tablet …
Tutte le informazioni sono comunque sincronizzate con il sito ispettoriale. Accedendovi da browser si potranno quindi visualizzare i dettagli dei diversi appuntamenti secondo questo ordinamento:
Dodici giovani salesiani, studenti della Pontificia Università Salesiana di Torino Crocetta, sabato 16 giugno sono stati ordinati diaconi dall’arcivescovo di Torino, Mons. Nosiglia, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. I nuovi diaconi: Giacomo Brogin (ILE), Jan Fojtů (CEP), Marco Frecentese (ICC), Giovanni Frigerio (ILE), Pravin Joseph (INM), Davide Moretto (INE), Davide Perosa (INE), Piero Pietrobelli (INE), Paolo Pollone (ICP), Giovanni Rondelli (ILE), Paolo Rossolini (INE) e Andrea Torresin (ILE).
“La vostra vocazione viene da lontano. Viene dal cuore di Dio”, ha spiegato loro l’Arcivescovo durante la messa. Con gli auguri che il loro ministero sia fecondo, Nosiglia ha anche precisato che a ciascuno non mancherà l’aiuto necessario proprio da Colui che li ha chiamati a seguirlo più da vicino: “Quando eravate piccoli forse neppure pensavate di diventare salesiani, poi diaconi e poi sacerdoti. Ma Dio già ci pensava. Questo fatto vi assicura che non dovrete temere, non dovrete aver paura di fronte alle situazioni che dovrete affrontare perché il Signore è con voi e vi proteggerà sempre”.
Articolo a cura di Antonio Carriero, sdb
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Fin da piccolino avevo questo sogno “strano” di diventare sacerdote, poi ad un certo punto, iniziando le superiori, ho voluto, quasi dovuto seppellire questa chiamata, e tutto d’un tratto Dio è diventato un po’ un concorrente per la mia vita; mi stava molto stretto, come mi stava stretto questo sogno che avevo da piccolino. Ho cercato di cancellare tutto, di andare avanti, di riempire questo vuoto, che avevo d’improvviso creato io, con tantissime altre cose. Ma questo vuoto non andava via, e in cuor mio diventavo sempre più triste. Mi mancava qualcosa e non sapevo cosa fare della mia vita. Avevo amicizie, in mente una vita con un percorso tracciato, ma non ero veramente felice. Mi mancava qualcosa. Allora è stato in quel momento che ho avuto nostalgia di Dio. E in questa nostalgia Dio mi ha chiamato ancora più intensamente, rispetto a quando ero bambino. E al mio cuore, prima che alla mia mente ho sommessamente sussurrato: “voglio essere Tuo per sempre!”. E ci sto provando ad esserlo, giorno dopo giorno, anche grazie all’appoggio che mi stanno dando i miei familiari, difficilmente si riesce ad essere compresi in simili decisioni.
Adesso posso dire che mi sento davvero felice: in collina, sede del Noviziato, viviamo in semplicità, tra preghiere e studio, e la sera tutti a far festa insieme, in un clima gioviale e al contempo familiare. Sono felice anche perchè so che Dio è felice di me. Ed è da questa felicità che partirei per rispondere a chi come me si trova o si è trovato perso tra interrogativi, a cercare di riempire il vuoto esistenziale con tutto meno che con Dio: il consiglio che darei è, prima di tutto, trovare una guida spirituale che possa consigliare, ascoltare e accompagnare in questa scelta; poi lasciarsi rubare il cuore dai giovani, dai ragazzi: penso che il miglior discernimento per uno che si sente chiamato alla vita salesiana sia proprio il cortile, sudando, puzzando, donarsi pienamente ai giovani, soprattutto ai più poveri.
Il terzo consiglio che mi sento di dare è: lasciatevi voler bene da Dio, solo così pian piano potrete innamorarvi di Dio. È un sentimento concreto, che rende felici, davvero: anche se tanti di noi giovani non lo sanno, secondo me sotto sotto, è quella strada, quel sogno che è Dio per ciascuno di noi, che può dare una scossa nella nostra vita. Tante volte mi viene un magone dentro al cuore quando vedo tanti giovani che buttano purtroppo la loro vita in tante cose che non riempiono, come ho fatto io fino a qualche mese fa, seguendo tante altre cose che non mi hanno riempito, ma hanno solo coperto bisogni momentanei. Perchè Dio non è un avversario alla nostra felicità, Dio ama da pazzi noi giovani: bisogna per forza fargli spazio nella propria vita per essere davvero felici.
Sabato 2 Giugno 2018 presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino alle 0re 15.00 don Alessandro Botalla e don Jimmy Muhaturukundo, salesiani, saranno ordinati sacerdoti. La celebrazione sarà presieduta da S.E. Mons Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino.
Salesiani Michele Rua
Via Paisiello 37 (TO)
Salesiani Asti
Corso D. Alighieri 188, Asti (AT)
Ecco la notizia de La Voce E il Tempo nell’edizione di Domenica 3 Giugno 2018:
Sabato 2 giugno alle 15 nel Santuario di Maria Ausiliatrice mons. Cesare Nosiglia ordinerà due sacerdoti salesiani. Si tratta di don Jimmy Muhaturukundo e don Alessando Botalla. Don Jimmy giunto in Italia all’età di sette anni, salvandosi dal genocidio del Ruanda grazie al prete missionario don Giuseppe Minghetti. Da Trino Vercellese è venuto a Torino per la formazione e celebrerà la sua prima messa domenica 3 alle 10 all’oratorio Michele Rua di via Paisiello 37.
Alessando Botalla celebrerà invece la sua prima Messa nella comunità salesiana di Asti (corso Dante 188) domenica 3 alle 10.
L’ordinazione presbiterale di don Alessandro è apparsa anche nell’edizione cartacea de “La Vallée” del 2 giugno:
AOSTA (fci) Don Alessandro Botalla Buscaglia, classe 1980, valdostano, originario della Parrocchia di Maria Immacolata in Aosta, riceve oggi, sabato 2 giugno – alle 15 nella Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino per le mani dell’arcivescovo Cesare Nosiglia – l’ordinazione sacerdotale. Don Alessandro Botalla Buscaglia ha scelto di servire Dio nella Congregazione dei Salesiani di Don Bosco. Ha conosciuto la comunità salesiana mentre frequentava la Facoltà di Architettura a Torino, risiedeva infatti presso il Collegio Universitario Salesiano di Valdocco. Qui, grazie al confronto con i superiori della struttura, ha potuto approfondire la spiritualità salesiana e proprio durante un colloquio con l’allora direttore don Stefano Martoglio – come ha ricordato lo stesso don Alessandro Botalla Buscaglia (fo to) in occasione della sua Ordinazione diaconale nel dicembre scorso – , gli giunge la domanda che accende un discernimento profondo: «Hai mai pensato che il Signore ti stia chiamando a diventare prete con don Bosco?». Inizia ad impegnarsi più intensamente nella vita della comunità salesiana di Valdocco, pur continuando gli studi.
Aderisce così al percorso di Prenoviziato, concluso il quale, intraprende l’anno di Noviziato nella comunità di Pinerolo che lo porta ad emettere la prima Professione religiosa l’8 settembre 2009. La sua formazione religiosa, culturale ed umana prosegue con il Postnoviziato, un biennio dedicato agli studi filosofici, quindi il periodo di tirocinio pratico e, a seguire, il triennio di studi teologici durante il quale svolge anche un proficua esperienza pastorale a Cuneo, Asti e Bra. Alla conclusione di quest’ultimo periodo formativo emette la Professione perpetua a Colle Don Bosco l’11 settembre 2016. In tutto questo impegnativo percorso, don Alessandro Botalla Buscaglia trova anche il tempo di concludere gli studi che lo avevano inizialmente portato a Torino e si laurea in Architettura nel 2014. Il 10 dicembre 2017 è ordinato diacono e in quell’occasione sintetizza la sua vocazione con queste parole: «Ricevi un dono e lo rendi disponibile ad altri». Oggi, sabato 2, con don Alessandro Botalla Buscaglia viene ordinato anche don Jimmy Muhaturukundo sdb, ruandese, con il quale ha condiviso buona parte della formazione. Don Alessandro Botalla Buscaglia presiederà la Messa nel Santuario di Maria Immacolata ad Aosta domenica 17 giugno prossimo alle 10.30; in quell’occasione sarà possibile aderire al pranzo comunitario (informazioni e iscrizioni in parrocchia telefonando al numero 0165 263491) per proseguire la festa.