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Campo della Parola 2021 – Medie e Biennio
/in In primo piano, Notizie ispettoriali /da AdminSi conferma per il 2021 il Campo della Parola!
Il campo si svolgerà a Pracharbon e sarà aperto:
- Dal 26 al 29 luglio 2021 per ragazzi e alle ragazze che hanno terminato la 2° e 3° media.
- Dal 29 luglio al 1° agosto 2021 per ragazzi e alle ragazze che hanno terminato la 1° e 2° superiore.
Di seguito tutte le informazioni.
Campo della Parola 2021 – Medie
Pracharbon, 26 – 29 luglio 2021
Campo della Parola Medie a Pracharbon
- Dal 26 al 29 luglio 2021
- Per ragazzi e alle ragazze che hanno terminato la 2° e 3° media.
- Arrivo nella mattinata di lunedì, partenza nel pomeriggio di giovedì.
- Prezzo: 80 €
Informazioni ed iscrizioni (fino ad esaurimento posti) versando la caparra di 40 € presso il responsabile del proprio centro.
Iscrizioni entro il 14 luglio.
Contatti
don Paolo Pollone
suor Paola Casalis
Campo della Parola 2021 – Biennio
Pracharbon, 29 luglio – 1° agosto 2021
Campo della Parola Biennio a Pracharbon
- Dal 29 luglio al 1° agosto 2021
- Per ragazzi e alle ragazze che hanno terminato la 1° e 2° superiore.
- Arrivo nel pomeriggio di giovedì, partenza alle ore 14.00 della domenica.
- Prezzo: 80 €
Informazioni ed iscrizioni (fino ad esaurimento posti) versando la caparra di 40 € presso il responsabile del proprio centro.
Iscrizioni entro il 14 luglio.
Contatti
don Paolo Pollone
suor Paola Casalis
L’ultimo incontro di “E se la fede avesse ragione” 2020/2021: GOLA E AVARIZIA
/in Notizie ispettoriali /da AdminNella serata di giovedì 15 aprile alle ore 21.00, si è tenuto l’ultimo incontro di “E se la fede avesse ragione?” per quest’anno, sul tema della GOLA E AVARIZIA. L’incontro è stato guidato da don Luca Ramello, Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Torino.
Di seguito il video dell’incontro:
Il quinto incontro di “E se la fede avesse ragione” 2020/2021: L’IRA
/in Notizie ispettoriali /da AdminNella serata di giovedì 11 marzo alle ore 21.00, è ripreso online il cammino “E se la fede avesse ragione?” con il 5° incontro incentrato sul tema dell’IRA, uno dei sette vizi capitali su cui quest’anno si vuole concentrare l’attenzione: “I Vizi Capitali: la bellezza della virtù e la bruttezza del peccato”. L’incontro è stato guidato da don Andrea Bozzolo, Docente salesiano di Teologia Dogmatica.
Prossimo appuntamento: giovedì 15 aprile 2021 sul tema della gola e l’avarizia, condotto da don Luca Ramello, Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Torino.
Il quarto incontro di “E se la fede avesse ragione” 2020/2021: INVIDIA
/in Notizie ispettoriali /da AdminNella serata di ieri, giovedì 11 febbraio alle ore 21.00, è ripreso online il cammino “E se la fede avesse ragione?” con il 4° incontro incentrato sul tema dell’INVIDIA, uno dei sette vizi capitali su cui quest’anno si vuole concentrare l’attenzione: “I Vizi Capitali: la bellezza della virtù e la bruttezza del peccato”. L’incontro è stato guidato da don Luca Ramello, Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Torino.
Prossimo appuntamento: giovedì 11 marzo 2021 sul tema dell’Ira, condotto da don Andrea Bozzolo.
Lettera di un giovane ai salesiani
/in In primo piano /da AdminGli incaricati dell’Animazione Vocazionale delle singole Ispettorie italiane hanno posto attenzione alle parole dei giovani in vista del CG28
Nelle singole regioni i giovani sono stati interpellati per vivere prima il Sinodo, poi i capitoli ispettoriali, e poi ancora il capitolo generale. Questo ascolto è stato l’humus nel quale è nata questa lettera: avendo nelle orecchie le loro esortazioni, coloro che per incarico hanno un occhio sulla realtà vocazionale, si sono immedesimati in un giovane. Uno di quelli che in quest’anno ha scrutato i salesiani della sua opera di riferimento. Ne è nata una lettera, indirizzata a ciascun confratello. Ci sono dentro riconoscenza, augurio e speranza, per ricordarci ancora una volta che il dono più prezioso che possiamo offrire ai giovani è la nostra santità, e che questa passa per il nostro “sì” feriale.
Caro salesiano che lavori e ti spendi per me in italia, in questi ultimi mesi ci siamo visti davvero poco, eppure non ho smesso di guardarti ed apprezzare diverse cose di te. Mi colpisce come continui a camminare sorridendo con gli occhi, in questa situazione così particolare, così piena di spine. Ci hai parlato spesso della gioia, quella vera, quella di chi ha una stoffa buona, ma vederla ora costante in te è un dono che mi fa davvero bene, mi rasserena, mi dice che è possibile anche in questo tempo guardare con Speranza al domani, pur sentendo la puntura ad ogni passo.
Ho notato come tu abbia custodito la tua vocazione, che per te non un è monolite freddo da sorvegliare, ma un albero da far germogliare ogni giorno. Non hai smesso di procedere nel pergolato della vita salesiana, attento che non ci perdessimo e premuroso nel non lasciare indietro gli altri che sono la tua famiglia. Immagino che lo scoraggiamento di non vederci ti abbia bussato, e che dall’esterno non tutti abbiano compreso bene quanto ti pesi la nostra assenza, ma credo che proprio in questo tempo, nel silenzio del tuo cuore, tu abbia ri-scelto il Signore, in modo nuovo, ancora una volta. Questa è perseveranza, questa è fedeltà: nel nascondimento delle tue scelte segrete e feriali mi hai mostrato che amare come Gesù, oggi, è possibile. Sì, oggi, quando tutti, nessuno escluso, sentiamo la fatica delle chiusure e l’impossibilità di vedersi in faccia. Lo vivi tu, lo vivono tutti i tuoi confratelli, lo vivono le famiglie dei miei amici.
Vedendoti con tempi e modi limitati, scorgo da te in meet, in chiesa o in cortile, che cosa sia qui la santità. Sì, hai letto bene: santità. Quella normale, possibile, di casa. Come dire… salesiana! Ho bisogno come il pane di vederti puntare lì, e so di essere esigente, perché solo gli sprovveduti sono illusi che tu passeggi fra morbidi petali. Proprio perchè so che fantasia zelante e gioiosa dedizione rischiano di affievolirsi, ti ringrazio se riesci a leggere spesso le vite dei santi. Lì, come mi hai insegnato, ci sono maestri per creare un ambiente di generosità fresca e coinvolgente, attingendo ad una Fonte che mai si secca, e che vuole per tutti Vita in abbondanza. So che don Bosco dice a te, prima che a me, quelle parole all’orecchio che ti fanno guardare la meta, non tanto come luogo di riposo, ma di festa piena, in tanti.
Con i cortili vuoti e la casa deserta, ho percepito che hai pregato per me, forse più di prima. E credo che anche i salesiani che abitano con te siano stati contenti di pregare con te più a lungo, con più calma. Spesso, spiando dalla serratura del portone della tua casa, ti ho visto col Rosario in mano mentre nel corridoio buio o nel cortile, da solo, parlavi a Maria di me, dei miei amici. Non so quanti altri adulti hanno fatto tanto per me, ma so che tu non ti sei risparmiato.
Non solo. Ultimamente ti ho visto anche stanco, con gli occhi arrossati per gli innumerevoli incontri di gruppo online: proprio tu, che fino a qualche mese fa – tra infiniti incontri, confessioni e chiacchierate – sembravi avere energie inesauribili! Ho sentito che anche tu sei stato colpito dalla spina di questo virus, e per un po’ sei rimasto fermo a letto; ho sentito che sei rimasto solo in camera, tu così abituato a donarti alla gente e a noi giovani ogni giorno; mi hanno detto di lutti e di ricoveri in ospedale fra i tuoi conoscenti, fra i confratelli dell’ispettoria… Ti ho visto così, e sinceramente ti sento vicino a me, alla mia esperienza di vita! Le tue debolezze sono le mie debolezze. Stiamo davvero camminando fianco a fianco in questo cammino di spine: sapere che ci sei anche tu mi dà sicurezza e sostegno per camminare a testa alta.
Permettimi di dirti una cosa: niente di tutto questo che io ho visto di te lo getterò via. Non desidero archiviarlo quanto prima o dimenticarlo, perchè le spine non hanno senso da sole, ma difendono e fanno parte della rosa. Guardando il tuo quotidiano vedo che è possibile continuare ad amare anche oggi, sorridere, spendersi per gli altri, pregare per chi sta peggio. Pensavo che la carità fosse un giardino bello e profumato in cui camminare, e forse è realmente così. Ma ora vedo soprattutto che la carità è accogliere con bontà il quotidiano così come viene, senza sceglierlo o fantasticarlo, senza subirlo, senza lamentarsi e al contempo rimanere uniti a Dio e agli altri. Se è davvero così… cosa ci può buttare giù?
Uscendo dal cancello della tua casa (quando posso venire) o chiuso in casa (quando non ho alternative) in queste settimane immagino quanta ricchezza hai intorno a te. Se sei più giovane, penso che potresti “rubare” da quelli più anziani le iniziative antiche, inventate dall’estro di chi ti ha preceduto, e come te ha vissuto tempi complicati. Quanta fatica per me andare a passare un po’ di tempo con i miei nonni e ascoltare le loro storie! Se sei coi capelli bianchi o più curvo, sarai una fanfara di incoraggiamento a chi si butta, più giovane, nelle nuove sperimentazioni pastorali da inventare. Nella mia fantasia, potete riversarvi gli uni negli altri fiumi di energia contenta e vi fate un mare di bene, come don Bosco a Valdocco coi suoi figli, nei refettori poveri di luce ma straripanti di speranza e confidenza. Che bello pensare che i miei salesiani, in un caseggiato vicino a casa mia, hanno queste potenzialità vive, ogni giorno!
Un’ultima cosa. Forse alla fine di questo tempo ci guarderemo in faccia gli uni gli altri e ci scorgeremo un po’ segnati, affaticati, disorientati, e forse anche in pochi rispetto ai cortili di qualche mese fa. Ma non mi preoccupo, non mi abbatto! Ti ho visto camminare sulle spine per tutto questo tempo, e ti ho visto farlo con dignità e donando dignità a chi barcollava, senza perdere la speranza, unito al tuo Signore. Per questo sono sicuro che ti vedrò respirare di novità, al sentore della prima brezza leggera che guarirà le nostre ferite di questo tempo. Sono sicuro che ti vedrò rinvigorito nella passione apostolica e nel desiderio di santità, perché in questo tempo hai avuto in mente e nel cuore noi giovani e il tuo Signore. E chissà quanti altri giovani, come me, guardandoti così rinnovato, rimarranno affascinati dal profumo di risurrezione che spanderai, e torneranno nella nostra casa salesiana con accresciuta stima in don Bosco. Forse ti sorprenderai nel vederli attorniarti e scegliere di lavorare al tuo fianco, gomito a gomito, gioiosi di spendere tempo ed energia per i giovani, come tu hai insegnato loro.
E allora mio caro salesiano, insieme, se necessario torneremo a camminare su altre spine, quelle che il Signore vorrà. Senza paura. Ancora una volta, pieni di speranza.
Video triduo dell’Immacolata dai novizi del Colle don Bosco
/in Notizie dalle case /da AdminI novizi del Colle don Bosco hanno realizzato ed ideato una serie composta da tre video, utili ai ragazzi della scuola media per prepararsi alla festa dell’Immacolata. Di seguito il testo di pubblicazione ideato dagli autori dei video:
Presentiamo tre video in preparazione alla festa dell’Immacolata, pensati per i ragazzi della scuola media. Sono utilizzabili nei giorni 5, 6 e 7 dicembre, ma anche nei giorni precedenti: sono 3 passi sganciati dalle date del calendario.
I novizi
Il Viaggio
primo giorno
Il Quotidiano
secondo giorno
La riconoscenza
terzo giorno
Al termine di ciascun video vengono offerti dei piccoli impegni per la giornata. Buon cammino con Maria!
Il primo incontro di “E se la fede avesse ragione” 2020/2021: LA SUPERBIA
/in Notizie ispettoriali /da AdminNella serata di ieri, giovedì 15 ottobre, è ripreso il cammino “E se la fede avesse ragione?” per l’anno 2020-2021, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice: sei incontri rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana. In particolare, in questa nuova edizione, gli incontri sono incentrati sul tema “I Vizi Capitali: la bellezza della virtù e la bruttezza del peccato”. Per il primo incontro, la parola è andata a don Andrea Bozzolo, docente salesiano di Teologia Dogmatica.
Anche per i prossimi incontri, l’appuntamento sarà sempre presso la Basilica dalle ore 21.00 alle 22.30.
Prossimo appuntamento: giovedì 12 novembre 2020 sul tema dell’Accidia, condotto da don Luca Ramello.
La nuova edizione del libro Elledici sul giovane Carlo Acutis in vista della beatificazione
/in Intorno a noi /da AdminL’Editrice Salesiana Elledici segnala la nuova edizione del libro “Carlo Acutis. 15 anni di amicizia con Dio”, in occasione della beatificazione del giovane venerabile che avverrà ad Assisi il prossimo 10 ottobre 2020. Di seguito alcune informazioni inerenti al libro.
– NUOVA EDIZIONE –
CARLO ACUTIS
15 anni di amicizia con Dio
In occasione della beatificazione
del giovane venerabile Carlo Acutis
abbiamo il piacere di informarti della pubblicazione della nuova edizione del libro Elledici “Carlo Acutis. 15 anni di amicizia con Dio “, la testimonianza di fede di un giovane dei nostri tempi che verrà beatificato ad Assisi il prossimo 10 ottobre 2020.
Forniamo di seguito i contenuti del libro.
Carlo, l’inconfondibile sapore della Grazia
È stato un giovane libero e lieto,
Carlo Acutis, contento della vita,
capace di compassione e di gratuità.
Ha vissuto i suoi 15 anni “alla grande”,
all’altezza dei suoi desideri più veri.
(mons. Paolo Martinelli)
Sono ormai tantissimi nel mondo i giovani che guardano a Carlo Acutis (1991-2006) e si rifanno alla sua testimonianza.
Carlo è il santo che non ti aspetti, piace e sorprende perché ha tutte le caratteristiche dei ragazzi d’oggi: la passione per la vita e l’informatica, lo sport e l’amicizia, l’amore verso tutti, mettendo nello stesso tempo Dio al primo posto.
Mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano, ha parlato di Carlo come di un giovane cristiano desideroso di vivere alla grande e che «ha condiviso con i giovani del suo tempo la bellezza della vita nell’adolescenza, trovando in essa un’occasione straordinaria per portare il Vangelo».
Per il suo amico Rajesh è stato un esempio talmente alto di spiritualità e santità che ha sentito il desiderio di farsi battezzare:
«Carlo è stato per me un maestro di vita cristiana. Carlo che mi ha contagiato e folgorato con la sua profonda fede, la sua grande carità e la sua grande purezza, che ho sempre considerato fuori del normale, perché un ragazzo così giovane, così bello e così ricco normalmente preferisce fare una vita diversa».
“Innamorato di Dio”, Carlo era affascinato da una forte spiritualità che ha vissuto senza complessi, respirando il mondo della fede con la spontaneità di uno che si direbbe caduto giù dal cielo.
- Un linguaggio smart e giovanile capace di trasmettere la testimonianza del giovane Carlo Acutis in tutta la sua bellezza;
- Numerose fotografie a colori che ripercorrono la vita del giovane “candidato alla santità”;
- Alcune proposte di riflessione personale e di gruppo;
- Un’idea originale di dono ai ragazzi che hanno completato l’iniziazione cristiana (“dopo-Cresima”).
Autore
UMBERTO DE VANNA, sacerdote salesiano, è autore di numerosi libri di catechesi e spiritualità giovanile. Per Elledici ha pubblicato negli ultimi anni Un prete per amico, Dio a un passo da noi, Noi gli adolescenti, Il mondo che vorrei, Sorpresi da Dio, La catechesi in parrocchia e la biografia Gesù di Nazaret. Ti seguirò ovunque tu vada, che si inserisce con originalità nel grande filone delle “vite di Gesù”.
Tutti i dettagli
EAN: 9788801067149
Prezzo: € 9,90
Formato: 12×19 cm
Pagine: 128
Collana: Storie di vita
Codice : LDC 06714
Destinatari: Giovani, educatori e animatori
Prime Professioni Religiose – Colle Don Bosco 8 settembre 2020
/in Notizie ispettoriali /da AdminRiconoscenti al Padre, la Società di San Francesco di Sales e la Comunità del Noviziato annunciano con gioia le Prime Professioni Religiose presso la Basilica del Colle Don Bosco.
“Fissò lo sguardo su di lui, lo amò…”
(MC 10,21)
Basilica del Colle Don Bosco 8 settembre 2020 – ore 15.00
L’accesso in Basilica sarà possibile solo con PASS.
La celebrazione verrà trasmessa sulla Pagina Facebook dell’Ispettoria ICP e visibile anche sul sito.