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San Benigno – Lo Spresal incontra i ragazzi del CFP salesiano – Il Canavese

Pubblichiamo l’articolo de Il Canavese.

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Parlare ai ragazzi di sicurezza sul lavoro attraverso la letteratura: questa la sfida e il nucleo del progetto “Futuri lavoratori consapevoli. Alla ricerca della sicurezza in letteratura” proposto dallo Spresal dell’Asl TO 4 nell’ambito del programma di promozione della salute organizzato nelle scuole dall’Azienda Sanitaria Locale.

Tra gli istituti che hanno aderito a questa iniziativa vi è il CNOS-FAP dei Salesiani Don Bosco di San Benigno, e in particolare due classi terze, una di termoidraulica e una di sala-bar.

Il progetto prevedeva tre incontri iniziali tra tecnici Spresal e le docenti Monica Luzzi e Anna Ruocco su temi di ” life skills“, nel tentativo di porli in connessione con testi letterari come “Idrogeno“, racconto di Primo Levi, “La miniera di Cogne“, novella di Giuseppe Giacosa, o la graphic novel “Marcinelle 1956” del fumettista Sergio Salma.

L’obiettivo, è stato spiegato, era quello di far emergere la sicurezza sul lavoro come tema all’interno della letteratura, ossia chiedersi chi lo ha affrontato, quando e perché. Agli incontri con i tecnici è seguita una parte di attività tenute in classe dai docenti, che è culminata lo scorso venerdì con un evento conclusivo in cui Alessandro Curati e Francesco Armato della Spresal hanno potuto dialogare faccia a faccia con gli studenti, presentando il lavoro di tecnico della prevenzione e i suoi fondamenti costituzionali, e illustrando le casistiche relative agli infortuni sul lavoro nella ristorazione e nella termoidraulica.

I due hanno voluto insistere non tanto sulla parte giuridico-normativa quanto sulla sicurezza sul lavoro come diritto ed elemento civico e sociale. Buona la risposta dei ragazzi, che si sono dimostrati attenti ed interessati al tema, tanto che già si prevede di riproporre il progetto anche il prossimo anno, e non solo a San Benigno.

Ultime news CNOS-FAP San Benigno – ToVision 2022 e l’agricoltura che fa bene!

IL SETTORE BENESSERE CONCIA TOVISION! Nasce ToVision 2022: primo festival canoro degli istituti superiori!

Un gruppo di allievi del Liceo Valsalice di Torino ha deciso di fare della musica e del canto una cosa seria, nello stile di Don Bosco: proprio per questo hanno chiesto la collaborazione del Settore Benessere del CNOS-FAP di San Benigno per la finalissima! L’effetto sui ragazzi scelti è stato portentoso e ha dato ottimi risultati.

 

Di seguito l’articolo pubblicato sul sito del CFP San BEnigno:

“Sabato ho svolto per la prima volta un’esperienza in teatro. Sembrava un film: gli specchi con le luci rotonde attorno e noi che lavoravamo in team. Un’esperienza unica e tosta. Spero di viverne tante altre. Ero piena di adrenalina!”

Sophia

Cosa può aver provocato tanto entusiasmo ed adrenalina? Facciamo qualche passo indietro…

Che musica e canto siano elementi imprenscindibili in una Casa Salesiana, questo lo sapevamo. Non c’è oratorio, parrocchia, scuola o centro di formazione professionale di Don Bosco nei quali non risuonino note e melodie. Ma un gruppo di allievi del Liceo Valsalice di Torino ha deciso di farne una cosa seria. Sull’onda dell’entusiasmo per l’arrivo dell’Eurovision Song Contest nel capoluogo piemontese, Beatrice Periolo e Giulio Rigazio, allievi dell’ultimo anno, hanno pensato di valorizzare anche le voci dei giovani torinesi proponendo un contest canoro tra studenti delle scuole superiori di Torino.

Così nasce ToVision 2022: primo festival canoro degli istituti superiori!

E hanno fatto le cose alla grande: apertura delle candidature, selezione di 28 Visioners (uno per ciascun Istituto Superiore iscritto), conferenza stampa, sponsor e partnership, preselezioni in diretta sul loro canale Youtube e la finale al Teatro Grande di Valdocco con i 14 finalisti. Ospite speciale della finale del 7 maggio? Lorenzo Baglioni! (Non lo conoscete? Correte ai ripari cliccando qui!)

E proprio perché hanno voluto fare della musica una cosa seria, hanno chiesto la collaborazione del nostro Settore Benessere per la finalissima! Le formatrici del settore hanno reclutato 13 allieve e allievi pescando dal secondo e terzo anno del corso OPERATORE DEL BENESSERE, e dal corso abilitante come ACCONCIATORE: un team preparato e dinamico che si è occupato di “trucco e parrucco” di tutti i 14 finalisti e del corpo di ballo di questo fantastico show! E’ stato sicuramente molto faticoso, ma l’effetto sui ragazzi scelti è stato portentoso. Hanno dato tutti il massimo delle loro possibilità e hanno imparato davvero tanto: hanno potuto provare la pressione del dover stare nei tempi dello spettacolo; la difficoltà di misurarsi non con il giudizio di un formatore, ma con quello del pubblico; si sono sperimentati in un lavoro di team; dopo due anni di “distanziamento” hanno lavorato su teste vere!

Felicità, ansia, entusiasmo, soddisfazione: ecco le emozioni portate a casa!

Ma per farvi capire meglio il valore di questa esperienza vi lasciamo una carrellata di pensieri scritti dagli allievi che hanno partecipato..

Complimenti ai nostri allievi e alle formatrici per aver conciato per le feste il ToVision 2022: al prossimo anno!

Un grazie speciale allo staff del settore acconciatura per aver partecipato a questo primo evento con grande entusiasmo, serietà e professionalità, BRAVE RAGAZZE/I! Lavoro di Team SUPERATO!!!

Grazia, Simona, Patrizia

E’ stata un’esperienza molto bella e ho capito che mi piacerebbe lavorare così. Ero molto felice in quel momento anche se un po’ in ansia.

Angelica

E’ stata una bellissima esperienza soprattutto a livello costruttivo, nel lavorare in team e saper restare dentro ai tempi. Mi è piaciuto un sacco a livello personale, e poi non sempre capitano queste cose… Grazie a tutte le tre professoresse, che sono state di aiuto per tutte noi!

Laura

Penso che questa esperienza mi abbia aiutato ad essere più empatico verso la cliente. Ho scoperto questo mondo da “Backstage” e nonostante all’inizio fossi in ansia, con mille paranoie, mi sono ricreduto subito e mi sono sentito a mio agio. Sono sicuro che mi aiuterà per la mia crescita in ambito lavorativo.

Marco

Nell’ambito del mio lavoro non mi sono mai sentita così appagata come sabato. Per la prima volta ero stanca ma fiera di me al 100%.

Giada

Mi è piaciuto davvero molto il fatto che ragazzi e ragazze della nostra età si siano affidati a noi per un evento, per loro così importante. Mi ha fatto sentire professionale, mi ha fatto crescere, ho imparato il lavoro di squadra e mi sono sentita soddisfatta del mio lavoro.

Francesca

SOCIALAB: L’AGRICOLTURA CHE FA BENE!

Il CNOSFAP di San Benigno ha aderito al progetto SociaLab, nel contesto del programma europeo Interreg Alcotra. Tale iniziativa contribuisce alla strategia Europa 2020 per una crescita “intelligente, sostenibile e inclusiva” coinvolgendo occupazione, ricerca e innovazione, educazione, inclusione sociale e riduzione della povertà, cambiamento climatico e energia.

L’obiettivo del progetto è quello di creare momenti di interazione attiva tra studenti, aziende agricole e consumatori, favorendo il dialogo tra le parti, realizzando azioni di informazione e formazione per i consumatori.

 

Di seguito l’articolo pubblicato su CFP San Benigno:

Durante l’anno formativo 2021-22 appena concluso, il CNOSFAP di San Benigno ha aderito al progetto SociaLab, nel contesto del programma europeo Interreg Alcotra. Tale iniziativa contribuisce alla strategia Europa 2020 per una crescita “intelligente, sostenibile e inclusiva” coinvolgendo occupazione, ricerca e innovazione, educazione, inclusione sociale e riduzione della povertà, cambiamento climatico e energia. Questo programma è finanziato dal FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale).
L’obiettivo del progetto è quello di creare momenti di interazione attiva tra studenti, aziende agricole e consumatori, favorendo il dialogo tra le parti. In particolare, si tratta di realizzare azioni di informazione e formazione per i consumatori attraverso la realizzazione di visite guidate ai Mercati di Campagna Amica. Nell’idea del progetto Socialab queste visite sono condotte dagli studenti, i quali devono accompagnare il consumatore alla scoperta dei prodotti del mercato, delle loro proprietà nutrizionali e del loro utilizzo in cucina.

Nel suo complesso, il percorso dà agli studenti l’opportunità di:

  • approfondire il contesto nel quale opera la Fondazione Campagna Amica e, in particolare, le conoscenze relative ai concetti di biodiversità alimentare, filiera sostenibile, vendita diretta e spesa consapevole;
  • diventare protagonisti di un evento all’interno di un progetto transfrontaliero;
  • mettersi in gioco nel confronto dei consumatori;
  • riflettere sulle conoscenze e abilità sperimentate;
  • rappresentare il nostro Centro di Formazione Professionale in uno spazio pubblico.

Lunedì 4 aprile è stato avviato il progetto presso il nostro Centro con un incontro tra studenti, formatori e un gruppo di professionisti di Coldiretti. E’ stata coinvolta nel progetto la seconda annualità del corso Operatore della Ristorazione-Preparazione degli alimenti e allestimento piatti (C2b). Gli ospiti hanno chiesto ai ragazzi di provare a spiegare quali fossero, secondo le loro opinioni, i valori di Campagna Amica: cibo, qualità, Km 0 e tutela del prodotto sono le parole individuate. La classe si è dimostrata interessata all’iniziativa e ha partecipato attivamente all’incontro. Successivamente, è stato fatto vedere loro un video di presentazione al progetto ed è stato chiesto loro di analizzarlo.

La seconda fase del progetto è stata portata avanti dai formatori che hanno guidato gli studenti nel produrre delle ricerche su vari prodotti, sui principi nutritivi e i loro benefici, sulle tecniche naturali di coltivazione e produzione. Una volta studiati i prodotti, si sono concentrati sulla loro trasformazione: hanno individuato delle ricette che valorizzassero il più possibile le materie prime.

L’ultima fase è andata in scena il 27 maggio 2022: il quella occasione un gruppo di allievi del corso ha presidiato il Mercato di Campagna Amica di Rivarolo. Hanno accompagnato potenziali clienti alla scoperta delle materie prime, informandoli su caratteristiche, valori nutritivi e possibili ricette da utilizzare. Il tutto accompagnato da materiale espositivo precedentemente preparato in aula.

Il progetto Socialab ha permesso ai nostri allievi di approfondire tematiche importanti legate al benessere proprio, della comunità all’interno della quale sono inseriti e alla sostenibilità del nostro territorio.

Perché non basta consumare: bisogna consumare responsabilmente!

CNOS-FAP San Benigno: buffet per l’ordinazione episcopale del Vescovo di Torino

Nel pomeriggio di sabato 7 maggio 2022 si è tenuta, nel Duomo di Torino, l’ordinazione episcopale e inizio del ministero pastorale dell’Arcivescovo eletto di Torino e Vescovo eletto di Susa, S.E.R. mons. Roberto Repole.

Gli allievi del 3 anno del corso di cucina del CNOS-FAP di San Benigno, insieme ai loro formatori, hanno preparato e curato il buffet che ha concluso la festa dell’ordinazione, presenti 40 vescovi e molti sacerdoti della diocesi.

I loro compagni del 3 anno di Sala e Bar avevano invece curato il buffet indetto per salutare l’arcivescovo uscente mons. Cesare Nosiglia, presso l’uditorio del Santo Volto lo scorso Giovedì Santo.

Nella foto i ragazzi posano con mons. Roberto Repole.

 

SAN BENIGNO – Corsi gratuiti di formazione all’istituto Cnos Fap

L’istituto Cnos-Fap di San Benigno propone 3 corsi gratuiti aperti alla cittadinanza per permettere l’ingresso nel mondo del lavoro, tra questi ci sono: manutenzione delle aree verdi di 260 ore, lavori forestali e formazione su sistemi Bim.

Di seguito la notizia di Obbiettivo News:

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SAN BENIGNO – L’istituto Cnos Fap di San Benigno ha organizzato una serie di corsi gratuiti, aperti alla cittadinanza, con lo scopo di agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro.

Il primo corso è dedicato alla manutenzione di aree verdi, strutturato in 260 ore, nel corso della quali saranno trattati diversi contenuti: dagli elementi di coltivazione arboree, di progettazione del verde, di fisiologia della piante, di normativa fitosanitaria, di entomologia e patologia, di fitopatologia, di botanica generale e di pedologia ai principi di fisiologia vegetale, di agronomia generale e speciale, alle normative in materia di scarti verdi. Il tutto per un ammontare di 180 ore. Altre ottanta ore saranno dedicate all’ottenimento del patentino fitosanitario (20 ore), del patentino per motosega F1 (8 ore), del patentino per decespugliatori (8 ore) e degli elementi di florovivaismo (44 ore).

Il secondo è introduttivo ai lavori forestali, rivolto a chi non ha mai usato una motosega o la usa occasionalmente, e offrirà nozioni di tecniche e procedure di abbattimento di arbusti e piccoli alberi; norma di sicurezza; depezzatura di legna da ardere; tipologie di macchine; dispositivi di protezione; manutenzione ordinaria e procedure di lavoro.

Un terzo corso, rivolto a diplomati, studenti universitari, laureandi, tecnici e liberi professionisti inseriti nel settore edile, punta a fornire agli utenti la conoscenza degli strumenti e delle procedure per la rappresentazione grafica del progetto architettonico, in modo da metterli nelle condizioni di gestire autonomamente ogni fase progettuale.

L’ultimo progetto è destinato a formare tecnici di sistemi Bim, un software che gestisce in modo differenziato il disegno bidimensionale e tridimensionale, attraverso elementi grafici e oggetti parametrici modificabili a seconda delle diverse esigenze progettuali.

Per informazioni sui corsi è necessario rivolgersi all’istituto, in piazza Guglielmo da Volpiano (mail: info.sanbenigno@cnosfap.net).

Cnos-Fap San Benigno: “la richiesta delle aziende è superiore all’offerta” – Il Risveglio popolare

Il nuovo direttore del Cnos-Fap dell’Istituto Salesiano di San Benigno, Lucio Reghellin, racconta il primo impatto avuto subentrando nella direzione della scuola professionale e presenta i diversi percorsi che il centro propone.

Di seguito si riporta l’articolo contenente la sua testimonianza pubblico sul settimanale canavesano “Il Risveglio popolare“.

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Sono passati ormai oltre due mesi dalla ripresa dell’attività scolastica e ovviamente i dirigenti-responsabili delle varie strutture hanno dovuto affrontare problemi organizzativi non indifferenti, soprattutto in questo clima molto complicato di pandemia e responsabilità conseguenti.

Abbiamo iniziato questa serie di contatti con il mondo dell’istruzione e della formazione con il nuovo responsabile del Cnos-Fap dell’Istituto Salesiano. C’è stato un avvicendamento nella direzione della scuola professionale salesiana di San Benigno. Carlo Vallero, che ha diretto la scuola per molti anni, ha ricevuto un incarico regionale e io sono stato chiamato a sostituirlo (i due direttori, nella foto, ndr).

Mi chiamo Lucio Reghellin, nato in Veneto 62 anni fa, sono Salesiano coadiutore. Ho sempre lavorato nei Centri di formazione professionale del Piemonte, sia come formatore sia come responsabile, e sono contento di essere a San Benigno, scuola di arte e mestieri fondata direttamente da don Bosco.

Primo impatto: l’emergenza pandemica. A San Benigno, a settembre abbiamo iniziato regolarmente l’attività con tutte le classi. Per ora tutto procede regolarmente. Siamo ormai abituati all’uso della mascherina, al distanziamento in classe, all’attività per gruppi omogenei, anche se ogni tanto bisogna ricordarci che la pandemia non è finita. Immaginiamo che per una scuola professionale l’ipotesi di una Dad , anzi di una Fad (formazione a distanza) sia ancora più traumatica.

L’esperienza dello scorso anno di avviare la Fad è stata faticosa, sia per trovare gli strumenti adeguati per gli allievi e per gli insegnanti, sia per individuare le procedure corrette per controlli, firme e registrazione delle attività. Credo che abbiamo costruito un patrimonio di esperienza che ci permetterà, in caso di necessità, di avviare la Fad con più rapidità ed efficacia. Ci auguriamo ovviamente di non averne bisogno.

Specialmente per il nostro tipo di scuola, l’attività in presenza e in laboratorio non può essere sostituita con attività a distanza. La situazione della sua scuola al momento? Avevamo un po’ il timore che l’effetto pandemia diminuisse la scelta dei ragazzi e delle famiglie per la formazione professionale, in particolare per il settore ristorazione. Invece il nostro Centro professionale ha confermato i numeri degli anni precedenti. Siamo partiti con sette sezioni piene per una presenza totale di allievi, sommando tutte le classi triennali e i quarti anni, di 550.

Attualmente proponiamo percorsi triennali nei settori meccanica industriale, elettrotecnica, termoidraulica, benessere-acconciatura, ristorazione (cucina e sala bar), e due classi per il conseguimento del diploma professionale nel settore ristorazione e meccatronica. Lo sbocco professionale, specialmente per i corsi dell’industria, è molto buono.

Da alcuni anni è presente nella scuola lo sportello Servizi al lavoro che cura l’inserimento lavorativo dei nostri allievi e delle persone disoccupate. La carenza attuale non è di posti di lavoro, ma di lavoratori: abbiamo molte richieste dalle aziende, ma non riusciamo a trovare giovani e adulti disposti e preparati per l’inserimento lavorativo.

Al via il progetto NTN PROFTEC con il CnosFap di San Benigno Canavese

La ICSA S.p.A. di San Benigno Canavese del Gruppo NTN lancia il progetto “PROFTEC”, un’iniziativa per indirizzare i giovani alle opportunità formative più coerenti con le concrete necessità delle aziende manifatturiere. A tal fine, l’impresa ha siglato un protocollo di intesa con il Centro di Formazione Professionale di San Benigno finalizzato ad una collaborazione integrata per la formazione professionale in ambito Meccanico ed Automazione Industriale. Di seguito la nota stampa della ICSA S.p.A. in merito al progetto siglato.

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NTN – ICSA S.p.A. di San Benigno Canavese, società Italiana del Gruppo nipponico NTN, ha dato vita al progetto NTN PROFTEC (Programmi di Formazione per Tecnologie del Cuscinetto) ed ha siglato un Protocollo di intesa con l’Istituto Salesiano CNOS FAP finalizzato ad una collaborazione integrata per la formazione professionale in ambito Meccanico ed Automazione Industriale.

Questa iniziativa nasce come risposta alla diffusa difficoltà nella ricerca di competenze tecniche in ambito manifatturiero e consentirà, anche grazie alla disponibilità dell’importante Istituto Piemontese, di indirizzare proattivamente le scelte dei giovani del territorio presentando le proprie attività già nelle fasi di orientamento per i ragazzi che escono dalla scuole medie ed offrirà percorsi formativi dedicati dove le esperienze sulle tecnologie produttive applicate in azienda siano parte fondamentale del programma scolastico sin dai primi anni di scuola professionale.


Grazie al progetto NTN Proftec, la società canavesana, tra i principali produttori mondiali di cuscinetti a rulli sferici, collaborerà direttamente alla formazione dei giovani studenti iscritti ai corsi dell’area meccanica svolti nell’istituto salesiano, in modo da trovarli già pronti nel momento dell’inserimento lavorativo. Un esempio di integrazione tra scuola e industria dove la conoscenza viene trasferita ai più giovani grazie alla compartecipazione di docenti della scuola e di tecnici dell’azienda.

Un piano concreto che punta a ridurre le distanze attuali tra il mondo scolastico e il mondo lavorativo, dando la possibilità di sviluppare percorsi formativi in ambienti industriali 4.0, un mondo caratterizzato da un’industria più pulita e più sicura, ma un’industria che, anche oggi, ha bisogno di risorse umane, risorse sempre più specializzate per “creare futuro”.

CFP DAY Area Metropolitana – Make the Dream: “Quale sogno per il nostro domani?”

Alcuni ragazzi scelti dai CFP Salesiani dell’Area Metropolitana torinese (Agnelli, Valdocco, Rebaudengo, San Benigno Canavese) e della Valle d’Aosta (Châtillon) si sono ritrovati a Valdocco, nel cuore della salesianità, il 25 ottobre scorso per il CFP DAY: una giornata di ritiro e di riflessione per i ragazzi, accompagnati dai loro formatori, con diversi momenti dedicati al gioco, lo stare insieme, la riflessione personale e di gruppo, la condivisione e il pranzo. Tutte dimensioni che aiutano alla crescita personale.

Il tema dell’appuntamento ha riguardato la Proposta Pastorale 2021-2022 “Make the Dream” declinato nella domanda: Quale sogno per il nostro domani?

I ragazzi si sono interrogati su questo, sull’avere un sogno, un sogno che può diventare il motore di una vita.

Di solito si pensa a un sogno come a un’utopia, come a un qualcosa di irrealizzabile. Il sogno è invece un motore, una fonte di energia a cui ricorrere per trovare nuovo slancio per il presente.
Il sogno richiede un cambiamento, ma questo deve essere fatto oggi: le scelte di oggi costruiscono i sogni del domani. Occorre vincere la tentazione del forse e lanciarsi; posare ogni giorno il proprio mattone nel modo migliore possibile per la costruzione della propria vita.

Don Marco Cazzato

Di seguito il video testimonianza di Gabriele al CFP DAY del 25 ottobre.

Quaresima di Fraternità 2021 del CFP di S.Benigno

Durante questa quaresima gli allievi del CFP di S.Benigno hanno portato dei generi alimentari da donare a chi è in difficoltà.  Destinandoli alla Comunità di Sant’Egidio e alla Comunità minori non accompagnati dell’Oratorio Salesiano San Luigi. Di seguito si riporta l’articolo, insieme alle foto e al video pubblicato su “CNOS-FAP San Benigno Canavese“.

Uno dei pilastri per vivere bene la quaresima e prepararsi alla Santa Pasqua è quello della CARITA’: durante la quaresima di quest’anno, abbiamo chiesto ai nostri allievi del cfp di fare delle piccole rinunce e portare dei generi alimentari da donare a chi vive situazioni di difficoltà. Abbiamo individuato come destinatari di questa raccolta viveri due comunità che si dedicano all’accoglienza dei poveri. La Comunità di Sant’Egidio, presente in tutta Italia, a Torino è in prima linea per aiutare i senza fissa dimora e le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà. La Comunità minori non accompagnati dell’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino (San Salvario), invece, si occupa di dare speranza a minori arrivati da soli in Italia, ma sostiene anche tante famiglie povere del quartiere.

Questo piccolo video vuole dare testimonianza dell’avvenuta consegna di tutto ciò che è stato donato. Un piccolo gesto di tanti che diventa un grande aiuto per altri.

#cnosfap #sanbenigno #salesiani #carità

Il riscatto delle donne riparte anche dalla cucina – Le cuoche combattenti del Cnos Fap di San Benigno

Pubblichiamo un articolo de La Stampa, a firma di Alessandra Iannello, sul progetto Pathways: per 22 donne vittime di tratta delle schiave l’opportunità di riscatto è rappresentata dai corsi di formazione nel settore alberghiero e ristorativo organizzati dalla CRI, in collaborazione con il Centro Nazionale delle Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale.

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Le donne devono stare in cucina. Quella che può sembrare un’offesa sessista, in realtà è stata presa alla lettera per riscattare vite che, lontane dai fornelli, avrebbero avuto poche possibilità di emergere.

Pasticcere e pastaie a Torino

Come è successo a Siddhi, 42 nigeriana, arrivata in Italia poco più che bambina e costretta a una vita da incubo. La sua rivincita è arrivata grazie alla Croce Rossa e al progetto europeo Pathways che coinvolge anche Grecia e Gran Bretagna. Per 22 donne vittime di tratta delle schiave l’opportunità di riscatto è rappresentata dai corsi di formazione nel settore alberghiero e ristorativo organizzati dalla CRI, in collaborazione con il Centro Nazionale delle Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale. Dopo un mese di lezioni teoriche e laboratori di cucina, pasticceria e pulizie nel centro salesiano di San Benigno (Torino), le ragazze hanno potuto svolgere uno stage di 60 ore e, successivamente, un tirocinio finalizzato all’inserimento lavorativo di sei mesi. «A montare gli albumi a neve ci pensa Cindy – dice Daniela Gilardo, la docente del corso che tutte chiamano maestra – perché non solo realizza un prodotto perfetto ma lo fa cantando e ballando». Il buon umore si diffonde in tutta la cucina del centro di San Benigno, dove, a fine corso, si ripassano le ricette e si memorizzano i nomi più difficili degli ingredienti. La maestra riscrive alla lavagna le dosi per gli impasti, le ragazze prendono appunti, memorizzano e si esercitano ai fornelli. «È impossibile dimenticare quello che ho passato – confida Ritha, mamma di un bambino di sei anni, anche lei nigeriana e anche lei arrivata in Italia quando era ancora una ragazzina – ma impegnarmi in questo corso è una distrazione e allo stesso tempo una speranza. Nonostante tutto il dolore, la vita continua e avere delle persone accanto a me che mi dicono “Ce la puoi fare” mi dà la forza».

L’etichetta delle Cuoche Combattenti Marmellate contro la violenza a Palermo

«Mai più paura, mai più in silenzio, non siamo vittime ma combattenti». Questo il motto delle Cuoche Combattenti, un gruppo di donne vittime di violenza che hanno aperto a Palermo un laboratorio di trasformazione e produzione alimentare. «Il progetto – ricorda la titolare Nicoletta Cosentino – nasce nel 2017, dopo aver frequentato una borsa lavoro proposta dal centro antiviolenza Le Onde Onlus, presso un laboratorio di trasformazione alimentare. In seguito ho avuto accesso al progetto VITAE (Violenza verso le donne: Iniziative Territoriali per l’Autonomia e l’Empowerment). Dopo un anno di presentazioni del progetto e ricerca di finanziamenti attraverso eventi di crowdfunding, ho presentato richiesta di un finanziamento di Microcredito presso la Banca Popolare Etica, a cui si aggiunge il supporto economico della rete Nazionale D.i.Re (Donne in Rete contro La violenza) che mi ha assegnato una Dote di libertà prevista a sostegno delle donne seguite dai centri antiviolenza aderenti alla rete». Apre così, il 27 settembre 2019, il laboratorio artigianale Cuoche Combattenti nato dall’idea di sviluppare autonomia e indipendenza economica per donne che escono da relazioni violente e che intraprendono un percorso di rinascita personale e professionale. Il catalogo delle cuoche palermitane comprende conserve, confetture extra di frutta di stagione, pesti di ortaggi, prodotti da forno e altre bontà di frutta secca. Le materie prime provengono tutte dal territorio siciliano, innescando così un circolo virtuoso che sostiene lo sviluppo dell’economia del territorio. I prodotti delle «Cuoche Combattenti», acquistabili online nell’e-commerce del sito, si caratterizzano per l’Etichetta Antiviolenza, che veicola messaggi per combattere la violenza sulle donne, smontare stereotipi e ruoli relazionali che autorizzano abusi, smascherare la violenza psicologica e rinforzare l’autostima e la libertà personale. Al frantoio L’olio rosa della Toscana Cassa integrazione, smart working, licenziamenti.

Gli incubi legati al Covid 19 passano anche per il mantenimento del proprio posto di lavoro. A questo deve aver pensato in quest’ultimo periodo Judyta Tyszkiewicz – polacca di nascita, ma toscana d’adozione – che ha lasciato il lavoro di assistente dentista e nel 2012 ha fondato la Ranocchiaia, a San Casciano Val di Pesa (Firenze) insieme con il marito Gian Luca Grandis. Per dare una mano alle donne della sua comunità, ha riunito sette donne e ha realizzato un frantoio tutto in rosa. C’è Natalia (ristoratrice e mamma di un bimbo di 5 anni), Sofia (studentessa di Agraria), Emilia (due figli di 8 e 16 anni), Donatella (un figlio di 19 anni), Silvia (sorella di Gian Luca) e Nicole, l’aspirante attrice che ha ereditato dai nonni in Puglia la passione per l’olio extravergine d’oliva. Storie tutte diverse, ma in un momento così difficile per l’emergenza sanitaria ognuna di esse ha trovato nell’azienda agricola toscana una seconda opportunità. Infatti, a causa del Covid 19 alcune di loro sono state messe in cassa integrazione dalle aziende per cui lavoravano, altre invece arrivano al frantoio Grandis appena finito il turno di smart working a casa. «Sono orgogliosa della mia squadra – spiega Judyta – perché insieme, grazie a un po’ di flessibilità e cercando di venire incontro alle necessità di ognuna, riusciamo a produrre un olio Evo di alta qualità».